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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/03/23 in tutte le aree
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Era il 25 luglio 1844 quando all’alba, furono fucilati insieme ad altri sette compagni, i fratelli Attilio ed Emilio Bandiera, figli del barone Francesco, alto ufficiale della marina austriaca, e di Anna Marsich, donna e madre che tanto si prodigò per la salvezza dei suoi amati figli. Attilio era nato nel 1810, mentre Emilio era arrivato 9 anni dopo. Avviati alla carriera militare e formati nell’accademia della Imperiale Regia Marina a Venezia, furono da sempre insofferenti al regime austriaco. Collegati alla Giovane Italia e a Giuseppe Mazzini, i fratelli rivoluzionari, esuli e lontani dal proprio paese, ordirono due progetti di cospirazione: il primo prevedeva l’invasione degli Stati Romani, l’altro le Calabrie. Scartato il primo perchè troppo dispendioso, optarono per il secondo, perché dall’Italia erano giunte notizie che sulle montagne di Cosenza, gli insorti si mantenessero ancora numerosi ed armati, e nel resto del Mezzogiorno serpeggiasse un certo fermento. In realtà i moti di Cosenza erano stati immediatamente soffocati e repressi e tutto era tornato sotto controllo. I rivoltosi, accecati dal giovanile fervore rivoluzionario, decisero di partire comunque per la Calabria. Saliti in 21 a bordo della nave da pesca e trasporto San Spiridione, comandato dal capitano Caputi, salparono dall’isola greca di Corfù e verso la metà di giugno sbarcarono a Crotone, alla foce del fiume Neto. Da qui, notte tempo, si diressero verso la Sila, ma ben presto si accorsero che un loro compagno, Pietro Boccheciampe, si era dileguato con l’obiettivo di denunciare la spedizione alle autorità borboniche e, quindi, di tradirli. Nei giorni successivi, la spedizione fu colpita da diverse azioni repressive, al punto che diversi compagni dei Bandiera persero la vita, mentre altri rimasero feriti. A San Giovanni in Fiore, dodici di essi furono catturati e condotti davanti al corpo di guardia. Il 23 giugno, su cavalli e muli, furono trasferiti a Cosenza, davanti all’intendenza e portati nelle carceri nel maestoso Palazzo Arnone.Il processo fu rapido, l’imputazione principale: cospirazione e attentato all’ordine pubblico. Ad essa si aggiunsero anche le accuse di sbarco furtivo a mano armata nel regno con Bandiera Tricolore, resistenza e attacco alla forza pubblica. Nonché, detenzione e asportazione di carte rivoltose e settarie.Il 16 luglio iniziò il processo, alla fine del quale il Commissario del re li dichiarò colpevoli di lesa maestà e richiese per tutti la pena capitale. Tre di loro ottennero la grazia e tra di essi c’era anche il pittore e scultore Giuseppe Pacchioni, che ritrasse i fratelli Bandiera poco prima di morire. Il 25 luglio del 1844 di buon mattino, si spalancarono le porte delle carceri.giunto il momento dell’esecuzione della sentenza. Il triste corteo si dispose su due file, per raggiungere il Vallone di Rovito. Ad un tratto si alzò un coro di voci, erano i martiri che intonarono, modificando qualche verso, il coro dell’opera “Donna Caritea” del Mercadante: ”Chi per la patria muore vissuto è assai; la fronda dell’allor non langue mai. Piuttosto che languir sotto i Tiranni, è meglio di morir sul fior degli anni”. Arrivati nel vallone di Rovito, nei pressi dell’acquedotto romano, i giovani patrioti si schierarono davanti al plotone d’esecuzione e, dopo aver urlato “Viva L’Italia “, caddero sotto il fuoco dei Borboni. Le salme vennero portate nella vicina chiesa degli Agostiniani. Si racconta che l’abate De Rose collocò all’interno delle bare, una bottiglia contenente un foglio di carta, con tutte le generalità di ciascuno. Ciò rese possibile il riconoscimento, quando fecero l’esumazione. Successivamente, le salme furono trasferite nel duomo di Cosenza e dopo l’unità d’Italia, traslate nei paesi d’origine. I resti di Attilio ed Emilio, il 16 giugno del 1867 furono trasportati a Venezia, accolti dalla madre affranta e disperata e tumulati nella chiesa dei Santi Giovanni e Paolo. Un saluto a tutti e buona domenica. Raffaele.6 punti
