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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/15/23 in tutte le aree
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Salute a tutti gli amici del forum. Quest'oggi ho il piacere di condividere con voi la prima moneta-prova della mia collezione. Come da titolo, trattasi del progetto del 3 centesimi 1806 zecca di Milano. Facente parte delle prime coniazioni eseguite all'indomani dell'incoronazione di Napoleone come Re d'Italia, di questa tipologia esistono alcune varianti per quel che riguarda la realizzazione del taglio. Quella in mio possesso presenta una serie di foglioline di lauro in rilievo e viene catalogata come R4 da Luppino nel suo "Vento Napoleonico" (rif. PP790). Nonostante si tratti di monete-prova, i pochi esemplari giunti fino a noi presentano spesso evidenze di avvenuta circolazione. L'esemplare in mio possesso, lungi dall'essere classificabile come FDC, presenta comunque dei rilievi in buona conservazione e non mostra particolari difetti di conio. Punto debole è, purtroppo, la patina (su cui qualcuno è intervenuto maldestramente) ma spero che con il tempo migliori. Detto ciò, ne approfitto per augurare a tutti voi un buon Ferragosto. Mando gli auguri anche a Napoleone, che domani è il suo compleanno P.S. L'ho acquistata come PCGS MS63 ma a mio avviso è uno SPL. Ovviamente lo slab è già finito nel cestino della plastica.7 punti
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Per quanto riguarda i tesoretti di monete penso anch'io che costituiscano un insieme indivisibile e da considerarsi come un "oggetto" unico. Per quanto riguarda tute le altre monete io sono dell'opinione che i musei farebbero bene a vendere i doppioni, per far cassa e per accontentare i collezionisti. A che scopo tenere un il doppione di una moneta già ben documentato e classificato e che rimarrebbe per sempre in un cassetto (se non vien rubato)? Ancor di più son convinto che i musei dovrenbbero vendere gli oggetti seriali che ingombrano i magazzini. Questo sarebbe un importante contrasto ai tombaroli e ai trafficanti di antichità. Inoltre la vedrei la cosa come un incentivo alla cultura. A basso prezzo chiunque si potrebbe permettere di tenere a casa un'anfora, un vaso romano, una lucerna, ... Sarebbe bello che in un paese o cittadina di origine romana i musei distribuissero qualche oggetto in negozi, bar, uffici, alla vista del pubblico; che mettessero frammenti lapidei senza vera importanza nei giardini pubblici o murati in edifici privati. Qualcosa andrebbe certo rubato o distrutto, ma il resto avrebbe funzione culturale. Sarebbe bello se nelle scuole ci fosse una vetrinetta con ritrovamenti fatti nella zona, monete ed oggetti di nessuna importanza museale, ma che potrebbero essereculturalmente appaganti per chi li guarda e di stimolo alla conoscenza per qualcuno. Qualcuno ha parlato di lezioni di numismaatica nelle classi. Ne ho tenuta anch'io una. Avevo preparato, ricordo, 22 monete medievali, mda mostrare e poi distribuire in regalo, ma da amici sono stato caldamente sconsigliato dal farlo, anche se erano tutte documentate per lecita provenienza. Meglio non rischiare. Ma quanto sarebbe bello se un collezionista o un dipendente di un museo al termine di una lezione, potesse liberamente regalare delle monete ai bambini, ... la maggior parte andrebbero perdute, ma quacuna forse diventerebbe un seme che trova terreno fertile nel cuore e nella mente di un bambino. Sarebbe bello.4 punti
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Ma certo! Credo che il taglio di questi progetti sia un elemento molto interessante da poter osservare. Purtroppo su Internet c'è grande penuria di immagini simili.4 punti
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In un acquisto all’asta, l’acquirente ha l’obbligo di pagare, la casa d’asta di descrivere correttamente i lotti e di fissare delle chiare regole del gioco. Credo che la casa d’aste in questione lo abbia fatto. Tutto il resto mi sembrano pretese assurde. Si chiede alla casa d’aste che avrebbe potuto avere altri comportamenti (inviare mail, spedire prima, lavorare ad agosto, andare in ferie a luglio) il prossimo dirà che avrebbe potuto consegnarle di persona a piedi per dare un servizio tempestivo al cliente. A chi si lamenta dico: perché non iniziate a lavorare su voi stessi, fare tesoro dell’esperienza e trovare degli spunti per gestire meglio situazioni simili in futuro? Per esempio, potevate leggere prima l’avviso o chiamare prima la casa d’aste per sincerarsi dei termini di spedizione. Potevate chiamare subito la casa d’aste far presente l’urgenza e la necessità di avere subito la moneta e trovare una soluzione (esempio mandare un proprio corriere per il ritiro). Poi non capisco come si possa pretendere che le persone non vadano in ferie ne mi capacito che nesso si possa trovare tra una casa d’aste a un ristorante o a un lido balneare o a un ufficio postale. bah!! Ultimo messaggio! Buon ferragosto a tutti!3 punti
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Il processo d'integrazione europea e l'unione monetaria hanno ispirato e fatto da modello a simili processi d'integrazione regionale nel mondo intero fra paesi con caratteristiche culturali, politiche ed economiche omogenee: in un mondo dove la vera sovranità nazionale è detenuta dai paesi più grossi, che con le loro dimensioni demografiche, economiche e militari riescono a far girare il mondo come piace a loro, qualcuno si è fatto furbo e tenta di raccogliere le forze per evitare la fine del vaso di coccio in mezzo a quelli di ferro: tanto fieri della propria individualità quanto indipendenti in modo sempre meno reale, trascinati sempre più nella spirale degli affari e dell'influenza dei paesi di dimensioni rilevanti, di cui in molti casi si finsce col diventare dipendenze de facto o "satelliti". Nel mondo ci sono diverse proposte e alcune hanno avuto degli sviluppi che salvo imprevisti potrebbero portare a breve o medio termine alla nascita di nuove unioni monetarie con valuta comune. Il caso più interessante è sicuramente quello della EAC, ovvero la East African Community. Associazione di stati fondata nel 2000 (anche se ha una storia un po' più vecchia, in quanto fu fondata la prima volta nel 1967 ma collassò 10 anni dopo) che ad oggi comprende Kenya, Tanzania, Uganda, Ruanda, Burundi e dal 2016 anche il Sud Sudan. Questi paesi hanno messo in piedi una comunità molto simile all'UE che comprende diverse istituzioni, un'unione doganale, un mercato unico e lo sviluppo in corso di libera