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  1. ARES III

    ARES III

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/19/23 in tutte le aree

  1. bellissimi gli esemplari proposti.. è già una fortuna poterli ammirare in foto.. figuriamoci possederli😊, ringrazio @r.tino per averli condivisi.. Nel mio peregrinare il destino ha voluto che mi toccassero queste.. a cui sono molto affezionato
    6 punti
  2. Serie completa di 4 francobolli della serie "St. John the Baptist, Patron of the Order" del 1967 di Malta. Sono 4 raffigurazioni di San Giovanni Battista di altrettanto 4 famosi pittori nostrani: Tiziano (1 scudo), Botticelli (20 grani), Donatello (10 grani) e infine Pinturicchio (5 grani). Come non rimanere affascinati dai colori, dalla cultura e dall'arte che è contenuta in questa serie? Valore economico: molto meno delle spese di spedizione. Valore per occhi, cuore e mente: incommensurabile!
    4 punti
  3. Concludo la mia ricognizione nelle monete da 2 Lire di Vittorio Emanuele III con questi Buoni in Nichelio pressoché puro (990/1000) la cui conservazione è messa a dura prova dalla morbidezza stessa del metallo di cui sono composti. Anche qui ho utilizzato una visione d'insieme che, mi sembra, sia stata trovata interessante dai tanti che hanno visionato le mie precedenti discussioni sulle 2 Lire "Aquila sabauda", "Quadriga veloce" e "Quadriga briosa":
    3 punti
  4. Questa devo proprio farvela vedere : più di sette etti di bronzo monetato ,praticamente la ruota di un triciclo...
    3 punti
  5. @ARES III Primavera. Stavamo scavando in un'area esterna alla parete della navata dx di una chiesa cimiteriale romanica che sussisteva su precedenti resti di chiesa altomedievale, sempre con funzione cimiteriale. Affrontiamo la collega ed io un'enorme fossa comune databile approssimativamente alla peste manzoniana contenente almeno un centinaio di corpi, ovviamente scheletrizzati, che tagliava a metà tutti gli strati attorno dal muro della basilica alla strada continuando sotto di essa. Dopo diversi giorni avevamo estratto, siglato, documentato, disegnato tutto ne avevamo davvero abbastanza di ossa alla rinfusa e ci siamo allo scavo del resto del sito io a sx della fossa e lei a dx. Dopo alcuni giorni arriviamo a strati altomedievali (da rimarcare tomba genericamente di età medievale contenete inumato senza corredo con evidente segno di arma bianca inferto da dx a sx e dall'alto verso il basso che ha provocato importante frattura della zona frontale e parietale sx) e mi sto dedicando ad una piccola tomba a cassa litica estremamente emplice e rudimentale nelle fattezze. Il riempimentoi era costituito da un corpo piuttosto minutomolto ben conservato nella parte superiore del tronco, con alterazioni nella parte inforiore fino alla quasi competa disgregazione della parte dalle ginocchia in giù. pulendo tra le ostole verso il bacino mi imbatto in una forma chiara che non dovrebbe esserci. vado avanti a sgorbia e mi accorgo che la macchia polverosa biancastra ha la forma di un corpo in posizione fetale. Le cartrilagini del feto si erano mineralizzate a contatto col terreno (non ricordo minimamente il contenuto se acido o alcalino di quell'argilla) lasciando la traccia del corpicino. Ecco... mi ha davvero emozionato e rattristato individuare quella ragazzina (molto giovane dalle suture sagittale, coronale e lambdoidea. non ne so quasi nulla ma sicuramente ben più giovane dei 20 anni) ed il suo piccolo già in stato avanzato di crescita. Nessun corredo, era una tomba povera. Ma la deposizione era molto curata e si vedeva lo sforzo di costruirle una casa per l'aldilà la più dignitosa possibile. O magari mi sono fatto un film io Si parla tanto dei grandi nomi della storia ma alla fine quelli che la storia la vivono e la fanno, incoscientemente nella vita quotidiana. sono questa ragazzina e l'uomo "spadato".
