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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/14/23 in tutte le aree
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Io sono d'accordo con la Signora @Desiré Fulchino: Chi ha una azienda ha delle responsabilità verso i clienti. Fare un'asta estiva, per me, significa che il venditore non va in ferie dopo l'asta; Ho vissuto in una famiglia di cuochi e metà della famiglia non era a casa per Natale e per Capodanno, e non arrivava nemmeno terminata la cena, perchè i clienti avevano il diritto di stare al ristorante fino all'ora che desideravano (entro dei limiti chiaramente). Non è che siccome la gente va a cena a divertirsi non ha il diritto di rimanere a tavola finché vuole. Uno può decidere di tenere il locale chiuso a Natale, ma se apre, poi non può cacciare i clienti alle 23. Vi lascio immaginare cosa succederebbe ad un ristoratore che alle 23 dice ai clienti "andate a casa, tanto per voi cenare è un divertimento, fatevi una vita!" I collezionisti partecipano alle aste per divertimento e pagano! mi sorprende che discorsi simili vengano proprio da commercianti. Nessuno costringe i commercianti a fare l'asta in agosto. Mi pare chiaro che se un commerciante fa l'asta in agosto non va in ferie fino alla fine di settembre, quando tutti i lotti saranno spediti e certamente consegnati. Poi ognuno lavora come crede e come gli pare, ma credo che la Signora abbia tutto il diritto di lamentarsi per questa politica della casa d'aste, ed eventualmente di non fare più acquisti da loro se ritiene. Io stesso non gradirei affatto attendere due mesi per ricevere una moneta! Peraltro acquistare una moneta da mille euro in asta significa darne altri duecento alla ditta, e mi sembra un motivo più che sufficiente per attendersi che le monete arrivino in ordine e presto. Lavoro da quando ho 19 anni (in un altro settore), e mai ho lasciato un cliente senza servizio per andare in ferie! La ditta con cui lavoro gestisce una media di 30mila spedizioni al giorno tutto l'anno, e non è mai stato un problema spedire in agosto, né ho lasciato un cliente senza merce perché dovevo andare in ferie. Questo è il mio pensiero ovviamente, per quello che vale.5 punti
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Salute a tutti gli amici del forum. Quest'oggi ho il piacere di condividere con voi la prima moneta-prova della mia collezione. Come da titolo, trattasi del progetto del 3 centesimi 1806 zecca di Milano. Facente parte delle prime coniazioni eseguite all'indomani dell'incoronazione di Napoleone come Re d'Italia, di questa tipologia esistono alcune varianti per quel che riguarda la realizzazione del taglio. Quella in mio possesso presenta una serie di foglioline di lauro in rilievo e viene catalogata come R4 da Luppino nel suo "Vento Napoleonico" (rif. PP790). Nonostante si tratti di monete-prova, i pochi esemplari giunti fino a noi presentano spesso evidenze di avvenuta circolazione. L'esemplare in mio possesso, lungi dall'essere classificabile come FDC, presenta comunque dei rilievi in buona conservazione e non mostra particolari difetti di conio. Punto debole è, purtroppo, la patina (su cui qualcuno è intervenuto maldestramente) ma spero che con il tempo migliori. Detto ciò, ne approfitto per augurare a tutti voi un buon Ferragosto. Mando gli auguri anche a Napoleone, che domani è il suo compleanno P.S. L'ho acquistata come PCGS MS63 ma a mio avviso è uno SPL. Ovviamente lo slab è già finito nel cestino della plastica.4 punti
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Gentilissima, io credo che in aggiunta chiarezza, la tolleranza e il rispetto del lavoro degli altri sia una cosa molto importante! Non so che cosa faccia lei nella vita, io gestisco e rispondo del lavoro di tante persone, adesso tutte in ferie con uffici chiusi, e ci sono tante occasioni in cui per mandare avanti la baracca non riusciamo ad accontentare il cliente al 100% come vorremmo. Lei ha usufruito di un servizio, ora le tocca pazientare un pochino e aspettare che anche la casa d’aste faccia la sua parte. Siamo ad agosto. Che sia insoddisfatta ci può anche stare. Che apra una discussione pubblica e accusi la casa d’aste di comportamento un po al limite mi sembra un attimo esagerato, almeno senza neanche aspettare di avere le monete in mano, che credo sia la cosa più importante. Cari saluti e buon ferragosto4 punti
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Ciao a tutti, segnalo che nella prossima edizione del catalogo Gigante 2024 è stato inserito un nuovo paragrafo relativo ai "Buoni del CLL" dove l'autore, grazie allo studio già raccontato nei post precedenti, ha catalogato sia per tipologia che per Decreto tutte le emissioni del Comitato di Liberazione Ligure, quantificando i valori di mercato anche in relazione alla loro estrema rarità. Saluti.3 punti
