Vai al contenuto

Classifica

  1. vindar

    vindar

    Utente Senior


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      282


  2. littleEvil

    littleEvil

    Utente Storico


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      1521


  3. apollonia

    apollonia

    Guru


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      30251


  4. Vietmimin

    Vietmimin

    Utente Storico


    • Punti

      3

    • Numero contenuti

      1225


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/05/23 in tutte le aree

  1. Dopo 45 anni ritrovata la testa della statua di Hermes Rubata nel 1978, ritrovata nel '79, poi smarrita nei depositi del Mann fino a oggi che è stata rimessa al suo posto a Baia Una storia lunga 45 anni che ha riportato, oggi, la testa della statua di Hermes al suo posto: a Baia, frazione di Bacoli, nel Parco archeologico dei Campi flegrei. Una storia, raccontata sulla pagina Facebook del Parco, che comincia nel giugno del 1978, quando nella notte tra l'8 e il 9, la testa fu staccata dal corpo e portata via. Le ricerche dei carabinieri portarono al ritrovamento del manufatto l'8 maggio del 1979. era finita in Germania e, una volta riconosciuta grazie all'inconfondibile macchia rossastra, fu custodita nella Glyptothek di Monaco di Baviera. Bisognerà attendere l’11 luglio del 1979, affinché la testa venisse restituita alla Soprintendenza. Il peggio sembrò passato e, invece, il capitolo più doloroso della storia doveva ancora essere scritto. Il reperto, infatti, è stato smarrito tra le migliaia di pezzi nei depositi del Mann di Napoli e, con il tempo, la precisa collocazione è stata dimenticata. Ci sono voluti anni di indagini da parte degli archeologici del Parco archeologico del Campi Flegrei perché l'oggetto in marmo fosse individuato, ancora avvolto in un giornale del 1979. A quel punto, si è trattato solo di completare l'iter burocratico. La testa di Hermes è oggi tornata a Baia, come 45 anni fa, ma anche come oltre 2000 anni fa, nel luogo dove gli antichi romani l’avevano voluta. https://www.napolitoday.it/cultura/testa-statua-hermes-baia-campi-flegrei.html
    2 punti
  2. Non tentare mai di tornare nei luoghi dell'infanzia. Sarai deluso. Perché durante l'infanzia sembra che l'erba sia più verde, il cielo più luminoso e gli alberi più grandi.
    2 punti
  3. La moneta è a mio parere alquanto peculiare. L'unica emissione bronzea con testa velata di Demetra (Johnston 57) non esibisce mai al rovescio il simbolo del tripode - se è corretta l'identificazione - accanto alla spiga ma esclusivamente la legenda META a destra e il monogramma (EY?) a sinistra. Tale emissione sembrerebbe comprendere almeno due nominali, il doppio (poco più di 3 g) e la sua metà.
    2 punti
  4. Ciao a tutti, ciao @Paio70 non so se scrivere in ordine cronologico o alfabetico, mi sa che butto tutto nel mucchio... - il catalogo è molto valido, ne posseggo un esemplare del 2009 - perchè del 2009? Non mi ineressano Euro e valori, voglio solo catalogare le banconote. Preso (in D) nuovo - resto di magazzino - per una decina di euro sped.incl. - la traduzione non è strettamente necessaria (non è un romanzo) se fotografi con "google lens" quello che ti interessa, viene convertito in tempo reale. Se ti noti le abbreviazioni della prefazione come "Wz./Wasserzeichen" = Filigrana o "Rs." = retro, il gioco è fatto Come ogni AI che si rispetta, magari inventa un biglietto da "20 Park", ma noi umani sappiamo essere clementi. - - i valori indicati sono esattamente attendibili come quelli dei cataoghi italiani 🤣 / secondo me non c'è alternativa: per vedere come va il mercato, bisogna spulciare le aste recenti. Qui un estratto dell'edizione 2020 https://files.battenberg-gietl.de/public/leseproben/leseprobe-die-deutschen-banknoten-ab-1871.pdf Servus, Njk
    2 punti
