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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/23/23 in tutte le aree

  1. Ciao a tutti, il bello del mio collezionare alla pene di segugio è che - saltando di palo in frasca - ogni tanto mi imbatto in cosucce che riescono ancora a stupirmi. Adesso vediamo il perchè del titolo: lo "Zio Sam" che ci punta il dito in faccia lo conosciamo credo in molti, se non tutti quanti. Ma Lord Horatio Herbert Kitchener, lo conosce qualcuno di voi?!? Eppure è stato il primo a puntare il dito! Il manifesto britannico risale al 1914 disegnato da Alfred Leete , quello Yankee di James Montgomery Flagg è di tre anni dopo. Entrambi Il centenario della grande guerra è stato ricordato con una moneta da due pounds (tiratura ca. 6 milioni, presa per una dozzina di euro così suddivisi 1/3 la moneta, 1/3 la spedizione, 1/3 di dazi - Thanks, Brexit!) che ho trovato "per caso" cercando cosucce per un mio altro progetto collegato a spille belliche ed è qui che salta fuori il nesso con Lord Kitchener. per l'archivio anche l'altra faccia con l'ormai defunta regina ed i dati: bella massiccia con un peso di 12g / Diametro 28.4 mm / Spessa 2.5 Un buon pacifico proseguimento, servus, Njk =============== Non mi metto a fare il copia e incolla: se qualcuno è interessato a saperne di più, vada qui: https://en.wikipedia.org/wiki/Lord_Kitchener_Wants_You solo la carrellata dei poster "imitativi" in fondo all'articolo ne vale la pena!
    8 punti
  2. ...E poi la terra spalancarsi sotto I piedi Se non hai Dio dalla tua parte, E delle orme di cavalli già passati, Cavalli alati della sorte; (Cavalli alati, Alberto Cheli 1979)- Continuo il mio pellegrinaggio agostano fra gli album della mia collezione. Oggi vi presento i 10 Lire "Pegaso" una moneta che ha avuto breve vita, dal 1946 al 1950, nella circolazione. Durante questi cinque anni ne furono coniati 117.324.000 di cui quasi l'88% negli ultimi due anni. Alla fine, con l'introduzione del più snello 10 Lire "Spighe" nel 1951, ne furono ritirati 103.161.170 esemplari. Ne rimangono a disposizione dei collezionisti meno di 14.162.830 pezzi (perché pochi o tanti saranno andati distrutti o persi). Se la proporzione fra annate è rimasta la stessa della coniazione, abbiamo che circa 12.400.000 sono quelli rimasti delle annate 1949-1950, mentre dei primi 3 anni sono poco più di 1.750.000 di cui più del 99% sono del 1948. Buona visione.
    7 punti
  3. Si vede chiaramente che chi si è divertito forse non ha finito il lavoro... lasciando visibili solo le parti intime dell'uomo vitruviano avrebbe potuto realizzare l'euro del ..... bip
    5 punti
  4. Ciao, oggi condivido un sesterzio dell'imperatore Commodo ( 180-192 d.C) con la raffigurazione sul rovescio del dio Ercole coniato a Roma nel 183-184 d.C. (mi auguro 🙂). Figlio dell'ottimo Augusto Marco Aurelio capace governante, di grande cultura e molto amato dal popolo, lo sostituì per successione alla sua morte nel 180. Di carattere totalmente diverso dal padre, molto eccentrico e stravagante per usare degli eufemismi, si distinse per la sua crudeltà e libertà di costumi e per la sua insofferenza verso il Senato e quindi la politica che gli causarono numerosi tentativi di congiure per eliminarlo, l'ultima delle quali andata a buon fine nel 192. A strangolarlo fu il suo maestro di lotta ed ex gladiatore Narcisso sotto l'impulso di alcuni senatori e grazie alla complicità della sua amante Marcia che lo tradì. Fu decretata per lui la "damnatio mamoriae" che fu revocata poco tempo dopo da Settimio Severo che addirittura lo divinizzo' a dimostrazione che tale pratica era più un fatto politico che di sostanza, ma tant'è. Grande appassionato di spettacoli gladiatorii amava anche esibirsi nell'arena in combattimenti (per amore della verità sicuramente aggiustati a suo favore) contro animali e persone. Si riteneva invincibile (strano 🙄) e si diede a tal proposito l'appellativo di Ercole Romano facendo coniare anche monete dove il suo busto e la sua testa erano coperti dalla pelle di leone, uno degli attributi appunto di Ercole. E qui mi ricollego al rovescio del mio sesterzio dove si vede lo stesso stante, con un arco nella mano sinistra, sullo stesso braccio ben visibile la pelle di leone ed ultimo attributo la clava sulla quale si appoggia con il braccio destro. Da esame diretto risulta coniato, abbastanza centrato, con modulo ridotto perché chiaramente di barra che ha penalizzato le legende mancanti già in origine ed ha circolato svolgendo la sua funzione di moneta. Qualsiasi intervento integrativo o di condivisione di monete sarà molto gradito. Grazie ed alle prossime ANTONIO 29,50 mm. 20,87 g. RIC 365
    3 punti
  5. La produzione in un filmato del 1949
    3 punti
  6. Visto il bel post aggiungo una moneta anche io. Saluti Marfir
    3 punti
  7. Napoletana del giorno è questo 10 Tornesi 1835 con simbolo stella a 5 punte, con perlinato al dritto e al rovescio , taglio liscio.