    3 punti
  6. Si tratta di conio stanco, specialmente sulle monete del 1942, dove puoi osservare come i numeri della data 1942 XX appaiono "impastati" e non ben definiti, come del resto i particolari dello stemma, della corona e del fascio. Allo stesso modo le lettere della firma "Romagnoli" sono evanescenti. Sono "difetti" comuni negli spiccioli della serie Impero, non aggiungo nulla al valore, che non é altro che quello storico. saluti
    3 punti
  7. Buonasera e un ringraziamento a tutti per aver dato il vostro parere riguardo al pezzo d'apertura. Non mi sono espresso fino ad ora perché ero alla ricerca, come già anticipato di un conio del rovescio identico al 12 Carlini con data "ritoccata". L'ho trovato finalmente e posso affermare con assoluta certezza che si tratta di un 1809. Osservando il rovescio dell'esemplare che vi farò vedere, capirete anche perché è stato ritoccato malamente.
    2 punti
  8. 15 gennaio 1950 Fiorentina – Juventus. Ultimo minuto di gioco, il risultato è inchiodato sullo 0-0 ma la Fiorentina continua ad attaccare per trovare la rete del vantaggio. Il momento decisivo della partita è il lancio lungo del difensore Magli verso Egisto Pandolfini, la stella della Viola. Tra lui e il gol c’è solo Parola che si esibisce in un colpo che sarebbe diventato storico anche grazie alla fotografia di Corrado Banchi, fotografo di guerra prestato al calcio. E’ un attimo che diventa leggenda: il gesto stilisticamente perfetto, la gamba sinistra piegata ad accompagnare il movimento, la destra tesa a mostrare la forza e poi il pallone colpito di collo. Nasce la rovesciata di Carlo Parola, l’ideale massimo di bellezza calcistica, il sogno di ogni calciatore. È l’essenza del calcio, lo spettacolo della forza e dell’armonia. Dal 1965 diventa un’icona di stile Sugli spalti c’è un ragazzo che si innamora di quel gesto tecnico, è modenese e decide di acquistare i diritti di quella foto: si chiama Giuseppe Panini e farà diventare la rovesciata di Parola il simbolo delle sue raccolte di figurine. Un gesto improvviso, istintivo e magicamente romantico destinato a diventare immortale. La leggenda di Carlo Parola rimarrà impressa per sempre nella mente di milioni di ragazzini italiani che hanno fatto almeno una volta la raccolta di figurine Panini.
    2 punti
  9. Potendo farlo sarebbero da acquistare entrambe . Tramandano entrambe fatti militari , la prima in in Gallia , la seconda probabilmente la guerra contro Pompeo con al rovescio strumenti pontificali , carica che Cesare ottenne nel 63 a.C. , a cui teneva moltissimo , famosa la sua frase detta prima dei risultati elettorali : "Oggi mi vedrai tornare o pontefice massimo o esule"
    2 punti
  10. Salute e complimenti a tutti Non voglio fare il prezzemolino,ma @r.tino sign Roberto,posso assicurare ,visto il carattere gioioso e burlone(nel senso buono del divertente) di @El Chupacabra,che si trattava veramente di una battuta non piccata,con tanta di emoticon. 😉 Faccio ciò perchè sarebbe un peccato un fraintendimento npn fondato. Pardon ma mi sentivo così di agir👍 Saluti e di nuovo complimenti a voi😎
    2 punti
  11. Non sia mai che in una mia discussione qualcuno completi l'esposizione senza che io abbia detto la mia:
    2 punti
  12. Cari amici del forum, condivido quest'esemplare a mio avviso gradevole e in buona conservazione. I vostri pareri sono graditi. Saluti e buona estate a tutti
    1 punto
  13. Salute a tutti gli amici del forum. Quest'oggi ho il piacere di condividere con voi la prima moneta-prova della mia collezione. Come da titolo, trattasi del progetto del 3 centesimi 1806 zecca di Milano. Facente parte delle prime coniazioni eseguite all'indomani dell'incoronazione di Napoleone come Re d'Italia, di questa tipologia esistono alcune varianti per quel che riguarda la realizzazione del taglio. Quella in mio possesso presenta una serie di foglioline di lauro in rilievo e viene catalogata come R4 da Luppino nel suo "Vento Napoleonico" (rif. PP790). Nonostante si tratti di monete-prova, i pochi esemplari giunti fino a noi presentano spesso evidenze di avvenuta circolazione. L'esemplare in mio possesso, lungi dall'essere classificabile come FDC, presenta comunque dei rilievi in buona conservazione e non mostra particolari difetti di conio. Punto debole è, purtroppo, la patina (su cui qualcuno è intervenuto maldestramente) ma spero che con il tempo migliori. Detto ciò, ne approfitto per augurare a tutti voi un buon Ferragosto. Mando gli auguri anche a Napoleone, che domani è il suo compleanno P.S. L'ho acquistata come PCGS MS63 ma a mio avviso è uno SPL. Ovviamente lo slab è già finito nel cestino della plastica.
