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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/08/23 in tutte le aree

  1. Buonasera, l'etnico è di "difficile" interpretazione perchè in alfabeto osco (KAPU dal basso). Non è META, quindi metaponto, ma Capua (in Osco). Si tratta di una Semuncia di Capua con testa velata di Hera coniata in pieno secondo conflitto punico. Alcuni riferimenti: SNG ANS 219-221; SNG Morcom 91;
    4 punti
  2. Salve chiedo maggiori informazioni sulla cartolina in oggetto, rientrante in una raccolta molto carina di cartoline avente ad oggetto “Umorismo”. ringrazio in anticipo
    3 punti
  3. Salve chiedo maggiori informazioni sulla cartolina in foto, rientrante in una raccolta molto carina di cartoline avente ad oggetto “Umorismo”. ringrazio in anticipo
    2 punti
  4. Salve chiedo maggiori informazioni sulla cartolina in oggetto, rientrante in una raccolta molto carina di cartoline avente ad oggetto “Umorismo”. ringrazio in anticipo
    2 punti
  5. L’epoca imperiale romana riaffiora a Cerveteri Due importanti reperti archeologici probabilmente risalenti all’epoca imperiale romana, sono stati rinvenuti il mese scorso a quindici giorni uno dall’altro, durante i lavori di ripulitura e manutenzione eseguiti dal Gruppo Archeologico del Territorio Cerite nel sito delle Acquae Caeretanae nel Comune di Cerveteri (Rm). Secondo il presidente del Gruppo, Paolo Marini, nel primo caso si tratta di “un busto in marmo bianco a grana fine mancante della testa e di parte della spalla sinistra. Il busto è loricato con una corazza ornata da una testa di Gorgone al centro; un panneggio copre quello che resta della spalla sinistra. L’accollatura della corazza è listata ed il suo tipo ricco nei particolari degli spallacci e del gorgonèinon. Il plinto di sostegno è decorato da un motivo floreale a palmetta. Il secondo reperto, come riferisce il direttore del Polo Museale del Castello di Santa Severa, Flavio Enei, è un pilastro a sezione rettangolare di cm 26×23, alto cm 87 con base modanata presenta sulla faccia superiore un incasso circolare di cm 18 di diametro destinato all’alloggiamento di un ulteriore elemento (Busto o altro oggetto), che sulla faccia anteriore presenta scolpiti a rilievo una situla con ansa sopraelevata e un sistro, oggetti chiaramente riferibili al culto isiaco Subito sotto detti strumenti si legge l’iscrizione P.AELIUS.AUG.LIB/EPICTETUS/VOTO, ben impaginata, con lettere poco profonde, alte 3 cm. Si tratta di una dedica ad Iside del liberto imperiale Publio Elio Epicteto, probabile liberto dell’imperatore Adriano, presumibilmente inquadrabile nel periodo compreso tra il 117 e il 138 d.C. Per motivi di sicurezza, ambedue i reperti sono stati portati al laboratorio di restauro del Polo Museale Civico nel Castello di Santa Severa, in attesa che si decisa la loro collocazione. Il Comune di Cerveteri è intenzionato ad avanzare la richiesta affinché i reperti rinvenuti siano destinati al Museo Nazionale Archeologico Cerite sito al centro della città etrusca dove tra le varie testimonianze archeologiche che compongono la sua collezione, figurano il Cratere e la Kylix di Eufronio. “Il ritrovamento del busto marmoreo e del