Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/05/23 in tutte le aree
-
Ciao, oggi condivido un mio denario acquistato più di un anno fa dell'imperatore Traiano (98-117 d.C.) recante sul rovescio la personificazione del dio Ercole, stante, nella classica rappresentazione con pelle di leone e clava coniato a Roma nel 101-102 d.C. (spero 🙂). Traiano nato ad Italica nella provincia spagnola ( fu il primo provinciale a diventare imperatore), figlio adottivo di Nerva, apparteneva ad una nobile famiglia senatoriale e dopo aver preso la carriera militare divenne un ottimo comandante e stratega, molto apprezzato dalle sue legioni. Il vecchio Nerva, senatore e politico di professione, senza figli lo adottò designandolo come suo erede accattivandosi così le simpatie dell'esercito cosa sempre molto importante. Alla sua morte per cause naturali, Traiano ( che inauguro' la lunga stagione degli imperatori adottivi) prese il suo.posto dimostrandosi molto capace e facendo vivere al popolo romano un lungo periodo di benessere ( a tal proposito gli fu dato l'appellativo dì Optimus Princeps). Gradirei per questa mia moneta un vostro parere (perché di quello si parla, fatelo in tutta tranquillità, la moneta è mia e tale resterà quindi intervenite e dite la vostra, per me sarà un piacere 🙂) in generale ed in particolare su quello che la stessa vi comunica, cosa sempre non facile tramite foto,per quanto riguarda l'autenticità. Grazie ed alla prossima ANTONIO 18 mm. 2,78 g. RIC 494 punti
-
Non è numismatica? Coniamo un nome idoneo?! PREMESSONA (non ho il dono della sintesi) Ciao a tutti, da neofita ed ancora ignorante delle tematiche della numismatica ho spesso letto, imparando in questo forum, che collezionare monete non è sempre numismatica, almeno secondo il parere di collezionisti esperti e non necessariamente molto esperti. Ho appreso che sia luogo comune che le monete attuali, specifico, con materiali, tecniche nuove di produzione, soggetti inusuali, con risultati che si distanziano spesso dall'immagine più tradizionale della moneta, sebbene fabbricate da zecche ufficiali con tanto di valore e valuta (a differenza delle medaglie) si differenziano molto da quelle numismatiche. In particolare non sono idonee per la circolazione per vari motivi, talvolta legati proprio ai costi di produzione che sono praticamente sempre superiori al *valori del facciale (*spesso anomali pure questi), ma anche le forme o i materiali utilizzati probabilmente sono incompatibili per durare con adeguata integrità alle intemperie della circolazione e comunque ad oggi sono fatti appositamente per essere collezionati, più appropriatamente come "oggettini d'arte" (che piacciano o no, ci sono sempre artisti che ci lavorano per crearli, gli stessi che ne fanno altre belle e brutte, dunque meritano questo attributo). Leggo in questo forum che molti non sono affatto compiaciuti delle novità, troppo differenti da quello che hanno collezionato fino ad oggi ed in effetti, sebbene le differenze, vengono spesso confuse la disciplina, storica, per qualcuno anche semplicemente più seria col medesimo nome NUMISMATICA che dovrebbe includere non solo la parte scientifica, ma anche quella storica. C'è un'evidente carenza storica nei più recenti "tondelli" bugigattoli colorati, deformati, fluorescenti e profumati, (ho letto diverse menzioni) limitata alla sola creazione, senza circolazione o storia da raccontare sulle collezioni. A molti non va bene. fine premessona Apro questa discussione per raccogliere e proporre un nome appropriato al collezionismo di queste non monete, appunto, da collezione e, non circolanti, dunque, prodotte da zecche ufficiali, con tanto di valuta, ma non spendibili (salvo qualche caso) o riconosciute a livello internazionale. Secondo voi quale termine distintivo potrebbe essere idoneo, utile ed efficace popolarmente da rendere immediata la differenza anche ai meno esperti? La radice NOMISMA (moneta) può essere ancora contemplata? Ben venga qualunque spunto e contributo, soprattutto da chi può fregarsi di esperienza sia nella numismatica che nelle lingue in genere, ma credo che si possano accreditare, anche scherzosamente, fin troppi nomi. Qualche idea?3 punti
-