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Ciao a tutti, da poco ho aggiunto in collezione questo pezzo, che vi presento. Alessandro VII (1655-1667), Testone - Ferrara (Munt 74, CNI 6, MIR 1881/1). Peso 8.94 g D/: stemma inquartato a targa quasi rettangolare con intagli esterni, sormontato da chiavi decussate con cordone e fiocco e da tiara. * ALEXANDER * VII * PONT : M : 1655 In alto IS _ IS (in monogramma). R/: il santo con elmo piumato, in armatura a cavallo galoppante a destra, in atto di trafiggere con la lancia nelle fauci il drago in piedi a destra, retrospicente. S : GEORGIVS * FERRARIAE * PRO Es.: due armette ovali: a sinistra quella del cardinale legato Giambattista Spada, sormontata da cappello cardinalizio; a destra quella della città di Ferrara in cartella accartocciata e sormontata da corona. Nel mezzo IS (in monogramma). Si tratta di un testone rarissimo. Dalle mie ricerche e in base agli esemplari che ho registrato, sono pochissimi i passaggi di questa moneta sul mercato. Esistono anche le varianti Munt 75 e 76, che si distinguono solo per minime differenze di punteggiatura nella legenda e nelle armette. Del Munt 74, questo è personalmente il quarto esemplare che registro. Tutti gli esemplari sono in bassa conservazione e già il BB è per questa tipologia una conservazione di rilievo. Questo mio esemplare è uno dei meglio conservati. Le lettere IS in monogramma si riferiscono al segno di zecca di Giacomo Spagnoli, zecchiere. Michele5 punti
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Buon giorno a tutti i "lamonetiani". Pubblichiamo di seguito la locandina appena realizzata per l’VIII^ edizione dell’evento di Venezia e presentata alla recentissima manifestazione di Riccione. Tanti gli elementi di novità: 1) eliminiamo il termine “convegno”, che allude ad altri concetti e chiamiamo questa manifestazione con un nome più consono, cioè Expo-Mercato della Numismatica; 2) la manifestazione si chiama “NUMISMARKETING VENEZIA” 3) ci saranno SOLAMENTE espositori nel settore numismatico. 4) l’accesso non sarà libero, ma con registrazione su di un sito in fase di completamento (si prevedono 7-10 giorni). Chi non si accredita potrà farlo anche all’ingresso il giorno stesso; ma, per sveltire le operazioni, si consiglia vivamente di fare la registrazione on-line. Sulle modalità di registrazione sarò più preciso, perché le stiamo definendo ed affinando. Questa scelta si è resa necessaria per un problema sempre più dilagante di sicurezza nelle manifestazioni commerciali. Tutto ciò va a vantaggio sia di chi espone, sia di chi partecipa. L’intento è di selezionare gli ingressi affinché arrivino alle manifestazioni persone EFFETTIVAMENTE interessate alla numismatica e non malintenzionati. La manifestazione di Venezia si terrà il giorno 21 ottobre, sempre presso il Novotel, sito in Via Ceccherini 21, immediatamente adiacente all’uscita Castellana della Tangenziale di Mestre. Per gli orari sarò più preciso nei prossimi giorni, per coordinare alcune iniziative in fase di definizione, compresa una culturale, che si terrà sempre nell’adiacente Sala Firenze. Sempre a disposizione. Stefano Palma – alias Sivis4 punti
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Ma per partecipare alle discussioni bisogna segnalare le nobili origini? Giudizi ed opinioni vanno valutate in base ad esse? Mi pare di essere tornati a molti anni fa quando un utente rispose ad un post esordendo con un "Io sono laureato"...3 punti
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Monete Storia e Curiosità Buongiorno a tutti, Inizio la mia giornata Numismatica con una nuova Discussione. Sul titolo non avevo dubbi, ho cercato solo di condensarlo in poche parole ma che facessero capire subito quale fosse lo scopo. Da sempre osservando e studiando le monete ho avvertito la necessità di contestualizzarle. Magari corro il rischio di annoiare, oppure no. Chiaramente ognuno è libero di presentare le proprie monete come meglio desidera. Il pretesto per la discussione oggi mi viene dal presentare una recente entrata in Collezione Litra68. 2 Tornesi Ferdinando II Millesimo 1849. Magliocca 738 Mi chiedevo cosa fosse successo nell immediato dopo i moti del 48. Ho raccolto quindi avvalendomi del Web. Qualche notizia di carattere storico, soffermandomi sugli avvenimenti cruciali e sulla Figura del Filangieri. Ho trovato anche un interessante rivista '' L'Arlecchino" fonte web. Senato. Di cui riporto la prima pagina, dove credo sia anche riportato il prezzo. Non mi dilungo oltre e iniziamo con un po' di Storia... 7 Aprile 1849 L'Esercito delle Due Sicilie da Messina, con 16 000 uomini comandati da Carlo Filangieri di Satriano, dopo aspri combattimenti, occupa Catania. 15 Maggio 1849 Capitolazione di Palermo dopo aver avviato la rivolta popolare, mentre il leader siciliani andarono in esilio a Malta. Una volta entrato a Palermo, Filangieri ebbe come prima preoccupazione il ristabilimento dell'ordine e della sicurezza che affidò alla Guardia nazionale. Proseguì col ripristinare le varie istituzioni anche quando la rivolta in Sicilia sembrò riprendere a seguito delle notizie sulla presunta sconfitta dei napoletani a Velletri (maggio 1849).