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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/04/23 in tutte le aree
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Vedi di documenti antichi ce ne sono decine di migliaia sparsi per gli archivi di tutta Europa. Molti hanno subito controlli o analisi per verificarne soprattutto lo stato di conservazione (pochi allo scopo di accertarne l'autenticità - le analisi comunque sono le stesse) - La ricerca è una costruzione continua che progredisce sulle informazioni e sulle deduzioni di chi ci ha preceduto ampliandole, evolvendole e a volte correggendole naturalmente. Un documento che ha una storia dietro di sé non necessariamente deve passare tutte le prove che servono per autenticarsi altrimenti non progredirebbe piu' nulla. E' come se per verificare che le piramidi sono antiche dovessi sottoporre ogni blocco ad un'analisi del materiale di cui è formato... Interessandomi di monete medioevali leggo molti studi di numismatici che si sono occupati di quel periodo e faccio affidamento su quanto scrivono ma non mi verrebbe in mente di controllare ogni singolo documento su cui basano il loro studio e le loro deduzioni - diversamente mi arenerei alla prima questione. Su queste basi si sono formate legioni di studiosi, si sono sviluppate le scienze storiche nelle sue innumerevoli specializzazioni. Sono stati scritti milioni di volumi. Sono stati istituiti migliaia di insegnamenti universitari. Se trovi difficile accettare che tutto questo sia stato fatto su un rapporto fiduciario - oltre che naturalmente su solide basi scientifiche per moltissimi casi - beh concordo pienamente con te che i 2€ da collezionare costituiscono un'alternativa meno problematica, sicura, e con minori rischi ...😉4 punti
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Buon pomeriggio a tutti, nulla di speciale ma volevo condividere con voi due monete avute in "un solo resto" in aeroporto, una croata fresca fresca di € e l'altra con tiratura piuttosto bassa (Lituania 412.000?)... che belli gli aeroporti!!! Buon proseguimento, Max.3 punti
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E' appena passata ina asta Artemide (64e lot. 303) battuta a 440€ questo bel triente di P. Iuventius Thalna estremamente raro conosciuto in 4 esemplari da Mccabe e secondo esemplare messo in vendita al pubblico. D) Testa elmata di Minerva a destra; sopra, quattro pallini. R) Prua a destra; sopra, ROMA; davanti alla prua TAL in nesso; sotto, quattro pallini. Cr. 161/4. AE. 8,85 g. 25,00 mm.3 punti
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Guardate cosa ho trovato dentro un mucchio di monete; mi sembravano 50 lire micro... invece:3 punti
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Buon giorno a tutti i "lamonetiani". Pubblichiamo di seguito la locandina appena realizzata per l’VIII^ edizione dell’evento di Venezia e presentata alla recentissima manifestazione di Riccione. Tanti gli elementi di novità: 1) eliminiamo il termine “convegno”, che allude ad altri concetti e chiamiamo questa manifestazione con un nome più consono, cioè Expo-Mercato della Numismatica; 2) la manifestazione si chiama “NUMISMARKETING VENEZIA” 3) ci saranno SOLAMENTE espositori nel settore numismatico. 4) l’accesso non sarà libero, ma con registrazione su di un sito in fase di completamento (si prevedono 7-10 giorni). Chi non si accredita potrà farlo anche all’ingresso il giorno stesso; ma, per sveltire le operazioni, si consiglia vivamente di fare la registrazione on-line. Sulle modalità di registrazione sarò più preciso, perché le stiamo definendo ed affinando. Questa scelta si è resa necessaria per un problema sempre più dilagante di sicurezza nelle manifestazioni commerciali. Tutto ciò va a vantaggio sia di chi espone, sia di chi partecipa. L’intento è di selezionare gli ingressi affinché arrivino alle manifestazioni persone EFFETTIVAMENTE interessate alla numismatica e non malintenzionati. La manifestazione di Venezia si terrà il giorno 21 ottobre, sempre presso il Novotel, sito in Via Ceccherini 21, immediatamente adiacente all’uscita Castellana della Tangenziale di Mestre. Per gli orari sarò più preciso nei prossimi giorni, per coordinare alcune iniziative in fase di definizione, compresa una culturale, che si terrà sempre nell’adiacente Sala Firenze. Sempre a disposizione. Stefano Palma – alias Sivis2 punti