  5. Foto pessime e a bassissima risoluzione, con queste a mio avviso non si può esprimere un parere Il colore in se non vuol dire molto perchè potrebbe essere stata lavata con chissà cosa Ammesso sia un falso, a parità di spessore e diametro per avere lo stesso peso (e servirebbe almeno un decimale) serve un materiale con la stessa densità della lega di argento usata per quella coniata in zecca... però per cotanta fatica nel creare una lega con queste caratteristiche avrebbe avuto più senso fare un falso di una data rara, non di una tra le più comuni I falsi per la circolazione venivano fatti con leghe a basso tenore di argento, e pesavano in genere meno dell'originale
    2 punti
  6. Di questi periodi, specie in campagna, è facile sentir frinire le cicale. Questi affascinanti insetti sono stati da sempre oggetto di attenzione da parte dell’uomo. Le troviamo infatti citate in favole, proverbi, canzoni ma anche raffigurate sulle monete antiche! (vedi in fondo all’articolo). A chi vuole conoscere più specificatamente le caratteristiche di questo misterioso insetto, consiglio la lettura dell’ articolo: (da www.greenme.it/animali/cicala-specie-caratteristiche/) La cicala fa parte della famiglia delle Cicadidae. Si tratta di un insetto in grado di produrre suoni musicali, e costituito da due paia di ali membranose, occhi composti prominenti e tre occhi semplici detti ocelli. Le cicale hanno una dimensione variabile, da media a grande, e compresa tra 2 e 5 cm (da 0,8 a 2 pollici). Scopriamo tutto su questi insetti simbolo dell’estate. Le cicale: cosa sono? Le cicale sono membri della famiglia Cicadoidea e si distinguono fisicamente per i loro corpi robusti, teste larghe, ali con membrana chiara e grandi occhi composti. Esistono nel mondo più di 3.000 specie di cicale, che rientrano all’incirca in due categorie: cicale annuali, che vengono avvistate ogni anno, cicale periodiche che trascorrono la maggior parte della loro vita sottoterra ed emergono solo una volta ogni decennio o due. Le cicale sono famose per la loro propensione a scomparire del tutto per molti anni, solo per riapparire in massa, a intervalli regolari. Nonostante il loro nome, le cicale annuali generalmente vivono da due a cinque anni, anche se alcune specie possono vivere più a lungo e i cicli di vita della covata si sovrappongono, il che significa che ogni estate emergono alcune cicale. Anche le cicale periodiche si presentano la maggior parte degli anni in diverse regioni geografiche, poiché sono divise in 15 cicli di covata, ciascuno della durata di 13 o 17 anni. Lo straordinario stile di vita delle cicale è stato fonte di fascino sin dai tempi antichi. Diverse culture consideravano questi insetti come potenti simboli di rinascita, proprio per il loro insolito ciclo di vita. Nella cultura cinese, le cicale erano anche considerate creature di alto rango che i sovrani dovevano cercare di emulare nella loro purezza, e i motivi delle cicale furono persino incorporati negli armadi della corte imperiale nel VII secolo. I maschi producono rumori forti facendo vibrare le membrane (timbali), vicino alla base dell’addome. La maggior parte delle cicale nordamericane produce tic, ronzii o lamenti ritmici, sebbene in alcune specie la “canzone” risulti essere abbastanza musicale. Le cicale femmine di solito depongono le uova in tessuti vegetali legnosi che cadono dalla pianta quando le uova si schiudono. Le cicale appena nate, dette ninfe, si insinuano nel terreno dove succhiano i succhi dalle radici delle piante perenni; queste, di solito, subiscono cinque mute necessarie per raggiungere la maturità. Sebbene non siano normalmente considerate un parassita, le femmine, se numerose, possono danneggiare gli alberi durante la deposizione delle uova. Un po’ di storia sulla cicala Le cicale sono state utilizzate nelle medicine popolari, come simboli religiosi e monetari, e come importante fonte di cibo. La loro canzone una volta era considerata un simbolo per prevedere i cambiamenti del tempo. In Cina, i maschi cicala venivano ingabbiati per il loro canto. Inoltre, la cicala appare nella mitologia, nella letteratura e nella musica di molte culture, inclusa quella degli indiani d’America. Specie e origine Vi sono più di 3000 specie di cicale; due particolari specie pelose della famiglia Tettigaretidae che si trovano solo nell’Australia sudorientale, compresa la Tasmania. Oltre alla cicala del giorno della canicola (Tibicen e altri) che compare ogni anno