[68] Filangieri, allora, pubblicò di sua iniziativa un proclama che ottenne lo scopo di calmare i siciliani e che prometteva loro alcune concessioni fra cui che il primogenito del monarca regnante sarebbe stato loro rappresentante in Sicilia. Ferdinando II, per niente d'accordo a lasciare in ostaggio ai palermitani il figlio, sconfessò Filangieri e questi insistette nelle sue ragioni;[69] Ferdinando rifiutò ancora e Filangieri lo raggiunse a Gaeta per persuaderlo a concedere un governo autonomo alla Sicilia. Solo a quel punto Il re promise concessioni per il futuro, e il generale se ne tornò fiducioso a Palermo.[70] In quello stesso periodo, costretto a mantenere l'ordine a tutti i costi, Filangieri proclamò la pena di morte per i detentori di armi. Misura considerata crudele che consentì tuttavia di riportare completamente l'ordine in Sicilia e che fu applicata per due volte. Probabilmente per ridimensionare i poteri del generale, il 26 luglio 1849, Ferdinando II istituì un organo che, da Napoli, avrebbe deciso la vita dell'isola: il Ministero degli Affari siciliani. Di contro, il 27 settembre successivo, nominò Luogotenente a Palermo Filangieri che, contrariato da questo dualismo istituzionale, l'8 ottobre 1849 rassegnò le dimissioni. Ferdinando non le accettò e promise ancora le riforme da Filangieri auspicate. 15 Dicembre 1849 Il re di Napoli, con un decreto, impose alla Sicilia il pagamento di un debito pubblico di 20 milioni di ducati. Saluti Alberto Aggiungo...2 punti
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Ciao a tutti, voglio condividere con voi questo "simpatico" denario di Giulia Domna (moglie di Settimio Severo e madre di Caracalla e Geta), coniato (spero ai tempi di Giulia Domna, per rubare la frase a @Pxacaesar), mi ha colpito in particolare la pettinatura "sbarazzina" della Augusta, nonchè una incredibile somiglianza con una delle mie nipoti che le dà quindi un valore aggiunto 😅 Ecco l'immagine con i dettagli: GIULIA DOMNA, DENARIO, Zecca di Roma, 196-211 d.C., ARGENTO, RIC 574 D/ IVLIA AUGUSTA, busto ammantato a destra R/ PIETAS PVBLICA, la Pietas velata stante di fronte, la testa volta a sinistra, con ambedue le braccia levate; accanto a lei un altare acceso gr. 3,21 Diam. mm 17,64 Sto cercando di avere almeno un denario per ciascuna delle donne dei Severi, ritengo che questo sia un buon inizio 😀2 punti
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Non credo che le posizioni di @viganò e @ARES III siano in contraddizione. L'elemento storico è ovviamente essenziale per la numismatica, quindi studio e conoscenza sono la base imprescindibile per chiunque voglia accostarsi seriamente alla disciplina. E' questo il motivo per cui sono tanto insofferente quando ci dilunghiamo a speculare su MS65 e MS66, fattori a mio parere del tutto irrilevanti per la vera numismatica. Il fatto che poi il giudizio sul Vittorio Emanuele numismatico sia sostanzialmente diverso da quello sul Vittorio Emanuele politico penso sia inevitabile. Anche perché per avere una figura di politico all'altezza di quella che è la levatura numismatica di Vittorio Emanuele credo dovremmo andare a scomodare Alessandro Magno2 punti
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Visto che ho aperto io la discussione con delle semplici riflessioni e visto che si va in altre direzioni, meglio chiuderla.2 punti
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"A francioso !!" Ma ti leggi ? Come se il fatto di essere di origine "aristocratica" desse più peso alla tua opinione ma poi... Dici che la Francia fa i suoi interessi in quanto nazione mentre l'Italia,con le sue differenze che culturalmente sappiamo tutti cosa ha prodotto, è "pro domo sua " esattamente come i transalpini e che quindi sbaglia . Come al solito :poche idee ma confuse.2 punti
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Due euro per due monete, entrambe usate quanto basta e di non facile reperibilità nelle ciotole sino ad un euro Per questa messicana basterà una piccola pulizia con l'acqua distillata e poi un leggerissimo strato di lacca Lindner per non fare riaffiorare il verde rame. 1 centavo del 1895 (Mo) Per questa non c'è bisogno di nessun intervento, è una moneta non comune dell'Etiopia, un centesimo di birr dell'era etiope 1889 (1897). ¹⁄₁₀₀ Birr - Menelik II - Ethiopia – Numista2 punti
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La moneta presentata da @Rufilius presenta una bella Giulia Domna , giovane sposa e probabilmente gia' mamma dei due piccoli Antonini. Le successive monete di @Pxacaesar ci presentano invece una Giulia Domna invecchiata , provata ed afflitta dall' odio tra Geta e Caracalla , ingigantitosi appena dopo la morte di Settimio Severo quando sul letto di morte si rallegro' di aver lasciato allo Stato due Antonini investiti di pari autorita' .2 punti