    3 punti
  8. Ciao @Follis01non sono un chimico percui spiegazioni dettagliate ed approfondite non posso darne. Tuttavia collezionando sopratutto argenti imperiali ( denari ed antoniniani) alcuni esemplari da me acquistati presentano fenomeni di affioramento di metalli meno nobili della lega che compone la moneta ed un po mi sono documentato anche se in maniera molto superficiale. Chiaramente più presenza di argento c'è e più tali fenomeni non sono presenti. Determinate condizioni ambientali dovute al luogo dove hanno stazionato ed anche il contatto con altre monete possono innescare il tutto. Posto due foto di miei antoniniani (il primo di Filippo ll ed il secondo di Erennia Etruscilla) che avendo un quantitativo di argento nella lega del 40/50% circa, quindi basso, sono interessati più facilmente all'affioramento di ossidi di metalli poveri come la malachite sul primo esemplare e la cuprite sul secondo che sono ben visibili 🙂. ANTONIO
    3 punti
  9. Ciao a tutti! Secondo me è un opera aliena, la tecnologia terrestre non è ancora in grado di produrre queste cose. Adesso mi spiego: 1) sull'anello esterno sono ancora molto ben visibili alcuni dettagli del disegno che - in basso - si dissolvono nel nulla: vaporizzati? 2) solo le stelle a sx sono state teleportate via 3) tipiche tracce di vortice di space-dust 4) la cosa più interessante! Visto che il piano del disegno intorno al belino è stato abbassato, si vede uno scalino sui fianchi, che però manca completamente sul bordo. L'anello centrale a questo punto dovrebbe risultare concavo, da foto purtroppo non si vede bene. Sfortunatamente ho il tricorder scarico e non sono riuscito a ricreare un'immagine dell'altro lato, ma sarebbe interessante averla. Come diceva Mr. Spock: "Che la forza sia con voi!" Njk
    2 punti
  10. Madonna che belli. La le cinque lire di Pegaso sono forse la moneta più bella di tutto il periodo della Repubblica assieme alle Caravelle ( @caravelle82 d'obbligo per la conferma). L'alluminio, come detto da @vindar, può fare la sua bella figura anche di fianco a materiali più pregiati. Complimenti @El Chupacabra, davvero.
    2 punti
  11. Buona notizia ricevuta da Biagio Ingrao ,ha recuperato parte della collezione rubata anni fa
    2 punti
  12. Buongiorno Mario Petrarca, la ricerca dello "Stemma di famiglia" mi lascia perplesso.....Se uno discende da una antica famiglia che vantava Titoli e Blasoni, solitamente lo sa, altrimenti la gente, la massa, uno stemma neppure se lo sognava, era già molto se possedeva un nome, e le ricerche non sono affatto semplici, le risposte che ti hanno fornito Corbiniano e Elleffe sono illuminanti al riguardo. Per mera curiosità, cercando sui Registri Parrocchiali di due paese dove sapevo che un tempo abitavano i miei , grazie alla generosa collaborazione dei Parroci sono riuscito a mettere assieme una fila di nomi e di date che risale fino alla fine del '700, un lavoro del tutto inutile in quanto sapevo che i miei andavano per mare, non possedevano alcun titolo e alcun blasone : una ricerca fatta senza alcun fine, per semplice curiosità. Tuttavia, tempo addietro esistevano ed operavano certi "Istituti Araldici" che, beninteso a pagamento, si offrivano di compiere per tuo conto ricerche sul tuo passato e al termine, oltre alla parcella, ti fornivano una bella pergamena con il "tuo" stemma con riferimenti a Nobili con i quali avresti avuto un qualche legame. Qualche sprovveduto abboccava, ma tanto vale allora crearsene uno da solo, senza dover sborsare inutilmente del danaro. Saluti cordiali.