    1 punto
  14. Senza voler incorrere nelle ire dei moderatori, mi permetto di segnalare questa community di amanti di monete tardo imperiale che ho da poco contribuito a fondare su Facebook. Si tratta di un gruppo privato, cui partecipano soprattutto Amici, e che annovera al suo interno tanti esperti internazionali di monetazione del Basso Impero. L’obiettivo è chiaramente la condivisione di monete, ricerche e trovare nuovi spunti di riflessione. https://www.facebook.com/groups/263302236477058/?ref=share_group_link&exp=7ffb Vi aspettiamo!
    1 punto
  15. Cari Lamonetiani, tanto per movimentare queste sonnacchiose giornate di mezza estate, ho raccolto le immagini (come qualche giorno fa ho fatto con le Quadrighe) delle 2 Lire "Aquila sabauda" e le condivido con voi. Qualcuna, non essendo comunissima, non è al top, ma la visione d'insieme, secondo il mio modesto parere, rimane appagante. Spero piaccia anche a voi.
    1 punto
  16. Un po’ di francobolli Cecoslovacchia. Mi serve anche un suggerimento nelle ultime foto posto francobolli usati che non riesco staccarli. Visto le condizioni del album vecchio con tracce giallognole opterei di bagnarli con uno spruzzino per toglierli .Anche perché credo di averne un bel po. Comunque sia posto francobolli della Cecoslovacchia perché a me graficamente mi sono sempre piaciuti.
    1 punto
  17. No museo archeologico di Arezzo.
    1 punto
  18. Nel suo commento la sensibilità del vero collezionista che parla di "emozioni" .. ciò la colloca in quella élite culturale oggi sempre più rara. E stato un piacere leggerLa.
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  19. È un gadget del Mister Day della Parmalat a imitazione di un denario di Settimio Severo. Ha la R di riproduzione vicino alla Vittoria. Arka Diligite iustitiam
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  20. 1 punto
  21. Buonasera, concordo pienamente con @gennydbmoney. Nel caso in cui qualcuno nutrisse ancora dei dubbi sul millesimo, mi permetto di far notare che - fino a prova contraria - il dritto della moneta in oggetto risulta SEMPRE abbinato ad un rovescio con data 1809. Un saluto.
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  22. Non la prenderei, perchè CAESAR vorrei leggerlo meglio.
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  23. L'elefante di Cesare è moneta talmente iconica che io la vorrei in conservazione un pochino migliore. Pertanto, prenderei la prima.
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  24. Non saprei dire, non possiedo l'Attardi...
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  25. Yes! Così vuole il presente indicativo del verbo apparire: appàio o apparisco, appari o apparisci, ecc. Come nell’aggettivo appariscènte e nel sostantivo appariscènza. apollonia
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  26. Nella serie delle imitative Fabatus (in mio possesso) ci sono alcune rare (segnate in rosso) ed una ancor di più (in verde)
    1 punto
  27. Se tutti fossero "ignoranti" come te, l'Italia sarebbe un Paese di intellettuali.... Spiegazione: gli Eravisci imitavano delle tipologie di denari romani (essenzialmente repubblicani) con i quali erano entrati in contatto (commercio). Quando parlo di imitativa di Fabatus, intendo precisamente Roscius Fabatus, di cui si è trattato qui in modo esaustivo:
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  28. Per la pulizia andremo per gradi e a seconda del materiale che intendiamo pulire . Per il francobollo contrassegnato con la freccia io farei in questo modo. ... Il primo metodo è il classico bagnetto che si fa per staccare i francobolli da supporto cartaceo. In un piccolo contenitore mettere dell'acqua tiepida ed aggiungere un mezzo cucchiaino di bicarbonato di soda, mischiare affinché il bicarbonato si sciolga ed immergere con una pinzetta il francobollo. Lasciare per una decina di minuti.. a questo punto vedrete che il francobollo che è fatto di una carta diversa si staccherà o inizierà a staccarsi dal frammento cartaceo. Non forzare l'operazione in quanto il francobollo in questa situazione è molto delicato. .. generalmente si staccano da soli, questo vale per il francobollo in foto, altri francobolli.. alcuni stranieri o i moderni si staccano con molta difficoltà. Tutta questa operazione va fatta usando una pinzetta filatelica. Una volta staccato sempre con la pinzetta immergere il francobollo in altro contenitore dove abbiamo messo dell'acqua fredda per il risciacquo. .. dopo qualche secondo in acqua pulita adagiare il francobollo su un tovagliolo di cotone spostandolo e capovolgendolo di tanto in tanto in posizioni del tovagliolo non bagnate per l'asciugatura. Dopodiché lasciarlo sul tovagliolo anche un paio d'ore . Non mettere il tutto al calore della luce solare o altra fonte di calore rischierebbe di arricciarsi. Dopodiché prendere un piccolo foglio di carta da forno piegato in due e in mezzo ai due lembi mettiamo il nostro francobollo, .. il tutto verrà messo in mezzo ad un libro che metteremo in orizzontale su un piano con sopra qualche librone pesante. Il nostro eroe sarà pronto il giorno successivo, asciutto , lavato , disinfettato e stirato pronto per l'album. Questo è il metodo più semplice che proverei su quel particolare francobollo, ..poi ce ne sono altri un pochettino più invasivi che vedremo successivamente nel caso il nostro bagnetto non abbia sortito l'effetto voluto.
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  29. TOV mi pare semplicemente un errore di incisione non naturalmente speculare sul conio.
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  30. In età romana gli aryballoi sono soprattutto in vetro,notevole un'esemplare a Brescia ma Ve ne sono un po' dappertutto..
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  31. Salve Direi quattrino di Innocenzo XII Forse tipo questo di Gubbio: https://www.numismaticavaresina.it/innocenzo-xii-1691-1700/48996/gubbio-innocenzo-xii-1691-1700-quattrino-muntoni-173-concavo.html
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  32. Giusta osservazione Andrea. Nella descrizione del gruppo abbiamo chiarito che il punto di partenza è rappresentato dal regno di Aureliano… quello di arrivo è ovviamente la caduta dell’impero romano d’Occidente e Romolo Augustolo. Abbino deciso di essere estremamente aperti al confronto con gli altri membri del gruppo; quelle degli amministratori sono delle “proposte”, ma credo che nella fattispecie questi siano i paletti più corretti.
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  33. Anche in archeologia si considera la qualità del ritrovamento, non perché fdc è più bello, ma perché probabilmente la moneta hacircolato pochissimo o per niente prima della sua deposizione al contrario, forse da una moneta molto consunta. una moneta dimezzata o forata, ha probabilmente un valore scientifico maggiore del valore sul mercato collezionistico. Per il collezionista son monete rovinate, per lo storico rappresentano casi di adattamento alla circolazione del numerale o al suo riutilizzo come oggetto simbolico e non più con funzione monetale
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  34. In genere l'essere umano ha bisogno di simboli, giusto pensarci molto molto bene prima di farne uno . Devo dire che però apprezzo molto un giovane che non si è tatuato tanto per farlo ed ha evitato di seguire il gregge ,lo sento vicino come quando a quattordici anni decisi di non fumare mai ,capendo che molti cominciavano perché lo facevano gli altri e per "emanciparsi",io sul piatto preferivo buttare un ragionamento piuttosto che un ipoteca sul cancro.
