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  1. El Chupacabra

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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/17/23 in tutte le aree

  1. Cari Lamonetiani, tanto per movimentare queste sonnacchiose giornate di mezza estate, ho raccolto le immagini (come qualche giorno fa ho fatto con le Quadrighe) delle 2 Lire "Aquila sabauda" e le condivido con voi. Qualcuna, non essendo comunissima, non è al top, ma la visione d'insieme, secondo il mio modesto parere, rimane appagante. Spero piaccia anche a voi.
    10 punti
  2. Una notte, stanco dopo una lunga giornata trascorsa tra lavoro ed impegni vari, vagolavo su internet guardando le monete in vendita, a ruota libera, senza una meta precisa, saltando un po’ qua ed un po’ là, dove mi portavano i meandri (a volte imprevedibili e casuali) della rete, attendendo invano un sonno che tardava ad arrivare. Ed ecco che mi sono imbattuto in questa moneta: Era in vendita come asse di Settimio Severo, ma osservandola (seppure di notte e con la palpebra un po’ calante) qualcosa non quadrava. La foto (per la verità piuttosto scura) non consentiva una analisi più approfondita. La legenda di dritto era illeggibile, ma l’aspetto dei capelli (di un riccio più uniforme), la barba (con punte verso il basso e più regolare) ed il collo (più allungato) non facevano pensare a Settimio Severo, quanto piuttosto a Macrino. Il rovescio rappresentava chiaramente Giove ed aveva un pezzo di legenda che poteva consentirne la classificazione. Visto il prezzo molto basso (pur consapevole della conservazione certo non delle migliori), la mancanza nella mia piccola collezione di monete di Macrino, la “leggibilità” complessiva della moneta e il valore comunque storico (aspetto per me molto importante), ho deciso di acquistarla. Dopo poco, la moneta è arrivata e ho potuto studiarmela con calma. Queste che seguono sono le foto che ho fatto io. Non sono bravo a fotografare (pochi e scarsi mezzi, poca tecnica, scarsa propensione alla fotografia), ma queste immagini sono più simili a quello che ho trovato in mano. Si trattava proprio di un asse di Macrino, coniato a Roma nel 218 d.C., il RIC IV II 154, del peso di 8,70 g, con diametro massimo 25,16 mm. D/ IMP CAES M OPEL SEV MACRINVS AVG (busto Macrino, laureato, forse drappeggiato corazzato, a destra) R/ PONTIF MAX TR P II COS II PP / S C (Giove nudo, eccetto che per la clamide sul braccio sinistro, stante a sinistra, con un fulmine nella mano destra ed uno scettro nella mano sinistra; S C nei campi) La sensazione che provi quando hai trovato una moneta non riconosciuta è particolare. Ti dà una certa piccola soddisfazione per essere riuscito ad individuarla, a maggior ragione se si tratta di una moneta meno comune e se venduta ad un prezzo, di conseguenza, più basso. Piccole soddisfazioni, ma mi accontento, mi va bene così. Ciò che conta è che mi piaccia. La moneta in mano, in effetti, è gradevole, con una lieve e delicata tonalità rossiccia sul nero di fondo. La conservazione non è delle migliori, lo ammetto; vi’ è in particolare una corrosione sul petto di Giove che ha perso così la sua possente muscolatura; tuttavia, le effigi si apprezzano bene, è centrata, ben attribuibile. L’arrivo a casa di Macrino mi ha spinto a rivedere oltre alla figura storica di questo imperatore (su cui sorvolo qui), anche la sua produzione monetaria di cui, onestamente, non sapevo quasi nulla. Vi riporto quindi ciò che ho appreso leggendo testi ed articoli, con tutti i limiti di un appassionato. Quindi mi concederete errori ed inesattezze che vi pregherei però di correggere (tanto non siamo a scuola) a beneficio di tutti. Qui parlerò della monetazione che potremmo definire “ufficiale” o “imperiale”, ma Macrino coniò anche molte ed interessanti monete provinciali. Anzi, lo studio di tale monetazione è sicuramente interessante soprattutto perché Macrino trascorse il suo breve regno nelle province orientali che fecero a gara per procacciarsi i favori del sovrano (anche con la propaganda monetaria). Macrino coniò monete in tutti i metalli, operando però alcune significative modifiche al sistema impostato