Guarda, te lo dico in amicizia perchè vedo che non sei entrato nel mood del blog. 1 le foto sono obbligatorie dal momento che fai richiesta di un riscontro su di un pezzo in mano tua, qui nessuno fa valutazioni o richieste di nessun genere sulla fiducia. 2 le foto valgono per tutti quelli che sono presenti nel blog se ti interessa avere opinioni 3 presta attenzione a quello che ti si dice e fanne tesoro, io stesso che frequento il blog da qualche anno sono un pivello e cerco di apprendere da quelli che ne sanno più di me. 4 la pigrizia mal si sposa con la numismatica che è ricerca e aggiornamento continuo. 5 le foto le puoi ridurre dal pc o dal telefono, imparerai come ho fatto io che sono terzomondista tecnologico. 6 compra i cataloghi che ti vengono suggeriti, visto che ne hai fatto richiesta, on line non trovi niente se non il Gigante ed il sito di Andrea, ma avere in mano il catalogo è decisamente più istruttivo e si trova molto di più scritto chiaramente, a volte si mistifica. tutto questo per dirti che se non segui le linee guida del blog che sono espresse nella netiquette a lungo andare nessuno ti risponderà più. Saluti.3 punti
-
Vedi di documenti antichi ce ne sono decine di migliaia sparsi per gli archivi di tutta Europa. Molti hanno subito controlli o analisi per verificarne soprattutto lo stato di conservazione (pochi allo scopo di accertarne l'autenticità - le analisi comunque sono le stesse) - La ricerca è una costruzione continua che progredisce sulle informazioni e sulle deduzioni di chi ci ha preceduto ampliandole, evolvendole e a volte correggendole naturalmente. Un documento che ha una storia dietro di sé non necessariamente deve passare tutte le prove che servono per autenticarsi altrimenti non progredirebbe piu' nulla. E' come se per verificare che le piramidi sono antiche dovessi sottoporre ogni blocco ad un'analisi del materiale di cui è formato... Interessandomi di monete medioevali leggo molti studi di numismatici che si sono occupati di quel periodo e faccio affidamento su quanto scrivono ma non mi verrebbe in mente di controllare ogni singolo documento su cui basano il loro studio e le loro deduzioni - diversamente mi arenerei alla prima questione. Su queste basi si sono formate legioni di studiosi, si sono sviluppate le scienze storiche nelle sue innumerevoli specializzazioni. Sono stati scritti milioni di volumi. Sono stati istituiti migliaia di insegnamenti universitari. Se trovi difficile accettare che tutto questo sia stato fatto su un rapporto fiduciario - oltre che naturalmente su solide basi scientifiche per moltissimi casi - beh concordo pienamente con te che i 2€ da collezionare costituiscono un'alternativa meno problematica, sicura, e con minori rischi ...😉3 punti
-
tra gli ultimi arrivi. Tallero di Pisa 1605 (Di Giulio, Della monetazione medicea (1984) Nr. 40 Ac; Ciabatti, Studio e catalogo delle monete di Fernando Medici, Nr. 41)2 punti
-
Ciao, a breve il programma ufficiale. Possiamo già dire che si partira’ alle 9,30 con gli autori che presenteranno gli articoli del nuovo Gazzettino, a seguire workshop ai tavoli delle monete, poi importante intervento e una moneta donata ai giovani che terminerà l’evento alle 13 circa. A seguire per chi vorrà pranzo conviviale.2 punti
-
Utilizzerei 'moneta' anzichè 'nomisma' ottenendo così un semplice e casalingo monetosmatica.2 punti
-
Simpatica discussione che mi auguro vivamente rimanga di carattere leggero, senza aprire polemiche. Io propongo il termine Numismologia. Mi hai dato l'idea con l'astrologia e trovo che suoni abbastanza bene. Il collezionista diverrebbe così "numismologo"2 punti
-
La Numisaltra, corrente della Diversonomia - di cui io sono un fedele adepto! E ci possono stare dentro anche altre monete, tipo alcuni ori del regno o le monete pseudo-errori, cioè contraffatte ad hoc. Gli argenti post 1980 della repubblica anche? Servus, Njk2 punti
-