pilastro avvenuti alle Acquae Caeretanae – ha detto la sindaca di Cerveteri Elena Gubetti – premia la costanza e il lavoro svolto dai volontari Gruppo Archeologico del Territorio Cerite svolto, va sottolineato, in modo assolutamente gratuito. Sono convinta che il sito regalerà altre importanti scoperte che contribuiranno ad arricchire il patrimonio archeologico nazionale e in particolare della nostra città. Spero che la nostra richiesta di poter collocare busto e pilastro nel nostro museo sia accolta, sarebbe un motivo in più per studiosi e appassionati di archeologia per visitare il nostro museo che già offre molto da ammirare dell’antica civiltà etrusca. Nel caso – conclude la sindaca – a settembre presenteremo i due reperti al pubblico nel corso di un incontro dedicato al quale inviteremo la stampa e importanti ospiti qualificati, tributando all’evento l’importanza che merita”. https://www.lagone.it/2023/08/07/lepoca-imperiale-romana-riaffiora-a-cerveteri/
    2 punti
  6. Storicamente, a meno che non si trattasse di una "commemorazione", dubito fosse il ponte sul Danubio costruito da Traiano, che ai tempi di Costantino era con ogni probabilità già andato distrutto. Vista la maggior "vicinanza temporale" dell'evento, voterei per Ponte Milvio. ma è ovviamente solo un parere personale
    2 punti
  7. Solo se si tratta di pezzi particolari. Non vengono effettuate analisi archeometriche e metallurgiche su tutti i pezzi. Sono distruttive e costano un fottio. e comunque è uno scenario abbastanza singolare che qualcuno voglia inserire die falsi all’interno di strati archeologici pensando che la cosa non possa essere notata. devi sapere che strati ci sono sotto e dove sono sui tre assi, devi fare un buco nel punto esatto e raggiungere la profondità esatta, posizionare l’oggetto, riempire il buco con la medesima terra non contaminata (ed anche così scavando senti la differente consistenza. se mi parli di manipolazione di un sito stratigrafico e mi dici che è un caso da divisione Fringe posso anche crederci, sono aperto a tutte le soluzioni anche le più incredibili, ma se la cosa è realizzata da esseri di questo universo con mezzi che non smolecolarizzano gli oggetti allora ti dico che la cosa lascia segni indelebili e riconoscibili. Ma mi piacerebbe capire cosa hai in mente esattamente. perché all’inizio sembrava una questione metodologica ma andando avanti la questione si tinge di giallo. hai in mente dei casi specifici?
    2 punti
  8. Piastra 1844 in discreta conservazione.
    2 punti
  9. Buonasera anch'io ho una monetina uguale alla tua RICVIII,21 con i tuoi stessi dati ponderali. A suo tempo avevo fatto una ricerca in merito al ponte su fiume che potrebbe essere il Danubio oppure ponte Milvio sul Tevere dove nel 312 ebbe luogo la battaglia tra Costantino e Massenzio. Intanto ti posto la mia moneta. Antonio
    2 punti
  10. 6 Bolognini 8 Denari - Francesco III D'Este - Duchy of Modena and Reggio – Numista
    2 punti
  11. DE GREGE EPICURI E' l'anonima costantiniana che porta al D la scritta POP(ULUS) ROMANUS, coniata a Costantinopoli, con un ponte fluviale (non si sa con certezza che ponte sia); ed è abbastanza rara. Sopra al ponte si legge la zecca: CONS.