dal suo predecessore Caracalla. Con un chiaro intento propagandistico, coniò un aureo di peso superiore a quello di Caracalla, riportandolo a 1/45 di libbra (come ai tempi della riforma di Nerone del 64 d.C.) contro gli 1/50 attuali (ovvero 7,30 grammi contro i 6,50 circa). L’obiettivo era probabilmente quello di incrementare rapidamente la produzione di aurei pesanti e di ritirare quelli più leggeri di Caracalla. Tuttavia, non ne ebbe il tempo materiale e ciò determinò, al contrario, la tesaurizzazione proprio delle sue monete a vantaggio dell’aureo di Caracalla per la nota legge di Gresham. Tutto ciò ebbe delle inevitabili ripercussioni sui rapporti di cambio con le altre monete, in un sistema monetario che non si era ancora assestato dopo le recentissime modifiche. Se Caracalla aveva introdotto una nuova moneta d’argento, ovvero l’antoniniano, destinato nel suo pensiero a sostituire il denario (che sarebbe rimasto come unità di conto e con valore forse uguale alla metà) facendone la vera novità della sua riforma, con Macrino assistiamo ad una netta riduzione della emissione di antoniniani. Macrino, invece, coniò un grande numero di denarii di cui ci restano ancora oggi vari esemplari (anche in buono stato di conservazione) che rappresentano il nucleo più corposo delle sue emissioni. Probabilmente, anche questo rientra nel desiderio di un ritorno al passato. Quanto ai bronzi, essi furono prodotti in quantità limitata. Dopo una vera e propria sovrabbondanza di monete bronzee sotto gli Antonini e un buon numero di esemplari coniati nel primo anno di Settimio Severo la produzione enea diminuì drasticamente fino al regno di Alessandro Severo. Quindi, sotto Macrino, ci sarebbero già state monete bronzee in eccesso in circolazione, cosa che avrebbe di conseguenza ridotto la necessità di coniarne di nuove. Questa e’ una possibile spiegazione (certamente non l’unica) al fatto che i bronzi di Macrino siano meno comuni. Mi farebbe piacere sentire altri pareri ed altre ipotesi. Tutte le monete di Macrino portano la stessa legenda di dritto, ovvero IMP C (CAES sui bronzi) M OPEL SEV MACRINVS AVG. Molto importante e’ il termine SEV, Severus, nome adottivo con il quale cercò di legarsi alla dinastia dei Severi. Sebbene Macrino non risiedette mai a Roma, tutte le sue monete furono lì coniate. Non vi sono evidenze che supportino una zecca secondaria ad est, tipo Antiochia (come sosteneva Mattingly). Di Macrino esistono fondamentalmente due ritratti, uno più “giovanile”, coi capelli e la barba corta ed uno più “senile” (se così si può dire, visto il brevissimo periodo di regno di poco superiore all’anno solare) con il volto più segnato e capelli e barba più lunghi che compare, secondi Curtis Clay, sulle monete coniate dopo il settembre del 217 (e quindi più tardivo). Eccoli: L’imperatore (come tale) non era mai stato a Roma (anche se vie era stato quando era sconosciuto ai più) e immaginiamo che all’inizio ci fossero molte incertezze sul suo reale aspetto; pertanto, sulle monete, il ritratto sarà stato dapprima più generico (per così dire) e con lineamenti più standardizzati (tra l’altro, simile anche a quello di Caracalla, cosa secondo me non casuale). E’ probabile che poi le monete successive abbiamo un ritratto più verosimile, magari anche grazie a immagini (con simulacri?) o a descrizioni che potevano essere giunte a Roma. Pare davvero strano un invecchiamento in un periodo così limitato di tempo quale fu la durata del suo regno. Dicevamo di simulacri. Possiamo fare ipotesi, Si poteva trattare di piccole statue di terracotta o in legno con l’effigie di Macrino? Oppure si trattava di vere e proprie immagini, tipo dipinti? Interessante quanto il RIC IV volume II dice a proposito di Massimino il Trace: “After ravaging wide tracts of German territory, Maximinus retired to Sirmio ith the approach of winter. A.D. 235-236 while dispatches were sent to Rome, and pictures there ordered to be display, celebrating victories which. If not as great as he claime, may yet have been considerable”. Siamo pochi anni dopo rispetto a Macrino e Massimino condivide un po’ con lui la stessa storia in merito alla sua effigie. Qui si