    2 punti
  13. Buon giorno. Da queste foto mi sembra che purtroppo le 20 lire abbiano subito una pulizia un po' aggressiva, per conto mio comunque valgono più che ampiamente la cifra pagata. Per le due lire direi che mi avevano fatto un'impressione migliore nelle precedenti foto e che comunque arrivano allo spl . Per conto mio ribadisco che sono state un ottimo acquisto. Cordialità Gabriella
    2 punti
  14. Allora, se lo sai fare, per conto mio procedi tranquillamente… quelle ossidazioni non sono da preservare ,in quanto solo obliteranti del disegno originario e non aggiungono nulla alla storicità della moneta stessa Poi facci vedere come è venuta
    2 punti
  15. Ciao a tutti, Che ne pensate? Comprata a londra e un pò strapagata ma è molto gradevole, inoltre il rovescio con la fenice non l'ho mai avuto;). Saluti Alb123
    2 punti
  16. Le sedute di Laurea del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Pavia (esami di laurea in CTF – Farmacia) si tengono nell’Aula Scarpa, un’Aula Storica dell’Ateneo pavese. apollonia
    2 punti
  17. Complimenti a tutti per le bellissime aquile postate, vi aggiungo la mia, che spero non sfiguri, le foto sono fatte al volo. Saluti Marfir
    2 punti
  18. Una bolla di fusione in una moneta fusa……😳
    2 punti
  19. Se mi permetti vorrei aggiungere un'informazione; facendo la tua ricerca genealogica, ti potrà capitare di scoprire che il tuo cognome attuale, si è modificato nel tempo, e questo può essere accaduto per ragioni diverse: fino a 50 anni fa, la lingua più parlata era il dialetto locale, per cui spesso il cognome veniva scritto come era percepito oralmente dall'ufficiale di anagrafe. Prima dell'Unità d'Italia questo compito era svolto dai preti e da zona a zona, variava il dialetto ed anche l'interpretazione della pronuncia (nel veneto era d'uso troncare i cognomi) I cognomi anticamente non esistevano, se non per le casate nobili, le quali oltre all'araldica ed al blasone, possedevano beni da dare in successione (patrimonio) da qui l'esigenza di legare al sangue della figura paterna, la propria discendenza e i propri beni; pratica che si diffonde tra la popolazione civile soprattutto con il sistema delle investiture e dei feudi nel XIV - XV secolo; Prima di allora le persone erano legate a consorterie e venivano discriminate o nominate aggiungendo il nome del padre, oppure il luogo di provenienza, oppure la mansione. Buona ricerca!
    2 punti
  20. Se i Pincopanco avevano uno stemma, di solito c'è sempre un esponente della famiglia che lo sa. E che magari ne ha copia: in tal caso, il problema si sposta sull'autenticità di essa, ma questo è un altro discorso. Se nessun Pincopanco sa nulla, di solito ce n'è uno che cerca il cognome su qualche testo araldico. Se l'ha trovato, il problema diventa dimostrare che esiste un collegamento fra i Pincopanco "in vita" e i Pincopanco "in libro". Unica soluzione: fare una ricerca genealogica. Ma seria. E fatta bene. In altri termini: spenderci tempo e soldi, girando per archivi. Ricerca genealogica che diventa indispensabile nel caso che i testi araldici non conoscano i Pincopanco. Ma attenzione: per prima cosa, a priori non si può sapere se la ricerca riuscirà ad affondare nei secoli, o si fermerà a pochi decenni. Seconda cosa: a priori non è detto che lo stemma salti fuori, può darsi che la ricerca dia appigli per cercarlo altrove. Terza cosa: può anche darsi che non dia appigli. Quarta e ultima cosa: dopo la ricerca, se i Pincopanco non avevano stemma, hanno comunque la ricostruzione della propria storia famigliare, il che è comunque un'ottima cosa. Alternativa: i Pincopanco uno stemma oggi possono farselo creare apposta, a condizione che non plagino nessuno stemma preesistente.
    2 punti
  21. Ogni volta che rivedo gli espositori del Medagliere, l'emozione è sempre più alta. Questa volta con il mio Iphon, sono riuscito a immortalare a pochi centimetri dal vetro, che proteggono quando di piu bello dellarte incisoria della monetazione Siciliana. Condividere queste foto in questa sezione, a beneficio dei tanti appassionat. Un consiglio.......Visitate il medagliere e non ve n'è pentirete. Certamente quel che è esposto è solo una piccola parte. Purtroppo non c'è un catalogo sulle zecche Siciliane. La prima foto, Il tetradramma firmato da KIMON...........Superbo A seguire il tetradramma di Katana firmato da XOIRION
    1 punto
  22. DE GREGE EPICURI Sempre per gli anglofili, questa bella monetona d'argento (14 g) di Giorgio IV, del 1821. Sì, non è per fetta, ma mi posso accontentare.
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  23. Cari Lamonetiani, tanto per movimentare queste sonnacchiose giornate di mezza estate, ho raccolto le immagini (come qualche giorno fa ho fatto con le Quadrighe) delle 2 Lire "Aquila sabauda" e le condivido con voi. Qualcuna, non essendo comunissima, non è al top, ma la visione d'insieme, secondo il mio modesto parere, rimane appagante. Spero piaccia anche a voi.