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Una curiosità, se così si può chiamare perchè non ne avevo mai viste, trovata ieri al mercatino per 50 centesimi, un costo irrisorio anche se non ne sono direttamente interessato, magari la regalo a qualcuno. Si tratta di una 'Agenda del Filatelista del 1955' da 290 pagine stampata nel dicembre del 1954. Non fu utilizzata, anche se i segni del tempo dimostrano i suoi quasi 70 anni, è pure una rubrica con pagine per le mancoliste, il tariffario postale Italia+estero in vigore all'epoca, monete in corso, cambi ecc. ecc. All'interno sono raffigurate le emissioni del 1954 di Italia - San Marino - Vaticano - Trieste zona A, tutto rigorosamente in bianco e nero, le ultime pagine sono piene di indirizzi di negozi italiani ed esteri. un estrapolato:2 punti
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L'opera in questione di Salvatore Fusco è un prezioso caposaldo della numismatica dell'Italia meridionale, si può dire che sia il primo tentativo di una storia numismatica di tale territorio in epoca medievale, in questo testo, non solo si tratta per la prima volta del ducale di epoca normanna, ma si individuano anche con certezza i tarì di epoca longobarda, normanna e sveva, prima di allora ancora in un confuso limbo che li voleva prevalentemente moneta di conto piuttosto che moneta effettiva, realmente esistita... Interessantissima poi la disquisizione storica sulla diffusione del ducato sia come moneta di conto che effettiva nel Regno di Napoli in epoca prima angioina e poi aragonese. Negli ultimi giorni ho avuto la gran fortuna di trovare una copia di suddetta opera ad un prezzo molto conveniente, 100 euro... ed è una grande soddisfazione poter inserire uno dei primi riferimenti della numismatica medievale meridionale insieme ai successivi, Sambon, Dell'Erba, Spahr, Grierson e Travaini...2 punti
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Ciao, mi permetto di inserirmi in questa nuova discussione, ma riferendomi anche a quella di cui questa è il seguito, per ringraziare in primis tu che l'hai iniziata ma anche tutti gli altri che sono intervenuti, è una digressione molto bella e sono contento di leggere questi scambi di opinione fra persone così competenti, che mi permettono anche di conoscere cose delle quali non sapevo assolutamente niente, come neofita è veramente un piacere leggere questo e altri contenuti del genere. Ci tenevo a dirlo perchè capisco la frustrazione di lavorare tanto per una cosa per cui si ha tanta passione e poi credere che a nessuno interessi (lavoro in un teatro e capita di organizzare spettacoli particolari, piccoli capolavori culturali e artistici, ai quali non interviene mai nessuno 😔), volevo darti il mio appoggio anche se solo "ammirativo", probabilmente proprio per la particolarità della discussione molti come me, anche se vorrebbero, non riescono ad intervenire ma questo non rende la cosa meno interessante. Come dicevo non sono in grado di apportare nessun contributo perchè non ho il livello di conoscenze adatto ad intervenire, avrei voluto contribuire con una moneta ma del tipo con "porta di accampamento" ne possiedo solo una di Costantino II e non è l'oggetto della discussione. Chiedo perdono se il mio commento possa risultare inappropriato o inutile ai fini della discussione, ci tenevo a farlo, nel caso potete tranquillamente cancellarlo 😄2 punti
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E, raffrontando questo pezzo con i 12 soldi che circolavano, varie cose non tornano. Arka Diligite iustitiam2 punti
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Posto il link dell asta https://www.sixbid.com/it/morton-and-eden/11111/page/1/perPage/100?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=true2 punti
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E chi lo decide se un segno é dato da "produzione", o da contatto successivo ? Il perito veggente ? E poi c'é segnetto e segnetto... Quello che si può (anzi si deve) ignorare, e quello che no. Dipende. Comunque, giudicare l'acciaio in fotografia... Io passo volentieri! E' molto che manco dal forum, ma noto con piacere che adesso oltre ai vari SPL++ ed SPL-, siamo arrivati anche ai FDC+ e ++... C'é sempre da tenersi aggiornati Un saluto a tutti!!!2 punti
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Roma Numismatics Ltd > E-Sale 108 Auction date: 13 April 2023 Lot number: 845 Price realized: 500 GBP (Approx. 623 USD / 568 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: P. Accoleius Lariscolus AR Denarius. Rome, 43 BC. P•ACCOLEIVS [LAR]ISCOLVS, draped bust of Diana Nemorensis to right / Triple cult statue of Diana Nemorensis facing, supporting on their hands and shoulders a beam, above which are five cypress trees; the figure on the left holding a poppy, that on the right holding a lily. Crawford 486/1; CRI 172; BMCRR Rome 4211; RSC Accoleia 1. 4.01g, 19mm, 12h. Extremely Fine; stunning old cabinet tone. Ex Bolaffi Spa, Auction 41, 26 May 2022, lot 156. Estimate: 500 GB2 punti
