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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/04/23 in tutte le aree

  1. Come condensare in poche righe essenziali quanto si può dire su questo esemplare che è autentico senza alcun dubbio ... 👍 Saluti Illyricum
    2 punti
  2. DE GREGE EPICURI La moneta del post 1 ( e 3) è piuttosto leggera perchè ha molto circolato perdendo peso, e perchè probabilmente era leggera in partenza; i sesterzi di barra di Commodo difficilmente pesano più di 20-21 g. Ed è un rovescio raro.
    2 punti
  3. gpittini

    SC

    DE GREGE EPICURI Visto che è molto consunta e sembra aver perso peso, pur essendo leggerina forse potrebbe essere un dupondio. Lo dico perchè sul secondo lato, quasi del tutto illeggibile, forse a sinistra c'è un residuo di corona, tipica dei dupondi.
    2 punti
  4. Guarda che è vera (o autentica che dir si voglia) e a me personalmente piace anche, la trovo carica di storia.
    2 punti
  5. Le monete della serie VRBS ROMA con la lupa mostrano diversi segni e simboli sul rovescio, sia tra le due stelle in alto, sia sulla spalla della lupa, sia in esergo. Se ti può essere utile ti allego questa pagina di tesorillo.com, molto schematica, ma sempre utile per orientarsi: Type 112 (tesorillo.com) Poi c'e' questo articolo da Academia.edu: CATALOGUE_DES_PETITS_BRONZES_URBS_ROMA_a.pdf Infine questo opuscolo: La_collezione_numismatica_Sabetta.pdf Quanto alla tua moneta, penso si tratti della zecca di Lugdunum in quanto mi pare di vedere dot PLG in esergo. Tra le due stelle si vede qualcosa, ma non si capisce bene. Ho provato guardare in rete altre VRBS ROMA di Lugdunum, ma non ho visto segni/simboli tra le stelle. La "N" si può trovare ad Arelate, ma mi sembra abbia un aspetto diverso. Da appassionato, di più non so dirti. Spero almeno di esserti stato utile. Vediamo lo sviluppo della discussione. Ciao. Stilicho
    2 punti
  6. Vedo che non volete rassegnarvi a perdere... Tutti sono capaci di avere orrori comuni... Allora rilancio con la pagina degli "orrori rari": - FRANCESCO GIUSEPPE - 3 CENTESIMI 1852 MILANO (II TIPO) GRADO "R" - VITTORIO EMANUELE II - 2 CENTESIMI 1861 NAPOLI GRADO "R" - VITTORIO EMANUELE II - 5 CENTESIMI 1861 BOLOGNA GRADO "R2"
    2 punti
  7. Campo della Fiera, il pozzo si apre alle meraviglie. Dai nuovi scavi, i primi tesori Al secondo giorno di scavo, il pozzo medievale restituisce già le sue meraviglie. Lì dove lo scorso anno erano stati trovati quasi 300 vasi integri, sono tornate ad emergere pregevoli maioliche databili tra il XIII e il XV secolo. Prezioso l'aiuto della Società Asso, ente del terzo settore specializzato in questa tipologia di indagini e già nota per i suoi lavori in ambito archeologico – tra cui Pyrgi, Cerveteri e Veio – con il coordinamento di Danilo Leone, docente di Metodologia e Tecniche della Ricerca Archeologica presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell'Università di Foggia che, da lungo tempo, collabora allo scavo del Fanum Voltumnae. I lavori della 23esima campagna di scavi nel sito orvietano di Campo della Fiera continueranno nelle prossime settimane fino a raggiungere il fondo della cavità e vedranno impegnati gli archeologi dell'omonima onlus sino a settembre, su concessione ministeriale, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, da sempre sensibile al patrimonio dei beni culturali, che richiamano università da tutto il mondo. Proprio il ribattezzato "Pozzo delle Meraviglie", collegato al Convento della Chiesa di San Pietro in Vetere, sarà al centro dei rilievi e delle ricerche degli esperti che saranno effettuate quest'anno. "I risultati finora ottenuti – spiega la professoressa Simonetta Stopponi, direttrice dello scavo – documentano l’importanza storica di un luogo che, dal VI secolo a.C., fu sede del santuario federale, chiamato dagli Etruschi Luogo Celeste e dai Romani Fanum Voltumnae, e che continuò a vivere fino al XV secolo". In via di organizzazione, intanto, una nuova, suggestiva, edizione di "Sotto il cielo degli