    2 punti
  12. Canina! Chi era costui? È la frase di scolastica memoria che mi venne in mente quando per la prima volta mi trovai a girare per Vardacate. Nato a vissuto per molti anni ad Augusta Taurinorum, a Vardacate ci arrivai quasi per caso, molti anni fa. Io praticamente neanche sapevo (ahimè) dove fosse Vardacate, nonostante non fosse poi tanto lontana dalla mia città natale. Se per Ligabue (l’aedo) Corrigium era città “di cosce e zanzare”, per me Vardacate era città di “burbe e zanzare”, visto che praticamente tutti i maschietti di Augusta Taurinorum facevano il CAR a Vardacate e viste le enormi distese di risaie lì presenti , noto pabulum per quegli insetti famelici e spietati. Sia come sia, alla fine… Hic manebimus optime! Esclamai. Trovai il mio primo lavoro , conobbi mia moglie, la sposai, diventai cives di quel municipium e misi su famiglia. Ebbene, come dicevo, passeggiando bel bello per la città, mi imbattei in un monumento: “Canina! Chi era costui? «Canina! questo nome mi par bene d'averlo letto o sentito; doveva essere un uomo di studio, un letteratone del tempo antico: è un nome di quelli; ma chi diavolo era costui?» Dopo qualche mese dal mio arrivo a Vardacate, mi presi una meritata vacanza e con il Cursus Publicus (per la precisione con la Rubra Sagitta) arrivai nell’Urbe, quella con la “U” maiuscola: Roma! Tra le tappe della mia visita vi era una passeggiata sulla Regina Viarum, la via Appia Antica. Armato della mia immancabile guida, varcata la massiccia cortina delle Mura Aureliane dalla maestosa Porta San Sebastiano, dopo una bevuta al vecchio fontanile, iniziai il mio cammino. Subito mi ricordai delle parole del buon Orazio: “ (…) minus est gravis Appia tardis (…) ovvero: “L’Appia è meno faticosa a chi la prende comoda”. Pertanto, seguendo il suo consiglio, mi avviai pedetemptim lungo la strada. Sepolcro di Geta…catacombe di San Callisto e San Sebastiano…Villa e Circo di Massenzio… Tomba di Cecilia Metella…Capo Bove…Indescrivibile il piacere di camminare sull’antico basolato, in una calma surreale…Quanto sembrava lontano il caos dell’Urbe…. …le vestigia sparse cercai per poggi solitarii et ermi….quando ad un certo punto un monumento attirò la mia attenzione… Presi la mia fidata guida e lessi: “monumento detto dei Rabirii, del quale Canina (questo nome mi ricordava qualcosa…) scrive che non solo per la pertinenza delle indicate persone ma per l’eleganza dei suoi ornamenti…ha meritato di avere la preminenza su tutti gli altri per essere ristabilito nel miglior modo che fu possibile. Canina ( a ridaje….) ricostruisce il monumento funerario secondo lo schema di una grande ara, utilizzando, come descrive egli stesso, tutti i frammenti che furono rinvenuti tra le sue rovine”. Proseguii il mio cammino finché, al VI miglio, subito dopo la splendida Villa dei Quintili, incontrai il grande Mausoleo di Casal Rotondo. Ripresi la mia fidata guida e lessi: “…è un sepolcro circolare di età augustea così chiamato a causa di un piccolo casale (guarda caso…), ora trasformato in villa, che vi fu costruito sulla sommità. A lato del monumento, Luigi Canina (Canina….ancora tu….ma non dovevamo non vederci più?) volle alzare una grande quinta in laterizio per esporre i frammenti di marmo che egli riteneva appartenessero alla decorazione della tomba, poiché rinvenuti nei pressi dell’edificio.” : Luigi Canina….Ecco chi era costui!! Luigi Canina, nacque proprio a Vardacate il 24 ottobre 1795. Dal 1818 fu a Roma per studiare e dirigere numerosi cantieri, commissionati soprattutto dalla famiglia Borghese (tra i più famosi i monumentali propilei di ingresso della Villa da Piazzale Flaminio). Contemporaneamente coltivò un profondo interesse per l’archeologia, che lo portò ad essere nominato Commissario alle Antichità dell’allora Governo Pontificio nel 1839. Diresse importanti scavi a Roma (nelle proprietà Borghese, nel Foro Romano, sull’Appia Antica), Tuscolo e Veio, e pubblicò numerosi studi sull’architettura e topografia antiche. A lui si deve la realizzazione, tra il 1851 e il 1855, del progetto per la sistemazione della Via Appia Antica come passeggiata archeologica: si occupò di espropriare l’area, ripulire e restaurare i monumenti ai lati della strada, creando il “museo all’ aperto” che è tuttora davanti ai nostri occhi, per la conservazione sul posto dei reperti archeologici dei monumenti, allestiti su quinte architettoniche in corrispondenza degli antichi sepolcri. Lo studioso, anticipando metodologie oggi affermate, ha realizzato un programma di interventi nel pieno rispetto del rigore scientifico. I reperti mobili, pertinenti ai singoli monumenti, furono recuperati nell’unico modo