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  24. Segnalo l'uscita di un nuovo volume dedicato ai regni di Carausio e Alletto, edito quest'anno da Spink (30 £). Di seguito, la sinossi presente sul sito dell'editore: One of the most exciting periods of Britain’s history under the Romans remains largely unknown today. Yet, at the end of third century AD, two men successively ruled the island, together with parts of the Continental coast, as emperors of Britannia for a period of ten years. They minted their own coins, initiated Britain’s first truly integrated defence system and successfully repelled an invasion from the mighty Roman empire. This is the story of Carausius and Allectus – the rebel emperors of Britannia.They were major thorns in the side of Rome and posed a huge threat to the authority of Diocletian and Maximian. It took ten years, after Carausius first rebelled, for the Roman empire to mount a second invasion and this time it was successful. Britain rejoined the ‘Eternal Light of Rome’ and the victory was accompanied by tremendous celebrations. There was an attempt to wipe the names of Carausius and Allectus from history but enough evidence remains to piece together this extraordinary episode in the annals of Britain. The rebel emperors were recorded in a few later histories and found fame again in the 18th century. Carausius, in particular, was celebrated as a great naval hero who stood up to the might of Rome.Contemporary sources in the third century AD damned them as criminals and pirates. This book aims to set the record straight and details the remarkable achievements of Carausius and Allectus, the rebel emperors of Britannia. 240 x 152mm 244 pages Hardback, with colour illustrations throughout https://spinkbooks.com/products/the-rebel-emperors-of-britannia-carausius-and-allectus-sam-moorhead-and-graham-barker Sul sito dell'editore è ordinabile a 30£, ma con costi di spedizione piuttosto elevati (ulteriori 30£), a cui va aggiunta la dogana; è comunque reperibile su altre piattaforme con costi probabilmente minori.
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  25. Alla fine si dà un parere sempre da una foto,un conto averla davanti con una lente e veder qualsiasi cosa si possa celare o meno. Ahimè le foto possono mascherare l' impossibile,invece la luce,un piano di osservazione variabile e la lente dal vivo,svelano tutto. Sicuramente questa è una grande moneta e fotografare tale tipologia è sempre un' impresa☺️
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  26. Repliche di banconote vendute a un tot al kg. Ormai nella vita ho visto proprio tutto...
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  27. mi sa che ti confondi ======================= PS: che ne dici del mio punto 4) di sopra?
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  28. https://www.google.com/amp/s/amp.miamiherald.com/news/nation-world/world/article278264603.html
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  29. Ciao, proviamo a vedere se possiamo capire la tipologia a cui appartiene la tua moneta. Secondo me potrebbe essere quella con la personificazione sul rovescio della dea Iuventas (mi sembra di intravedere la lettera U ed il candelabro sotto la S che indico con frecce, tu che hai la moneta puoi confermarlo oppure no 🙂). Dovrebbe essere della stessa tipologia di questa. Ci abbiamo provato in attesa di altri interventi. ANTONIO
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  30. Io sono di parte lo sapete😅,però la 10 pegaso si difende bene,splendida moneta.😉
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  31. forse si dovrebbe valutare l'opportunità di aprire una sottosezione nel Museo degli Orrori... genere hard 🤔
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  32. Piccolo aggiornamento: il venditore afferma che non è suberato.
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  33. Si, ovviamente non intendo "discriminare" la moneta, anzi, è un trattato di storia proprio perché essendo forse suberata e avendo circolato, le dona qualcosa in più in termini di "storicità ". La discussione nasce solo come momento di confronto e curiosità nel capire quel particolare colore che affiora dalle spaccature.