in piena estate, ci sono anche cicale periodiche. Tra le più affascinanti e conosciute ci sono la cicala di 17 anni (spesso erroneamente chiamata locusta di 17 anni) e la cicala di 13 anni (Magicicada). Queste si trovano in gran numero in covate cronologicamente e geograficamente isolate. Le diverse specie sono facilmente riconoscibili dalle differenze nei canti, nel comportamento e nella morfologia. I maschi di ogni specie hanno tre risposte sonore distinte: canto congregazionale: regolato dalle fluttuazioni meteorologiche quotidiane e dai canti prodotti da altri maschi; canzone di corteggiamento: che viene eseguita prima dell’accoppiamento; grido di disturbo: che viene prodotto in caso di pericolo, quando ad esempio sono catturate, trattenute o disturbate in volo. Ciclo vitale della cicala Il ciclo di vita della cicala ha tre fasi: uova, ninfe e adulti. Le cicale femmine possono deporre fino a 400 uova divise in dozzine di siti. Dopo 6-10 settimane, le giovani ninfe si schiudono dalle loro uova e scavano nel terreno per succhiare i liquidi delle radici delle piante. Trascorrono il loro intero periodo di sviluppo in queste tane sotterranee, prima di mutare i loro gusci, ed emergere per poi accoppiarsi e deporre le uova. Il processo di sviluppo varia in lunghezza, ma le covate periodiche emergono in sincronia a seconda dell’anno e della temperatura del suolo. Inoltre, le cicale aspettano le giuste condizioni climatiche per la riproduzione, ossia quando le temperature raggiungono i 18 ° C. Il ciclo di riproduzione così cadenzato è probabilmente legato all’evitare l’attacco di predatori. Le cicale periodiche non creano piaghe distruttive, al contrario delle locuste, non mangiano la vegetazione ma bevono la linfa dalle radici, dai ramoscelli e dai rami degli alberi. Vocalizzazioni Le cicale sono note per i loro ronzii e ticchettii, che possono essere amplificati da una moltitudine di insetti in un unico ronzio. I maschi emettono il loro canto, grazie alle membrane vibranti poste sull’addome. I suoni variano ampiamente e alcune specie sono più musicali di altre; sebbene i rumori delle cicale possano sembrare simili agli umani, gli insetti usano diversi richiami per esprimere allarme o attirare i compagni. Imparare dalle cicale Gli scienziati hanno studiato le cicale per risolvere problematiche dell’uomo. Questo perché le ali delle cicale in tarda età sono ricoperte da una meraviglia dell’ingegneria naturale: minuscoli nanopilastri uniformi che respingono l’acqua, uccidono i batteri e si autopuliscono. Le ali che uccidono i germi sono fonte di ispirazione per chimici e ingegneri che vogliono sfruttare proprio questa proprietà. Alcuni ricercatori hanno come obiettivo quello di progettare lo stesso meccanismo delle cicale sui pannelli solari. Altri studiosi dell’ University college di Dublino sono rimasti affascinati dalle superfici antibatteriche essenziali per lo sviluppo della scienza biomedica. Per anni, gli ingegneri si sono concentrati solo sulle dimensioni dei modelli alari. Di recente, però, sono state pubblicate ricerche che attestano come i composti chimici specifici secreti dalle cicale siano essenziali per costruire e mantenere questi ingegnosi nanopilastri. Il lavoro mostra che per coloro che cercano di progettare una tecnologia con caratteristiche antibatteriche, ispirate alle cicale, non è sufficiente imitare l’aspetto di questi animali occorre andare oltre, e lavorare con i biologi in modo da imparare effettivamente come si comportano questi misteriosi insetti. ----------------------------------------- Di monete raffiguranti le cicale a me sono venute in mente queste due… ma se qualcuno ne conoscesse altre, è invitato ad integrare! Dracma incusa di Rhegion (510-500 a.C) raffigurante un toro androprosopo con cicala sopra Hektè di Focea (IV sec. a.C) con cicala al dritto
    1 punto