possibile, ossia inserendoli in una struttura dichiaratamente nuova, limitata all’essenziale, che doveva suggerire la forma del monumento romano solo nella facciata. Sempre a Roma si occupò infine della sistemazione di alcuni monumenti nell’area del Foro Romano. Luigi Canina è sepolto a Firenze, In Santa Croce, tra i grandi (un vero onore, direi). Per concludere, volevo dire che Vardacate non è solo città di burbe e zanzare. Infatti, gode di alcuni bellissimi monumenti come il Duomo di Sant’Evasio (una delle più importanti cattedrali in stile romanico-lombardo del Piemonte), la sinagoga (un vero gioiello nel suo genere) e il Castello (spesso sede di mostre ed eventi). Inoltre (per i golosi) a Vardacate si producono i Krumiri, biscotti tipici della città, famosi in tutto il mondo (indescrivibile il profumo che si sente nelle vie limitrofe alla bottega). Infine, nel secondo fine-settimana di ogni mese, si tiene il Mercatino dell’Antiquariato dove tra le altre cose è possibile trovare tante belle monete. Se vi fa piacere, non preoccupatevi delle zanzare (basta un po' di Autan, dai!) e venite numerosi a Vardacate, alias (Casale Monferrato in provincia di Alessandria)! Un saluto a tutti. Stilicho
    2 punti
  13. Buon pomeriggio a tutti Ho aperto questa discussione come invito agli appassionati della monetazione del Grande a inserire gli esemplari più interessanti dal punto di vista estetico e anche per rarità, sia posseduti sia visti in giro. E questo indipendentemente dal metallo, quindi dai distateri ai bronzi. Questo mio tetra proveniente dalla Tkalec di Zurigo dell'ottobre 2007 penso sia adeguato ad aprire la galleria, anche perché Martin Joseph Price ha scelto questa immagine come illustrazione del suo libro più famoso ‘The Coinage in the Name of Alexander the Great and Philip Arrhidaeus’. La zecca è di Tarso, in Cilicia, e il periodo c. 323-317 a. C. Leggiadra la Nike in volo a destra nel campo a sinistra. La catalogazione è Price 3042a in quanto, oltre al monogramma sotto il trono, è presente una sigma maiuscola in esergo. apollonia
    1 punto
  14. Salve chiedo maggiori informazioni sulla cartolina in oggetto, rientrante in una raccolta molto carina di cartoline avente ad oggetto “Umorismo”. ringrazio in anticipo
    1 punto
  15. Buonasera, Piccola monetina, 14 mm di diametro per 0,95 grammi. Credo sia romana, ma non ne sono nemmeno troppo convinto...... Aiutatemi voi, grazie!!
    1 punto
  16. Archeologia, nuovi tesori riemergono nella Valle dei Templi: ritrovate oltre sessanta statuette votive I depositi sono stati scoperti nell'area del tempio di Giunone, mischiati con lucerne e piccoli vasi, frammenti di bronzo, mescolati a un gran numero di ossa Archeologia, nuovi tesori riemergono nella Valle dei Templi: ritrovate oltre sessanta statuette votive Un ricchissimo deposito votivo composto da almeno una sessantina di statuette, protomi e busti femminili in terracotta, lucerne e piccoli vasi, frammenti di bronzo, mescolati a un gran numero di ossa è stato scoperto nell'area a nord del tempio di Giunone. I ritrovamenti sono emersi nel cantiere nella Casa VII b, una delle abitazioni del complesso abitativo che si trova nei pressi del più alto dei templi della via Sacra. Una campagna di scavo e ricerche finanziati dalla Regione Siciliana attraverso il Parco archeologico, diretto da Roberto Sciarratta, ed è guidata dall’archeologa Maria Concetta Parello. Si tratta di scoperte che hanno un enorme valore soprattutto per comprendere le dinamiche della distruzione di Akragas del 406 avanti Cristo da parte dei Cartaginesi. Il deposito votivo, che sembrerebbe sistemato sopra i livelli di distruzione della casa, potrebbe raccontare il momento in cui gli oggetti che lo compongono furono recuperati dagli akragantini dopo la distruzione. Si potrà avere una maggiore certezza sugli aspetti storici solo proseguendo la ricerca. "È un intervento scientifico che abbiamo sostenuto negli ultimi anni – afferma il direttore del Parco Valle dei Templi Roberto Sciarratta – e che ha dato da subito dei risultati importanti. Nell’area di scavo, che ci regala una lettura dettagliata degli avvenimenti storici, era già stato individuato un ampio settore di abitato, ovvero case di età greca, la cui fase principale termina con la conquista e la distruzione della città da parte dei Cartaginesi". https://www.agrigentonotizie.it/cronaca/archeologia-valle-dei-templi-agrigento-ritrovamenti.html
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  17. DE GREGE EPICURI No, il sito DIVA dice che "non si ha il permesso di accedere a questo sito". Qui sono in ferie e non ho il mio catalogo cartaceo della collezione Lindgren.