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  34. Ecco la lingua antica che svela i misteri delle grandi migrazioni. Una radice linguistica comune sviluppatasi in Europa e nel Sud-Asia, traccia la storia dell’umanità Si chiama Pie e sta per Proto-Indo-European language, un linguaggio comune utilizzato nell’antichità in una maxi-area che comprende l’Europa e il sud dell’Asia. Una radice dalla quale si propagano tutta una serie di derivazioni linguistiche. Ecco che ripercorrendo il flusso al contrario, ovvero dalle ramificazioni direttamente fino alla radice, e poi di nuovo nel senso originario, è possibile definire l’area di utilizzo di tale lingua e tracciare al contempo gli spostamenti che questi popoli hanno compiuto nella storia. Una mappa attraverso la lingua e la sua evoluzione. Il khotanese iraniano orientale è tra le lingue che hanno influenzato l’antico tocharian. Credit: CC0 tramite Wikimedia Commons Un nuovo studio vuole tracciare questi spostamenti e ricreare una sorta di atlante delle parole, per tale scopo, si legge sul sito dell’Horizon Europe – il Programma quadro dell’Unione europea per la ricerca e l’innovazione per il periodo 2021-202 -, intende mappare l’uso delle parole legate al clima nelle lingue antiche e mostrare dove e quando venivano utilizzate. Il Pie I linguisti storici hanno ricostruito una lingua ancestrale comune per la maggior parte delle lingue parlate oggi in Europa e in Asia meridionale. Inglese, tedesco, greco, hindi e urdu—tra le altre nella famiglia delle lingue indoeuropee—possono tutte rintracciare le loro origini a una lingua parlata singola chiamata Proto-Indo-Europeo (PIE). L’immagine è una interpretazione artistica I Movimenti linguistici Si ritiene che questa lingua sia stata parlata approssimativamente tra il 4500 a.C. e il 2500 a.C. Non rimangono tracce scritte. Le persone che parlavano il PIE probabilmente vivevano in un’area che è ora l’Ucraina orientale. Man mano che i gruppi si separarono nei secoli per migrare attraverso il continente, le lingue figlie si estesero dall’Irlanda all’Oceano Indiano. Tuttavia, il modello includeva una notevole eccezione: un ramo ormai estinto della famiglia delle lingue indoeuropee si mosse dall’Europa per oltre 4000 chilometri verso est fino a giungere al Bacino del Tarim, nella Cina nordoccidentale. L’Avventura dei Tochariani Scoprire come e quando queste persone, note come Tochariani, intrapresero questa odissea è l’obiettivo di un progetto di ricerca finanziato dall’UE. “Ci offre una visione affascinante di quanto lontano le persone potessero migrare e che tipo di rischi e difficoltà erano effettivamente disposte ad affrontare,” ha dichiarato il Professor Michaël Peyrot del Centro di Linguistica dell’Università di Leida nei Paesi Bassi. Peyrot coordina il progetto europeo chiamato “TheTocharianTrek,” il quale dovrebbe concludersi nel dicembre 2023, dopo quasi sei anni di ricerca. L’immagine è una interpretazione artistica L’Indagine su Tochariani La ricerca sta contribuendo a identificare dove si trovavano i Tochariani nel periodo compreso tra il 3500 a.C., quando potrebbero aver lasciato la loro patria ancestrale, e la loro prima storia scritta nel 400 d.C. In sintesi, l’iniziativa sta mappando l’itinerario di migrazione dalla patria del PIE fino alla Cina. Durante il viaggio, i Tochariani portarono il loro dialetto del PIE in contatto con persone che parlavano lingue diverse. Questo influenzò e cambiò il modo in cui i Tochariani parlavano, cambiandone quindi la lingua. L’Influenza delle lingue Evidenze archeologiche e genetiche suggeriscono che i Tochariani si siano spostati inizialmente nella Siberia meridionale. Peyrot e i suoi colleghi di ricerca hanno cercato di fornire una valutazione linguistica di questa rotta. Il loro lavoro rivela che alcune delle caratteristiche più singolari della lingua si adattano molto bene alle lingue parlate nella Siberia meridionale. “Le lingue conservano informazioni preziose sulla loro preistoria attraverso gli effetti del contatto linguistico,” ha detto Peyrot. “Osservare gli effetti del contatto linguistico, come le parole prese in prestito, ci consente di trarre conclusioni sulla vicinanza dei parlanti di lingue diverse e in quale momento si è verificato il contatto.” L’immagine è una interpretazione artistica Il viaggio dei Tochariani Come esempio di parola presa in prestito, Peyrot ha preso come esempio il termine utilizzato per definire “spada” in una lingua chiamata Tocharian B: “kertte”; molto simile a “karta” in antico iraniano. Il team di ricerca ha concluso che i Tochariani sono arrivati nel Bacino del Tarim intorno al 1000 a.C.