  7. Buonasera, gradirei un vostro parere. Ho notato una grandissima somiglianza tra i vittoriati della repubblica e questa moneta da un’oncia di Capua coniata nel periodo 216-211 a.C. in cui Capua era alleata dei cartaginesi nel contesto della seconda guerra punica. La monetazione di Capua è tutta in bronzo (eccetto una didracma appartenente alla seconda serie) ed è divisa in 3 serie. Un lavoro trovato in rete riporta che la prima serie è del periodo 216-215 a.C. ; la seconda serie è del 215-212 a.C. ; la terza è del 212-211 a.C. . La moneta che allego appartiene alla seconda serie, ha valore un’oncia, è presa da acsearch e pesa 7,85g ed ha diametro 21mm. Dritto: Testa laureata di Giove a destra , a sinistra il segno di valore *. Rovescio: Vittoria alata a destra che corona un trofeo, a destra il segno di valore * n.b. La stella presente a sinistra sul dritto ed a destra sul rovescio indica il valore 1 oncia. È presente solo sulle monete da una e da due once esclusivamente della seconda serie. Per le altre monete sia della seconda che delle altre serie il valore è indicato con altri simboli. Per comodità visiva allego anche un vittoriato 44/1 preso dal catalogo del forum. Dritto: Testa laureata di Giove a destra Rovescio: La vittoria stante a destra, incorona un trofeo d’armi. Grazie.
    1 punto
  8. Buongiorno, vi presento questa moneta da 5 marchi 1970, rame/zinco/nickel, della DDR (Repubblica Democratica Tedesca), commemorativa del 125° anniversario della nascita di Wilhelm Conrad Röntgen, scopritore dei "raggi X" ( e di cui quest'anno, ricorre il centenario della morte). Per questa scoperta, Röntgen ricevette il primo premio Nobel per la fisica nel 1901. Röntgen donò il premio in denaro alla sua università e rifiutò di brevettare questa scoperta per motivi morali; non volle nemmeno che le nuove radiazioni prendessero il suo nome, anche se questo avvenne, indipendentemente dalla sua volontà. Al dritto :una rappresentazione schematica di un tubo a vuoto generatore di raggi X Al rovescio: emblema della DDR. Nella foto sotto , Wilhelm Conrad Röntgen . A destra, la prima radiografia del mondo: la mano di sua moglie con un vistoso anello al dito. Questa radiografia è stata ottenuta nel Novembre 1895, pochi giorni dopo la scoperta dei raggi X.
    1 punto
  9. Grazie mille per la chiara risposta. Sono argomentazioni assolutamente condivise, (vedi simbolo con ? in apertura di discussione e la messa in evidenza, con foto per confronto, delle differenze dalla J57). Ciò nonostante è innegabile che alcune caratteristiche ricordate la rendono compatibile con la monetazione metapontina. Solo una combinazione? Personalmente, con le mie limitate conoscenze e capacità di consultazione, non sono stato in grado di trovare ipotesi alternative. Da qui l'apertura della discussione con l'invito a chi ha molte più conoscenze di me di fornire indicazioni per arrivare ad una corretta classificazione, problematica che mi sembra ancora aperta. PS Condivido appieno anche le considerazioni sull'atteggiamento della casa d'asta che però, alla fine, lo ammetto, ha aumentato la mia curiosità. Un cordiale saluto
    1 punto
  10. 1 punto
  11. No no, non sei off topic, anzi, ben vengano quesiti del genere. Può essere utile far riferimento alla pronuncia di questa voce del verbo essere come e aperta, che si indica graficamente con l’accento grave: egli è; È bene. La e senza accento grafico è una congiunzione che si pronuncia come e chiusa. La é con l’accento acuto compare in alcune parole, per es. né (congiunzione negativa): Né carne né pesce. La pronuncia è come quella della e chiusa. apollonia
    1 punto
  12. Leu Numismatik AG > Web Auction 26 Auction date: 8 July 2023 Lot number: 1329 Price realized: 50 CHF (Approx. 56 USD / 51 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: CILICIA. Hierapolis. 2nd-1st century BC. AE (Bronze, 21.4 mm, 6.75 g, 12 h). Turreted, veiled and draped bust of the city-goddess to right. Rev. ΙЄΡΟ/ΠΟΛΙΤΩΝ - ΤΩΝ ΠΡΟΣ / ΠΥΡΑ[ΜΩ] The river-god Pyramos swimming right, raising his left arm; to left, bird. SNG Levante 1569. SNG Paris 2212-2213. Struck on a somewhat short flan and with minor deposits, otherwise, very fine. From a European collection, formed before 2005. Starting price: 25 CHF ILLUSTRAZIONE: Women, probably intended as Amazons, swimming and diving on an Athenian vase attributed to the Andokides Painter (ca. 520 BC), Louvre Museum
    1 punto