circolazione e valuta comune, il tutto secondo tappe istituzionalmente stabilite. Ha anche la sua bandiera e un inno con testo in lingua swahili ( https://www.youtube.com/watch?v=7RUcwvStL7ohttps://www.eac.int/ ), la capitale è Arusha. La valuta unica dell'EAC sarà lo Scellino Est Africano, attualmente previsto per il 2024, il cui processo d'istituzione sembra procedere senza intoppi. Obiettivo previsto nallo statuto fondatore della comunità è anche la futura trasformazione della stessa in una vera e propria federazione, la East African Federation, progetto apertamente dichiarato e discusso da politici, esperti e comuni cittadini. https://www.eac.int/ Sempre in Africa c'è la ECOWAS, ovvero la Economic Community of West African States. Formata nel 1975 con sede ad Abuja, attuale capitale della Nigeria, comprende Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa d'Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea Bissau, Liberia, Mali, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone e Togo. Ha un livello d'integrazione fra i suoi membri più basso di quello dell'EAC e anche obiettivi meno ambiziosi, che almeno per ora non comprendono future unioni politiche. I paesi citati tranne Capo Verde, Gambia, Ghana, Nigeria, Liberia, Sierra Leone e Guinea fanno già parte di un'unione monetaria, quella del franco CFA dell'ovest, che è legato da cambio fisso all'euro. Il progetto iniziale prevedeva la formazione di un'unione economica con valuta unica per i paesi dell'ECOWAS che non adottano il franco CFA, la WAMZ (West Africa Monetary Zone) con la valuta Eco, per poi procedere in futuro all'unificazione monetaria dell'intero ECOWAS, ma il progetto Eco è stato abbandonato nel 2016 per impossibilità dei membri della WAMZ di soddisfare i criteri economici stabiliti per partire con la valuta unica. Così è stato deciso di procedere direttamente con quella che doveva essere la seconda fase del piano regionale di unificazione monetaria, cioè di avviare direttamente l'unione monetaria di tutti i paesi della ECOWAS. La data prevista per l'istituzione della nuova valuta che soppianta l'Eco, ancora senza nome, è ufficialmente il 2020 con possibilità d'introduzione graduale da parte di un nucleo iniziale di paesi già pronti a cui dopo si aggiungeranno gli altri. Da citare è anche la progettata valuta comune dei paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo (CCG). Nel 2001 i paesi del CCG (Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Oman, Bahrein e Kuwait), già riuniti da molti anni in una zona di libero scambio, hanno approvato un accordo per la formazione di un mercato comune con unione doganale e una valuta comune, denominata Kaleeji (che significa "del Golfo" in lingua araba). I primi due obiettivi sono stati raggiunti, l'ultimo è attualmente congelato a causa di discordie politiche fra i membri: nel 2009 si è deciso che la sede della banca centrale che gestirà il Kaleeji sarà a Riyad, capitale dell'Arabia Saudita e sede centrale del CCG, ma per protesta contro questa decisione nello stesso anno gli Emirati Arabi Uniti sono usciti dal piano per l'unione monetaria. La situazione è ulteriormente peggiorata nel 2016 a causa della tensione politica fra Arabia Saudita, Emirati Aarabi Uniti e Barhein da una parte e il Qatar dall'altra.2 punti
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Segnalo l'uscita di un nuovo volume dedicato ai regni di Carausio e Alletto, edito quest'anno da Spink (30 £). Di seguito, la sinossi presente sul sito dell'editore: One of the most exciting periods of Britain’s history under the Romans remains largely unknown today. Yet, at the end of third century AD, two men successively ruled the island, together with parts of the Continental coast, as emperors of Britannia for a period of ten years. They minted their own coins, initiated Britain’s first truly integrated defence system and successfully repelled an invasion from the mighty Roman empire. This is the story of Carausius and Allectus – the rebel emperors of Britannia.They were major thorns in the side of Rome and posed a huge threat to the authority of Diocletian and Maximian. It took ten years, after Carausius first rebelled, for the Roman empire to mount a second invasion and this time it was successful. Britain rejoined the ‘Eternal Light of Rome’ and the victory was accompanied by tremendous celebrations. There was an attempt to wipe the names of Carausius and Allectus from history but enough evidence remains to piece together this extraordinary episode in the annals of Britain. The rebel emperors were recorded in a few later histories and found fame again in the 18th century. Carausius, in particular, was celebrated as a great naval hero who stood up to the might of Rome.Contemporary sources in the third century AD damned them as criminals and pirates. This book aims to set the record straight and details the remarkable achievements of Carausius and Allectus, the rebel emperors of Britannia. 240 x 152mm 244 pages Hardback, with colour illustrations throughout https://spinkbooks.com/products/the-rebel-emperors-of-britannia-carausius-and-allectus-sam-moorhead-and-graham-barker Sul sito dell'editore è ordinabile a 30£, ma con costi di spedizione piuttosto elevati (ulteriori 30£), a cui va aggiunta la dogana; è comunque reperibile su altre piattaforme con costi probabilmente minori.2 punti
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Buonasera a tutti. Ferdinando IV Piastra .1816. Non avevo mai notato il punto di compasso.2 punti
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Per me vanno bene per monete nuove o che non vuoi far patinare. Altrimenti se vuoi che si formi una bella patina o qualcosa di più raffinato un Monetiere in legno con vassoi in velluto è il plus ultra, il costo è sicuramente maggiore quindi devi calcolare anche quanto sei disposto a spendere. Comunque vanno bene.🧐2 punti
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Fischer-Bossert dovrebbe aver caricato il video di questa conferenza su Youtube. Dico "dovrebbe", perché sono in viaggio e non riesco a visualizzarlo. Ve lo segnalo @ARES III e @numa numa, visto che eravate intervenuti. Early_Lydian_Coinage_and_Chronology_with.pdf2 punti