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Come scritto, farò un post ad hoc. Ed invito, fin da subito, a proseguire ogni commento su quel post, per evitare doppioni. Il post qui creato è solo una domanda di effettuazione o meno, non ha natura contenutistica. Non me ne voglia l'autore, che oltre tutto mi auguro di conoscere di persona. Autore che ha un nick name non particolarmente ben augurante per quello che ho fatto e che mi accingo a fare. Anche perché sono anni che sto cercando di lanciare una manifestazione di livello e seria a Venezia. E sono anni che studio la logistica migliore. E sono anni che collaboro con alcuni circoli di rilievo dell'hinterland, primo fra tutti quello di Padova, di cui sono socio, per arrivare allo scopo. Per fare quello che lui auspica nel suo Nick Name bisogna lavorare tanto e trovare le location giuste. Anzi, auspico un confronto con lui/lei a riguardo. Two heads are better than one.2 punti
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No no i commenti servono eccome: altrimenti chi di dovere non recepirà la gravità della situazione. Anzi dovremmo raccogliere delle firme qui in seno al Forum. Se ci facciamo sentire tutti insieme forse, e dico forse, potremmo avere molta più forza che da soli.2 punti
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Beh comunque ci hai preso, i maggiori segnetti della precedente non gli hanno permesso una gradazione equivalente all'altra. Lo so che le mie foto non sono il massimo ma meglio di così non riesco 😅 Saluti Marfir2 punti
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Ciao, direi a mio parere un ottimo inizio. Ottimo denario con un ritratto particolare, quasi da adolescente, di Giulia Domna che si contrappone ad altri dove appare anziana ed accigliata (posto alcuni esempi) . È per me proprio questo il bello della monetazione imperiale dei primi due secoli. Tanti ritratti di imperatori ed auguste, ovviamente molto realistici ( alcuni sono vere e proprie fotografie), ma sempre diversi gli uni dagli altri grazie alla bravura dei maestri incisori che anche su moduli di circa 2 cm. riuscivano a rappresentarli magistralmente. Penso che se uno volesse, potrebbe improntare la sua collezione solo sui denari e sugli antoniniani di questa augusta (o di un altra augusta o imperatore). Tenendo conto delle diverse tipologie e sopratutto dei diversi ritratti, ci vorrebbero anni e non ci si annoierebbe mai nella ricerca (ma io sono ovviamente di parte, percui). Complimenti ANTONIO2 punti
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Ciao a tutti, mi servirebbe il vostro aiuto per sapere se qui sono nella sezione giusta. Io ho iniziato un cofanetto tematico "La Grande Guerra": non so se postare il contenuto in medaglistica "Diede oro alla patria" del '17 / In tempi duri: "Ho dato l'oro per la difesa, ferro ho preso per l'onore" tedesca del 1916. ================= oppure nel regno una e due lire 1916+17 ================= Monete mondiali? Spille belghe del fronte occidentale, anche con monete del congo belga. ================= Monete europee? Copechi del fronte orientale "Wilna 1916" ================= oppure cartamoneta? 5 marchi del 1917 ================= Questa di sicuro è contemporanea: due sterline del 2014 ================= ed il tagliacarte andrebbe messo in "altre forme di spendere soldi" Scheggia di granata: Proiettile: lama fatta con una fascetta di una granata: ================= Uhm... adesso mi accorgo che ho già detto tutto qui. A questo punto lasciamo stare le cose come sono! Tanto non credo che una "sezione mista" verrà mai creata sul forum. Servus Njk PS: la cassettina è già adesso un po'strettina, ma se ne prendo una più grande poi sembra vuota e devo riempire gli spazi liberi... voi tanto sapete cosa intendo 🤣1 punto
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@Pistola84 ero in viaggio e ho visto ora la discussione sulla dracma cisalpina e conosco bene questa moneta con la scritta parzialmente rimossa perché in passato è stata nella mia collezione ed è un Pautasso tipo 4 se vuoi la corrispondenza con Arslan poi ci guardo1 punto
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La serie della mezza doppia a nome di Carlo Emanuele III continua con il millesimo 1762 (ex Lotto 1183 Asta 68 Nomisma Spa, 2-3/9/2023). Con l’occasione: Un caro saluto, Domenico1 punto