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FELIX FERIAE AUGUSTI Sono passati venti secoli ma si festeggia ancora la feriae Augusti, ovvero il riposo di Augusto. La festa fu istituita nel 18 d.C. da Augusto per celebrare la fine dei raccolti ed insieme alle altre feste che cadevano nello stesso periodo costituiva un momento di riposo tra le fatiche appena concluse dei raccolti e quelle da affrontare della vendemmia e della semina. La festa di Augusto era fissata al 1° di agosto, seguiva poi la festa di Diana che si celebrava il 13 di agosto, era poi la volta dei Consualia che si tenevano il 21 di agosto e per ultimo la festa della Dea Opi che cadeva il 25 di agosto e tra queste cadevano anniversari e altre ricorrenze; il susseguirsi delle feste che duravano ognuna almeno tre giorni consentiva di dare al popolo di tutto l’impero un adeguato periodo di riposo. Le feriae iniziavano il 1° agosto in cui ricorreva l’anniversario della dedicatio del Tempio di Marte Ultore ed era la festa commemorativa della battaglia di Filippi; nello stesso giorno cadeva la festa della Dea Spes e ci si doveva recare nel suo Tempio al Foro Boario; il 5 agosto si festeggiava la Dea della Salute al Templum Salutis sul Quirinale, il 12 agosto era il giorno in cui si doveva ricordare Ercole Invitto e si festeggiava la Dea Iside. La festa più importante del mese cadeva il 13 agosto, era in onore di Diana, patrona delle fasi della luna e della maternità; patrizi e plebei si recavano insieme al Tempio della dea che si trovava sull’Aventino ed alla festa partecipavano anche gli schiavi perché Diana era la genitrice di tutti gli uomini. Era una festa che coinvolgeva uomini e donne ed i riti duravano l’intera giornata; le donne, che nel corso dell’anno appendevano tavolette votive nel tempio della dea e le consacravano le proprie vesti, la invocavano in questo giorno soprattutto in qualità di Lucina, protettrice dei parti. I cacciatori le dedicavano armi e utensili, denti di cinghiale e corna di cervo e conducevano al tempio i loro cani, specie se malati. In un secondo momento la folla si trasferiva dal tempio di Diana nel bosco, illuminato dalle fiaccole, ed appendeva ai rami degli alberi oggetti di voto. Il bosco sacro a Diana si trovava tra le pendici dell’Aventino ed il Tevere ed era conosciuto come Lucus Semeles di cui parla Ovidio per lamentarsi del clamor dei baccanali. Diana era molto venerata, era la dea che presiedeva ai ritmi della vita, il suo culto continuò ancora durante il cristianesimo e poiché la chiesa non riusciva a cancellarlo lo trasformò e lo fece proprio sostituendo alla vergine Diana la vergine Maria e l’evoluzione del culto coinvolse anche un’altra divinità lunare Semele che il 15 agosto fu ssumpta anima e corpo nell’Olimpo da Giove; oggi il 15 di agosto la chiesa cristiana cattolica festeggia l’Assunzione di Maria Vergine in cielo. Il 17 agosto veniva poi festeggiato Portunno, dio protettore dei porti, insieme a Giano, Dio del passato e del futuro; il 19 agosto era poi la volta dei Vinalia Altera in cui si celebrava la festa dell’uva matura ed il flamen dialis, il sacerdote di Giove, dava il via alla vendemmia con un rito propiziatorio. Il 21 agosto ci celebravano i Consualia erano la festa dedicata al Dio Conso, dio dei campi, ed era stata istituita da Romolo; può quasi essere considerata la festa istitutrice di Roma perché quando la istitutì Romolo invitò ai festeggiamenti le popolazioni confinanti, i Crustumensi, i Fidenati, i Ceninensi, gli Antmnati ed i Sabini ed i romani la conclusero con il leggendario Ratto delle Sabine. Durante questa antica festa ci si scambiavano dei regali ed auguri di “Bonas ferias consuales”; quando Augusto istituì le feriae Augusti la formula fu cambiata in “Bonas ferias augustales” da cui deriva il moderno augurio di “Buon ferragosto”. I festeggiamenti prevedevano importanti corse di cavalli in tutto l’impero. Le feriae si concludevano il 25 agosto con la festa di Opis Dea arcaica il cui culto fu portato a Roma dai Sabini; i festeggiamenti venivano detti Opiconsiva e nel suo santuario presso la Regia si svolgevano dei riti segreti a cui partecipavano solo le Vestali ed il Pontefice Massimo.; alla Dea Opi era affidata la protezione del grano raccolto e conservato nei granai ed era rappresentata con la cornucopia. Da https://www.romeandart.eu/it/arte-felix-feriae-augusti.html con gli auguri di buon Ferragosto, apollonia3 punti
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Buon giorno. Non è certamente una moneta difficile da reperire, ma , per onore di cronaca il nostro catalogo la classifica rara così come alcuni vecchi cataloghi tra cui "monete italiane" di Frisione(ed. 1980) "monete italiane" Gigante (ed. 2002) e più recentemente Nomisma (ed. 2020), il più restrittivo della mia ricerca, nc. Citando il Gigante, riguardo alla conservazione mb, scrive "la moneta è molto usurata, alcune parti non sono leggibili, i rilievi conservano 4 o 5/10 di metallo". Non mi sembrerebbe proprio il caso di questa moneta. Sempre il Gigante, per questa moneta, classifica i tondelli riguardo il bordo di seconda categoria per cui, alcune irregolarità, dei senza dubbio inestetici e vari segni, potrebbero rientrare in questo caso. A mio parere è inopportuna l'attribuzione di mb ad una moneta del genere, dovrebbe essere nettamente superiore, nonostante i colpi, oltre il bb. Per avere una indicazione valida sul valore dovrebbe cercare in rete , per esempio sulle passate aste catawiki, e farsene quindi un'idea. Cordiali saluti. Gabriella3 punti
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trovo anche ai limiti dell’offensivo il titolo di questa discussione.. per una moneta, che va pagata comunque.. scrivere certe affermazioni, accusando una casa d’aste di comportamenti al limite, e richiedere un ritardo dei pagamenti di 30 giorni. Trovo tutto senza senso.3 punti