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Nel terreno chiaro e sabbioso si stagliano macchie scure. Scoprono necropoli romana in provincia di Ferrara Nel terreno chiaro e sabbioso si stagliano macchie cinerine, a tratti molto scure. Sono le fosse antiche, in cui furono raccolte le ceneri dei defunti e del loro letto funebre. Gli archeologi scavano delicatamente in queste lenti scure. Ed ecco emergere vasi, balsamari, lucerne – nella foto, qui sotto -, corredi funebri. In diversi casi l’incinerazione dei defunti avveniva in loco. Si scavava una buca rettangolare, non particolarmente profonda, nella quale veniva collocata la legna da ardere. L’incrocio di qualche ramo consentiva di realizzare la semplice struttura sulla quale veniva adagiato il defunto. Le fosse rettangolari sono ben visibili, qui, in questa necropoli appena portata alla luce. Così torna alla luce a Coccanile di Copparo una necropoli romana, databile al I secolo d.C., che si prefigura come una delle più ampie ad oggi indagate nella provincia di Ferrara. Copparo è un comune di 15.662 abitanti. Nei dintorni doveva sorgere un insediamento o forse una villa rustica di una certa ampiezza. I sepolcri furono realizzati nei pressi di un incrocio tra antiche strade. I segnacoli delle tombe erano ben visibili ai viandanti. Da pochi giorni si è conclusa la prima campagna di scavo della necropoli di Viarolo Est. L’indagine è stata compiuta dalla Soprintendenza, sotto la direzione scientifica di Chiara Guarnieri, con il supporto operativo del Gruppo Archeologico Ferrarese guidato dagli archeologi professionisti Flavia Amato e Marco Bruni. Una quindicina le sepolture a incinerazione databili al I secolo d.C. L’area era stata archeologicamente indagata nel 2019, quando era stato portato alla luce un importante incrocio stradale, testimonianza di una via di transito che attraversava l’area del Delta antico del Po. “Le sepolture, realizzate in semplici fosse scavate nel terreno, sono state in parte danneggiate dalle lavorazioni agricole, ma hanno permesso comunque il recupero di numerosi oggetti a corredo delle tombe, tra cui lucerne in terracotta e balsamari in vetro, deposti tra le ceneri del rogo funebre. – affermano gli archeologi – Lo scavo proseguirà la prossima stagione per verificare la presenza di ulteriori sepolture, che sembrano configurare quella di Viarolo Est come una delle più grandi necropoli indagate del territorio ferrarese. Queste nuove indagini ampliano la conoscenza archeologica non solo del copparese, ma dell’intero Delta del Po, un territorio ampiamente occupato e frequentato per tutta l’età antica”. Anche in questa occasione l’Amministrazione comunale copparese non ha fatto mancare il proprio sostegno alla realizzazione del progetto “Il Viarolo una villa romana, una strada centuriale e una necropoli a Coccanile di Copparo”, che mira alla prosecuzione dei lavori di scavo e di recupero di materiale archeologico. L’obiettivo dell’Ente è contribuire alla salvaguardia del patrimonio del territorio e alla valorizzazione culturale dell’identità locale, in collaborazione con le associazioni, la comunità e l’Istituto Comprensivo, che da due anni è coinvolto in un laboratorio archeologico il cui percorso didattico nel 2022 ha portato due classi a compiere ricognizioni di superficie proprio nell’area interessata dai nuovi ritrovamenti. https://www.stilearte.it/nel-terreno-chiaro-e-sabbioso-si-stagliano-macchie-scure-scoprono-necropoli-romana-in-provincia-di-ferrara/2 punti
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Scopro solo ora che la mia banconota da 10 lire che posseggo da una vita è un falso! I numeri di serie sembrano non corrispondere con la lista sopra riportata. Un vero peccato (per me) anche se nutrivo forti dubbi per la sovrastampa grossolana. Quindi anche la punzonatura a stella hanno contraffatto. La cosa però che ho sempre considerato è che la sovrastampa sembrerebbe coeva alla circolazione della banconota e quindi ritengo sia stata operata negli anni prettamente successivi alla fine della Guerra. Purtroppo non ho letto l'articolo di Panorama Numismatico e mi piacerebbe saperne di più a riguardo e su quando siano state attuate queste falsificazioni. Mi chiedo poi perché alcuni importanti venditori continuano a vendere questi pezzi, con numeri di serie differenti rispetto a quelli riportati, dichiarandoli autentici e con un prezzo anche abbastanza elevato. Mah! Metto una foto del mio pezzo per una eventuale verifica. Grazie!2 punti
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Il "covid" ha accentuato l'accrescersi di aste online e noi collezionisti ne paghiamo le conseguenze. Tutti i commercianti si sono buttati a fare aste. Niente più cataloghi, quindi minori spese; commissioni alte, tra acquirente e conferente siamo al 40% circa; descrizione delle monete quasi sempre molto approssimativa se non errata; sento riferire che nei pochi convegni che si fanno ancora le belle monete scarseggiano. Tutto ormai si vende online, ma spesso senza la necessaria professionalità e preparazione.2 punti
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Hai letto tutto ciò che avevo scritto? Ho scritto che accettiamo passivamente ciò che le Case d'asta ci propongono. Accettiamo che facciano un'asta e poi vadano in ferie senza "appendere un cartello" ben visibile. Accettiamo che possano vendere monete mal descritte e catalogate. Accettiamo che non abbiano nello staff personale non esperto di tutto ciò che vendono. Accettiamo che restino impunite se vendono dei falsi. Accettiamo che alcune abbiano percentuali troppo alte sulle commissioni a fronte di cataloghi non ben fatti. Accettiamo che a fronte di poche aste ben fatte ne facciano tante e brutte. Accettiamo che spuntino come funghi e che si improvvisino Case d'asta anche commercianti che semplicemente mettono online la loro merce. Io colleziono da più di quarant'anni. Ho iniziato ad acquistare quando c'erano poche Case d'asta e solo cataloghi cartacei. Ho visto l'evoluzione che c'è stata. Tutto bene per certe cose per me e per i collezionisti. Ma mi pare stiamo andando un po' fuori rotta. Mi pare che a fronte di Case d'asta che mantengono la loro "figura" e serietà altre stiano apprestando i loro banchi in un caotico bazar.2 punti
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Complimenti! E massima stima per aver aperto la scatoletta!2 punti
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Non che ci volesse molto da parte della casa d'aste una bella risposta automatica su outlook con riportate tutte le informazioni sui ritardi dovuti alle ferie estive... Saluti Davide2 punti