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  18. Dando per scontato che era di Metaponto, chi ci pensava a Capua? 🤣
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  19. Certamente che sì! La parola "vampiro" ha un origine oscura e ci sono due ipotesi deriverebbe: 1- o dallo slavo antico 2- o dall'ungherese La tradizione del sangue è molto presente: ad esempio c'era la famosissima contessa Báthory Erzsébet era stata muratura viva per aver ucciso moltissime servette (secondo le accuse e la leggenda, per poter fare il bagno nel loro sangue e rimanere giovane). Tra l'altro la sua famiglia era pure imparentata con la mia! Ma non ci sono solo vampiri, ma anche licantropi, streghe, demoni.... Uno stemma delle mia famiglia ha infatti un lupo rampante con sciabola... molti ci vedono un licantropo.... Quindi quando c'è la luna piena meglio non contraddirmi ...
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  20. grazie mille miglio81, bravissimo, risolto ottimamente il problema... non ci sarei arrivato, un cordiale saluto eccola !! Hera con "scettro con punta di loto sopra la spalla" e spiga con a destra " un oggetto simile a un treppiede".. (da asta Triton V lotto 29 15/01/2001)
    1 punto
  21. Grazie @miglio81, credo che il mistero possa dirsi definitivamente risolto grazie alla tua corretta identificazione 😊
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  22. Il bordo è totalmente incoerente con quello degli esemplari originali, basta guardare la perlinatura. Non ci sono dubbi sul fatto che la moneta sia falsa, anche senza ulteriori fotografie, ma è comunque possibile che sia in oro, e in tal caso il valore sarebbe comunque intorno ai 1600 euro.
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  23. Sulla via Appia, vicino al mausoleo di Casal Rotondo?
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  24. Ciao a tutti, Come da titolo, ho notato oggi a un mercatino un 10 centesimi veII 1866 zecca Napoli vistosamente sovraimpresso al D con la scritta in stampatello "SAPOL". Non l'ho preso in quanto il commerciante, irremovibile, chiedeva un prezzo palesemente fuori mercato per un palanchino comune in MB, ma mi rimane la curiosità sul perché questo marchio. La scritta era sicuramente impressa con una macchina o un timbro, non incisa quindi. Può essere che sia stata usata come gettone? E in tal caso, cos'era SAPOL?
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  25. Sono monetine emesse nel 330 a Constantinopoli per celebrarne la dedicazione, assieme alla tipologia con la stella al rovescio: La prima raffigurerebbe Roma (il Ponte Milvio?) mentre il simbolo della stella riporterebbe a Costantinopoli. Un argomento molto dibattito che lascia qualche dubbio, nella misura in cui sarebbe l’unica rappresentazione del ponte Milvio nella monetazione di Costantino, 18 anni dopo la vittoria su Massenzio, e all’altra estremità del impero. Rimane il fatto che l’evento poteva essere considerato un atto fondatore della saga costantiniana anche per la « Nova Roma ». Sono abbastanza comuni, coniati da tutte le 11 officine, probabilmente piccoli donativa offerti alla popolazione di Costantinopoli. Secondo David Vagi, ma non so se è stato poi confermato, il loro contenuto d’argento sarebbe superiore a quello degli altri nummi contemporanei della zecca.