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Una volta ho comprato da Pandolfini, mi arrivò la fattura due giorni dopo con annessa richiesta di pagamento entro 24 ore. Considerando che in genere pago entro 5 minuti dalla ricezione della fattura non mi è mai venuto in mente di lamentarmi. Mi chiesero anche 15 euro per spedirmi la moneta da Firenze a Milano presso i loro uffici. Mi fecero presente che causa richiesta “speciale” di consegna fra uffici non garantivano più tempestività nella spedizione. Le monete alla fine mi arrivarono 3 settimane dopo l’asta e non c’era agosto di mezzo. sicuramente il servizio poteva essere piu celere e più economico, però alla fine ho ricevuto quel che dovevo e loro han fatto quel che dovevano. transazione di successo e andiamo avanti. A luglio in asta mi ha spedito una moneta, arrivata a Milano venerdì, consegnata a casa il giovedì successivo. Figurarsi cosa succede con le spedizioni di agosto!! credo che la casa d’aste il 21 aprirà gli uffici, contabilizzera gli incassi e preparerà le spedizioni. son sicuro che chi ha pagato subito avrà anche le monete subito. E fossi in te @Desiré Fulchinosarei contento che il plico sarà spedito a settembre, molto più sicuro3 punti
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In un acquisto all’asta, l’acquirente ha l’obbligo di pagare, la casa d’asta di descrivere correttamente i lotti e di fissare delle chiare regole del gioco. Credo che la casa d’aste in questione lo abbia fatto. Tutto il resto mi sembrano pretese assurde. Si chiede alla casa d’aste che avrebbe potuto avere altri comportamenti (inviare mail, spedire prima, lavorare ad agosto, andare in ferie a luglio) il prossimo dirà che avrebbe potuto consegnarle di persona a piedi per dare un servizio tempestivo al cliente. A chi si lamenta dico: perché non iniziate a lavorare su voi stessi, fare tesoro dell’esperienza e trovare degli spunti per gestire meglio situazioni simili in futuro? Per esempio, potevate leggere prima l’avviso o chiamare prima la casa d’aste per sincerarsi dei termini di spedizione. Potevate chiamare subito la casa d’aste far presente l’urgenza e la necessità di avere subito la moneta e trovare una soluzione (esempio mandare un proprio corriere per il ritiro). Poi non capisco come si possa pretendere che le persone non vadano in ferie ne mi capacito che nesso si possa trovare tra una casa d’aste a un ristorante o a un lido balneare o a un ufficio postale. bah!! Ultimo messaggio! Buon ferragosto a tutti!2 punti
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Salve Mi ricorda questo soldo di Giovanni Sforza per Pesaro: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GSF/10 Forse però qualche conoscitore di questa zecca potrà essere più preciso2 punti
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Altri l'avevano già visto prima dell'asta, come anche le condizioni di vendita. Tanto premesso, se come ha detto ha effettuato il pagamento il 2 agosto come faceva la casa d'aste a spedire entro venerdì 4? Nemmeno gli era visibile il pagamento. Quando ha pagato ha scritto dicendo di inviare tempestivamente il materiale? Incurante delle possibili problematiche? Perché ovvio, con gli uffici in chiusura estiva, un pagamento ancora non visibile e nessuna notizia che il pagamento fosse stato effettuato, CHIUNQUE non avrebbe spedito. Anzi, sinceramente, sarebbe stato scellerato fare il contrario. Se poi ha scritto il 5, il 9 o il 12 ovviamente non era leggibile da parte loro. Io posso anche capire la sua frustrazione di dover aspettare 1 mese per vedersi consegnare le sue monete, ma siamo ad agosto. In realtà a settembre sarà anche più tutelata. Non mi sembra in caso di prendersela con parole, quelle si anche un pò oltre, con la casa d'aste. Leggendo tutta la discussione penso di aver capito che forse il vero problema sta anche da altre parti, e lo si legge tra le righe... Oppure: Forse la vera questione è la mancanza di fiducia negli operatori del settore e nel mercato in generale. La paura che dopo aver effettuato il pagamento il venditore sparisca nel nulla, che ci sia la truffa dietro l'angolo, che qualcuno scappi con il malloppo e addio. Questa cosa fa riflettere di più, molto più della discussione in oggetto che in fin dei conti non ha senso.2 punti
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Da oggi sono anche io un possessore dei famosi 100 baci! Solo che sul biglietto da me rinvenuto il retro è bianco.2 punti
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Ciao a tutti ed un ciao anche a @Gallienus che come me ha riportato dalle vacanze dei bei ricordini, solo che lui è andato ad est ed io ad ovest, in Spagna, più esatttamente in Andalusia. Atterrato a Malaga, sono stato ad El Chorro, Siviglia, Granada e Nerja, chiudendo poi il giro. Tra le tante cose che ho visto c'è stata l'Alahmbra una fortezza medievale araba, dove di sicuro circolavano piccoli Dirham d'argento (15mm, XII secolo): Nella cattedrale di Granada - sotto alla fortezza - l'elemosina la facevano molti anni dopo invece con i Maravedis mentri i più ricchi pagavano degli argenti per vedere la corrida nell'arena di Ronda: Col passare del tempo, i più temerari spendevano bei soldi per andare a fare una passeggiata mozzafiato al Caminito del Rey prima dell'arrivo degli anni bui, i cui spettri furono tristemente ricordati fino agli anni '70 sotto forma di monete. (che qui abbiano graffiato il lato sbagliato? Mah...) per fortuna l'incubo è finito, adesso tutti - anche quelli che l'hanno vissuto - possono ballare in piazza Dopo che la monarchia fu riaffermata tornò un re sulle monete: e quando si deve fare festa la vogliamo anche celebrare: La svalutazione ha fatto poi anche qui dei danni: queste monetine di alluminio, magari neanche al bazar le accettavano! per fortuna è arrivato l'euro, anche se molti - purtroppo - sono ancora scettici, è un ottimo amalgamante che mi è stato dato di resto quando ho comprato un bel cartoccio di churros al cioccolato basta non pensare alle calorie. Io ho fatto un giro di dieci giorni, con le monete di sopra abbiamo fatto un viaggio di quasi un millenio! Alla prossima! Servus, Njk ========== PS: mai se lo chiedesse qualcuno: foto e testi ©NJK23 / tutto fatto in casa2 punti