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Lo stesso tipo della moneta di apertura venne coniata anche nella zecca orientale. Obv:– IVLIA AVGVSTA, Draped bust right Rev:– PIETAS PVBLICA, Pietas, veiled, standing left, by altar, raising both hands Minted in Laodicea-ad-Mare, A.D. 198-202 References:– BMCRE 612, RIC 643, RSC 1562 punti
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Salve ho ritrovato in una scatola l’oggetto in foto, credo non sia una moneta ma qualche gadget. Qualcuno lo conosce? Peso 2,46 grammi. ringrazio in anticipo chi mi saprà dare maggiori informazioni2 punti
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potrebbero anche fare quelli all'asbesto, per proteggere le banconote dal fuoco!☠️ Seriamente: se un prodotto viene messo in dubbio, meglio un foglio opaco ma sicuro è una vecchia storia, si parla già da molto che sia gli ftalati che il bisfenolo siano come minimo pericolosi sia ad alte che a basse dosi continue, il BisfenoloA "BPA" si ritiene essere interferente endocrino (danneggia i geni) ed è già stato vietato nei biberon e simili, adesso in Germania anche nella carta termica (scontrini, etc). Avendo le fabbriche altri bisfenoli, tipo lo "S", hanno iniziato ad usare quello, quando lo vieteranno, poi ci sono ancora il "B" e lo "F" da provare! 🤣 Servus, Njk PS: Se poi mai qualcuno si è chiesto perchè adesso ci sono anche gli scontrini blu, sono quelli completamente senza bisfenolo, è di carta "sandwich" a tre strati: sotto la carta portante, in mezzo uno strato colorato scuro (quello che poi si legge) e sopra un foglio leggerissimo di carta chiara che viene "bruciato" dalla testina della stampante, che appunto fa uscire quello colorato sottostante. La carta blu è ammessa al riciclo (è inerte), quella termica no.2 punti
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Grazie @Vel Saties per l'immeritato epiteto... Allora, bisogna ricordare innanzitutto che i denarî di Carausio avevano la purezza dei corrispettivi dell’epoca augustea, con un livello di fino del 96% che non si riscontrava dall’età neroniana. Non è possibile stabilire un rapporto di cambio del denario d’argento, ma si deve supporre che, dato il valore intrinseco, questa moneta valesse ben più dell’antoniniano, ribaltando quindi la prospettiva tradizionale. Non confrontando il valore delle monete ma quello dei rispettivi metalli, l’Edictum de pretiis di Diocleziano fissava il prezzo dell’oro a 72.000 denarî per libbra, quello dell’argento a 6.000 denarî e quello del rame a 50 denarî. Il rapporto era dunque AU:AR=12:1, AR:CU=120:1 e AU:CU=1440:1. Ne deriva che, secondo i dati più accreditati a partire da Casey, il denario di Carausio, dal valore di 1/14 di aureo, fosse quotato a 48 antoniniani, o 70 denari "normali".2 punti
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Se il buon Dio non mi richiama all'improvviso e visto che nessuno della mia famiglia ha la passione per la numismatica, credo che ad un certo punto provvederò ad alienare la collezione. Me la sono creata, me la sono coccolata, me la sono goduta e poi ad un certo punto qualcu'altro, senza saper di chi sono, potrà arricchire o completare la sua. Non è egoismo, però piuttosto di pensare che possa essere "svenduta", preferisco vendere io ed eventualmente distribuire il ricavato.2 punti
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E se ci fosse un museo monetiere lamonetiano ? Non sarebbe bello avere anche un museo fisico del forum ? Magari associandosi a qualche istituzione o ente privato ? Allora si potrebbero donare le monete ad un ente interessato veramente alle monete e per di più gestito da gente competente! Certo l'idea rasenta la follia, ma costituirebbe la normale evoluzione di uno spazio dedicato alla conoscenza, identificazione e catalogazione numismatica. Chi di dovere dovrebbe farci un pensierino....2 punti
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Gran parte delle monete giunte fino a noi erano conservate nelle tombe, alcune incrostazioni testimoniano la lunga convivenza con il cadavere. Quindi la mia collezione me la porterò letteralmente in tomba.2 punti