  13. Queste sculture del « palazzo del Governatore » di Capua provengono dall’anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere. Capua antica deve essere un bel posto da visitare, anche per il suo ricco museo archeologico. Grazie per la segnalazione.
    1 punto
  14. la strega LV a Nizza T è LASTRE GALVANIZZATE Ciao. Stilicho
    1 punto
  15. Benissimo! Certo, sono utilizzate nella facciata del palazzo sede del comune ben 7 protomi. Sei sono a circa 1,5 metri di altezza dal suolo; una invece è stata addirittura impiegata come chiave di volta sull’arco portale. Di quest’ultima non sono certo che anche la porzione infissa( e non solo la porzione di interesse scultoreo) sia originale. Però di certo la guida rossa del TCI ‘’Campania ’’ riporta proprio che sono sette le protomi ‘’reimpiegate’’ in questa facciata e quindi questa a circa 5 metri di altezza fa gruppo con le altre. È evidente che tu abbia individuato con facilità la città, però lascio a te l’onore di scriverne il nome.
    1 punto
  16. Salve @vindar, Un suggestivo reimpiego di alcune chiavi di volta antiche inserite sulla facciata di un palazzo del Cinquecento. E se non mi sbaglio, c’è anche questo Mercurio pensieroso:
    1 punto
  17. Ciao @EmilianoPaolozzi Non è impossibile che sia intenzionale, ma secondo me si tratta di eccesso di metallo, o un difetto di conio, ma non è un segno di zecca. Il segno di zecca c’è già, il puntino in esergo. L’unico simbolo conosciuto per Lugdunum che può trovarsi tra le stelle è una palma, il rarissimo RIC VII, 270 (R5), forse un esemplare si trova nel database del PAS, per la seconda officina, S[LG] all’esergo. https://finds.org.uk/database/artefacts/record/id/849775 La zecca di Arelate invece ha diversi segni tra le stelle. L’esemplare con la N in alto menzionato da @Stilicho : https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-54805.htm
    1 punto
  18. Buonasera. Aggiungo anche una discussione sulle monete di Capua e sulle romano-campane visibili al Museo Campano di Capua (museo di cui vale la pena visitare attentamente anche le altre sezioni, come quella vascolare, quella straordinaria delle Madri del fondo Patturelli e quella delle terracotta architettoniche). Inoltre mi permetto di citare il lavoro trovato in rete che ho menzionato nel primo post (mi sembra ben fatto ma non conosco l’autore o suoi altri articoli). È un PDF intitolato ‘’La monetazione di Capua’’. https://numismaticamente.it/wp-content/uploads/2015/12/Capua.pdf
    1 punto
  19. Seconda visita a Yalta: "Al tavolo che vedete qui erano seduti Churchill, Roosevelt e Stalin. Nulla è stato cambiato eccetera,eccetera. Io : Scusa, sono stato qui qualche anno fa e il tavolo era sull'altro lato della sala.... "Hai ragione ma ci sono state infiltrazioni di acqua dal soffitto e allora è stato spostato.." Olga Ivleva : Yalta, aquerello.
    1 punto
  20. Una bellissima raccolta di monete greche e romano campane conservate presso il Museo Campano di Capua . Alcune immagini presenti nel link sono ingrandite permettendo di osservare un po' piu' da vicino le monete . "La collezione del Museo riveste un grande interesse per gli storici ed archeologi perché fornisce un ampia documentazione sulla circolazione monetale fin dai tempi più antichi in Campania e attraverso i suoi esemplari, molti dei quali di singolare preziosità testimoniano l’evolversi della monetazione dai suoi albori fino all’epoca medievale. Per freschezza di conio e rarità di emissione citiamo le monete di Sibari, Taranto, Metaponto, Crotone, Velia, Paestum, Atella e naturalmente Capua. Nonché le monete dei Mamertini di Cartagine, di Siracusa e di Egitto pervenute in Italia probabilmente come bottino di guerra. I pezzi sono sistemati in bacheche e vetrine a muro, ognuna di esse è corredata da ampia didascalia. L’evolversi della numismatica è resa comprensibile da un sistema espositivo cronologico, dalle rare monete delle colonie della Magna Grecia del VI sec. a.C. ai denari d’argento della Roma repubblicana; dalle monete longobarde del Mezzogiorno d’Italia agli argenti borbonici del Regno delle Due Sicilie. Tra le medaglie degne di nota i rari esemplari di epoca rinascimentale. Di interesse storico le medaglie dei Papi e quelle risorgimentali. II medagliere, esclusi alcuni esemplari, è dono al Museo Campano della Famiglia Garofano-Venosta" Tratto da : https://www.bing.com/ck/a?!&&p=3bdcbb759b0a5ddeJmltdHM9MTY5MTE5MzYwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTIxOQ&ptn=3&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=monete+di+capua&u=a1aHR0cHM6Ly93d3cubXVzZW9jYW1wYW5vY2FwdWEuaXQvY29sbGV6aW9uaS9udW1pc21hdGljYS8&ntb=1