Interessante discussione, anche se mescola temi molto diversi tra loro. Per quanto riguarda la politica adottata dalla Zecca italiana (analoga a quella di numerosi altri Paesi) si tratta - a mio avviso - di una vera e propria deriva di natura esclusivamente commerciale. Si coniano oggetti che ormai sono più simili a medaglie con il solo scopo di fare cassa. Aldilà di qualche effimera speculazione, dubito che queste "simil-monete" avranno mai un qualche reale interesse numismatico. Confesso però che io non amo in generale le emissioni nate per soddisfare esclusivamente l'interesse di un numero più o meno ristretto di collezionisti. Se anche avessi i soldi necessari (che comunque non ho) non li userei certamente per acquistare alcune emissioni in tiratura super limitata fatte durante il regno di VEII per soddisfare l'interesse del Re numismatico e del suo entourage (che invece appassionano tanti validi numismatici). Figuratevi se mi interessano gli Euro di fantasia prodotti a getto continuo dalla Zecca italiana. Ciò premesso, credo che la vistosa carenza di nuove generazioni tra le file dei numismatici sia un problema che va ben aldilà della bulimia da conio della Zecca italiana. Quando ero giovane (parliamo di più di mezzo secolo fa) raccogliere monete o francobolli era un passatempo molto comune tra i ragazzini, ma non c'era molto altro da fare, a parte leggere Topolino o andare all'oratorio a giocare al pallone. Oggi la progressiva scomparsa nell'uso del denaro fisico gioca certamente un ruolo significativo nel calo delle vocazioni numismatiche tra i più giovani, ma il vero problema - secondo me - è legato all'esistenza di numerose altre alternative che un tempo semplicemente non esistevano. Credo anch'io che comunque la numismatica non si ridurrà ad una mera disciplina accademica. Calerà progressivamente la platea degli appassionati laici (inteso come non accademici) e questo - per un'ovvia legge di mercato - provocherà probabilmente anche un calo delle quotazioni, soprattutto per le monete più comuni ed in uno stato di conservazione non particolarmente elevato. Per i pochissimi pezzi molto rari e conservati in modo eccezionale è tutto un altro discorso. Così va il mondo ed è inutile rimpiangere "il bel tempo che fu" anche perché - in realtà - quel tempo esiste solo nella nostra immaginazione.2 punti
-
Angelo Finetti, Numismatica e tecnologia. Credo il miglior testo in assoluto. Arka Diligite iustitiam2 punti
-
2 punti
-
La piantina per arrivare al De La Ville2 punti
-
Concordo. Sui segnetti, volevo solo sottolineare che tutti noi, me compreso, spesso colloquialmente diciamo "da produzione", quando in realtà la certezza che lo siano non la abbiamo: probabilmente lo sono visto il resto della moneta. Il nodo centrale, su cui pare siamo tutti d'accordo é che una moneta può essere gradata FDC anche in presenza di alcuni segnetti, dipende da com'é la moneta, e da come sono i segnetti. Quindi la moneta in topic può essere tranquillamente FDC (sul grading americano non mi esprimo, perchè capire quando é 65 o 66 a me non é dato comprendere a fondo). Volevo poi dire che per come siamo messi oggi con il grading in Italia, dire FDC+ o SPL-, vale esattamente come tutto il resto. Non c'é un protocollo unificato, ed ognuno fa un po' come meglio crede: quindi anche li, tutti sono sullo stesso piano! Ciao!2 punti
-
Complimenti per il prezioso acquisto. Affiancare alle monete libri rari completa appieno la collezione numismatica e lo studio della stessa. Ignoro il costo di questa pubblicazione ma credo che anche il prezzo pagato sia ottimo.2 punti
-
Ciao a tutti, da poco ho aggiunto in collezione questo pezzo, che vi presento. Alessandro VII (1655-1667), Testone - Ferrara (Munt 74, CNI 6, MIR 1881/1). Peso 8.94 g D/: stemma inquartato a targa quasi rettangolare con intagli esterni, sormontato da chiavi decussate con cordone e fiocco e da tiara. * ALEXANDER * VII * PONT : M : 1655 In alto IS _ IS (in monogramma). R/: il santo con elmo piumato, in armatura a cavallo galoppante a destra, in atto di trafiggere con la lancia nelle fauci il drago in piedi a destra, retrospicente. S : GEORGIVS * FERRARIAE * PRO Es.: due armette ovali: a sinistra quella del cardinale legato Giambattista Spada, sormontata da cappello cardinalizio; a destra quella della città di Ferrara in cartella accartocciata e sormontata da corona. Nel mezzo IS (in monogramma). Si tratta di un testone rarissimo. Dalle mie ricerche e in base agli esemplari che ho registrato, sono pochissimi i passaggi di questa moneta sul mercato. Esistono anche le varianti Munt 75 e 76, che si distinguono solo per minime differenze di punteggiatura nella legenda e nelle armette. Del Munt 74, questo è personalmente il quarto esemplare che registro. Tutti gli esemplari sono in bassa conservazione e già il BB è per questa tipologia una conservazione di rilievo. Questo mio esemplare è uno dei meglio conservati. Le lettere IS in monogramma si riferiscono al segno di zecca di Giacomo Spagnoli, zecchiere. Michele2 punti