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Ciao a tutti! Ma la cambiale franco-tedesca, se non sbaglio, nell'altra discussione aveva anche una contromarca italiana. Ma ha girato mezza Europa? Venivano riconosciute anche all'estero? E poi non fatemele vedere certe cose... Non ho più spazio a casa!😁 Servus Njk1 punto
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Questa mattina ho ricevuto risposta circa le marche da bollo...@Jagher. Per questa... Hi PostOffice according to 2019 Barefoot, these are General Duty and most likely 1854 issue # 6, or 6a if the leaf print is also on the back. CV listed is 20 or 35 EU (6a). These did not have individual watermarks,only the sheet watermark, so at best you would see a portion. Perforations vary and can be compound. My Barefoot does not include anything for Venice... TRADUZIONE Ciao PostOffice secondo Barefoot 2019, si tratta di General Duty e molto probabilmente del numero 6 del 1854, o 6a se la stampa delle foglie è anche sul retro. Il CV elencato è 20 o 35 UE (6a). Questi non avevano filigrane individuali, solo la filigrana del foglio, quindi nella migliore delle ipotesi ne vedresti una parte. Le perforazioni variano e possono essere composte. My Barefoot non include nulla per Venezia... Dunque hanno un valore di catalogo (CV) che può andare dai 20€ ai 35€. se la stampa delle foglie è anche sul retro, solo la marca da bollo. Non occorre comunque nessuna verifica quindi non staccare nulla, sappiamo anche senza controllare se ha le foglie dietro, che pressappoco il valore è quello.1 punto
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Certamente continuerò ad avere una mia visione delle cose. Poi ho anche il tuo permesso ,percui. Involontario era inteso come non voluto e non come non punibile come lo hai interpretato erroneamente tu. Come vedi non c'era bisogno di nessuna correzione giuridica (che i francesi siano i colpevoli materiali lo detto in due miei interventi precedenti) senza bisogno delle tue correzioni giuridiche che, molto semplicemente, nel caso specifico non servono. Ultimo mio intervento, lascio volentieri parola a nuovi interventi da chi ha voglia dì intervenire che leggerò con molto interesse. ANTONIO1 punto
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Dovremmo allora aprire un circolo, visto il crescente numero Lascio perdere certamente , ma se mi parli di "involontario" , allora sono costretto ad intervenire tecnicamente per "correggere" il tiro, poi puoi pensarla come meglio credi...1 punto
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L'importante è avere una visione su determinati avvenimenti.... Tu hai la tua, che hai esternato ed io ho la mia che ho altrettanto spiegato....Non vedo dove sia il problema. Lascia perdere l'essere giurista, ragioniere o centralinista....Non centra niente con quello di cui stiamo parlando. Sicuramente averle diverse per quanto mi riguarda è fondamentale, resta l'amara realtà , e questa è inconfutabile, che a distanza di tanti anni lo stato italiano non ha saputo e voluto tutelare suoi cittadini (ed i loro familiari) che sono stati vittima di una vera e propria guerra avvenuta nei nostri cieli quella sera. E questo scientemente e vergognosamente con la complicità di una parte dello stato ( volutamente con la s minuscola).... Questo è stato appurato nei vari processi, ed io da cittadino italiano non riuscirò mai a perdonare ed a farmene una ragione. Di nuovo vergogna!!!. ANTONIO1 punto
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Pure io ho nobili natali, la mia famiglia ha ancora un castello da qualche parte. Ma anche ignobili (non nobili) di cui vado più fiero, se per quello visto che la mia bisnonna era una nativa americana. Detto ciò hai ragione: la Francia, è Nazione dal tardo medioevo e per quella ha identità nazionale. Come peraltro l'inghilterra. L?italia è nazione dall'altro ieri. Ma sul fatto di proteggere i propri affari questo è un'altro discorso. Sul fatto di averla un giorno, temo anche io che la protervia europea appiattirà ogni particolarità nazionale creando un insipido minestrone unico. La Francia è anche quella nazione dove ai bambini alle elementari insegnavano che: "la Francia ha la forma di un esagono perfetto" tanto è forte il suo nazionalismo, è la nazione del "se non è francese non è buono", del "prima i francesi" con buona pace dell'"uber alles" germanico. Ma è anche il paese dove uno sconosciuto può fare richiesta di cattedra all'università e se vince il concorso gliela danno. Proprio questo è oggetto di un lavoro fatto da una nostra cara amica francese di nascita che ha scoperto di essere italiana di origine a 18 anni ed è andata alla ricerca delle sue radici, ha sposato un italiano ed ha avuto notevole difficoltà a scrollarsi di dosso il retaggio culturale che le avevano inculcato che tutto in francia è perfetto e migliore di quanto esista al di fuori. "Nessuno siam perfetti, ognuno c'abbiamo i suoi difetti" E comunque... è un interessante caso di storia recente di cui alla fine si sa ben poco grazie ad un'attenta manipolazione di dati ed informazioni. E non è che questo non sia mai avvenuto, anzi, si ripete in continuazione da quendo c'è la storia.1 punto