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  35. Nella prossima asta Leu (https://leunumismatik.com/en/auction) al numero di lotto 2406 è presente una bel denario del regmo latino di Gerusalemme a nome Giovanni di Brienne, 1210-1225. (Silver, 22 mm, 2.81 g, 7 h). ✠ IOHANNЄS RЄX Cross pattée with two pellets in angles. Rev. ✠ DЄ IЄRVSALЄM Church of the Holy Sepulchre. CCS 42. Metcalf, Crusades, p. 74. Wäckerlin -. Extremely rare and in exceptional condition for this very important issue. From the collection of J. F. L. Blankenberg, Elsen 150, 18 March 2022, 184 (illustrated on the front cover!) and ex LHS 99, 24 October 2006, 2. La cosa interessante è che al rovescio è "fotografata" la chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme, in particolare dovrebbe rappresentare la Rotonda dell’Anastasis con la cupola con l'oculo aperto come probabilmente appariva prima della distruzione del 1009. All'epoca della coniazione della moneta, era in mano ai musulmani in quanto la Città Santa era stata presa dai musulmani nel 1187 e fu riconquistata ai cristiani, seppur temporaneamente, solo da Federico II. nel 1229. Da cava a giardino Il calvario, così come testimoniano i Vangeli, doveva trovarsi al di fuori della città e presso una zona adibita a sepolcreti. Ma come si presentava l’area al tempo della crocifissione e risurrezione di Cristo? Gli scavi archeologici della seconda metà del XX secolo hanno dimostrato l’esistenza di una vasta cava per l’estrazione della pietra malaki, posta appena fuori le mura, che venne utilizzata dall’VIII al I secolo a.C. per costruire gli edifici cittadini. Una volta abbandonata la cava l’area venne adibita a piccoli orti e giardini coltivabili e nelle pareti rocciose intagliate dalla cava, lungo la collina, furono realizzate una serie di tombe di famiglia. Lo stesso Gòlgota, il “monte” su cui furono issate le croci, doveva apparire come uno spuntone di roccia più elevato e separato dalla collina, un luogo adatto, dunque, per l’esecuzione dimostrativa delle pene capitali. Da quando nel 41-42 d.C Erode Agrippa ampliò il circuito murario di Gerusalemme verso nord-ovest, il Gòlgota entrò a far parte della città e da luogo isolato, col tempo, divenne parte integrante e centro dell'urbe. Elia Capitolina Una significativa conseguenza delle rivolte giudaiche contro la dominazione romana fu la distruzione di Gerusalemme e l’edificazione di una nuova città, la colonia romana di Elia Capitolina, intitolata all’imperatore Adriano che ne volle la costruzione. Gerusalemme venne trasformata in una città ad impianto greco-romano, dotata di cardo e templi dedicati alle divinità romane in modo da cancellare tutti i ricordi giudaici. Nel nuovo assetto urbanistico l'orto del Gòlgota venne a trovarsi al centro della città. Su quella stessa area venne eretto un tempio pagano costruito su un terrapieno che sigillò i resti più antichi, come riportano le testimonianze di Eusebio, vescovo di Cesarea nel IV secolo e di San Girolamo, che visse a Betlemme dal 386 fino alla sua morte. L'epoca di Costantino Nel 324-325 per incarico di Costantino, il vescovo di Gerusalemme Macario avviò la distruzione degli edifici pagani costruiti sul Gòlgota, al fine di cercare la tomba vuota di Cristo. Con tono di sorpresa e contro ogni aspettativa, lo storico Eusebio tramandò il racconto della scoperta della “grotta più santa di tutte”, quella che era stata testimone della risurrezione del Salvatore. Dopo il ritrovamento della tomba e dello spuntone roccioso del Gòlgota, gli architetti costantinopolitani progettarono un articolato e imponente complesso di edifici destinati a precisi usi liturgici. L'opera di Costantino, formalmente inaugurata il 13 settembre del 335, comportò la modificazione della geologia dell’area per realizzare un complesso di edifici che culminavano nella Anastasis con al centro la tomba di Cristo. Lungo il cardo colonnato della città si ergeva la scalinata che immetteva nell’atrio dove, attraverso tre porte, si accedeva alla basilica del Martyrion. La basilica doveva essere magnificente con le sue cinque navate divise da colonne e pilastri che sorreggevano un soffitto a cassettoni dorati. Sul fondo della basilica, attraverso due porte poste a fianco dell’abside, si raggiungeva il cortile aperto, circondato su tre lati da portici, dove nell’angolo sud-est si elevava, nel suo aspetto naturale, la roccia del Gòlgota. Dal triportico si stagliava imponente la facciata del grandioso mausoleo dell'Anastasis: l’edificio venne concepito come una grande conca circolare con al centro l’Edicola della Tomba, attorniata da colonne e pilastri che formavano un deambulatorio sormontato da un galleria superiore. Una grande cupola con oculo aperto si alzava sull'Anastasis e rendeva la basilica visibile da tutta la