-
Dove si svolgerà Milano Numismatica ? In pieno centro dietro il Duomo all’Hotel De La Ville, alla Sala Duomo di cui riporto l’immagine. Via U. Hoepli 6, Mm1 fermata Duomo2 punti
-
Un notevole esemplare di tetradrammo da Katana ( c. 450 a.C. / 17,42 g ) con al diritto quadriga condotta al passo ed al rovescio bella testa laureata di Apollo, contornata dall' etnico . Classificato SNG ANS 1241 var. , sarà il 26 Settembre in vendita Morton&Eden 124 al n. 85 .1 punto
-
Dall' Etruria, un esemplare da 10 assi attribuito a Populonia ( c. 300-250 a.C. / 4,18 g ) con al diritto bella testa laureata forse di Apollo ( ? ) e rovescio liscio . Classificato SNG ANS 26, sarà il 26 Settembre in vendita Morton&Eden 124 al n. 6 .1 punto
-
DE GREGE EPICURI Ho poche occasioni di acquistare nuove provinciali...per cui mi accontento della minastra riscaldata! Anche di questa moneta mi restano solo le foto (non ho più neppure peso e diametro) e per ora vi mostro solo il diritto, chiedendovi: chi è? Mi sembra abbastanza facile, per cui direi di lasciare spazio ai giovani, almeno per il momento. Poi vi mostrerò il rovescio.1 punto
-
Buonasera, Ancora una storia, ancora una famiglia. “Una personalità affascinante, il cui nome sarà certamente ricordato fintanto che ci saranno studenti di numismatica greca. Come Sir John Evans ed Il Dr. Imhoof Blumer, possedeva ‘due facce dell’anima’. Per molti era il tipico uomo d’affari onesto e di successo. Per noi era il collezionista erudito e perspicace, per il quale le monete greche non erano solo cose belle ma anche veri e propri documenti storici. Non c’è bisogno che menzioni la sua meravigliosa collezione, dalla quale egli traeva un così genuino compiacimento, poiché la Sylloge ora la rende accessibile a tutti. Ma devo quanto meno condividere il mio profondo rammarico poiché non potrà più contribuire con ulteriori studi dettagliati ad arricchire la Cronaca (Numismatic Chronicle), come quello sui tipi monetali di Selinunte, dove grazie alla sua intima conoscenza della topografia della Sicilia ha così efficacemente affrontato l’argomento. L’accuratezza con cui tutti gli elementi di rilievo sono stati presi in considerazione era tipica del Nostro. …” Con queste parole l’archeologo e numismatico scozzese Sir George MacDonald, allora presidente della Royal Numismatic Society, scriveva il necrologio del Dr Albert Hugh Lloyd (1864-1936). Nel 1946, al termine del caos portato dalla seconda guerra mondiale, la vedova Jessie Lloyd donó la collezione di monete greche al British Museum come lascito in memoria del marito e della figlia Muriel Eleanor Haydon Lloyd (1893-1939), quest’ultima infatti aveva espresso la volontà di donarla alla nazione. La collezione era del resto il frutto di una collaborazione tutta familiare tra padre e figlia sviluppatasi tra gli anni venti e trenta. Il padre da un lato otteneva ottimi profitti dai suoi affari nell’industria del cotone a Manchester (che investiva in acquisti numismatici) e pubblicó diversi articoli sulla Numismatic Chronicle, la figlia dall’altro studió materie classiche a Cambridge (dove la famiglia si trasferì dal 1913) e svolgeva le necessarie ricerche. Si tratta di un insieme di oltre 1700 esemplari principalmente costituito da monete provenienti da zecche greche e puniche di Sicilia e Magna Grecia di cui fu pubblicata una Sylloge nel 1933 e che costituisce ancora oggi una componente altamente significativa del monetiere londinese per queste aree. Una serie assai ampia di monete con diversi esempi rari ed in elevata conservazione che è stata costruita tra il 1920 ed il 1933 con acquisizioni sia da aste che da privati, come una parte della collezione dell’archeologo Arthur John Evans e del Marchese Roberto Venturi Ginori. Alcuni esemplari della collezione provengono da tesoretti e furono acquistati da Lloyd durante i suoi viaggi in Sicilia e nel sud Italia, tra questi alcune monete del Cefalù hoard del 1925 (IGCH2154). A questo punto va detto che i