    1 punto
  26. È il suo mestiere ! L'è al so miste' ! Faceva il palo 😁 https://g.co/kgs/HBo3ue
    1 punto
  27. Un caro saluto a tutti. Dovevo smettere lo scorso anno, poi non ho resistito e sono arrivato a prendere tutto. Appassionatobis
    1 punto
  28. Tranne che dal Muntoni è segnalato anche dal CNI, Cinagli, Serafini, Martinori, Sclilla. Si tratterebbe di un esemplare unico e se ne trova una foto a colori, proveniente da una collezione privata, sul MIR - Stato Pontificio - Volume II Ne esiste un'immagine in b/n anche sul Serafini - Vol. IV - Appendice - Tav. CXCV 9
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  29. Buona giornata, vindar. Diàtriba / diatrìba ('discorso polemico'): pronuncia etimologicamente più corretta diàtriba, più comune diatrìba Saluti apollonia
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  30. Si tramite l’interpretazione del contesto, come ho già detto. non c’è una formula magica o matematica e monete più tarde (postume non vuol dire nulla) possono finire in contesti precedenti non necessariamente per dolo. Ho trovato un gettone da bordello italiano in strati longobardi per l’azione di un contadino che ha piantato qualcosa nella prima metà del 900. cosi come si possono trovare reperti più antichi sopra strati più moderni in deposizione secondaria
    1 punto
  31. Non era quello che avevi chiesto all’inizio, però. Non sei stato chiaro
    1 punto
  32. DE GREGE EPICURI D'estate sono in Friuli, e qui Francesco Giuseppe è sempre molto in auge; pensate che sulle rovine del Forte Hensel, a Malborghetto, sventola la bandiera imperiale austro-ungarica. Vi mostro perciò una medaglia al valore (Der Tapferkeit) dell'imperatore medesimo: è comunissima, essendo stata coniata per molti anni. Pesa 14,55 g e misura 31 mm.
    1 punto
  33. Se non ricordo male, il suo nastro era Giallo e Nero, i colori del Casato. Ciao, gpittini.
    1 punto
  34. @carletto23 La tua soluzione mi aveva fatto venire qualche dubbio ma poi, per verificare la mia, ho visto che i semi di sesamo, per esempio, si presentano nelle varietà di colore bianco, giallo e nero. Il sesamo ha notevoli proprietà benefiche: rinforza ossa e denti, è un antiossidante, è ricco di vitamine B ed E, aiuta l’apparato digestivo, previene l’ipertensione, contrasta il colesterolo cattivo; è un ottimo rimedio contro la stitichezza e rinforza il sistema immunitario. apollonia
    1 punto
  35. Ricordo che a norma di regolamento, è vietato: 4.7 Contestare le decisioni dei moderatori o dello Staff di lamoneta.it pubblicamente. Qualora si necessiti di chiarimenti sul loro operato, si provvedera' a contattarli privatamente (pm o email). In caso di mancato chiarimento, si potrà rivolgersi agli Admin, sempre privatamente ( pm, email o forum apposito ) 4.8 Assumere atteggiamenti d'aperta polemica verso il regolamento, lo staff, o altri utenti, impedendo in tal modo un tranquillo uso del forum ed una normale fruizione del servizio
    1 punto
  36. Belketre

    ID

    Fatto, ora mi sembra di vederci Tanit
    1 punto
  37. Mi sembra di ricordare che l'Arcangelo Michele prende il posto della Nike sugli aurei longobardi durante il regno di Cuniperto (688-700).