etruschi. Notte Bianca al Fanum Voltumnae" per la conoscenza e la valorizzazione di uno sito straordinario come Campo della Fiera che, evidentemente, non smette di rivelare tesori e bellezze che tanto dicono di un passato remoto. https://www.orvietonews.it/cultura/2023/07/13/campo-della-fiera-il-pozzo-si-apre-alle-meraviglie-dai-nuovi-scavi-i-primi-tesori-103435.html Nuovi scavi a Campo della Fiera, si indaga il pozzo delle meraviglie Al via lunedì 10 luglio la 23esima campagna di scavi nel sito archeologico di Campo della Fiera. Ai piedi della Rupe l'omonima onlus tornerà a scavare fino a sabato 5 agosto e, per altre quattro settimane, da lunedì 7 agosto a sabato 2 settembre, su concessione ministeriale, grazie al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, da sempre sensibile al patrimonio dei beni culturali, che richiamano università da tutto il mondo. In questa campagna di scavo continuerà ad essere indagato il “pozzo delle meraviglie” dove, lo scorso anno, erano stati trovati circa 300 vasi integri, dal XII al XVI secolo. Lo scavo verrà condotto dalla società Asso, specializzata in questo tipo di indagini. Si spera di giungere al fondo della struttura. La costruzione non è collegata agli edifici, ma al convento della chiesa di San Pietro in vetere. “I risultati finora ottenuti – spiega la professoressa Simonetta Stopponi, direttrice dello scavo – documentano l’importanza storica di un luogo che, dal VI secolo a.C., fu sede del santuario federale, chiamato dagli etruschi luogo celeste e dai romani Fanum Voltumnae, che continuò a vivere fino al XV secolo”. In via di organizzazione, intanto, una nuova, suggestiva, edizione di “Sotto il cielo degli etruschi. Notte bianca al Fanum Voltumnae” per la conoscenza e la valorizzazione dello straordinario sito di Campo della Fiera. https://www.orvietonews.it/cultura/2023/07/10/nuovi-scavi-a-campo-della-fiera-si-indaga-il-pozzo-delle-meraviglie-103364.html
    1 punto
  8. DE GREGE EPICURI Sempre per gli anglofili, questa bella monetona d'argento (14 g) di Giorgio IV, del 1821. Sì, non è per fetta, ma mi posso accontentare.
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  9. Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Adriano (117-138 d.C) recante sul rovescio la personificazione della dea Roma seduta, con lancia e scudo appoggiato vicino al trono a sinistra e con la Vittoria sostenuta con mano destra , coniato a Roma nel 123 d.C. Adriano fu un imperatore che governò bene assicurando un lungo periodo di stabilità e prosperità all'impero, limitando le azioni militari più al mantenimento dei territori conquistati dai suoi predecessori e quindi alla salvaguardia dei confini (famoso il cosiddetto Vallo di Adriano, una lunga muraglia con fortificazioni, opera imponente che aveva il compito di impedire alle popolazioni della Britannia di riconquistare quanto loro sottratto) che all'acquisizione di nuovi. Viaggiò moltissimo e trascorse la maggior parte del suo tempo nelle province per rendersi conto di persona di come erano amministrate e come si viveva realmente contribuendo con i suoi interventi, dove vi era necessità, a migliorare la situazione esistente. Uno degli imperatori da annoverare tra quelli che hanno lasciato segni positivi e sicuramente benvoluto dal popolo. La divinità Roma, che era venerata come la protettrice dell'Urbe e di tutto l'impero, fece la sua comparsa sulla monetazione romana tra il lll ed il ll secolo a.C.e tra le varie ipotesi la più probabile sembra attribuirle origini greche. Aveva enorme importanza per I romani della città eterna, ma il suo culto fu incentivato soprattutto nelle provincie con la finalità di avvicinare I suoi abitanti al rispetto ed alla lealtà verso lo Stato centrale, cosa ovviamente molto importante. Da esame diretto la moneta è coniata (spero nel 123), ben centrata, con discreto metallo ed ha svolto egregiamente la sua funzione restando tuttavia ben leggibile 🙂. Grazie ed alle prossime ANTONIO 17,50 mm. 3,24 g. RIC 77 Raffigurazione in bassorilievo della dea Roma.