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Ciao a tutti, visto che leggo sempre con piacere i post sulle monete delle vostre collezioni, ho pensato di dare un modesto contributo con la mia ultima arrivata anche per avere un vostro parere, ho scelto proprio questa moneta perché in pratica l'ho presa per caso, visto che ho iniziato da poco, circa sei mesi, ancora non ho ben inquadrato cosa voglio fare, di base al momento vorrei una moneta per imperatore, con una predilezione per quelle coniate a Roma ma non ho niente contro le provinciali (neanche per le repubblicane se è per questo ma questa è un'altra storia)...e questo ci riporta alla moneta di questo post. Come ho potuto ben presto constatare, alcuni imperatori sono più ostici di altri in termini soprattutto quando si tratta di trovare una moneta da aggiungere alla collezione, uno di questi è appunto Otone, sinceramente al momento avevo rinunciato ad avere una sua moneta, soprattutto un denario, visto i prezzi che ho visto girare ben oltre le capacità del mio budget, ecco però che in una recente asta vedo arrivare questo asse di Antiochia, inizialmente mi ha fatto un pò storcere il naso per via del ritratto che, conservazione a parte, non può certo essere paragonato a quello dei denari di Roma, riguardandolo meglio però la legenda era perfettamente leggibile e il prezzo, almeno in partenza, non era così irraggiungibile...per farla breve ho fatto delle offerte un po' a caso sicuro che non l'avrei mai spuntata visto che c'erano almeno altri due agguerritissimi partecipanti che rilanciavano al volo ogni offerta, arrivati a qualche minuto dalla fine mi sono sbilanciato di qualche euro (letteralmente) rispetto a quanto avrei voluto spendere (Cito il decalogo del buon collezionista: Chi vuole assolutamente un oggetto, riesce ad averlo, ma è certo di pagarlo caro.) e con mia sorpresa l'asta si è chiusa e mi sono aggiudicato la moneta...a quel punto che dovevo fare...ormai il dado era tratto. Perdonate la lunga premessa ma vi assicuro che è stata una sorpresa aver vinto l'asta era l'ultima cosa che avrei pensato, il fatto di averla in collezione mi apre la strada per continuare con gli altri imperatori più o meno relativamente abbordabili, ma ecco la moneta in questione: Otho, Asse, Antiochia, 69 d.C., peso 14,02g, diametro 28,5 mm, rame, RPC.4318 var - McAlee 321 var (metto la foto del sito del venditore perché ancora sono inabile a farne decenti...):1 punto
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Caterina De’ Medici, la storia della "strega" alla corte di Francia Caterina De’ Medici era davvero una donna malvagia e senza scrupoli, una strega dedita allo studio dei veleni? La sua leggenda nera ha attraversato il tempo, arrivando fino a noi, ma forse sarebbe ora di rivalutare una figura chiave della storia di Francia Per secoli il nome di Caterina De’ Medici è stato avvolto da un’aura oscura di mistero e perfidia. A questa italianissima Regina di Francia sono stati imputati crimini terribili e una mente superstiziosa, malevola, contorta, machiavellica nel senso più negativo del termine. Caterina l’assassina, Caterina l’avvelenatrice, Caterina l’avida fattucchiera. Questi sono solo alcuni degli epiteti che la Storia ha associato a questa sovrana, costruendole intorno una leggenda nera che ancora oggi gli studiosi faticano a separare dalla sua biografia. Caterina De’ Medici fu davvero la despota dedita alla magia nera che molti hanno descritto, oppure fu una mente politica, molto colta, dotata di una personalità fortissima, in grado di imprimere un’impronta indelebile sulla Francia, ma anche di una spregiudicatezza che la portò a commettere errori madornali? Una giovinezza vissuta tra gli intrighi Caterina De’ Medici (1519-1589) fu, suo malgrado, protagonista delle peripezie politiche del suo tempo. Perse i genitori quando era ancora in fasce: la madre, Maddalena De La Tour D’Auvergne per una febbre puerperale il 28 aprile 1519, il padre, Lorenzo II De’ Medici forse per sifilide il 4 maggio dello stesso anno. Caterina era l’unica erede della potente famiglia Medici e venne allevata prima a Roma dalla nonna paterna e poi a Firenze dalle zie paterne. Nel 1525 papa Clemente VII, che era cugino del nonno di Caterina, si alleò con la Francia e contro Carlo V d’Asburgo (1500-1558). Andò molto male: la sconfitta francese nella Battaglia di Pavia aprì le porte ai lanzichenecchi e al Sacco di Roma del 1527. Clemente VII e Carlo V stipularono un armistizio, ma nel 1529 Firenze, amministrata da un uomo del Vaticano, si sollevò contro il pontefice. L’imperatore, ora alleato di Clemente VII, fece assediare la città, che capitolò nel 1530. Quel periodo fu molto duro per Caterina. La sua parentela con il papa la espose più di una volta a pericoli mortali. Alla