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Io sono d'accordo con la Signora @Desiré Fulchino: Chi ha una azienda ha delle responsabilità verso i clienti. Fare un'asta estiva, per me, significa che il venditore non va in ferie dopo l'asta; Ho vissuto in una famiglia di cuochi e metà della famiglia non era a casa per Natale e per Capodanno, e non arrivava nemmeno terminata la cena, perchè i clienti avevano il diritto di stare al ristorante fino all'ora che desideravano (entro dei limiti chiaramente). Non è che siccome la gente va a cena a divertirsi non ha il diritto di rimanere a tavola finché vuole. Uno può decidere di tenere il locale chiuso a Natale, ma se apre, poi non può cacciare i clienti alle 23. Vi lascio immaginare cosa succederebbe ad un ristoratore che alle 23 dice ai clienti "andate a casa, tanto per voi cenare è un divertimento, fatevi una vita!" I collezionisti partecipano alle aste per divertimento e pagano! mi sorprende che discorsi simili vengano proprio da commercianti. Nessuno costringe i commercianti a fare l'asta in agosto. Mi pare chiaro che se un commerciante fa l'asta in agosto non va in ferie fino alla fine di settembre, quando tutti i lotti saranno spediti e certamente consegnati. Poi ognuno lavora come crede e come gli pare, ma credo che la Signora abbia tutto il diritto di lamentarsi per questa politica della casa d'aste, ed eventualmente di non fare più acquisti da loro se ritiene. Io stesso non gradirei affatto attendere due mesi per ricevere una moneta! Peraltro acquistare una moneta da mille euro in asta significa darne altri duecento alla ditta, e mi sembra un motivo più che sufficiente per attendersi che le monete arrivino in ordine e presto. Lavoro da quando ho 19 anni (in un altro settore), e mai ho lasciato un cliente senza servizio per andare in ferie! La ditta con cui lavoro gestisce una media di 30mila spedizioni al giorno tutto l'anno, e non è mai stato un problema spedire in agosto, né ho lasciato un cliente senza merce perché dovevo andare in ferie. Questo è il mio pensiero ovviamente, per quello che vale.2 punti
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FELIX FERIAE AUGUSTI Sono passati venti secoli ma si festeggia ancora la feriae Augusti, ovvero il riposo di Augusto. La festa fu istituita nel 18 d.C. da Augusto per celebrare la fine dei raccolti ed insieme alle altre feste che cadevano nello stesso periodo costituiva un momento di riposo tra le fatiche appena concluse dei raccolti e quelle da affrontare della vendemmia e della semina. La festa di Augusto era fissata al 1° di agosto, seguiva poi la festa di Diana che si celebrava il 13 di agosto, era poi la volta dei Consualia che si tenevano il 21 di agosto e per ultimo la festa della Dea Opi che cadeva il 25 di agosto e tra queste cadevano anniversari e altre ricorrenze; il susseguirsi delle feste che duravano ognuna almeno tre giorni consentiva di dare al popolo di tutto l’impero un adeguato periodo di riposo. Le feriae iniziavano il 1° agosto in cui ricorreva l’anniversario della dedicatio del Tempio di Marte Ultore ed era la festa commemorativa della battaglia di Filippi; nello stesso giorno cadeva la festa della Dea Spes e ci si doveva recare nel suo Tempio al Foro Boario; il 5 agosto si festeggiava la Dea della Salute al Templum Salutis sul Quirinale, il 12 agosto era il giorno in cui si doveva ricordare Ercole Invitto e si festeggiava la Dea Iside. La festa più importante del mese cadeva il 13 agosto, era in onore di Diana, patrona delle fasi della luna e della maternità; patrizi e plebei si recavano insieme al Tempio della dea che si trovava sull’Aventino ed alla festa partecipavano anche gli schiavi perché Diana era la genitrice di tutti gli uomini. Era una festa che coinvolgeva uomini e donne ed i riti duravano l’intera giornata; le donne, che nel corso dell’anno appendevano tavolette votive nel tempio della dea e le consacravano le proprie vesti, la invocavano in questo giorno soprattutto in qualità di Lucina, protettrice dei parti. I cacciatori le dedicavano armi e utensili, denti di cinghiale e corna di cervo e conducevano al tempio i loro cani, specie se malati. In un secondo momento la folla si trasferiva dal tempio di Diana nel bosco, illuminato dalle fiaccole, ed appendeva ai rami degli alberi oggetti di voto. Il bosco sacro a Diana si trovava tra le pendici dell’Aventino ed il Tevere ed era conosciuto come Lucus Semeles di cui parla Ovidio per lamentarsi del clamor dei baccanali. Diana era molto venerata, era la dea che presiedeva ai ritmi della vita, il suo culto continuò ancora durante il cristianesimo e poiché la chiesa non riusciva a cancellarlo lo trasformò e lo fece proprio sostituendo alla vergine Diana la vergine Maria e l’evoluzione del culto coinvolse anche un’altra divinità lunare Semele che il 15 agosto fu ssumpta anima e corpo nell’Olimpo da Giove; oggi il 15 di agosto la chiesa cristiana cattolica festeggia l’Assunzione di Maria Vergine in cielo. Il 17 agosto veniva poi festeggiato Portunno, dio protettore dei porti, insieme a Giano, Dio del passato e del futuro; il 19 agosto era poi la volta dei Vinalia Altera in cui si celebrava la festa dell’uva matura ed il flamen dialis, il sacerdote di Giove, dava il via alla vendemmia con un rito propiziatorio. Il 21 agosto ci celebravano i Consualia erano la festa dedicata al Dio Conso, dio dei campi, ed era stata istituita da Romolo; può quasi essere considerata la festa istitutrice di Roma perché quando la istitutì Romolo invitò ai festeggiamenti le popolazioni confinanti, i Crustumensi, i Fidenati, i Ceninensi, gli Antmnati ed i Sabini ed i romani la conclusero con il leggendario Ratto delle Sabine. Durante questa antica festa ci si scambiavano dei regali ed auguri di “Bonas ferias consuales”; quando Augusto istituì le feriae Augusti la formula fu cambiata in “Bonas ferias augustales” da cui deriva il moderno augurio di “Buon ferragosto”. I festeggiamenti prevedevano importanti corse di cavalli in tutto l’impero. Le feriae si concludevano il 25 agosto con la festa di Opis Dea arcaica il cui culto fu portato a Roma dai Sabini; i festeggiamenti venivano detti Opiconsiva e nel suo santuario presso la Regia si svolgevano dei riti segreti a cui partecipavano solo le Vestali ed il Pontefice Massimo.; alla Dea Opi era affidata la protezione del grano raccolto e conservato nei granai ed era rappresentata con la cornucopia. Da https://www.romeandart.eu/it/arte-felix-feriae-augusti.html con gli auguri di buon Ferragosto, apollonia2 punti