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guarda questo: "In una delle sue tante frasi rimaste famose, Marc Bloch paragonò lo storico all'"orco della fiaba" che sa che "là dove fiuta carne umana", troverà la sua "preda". Era un modo suggestivo di dire che l'oggetto di studio della storia sono gli uomini e il trasformarsi della loro vita nel tempo. Ogni traccia di questa vita, "tutto ciò che l'uomo dice o scrive, tutto ciò che costruisce, tutto ciò che sfiora, può e deve fornire informazioni su di lui". Si tratta di un'idea che tanti decenni dopo possiamo, forse, dare per scontata ma che nella prima metà del 900 rappresentò una vera e propria rivoluzione negli studi storici. Una rivoluzione raccontata da Paolo Mieli e dal professor Alessandro Barbero in questa puntata di "Passato e Presente". Bloch fu uno dei grandi innovatori che si posero il problema di trasformare la storia in una disciplina scientifica, allargandone i confini e sottraendola alle infinite manipolazioni cui era stata sottoposta, nel corso dei secoli, per fini politici, estetici o letterari. Alessandro Barbero ripercorrerà la vita del grande storico francese fino al tragico epilogo della fucilazione per mano dei nazisti nel 1944. " https://www.raiplay.it/video/2023/02/Passato-e-Presente---Marc-Bloch-il-mestiere-dello-storico---07032023-51f33979-ef40-4d3d-bddc-844e4e8c6140.html1 punto
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Ancora su Giuliano II una piccola lezione di storia molto chiara e facile:1 punto
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Temo tu abbia interpretato nuovamente a tuo uso quando da me detto chiaramente nel post. I responsabili materiali sono sicuramente francesi ( lo scritto chiaramente) ma chi ha continuato poi ad ad uccidere per ogni anno trascorso sia le povere vittime che i loro familiari, con le mancate verità e gli insabbiammenti,siamo stati noi italiani. Spero di essere stato più chiaro e mi auguro che adesso tu abbia capito. ANTONIO1 punto
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Ciao, come al solito la si butta in politica, ed anche di basso livello. Le omissioni, i tre quarti di verità, le menzogne, le morti inspiegabili di militari e funzionari che potevano sapere, la sparizione dei tracciati radar ITALIANI, sono tutte cose volute o imposte all'Italia ed accettate supinamente. La verità si poteva trovare subito ma è stato fatto di tutto per non trovarla ed ainoi da italiani (assoggettati e accondiscendenti con chi più potente gli ha imposto di farlo !!!) . Lasciamo stare la Francia, quasi sicuramente autore della strage, e preoccupiamoci di quegli ' italioti' che all'epoca sono stati conniventi con gli insabbiatori stranieri, per me gli unici colpevoli della mancata verità. Il caso Reggeni docet, gli interessi politici ed economici sopra tutto.....e quindi di cosa vogliamo parlare....per me un unico aggettivo....Vergogna!!!! ANTONIO1 punto
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Ero un ragazzino all'epoca ma nei miei ricordi sono rimaste ben impresse le immagini del TG che mostravano parti dell'aereo ed alcune delle povere vittime che galleggiavano nel mare... Seguendo poi le inchieste giornalistiche, in particolare quella del compianto Purgatori, la verità sostanzialmente si è sempre saputa ed alcuni tentativi di depistaggio sono stati veramente ridicoli (tipo il mig sulla Sila). Quello che mi ha preoccupato invece sono state le morti sospette avvenute successivamente di chi sapeva o poteva sapere. Morti sospette indicate nella sentenza del giudice Priore e non frutto di teorie complottistiche. Ormai sono passati 40 anni dall'evento e credo che i parenti delle 81 vittime (anzi i loro discendenti) meritino che la verità, quella VERA, venga ufficializzata. Si possa finalmente sapere chi ha lanciato quel maledetto missile e che magari giungano le inutili e tardive scuse da parte di tutte le parti coinvolte.1 punto