fine, però, riuscì a tornare a Roma. Clemente VII riuscì a combinare il matrimonio tra la nipote e il secondogenito del Re francese Francesco I di Valois, Enrico. Il matrimonio avvenne nel 1533. Il pontefice, però, morì nel 1534 e il suo successore, Paolo III, si rifiutò di allearsi con i francesi e pagare la dote di Caterina. Uno scherzo del destino che avrebbe potuto mettere in serio pericolo l’intera esistenza della ragazza. Ma non fu così: sebbene a corte la giovane sposa fosse appena tollerata, chiamata con disprezzo “la figlia dei banchieri”, seppe farsi amare dalla famiglia reale, che ammirava la sua cultura, la sua vivacità intellettuale, il suo carattere tranquillo. Caterina parlava perfettamente francese, ma conosceva anche il latino, il greco, leggeva testi di ogni tipo, dalla matematica alla teologia, dall’alchimia all’astronomia. Era un portento e riuscì ad affascinare i suoi parenti acquisiti. Sembra sia stata proprio lei a inventare la cavalcatura all’amazzone, che le consentiva di cavalcare velocemente, mantenendo una postura decorosa per l’epoca. Non fu l’unica novità introdotta a corte da questa intrepida italiana: Caterina avrebbe insegnato ai francesi l’uso della forchetta e portato in Francia molti piatti tipici della sua terra che oggi sono considerati francesi (i cugini d’Oltralpe non dovrebbero dimenticarlo). Nel 1536 il Delfino di Francia Francesco di Valois morì all’improvviso. Enrico e Caterina divennero i nuovi eredi al trono. Proprio in questo frangente iniziò a nascere la leggenda nera della futura Regina. Qualcuno ipotizzò che Francesco fosse stato ucciso proprio dalla delfina perché l’avvelenamento sarebbe stato “un’arte”, diciamo così, tutta italiana. Caterina fu vittima del pregiudizio, un male trasversale. Il Re, molto affezionato a lei, non fece caso alle dicerie. Alla giovane Delfina non interessavano i commenti malevoli. Il suo vero problema era un altro: non riusciva a dare un erede al marito. Enrico non l’amava: i suoi sentimenti erano per la cortigiana Diana di Poitiers, che aveva 20 anni più di lui (sembra addirittura che la relazione tra i due fosse iniziata quando lui aveva circa 15 anni e lei 35). Diana avrebbe spinto Enrico a dormire con la moglie (del resto Caterina era meno pericolosa di un’altra possibile amante più giovane che avrebbe potuto strappare il futuro sovrano all’influenza della cortigiana). Caterina ed Enrico ebbero 10 figli e salirono al trono di Francia nel 1547. Il nuovo monarca, però, morì dopo 10 giorni di agonia nel 1559, durante un torneo cavalleresco. Caterina prese il lutto a vita, ma non si vestì di bianco, colore tradizionale delle Regine vedove, bensì di nero, inaugurando una nuova tradizione. La Notte di San Bartolomeo Caterina divenne una Regina Madre e una reggente. Il trono passò al figlio Francesco II che, però, morì nel 1560 a causa della sua salute cagionevole. Il potere finì nelle mani dell’altro figlio, Carlo IX. Anche quest’ultimo, malato di tubercolosi, spirò nel 1574. Caterina, che non si era mai ritirata dalla vita politica, con gli anni accentrò su di sé sempre più potere e nel 1562 promulgò l’editto di Saint Germain, concedendo libertà di culto ai protestanti. Una misura basata sulla tolleranza e con cui la sovrana tentò, invano, di evitare le guerre di religione. Il culmine della lotta venne raggiunto durante la tristemente famosa Notte di San Bartolomeo, tra il 23 e il 24 agosto 1572. Doveva essere un momento di festa, stava per sposarsi la figlia di Caterina, Margherita (la Regina Margot di Dumas), con il principe Enrico III di Navarra. Invece si trasformò in un massacro: doveva essere una vendetta contro i capi ugonotti e il loro crescente potere nella società, ma la situazione sfuggì di mano: gli storici stimano che vennero uccise tra le 5mila e le 30mila persone a Parigi. I contemporanei e i posteri, almeno fino alla Rivoluzione francese, diedero la colpa della strage alla sola Caterina. Lei avrebbe premeditato l’assalto, attirando gli ugonotti nella capitale. Non sarebbe andata proprio così: gli studi più recenti, che rivalutano la figura della sovrana, sottolineano che sarebbe stato Carlo IX il principale responsabile di quell’evento. Ci sono diverse interpretazioni sul vero ruolo di Caterina De’ Medici, ma sembra proprio che non sia stata la mandante della repressione. Commise comunque diversi errori fatali, non ribellandosi all’idea degli omicidi mirati dei capi ugonotti che sarebbe partita dal Re (sembra anche che fosse, almeno in parte, d’accordo) e sottovalutando la portata di ciò che stava accadendo. Quando, insieme a Carlo IX, avrebbe tentato di fermare il massacro, era troppo tardi. La Notte di San Bartolomeo macchiò in modo indelebile il suo nome, contribuendo al consolidamento della sua leggenda nera. La leggenda nera Per secoli storici e scrittori (perfino Dumas nella già citata “Regina Margot”) hanno perpetuato l’immagine oscura di Caterina De’ Medici: assassina, strega dedita a pratiche occulte, avvelenatrice. La leggenda vuole che sia stata lei a far uccidere Giovanna d’Albret, Regina di Navarra (mamma di Enrico II di Navarra), inviandole dei guanti profumati e avvelenati dal suo profumiere personale, Renato Bianco. Molto romanzesco, ma falso. Giovanna morì per cause naturali. Per qualcuno Caterina avrebbe avvelenato pure il figlio, Carlo IX, ma abbiamo visto che in realtà il sovrano morì di tubercolosi. Sono certi, invece, gli incontri tra la monarca e