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Buon giorno. Non è certamente una moneta difficile da reperire, ma , per onore di cronaca il nostro catalogo la classifica rara così come alcuni vecchi cataloghi tra cui "monete italiane" di Frisione(ed. 1980) "monete italiane" Gigante (ed. 2002) e più recentemente Nomisma (ed. 2020), il più restrittivo della mia ricerca, nc. Citando il Gigante, riguardo alla conservazione mb, scrive "la moneta è molto usurata, alcune parti non sono leggibili, i rilievi conservano 4 o 5/10 di metallo". Non mi sembrerebbe proprio il caso di questa moneta. Sempre il Gigante, per questa moneta, classifica i tondelli riguardo il bordo di seconda categoria per cui, alcune irregolarità, dei senza dubbio inestetici e vari segni, potrebbero rientrare in questo caso. A mio parere è inopportuna l'attribuzione di mb ad una moneta del genere, dovrebbe essere nettamente superiore, nonostante i colpi, oltre il bb. Per avere una indicazione valida sul valore dovrebbe cercare in rete , per esempio sulle passate aste catawiki, e farsene quindi un'idea. Cordiali saluti. Gabriella2 punti
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Gentilissima, io credo che in aggiunta chiarezza, la tolleranza e il rispetto del lavoro degli altri sia una cosa molto importante! Non so che cosa faccia lei nella vita, io gestisco e rispondo del lavoro di tante persone, adesso tutte in ferie con uffici chiusi, e ci sono tante occasioni in cui per mandare avanti la baracca non riusciamo ad accontentare il cliente al 100% come vorremmo. Lei ha usufruito di un servizio, ora le tocca pazientare un pochino e aspettare che anche la casa d’aste faccia la sua parte. Siamo ad agosto. Che sia insoddisfatta ci può anche stare. Che apra una discussione pubblica e accusi la casa d’aste di comportamento un po al limite mi sembra un attimo esagerato, almeno senza neanche aspettare di avere le monete in mano, che credo sia la cosa più importante. Cari saluti e buon ferragosto2 punti
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Vedo che vi è piaciuta la storia di amazon e ora la spappagallate tutti. Io sarò viziato, ma quando compro (e pago) le monete gradisco riceverle in tempi brevi, non dopo settimane o mesi, perché amazon o mica amazon siamo nel XXI secolo, e se un venditore è serio - visto anche quello che fa pagare per la spedizione - ha tutti gli strumenti per consegnare la merce in maniera rapida e sicura. Comunque negli anni '90 Raffaele Negrini consegnava le monete prima ancora del pagamento, tre giorni dopo la chiusura dell'asta, e a quell'epoca Jeff Bezos friggeva ancora le patatine da McDonald.2 punti
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Il giorgino modenese era una moneta dal valore di 5 soldi e con questo valore nominale venne emesso a Modena dal 1598 al 1719. Nel corso degli anni, ed in particolare fra il 1716 e il 1722 il valore dell'argento aumentò in modo significativo generando la tesaurizzazione delle monete di buona lega. Per tale motivo Rinaldo I d'Este duca di Modena, con due ordini, uno nel 1717 per le muraiole, uno nel 1722 per i giorgini, comandò che le muraiole e i giorgini in circolazione fossero consegnate alla zecca ducale al loro valore nominale per essere contromarcate. In seguito a questi ordini furono ritirate e contromarcate anche le muraiole e i giorgini dei precedenti duchi estensi (Francesco I e Alfonso IV) in circolazione da almeno 70 anni (anche per questo motivo molte monete contromarcate appaiono usurate e poco leggibili). Dopo la marcatura con giglio ed aquilette estensi le monete in questione furono reimmesse in circolazione ma con valore nominale aumentato: le muraiole da 2 soldi a 3,33 soldi; i giorgini da 5 soldi a 6,66 soldi. In pratica il duca di Modena comprava muraiole e giorgini al loro valore nominale e dopo aver loro inferto una martellata li reimmetteva in circolazione con un incremento di valore dal 33% (giorgini) al 66,5% (muraiole). Un'operazione speculativa di non poco conto... che ebbe il suo epilogo con l'ordine del 18 luglio 1726 con cui si ordinava che muraiole e giorgini contromarcati tornassero ad essere scambiati per il loro vecchio controvalore ovvero 2 soldi le muraiole, 5 soldi i giorgini... In pratica il duca, dopo aver guadagnato dal 30% al 60% con l'operazione di marcatura, riportava tutto allo stato originale. Con buona pace del volgo che di colpo si trovava svalutata di almeno un terzo la propria magra riserva di contante... Mario2 punti
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L'unione monetaria europea non è la prima nè l'unica al mondo: ne esistono altre, che per la maggior parte hanno a che fare più o meno direttamente con l'euro. Quella che ci riguarda più da vicino è sicuramente il franco CFP (sigla che sta per "Change franc Pacifique") delle dipendenze francesi di Nuova Caledonia, Wallis e Futuna, Polinesia francese. Fu creata nel 1945 per evitare che la forte svalutazione del franco metropolitano nell'immediato dopoguerra colpisse anche le colonie, e viene attualmente emesso dallo IEOM (Istituto d'emissione d'oltremare), con sede a Parigi. Il franco CFP era legato da cambio fisso al franco francese e nel 1999 l'euro ha ereditato automaticamente questo legame con il rapporto di 1000 franchi CFP = 8,38 € (ovvero 1€ = 119 franchi). Il contante attuale segue le stesse basi generali della seconda serie dell'euro: le banconote sono graficamente uguali, con Stato di emissione indistinguibile, mentre le monete hanno una faccia comune e una diversa per Nuova Caledonia e Polinesia. A Wallis e Futuna vengono distribuite quelle per la Nuova Caledonia. Altra unione monetaria legata in qualche modo alla nostra è quella del franco CFA (Comunità Finanziaria Africana), che raggruppa 14 paesi africani, quasi tutti ex-colonie francesi, organizzati in due distinte comunità economiche: 1) Benin, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo sono riuniti nell'UEMOA (Unione Economica e Monetaria dell'Africa Occidentale) 2) Camerun, Repubblica Centrafricana, Congo, Gabon, Guinea Equatoriale e Ciad sono riuniti nella CEMAC (Comunità Economica e Monetaria dell'Africa Centrale) Inoltre le isole Comore pur avendo una valuta propria, il franco delle Comore, sono associate al franco CFA. Il franco CFA fu creato nel 1945, contemporaneamente al franco CFP, ed è diverso per le due comunità: la prima ha come istituto di emissione il BCEAO (Banco Centrale degli Stati dell'Africa Occidentale), con sede a Dakar, in Senegal, la seconda il BEAC (Banco degli Stati dell'Africa Centrale), con sede a Bangui, nella Rep. Centrafricana. I due tipi di franco (il franco della Comunità Finanziaria dell'Africa e il franco della Cooperazione Finanziaria dell'Africa Centrale) hanno grafiche diverse e possono circolare solo nel territorio delle rispettive comunità. In entrambi il contante in banconota è