parla, per l’appunto, di “pictures”….immagini, in qualunque forma fossero. Il quadro e’ però un po’ più complesso di quanto già sembri, in quanto esistono ritratti di Macrino con “medium beard”, coniati pre brevissimo tempo nell’agosto del 217. Il fatto poi che si trovino ritratti con barba corta in emissioni posteriori a quelle con barba lunga, potrebbe anche dipendere che non tutti i conii fossero stati rapidamente rimossi dopo l’introduzione del nuovo ritratto a barba lunga. Per questo, per collocare temporalmente le emissioni di Macrino, non ci si basa solo sulla lunghezza della barba, ma anche sulla spezzatura della legenda di dritto (più tardiva quella con lo spazio tra SEV e MACRINVS) e sulla titolatura del rovescio (anche se qui ci sono eccezioni sul COS II, piuttosto complesse, in cui mi sono perso e con cui non voglio annoiarvi). Quanto ai rovesci, vi troviamo rappresentate le classiche personificazioni, in particolare Fides, Securitas, Providentia, Salus, Aequitas, Annona che riflettono l’intenzione di placare ogni timore del popolo, ma soprattutto dei militari, in merito alla sua ascesa al trono, con particolare riferimento alla promessa di un periodo di prosperità e benessere, sotto la legittimazione degli dèi (di Giove, in particolare) che prevedono e provvedono allo stato per mezzo dell’imperatore. Ecco alcuni esemplari: Ed ecco un esemplare della mia moneta: Un richiamo diretto agli eventi correnti del suo regno sono le VICTORIA PARTHICA e VICT PART, a ricordare una vittoria che in realtà non avvenne mai in quanto fu più che altro una accordo sfavorevole per i romani con conseguenze inevitabili che contribuirono poi alla caduta dello stesso Macrino, che comunque non assunse il titolo di Parthicus: Qui non vi e’ la legenda, ma si vede l’imperatore in quadriga coronato dalla Vittoria con una chiara allusione agli eventi citati: Un'altra moneta collegata a fatti attuali e’ quella con la Liberalitas, che ha riferimento ai donativi fatti da Macrino il 24 aprile del 218 pochi giorni dopo la proclamazione ad augusto di Elagabalo, nel disperato sforzo di trovare consensi. In quella occasione vi fu anche la nomina ad augusto del figlio Diadumeniano: Chiudo con questo commento sul regno di Macrino che troviamo sul RIC IV: Comunque sia……belle monete! Fonti: - RIC IV - Le monete di Macrino e Diadumeniano (Panomara Numismatico) - Cointalk (con interventi di Curtis Clay e Dough Smith) - Wildwinds (immagini) - OCRE (immagini) Ciao. Stilicho
    6 punti
  3. Come da titolo, vi mostro oggi un interessante ibrido imitativo che accoppia un dritto di Vittorino a un rovescio di Aureolo in nome di Postumo. Si tratta di una moneta singolare, estremamente rara e curiosa: personalmente è la prima volta che vedo un imitativo ibrido di Aureolo e, onestamente, anche un imitativo di Aureolo (al di là che sia ibrido o meno). Purtroppo la moneta, transitata presso un noto venditore iberico, non è in mio possesso (ha raggiunto come da aspettative una quotazione più che ragguardevole) e l'unica foto di cui dispongo è solamente quella dell'inserzione di vendita: D\ (IM)P C VICTORINVS PF A(VG) R\ CONCORD EQVIT, /S 2,9 gr - 19 mm - or. assi h6 Il rovescio è riconducibile al tipo RIC 373 - Elmer 613 mentre il dritto mostra un comune busto radiato e drappeggiato di Vittorino. Chiaramente si tratta di un pezzo imitativo, di ottimo stile per carità, ma lontano dai tipi ufficiali. Rimanendo sullo stile, mi sembra di notare una mano diversa per lo scalptor incaricato di eseguire le legende la U al dritto viene resa con due tratti "II" mentre al rovescio risulta unita "V". Anche la N sebbene sia sempre resa a tre trattini verticali "III" al rovescio sembra più definita (o meglio, son più rifinite le estremità dei trattini). Ho fatto una rapida scorsa dei tipi censiti da Mairat per Aureolo e da Doyen e non ho trovato legami di conio per cui tenderei ad escludere l'impiego di un conio ufficiale trafugato per il rovescio. Che dire ancora, una moneta davvero interessante che chissà se e quando rivdremo ancora! ...e proprio per questo ho pensato fosse meglio "fissarla" nel forum e proporvela per eventuali commenti e approfondimenti.