Nostradamus, il quale avrebbe predetto la fine della dinastia dei Valois in modo molto particolare: la Regina si sarebbe seduta in una stanza, di spalle alla porta, guardando in uno specchio “magico”. Da lì avrebbe visto entrare nella camera, a uno a uno, il riflesso dei suoi figli, ognuno dei quali avrebbe compiuto un numero di giri della stanza pari agli anni di regno che gli erano destinati. Molto probabilmente il "veggente" non predisse proprio nulla: Caterina sapeva che il casato era al tramonto, era afflitta e stanca, soprattutto nell’ultima parte della sua vita, a causa delle guerre di religione. Forse interpretò le parole di Nostradamus e ciò che credeva di aver visto nel modo più funesto perché era consapevole della sorte che attendeva i suoi figli e il suo regno. Inutile dire che la fama sinistra della Regina Madre arrivò fino alla Rivoluzione francese, durante la quale venne accentuata proprio per dimostrare una presunta decadenza morale dei reali francesi. Per la verità non esiste neanche una prova dei presunti omicidi di Caterina, né del fatto che fosse una donna sadica e sanguinaria. Ma allora perché tutto questo accanimento nei suoi confronti? La risposta potrebbe essere molto semplice, almeno in parte: la Regina era una donna, una straniera che raggiunse l’apice del potere, diventando Regina di un Paese che non era il suo. Non le venne perdonata l’ascendenza italiana. Per di più Caterina era intelligente, curiosa, molto più abile e istruita di tanti suoi contemporanei uomini. Il fatto che la sovrana conoscesse alcuni tra i più importanti astrologi dell’epoca, non vuol dire che avesse la mania dell’occultismo. Per prima cosa va sottolineato che astrologia ed esoterismo sono due cose diverse. Poi va anche ricordato che nel Cinquecento non era strano ritenere che gli astri influissero nella vita degli uomini. Il confine tra l’astrologia e la scienza che oggi chiamiamo astronomia non esisteva: le conoscenze riguardanti i corpi celesti si mescolavano con quelle che oggi sono delle superstizioni. In questo Caterina era solo figlia del suo tempo. Inoltre, già tra i contemporanei della sovrana, si rafforzò uno strano binomio: profumo/veleno. Ovvero, se una persona crea profumi o è interessata alla materia, deve sapere per forza creare anche veleni. Non era un pensiero originale e all’epoca neanche del tutto errato, ma rimaneva un pregiudizio che offrì un appiglio ai detrattori di Caterina. A Firenze il profumiere Renato Bianco (per qualcuno anche alchimista, creatore di profumi e sostanze mortali), realizzò per la De’ Medici un’essenza a base di agrumi, unico esempio del suo lavoro giunto fino a noi: l’Acqua della Regina, da cui avrebbe avuto origine l’Acqua di Colonia. La Francia vanta una lunga tradizione profumiera, ma spesso dimentica che quella consuetudine nacque grazie all’italiana Caterina, poiché la quotidianità della Firenze dell’epoca e della famiglia Medici era normalmente impreziosita dalle essenze. Profumi, non veleni. Forse è ora di rivalutare seriamente la figura di Caterina De’ Medici, ammettendo anche i debiti di riconoscenza nei suoi confronti. https://www.ilgiornale.it/news/personaggi/caterina-de-medici-avvelenatrice-corte-francia-2196825.html E non scordiamoci dell'Alchermes... qualcuno sostiene che sia una sua "invenzione" ma più probabilmente era solo: un liquore molto amato dalla famiglia Medici, infatti in Francia era chiamato "liquore dei Medici". Dalla versione originale, piuttosto alcolica, sono derivate copie di vario tipo, un po' in tutte le regioni d'Italia, caratterizzate da bassa gradazione alcolica ed un gusto più dolce. Anticamente in Sicilia questo liquore, chiamato "Archemisi", veniva utilizzato contro i "vermi da spavento", vale a dire quando, ad esempio, un bambino riceveva un grande spavento da un determinato evento: in tal caso, i nonni si premuravano di dare al bambino un cucchiaio o due di questo liquore (a seconda del grado di spavento) per esorcizzare la paura.1 punto
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@modulo_largo grazie per il consiglio, vero, principalmente ho denari nella mia piccola collezione, ancora devo capire bene come evolverla, a quanto ho capito la pazienza è fondamentale, resisterò 😁1 punto
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Elefante perché simbolo dell’Africa ( sotto Tolomeo - sovrano egiziano) di leone perché idealizzato come Ercole - eroe invincibile1 punto
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Credo che in molti casi sia proprio così, infatti il mercato delle minchiate è talmente vasto che con un po' di fortuna si può fare grana, se si riesce a diventare abbastanza noti attraverso i network complottisti.1 punto
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DE GREGE EPICURI Non sono più aggiornato sui prezzi, ma fino a qualche anno fa Otho si trovava a prezzi più accettabili per la zecca di Alessandria d'Egitto. Il ritratto però è "inventato" e non ha nulla a che fare con quello dei denari.1 punto
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E’ un decadrammo il massimo nominale emesso nell’antica Grecia per celebrare vittorie e occasioni molti solenni. Decadrammi furono emessi da Atene, Siracusa, Agrigento, in Fenicia ( anche se il nominale di base non era la dracma - ma come peso siamo equivalenti). alessandro ne emise due tipi , questo di un interesse storico eccezionale che mostra la battaglia contro il re Poro - giustamente celebrata da Alessandro; e un altro con il suo consueto ritratto mitizzato con la pelle leonina che ritroviamo nelle sue tetradracme. L’interpretazione di ‘medaglione’ credo sia dovuta al museo di napoli - tra l’altrk darebbe stato assai rilevante mettere il peso del pezzo nella descrizione e - vista l’eccezionalita’ del pezzo - un riferimento bibliografico sarebbe stato utile1 punto