identico ma con lettere distintive di ogni paese d'emissione nel numero di serie, mentre le monete hanno facce uguali e nessun segno distintivo nazionale. I due istituti centrali sono vincolati da identici accordi con la Francia, che prevedono: - Un cambio fisso con l'euro, ereditato dall'ex-franco francese, col rapporto di 1€ = 655,957 franchi CFA - Piena convertibilità con l'euro garantita dal Tesoro francese. - Fondo comune di riserva di moneta estera a cui partecipano tutti i paesi della zona CFA (con almeno il 65% delle posizioni in riserva depositate presso il Tesoro francese, che in tal modo si fa garante del cambio monetario). Altra unione monetaria di eredità europea, ma della Gran Bretagna, è il dollaro dei Caraibi Orientali. Si tratta della valuta degli otto membri dell'Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali, che riunisce le isole di Antigua e Barbuda, Dominica, Grenada, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia e Saint Vincent e Grenadine, ed è anche la valuta delle due isole territori britannici d'oltremare di Anguilla e Montserrat. Invece non è usata nelle isole Vergini Britanniche, altra dipendenza britannica, che pur facendo parte dell'Organizzazione adotta come valuta il dollaro USA. Fu creata nel 1965, quando le isole che ne fanno parte erano ancora tutte colonie britanniche, ma dopo la progressiva indipendenza di quasi tutte le isole viene emessa autonomamente dal 1983 dalla Banca Centrale dei Caraibi Orientali, con sede a Saint Kitts e Nevis. E' legata da cambio fisso al dollaro USA, col rapporto di 1 dollaro USA = 2,70 dollari dei Caraibi. Il contante attuale ha grafica uguale e nessun segno distintivo dell'emittente sia per le monete che per le banconote. Un caso particolare è quello del fiorino delle Antille olandesi: si trattava della valuta delle Antille olandesi, arcipelago dei Caraibi dipendenza dei Paesi Bassi formato da cinque isole (esclusa una, Aruba, fin da prima amministrativamente a sè stante), che è stata sciolta il 10 ottobre 2010. I suoi ex-componenti ora sono organizzati in questo modo: - le isole di Bonaire, Sint Eustatius e Saba sono municipalità speciali d'oltremare del Regno dei Paesi Bassi (parte del territorio dei Paesi Bassi e territori europei d'oltremare) che hanno adottato il dollaro USA. - le isole di Curaçao e Sint Maarten [*] sono membri autonomi del Regno dei Paesi Bassi (unità autonome) che continuano ad usare il fiorino delle Antille olandesi. [*] Sint Maarten è la metà meridionale dell'isola di San Martino mentre quella settentrionale è la collettività territoriale francese di Saint Martin, che usa l'euro] In pratica dopo lo sciogliemento delle Antille olandesi Curaçao e Sint Maarten si sono ritrovate automaticamente a formare un'unione monetaria bilaterale con la stessa valuta di prima, emessa dalla Banca delle Antille olandesi poi ridenominata Banca Centrale di Curaçao e Sint Maarten. Secondo i piani iniziali il fiorino delle Antille olandesi (legato al dollaro USA con cambio fisso 1 dollaro = 1,75 fiorini) avrebbe dovuto essere soppiantato da una nuova valuta, il fiorino dei Caraibi olandesi, sempre legato da cambio fisso al dollaro USA. Negli ultimi anni però l'opportunità di mantenere questa unione monetaria è stata messa in dubbio da più parti e si è mantenuta la situazione attuale in attesa di una risoluzione definitiva... che non arriva: le autorità governative delle due isole non prendono alcuna decisione e dal 2017 non parlano nemmeno più della questione. Anche in questo caso il contante ha grafica uguale e nessun segno distintivo dell'emittente sia per le monete che per le banconote.1 punto
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Potrebbe essere,ma che una moneta in FDC debba avere i capelli perfettamente delineati non è un dato di fatto,esistono anche coni deboli,di conseguenza una moneta in BB potrebbe avere i capelli ben delineati perché coniata con un conio fresco... Inoltre giudichiamo da un immagine non proprio chiara,e basandomi su questa immagine resto con un alta percentuale di convinzione che i capelli di Murat non sono ritoccati... Per quanto riguarda la data qui invece sono convinto che si tratta effettivamente di un 1809...1 punto
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Ed anche per quest'anno niente 2€ cc: escludendo le emissioni comuni, l'Austria ne ha emessi 3, nel 2005, 2016 e 2018; non si stanno certo sprecando1 punto
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Qualcosa @vindar si era scritto su questo raro decadrammo di Alessandro III, nella discussione " L'Impero Maurya " del 11-07-2017 al post 14 : purtroppo non so allegare il file . Una buona giornata di Ferragosto1 punto
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Questo aspetto non lo avevo notato. Così si spiegano quegli strani segni circolari concentrati proprio a ridosso delle ultime due cifre della data. In effetti sembravano un po’ strani per essere dei graffi di conio. Grazie per aver sottolineato questo elemento.1 punto
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Comunicazione: Scoperti i Segni di una Proto-Scrittura nelle Grotte Paleolitiche Un nuovo studio rivela un antico sistema di comunicazione scritta nei luoghi sacri della preistoria. Analizzando un totale di 800 sequenze di segni astratti, ritrovati sulle pareti di diverse grotte paleolitiche, un team di ricercatori ha identificato quello che sembra essere un antico sistema di comunicazione scritta. Il santuario preistorico di Lascaux, in Francia, risalente a circa 20.000 anni fa, è uno dei luoghi in cui sono stati scoperti questi segni. Questi segni, insieme a dipinti di animali come leoni, rinoceronti, bufali e mammut, considerati dai cacciatori-raccoglitori dell’era glaciale come “Signori degli animali”, sarebbero serviti per comporre un sorta di calendario lunare. Questa rivelazione offre una nuova prospettiva sulle più antiche manifestazioni artistiche dell’uomo, considerate anche l’inizio del senso del sacro. Uno studio pubblicato sul Cambridge Archaeological Journal suggerisce che questi segni di un linguaggio scritto primitivo si trovano in circa 400 grotte europee come Lascaux, Chauvet e Altamira. I gruppi di Homo sapiens del Paleolitico superiore li hanno tracciati a partire da 42.000 anni fa, per poi accompagnarli con le immagini figurative di animali apparso circa 5mila anni dopo. Gli esperti Paul Pettitt e Robert Kentridge della Durham University, insieme a Tony Freeth dello University College di Londra e Bennett Bacon, propongono che la linea \ sia uno dei tre segni utilizzati. In conclusione, questa scoperta svela una straordinaria anticipazione di ciò che sarebbe diventata, diverse migliaia di anni dopo, la scrittura su tavole di argilla nella Mesopotamia agricola. Questi segni antichi ci permettono di leggere la prima comunicazione scritta nata nel Paleolitico superiore europeo, la prima scrittura (o proto-scrittura) conosciuta nella storia dell’Homo sapiens. https://www.scintilena.com/preistoria-e-comunicazione-scoperti-i-segni-di-una-proto-scrittura-nelle-grotte-paleolitiche/08/15/ Proto-writing System and Phenological Calendar Published online by Cambridge University Press: 05 January 20231 punto