doppi della collezione Lloyd furono venduti in aste pubbliche e privatamente già negli anni venti, probabilmente per finanziare l’acquisizione di esemplari di rilievo (?). In particolare va ricordata l’asta tenuta a Monaco dalla casa Otto Helbing Nachfolger giovedì otto novembre 1928 (Monete greche da proprietà privata straniera - in particolare Magna Grecia e Sicilia). Mi è sembrato doveroso, per chi non ne avesse notizie, iniziare questo nuovo post condividendo quante più informazioni possibili sul collezionista, prima di introdurre la moneta che nel mare magnum delle aste odierne mi faceva cenni inequivocabili pur di poterci restituire un pezzetto della sua vita passata, trascorsa nella buona, direi ottima, compagnia di persone che si amavano e che amavano le monete come documenti della Storia remota, di genti lontane nello spazio e nel tempo. Già, perché nessuna moneta sa essere più generosa di quella che per disattenzione, scarsa attitudine o poco amore viene trascurata e spostata da est a ovest insieme a compagne di viaggio che non sanno più chi sono, che dimenticano senza speranza alcuna la loro storia recente. Proprio lei che si sporgeva curiosa dal suo giaciglio un secolo fa per osservare quel meticoloso custode e sua figlia al lavoro, mentre cercavano un varco tra le nebbie della terra antica dei nostri antenati, proprio lei che ha visto tante compagne andare a sedersi tra gli scranni più alti di una grande famiglia pubblica (evitiamo opportunamente commenti sulle ultime vicende della famiglia pubblica…grazie). Per quanto posso constatare già il dodici ottobre 1988 Numismatic Fine Arts nell’asta XXI al lotto 98 non aveva sentito il richiamo della moneta, tantomeno il suo precedente possessore, il numismatico George C. Brauer, viene da pensare. Così come chi l’aveva inserita nell’ inventario del FAC successivamente. Di certo non CNG, il che mi fa strano in quanto sulla provenienza devo ammettere che in genere sanno ascoltare molto attentamente le monete. Proprio Classical Numismatic Group aveva posto recentemente in vendita l’esemplare, nell'asta online 544 del sedici agosto al lotto 33. Chissà il gran caldo, chissà la concomitanza con l’asta 124. Ma forse è solo perché la moneta non versa in condizioni eccelse e la mania delle alte conservazioni sta stravolgendo l’aspetto culturale della numismatica. Sta di fatto che nessuno, in apparenza, sembrerebbe essersi accorto che la moneta in questione provenisse dall’asta Helbing del 1928 di cui parlavo poco sopra, il lotto era il 3547, e che in conclusione proviene proprio dai doppi della collezione di Albert Hugh Lloyd. Si tratta del didrammo geloo catalogato da Jenkins al numero tre tra i dieci esemplari a lui noti a fine anni sessanta per l’accoppiamento di conii 100 (O30-R55). Nel catalogo di The Coinage of Gela non viene curiosamente riportato il peso che però era inserito nella descrizione della vendita del 1928. La moneta essendo stata battuta al termine delle emissioni di didrammi tardoarcaici della zecca geloa è stata testimone della fine dell’epoca della tirannide Dinomenide a Gela, solo pochi anni prima che questa terminasse definitivamente a Siracusa. È quindi databile indicativamente al 470 a.C. Che dire, una vita interessante 2500 anni fa, una vita interessante cento anni fa. Una Storia che meritava di essere ascoltata ed anche condivisa. https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-AQ44M0/sicily-gela-circa-49085-48075-bc-ar-didrachm-21mm-837-g-4h-near-vf1 punto
-
Complimenti per l'acquisto! Pur essendo rarissima, dei 18 millesimi dal 1755 al 1772, la data 1762 si colloca tra il 10° e 12° posto, in ordine di rarità (ossia ce ne sono 9 ancora più rare e 2 le sono a pari merito) Tutte e 18 le date sono apparse almeno uno volta in anni recenti. Buona prosecuzione della serie!1 punto
-
Serve attenzione. Generalmente, scrivo prima per sapere la disponibilità1 punto
-
1 punto
-
al lotto precedente un 25 assi oro con la testa di leone, che da uno studio sembrerebbe essere una invenzione ottocentesca, a 4500 sterline.1 punto
-
https://www.unilibro.it/libro/finetti-angelo/numismatica-tecnologia-produzione-valutazione-moneta-societa-passato/9788843007400 Qua sembrebbe disponibile1 punto
-