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Monete Storia e Curiosità Buongiorno a tutti, Inizio la mia giornata Numismatica con una nuova Discussione. Sul titolo non avevo dubbi, ho cercato solo di condensarlo in poche parole ma che facessero capire subito quale fosse lo scopo. Da sempre osservando e studiando le monete ho avvertito la necessità di contestualizzarle. Magari corro il rischio di annoiare, oppure no. Chiaramente ognuno è libero di presentare le proprie monete come meglio desidera. Il pretesto per la discussione oggi mi viene dal presentare una recente entrata in Collezione Litra68. 2 Tornesi Ferdinando II Millesimo 1849. Magliocca 738 Mi chiedevo cosa fosse successo nell immediato dopo i moti del 48. Ho raccolto quindi avvalendomi del Web. Qualche notizia di carattere storico, soffermandomi sugli avvenimenti cruciali e sulla Figura del Filangieri. Ho trovato anche un interessante rivista '' L'Arlecchino" fonte web. Senato. Di cui riporto la prima pagina, dove credo sia anche riportato il prezzo. Non mi dilungo oltre e iniziamo con un po' di Storia... 7 Aprile 1849 L'Esercito delle Due Sicilie da Messina, con 16 000 uomini comandati da Carlo Filangieri di Satriano, dopo aspri combattimenti, occupa Catania. 15 Maggio 1849 Capitolazione di Palermo dopo aver avviato la rivolta popolare, mentre il leader siciliani andarono in esilio a Malta. Una volta entrato a Palermo, Filangieri ebbe come prima preoccupazione il ristabilimento dell'ordine e della sicurezza che affidò alla Guardia nazionale. Proseguì col ripristinare le varie istituzioni anche quando la rivolta in Sicilia sembrò riprendere a seguito delle notizie sulla presunta sconfitta dei napoletani a Velletri (maggio 1849).[68] Filangieri, allora, pubblicò di sua iniziativa un proclama che ottenne lo scopo di calmare i siciliani e che prometteva loro alcune concessioni fra cui che il primogenito del monarca regnante sarebbe stato loro rappresentante in Sicilia. Ferdinando II, per niente d'accordo a lasciare in ostaggio ai palermitani il figlio, sconfessò Filangieri e questi insistette nelle sue ragioni;[69] Ferdinando rifiutò ancora e Filangieri lo raggiunse a Gaeta per persuaderlo a concedere un governo autonomo alla Sicilia. Solo a quel punto Il re promise concessioni per il futuro, e il generale se ne tornò fiducioso a Palermo.[70] In quello stesso periodo, costretto a mantenere l'ordine a tutti i costi, Filangieri proclamò la pena di morte per i detentori di armi. Misura considerata crudele che consentì tuttavia di riportare completamente l'ordine in Sicilia e che fu applicata per due volte. Probabilmente per ridimensionare i poteri del generale, il 26 luglio 1849, Ferdinando II istituì un organo che, da Napoli, avrebbe deciso la vita dell'isola: il Ministero degli Affari siciliani. Di contro, il 27 settembre successivo, nominò Luogotenente a Palermo Filangieri che, contrariato da questo dualismo istituzionale, l'8 ottobre 1849 rassegnò le dimissioni. Ferdinando non le accettò e promise ancora le riforme da Filangieri auspicate. 15 Dicembre 1849 Il re di Napoli, con un decreto, impose alla Sicilia il pagamento di un debito pubblico di 20 milioni di ducati. Saluti Alberto Aggiungo...1 punto
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Con questo titolo una ragguardevole raccolta di " Important Greek Coins " con molte prestigiose provenienze, passerà il 26 Settembre in vendita Morton&Eden 124 . La mia pochezza informatica, non mi consente di allegare il catalogo dalla rete .1 punto
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Buongiorno. Pubblico queste immagini di un denario di Spurius Afranius che presenta una lieve differenza nella posizione della frusta rispetto ai coni solitamente visibili nei cataloghi d' asta. Era mia intenzione pubblicare la sola immagine nel catalogo La Moneta, ma non vi era altro posto per ulteriore iconografia. Sarebbe interessante sapere se qualcuno ha in collezione esemplari simili. Cordialità1 punto
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Bravo. Se pesa 8,8gr è "pensabile" che sia in oro. La 1931 è un pezzo comune in stato di circolato ma se in splendide condizioni ha oltre il valore di metallo anche un suo plus di circa 100 euro in piu. Oggi il valore dell oro 24k è 57 euro al gr che divisi 0.900 il suo titolo contenuto il valore è di 51€ al gr che moltiplicati x 8.8gr fanno 450€ e puoi venderla in qualsiasi compro oro, ma se ha una conservazione alta allora il compro oro non ti paga e quindi meglio vendere a dei collezionisti o negozi di numismatica che ti offrono quel 100€ circa in piu e quindi i 550 € circa fino anche ai 700 se in FDC. Quindi fondamentale il peso e foto fatte bene. Saluti1 punto
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Salve chiedo maggiori informazioni sulla cartolina in foto, rientrante in una raccolta molto carina di cartoline avente ad oggetto “Umorismo”. ringrazio in anticipo1 punto