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L'Oceano Tetide c'era ben prima, nel Permiano e triassico, si è "ristretto" già nel Giurassico. Poi abbiamo avuto il Cretacico, poi il Cenozoico. E i milioni di anni sono scorsi. Le balene compaiono alla fine del Luteziano, e il nostro Tutcetus è stato trovato in sedimenti dell'Eocene Bartoniano, riferibili a 41 Milioni di anni.1 punto
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Lo so anch'io che 12/54 è la semplificazione di 24/108, tant'è che ho messo Ok per il dato percentuale. Solo che la domanda era: (c).Da un mazzo di carte da scala quaranta e non da "metà mazzo di scala di quaranta". E se volevi semplificare, perchè non hai scritto 6/27? apollonia1 punto
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Direi proprio di no, ma del resto a inventare palle simili può mettersi anche un analfabeta.1 punto
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Sono come tefavorevole alla raccolta differenziata 😂 Complimenti per l'acquisto!1 punto
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Altri l'avevano già visto prima dell'asta, come anche le condizioni di vendita. Tanto premesso, se come ha detto ha effettuato il pagamento il 2 agosto come faceva la casa d'aste a spedire entro venerdì 4? Nemmeno gli era visibile il pagamento. Quando ha pagato ha scritto dicendo di inviare tempestivamente il materiale? Incurante delle possibili problematiche? Perché ovvio, con gli uffici in chiusura estiva, un pagamento ancora non visibile e nessuna notizia che il pagamento fosse stato effettuato, CHIUNQUE non avrebbe spedito. Anzi, sinceramente, sarebbe stato scellerato fare il contrario. Se poi ha scritto il 5, il 9 o il 12 ovviamente non era leggibile da parte loro. Io posso anche capire la sua frustrazione di dover aspettare 1 mese per vedersi consegnare le sue monete, ma siamo ad agosto. In realtà a settembre sarà anche più tutelata. Non mi sembra in caso di prendersela con parole, quelle si anche un pò oltre, con la casa d'aste. Leggendo tutta la discussione penso di aver capito che forse il vero problema sta anche da altre parti, e lo si legge tra le righe... Oppure: Forse la vera questione è la mancanza di fiducia negli operatori del settore e nel mercato in generale. La paura che dopo aver effettuato il pagamento il venditore sparisca nel nulla, che ci sia la truffa dietro l'angolo, che qualcuno scappi con il malloppo e addio. Questa cosa fa riflettere di più, molto più della discussione in oggetto che in fin dei conti non ha senso.1 punto
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No, non ha il diritto di dire la sua , se la sua è ingiusta e lesiva della reputazione dell’asta , soprattutto se, come le è stato spiegato, era stata avvertita( se non ha letto tutto non è colpa della casa daste) e se il tutto avviene a maggior tutela del cliente. Questo non è Amazon e qui le regole del commercio internet non si applicano, come è stato abbondantemente spiegato in tante altre discussioni: ci vuole un po’ di buonsenso e impegno a comprenderne le regole, “ prima” di lamentarsi , non “ poi”….1 punto
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Grazie a voi per le esaurienti risposte, ho scelto proprio questo sito per la serietà e la competenza,dato che altrove si vede e si sente di tutto e per una persona come me che si affaccia adesso a questo mondo affascinante c'è bisogno di chiarezza. Buona serata1 punto
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State veramente montando una polemica sul nulla. Come già detto da altri c'era tutto scritto chiaramente, se poi non si è attenti quello è un altro discorso. Con gli uffici chiusi per ferie aspettarsi che qualcuno risponda al telefono o alle mail è un pò complicato. Ho appena comprato da LAC e da Astarte, per dire le ultime due, pagato subito, ma ancora nessuna notizia su eventuali spedizioni. Siamo in agosto, è normale cosi, preferisco che il materiale mi venga spedito con calma a settembre per evitare eventuali intoppi estivi. Art-Rite almeno ha scritto prima delle ferie informando tutti. Aspetto invece recensione del materiale comprato, visto che in pochi altri casi mi è capitato di vedere così tanta attenzione nell'attribuzione del grading (cosa un pò più concreta per chi compra).1 punto
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Anche nell’edizione 2023 c’era l’app online. Usata pochissimo a dire il vero, è ancora limitata a una parte della monetazione trattata1 punto
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Leggendo i vostri pareri, devo essere sincero, sono veramente combattuto: entrambe le opinioni hanno degli aspetti molto convincenti e logici. Forse, secondo me, la soluzione migliore sarebbe nel mezzo: se un museo possiede un gran numero di reperti dello stesso tipo, in eguale conservazione ma provenienti da svariati siti, si potrebbero trattenere uno o due per sito e il restante lo si potrebbe mettere all'asta; se invece i reperti sono molti provenienti da un medesimo sito (tesoretto) allora sarebbe meglio lasciarli insieme per valorizzarne l'eccezionalità. La questione dei pessimi allestimenti museali, della moltitudine di materiali conservata nei depositi, della frammentazione o localizzazione museale, ..... sono tutte problematiche importanti collegate certamente alla domanda principale ma non sono risolutive di essa. Se avessimo infatti risolto quei problemi collaterali (allestimenti perfetti, materiale tutto esposto, concentrazione museale,....) ci sarebbe comunque da decidere se lasciare i reperti insieme o separarli (e/o per fini museali e/o per scopi economici). Da collezionista mi piacerebbe avere più materiale lecito circolante ma da fruitori di musei preferirei vedere un tesoretto insieme. Sono due idee contrapposte ma allo stesso tempo entrambe valide, purtroppo!1 punto