Buongiorno. Mi sono permesso di citare un passaggio che mi sembra aggiungere qualcosa alla nostra discussione in quanto, a mio parere, veritiero. Resta il fatto che la competizione con le "numerose altre alternative che un tempo semplicemente non esistevano" dovrebbe essere sostenuta con contenuti seri, piacevoli e originali (come questo Forum!!!😊) e non, per esempio, con le patacche dell'IPZS.... Sul fatto che la Numismatica non interessa ai giovani credo si siano già spesi fiumi d'inchiostro - e non da oggi - ma la nostra disciplina non mi sembra sinceramente così mal messa. Il paragone con la filatelia mi sembra pertinente e spietato. Un saluto cordiale e a presto.1 punto
-
Buonasera a tutti, sono d'accordo con @Rufilius, si vede una bella R moderna sul rovescio. Saluti Alberto1 punto
-
Ciao, non sono assolutamente competente come altri sul forum ma così a occhio sul rovescio se vedi c'è una piccola "R" che significa riproduzione, quindi temo che sia una moneta di quelle delle merendine Mister Day o simili. Nel forum ci sono molti post sull'argomento, al link seguente trovi la lista delle monete, la tua dovrebbe essere la n. 12: https://www.forumancientcoins.com/monetaromana/falsi/ParmalatMisterDay/dettaglio.html1 punto
-
Tallero 1595 (Di Giulio, Della monetazione medicea (1984) Nr. 36 ; Ciabatti, Studio e catalogo delle monete di Fernando Medici, Nr. 12)1 punto
-
Si dovrebbe essere buona il peso è esatto quindi almeno i 450€ li vale in metallo....per il resto difficile guidicare da queste foto...il suggerimento è quello di passare da un negozio di numismatica e sè la giudicano almeno SPL allora la fai chiudere in bustina sigillata costo 25€. E poi procedi a venderla anchevia web con perizia tiviene facile piazzarla a 550....difficile oltre non mi sembra una FDC. Evita di darla ai compro oro sono pezzi che non meritano di essere fusi, un qualsiasi collezionista ti paga sempre piu dei compro oro. Facci sapere cosa ti dice in conservazione un negozio di numismatica a vederla in mano. Saluti1 punto
-
Buongiorno. Pubblico queste immagini di un denario di Spurius Afranius che presenta una lieve differenza nella posizione della frusta rispetto ai coni solitamente visibili nei cataloghi d' asta. Era mia intenzione pubblicare la sola immagine nel catalogo La Moneta, ma non vi era altro posto per ulteriore iconografia. Sarebbe interessante sapere se qualcuno ha in collezione esemplari simili. Cordialità1 punto
-
Pensino..? Arka Diligite iustitiam1 punto
-
Ciao, secondo Varesi numismatica (asta nr 60) potrebbe essere Amalasunta a nome di Giustiniano, secondo altri Vitige.1 punto
-
La vedo rischiosa affidare gli affetti di una vita intera al comune o allo stato proprio per questa ragione. Semplicemente quello che un collezionista vede come arte magari viene visto come semplice denaro dalle istituzioni. Comunque se fosse legale io mi farei seppellire nel bosco senza bara e lascerei che la natura faccia il suo corso, magari lasciando un sacchetto in pelle con delle monetine accanto ed una lapide in pietra.1 punto
-
1 punto
-
Grazie ancora dei vostri interventi, le monete di acmonital a mio parere vanno viste in mano, ma allenare l'occhio da foto fatte così così è sempre utile. Allego comunque anche le foto della NGC. Saluti Marfir1 punto
-
La lettone veramente stupenda e difficile da reperire in circolazione, complimenti 🙂1 punto
-
Nel mio caso la collezione risiede proprio nei libri, rari ma anche comuni, inerenti la numismatica, anche se più che collezione sarebbe più corretto parlare di biblioteca, ormai l'acquisto di monete è parte decisamente secondaria rispetto a quello dei libri che costituiscono la mia passione principale, anche se a qualche medaglia soprattutto, quando ne vale la pena, non so comunque resistere 😅1 punto
-
Buonasera, la mia prima sensazione è che sia una moneta egiziana tipo questa: Egypt, Ptolemy III 246-222 BC, Bronze AE21 - 6.12g, 21mm (obolo ?) Diademed bust of Ptolemy right. Draped bust of Libya right, double cornucopiae below chin. Sv 866 (Ptol. II)1 punto
-