    1 punto
  10. vale la pena poi non restringere troppo il campo a Valentiniano (425-455) perché anche questo può essere fuorviante .... vorrei ricordare, una su tutte, questa "Lacaam 1988 ex Ratto 1930 n 2353" che data almeno al 461...almeno... e si può andare oltre nella ricerca ... Bonifacio, giusto per dirne uno, era morto da 30 anni almeno...
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  11. La Marcia di Topolino.
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  12. Falso moderno anche secondo me. Colore improbabile, FERT differente, bordo a tratti irregolare. Non uno di quelli che non lasciano dubbi comunque, può ingannare a mio parere molti, chiaramente me compreso 😄
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  13. Cudazzo utilizza il grado di rarità da 1 a 10, la scala da 1 a 5 viene praticamente raddoppiata dando più sfumature alla rarità, un R3 per il Cudazzo è un R6. Il Traina lo classifica R3, utilizzando la scala sino a 5, ed il Cudazzo segue quasi sempre i suoi gradi di rarità. È una variante, il grado di rarità è relativo, sicuramente non è tanto facile da trovare, io personalmente non ne ho visto nessuno nei vari '58 che ho visto, ma magari mi è sfuggito, non è così facile vedere sempre bene le legende e a volte magari non le controllo tutte bene.
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  14. @Brioscertamente potrà confermare la bellezza della Crimea!
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  15. Esatto @torpedo, le monete perfette sono sicuramente più piacevoli e... più care, ma il fascino del tempo passato, di quelle mani che l'hanno utilizzata, la storia che l'ha accompagnata, danno il vero valore a questi dischetti di metallo! 😉👍
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  16. @Rick_roma opinione rispettabilissima, sicuramente c'è ne sono di migliori, ma il concetto era soprattutto dare una spiegazione al peso ridotto su un sesterzio; se vuoi contribuire... grazie.
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  17. Purtroppo nel museo non ci sono (o almeno non sono esposte) le monete ‘’KALATI’’ coniate nel periodo dell’alleanza con Annibale. C’è però un mucchietto con un centinaio di bellissime monete repubblicane. In compenso si può osservare questa grattugia che attira l’attenzione per essere assolutamente uguale (nota le dentellature) a quelle usate anche oggi. Non mi sono mai accorto di un reperto simile in altri musei archeologici (ma ciò dipende sicuramente dalla vastità delle esposizioni che spesso nascondono i reperti più ‘’semplici’’).
    1 punto
  18. Scoperto un anfiteatro militare romano in Israele, pareti dipinte rosso sangue Un anfiteatro militare dell’Antica Roma. L’archeologia continua a regalarci nuove scoperte. Ai piedi di Tell Megiddo, in Israele, c’era un’enorme base dell’esercito romano, una dimora per oltre 5.000 soldati nella Valle di Jezreel, prima della Legio II Triana e poi della temibile Legio VI Ferrata (la legione corazzata). È l’unica base legionaria a grandezza naturale del suo genere mai trovata nell’est dell’Impero Romano, databile al II secolo d.C. Il campo “Legio” è stato riscoperto in un sondaggio nei primi anni 2000. Ora, nel caldo torrido della stagione degli scavi estivi del 2023, gli archeologi israeliani hanno scavato i suoi “principia”, il centro di controllo e il cuore del campo, il cimitero e il anfiteatro. Non era per il divertimento ma un anfiteatro militare Questo non era un anfiteatro per il divertimento e la cultura. Si trattava di un’arena militare, situata in una ripida vasca ovale scavata nella roccia e circondata da muri di pietra suggestivamente dipinti di rosso sangue. La scoperta è stata pubblicata dal quotidiano israeliano “Haaretz”. In un certo senso la base dei legionari non aveva un anfiteatro, ne aveva due. Gli archeologi che hanno scavato tra i campi di ceci del kibbutz Megiddo hanno individuato due fasi di questa struttura monumentale: una più piccola, precedente, e una successiva, ampliata. Situato su un lato dell’accampamento, era chiaramente un “ludus”: un campo di addestramento per soldati e/o gladiatori per praticare le arti delle armi e delle armature, spiega il direttore degli scavi, Yotam Tepper. Questo edificio era, forse non a caso, vicino al cimitero del campo. La tonalità cremisi delle pareti È stato nel corso della scoperta dell’ingresso monumentale dell’anfiteatro e dei resti della sua pavimentazione e delle pareti che gli archeologi si sono resi conto che esistevano due fasi distinte: quella precedente, più piccola e quella successiva, più grande. La tonalità cremisi delle pareti è dedotta da resti di vernice sui blocchi di pietra. Le ricerche degli archeologi israeliani per svelare i segreti di Legio continueranno anche con l’aiuto del radar che penetra nel terreno. https://www.secoloditalia.it/2023/08/archeologia-scoperto-un-anfiteatro-militare-romano-in-israele-pareti-dipinte-rosso-sangue/
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  19. tormentone dell’inverno del 1984
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  20. A me sembra buona, peso ok, nulla di sospetto al taglio, i fert sembrano buoni, certo il dritto h18 un po usurato (effetto foto ?) sul collo. Comunque un bel MB lo prende tutto, pezzo raro sui 500€ .