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Non stavo parlando da commerciante ma da appassionato che avrebbe estremo piacere nel potersi rifornire di oggetti archeologici su cui nessuno mi potrà mai creare problemi o sollevare obiezioni sulla liceità del possesso e garantiti nella loro autenticità e provenienza …. Pensa a quanto bene farebbe al collezionismo Altrimenti si cade di nuovo nella forzatura di voler considerare le monete, intrinsecamente nate e realizzate come oggetti squisitamente seriali, come oggetti “ unici” per via delle differenze casuali di esecuzione… cosa estremamente stupida in quanto si eleva a valore scientifico il risultato puramente casuale della applicazione di una forza fisica. E questo vale anche per la toreutica e la bronzistica, che nel 90% dei casi era realizzata a stampo per esemplari multipli, ne più ne meno che per ke produzioni moderne. I capolavori i gli esemplari unici , degni di tutela individuale, saranno “ forse” il 10% del totale degli oggetti giunti a noi. A parte il plusvalore dato dal tempo e dall’impegno per raccoglierle…. Non ha alcuna valenza scientifica .., al massimo è uno spaccato dei gusti e abitudini di quell’epoca1 punto
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Si e ti ringrazio, trovo però sia un comportamento un po' al limite. Sono del parere che prima si chiudono le spedizioni (soprattutto con chi paga in tempo) poi si va in ferie, ma magari sbaglio io. Fare aspettare un cliente oltre 1 mese per ricevere le sue monete, non lo trovo giusto. Grazie comunque.1 punto
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Ricevuto oggi il trittico di Giorgio Armani, una delusione pazzesca, pagato un botto per essere un trittico AG, visto l'artista speravo fosse migliore, invece è veramente una schifezza. Bocciato in pieno.1 punto
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Questa versione dello stemma Dandolo si blasona (---> si 😉 descrive in termini tecnici) troncato d'argento e d'azzurro, a sei gigli posti in fascia dell'uno nell'altro. Ossia: lo scudo è diviso orizzontalmente in due parti, sopra bianca e sotto blu, e in ogni parte ci sono tre gigli affiancati che hanno il colore dell'altra parte. Quindi, i segni orizzontali che vedi nella metà inferiore indicano l'azzurro tramite il cd. tratteggio araldico (convenzione grafica per indicare i colori negli stemmi acromi, tramite un sistema di segni). I segni verticali che li attraversano ai lati sono invece semplici ombreggiature, atte a dare tridimensionalità allo stemma.1 punto
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Il sesterzio di Vitellio è impegnativo, ma anche affascinante se la moneta ha una buona leggibilità, per questo conviene aspettare e forse mettere in conto una cifra adeguata per prendere un esemplare decente. Per esperienza ti dico che la voglia di riempire il buco anche con un pezzo malconcio si trasforma presto con la voglia di sostituirlo con uno più bello...1 punto
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Sai come la penso… tutte rispettabili le monete , ma compriamone meno, con migliorare conservazione. questo è un imperatore costoso, se lo vuoi sai che lo devi pagare, in tutte le conservazioni. Se fossi in te, inizierei a metterne da parte nel salvadanaio per poi fare L acquisto giusto. monete come quella sopra, per come poi si presenta , mi dicono poco.1 punto
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Sarà anche un Vitellio, ma non lo prenderei neanche a un terzo di quello che chiede; che soddisfazione può dare tenere in mano una moneta così? E' come volere comprare una Rolls Royce tutta scassata, la carrozzeria bucata, con le ruote scoppiate e il motore fuso; mi dirai, ma si intravede ancora che è una Rolls; guarda, per me meglio una Panda che funzioni. Con 350 euro mi prenderei due o tre sesterzi comuni, ma decenti.1 punto
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SPINK BOOKS NEW PUBLICATION Chinese Numismatics: the World of Chinese Money Spink Books are delighted to introduce the first book to explore the history of the field of Chinese numismatics from both Eastern and Western perspectives, available at a discounted price of £25 until the end of July. http://i2.cmail20.com/ei/i/E9/0FC/0A8/190007/csfinal/frontcoveronly-990145014505143c.jpg Consisting of four papers that complement each other beautifully, it gives a sound introduction to the study of Chinese numismatics, focusing on the 19th century and, crucially, how to think about Chinese money. In Currencies of Ancient China from their Origins to the Late Empire, François Thierry notes how Europeans sometimes understood Chinese money and sometimes got it completely wrong. In Numismatic Friendship: Social Networks of Numismatists and Coin Collectors During the Late Qing Dynasty, Lyce Jankowski opens up the world of Chinese collectors of Chinese coins, their networks and motivations. In A Short History of Chinese Numismatics in Western Languages, Helen Wang surveys publications to 1900, giving information about the authors, their occupations, motivations and areas of interest; and in Chinese Money Matters, So Why Does It Have Such a Low Profile? she looks at the current situation, and offers routes into the field. In his Introduction, Joe Cribb reflects on his study of Chinese money and how it has informed his career in numismatics. Click the button below to view this new publication on our website, using the discount code Y6KRKKKK2Z3R at checkout to get £5 off your purchase. THIS SPECIAL OFFER IS VALID UNTIL 31ST OF JULY ORDER NOW Helen Wang is Curator of East Asian Money in the Dept of COins and Medals at the British Museum. Francois Thierry is Honorary General Curator of the Dept of Coins, Medals and Antiquities, at the Bibliothèque nationale de France. Lyce Jankowski is Curator of Extra-European Art at the Musée royal de Mariemont. Joe Cribb is the former Keeper of the Dept of Coins and Medals at the British Museum, now Adjunct Professor of Numismatics at Hebei Normal University. Author Helen Wang's blog, 'Chinese Money Matters', provides a wealth of information about East Asian numismatics, bringing worldwide resources together in one place. Click the link below for a list of all the posts. Read more The latest post gives information about AM Pollard and Ruiliang Liu’s article “Chemical studies of Ming and Qing (1368-1911 CE) coinage and the later history of brass in China”1 punto
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Pubblicita' SAPOL su 5 centesimi Vittorio Emanuele III Regno d'Italia Costo 1 euro1 punto
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