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SPL mi sembra riduttivo,vedo ancora molto lustro e non vedo segni o colpi. Per me sopra lo SPL sicuro non dico FDC ma non manca molto. Una delle più belle che ho visto normalmente hanno anche difetti di conio........ Complimenti1 punto
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Molto affascinante. Gran bel tondello, complimenti! Ti andrebbe di mostrarci anche il taglio? Grazie Saluti Gordon1 punto
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Per quanto riguarda i primi 3: a) 12/40= 3/10= 30% b) 12/52= 23% c) 12/54= 22,2%1 punto
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Più vedo siffatta massa di farneticazioni più mi convinco che bisognerebbe creare qualcosa di simile ma rivolto contro di loro. Perchè, essendo 'sta roba pensata in prevalenza per analfabeti funzionali ed estremisti politici, i cattivi vari di turno sono sempre americani, inglesi, ebrei e più indirettamente tutto ciò che si rifà al liberalismo e alla democrazia (riassunto col famoso "NWO"), mentre bisognerebbe scrivere e diffondere una narrazione di contrasto fatta da deliri simili dove invece il "NWO" e gli stronzi di turno sono russi, cinesi e in generale i sistemi dittatoriali/autoritari vari con i loro servizi segreti, le loro banche e le loro passate guerre. Con un po' di fantasia e l'ispirazione a tutto il "materiale grezzo" già fornito da loro stessi (gli scrittori complottari di professione) potrebbe anche avere risvolti divertenti.1 punto
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Come vedi c'è un po' di confusione riguardo alle foto pertinenti. Io mi riferivo a quella in apertura della discussione,sembra tratta dal set del primo King Kong..1 punto
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No, non ha il diritto di dire la sua , se la sua è ingiusta e lesiva della reputazione dell’asta , soprattutto se, come le è stato spiegato, era stata avvertita( se non ha letto tutto non è colpa della casa daste) e se il tutto avviene a maggior tutela del cliente. Questo non è Amazon e qui le regole del commercio internet non si applicano, come è stato abbondantemente spiegato in tante altre discussioni: ci vuole un po’ di buonsenso e impegno a comprenderne le regole, “ prima” di lamentarsi , non “ poi”….1 punto
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In conclusione, la doratura dei pezzi in argento e anche la doratura e argentatura dei pezzi in rame è stata eseguita con il solo scopo di guadagnare qualche soldo in più. coeva o moderna che sia .1 punto
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Scusate la battuta: per come è messa 'sta moneta più che BULinATA è stata BULlizzATA.1 punto
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Visto che parliamo di Vitellio, e non di Gordiano III, per me vale la prima tua ipotesi , ovvero lo voglio e mi va bene anche in condizioni precarie, preferibilmente non toccato dal bulino.. il problema è che sono d'accordo con te sul fatto che il rapporto qualità/prezzo è davvero pessimo , ma si trovano a meno i sesterzi di Vitellio? Me ne capitò uno a 300 euro anni fa , anch esso in condizioni pessime , ma poi il nulla, solo monete oltre le 1000 euro , oppure l altra del post che non mi ha mai convinto perché del tutto snaturata dal bulino..1 punto
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Il Sesterzio lascia un po' a desiderare in quanto a conservazione (spatinato logoro, ecc) però a me par buono. Il punto è il prezzo decisamente esagerato, personalmente lascerei perdere poi ovviamente ognuno fa ciò che crede. Attenderei occasioni migliori. I Sesterzi di vitellio sono rari ma ci sono, in giro.1 punto
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Si, anch'io faccio la Bulgaria, dal Regno fino alla Repubblica odierna. Sono monete poco ricercate, ma comunque belline. Anche nel periodo socialista hanno coniato belle monete. eccone alcune della mia raccolta:1 punto
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Direi che si tratta di un double tournois francese...dire di più è davvero difficile perché la data non si vede e il ritratto al dritto è molto compromesso https://en.numista.com/catalogue/index.php?e=france_section&r=Double+tournois&ct=coin&im1=&im2=&tb=y&tc=y&cat=y&ru=&ca=3&no=&v=&i=&b=&d=&u=&a=&dg=&m=3&f=&t=20-22&w=&mt=&g=&se=&ie=1 punto
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Ciao , se il discorso si riducesse solo al rapporto : qualita' - prezzo del Sesterzio , ti direi senza alcun dubbio di lasciar perdere . Discorso diverso e' quello relativo alla domanda che mi porrei se fossi al tuo posto : voglio un Sesterzio di Vitellio solo perche' e' molto raro , anche se messo male ? A questo punto le risposte sarebbero due : 1) lo voglio perche' ho desiderio di possedere un Sesterzio di Vitellio indipendentemente dal suo stato di conservazione (scelta che ha una sua sensata ragione) 2) Rinuncio e attendo un' occasione migliore , magari pagandolo qualcosina in piu' (scelta anche questa ragionevole , ma di rara attuazione in quanto condizioni leggermente migliori del Sesterzio in foto innalzerebbero il prezzo in modo esponenziale) . In questo caso ti direi di attendere . Concludendo la scelta finale deve essere solo tua .1 punto