    5 punti
  4. Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Settimio Severo (193-211 d.C.) recante sul rovescio la personificazione della dea Minerva coniato nelle officine della Zecca di Roma. Integrando la scheda storica di questo denario ho approfondito un po' la figura di Minerva, divinità molto importante nel culto quotidiano di tutti i romani. Rappresentava la dea della guerra, della saggezza, della scuola, dell'arte e dei mestieri, e del commercio in generale (da questo si può facilmente intuire la rilevanza del suo culto che abbracciava praticamente tutti gli ambiti della vita quotidiana delle persone) ed era ripresa dalla divinità greca di Athena i quali gli dedicarono la città più importante, Atene. Il nome romano quasi certamente deriva dalla lingua della civiltà etrusca, che nella triade più importante per il loro culto Tinia (Giove),Uni (Giunone) e Mnerva (Minerva) la chiamavano in maniera molto simile. Si venerava tutto l'anno ma il periodo dedicato al suo festeggiamento ufficiale era nel mese di marzo. Ad utilizzare tale divinità in maniera considerevole sulle sue monete fu l'imperatore Claudio ed anche altri come l'Augusto Domiziano della famiglia dei Flavii. La raffigurazione classica era stante, volta a destra o sinistra, elmata, con scudo e lancia. L'animale sacro a lei accostato era la civetta (o anche il gufo). Da esame diretto la moneta risulta coniata (spero ai tempi di Settimio 🙂), abbastanza centrata, con discreto metallo ed ha circolato. Grazie ed alle prossime ANTONIO 17,50 mm. 2,80 g. RIC 61 La raffigurazione della dea Minerva (Athena per i greci) Le altre mie monete con Minerva raffigurata sul rovescio (sono denari dell'imperatore Domiziano)
    3 punti
  5. Buona sera. A me sembra che la moneta da 20 lire del 1928 sia il caratteristico falso d'epoca. Cordiali saluti. Gabriella
    3 punti
  6. Non sia mai che in una mia discussione qualcuno completi l'esposizione senza che io abbia detto la mia:
    2 punti
  7. Perde in valore puramente numismatico ma non in quello storico. Io almeno la vedo cosí! Ciao Illyricum 😉
    2 punti
  8. Buongiorno a tutti. Aggiorno questa discussione sui falsi con un bel pezzo di Mezza Piastra del 1856 , coniato su un tondello in leghe di metalli bianchi. Purtroppo non ho dati ponderali ma solo le immagini del possessore. Il taglio
    2 punti
  9. La moneta originale si presenta con peso fra gli 8,2 g. e gli 8,5 g. e diametro di circa 29 mm... https://www.cambiaste.com/it/asta-0809-2/milano-carlo-v-dasburgo-1535-1556-denaro-da-25-soldi-280994 https://www.numismaticaranieri.it/archivioscheda/15257-milano-carlo-v-imperatore-e-duca-di-milano-1535-1556-denaro-da-25-soldi.aspx la copia come da collegamento riportato al post #2 presenta peso pari a 5,46 g. e diametro di 26,2 mm. La copia inoltre è ferromagnetica, quindi attratta dalla calamita. Dati ponderali e caratteristiche chimico-fisiche facilmente rilevabili che non lasciano ombra di dubbio... anche se in effetti sarebbe comunque ampiamente sufficiente il solo aspetto estetico. Mario
    2 punti
  10. È un po' il senso del collezionare monete, o quanto meno il senso che io do al collezionare. La soddisfazione di vedere ciò che altri non hanno colto che si traduce in quella scintilla che accende la voglia di studiare, approfondire e scoprire un mondo! Complimenti @Stilicho per la moneta, che trovo ancora godibile e affascinante, e soprattutto per questa pagina di storia e di numismatica!