L'opera in questione di Salvatore Fusco è un prezioso caposaldo della numismatica dell'Italia meridionale, si può dire che sia il primo tentativo di una storia numismatica di tale territorio in epoca medievale, in questo testo, non solo si tratta per la prima volta del ducale di epoca normanna, ma si individuano anche con certezza i tarì di epoca longobarda, normanna e sveva, prima di allora ancora in un confuso limbo che li voleva prevalentemente moneta di conto piuttosto che moneta effettiva, realmente esistita... Interessantissima poi la disquisizione storica sulla diffusione del ducato sia come moneta di conto che effettiva nel Regno di Napoli in epoca prima angioina e poi aragonese. Negli ultimi giorni ho avuto la gran fortuna di trovare una copia di suddetta opera ad un prezzo molto conveniente, 100 euro... ed è una grande soddisfazione poter inserire uno dei primi riferimenti della numismatica medievale meridionale insieme ai successivi, Sambon, Dell'Erba, Spahr, Grierson e Travaini...1 punto
-
Non mi ripeto sarebbe sciocco, stesso valore dell'altra stesse caratteristiche filateliche dell'altra.1 punto
-
Diciamo che la certezza non c’è ma, come dice anche @ilnumismatico, osservando il lustro si può capire se la moneta è fresca di conio o ha circolato. Molto probabilmente, in un esemplare con lustro completamente intatto gli eventuali segni sono derivanti dal processo di coniazione. È la conseguenza dell’americanizzazione della numismatica. Se ci basiamo sulla scala Sheldon, i punteggi dal MS 65 al 70 rappresentano tutti “sfumature di FDC”. Per me è un’insensatezza ma per altri evidentemente no…1 punto
-
Se metti le foto, rinunceremo anche noi alla pigrizia che ci pervade e faremo uno sforzo per risponderti.1 punto
-
Ecco una "cosa originale", di cui trova la trascrizione alle pp. 75-81 di https://www.academia.edu/45009682/I_fiorini_di_conio_fiorentino_battuti_a_Napoli_tra_XIII_e_XV_secolo_Roma_Aracne_2021 Si tratta di una provvisione che documenta la coniazione di fiorini di Firenze nella zecca di Napoli (ASFi, Registro di Provvisioni di Consigli, 55, 14 giugno 1367-12 maggio 1368). Le cito questo documento perché contiene una notizia che, letta insieme agli statuti di Firenze che autorizzavano la produzione di fiorini in zecche istituzionali purché non si mutasse forma e intrinseco rispetto a quelli coniati a Firenze, rappresenta una pietra miliare per la numismatica medievale. Naturalmente se non si fida della trascrizione, può eseguirla nuovamente.1 punto
-
La serie della mezza doppia a nome di Carlo Emanuele III continua con il millesimo 1762 (ex Lotto 1183 Asta 68 Nomisma Spa, 2-3/9/2023). Con l’occasione: Un caro saluto, Domenico1 punto
-
Era il 25 luglio 1844 quando all’alba, furono fucilati insieme ad altri sette compagni, i fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, figli del barone Francesco, alto ufficiale della marina austriaca, e di Anna Marsich, donna e madre che tanto si prodigò per la salvezza dei suoi amati figli. Attilio era nato nel 1810, mentre Emilio era arrivato 9 anni dopo. Avviati alla carriera militare e formati nell’accademia della Imperiale Regia Marina a Venezia, furono da sempre insofferenti al regime austriaco. Collegati alla Giovane Italia e a Giuseppe Mazzini, i fratelli rivoluzionari, esuli e lontani dal proprio paese, ordirono due progetti di cospirazione: il primo prevedeva l’invasione degli Stati Romani, l’altro le Calabrie. Scartato il primo perchè troppo dispendioso, optarono per il secondo, perché dall’Italia erano giunte notizie che sulle montagne di Cosenza, gli insorti si mantenessero ancora numerosi ed armati, e nel resto del Mezzogiorno serpeggiasse un certo fermento. In realtà i moti di Cosenza erano stati immediatamente soffocati e repressi e tutto era tornato sotto controllo. I rivoltosi, accecati dal giovanile fervore rivoluzionario, decisero di partire comunque per la Calabria. Saliti in 21 a bordo della nave da pesca e trasporto San Spiridione, comandato dal capitano Caputi, salparono dall’isola greca di Corfù e verso la metà di giugno sbarcarono a Crotone, alla foce del fiume Neto. Da qui, notte tempo, si diressero verso la Sila, ma ben presto si accorsero che un loro compagno, Pietro Boccheciampe, si era dileguato con l’obiettivo di denunciare la spedizione alle autorità borboniche e, quindi, di tradirli. Nei giorni successivi, la spedizione fu colpita da diverse azioni repressive, al punto che diversi compagni dei Bandiera persero la vita, mentre altri rimasero feriti. A San Giovanni in Fiore, dodici