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In base alla definizione del gigante, si. Ma al di là di questo punto, alla fin fine concordi con me quando dici: In conclusione, tu stesso affermi che, indipendentemente dai segni di contatto derivanti dal ciclo di produzione, la moneta merita un giudizio altissimo, proprio secondo il criterio da me esplicitato in precedenza: In conclusione cosa abbiamo visto? abbiamo visto una moneta eccellente, fotografata così così all’inizio ( @Marfir se vuoi posso consigliarti un fotografo ) che ha ricevuto un giudizio altissimo in barba alla questione “conta al segnetto”. Un saluto a tutti, Fabrizio1 punto
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Bella moneta! Ottimo inizio ! Tranquillo, piano le prendi tutte, Aquilia Severa inclusa 😉1 punto
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Completiamo l'opera... Roman Provincial Tiberius Æ As of Osca, Spain. AD 14-37. TI CAESAR DIVI AVG F AVGVSTVS, laureate head right / Horseman galloping to right with spear; V V below, OSCA in exergue. RPC I 296. 12.67g, 29mm, 4h. Good Fine. apollonia1 punto
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Anche per questo non posso dire nulla, chiederò a chi ne sa di più.1 punto
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Grazie per la considerazione Cinna ma non credo di essere capace di far ciò, specialmente perché questo è tra gli argomenti più “scottanti” affrontati più e più volte sul forum senza successo; tra l’altro, affrontarlo in questa sede è chiaramente un off topic, per cui vi chiederei gentilmente di disquisire di fdc / qfdc e via dicendo in una nuova discussione. Tornando a parlare della moneta, questa purtroppo, come preannunciato, non gode di una foto degna. Giudicando quello che vedo, la guancia mi sembra più “spenta” in paragone al forte lustro che contraddistingue i campi e altre parti della moneta. Se ciò è frutto di un effetto fotografico per me non è fdc “liscio”. Il lustro ha sempre la precedenza nella valutazione, ancora prima della “conta al segnetto” (che giudico un approccio errato nella valutazione del grading). Se invece la zona sottoesposta (sia al dritto che al rovescio, anche se quest’ultimo mi sembra più bello) presenta un lustro PARI a quello dei campi allora è fdc, segni di contatto inclusi, perché sono frutto del processo di coniazione. Più volte ho scritto che il numero dei contatti non influisce sulla conservazione (a meno che non siano deturpanti) ma eventualmente sul prezzo finale. Comunque, in questo caso, l’entità dei contatti non è tale da non assegnare la massima valutazione SE ci sono i presupposti per farlo, ovvero, lustro compatto e omogeneo su tutta la moneta, inclusi i rilievi più alti.1 punto
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Buonasera, anche io ho avuto sempre una grande passione per la storia e per l’archeologia però casualmente mi accorsi della bellezza delle monete un giorno che, non avendo nulla da fare, mi misi ad osservarle. Inizialmente guardavo solo le date senza nemmeno vedere il paese cui appartenevano (Parlo degli Euro) Mi ricordo che dopo qualche mese trovai la 2 euro 2005 Costutuzione Europea che è indubbiamente una bella moneta e poi trovai la stranissima 2 euro 2009 con l’omino che addirittura pensavo fosse una moneta falsa. Certo poi quando mia nonna iniziò a darmi qualche moneta del regno fu la storia raccontata dai dischi metallici a farmi appassionare davvero ed iscrivermi al forum. Per cui senza le belle monete Euro non mi sarei mai accorto dell’esistenza della Numismatica.1 punto
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Forse perché ci ha messo anche del suo ... e lo dico io con rammarico da monarchico convinto. Se volessimo elencare le sue pecche in ambito politico e di strategia militare ne avremmo parecchie. Questo non significa che una persona inadatta (e sono generoso con la definizione) al trono poi non possa essere invece un valente numismatico. Pure Luigi XVI era un provetto orologiaio, ma nessuno per questo lo considera un monarca eccellente.... Dovremmo quindi separare l'ambito numismatico da quello di uomo di stato, solo così si potrà trattare in modo sereno e corretto di numismatica.1 punto
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Lei non c’è venuto l’anno scorso perché Andrea Cavicchi c’era. Ed anche quest’anno ci sarà! Le tolgo subito il dubbio: si farà. E farò un post ad hoc. Io sono il riferimento. Farò un post ad hoc, come scritto.1 punto
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Aggiungo solo che Carlo Filangieri nacque a Cava dei Tirreni (mia città natale) da una famiglia nobilissima. Il padre Gaetano fu un noto giurista del regno e la mamma Carolina Frendel di origine ungherese fu educatrice della principessa Luisa Maria di Borbone secondogenita del re Ferdinando IV. Molti cavesi abitano in via Filangieri a Cava ma non tutti sanno chi era il principe di Satriano.1 punto