città. Infine, all'esterno lungo il fianco nord dell'Anastasis, trovarono spazio gli ambienti destinati al Vescovo e al clero della Chiesa madre di Gerusalemme. L'invasione persiana La presa di Gerusalemme da parte dei persiani nel 614 fu accompagnata da tre giorni di saccheggi e distruzioni. Lo stesso Patriarca Zaccaria venne fatto prigioniero e la reliquia della Vera Croce trafugata, per essere riportata a Gerusalemme dall’imperatore bizantino Eraclio nel 630. Il complesso del Santo Sepolcro in cui i cristiani di Gerusalemme si rifugiarono durante l'assedio, venne dato alle fiamme e molti fedeli vi morirono. L’abate di San Teodoro, Modesto, si impegnò nella ricerca dei fondi per la ricostruzione delle chiese distrutte a Gerusalemme dalle orde persiane. Egli affermò che tutte vennero restaurate entro il 625 d.C. e se ne deduce che furono riparati anche i danni subiti dal Santo Sepolcro. Nel 638, il patriarca di Gerusalemme, Sofronio, consegnò pacificamente la città in mano al califfo Omar: le sconfitte bizantine contro i musulmani provenienti dalla penisola araba cambiarono il corso della Palestina per i successivi quattro secoli. Si deve alla visita del califfo al Santo Sepolcro e alla sua preghiera al di fuori della basilica del Martyrion, presso il portico orientale, la perdita del diritto di accesso al santuario dall’ingresso principale, che divenne invece luogo di preghiera individuale per i musulmani. I pellegrinaggi alla Città Santa continuarono interrotti e i resoconti dei viaggiatori offrono una descrizione del Santo Sepolcro e dei cambiamenti accorsi in questo periodo come lo spostamento dell’accesso sul lato sud, la costruzione di una chiesa sul sito del Calvario e della chiesa di Santa Maria, oltre alla venerazione di nuove reliquie quali la coppa dell’ultima cena, la spugna e la lancia esposte al religioso ossequio. La distruzione di Al Hakim Nel 1009 d.C., il califfo fatimita d’Egitto al-Hakim bi-Amr Allah emise l'ordine esplicito di distruggere le chiese della Palestina, Egitto e Siria, e soprattutto il Santo Sepolcro, così come racconta lo storico Yahia ibn Sa'id. Si trattò di una distruzione radicale del santuario, che portò alla demolizione della chiesa del Calvario, di quanto restava delle strutture superstiti del Martyrion e al completo abbattimento dell’Edicola del Sepolcro. Tutte le suppellettili e gli arredi furono distrutti o trafugati. La furia devastatrice si fermò solo davanti alla robustezza delle strutture costantiniane dell’Anastasis che in parte si salvarono perché sommerse dalle macerie della distruzione. La ricostruzione potè iniziare pochi anni dopo ma la complessità del progetto costantiniano andò per sempre perduta e la Rotonda dell’Anastasis divenne il fulcro della chiesa e l’unica basilica del complesso nominata nelle fonti storiche successive. Il restauro, di cui si prese carico la Corona Imperiale di Bisanzio, terminò nel 1048, sotto il regno dell’imperatore Costantino Monomaco. La trasformazione crociata La difficoltà crescente di accedere ai luoghi santi della cristianità portarono gli imperatori bizantini a chiedere aiuto all'Occidente, che rispose con l'avvio delle campagne crociate. Il 15 luglio 1099 i crociati espugnarono la Città Santa, massacrarono ebrei e musulmani e ne fecero il cuore del loro regno per quasi un secolo, fino al 2 ottobre del 1187. Pochi giorni dopo la presa, il Conte Goffredo di Buglione ricevette il titolo di "Advocatus" ossia protettore laico del Santo Sepolcro, con l’implicito compito di difendere i luoghi santi per conto del Papa e del clero latino. I crociati avviarono i lavori di risistemazione di alcune parti del Santuario al cuore della Cristianità, che era da poco stato restaurato. Per adattare il santuario alla liturgia Latina nello spazio del triportico costantiniano venne costruito un Chorus Dominorum unito all’Anastasis, in cui ufficiavano i religiosi latini. L’altra importante realizzazione crociata fu la costruzione della chiesa di Sant’Elena sul luogo dove la tradizione gerosolimitana ricordava il ritrovamento della Vera Croce da parte della madre di Costantino. L'intento crociato era quello di realizzare un'unica basilica che raggruppasse tutte le memorie che vi si celebravano, donandole una forma adatta ad accogliere migliaia di pellegrini. La diversità di stili romanici europei rappresentati dai primi interventi nella basilica per volontà del re Baldovino I (1100-1118) trovarono nel tempo una maggiore coesione soprattutto grazie agli artisti che lavorarono per il re Baldovino III (1140-1150). La basilica del Santo Sepolcro come c'è giunta oggi riecheggia quello stile romanico crociato che raccolse in un’unica struttura le memorie sacre legate alla morte e alla risurrezione di Cristo. Nel 1149 la basilica e l'edicola del Santo Sepolcro appariva così.