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Grazie a voi per le esaurienti risposte, ho scelto proprio questo sito per la serietà e la competenza,dato che altrove si vede e si sente di tutto e per una persona come me che si affaccia adesso a questo mondo affascinante c'è bisogno di chiarezza. Buona serata1 punto
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State veramente montando una polemica sul nulla. Come già detto da altri c'era tutto scritto chiaramente, se poi non si è attenti quello è un altro discorso. Con gli uffici chiusi per ferie aspettarsi che qualcuno risponda al telefono o alle mail è un pò complicato. Ho appena comprato da LAC e da Astarte, per dire le ultime due, pagato subito, ma ancora nessuna notizia su eventuali spedizioni. Siamo in agosto, è normale cosi, preferisco che il materiale mi venga spedito con calma a settembre per evitare eventuali intoppi estivi. Art-Rite almeno ha scritto prima delle ferie informando tutti. Aspetto invece recensione del materiale comprato, visto che in pochi altri casi mi è capitato di vedere così tanta attenzione nell'attribuzione del grading (cosa un pò più concreta per chi compra).1 punto
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Buon ferragosto a tutti! E ovunque siate non dimenticate di fare attenzione agli spiccioli quando vi danno il resto 😉1 punto
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Nonostante l'argomento in sè sia divertente - a causa della sua congenita, comica idiozia - non penso ci sia molto da dire a parte constatare l'ignoranza totale dei soggetti nel video, che traspare in tutta la sua tartarica immensità dopo pochi minuti dall'inizio (già solo dalle farneticazioni sull'UE, argomento di cui m'intendo parecchio). Ma qui scopriamo l'America, anche se non so se questo caso specifico della Tartaria è stato ideato per tornaconto economico/politico o è una semplice manifestazione generale di psicopatia QAnonista. Comunque su una cosa hanno ragione: la Grande Tartaria era abitata da giganti, infatti come ho già accennato nel thread del complottismo il suo imperatore era un dinosauroide alto come un palazzo di 30 piani che sputava fuoco. E' conosciuto oggi col soprannome di "Godzilla", occidentalizzazione del nome tartarico "Gojira". Notare in alto a destra nell'antico affresco postato sotto un aereo molto simile al caccia americano degli anni '50 F-86 Sabre, impegnato in un attacco ai danni di Sua Maestà Imperiale: è la prova definitiva che la Grande Tartaria aveva un livello tecnologico pari a quello moderno e che i progettisti di suddetto caccia presero ispirazione dai disegni segreti degli ingegneri tartarici conservati negli archivi del Governo Ombra Mondiale.1 punto
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Vedo che non volete rassegnarvi a perdere... Tutti sono capaci di avere orrori comuni... Allora rilancio con la pagina degli "orrori rari": - FRANCESCO GIUSEPPE - 3 CENTESIMI 1852 MILANO (II TIPO) GRADO "R" - VITTORIO EMANUELE II - 2 CENTESIMI 1861 NAPOLI GRADO "R" - VITTORIO EMANUELE II - 5 CENTESIMI 1861 BOLOGNA GRADO "R2"1 punto
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Un raro esemplare di tarì in oro ( 1085-1101 / 12,00 mm / 1,13 g ) probabilmente battuto in Palermo al nome di Ruggero I di Altavilla, primo conte di Sicilia, con al diritto 'large tau' con 3 puntini ed al rovescio leggenda cufica . Sarà il 30 Luglio in vendita Naville 83 al n. 708 .1 punto
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Trovo che il nome di questa tribù delle steppe asiatiche sia molto simpatico, anche se, ad essere sinceri, non mi è chiaro da cosa derivi. In realtà non si hanno molte notizie in merito, quanto meno da fonti facilmente accessibili dall'Europa. Treccani online così riporta (https://www.treccani.it/enciclopedia/juan-juan_(Dizionario-di-Storia)/😞 Si tratta di una popolazione che ha esteso la propria influenza in aree di confine, tra Cina e India. Sul fronte nord-indiano, in particolare, l'influenza deve essere stata tale da richiedere l'emissione di monete imitative sul tipo di quelle dell'impero Kushan. Incuriosito da queste monete "esotiche" e dalla storia non banale, non mi sono lasciato sfuggire questo esemplare, di cui riporto la descrizione del venditore: India, Post-Kushan (Baktria). Jouan-Jouan Æ. Circa AD 195-230. 20mm // 1,89g Imitating types of Huvishka. King lounging on couch / Lunar goddess standing facing, arm raised, tamgha to left. MACW 3373; Pieper 1246. La moneta, piuttosto astrattamente, si rifà a questo tipo della monetazione Kushan: https://www.zeno.ru/showphoto.php?photo=197532 Non si tratta di una moneta particolarmente rara, ma in Italia non se ne vedono spesso per questioni di diversi interessi. Cosa ne pensate? Matteo1 punto
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Sai come la penso… tutte rispettabili le monete , ma compriamone meno, con migliorare conservazione. questo è un imperatore costoso, se lo vuoi sai che lo devi pagare, in tutte le conservazioni. Se fossi in te, inizierei a metterne da parte nel salvadanaio per poi fare L acquisto giusto. monete come quella sopra, per come poi si presenta , mi dicono poco.1 punto
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