    1 punto
  21. Infatti, le foto non sono idonee per poter esprimere opinioni "valide". Ripeto da quello che vedo la moneta è autentica ma non vedo nessuna "alta conservazione", la parte bassa "collo" non porta a dire oltre il BB. Prova a scattare una foto migliore del dritto. Buona domenica a tutti
    1 punto
  22. Pragmatico .. mi piaci.
    1 punto
  23. L'assimilazione culturale di Capua nel mondo romano fu progressiva, ma comunque molto significativa. Non è un caso che i Capuani abbiano spontaneamente offerto se stessi a Roma, con la deditio del 343, rinunciando alla propria identità giuridica pur di ottenere l'aiuto dell'Urbe; e non è neppure un caso che solo 3 anni dopo la città campana si era invece alleata con i Latini, contro quella laziale. Fu sempre un rapporto di amore e odio, con il primo che progressivamente si affermava sul secondo. In questo contesto, non mi sembra affatto inusuale che, quando si ribellò una volta di più, Capua abbia battuto monete proprie ... ma ispirandosi ai tipi iconografici romani. Del resto, è quello che hanno fatto, più di un secolo dopo, anche i ribelli del bellum sociale Inoltre, c'è da dire che le due iconografia della Vittoria stante che offre la corona d'alloro e del trofeo di armi nemiche erano, entrambe, molto comuni e diffuse anche nella monetazione greca. Poteva quindi essere più che naturale proporle assieme
    1 punto
  24. io non avrò funerali. Non voglio riti religiosi. Ho dato disposizione per le mia cremazione, con nessun "addetto" alle religioni accanto ai miei famigliari. Le mie ceneri verranno poi sparse in un boschetto alla presenza - se sarà ancora in vita - del mio cane così che, all'occorrenza, potrà defecare od urinare su ciò che rimarrà di me. Mi sembra la cosa più naturale a questo mondo. Per quel che concerne la musica, amo la classica; la lirica e l'ascolto vivendo. Da morto non mi interessa quello che i miei parenti od amici ascolteranno in mia memoria; tanto io non sentirò
    1 punto
  25. Buonasera. Non mi esprimo sulla bontà o meno della moneta non avendone le capacità. Però l'aspetto del metallo, forse più che il colore in sé, fa pensare. Tutte quelle striature nei campi del dritto non potrebbero essere dovute a pulizie aggressive con spazzole? In quel caso può darsi che il metallo, pur essendo argento, abbia assunto un aspetto completamente diverso... E' ovviamente scontato che una pulizia bella profonda, che abbia lasciato graffi o meno, sicuro l'ha avuta. L'argento dopo le pulizie assume gli aspetti più strani possibili.
    1 punto
  26. Diobolo dalle caratteristiche ponderali e geometriche molto simili a quelle dell’obolo in asta https://www.vcoins.com/en/stores/marc_breitsprecher_classical_numismatist/8/product/mysia_lampsakos_ar_diobol__athena/1748483/Default.aspx Mysia. Lampsakos AR Diobol / Athena Title: Mysia. Lampsakos AR Diobol / Athena Attribution: SNG France 1190 Date: 390-330 BC Obverse: Janiform female head, wearing circular earring Reverse: ΛΑ-Μ, helmeted head of Athena right; fly in right field Size: 11.25mm Weight: 1.18 grams Description: VF. Bankers punch on reverse. Rare symbol, only one example found in online archives...the same single example has sold four times since 2005. apollonia
    1 punto
  27. Moneta autentica. Scusate, ma ci vedo male io o il seno e gli altri rilievi più alti sono integri o pochisimo usurati? Seconda cosa, il "colpo" al D/ tra ore 11 e 12 è tale (non vedo corrispondenza al R/. Certo mettere la scritta di copyright su di una moneta che si crede dubbia...) o è una "sbavatura di conio"? L'esemplare sembra in alta conservazione. Bisognerebbe rispondere alle mie due precedenti domande.
    1 punto
  28. Pxacaesar