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  36. Ricordiamoci che la vita è come un metro. E la vita media è di 80 anni, metti il metro sopra il tavolo , dai cento togli 20cm e adesso togliete gli anni che avete, quanto vi resta? Sarebbe meglio prendere la vita con qualche battuta e risata di più e gli anni che ci restano passeranno meglio.
    1 punto
  37. Che peccato non capire che era una semplice battuta... Non sarà stata al top come le sue monete, ma non voleva certo offendere nessuno. Del resto che volesse essere niente di più che un piccolo scherzo l'avevo messa in corsivo e fatta seguire da un'emoticon. Mi avrebbe - forse - infastidito se avesse denigrato gratuitamente le monete più decenti raccolte da me in tanti anni con tanto impegno e con tanta fatica. L'invidia "suggerita" dalla battuta voleva essere un complimento privo della piaggeria che a volte accompagna l'esposizione di certi "tesori". Come tu hai capito le mie intenzioni, spero che la maggioranza di chi legge sia in accordo con te. Per gli altri sono dispiaciuto.
    1 punto
  38. Come da titolo, vi mostro oggi un interessante ibrido imitativo che accoppia un dritto di Vittorino a un rovescio di Aureolo in nome di Postumo. Si tratta di una moneta singolare, estremamente rara e curiosa: personalmente è la prima volta che vedo un imitativo ibrido di Aureolo e, onestamente, anche un imitativo di Aureolo (al di là che sia ibrido o meno). Purtroppo la moneta, transitata presso un noto venditore iberico, non è in mio possesso (ha raggiunto come da aspettative una quotazione più che ragguardevole) e l'unica foto di cui dispongo è solamente quella dell'inserzione di vendita: D\ (IM)P C VICTORINVS PF A(VG) R\ CONCORD EQVIT, /S 2,9 gr - 19 mm - or. assi h6 Il rovescio è riconducibile al tipo RIC 373 - Elmer 613 mentre il dritto mostra un comune busto radiato e drappeggiato di Vittorino. Chiaramente si tratta di un pezzo imitativo, di ottimo stile per carità, ma lontano dai tipi ufficiali. Rimanendo sullo stile, mi sembra di notare una mano diversa per lo scalptor incaricato di eseguire le legende la U al dritto viene resa con due tratti "II" mentre al rovescio risulta unita "V". Anche la N sebbene sia sempre resa a tre trattini verticali "III" al rovescio sembra più definita (o meglio, son più rifinite le estremità dei trattini). Ho fatto una rapida scorsa dei tipi censiti da Mairat per Aureolo e da Doyen e non ho trovato legami di conio per cui tenderei ad escludere l'impiego di un conio ufficiale trafugato per il rovescio. Che dire ancora, una moneta davvero interessante che chissà se e quando rivdremo ancora! ...e proprio per questo ho pensato fosse meglio "fissarla" nel forum e proporvela per eventuali commenti e approfondimenti.