di essi furono catturati e condotti davanti al corpo di guardia. Il 23 giugno, su cavalli e muli, furono trasferiti a Cosenza, davanti all’intendenza e portati nelle carceri nel maestoso Palazzo Arnone.Il processo fu rapido, l’imputazione principale: cospirazione e attentato all’ordine pubblico. Ad essa si aggiunsero anche le accuse di sbarco furtivo a mano armata nel regno con Bandiera Tricolore, resistenza e attacco alla forza pubblica. Nonché, detenzione e asportazione di carte rivoltose e settarie.Il 16 luglio iniziò il processo, alla fine del quale il Commissario del re li dichiarò colpevoli di lesa maestà e richiese per tutti la pena capitale. Tre di loro ottennero la grazia e tra di essi c’era anche il pittore e scultore Giuseppe Pacchioni, che ritrasse i fratelli Bandiera poco prima di morire. Il 25 luglio del 1844 di buon mattino, si spalancarono le porte delle carceri.giunto il momento dell’esecuzione della sentenza. Il triste corteo si dispose su due file, per raggiungere il Vallone di Rovito. Ad un tratto si alzò un coro di voci, erano i martiri che intonarono, modificando qualche verso, il coro dell’opera “Donna Caritea” del Mercadante: ”Chi per la patria muore vissuto è assai; la fronda dell’allor non langue mai. Piuttosto che languir sotto i Tiranni, è meglio di morir sul fior degli anni”. Arrivati nel vallone di Rovito, nei pressi dell’acquedotto romano, i giovani patrioti si schierarono davanti al plotone d’esecuzione e, dopo aver urlato “Viva L’Italia “, caddero sotto il fuoco dei Borboni. Le salme vennero portate nella vicina chiesa degli Agostiniani. Si racconta che l’abate De Rose collocò all’interno delle bare, una bottiglia contenente un foglio di carta, con tutte le generalità di ciascuno. Ciò rese possibile il riconoscimento, quando fecero l’esumazione. Successivamente, le salme furono trasferite nel duomo di Cosenza e dopo l’unità d’Italia, traslate nei paesi d’origine. I resti di Attilio ed Emilio, il 16 giugno del 1867 furono trasportati a Venezia, accolti dalla madre affranta e disperata e tumulati nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Un saluto a tutti e buona domenica. Raffaele.1 punto
-
Caro @Liutprandi politici parlano molto per non dire niente di utile, e non è una novità! Io sono ancora più sorpreso dall'intervento a spada tratta degli eredi di Bettino, che non mi pare all'epoca abbiano avuto ruoli di governo, quindi su che base posso affermare o negare ciò che ha detto un componente dell'allora governo italiano ? La patente di saccenti non viene rilasciata per essere figli d'arte...quindi credo che abbia ragione il nostro Presidente del Consiglio ad essere cauto ma possibilista. Sarebbe un sogno per me riuscire ad incastrare i governanti francesi alle loro responsabilità ! Immaginiamo il contrario: aereo di linea francese che si schianta e l'ombra della mano italiana... sarebbe scoppiata una guerra! O ricordiamoci della politica di accoglienza e di protezione dei terroristi nostrani (tutt'ora in vita a vari livelli: politico e giudiziario) da parte della Francia....ed immaginiamo sempre il contrario con i separatisti corsi! O ricordiamoci del protezionismo francese in campo economico...ma le acquisizioni nel Belpaese non sono un problema per loro... O ricordiamoci delle ragioni prettamente economiche francesi nella stabilizzazione della Libia....e immaginiamo il contrario con l'ingerenza italiana in qualche ex-colonia francese.... ..... Credo , e posso sbagliare, ma quello stato più che un alleato è un avversario....che usa tutti i mezzi a sua disposizione per fare i propri comodi anche per danneggiarci!1 punto
-
ho fatto l'impronta nella ceralacca ,si vede l'albero ma le lettere sono molto confuse . Grazie a tutti1 punto
-
Medaglia devozionale lauretana,ovale, bronzo/ottone, del XVII sec. (dopo il 1672).- D/ La Madonna di Loreto, tra due lampade votive, e due angioletti per lato,anepigrafe.- R/ Busto a dx di S. Pio V in abiti pontificali, la medaglia è stata prodotta quasi certamente per la sua beatificazione avvenuta il 27 aprile 1672 (come si può dedurre dalla scritta), ma e possibile che possa essere stata prodotta anche negli anni successivi alla beatificazione,medaglia non comune. Ciao Borgho.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.