—più tardi di quanto si pensasse in precedenza. Di conseguenza, la loro finestra di influenza nel Bacino del Tarim si è ristretta e ai Tochariani è stato assegnato un ruolo di minor rilievo nella preistoria della zona rispetto a quello tradizionalmente attribuito loro. Il progetto IE CLIMATE Oltre a offrire intuizioni sulle interazioni e i movimenti delle persone, il confronto dei vocabolari delle lingue derivate dal PIE fornisce un quadro del mondo materiale e della vita quotidiana dell’epoca. Molta ricerca è già stata condotta sulla struttura familiare e sociale del tempo, sugli animali che le persone avevano e sugli strumenti della loro vita quotidiana. Ma pochi studi hanno esaminato il vocabolario condiviso che questi antichi popoli utilizzavano quando parlavano di qualcosa che è ancora oggi un argomento di conversazione molto popolare: il clima . L’analisi dei vocaboli legati al clima La Dott.ssa Julia Sturm sta esaminando i lessici delle lingue antiche per individuare le parole legate al clima e al clima come parte di un altro progetto finanziato dall’UE—IE CLIMATE—che dirige. “È importante avere molte prospettive su come ci rapportiamo al clima e come ci percepiamo nel mondo,” ha detto Sturm, una ricercatrice post-dottorato del Centro per le Radici dell’Europa dell’Università di Copenaghen in Danimarca. Il progetto europeo dovrebbe concludersi nell’ottobre 2023 dopo due anni. La creazione di un atlante delle parole Il lavoro ha coinvolto l’esame delle prove scritte di più di 10 lingue indoeuropee per trovare, ad esempio, una parola che possa trasmettere l’idea di “nuvola,” e quindi mettere insieme conclusioni e tempistiche su come una lingua abbia influenzato un’altra. L’obiettivo finale è creare un atlante che mappi dove le parole sono state usate e quando. L’atlante completo dovrebbe essere disponibile sul sito web dell’università a partire dalla fine del 2023. Un nuovo approccio al passato Mentre un archeologo scava oggetti fisici in siti storici, Sturm combina la linguistica formale e la filologia—lo studio della lingua nelle fonti storiche scritte e orali—per “scavare” nelle parole. In entrambi i casi, l’obiettivo è trarre conclusioni sul mondo materiale del passato remoto. In collaborazione con la paleoclimatologia, che è lo studio delle condizioni climatiche in diversi periodi storici, il lavoro di Sturm offre nuove intuizioni sul clima del passato e sulle attitudini delle persone ad esso. Il greco, il latino e il sanscrito vedico, ad esempio, descrivono tutti gli dei che “indossano” nuvole, usando tutte lo stesso verbo “indossare”. “Più informazioni abbiamo sulla geografia e il tempo, meglio è,” ha detto Sturm. “In un mondo in cui il clima sta cambiando così tanto e stiamo realizzando il nostro ruolo nel sistema, guardare al passato porta una prospettiva nuova ed importante.” Conclusioni In definitiva, la ricostruzione delle lingue antiche e l’analisi delle parole legate al clima ci consentono di gettare uno sguardo unico sulla storia dell’Europa e di altre regioni. Attraverso il lavoro meticoloso dei linguisti storici e dei ricercatori, siamo in grado di tracciare le migrazioni antiche e capire meglio come le persone interagivano con il mondo che le circondava. Questi sforzi ci offrono una finestra sulla profondità della storia umana, mentre esploriamo come le lingue si sono sviluppate e come gli antichi popoli hanno affrontato il clima e il mondo che li circondava. Domande Frequenti 1. Quali sono le lingue discendenti dal Proto-Indo-Europeo? Le lingue discendenti dal Proto-Indo-Europeo includono inglese, tedesco, greco, hindi, urdu e molte altre lingue appartenenti alla famiglia indoeuropea. 2. Qual è l’obiettivo del progetto “TheTocharianTrek”? L’obiettivo principale del progetto “TheTocharianTrek” è comprendere il percorso di migrazione dei Tochariani e il loro viaggio dalla patria del Proto-Indo-Europeo fino al Bacino del Tarim. 3. Che cosa ha rivelato la ricerca sulla rotta di migrazione dei Tochariani? La ricerca ha rivelato che le caratteristiche linguistiche dei Tochariani si adattano bene alle lingue parlate nella Siberia meridionale, suggerendo un percorso di migrazione iniziale in questa regione. 4. Qual è l’obiettivo del progetto IE CLIMATE? Il progetto IE CLIMATE mira a esaminare i vocaboli legati al clima nelle lingue antiche, rivelando come le persone del passato descrivevano il tempo e il clima. 5. Che cosa si spera di ottenere con la creazione dell’atlante delle parole? L’obiettivo finale dell’atlante delle parole è mappare l’uso delle parole legate al clima nelle lingue antiche e mostrare dove e quando venivano utilizzate. https://www.stilearte.it/ecco-la-lingua-antica-che-svela-i-misteri-delle-grandi-migrazioni-nella-storia-una-radice-linguistica-comune-sviluppatasi-in-europa-e-nel-sud-asia-traccia-la-storia-dellumanita/
    1 punto
  35. Non puo' essere ruggine ! a meno che sia una moneta di ferro . Probabilmente quello che vedi rosso e' Cuprite , un ossido di Rame , il componente principale dell' oricalco .
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  36. La prossima volta allega le immagini (anche con screenshot se non si riesce in altro modo) perché se il link non sarà più accessibile, la discussione non avrà più senso, soprattutto per quelli che leggeranno fra qualche anno...