    1 punto
  39. La scelta è sempre soggettiva sull'esemplare da mettere in collezione. Provo a esprimere comunque il mio punto di vista, se può essere di ispirazione per le tue scelte: - Compra un esemplare che abbia delle caratteristiche per cui il suo valore si manterrà nel tempo: è vero che dobbiamo comprare quello che ci piace, ma non ti consiglio di adottare questo come unico principio guida. La mia esperienza mi dice ce ciò che mi piaceva 5 anni fa non mi piace più ora e nel tempo i miei gusti e i miei criteri di valutazione si sono allineati con quelli del mercato; - Non avere fretta, non precluderti occasioni e opportunità future di comprare esemplari di qualità migliore o a prezzi più convenienti. Il futuro potrebbe anche riservarti maggiorii disponibilità. - Evita esemplari maneggiati o troppo consunti, entrambi nascono insidie, e rischiano di essere poco rivendibili in futuro (il mercato sembra apprezzare sempre di più la genuinità e squalificare il tooling). Esemplari troppo consunti perdono quasi completamente anche le caratteristiche per stabilirne l'originalità - Prediligi esemplari con un qualche pedigree o provenienza - Se possibile esamina dal vivo quello che compri, non ti fidare troppo di case d'asta e commercianti
    1 punto
  40. Credo di aver visto da qualche parte anche questa effige attribuita ai Vandali.... Ma naturalmente non ho le competenze di quel signore...
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  41. Hai letto tutto ciò che avevo scritto? Ho scritto che accettiamo passivamente ciò che le Case d'asta ci propongono. Accettiamo che facciano un'asta e poi vadano in ferie senza "appendere un cartello" ben visibile. Accettiamo che possano vendere monete mal descritte e catalogate. Accettiamo che non abbiano nello staff personale non esperto di tutto ciò che vendono. Accettiamo che restino impunite se vendono dei falsi. Accettiamo che alcune abbiano percentuali troppo alte sulle commissioni a fronte di cataloghi non ben fatti. Accettiamo che a fronte di poche aste ben fatte ne facciano tante e brutte. Accettiamo che spuntino come funghi e che si improvvisino Case d'asta anche commercianti che semplicemente mettono online la loro merce. Io colleziono da più di quarant'anni. Ho iniziato ad acquistare quando c'erano poche Case d'asta e solo cataloghi cartacei. Ho visto l'evoluzione che c'è stata. Tutto bene per certe cose per me e per i collezionisti. Ma mi pare stiamo andando un po' fuori rotta. Mi pare che a fronte di Case d'asta che mantengono la loro "figura" e serietà altre stiano apprestando i loro banchi in un caotico bazar.
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  42. Scaricati i primi 9. Spero che anche l'ultimo possa avere la stessa fruibilità e diffusione. Grazie mille! Non penso di esserne all'altezza, ma se volessi in futuro pubblicare qualche tema numismatico che mi sta a cuore, esiste la possibilità di metterlo all'attenzione dell'editore?
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  43. Non ho mai visto una bolla insieme al documento che conteneva. Ho cercato anche in internete, ma foto di bolle ancora sigillate non ho viste nemmeno una. Possiamo solo immaginarla?
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  44. Ho trovato un po'di tempo ed ecco che ho aggiornato il quadro
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  45. Ciao a tutti! Di questa moneta se ne è già parlato (2 EUR Carlo Magno / Karl der Große), ma per me è stata una piacevole sorpresa vedere come i rilievi dell'immagine sul D sviluppino un caleidoscopio di luci e ombre, dipendentemente da come viene illuminata. Ho speso un po' di tempo per fare qualche foto che ne risaltano le proprietà: + al centro il monogramma che il Carlo si faceva scrivere - in quanto analfabeta - e che completava con un Vollziehungsstrich, cioè un tocco finale (la "y" al centro del rombo). Il motivo è preso dalla cappella Palatina del duomo di Aquisgrana: Ade! Njk =============== Per l'archivio: Germania BRD / 2 EURO Data di uscita: 30. März 2023 Tiratura A 4.000.000 (25.000 / 30.000) D 4.200.000 (25.000 / 30.000) F 4.800.000 (25.000 / 30.000) G 2.800.000 (25.000 / 30.000) J 4.200.000 (25.000 / 30.000) per la circolazione (ed in blister)
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  46. Finalmente mi è arrivato oggi questo quinario (abbastanza raro), che sono anni che lo cercavo.
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  47. È sempre la solita testa di Venere al dritto (imitativa del denario Neavius Balbus) e un frigo al rovescio. È una variazione di queste
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  48. Con la primavera non arrivano solo le rondini, ma anche le monete.... Mi è arrivata proprio adesso.
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  49. Buongiorno a tutti, vorrei avere Qualche informazione generale sull uso, sul periodo di diffusione e una possibile identificazione e datazione della tessera mercantile in foto. se qualcuno può indicarmi un testo di approfondimento mi farebbe piacere. Grazie anticipatamente.
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