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  38. Ho sbagliato numerazione.. però magari quando riprendo a guardare i 3 album denominati Umorismo ne recupero un’altra e rimedio..🤣
    1 punto
  39. Carina questa discussione, più che i vari uffici e affini nell'ultimo paio d'anni mi è preso il pallino di visitare di persona quanto raffigurato sulle monete, ovviamente ove possibile e alla mia portata. Per il momento completato gli 8 tagli (in realtà 7 perchè l'Uomo Vitruviano non è esposto pubblicamente) nominali italiani e di San Marino, quello chi mi ha dato maggiore soddisfazione è questo:
    1 punto
  40. non riesco a controllare la vendita, perchè non ho tutto l'archivio in ferie... ma posso dirti che la moneta citata è quella delle tavole del RIC, perchè l'altra, quella RMT è quella del Britich che ha PLA al posto di PL. rispetto all'AE3, mi pare abbastanza evidente che la moneta esistesse sia in oriente che in occidente ... VIRTVS EXERCITI e VRBS ROMA FELIX sono due esempi, ma la moneta esiste ancora sotto Antemio ... e che dire di quelle di Maggioriano... casomai è l'AE2 che esce di circolazione con un eccezione quasi unica, RIC 55, e poche altre (le cosiddette per Cherson, Massimo di Barcellona etc...) che l'AE4 nel V secolo valesse 1 nummo, mi sembra assai improbabile ... non mi dilungo nella spiegazione qua, perché per darne conto ho scritto nel modo che a me sembrava più chiaro... e che peraltro è in modo differente il risultato a cui arrivano Schindell e Carlà (1) Gennari Alain, The value of the Æ4 and the reforms of Anastasius I / Il valore dell’Æ4 e le riforme di Anastasio I | Alain Gennari - Academia.edu la spiegazione risolve peraltro il noto problema del fresunto "follis" egiziano da 8 nummi.... che in realtà sono 8 monete del valore di 5 nummi (gli AE4) ... che fanno in totale 40 nummi. ... il follis
    1 punto
  41. Sono stato con la mia compagna nel Principato di Monaco e in Costa azzurra In quei luoghi, sembrerà strano, ma ho visto esattamente gli stessi tipi di monete che circolano in Italia solo a Monaco, su richiesta in un negozio di souvenir, di resto un 2 euro di Monaco dell'anno scorso. Siamo poi stati al famoso Museo dei francobolli e delle monete di Monaco, dove si possono vedere le storiche emissioni del Principato; presenti molte monete in euro e alcuni loro conii; anche le divisionali recenti
    1 punto
  42. No no, non sei off topic, anzi, ben vengano quesiti del genere. Può essere utile far riferimento alla pronuncia di questa voce del verbo essere come e aperta, che si indica graficamente con l’accento grave: egli è; È bene. La e senza accento grafico è una congiunzione che si pronuncia come e chiusa. La é con l’accento acuto compare in alcune parole, per es. né (congiunzione negativa): Né carne né pesce. La pronuncia è come quella della e chiusa. apollonia
    1 punto
  43. il tema ha una complessità non banale, ed è questo il motivo per il quale non ha trovato a tutt'oggi una soluzione semplice. è ad esempio indefinita la provenienza perché queste monete si trovano spesso in ripostigli nord africani, è vero, ma altrettanto spesso come monete sparse e spurie sul territorio italico e soprattutto a Roma (grazie alla maggiore quantità di contesti pubblicati? possibile....)... quindi circolavano a Roma senza dubbio, a differenza delle monete vandale...per dire.... Quindi abbiamo posizioni diverse, e a sfavore di una origine romana si è espressa ad esempio la Molinari.... altri oltre a Kent invece la appoggiano...pur con il dubbio che tutti abbiamo. va poi detto che sono triangolari una serie di monete numerate dal Kent e attribuite a Valentiniano III per nomi al dritto a lui apparentemente associabili (VAL VALEN VALNTIN VALENT etc ....), ma anche una serie di monete certamente imitative che al dritto sono quasi identiche... allora fino a oggi