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  37. Scavano vicino a terme romane appena trovate. Trovano inferriate di una finestra di 2000 anni fa e lo spogliatoio Un’altra scoperta eccezionale… Negli scavi archeologici, recentemente realizzati dal Consorzio della Città Monumental di Mérida, in Spagna, nella casa dell’Anfiteatro, sono state scoperte delle magnifiche terme pubbliche eccellentemente conservate. All’interno di queste terme, nella zona dell’apodyterium o degli spogliatoi sono state trovate, praticamente intatte, le sbarre di una finestra, fatte in ferro. Facevano parte del crollo delle mura e del tetto del soggiorno, da qui la presenza di mattoni e tegole. Una recinzione simile è stata trovata durante i lavori dell’archeologo García Sandoval, tra il 1962 e il 1963, nella cucina della casa dell’anfiteatro. Entrambi i risultati eccezionali, ieri e oggi, hanno un denominatore comune: lo scavo archeologico. Resta ancora molto patrimonio archeologico sotto il sottosuolo della nostra bimillenaria Mérida che, come generatore di ricchezza per la città, aspetta di essere scavato. Queste sbarre di ferro che facevano parte di una finestra delle terme della casa dell’anfiteatro sono state consolidate, per la loro sollevamento e immagazzinaggio, dal conservatore-restauratore Juan Altieri. “I nostri ringraziamenti – dice il Comune – a Juan, alla sua squadra e al Museo Nazionale d’Arte Romana, istituzione a cui appartiene. Resta ora, davanti, molto lavoro di pulizia e restauro di queste sbarre romane, affinché continui, come tutto il nostro Patrimonio Storico-Archeologico, il suo cammino fino a poter essere goduto pubblicamente da tutta la cittadinanza”. Qui sotto potete leggere l’articolo, dei giorni scorsi, riferito alla scoperta delle terme. https://www.stilearte.it/scavano-vicino-a-terme-romane-appena-trovate-trovano-le-sbarre-di-una-finestra-di-2000-anni-fa-e-lo-spogliatoio/
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  38. Ciao, come già evidenziato il peso del denario potrebbe dirci qualcosa in più ma in questo caso raggiungendo i 3,10 g. ci dice poco. I denari coniati sotto Adriano erano in ottimo argento (circa il 90%) quindi il fenomeno dell'affioramento dei metalli meno nobili non è frequente ma comunque riscontrabile. Guardando meglio sopratutto sul dritto intorno al ritratto dell'imperatore mi sembra di intravedere altre macchie tipo aloni più sbiadite di colore verde/azzurro (forse pulite?) percui cosa aggiungere. Anche io possiedo tra i numerosi esemplari di questo imperatore un denario che presenta caratteristiche simili di affioramento di malachite (che indico con frecce) ed aloni presenti intorno al ritratto e da esame diretto non è suberato. Posto foto 🙂. Attendiamo altri interventi. ANTONIO
    1 punto
  39. È una debolezza di conio,le monete della Repubblica sono piene di questi difetti... Nessun valote aggiunto...
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  40. Come sempre sorprese interessanti dai lotti multipli. D/ Busto laureato, drappeggiato e corazzato di Costantino, a destra R/ Il Sole su quadriga, a sinistra, sulla sinistra S Al D IMP CONSTANTIN[ Al R SOLI INVIC[ 22mm 2,43 g In esergo MSL Il RIC 81 non segnala la legenda con IMP al D, il tipo è comunque inserito prima dell'81 https://www.notinric.lechstepniewski.info/7lon-81_1a.html dove però si segnala come dubbia la presenza delle lettere S-P sui lati che, almeno per la S qui vediamo con certezza. Piccolo problema, manca 1/3 di moneta...
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  41. Riprendo questa discussione su news, info e link su Milano per ricordare il Save the date per la data dell’11 novembre 2023 per il ritorno di Milano Numismatica, evento contenitore con tanti spunti, dalla presentazione del nuovo numero il 10 del Gazzettino di Quelli del Cordusio, al workshop sulla qualità delle monete, alla moneta donata ai giovani e tanto altro ….
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  42. I colleghi hanno specificato che questi souvenir sono stati realizzati negli anni '80 nella città di Ekaterinburg, una cooperativa di persone disabili.
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  43. Un paio di altre "aquile"..........
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  44. @thetop Niente da parte di Dominique Hollard, che rimanda a Cedric Wolkow… Nella ricerca di antoniniani rari, risulta utile riferirsi alla notevole collezione di Frank Reinhardt disponibile su academia.edu, costituita da circa duemila monete di Gallieno fra cui molte inedite o assente dal Mir. https://www.academia.edu/77282280/GALLIENUS_ANTONINIANII_English_version_PDF?email_work_card=title C’è un esemplare che avevo trascurato perché la sua descrizione è sbagliata. Simile al tuo antoniniano per il busto consolare e il rovescio, ma con legenda IMP GALLIENVS P AVG al posto di IMP GALLIENVS AVG. Almeno sappiamo che questo busto consolare combinato con il rovescio FORTVNA REDVX / S non è unico.