    2 punti
  11. Esauriente ed assai gradito il tuo commento Mario. Effettivamente ho notato, visionando alcuni esemplari, la particolarità della F in legenda che spesso pare quasi non percepibile facendo ipotizzare una ulteriore variante. Ancora grazie per il collegamento. Sto diventando collezionista anche dei tuoi notevoli e fondamentali studi 😁. Rinnovo i complimenti. Saluti Gordon
    2 punti
  12. Si aggiudicano con più difficoltà.
    2 punti
  13. A mio parere si. Nello specifico delle "varietà" della Repubblica Italiana, il settore ha il suo seguito e, in quelle aste che seguo, di invenduti ne ho visti pochi, con realizzi non dico altissime, ma comunque con cifre non basse, considerando che le "varietà" non sono poche. In ultimo, personalmente non ho mai visto apparire in asta un foglio intero di una "varietà".
    2 punti
  14. Salve condivido foto di una banconota e ringrazio in anticipo chiunque mi saprà dare maggiori informazioni!
    2 punti
  15. Il perito ha sentenziato q.BB. Personalmente, pur riconoscendo un'usura non uniforme su entrambi i lati, mi attesterei sul BB.
    1 punto
  16. Che splendido ritratto complimenti davvero!! Grazie per condividere con noi queste bellissime monete@Pxacaesar!
    1 punto
  17. Bellissime complimenti 👏👏👏
    1 punto
  18. va beh.... siamo li, il "quasi ..." impossibile vederlo in delle foto non in alta risoluzione. Complimenti per la 905
    1 punto
  19. Leggendo questo tuo commento , @Gallienus, mi vengono in mente i nostri convegni (parolone per dare una parvenza dignitosa sulle nostre fiere) in cui al terzo strizzare gli occhi ed allungare il collo a rischio distorsione verso le teche con le monete lontane 2 metri ed al quinto : “posso vedere questa ?” Desisto e vado a vedere le schede telefoniche o i coccodritti… (scusate l’off topic estivo post-ferragostano)
    1 punto
  20. Aggiungo le sorelline da 1 lira Peso tra i 4,95/4,98 diametro 23,10
    1 punto
  21. In effetti, non mi sono mai più ripreso da quando l'acquistai...
    1 punto
  22. Riprendo il post senza aprirne un altro, dal momento che chiedo gentilmente lumi sulla medesima moneta. In base alle foto che allego, su che valore si aggira la moneta in questione? Il bordo è liscio. Grazie mille anticipatamente,
    1 punto
  23. La 1906 ha la più bella patina (mio gusto). La 1903 la grande ciliegina del gruppo. Complimenti
    1 punto
  24. Resta il fatto che, se siamo veramente di fronte ad un falso d'epoca, il valore economico porebbe esserci comunque poiché sono pezzi ricercati. In alcuni casi, i falsi d'epoca hanno una quotazione maggiore della moneta autentica che vanno ad imitare.
    1 punto
  25. Davvero una spiegazione splendida ... anzi, una spiegazione "fior di conio" 😅👍
    1 punto
  26. Hai ragione, ci sono monete che non hanno valore pecuniario, ma sono storicamente ed artisticamente interessanti.
    1 punto
  27. A volte si ha l' errata sicurezza che le monete "di casa" come quelle dei nonni siano tutte per forza autentiche invece no. Ora abbiamo internet e si possono fare comparazioni tra le monete che ci vengono vendute e monete veramente autentiche, credo che sia un'aiuto non da poco. Mi ricordo come fosse ieri prima la netta preoccupazione e poi la conferma di avere un falso quando in casa tutti pensavano di avere una moneta di valore in casa. Fa parte del collezionare
    1 punto
  28. E' una moneta che dà pregio alla propria raccolta, e che nel tempo non vedrà sminuire la propria rarità, essendo stata coniata in pochi esemplari. Complimenti!