quale è stato il criterio? le monete che si presentano con una certa regolarità di emissione e con numeri bene o male significativi, sono diventate "di valentiniano" le altre "imitative"... tra le imitative abbiamo casi su casi.. VOT di qualsiasi tipo, XVX etc, Staurogrammi, croci (vedi Ordona che parte con DN V), Aquile stanti come quelle del III secolo per le monete di consacrazione, etc etc etc etc tutte però a me note in un numero di esemplari limitatissimo...spesso uniche. ora, oggettivamente, non esiste per i dritti un confine tra le "numerate del RIC" e le "imitative", ma abbiamo una scala di grigi virtualmente infinita. certo, alcune mostrano una continuità di rovescio, e una casistica tale da far supporre si tratti di una "emissione" piuttosto che di una imitazione estemporanea peraltro di un prototipo inesistente. che le monete siano state spezzate da una più grossa divisa in 4 o 3, o che siano state ridotte meccanicamente come già accadeva da tempo con le monete di IV secolo, fa poca differenza, ma fa differenza il fatto che si sia scelto di riconiare questi frammenti, invece di utilizzarli così come erano (vedi fondi Cossar per capirci....esempio di una casistica infinita in tutto il Mediterraneo) purtroppo va detto che anche il confine tra "moneta buona" e "moneta falsa" va letto con la dovuta attenzione... la nota officina di falsi di Alessandria del secolo precedente raccontata da Gara, era certamente "tollerata" o forse di più, vista la dimensione e la posizione della "zecca dei falsi" in pieno centro città. . . e che dire delle monete imitate in Gallia proprio nello stesso periodo, dove la Moneta publica veniva temporaneamente chiusa .... A questo aggiungiamo che la zecca (moneta publica soltanto... moneta publica lo ricordo è la zecca che conia il solo bronzo e non l'oro o l'argento) di Roma ebbe alla fine del regno di Valentiniano certamente una interruzione.... di quanto non è dato sapere.... ma se questo è vero, per ben più di 7 anni a sud di Ravenna non si vedono coniazioni in bronzo (Roma ricomincia a coniare solo gli AE4 con in monogramma di Ricimero e siamo almeno nel 462...almeno... e Maggioriano conia solo a Milano e Ravenna)... quindi essendo quella del centro Italia un'area abituata alla moneta spicciola, non appare strano che si sia proceduto alla coniazione di una moneta di necessità...autorizzata? tollerata? incentivata? da chi? non è dato saperlo, ma il 455 non è per forza la data ante quem per queste monete.... che a mio avviso non è per nulla scontato assegnare all'Africa. In Africa poi le monete possono essere arrivate in molti modi... pagamenti (essendo una moneta spuria è normale venisse spesa prima), saccheggi, etc etc ... e soprattutto non è facile datarle perché purtroppo essendo assolutamente incerta la datazione dei Domino Nostro, "questi" non possono essere usati per datare "quelle"... la datazione delle Domino Nostro anche se spostata avanti o indietro di 20 o 30 anni, non fornisce poi nessun indizio risolutivo. Anche il "buon senso" non aiuta... perché, ci si chiede, impiegare tutto quello sforzo per spezzare una moneta e riconiarla... di certo era una lamina... forse è vero...forse no ... chiederei... perchè nel ridurre meccanicamente quelle di IV secolo si sprecava tutto quel tempo nel salvaguardare l'immagine imperiale? .... e poi... le imitative di Maggioriano dalla presunta zecca di Aquileia (sempre fondi Cossar) anche lì erano lamine spezzate o monete più antiche battute e poi spezzate.? ho tante domande e nessuna risposta ... anche perché una risposta semplice e che consideri la complessità multipla della cosa, non è per nulla scontato esista saluti Alain
    1 punto
  44. Un grano da 12 cavalli in rame del 1786. Asta Nomisma n. 54 del 2016, lotto 1310. Magliocca 310.
    1 punto
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