    SC

    Ciao, è la stessa impressione che ho avuto io. Oltre ad un pezzo di corona sembra intravedersi anche il nodo del fiocco sotto la corona. Potrebbe, con tutti i dubbi del caso, appartenere a questa tipologia 🙂. Attendiamo ulteriori interventi.
    1 punto
  29. Ecco uno degli eventi storici che LORO ci hanno nascosto: lo zar di Tartaria affronta l'imperatore della Cina.
    1 punto
  30. oddio..... era meglio non emettessero nulla............
    1 punto
  31. È una bella discussione, induce a pensieri ottimisti, rasserena gli animi, e poi, soprattutto, con la Numismatica c’entra come il cacio sui maccheroni. Un capolavoro.
    1 punto
  32. Ciao. Al sicuro in porto. allora: il problema sono gli strati MANOMESSI cioè quelli che hanno subito interferenze successive alla loro creazione. Parte 1. Partiamo da questo principio: qualsiasi sito che ha subito una frequentazione antropica si è formato tramite un susseguirsi di azioni antropiche, appunto, e naturali, quindi da attività di modellazione idrogeologica e di agenti atmosferici e, in certa misura, anche di animali. Prendendola molto alla larga scavando ed asportando strati gli archeologi cercano di capire cosa significhi ogni strato e perché si sia formato, in che rapporto diacroniche/o sincronico è con gli altri strati. questo permette di dare delle interpretazioni e delle ipotesi ricostruttive del sito stesso. ricordiamoci questo mantra: ci si basa sul metodo scientifico stratigrafico per la raccolta di dati e, ci si basa sull’analisi di tutte le evidenze (dati) per un’interpretazione quanto più corretta possibile del sito. Per aiutare gli archeologi, quando possibile, in fase di pre scavo si mettono in atto tutte una serie di strategie volte a fornire agli archeologi le maggiori informazioni possibili sul sito che andranno ad indagare (proprio perché ogni scavo archeologico è un po’ un tuffo nel vuoto… non sai mai cosa puoi trovare) come il survey, la ricerca ed il campionamento di superficie e tramite metal detector che permette a grandi linee di dire cosa ci può essere sottoterra . Tecniche di diagnostica geofisica, di fotogrammetria etc etc C’è tanta scienza si, c’è applicazione del metodo scientifico (a parte che ogni scavo è irripetibile perché si smonta la stratigrafia) ma non è matematica, non so se mi sono spiegato….
    1 punto
  33. 1986 Uno dei singoli più venduti in Europa
    1 punto
  34. Buona sera paolo2021. Ho rintracciato sull'asta Varesi n. 80 del 9/11/22 lotto 515 una moneta da l. 2 1846 Torino qspl assegnata a 1500 euro. Vista la non eccelsa qualità delle sue fotografie (oppure scansioni?) da cui non si capisce l'eventuale residuo di lustro, patina ed altri particolari, potrebbe fare un confronto se ha la moneta in mano. Buona serata. Gabriella
    1 punto
  35. Purtroppo nel museo non ci sono (o almeno non sono esposte) le monete ‘’KALATI’’ coniate nel periodo dell’alleanza con Annibale. C’è però un mucchietto con un centinaio di bellissime monete repubblicane. In compenso si può osservare questa grattugia che attira l’attenzione per essere assolutamente uguale (nota le dentellature) a quelle usate anche oggi. Non mi sono mai accorto di un reperto simile in altri musei archeologici (ma ciò dipende sicuramente dalla vastità delle esposizioni che spesso nascondono i reperti più ‘’semplici’’).
    1 punto
  36. Buon giorno. Servirebbero anche le foto del taglio. Da quello che vedo mi sembrerebbe tutto in ordine, buona la conservazione che a mio parere va ben oltre il bb se le foto non giocano brutti scherzi, conservazione che comunque, vista la tipologia, è di tutto rispetto. Per quanto concerne il bordo, da quanto mi risulta, su questo tipo di monete, è frequente il caso di notevole decentratura . La moneta , dal mio punto di vista, potrebbe forse essere stata lavata, ma non lucidata. Bella moneta! Cordiali saluti Gabriella
    1 punto
  37. In fatto di chiavi il massimo che si può vedere penso siano le chiavi antiche romane, ma per normative e prezzi mi basta ammirarle nei musei. Ciao.
    1 punto
  38. Ciao @Rick_roma Queste monete sono come dei piccoli puzzle; un lavoro per un detective che - in base a tanti piccoli indizi - risolve il caso! Conosci questo sito? https://www.theresia.name/de/svarianten.html (Teutoniko) https://www.theresia.name/en/svariants.html (Inglese) inizia a contare le perline della spilla, poi osserva le piume della coda... buon divertimento! Servus, Njk ========= Edit: Dimenticavo di fare un po' di pubblicità ad un nostro collega: https://www.amazon.it/Tallero-Teresa-Manuale-lidentificazione-quotazione/dp/889982181X/ref=sr_1_1?crid=3MZ947FVINCK&keywords=tallero+maria+teresa&qid=1691086217&sprefix=tallero%2Caps%2C129&sr=8-1
    1 punto
  39. Buon Giorno, un ulteriore aspetto che sarebbe utile approfondire e potrebbe fornire risposte importanti, non solo riguardo al campo strettamente numismatico, è quello relativo alle analisi riguardanti la composizione del metallo impiegato per la produzione di questi “primi” Fiorini. Come per le problematiche relative alla classificazione delle monete, sarebbe indispensabile legare individualmente il risultato analitico alla singola moneta, questo consentirebbe di stabilire se le variazioni nella composizione della “residua traccia inquinante” (il Fiorino doveva ipoteticamente essere di oro puro, le tecniche di affinamento dell’epoca avevano però i loro limiti) possono essere significative per la individuazione della provenienza dell’oro, e fornire informazioni sui rapporti commerciali di questi anni. Chiaramente le provenienze potrebbero