    1 punto
  29. Sono dello stesso avviso , l emozione della scoperta di un esemplare non attribuito correttamente o affatto, tutto lo studio che ci sta dietro , la soddisfazione dell affare .. sono tutte sensazioni indescrivibili, e dimostrano che a volte ancora la conoscenza ripaga..
    1 punto
  30. Bel colpo, bel post e belle monete 😆
    1 punto
  31. mi dispiace molto, non lo trovo...potrei non averlo conservato non essendo di mio interesse il periodo scusa
    1 punto
  32. Bella disamina, buonanotte
    1 punto
  33. Perché non leggi il pdf che ti ho elencato oggi? L'archeologia è una disciplina complessa. che si avvale di numerosissime tecniche e tecnologie per reperire i dati: lo scavo archeologico è solo uno di questi, forse il più eclatante e famoso ma non è l'unico. quello che ci si ostina ad immaginare è che l'indagine archeologica si limiti all'uso della zappetta per estrarre l'antico vaso che andava salvato. E poi tutti a bersi un cacchio di digestivo Per un'indagine archeologica entrano in gioco molteplici altre discipline con figure con preparazione tecnica e scientifica molto diversificata: dal rilievo aerofotogrammetrico, l'analisi lidar e degli spettri variabili tramite sensori su satelliti o droni all'analisi geofisica, dalla geologia (di solito del quaternario), alle tecniche di rilievo tramite nuvola di punti all'informatica del gis /CAD CAM, dalla dendrocronologia alle analisi spettrografiche, dalla paleopatologia alla paleo botanica, dalla zoologia all'antrtopologia, fino, perché no all'astronomia. Oltre a ciò ci sono discipline più umanistiche come l'analisi delle fonti scritte, di quelle epigrafiche, numismatiche e materiali in genere. Su un moderno scavo di grandi dimensioni tra le fasi di prescavo, scavo e postscavo partecipano operai di scavo topografi, geologi, geofisici, informatici, fotografi, tecnici di rilievo total station, informatici in particolare per la gestione GIS e database, antropologi, zoologi, fisici, botanici, disegnatori, patologi, esperti di varie classi di materiali (gioielli, ceramica, anfore, metalli, monete, epigrafi, oggetti in osso/corno, oggetti in pietra, etc etc). E perché dimenticarsi dei radiologi che fanno le TAC alle mummie o le radiografie ai vasi contenenti tesori monetali? Non dimentichiamo poi i restauratori che non solo fissano ricostruiscono oggetti, ma con le loro tecniche contribuiscono alla conservazione ma anche alla corretta lettura di oggetti. Tutti costoro servono per "tirare fuori" dati grezzi. Ma l'analisi archeologica non si ferma al fare: poi bisogna mettere insieme i pezzi e ci sono le equipes che fanno questo: che creano una successione di strati e, grazie all'interpretazione della stessa danno una successione degli eventi sia a livello maco che anche con un certo dettaglio, forniscono datazioni e ricostruzioni. E questo è il punto di partenza per studi ed osservazioni ancora a maggior raggio di ampiezza che mettono in relazione più scavi (e quindi dati) di una medesima zona ma anche le interrelazioni tra aree differenti e periodi differenti.