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  45. @ART @Guysimpsons Mi avete convinto me la conservo! Ho visto poi che ha una tiratura di 1 milione di pezzi, quelle irlandesi invece solo 200 mila e solo nel 2002 o giù di lì, così come quelle greche furono stampate solo in occasione dell'ingresso nell'area euro dalla Germania che invece era quello che produceva più biglietti viola 🤑
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  46. Non mi pronuncio oltre sul fatto di cronaca. Una persona (squilibrata) ha dato fuoco a una cosa a cui non poteva dar fuoco. La cosa va perseguita nelle giuste sedi. Stop. La discussione qui starebbe tutta nelle parole di @ARES III. Difficile stabilire cosa possa essere arte o meno. Io (e moltissimi altri) manteniamo evidentemente maglie troppo larghe per i canoni di @Adelchi66. Però Non è intellettualmente accettabile una critica tout court della contemporaneità artistica. Si basa su contrapposizioni manichee e iconoclaste (al contrario) che non hanno riscontro con la realtà. Tutti i musei che espongono Pistoletto , Picasso e Kounellis sono dei pervertiti artistici? Forse, come scriveva Ares III (e una lunga sequela di pensatori, esteti , critici, artisti ), il gusto dell'osservatore gioca ruoli importanti. Vogliamo comunque affrontare la questione a colpi di accetta? Bene. Ecco la mia personale lista (in cui credo veramente). Viva Pistoletto e la sua originale "Venere degli stracci" degli anni '60, abbasso la riproposizione in piazza del municipio a Napoli della stessa! Viva Anselm Kiefer, abbasso Filippo Lippi! Viva Tiziano, abbasso Cattelan! Viva Picasso, abbasso il Tiepolo! Viva el greco, abbasso Juan Mirò! Viva il Kandinskij astrattista, abbasso Kandinskij surrealista! Viva la ritrattistica del Fayyum, abbasso l'incarnato della monna Lisa! Viva la ritrattistica di Lucien Freud e Francis Bacon, abbasso le madonne di Raffaello! Viva l'arte del muro di Berlino, abbasso il mercimonio dei detriti in vendita! Viva le icone paleocristiane e veterorusse, abbasso le raffigurazioni francescane di Giotto! Viva Michelangelo scultore, abbasso Michelangelo pittore! Viva casa BATLLÒ di Gaudì, abbasso parco Güell di Gaudì. A cosa serve questa mia lista? Direi a nulla, se non a informare qualcuno di cosa mi piace e cosa non mi piace. Dovrei proporre all'editoria d'arte di togliere dalle loro pubblicazioni parco Güell e le madonne raffaellesche? Direi di no. Che poi esistano mitizzazioni nefaste che tolgono visibilità ad altre cose è altra questione, che peraltro condivido. Però deve valere in tutti i sensi. Anche io ad Atene nell'agosto di qualche anno fa ho preferito il Museo Ebraico (e l'Agorà ) al Partenone. Per diverse ragioni. Al ritorno in Italia la gente continuava a dirmi: "Non hai visitato il Partenone????" Peccato che quella gente non sapesse nulla della vasta tradizione ebraico-sefardita del Levante (né dell'esistenza di altri siti archeologici al di fuori dell'Acropoli). E comunque... libertà di fruizione! Dobbiamo davvero fare classifiche su cosa è meglio e cosa no? Si dà poco conto a ciò che non è mainstream (Costantino o il museo ebraico di Atene), ma non per questo devo screditare il Partenone o Picasso.
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  47. Buongiorno a tutti, Rocco mi trovi d'accordissimo, anche secondo me è la più rara. Nelgli ultimi anni ne sono passate solo 3 nelle aste. 1) Nomisma 2016 asta n. 54, lotto 1388. 2) Ranieri 2017 asta n. 11, lotto 643 3)NAC 2023 asta n. 139, lotto 620. A quest'ultima ho partecipato ma sono stato letteralmente polverizzato. Nomisma. Ranieri. NAC.
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  48. Ciao @FrancoMari, premetto ma è inutile che lo specifico che ognuno imposta la propria collezione o raccolta nella maniera che ritiene più opportuna ci mancherebbe altro permettimi di fare una ulteriore considerazione che non è contro il tuo post. Non riesco a capire il significato di voler sostituire un esemplare acquistato con uno in condizioni migliori. Se si decide di prendere una moneta è perché evidentemente piace(ognuno in base ai suoi gusti, chi belle e chi in fior di conio) , quindi. Voler sostituire una moneta, sopratutto le classiche potrebbe innescare una continua ricerca dell'esemplare migliore di quello che si ha e, ma questo è un mio parere, si rischia di non godersi la collezione e di essere in un certo senso continuamente insoddisfatti. C'è sempre un esemplare migliore di quello che acquistiamo. Una ultima osservazione che si ricollega a quanto detto anche da @modulo_largoin un suo intervento. La moneta gli sarebbe anche piaciuta, nonostante consunta ed intaccata dal tempo. Quello che gli da fastidio e lo capisco perché anche per me è cosi è il pataccamento becero che ha subito che effettivamente ha fatto più danni della consunzione da circolazione e del passare del tempo messi insieme. I pataccamenti siano essi fatti da artisti per rendere monete da belle a splendide come quelli fatti da inesperti per fare quello che hanno fatto alla moneta del post, dipendesse da me li vieterei per legge🙂. ANTONIO
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  49. Questo interessante documento (tratto da Romualdo Giuffrida, La lunga crisi monetaria del Regno di Sicilia tra Settecento e Ottocento, pp. 52-53) testimonia come dopo ben 45 anni circolassero ancora nel Regno delle Due Sicilie le monete d'argento della Repubblica Napoletana del 1799 e quelle dei Napoleonidi; ma nel 1844 il Banco delle Due Sicilie ne ordinò il ritiro e le monete "illegittime" furono reimpresse dalla Zecca (v. piastra di Ferdinando II del 1848).
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