essere le più disparate, l’oro da qualche secolo, tranne che in aree abbastanza ben individuate, era quasi sparito dall’occidente, si sarà affinato oro proveniente dal Nord Africa, da Bisanzio, dalle regioni del Sud Italia, dalla Spagna forse anche da aree geografiche più remote, è probabile possano essere state fuse monete e monili anche antichi. Il fatto che le “partite” di oro per produrre Fiorini fossero fornite dai clienti della Zecca unita alla pratica di procedere per lotti all’affinamento, con l’ipotesi, almeno per i primi anni di coniazione, di una limitata componente di Fiorini ritirati dal circolante a comporre tali partite, dovrebbe fornire un dato non “mediato” dal riutilizzo del metallo. Nell’intervento di apertura avevo richiamato tra gli altri un articolo: “X-Ray Fluorescence Analysis of XII–XIV Century Italian Gold Coins” , a corredo dell’articolo è presente, tra le altre, una tabella riassuntiva dei risultati delle analisi effettuate su ventisei Fiorini appartenenti al ripostiglio. Purtroppo non fanno riferimento “individualmente” alle singole monete. Come è possibile verificare dal grafico di cui allego una immagine, il titolo è prossimo a 990/1000 per quasi tutti i Fiorini, in tre casi il titolo è compreso tra 980/1000 e 990/1000 e per finire un solo campione ha un titolo leggermente inferiore dell’ordine di 972/1000. Al di là del titolo dell’oro che rivela una ottima tecnica di affinamento, ho notizia di analisi con risultati diversi in differenti punti della moneta che potrebbero essere il motivo per i valori non uniformi, dovuti a disuniformità nel metallo, notevoli sono le analisi dei campioni numero sette e numero undici per la presenza di una traccia significativa di palladio (non sono sicuramente un esperto nella chimica dei metalli ma presumo che i metalli nobili fossero difficilmente “eliminabili” con le tecniche dell’epoca in considerazione della loro ridotta reattività e dell’elevato punto di fusione). Forse qualcuno degli autori, se leggesse la discussione e non fosse vincolato alla riservatezza, potrebbe nel caso avesse conservato queste informazioni metterle a disposizione per un approfondimento. Ragionare sui “dati medi” e con metodi statistici è importante, studiare individualmente le monete in casi come quello delle “Logge dei Banchi” consente di ottenere informazioni di valore e significato assoluti. Per fare un “parallelo numismatico” si potrebbe ipotizzare la stessa differenza tra una collezione tipologica e una sistematica comprensiva delle varianti e dei singoli coni, sia l’una che l’altra importanti, chiaramente sono diverse le informazioni ottenibili dal loro studio. Cordialità
    1 punto
  40. Per confronto condivido il mio esemplare.
    1 punto
  41. Ultima mia Cingranella: 1853, simbolo stella a 5 punte e taglio rigato. @giuseppe ballauri, sembra che provengano dalla stessa liberata le nostre Cinque Grana del 53.
    1 punto
  42. Buona Serata, Passiamo all'ultimo millesimo, il 1853. Rarità: “R” per tutti i Cataloghi. Taglio: Rigato con simbolo Stella a 5 punte. Varianti: nessuna Curiosità: molti esemplari ( come il 1851 ) presentano la ribattitura sulla legenda al D/, già presa in considerazione, che può sembrare “FERD!” A questo proposito, effettuando una veloce ricerca, penso che tutte le monete con data 1853 presentino tale partcolarità Inserisco l'esemplare della mia raccolta. Saluti a Tutti, Beppe
    1 punto
  43. Un francobollo decisamente simpatico, quella maglietta con il numero 10 penso sia il doveroso omaggio a Diego Armando Maradona, di cui era prevista un'emissione lo scorso anno e successivamente annullata. Il Ministero emette 13 luglio 2023 un francobollo ordinario, appartenente alla serie tematica lo Sport, dedicato alla Squadra vincitrice del Campionato di calcio di serie A, con indicazione tariffaria B. La vignetta raffigura un tipico vicolo di Napoli addobbato con striscioni e bandiere della squadra partenopea, con tifosi che indossano la maglia del club in festa per lo scudetto conquistato. In alto, rispettivamente a sinistra e a destra, sono riprodotti il logo del Napoli e lo scudetto tricolore. Completano il francobollo la legenda “SSC Napoli Campione d’Italia 2022-2023” la scritta “Italia” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzettista: Gaetano Ieluzzo Tiratura: un milione e cinquecentomila esemplari in mini-fogli da dodici. Il francobollo è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente; grammatura: 90 g/mq; supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq; adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco); formato carta: 30 x 40 mm.; formato stampa: 26 x 36 mm.; formato tracciatura: 37 x 46 mm.; dentellatura: 11 effettuata con fustellatura; colori: sei. Formato carta mini-foglio: 147 mm x 159 mm.
    1 punto
  44. Emissione di un francobollo ordinario appartenente alla serie tematica “lo Sport” dedicato alla Squadra vincitrice del Campionato di calcio di serie A. Data di emissione: 13 Luglio 2023
    1 punto
  45. Niente allora.. in vacanza non porto nulla!! Semmai compro.. Il gettone delle idi di marzo!! Ora smetto di lavorare, la banca prende il rotolino in pegno e mi finanzia nuovi investimenti.. avrò una rendita perpetua
    1 punto
  46. Rimarrà il mistero nel rotolino, lo studieranno gli archeologi tra 2000 anni!!
    1 punto
  47. Salve, nella biblioteca numismatica di mio nonno ho ritrovato il volume qui in foto. Chiedo ai più esperti se mi possono dare maggiori informazioni in merito a tale pubblicazione.
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.