    1 punto
  34. Da fisico sperimentale mi sento di sconsigliare di sprecare 30 US$ (più le spese di spedizione) per acquistare questo "accrocco". Il tintinnio di una moneta può servire per individuare eventuali falsi grossolani, ma non lo raccomando come metodo di analisi per monete da collezione perché può produrre danni alla superficie della moneta più o meno marcati. Pur essendo molto anziano, le uniche monete d'argento che ho visto circolare sono state le "caravelle". Ricordo vagamente che alcuni commercianti avevano un ripiano di marmo e per evitare di essere pagati con monete false le facevano sbattere sul marmo per sentire il suono generato dalla collisione. Ovviamente le monete si danneggiavano, ma si trattava comunque di esemplari destinati alla circolazione. Per individuare un falso, molto meglio verificare le proprietà macroscopiche (diametro, spessore e peso) e osservare i dettagli della moneta. Nel caso di falsi non grossolani potete rivolgervi ad uno studio orafo ben attrezzato e chiedergli di analizzare la moneta in modo non invasivo utilizzando un analizzatore a fluorescenza X portatile (negli Stati Uniti ci sono aziende che fanno analisi di questo tipo specificamente rivolte ai numismatici, ma non credo che un servizio analogo sia disponibile in Italia). Se avete ulteriori dubbi, rivolgetevi ad un bravo perito numismatico, ma non buttate i vostri soldi per acquistare improbabili attrezzature.
    1 punto
  35. 1 punto
  36. Non essendo scaramantico e avendo la coscienza che la mia morte arriverà a prescindere dal fatto che la cosa non mi sconfiferi, ho già preso alcune decisioni importanti sull'argomento (soprattutto per un discorso di "testamento biologico"). Onestamente non ho pensato all'accompagnamento musicale, ho pensato soprattutto a disposizioni di tipo di funzione (laica) e di "staccare la spina" in determinate situazioni che non sto qui ad elencare. Così su 2 piedi direi "chissene"... ma potrei cambiare opinione!
    1 punto
  37. L'importante è essere coerenti con le proprie decisioni 🤣
    1 punto
  38. Invece l’esposizione delle tesaurizzazioni da modo di vedere qualcosa ? casomai è l’inverso: la moneta esposta singolarmente con didascalie, è più fruibile e comprensibile del gruppo di monete con una descrizione complessiva….fa meno effetto disneyland, ma almeno anche l’iconografia e le legende diventano comprensibili anche dai non numismatici…..
    1 punto
  39. Ciao Franks! Qui siamo in ferie e proprio per questo ho più tempo da trascorrere nel mio sito preferito. La rupia sembra proprio autentica, un buon BB+ per essere severi. Non la laverei, così ha il suo fascino. Complimenti per il buon inizio. Chi ben comincia è già a metà dell'opera. Buona collezione!
    1 punto
  40. Personalmente non credo che si tratti di un taglio per creare moneta frazionale , perchè concordo sul fatto che le due metà sarebbero state separate. (a proposito, la dracma pari a metà quadrigato è il cd. mezzo quadrigato, non il vittoriato, che si ipotizza successivo) https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/25 Anche la cristallizzazione non mi convince, perchè le monete cristallizzate oggetto di rottura non presentano linee di frattura così nette; inoltre un quadrigato “tardivo” come quello in asta dovrebbe un tenore di argento fra i più bassi tra quelli delle emissioni repubblicane. Riguardando l’immagine, la presenza di altri profondi solchi lascerebbe pensare che la moneta non convincesse il prenditore, che ha voluto saggiarla e forse si è spinto a dimezzarla per essere sicuro che non fosse placcata. Ma è solo un’idea.
    1 punto
  41. Purtroppo la tua analisi è corretta, il valore immenso di questa moneta ha sempre attratto infiniti tentativi di riproduzione da parte dei falsificatori, anche piuttosto bravi purtroppo.
    1 punto
  42. È un'ottima iniziativa, faccio il tifo perché riesca.
    1 punto
  43. Non avevo mai visto il pezzo che hai esposto. Puoi tenerlo davvero con orgoglio.
    1 punto
  44. Facciamo prima cosi' Queste quelle inserite nel.catalogo da Rcamil Che ne pensate?
    1 punto
  45. Salve chiedo aiuto per identificazione e maggiori informazioni in merito al biglietto di stato qui in foto. Ho anche due lire. Ringrazio in anticipo
    1 punto
  46. Potrei averne altri, ma la collezione si trova in Italia e io non sto sempre in Italia .. quindi le guardo ogni tanto, al momento non saprei dirti con precisione
    1 punto
  47. grazie @nikita_ sempre gentilissimo e prezioso Confermo che la data è 1935
    1 punto
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