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Ciao a tutti, da poco ho aggiunto in collezione questo pezzo, che vi presento. Alessandro VII (1655-1667), Testone - Ferrara (Munt 74, CNI 6, MIR 1881/1). Peso 8.94 g D/: stemma inquartato a targa quasi rettangolare con intagli esterni, sormontato da chiavi decussate con cordone e fiocco e da tiara. * ALEXANDER * VII * PONT : M : 1655 In alto IS _ IS (in monogramma). R/: il santo con elmo piumato, in armatura a cavallo galoppante a destra, in atto di trafiggere con la lancia nelle fauci il drago in piedi a destra, retrospicente. S : GEORGIVS * FERRARIAE * PRO Es.: due armette ovali: a sinistra quella del cardinale legato Giambattista Spada, sormontata da cappello cardinalizio; a destra quella della città di Ferrara in cartella accartocciata e sormontata da corona. Nel mezzo IS (in monogramma). Si tratta di un testone rarissimo. Dalle mie ricerche e in base agli esemplari che ho registrato, sono pochissimi i passaggi di questa moneta sul mercato. Esistono anche le varianti Munt 75 e 76, che si distinguono solo per minime differenze di punteggiatura nella legenda e nelle armette. Del Munt 74, questo è personalmente il quarto esemplare che registro. Tutti gli esemplari sono in bassa conservazione e già il BB è per questa tipologia una conservazione di rilievo. Questo mio esemplare è uno dei meglio conservati. Le lettere IS in monogramma si riferiscono al segno di zecca di Giacomo Spagnoli, zecchiere. Michele1 punto
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Moneta coniata in 372 308 000 di esemplari; perché dovrebbe valere più di 1 euro ?1 punto
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Per Firenze, come è stato già detto, esiste il libro della Zecca a partire dal 1317 Gherardo Gentili e Giovanni Villani, signori della Zecca in carica nel semestre precedente, dettero mandato al notaio della Zecca Salvi Dini di redigere appunto un documento nel quale fossero raccolte tutte le informazioni principali di coniazione. Riuscendo anche in parte a recuperare vecchie informazioni.1 punto
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Te lo dice il contesto di ritrovamento e la qualità delle monete ritrovate. bisogna avere studiato oer farsi delle conoscenze e avere pratica - non ci si improvvisa numismatici il documento citato da Chievolan esiste in originale e cosi moltissime altre pergamene. Altri documenti sono invece stati tramandati1 punto
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Masada: L'archeologia non corrobora la versione di Flavio Giuseppe @Maastricht Vecchio intervento: https://storiainrete.com/masada-un-mito-che-si-infrange/ Novecentosessanta furono le vittime, comprendendo nel numero anche le donne e i bambini, e la data dell’eccidio fu il quindici del mese di Xanthico. I romani, che s’aspettavano di dover ancora combattere, verso l’alba si approntarono e, gettate delle passerelle per poter avanzare dai terrapieni, si lanciarono all’attacco. Non vedendo alcun nemico, ma dovunque una paurosa solitudine e poi dentro fiamme e silenzio, non riuscivano a capire che cosa fosse accaduto […] Quando furono di fronte alla distesa dei cadaveri, ciò che provarono non fu l’esultanza di aver annientato il nemico, ma l’ammirazione per il nobile proposito e per il disprezzo della morte con cui tanta moltitudine l’aveva messo in atto.” Così Giuseppe Flavio descrive l’epilogo dell’assedio di Masada, e la tragica sorte dei suoi difensori. Masada cadde nella primavera dell’anno 73 d.C. dopo che i romani della Legione X Fretense avevano innalzato una rampa per colmare il dislivello che faceva della rocca di Masada una fortezza naturale apparentemente imprendibile. A Masada si erano rifugiati gli ebrei ribelli di Eleazar ben Yair dopo aver innescato la rivolta giudaica a Gerusalemme. E da questa ridotta inespugnabile avevano continuato la guerriglia per due anni. Fin quando le aquile imperiali non tornarono su quei luoghi imponendo la pax romana. I difensori, di fronte alla prospettiva di cadere nelle mani dei legionari, soppressero i propri familiari, poi estrassero a sorte dieci di loro che uccidessero gli uomini, e infine fra questi dieci uno che desse la morte agli altri nove, e che si sarebbe poi suicidato. Si salvarono solo due donne e cinque bambini, nascosti per sfuggire al suicidio collettivo. Masada è considerata il simbolo di un eroismo sfortunato e dell’afflato verso la libertà e contro la tirannia (per tali motivi l’UNESCO ha dichiarato nel 2001 i resti della fortezza di Erode patrimonio dell’umanità). Oggi i soldati dello Tzahal, le forze armate israeliane, dopo aver scalato la rocca alta 400 metri vi compiono il loro