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Bene, allora vi chiedo: se i segni di contatto non fanno la differenza, qual'e' la discriminante fra un fdc e un qfdc? Perché a vostro modo di vedere esisterebbe l 'spl+ (usura minima solo nei punti alti) eppoi? Tutto fdc? Occhio che quando compri tutti sono felici nel lasciarvelo credere. Al momento di cedere però verranno fuori le differenze. Facciamo così chiediamo a qualcuno che possa dirimere: @Monetaio @ilnumismatico che ne pensate?1 punto
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La quantità dei segni di contatto, al pari della quantità di lustro presente incidono eccome sullo stato di conservazione. Le monete escono dalla lavorazione tutte in "stato di zecca" ma non tutte Fdc. Le monete Spl-Fdc sono comunque non circolate ma prodotte magari da un conio frusto o segnate, nella cassa di raccolta, dalla caduta dei pezzi prodotti successivamente. L'errore e' sempre il medesimo: "Fior di conio" e "in stato di zecca" non sono sinonimi. Chiaramente, nelle produzioni contemporanee, questa differenza e' molto più sottile nelle monete destinate ai collezionisti piuttosto che nelle monete destinate alla circolazione. Il sovrapprezzo dovrebbe giustificare la maggior cura nella produzione. Buona giornata1 punto
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Ormai non me ne intendo più... il massimo del moderno a cui arrivo sono le TV anni '70 della mia piccola collezione di oggetti elettronici d'epoca 😀1 punto
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Grazie per la tua risposta @Pxacaesar e per aver condiviso i tuoi bellissimi denari, hai centrato proprio il motivo per cui ho scelto di prendere quel particolare denario (nipote a parte 😅), fino ad ora nelle mie ricerche finalizzate all'acquisto (ma non solo) di monete delle Giulie dei Severi, mi ero sempre imbattutto in ritratti di età più matura, quando ho visto questo faccino fresco con quella pettinatura scompigliata di stile quasi moderno, non ho saputo resistere. Sono perfettamene daccordo con te su quello che dici in merito alla monetazione delle auguste, mi hanno sempre colpito la bellezza e il realismo dei ritratti e la varietà di acconciature presenti e vorrei approfondire la questione aggiungendo altri denari del genere, la prima volta che mi sono reso conto di questa varietà è stato guardando la monetazione di Plautilla (personaggio che mi sta particolarmente simpatico anche se non ha avuto una vita molto felice 😔), non è una delle Giulie dei Severi ma è sempre una delle donne che hanno gravitato attorno a loro, a questo proposito infatti mi piacerebbe anche prima o poi aggiungere una moneta di Orbiana. Piano piano, una moneta alla volta 😉1 punto
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Che dire... Nulla ai parenti. So per certo che, ancor prima di essere cremato, finirebbero su Ebay o affini. Lascerò quel poco a una associazione di volontariato di cui conosco il loro operato da circa 20 anni. Una delle poche che si salva nella marea del magna magna che c'è anche in tale ambito. Certamente anche in tal caso verrà venduta ogni singola moneta, però il ricavato servità ad aiutare cani abbandonati o bisognosi di cure.1 punto
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La questione è stata affrontata dall’Accademia della Crusca, dimostrando che nell’italiano letterario recente e attuale la prevalenza del tipo riguardo a è generale. Anche nell’italiano dell’uso, i vocabolari che lo descrivono riportano soltanto la forma riguardo a, l’unica considerata corretta dalla Grammatica Treccani (p. 391) la quale ipotizza che l’accoglimento della forma senza a sia dovuto all’analogia con l’uso correttamente transitivo del verbo riguardare in costruzioni del tipo per quanto riguarda qualcosa, per ciò che riguarda qualcosa. Tuttavia, il fatto che molte persone abbiano chiesto di sciogliere il dubbio relativo all’uso delle due forme induce il sospetto che il tipo senza a sia relativamente diffuso. Una rapida interrogazione degli archivi di tre importanti quotidiani italiani ("la Repubblica", "Il Corriere della Sera", e "La Stampa") dimostra che, in media, ogni cinque attestazioni del tipo con a ce n’è almeno una del tipo senza a. La conclusione dell’indagine è: “Finché le proporzioni numeriche fra il tipo riguardo a x e il tipo riguardo x saranno queste, sarà lecito considerare corretto soltanto il primo; ma se, fra qualche anno, l’incidenza del secondo dovesse crescere, grammatici e lessicografi dovranno prenderne atto e considerare ammissibili entrambe le costruzioni“. apollonia1 punto
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