giuramento al termine del periodo addestrativo, promettendo a gran voce “mai più cadrà Masada”. Una visione oleografica, coi ribelli-buoni e gli imperialisti-cattivi che però inizia a mostrare la corda: gli studi dell’archeologo israeliano Nachman Ben-Yehuda ridisegnano ampiamente la vicenda, e tratteggiano una versione più realistica degli eventi. “Quando esaminiamo a fondo […] la Grande Rivolta e Masada, semplicemente non abbiamo alcun ritratto di eroismo. Al contrario. I racconti narrano la storia di una fatale (e discutibile) rivolta, di un gigantesco fallimento e della distruzione del Secondo Tempio e di Gerusalemme, di massacri di ebrei su larga scala, di differenti fazioni di ebrei che combattevano e si ammazzavano a vicenda, di suicidi collettivi (un atto non visto con favore dalla fede ebraica) perpetrato da un gruppo di terroristi e assassini il cui “spirito combattivo” può essere stato incerto.” Non usa dunque mezzi termini il professor Nachman Ben-Yehuda, ordinario dell’Università Ebraica di Gerusalemme nel dipartimento di Sociologia ed Antropologia. Masada, un mito su cui si è fondato molto dell’ethos del moderno Israele, deve essere largamente riscritto. Masada fu meta di un vero e proprio pellegrinaggio archeologico nei primi anni ’60 del secolo scorso: l’archeologo Yigael Yadin guidò le ricerche e gli scavi, alla testa di un piccolo esercito di volontari, mossi dal profondo bisogno psicologico di ritrovare le radici guerriere di Israele. E queste radici tornarono alla luce: le pietre dell’altopiano di Masada mostrarono prima chiaramente la pianta della fortezza erodiana, poi restituirono cocci, monete del periodo della rivolta, armi, infine anche resti umani. Le tracce dell’assedio poi divennero chiare quando si identificò la gigantesca rampa edificata dai legionari per aver ragione della montagna. Yadin trovò anche undici “ostraka”, dei cocci usati per le estrazioni a sorte, su cui erano incisi dei nomi, uno dei quali è “Ben Yair”. Era la prova che la storia raccontata da Giuseppe Flavio era vera. Yadin non si soffermò sull’origine dei resti umani. Per lui erano i “difensori di Masada”. Il governo israeliano, addirittura volle che fossero sepolti con gli onori militari, come poi avvenne nel 1969. Un’ipotesi, tuttavia, indebolita da successive ricerche, che proverebbero, al contrario, che i corpi ritrovati appartenevano a occupanti molto più tardi, di epoca bizantina, oppure a romani della Legione Fretense o della guarnigione che fu presa con l’inganno e massacrata dagli uomini di Elazar, un’ipotesi suffragata anche dal ritrovamento nel 1982 di ossa di maiale, animale che, com’è noto, è considerato impuro dagli ebrei. Lo sforzo di Yadin fu più pedagogico e patriottico che non realmente scientifico: egli sapeva che la sua giovane nazione aveva bisogno di miti fondanti. Sapeva che Israele era accerchiato e che solo vent’anni prima la quasi totalità del suo popolo era stata condotta a morte senza combattere. C’era dunque la profonda necessità spirituale di dimostrare al mondo (e agli ebrei stessi) che un ebreo sapeva battersi e morire. Un feroce dibattito dilaniava in quegli anni la nazione ebraica: molti sopravvissuti all’olocausto provavano vergogna per non essersi opposti al nazismo e ai pogrom. I coloni sionisti che non avevano conosciuto direttamente la shoah non riuscivano (e non volevano) capire perché gli ebrei europei non avessero fatto ovunque come a Varsavia nel 1943, rivoltandosi contro Hitler, invece di farsi assassinare senza combattere. Masada era una maniera per trovare sollievo da queste angosce. Ma ogni mito presto o tardi deve fare i conti con un revisionismo scientifico. Studi come quelli di Ben-Yehuda restituiscono una dimensione realistica al mito di Masada. E spesso non è nemmeno necessaria una scoperta eclatante per revisionare la storia passata: leggendo attentamente “La Guerra Giudaica” dello storico ebreo Giuseppe Flavio si vede come Eleazar ben-Yair fosse un personaggio che oggi non esiteremo a definire un terrorista integralista. Zelota massimalista, sicario (i sicari erano una setta ebraica dedita agli assassinii tramite un pugnale chiamato “sica”, da cui il nome), fomentò il popolo contro i romani, pretendendo dai sacerdoti che non accettassero più i sacrifici da parte loro. Un gesto considerato dallo stesso Giuseppe Flavio empio, poiché sempre al Tempio di Salomone ogni uomo aveva potuto offrire sacrifici a Dio quale che fosse la sua religione o razza. E i romani avevano trovato un modus vivendi con questo “strano popolo che adorava un solo dio”, sacrificando nel Tempio non all’Imperatore o alla Dea Roma, ma per l’Imperatore e per Roma, salvando così il monoteismo giudaico e la necessità politica dei romani di assicurare sempre che i riti sacri fossero ben compiuti: una preghiera “pro rege et pro patria”, insomma. Eleazar sapeva bene che i romani avrebbero percepito il rifiuto delle loro offerte come una insopportabile ed empia offesa, e sarebbe stata la guerra. Ed era ciò che egli voleva. Ma la guerra non prese la piega voluta dagli integralisti: in tutto il Medio Oriente le comunità ebraiche furono trucidate dalle popolazioni ellenizzate o romanizzate, e gli stessi romani, dopo aver accusato iniziali rovesci, si riorganizzarono e schiacciarono la rivolta con una ferocia raccapricciante. Come se non bastasse, le fazioni giudaiche iniziarono a massacrarsi a vicenda: gli zeloti e in particolare i sicari praticavano un sistematico terrorismo contro ogni comunità ebraica “colpevole” di non sufficiente odio verso gli “invasori” romani. Eleazar stesso, rinchiuso a Masada con un migliaio di sicari, compì la sua miglior prodezza assaltando il vicino villaggio giudeo di Ein-Gedi sterminandone la popolazione, donne e bambini compresi. I paralleli con la situazione contemporanea sono fin troppo evidenti. La durata dell’assedio invece è stata riscritta dalle prospezioni archeologiche: la rampa costruita dai romani non sarebbe stata alta 375 piedi (125 metri) come preteso da Giuseppe Flavio, ma molto meno forse appena una dozzina di metri, poiché la Legione Decima comandata da Lucio Silva sfruttò uno sperone di roccia calcarea naturale. Un’opera che assieme al controvallo e al fossato scavato attorno alla fortezza, secondo l’abituale strategia romana d’assedio, non dovette occupare i legionari e i loro schiavi per più di un mese. Dunque non anni, ma settimane, durò la resistenza di Masada ai romani. Giuseppe Flavio non trova riscontro neppure nella questione del successivo rogo: secondo lo storico ebreo i difensori di Masada appiccarono fuoco alla fortezza prima di suicidarsi, ma non ai magazzini, per dimostrare che non cedevano per fame. Tuttavia i ritrovamenti archeologici mostrano spessi strati di cenere anche nei depositi. E infine: sono stati ritrovati finora solo 28 corpi, dei quali la maggior parte in caverne alla base della montagna. Gli altri 932 cadaveri dove sono? Emanuele Mastrangelo1 punto
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La serie continua con gli ulteriori recenti quattro esemplari acquisiti presso la nota Casa francese. DIRITTO Titolatura diritto : JUSTITIA. MDCCCXXXIII. Descrittivo diritto : Tête de la Justice à droite dans le style d'Evaïnète, couronnée d'une balance et d'un diadème. Traduzione diritto : Justice. 1833. ROVESCIO Titolatura rovescio : QUODCUMQUE NOTAMUS LEX. NOTAIRES DE L'ARROND. DE TROYES. Descrittivo rovescio : Code de Lois au dessus d'une Bonne Foi dans une couronne de chêne. Traduzione rovescio : Est Loi ce que nous consignons. Tipo : Notaires de Troyes Data: 1833 Metallo : argento Diametro : 30 mm Asse di coniazione : 12 h. Peso : 14,11 g. Marchio : (abeille) ARGENT DIRITTO Titolatura diritto : QUODCUMQUE NOTAMUS LEX. Descrittivo diritto : Tables de la Loi et balance dans une couronne de laurier. Traduzione diritto : Est Loi ce que nous consignons. ROVESCIO Titolatura rovescio : NOTAIRES DE L'ARRONDISSEMENT D'ABBEVILLE. Descrittivo rovescio : Une foi rayonnante entre deux nuages. Tipo : Notaires d’Abbeville Data: n.d. Metallo : argento Diametro : 32 mm Asse di coniazione : 12 h. Peso : 14,95 g. Orlo : lisse Marchio : Main (1845 - 1860) DIRITTO Titolatura diritto : REPUBLIQUE FRANCAISE. Descrittivo diritto : Tête de Marianne à droite, signée DANIEL DUPUIS. ROVESCIO Titolatura rovescio : PACTA SUBSCRIBENTIBUS LEGES SUNT - CHAMBRE DES NOTAIRES DE L'ARRONDISS. DE VERSAILLES. Descrittivo rovescio : Une Bonne foi devant une balance, au dessus d'un code civil dans une couronne de chêne. Traduzione rovescio : Les contrats sont la loi des parties. Tipo : Notaires de Versailles Data: n.d. Metallo : argento Diametro : 32 mm Asse di coniazione : 12 h. Peso : 16,16 g. Orlo : Lisse Marchio : corne 1 ARGENT DIRITTO Titolatura diritto : LEX EST QUODCUMQUE NOTAMUS. Descrittivo diritto : Une Bonne Foi rayonnante. Traduzione diritto : Est Loi ce que nous consignons. ROVESCIO Titolatura rovescio : NOTAIRES DE L'ARRONDISSEMENT DE TOULON (VAR). Descrittivo rovescio : Dans une couronne parti de chêne et de laurier. Tipo : Notaires de Toulon Data: n.d. Metallo : argento Diametro : 30,5 mm Marchio : Abeille (1860 - 1880)1 punto
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Da Taranto, un interessante, non comune esemplare di didrammo ( c. 340-325 a.C. / 7,54 g ) con al diritto cavaliere incoronato da Nike, che conduce un secondo cavallo ed al rovescio particolare figurazione di Taras sul delfino, in atto di fiocinare tra le onde un pesce . Classificato Fischer-Bossert 708, sarà il 5 Settembre in vendita Goldberg 136 al n. 138 .1 punto
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Grazie veramente per questo nuovo slancio a una manifestazione a cui tengo molto. Molto apprezzato lo sforzo di raccogliere in modo costruttivo le critiche mosse in precedenza, anche attraverso questo forum, ad altre famose manifestazioni. Spero davvero che questi intenti possano far crecere capillarmente l'interesse per la numismatica partecipando numerosi. Così creando un punto d'incontro in un capoluogo da sempre vivacissimo negli scambi commerciali, ma spesso snobbato come fosse in concorrenza per campanelismo.1 punto
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DE GREGE EPICURI Sì, Tiberio. In quanto:..R DIVI AVG F A.. si può svolgere come: Caesar Divi Avgvsti Filius Avgvstus... e cioè: Cesare Augusto, figlio del Divo Augsto. Ma chi era l'unico figlio (adottivo) del Divo Augusto? Appunto Tiberio. A questo punto posso mostrare anche il rovescio:1 punto
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C'è già Nel lontano 2006 (come passa il tempo ) era stata creata una sezione apposita, che qualche anno dopo, nell'ottica di una ristrutturazione generale del forum (e anche, diciamolo, vista la scarsa frequentazione), è stata accorpata alla cartamoneta: la sezione si chiama infatti Cartamoneta e Scripofilia. Naturalmente ci sono diverse discussioni dedicate, ma bisogna avere la pazienza di cercarle all'interno della sezione. Queste due sono in evidenza, e ve le regalo https://www.lamoneta.it/topic/26497-el-tram-de-opcina https://www.lamoneta.it/topic/52371-obligation-pour-la-roulette-de-monte-carlo/ Mi complimento con @PostOffice per il grande contributo che sta dando al forum con discussioni sempre stimolanti e di grande interesse... chapeau petronius1 punto
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Quando mio padre (che ancora detiene saldamente nelle sue mani le collezioni del bisnonno nobile e dei nonni e non me le fa toccare come quando avevo 15 anni) passerà a miglior vita, lascerà il tutto al sottoscritto che spera di aver tempo di catalogare per benino e di lasciare ad un museo che ne permetta e ne assicuri la fruizione in perpetuo. In caso contrario vi manderò cartolina dalle Seychelles. PS... conoscendo papà sarà lui a seppellire me...1 punto
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Ultime due foto, una con monete della zecca di Cnosso con il labirinto e questa con monete della zecca di Selinunte con foglia di selinus (apio)1 punto
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viviamoci il momento e godiamoci la nostra passione.. al dopo non ci penso..1 punto
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Una curiosità sul rovescio della moneta. Secondo il mito, Dioniso neonato dalla coscia di Zeus dopo la morte della madre Semele fu subito affidato alle cure di Sileno, divinità protettrice della produzione di vino. Il nome Sileno si riferisce letteralmente al movimento ritmico del torchio, dal greco "σείω" ("muoversi in avanti e indietro") e "ληνός" ("torchio"). Sebbene Sileno avesse chiaramente trasmesso al figlio adottivo l'amore per l'uva, Diodoro riporta che lo istruì anche sulle migliori usanze e continuò a servirlo come consigliere. Per questo motivo nell'arte greca Sileno è spesso raffigurato come compagno di Dioniso, come nel rovescio di questa moneta che lo vede nudo, nella sua tipica forma spettinata e appena in grado di tenersi in piedi nonostante l'ebbrezza, mentre studia pensieroso la sua kylix, fonte della sua gioia e dei suoi problemi. Sorprendentemente, sebbene Sileno sia noto soprattutto per il suo quasi perenne stato di ubriachezza, possedeva anche una profonda saggezza e il dono della profezia (Virgilio, Ecloga VI, 31 ss.), a conferma dell'antico adagio: in vino veritas! apollonia1 punto
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Forse non tutti sanno che la sede del museo era la casa - un palazzo - che si era fatto costruire Heinrich Schliemann - lo scopritore di Troia - e che poi ha lasciato alla città di Atene1 punto
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Battuto in Roma, un esemplare di denario ( 54 a.C. / 3,88 g ) con al diritto testa della Libertà ed al rovescio Bruto tra littori . Classificato Cr. 433/1, è in vendita Stack's August 2023 al n. 50102 .1 punto
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