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  21. Buongiorno @piergi00 e @savoiardo, ho trovato questo 2 denari 1758:
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  22. A febbraio, l’Autorità supporto alla stabilità della Libia, principale istituzione di sicurezza della Tripolitania, la regione libica occidentale, aveva recupero un’altra Lupa capitolina precedentemente trafugata da un museo di Tripoli. Il ritrovamento era avvenuto in particolare nella città di Gharyan. https://www.agenzianova.com/news/libia-ritrovata-a-bengasi-una-statua-in-bronzo-della-lupa-capitolina-trafugata-negli-anni-70/amp/
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  23. La prima domanda da farsi credo non sia quante ce ne sono ma a cosa servissero. Le bolle servivano appunto per "bollare" un documento, per autenticarlo. La cosa davvero preziosa non sono le bolle ma semmai i documenti che accompagnavano. Inoltre trovo pericoloso questo, per fortuna di nicchia, collezionismo, perchè spinge persone senza scrupoli a privare documenti delle rispettive bolle. La rarità può essere collegata alla lunghezza o meno di un determinato pontificato.
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  24. Chiedo venia. Non ho fatto foto. ma a me, come avevo già detto, l’esposizione piace. È una piccola scoperta di frammenti e visioni un po’ come si scendesse , ma al contrario, come un sub e ci si trovasse davanti ad un rinvenimento meraviglioso. la statua poi a me piace. un museo si giustifica quando hai soldi, vuoi lasciare il reperto a disposizione del turismo e della popolazione dell’isola. consideriamo che siamo in una zona densamente abitata in età romana ma con resti non così monumentali… ad ilovik, e nella disabitata isola di s. Pietro, che stanno a sud di lussino, cammini sulla ceramica romana, ci sono scavi ad Ilovik, che non son riuscito a vedere, ma non è sta grande attrazione. il muoseo, in pieno centro, è molto visitato e mette un forte accenno sui tesori nascosti ed ha una chiara funzione didattica che spiega traffici e rotte. per la datazione non è certa mancando stratigrafia ma ci sono le analisi dei resti di un nido di topo rinvenuto all interno della statua. scusate ma ora siamo in navigazione con vento incazzato.
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  25. Grazie Bruzio, inedita ? graditi altri pareri, buona giornata
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  26. In fatto di chiavi il massimo che si può vedere penso siano le chiavi antiche romane, ma per normative e prezzi mi basta ammirarle nei musei. Ciao.
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  27. Buonasera, sul catalogo del forum sono riportate le zecche Bologna (B), Napoli (N) e Milano (M) per il 5 centesimi 1861
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  28. per ora non era in vendita, speriamo ci ripensi
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  29. 1991 Federico Salvatore (1959-2023)
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  30. Bisognerebbe andare a fare un conto sul Serafini, ma il numero è molto elevato e non del tutto esauriente.
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  31. Ciao , la stratigrafia archeologica segue la stratigrafia geologica nel senso che e' stata la geologia ad individuare per prima questa legge fisica : gli strati piu' profondi sono piu' antichi di quelli piu' prossimi alla superficie ; questo in linea teorica generale perche' in geologia capita che strati antichi sovrastino quelli recenti . In particolare non essendo un tecnico della materia archeologica , ma solo un dilettante geologo per questo conosco la stratigrafia geologica , riporto in parte quanto descritto da Wikipedia a proposito della stratigrafia archeologica : "In archeologia, la stratificazione è un concetto per indicare la disposizione di strati omogenei (e per questo facilmente individualizzabili). Tale concetto si basa abbondantemente sulla legge della sovrapposizione. Quando dei ritrovamenti archeologici si trovano al di sotto della superficie del terreno (come nella maggior parte dei casi) l'identificazione del contesto di ognuno di questi è vitale per permettere agli archeologi di trarre conclusioni sul sito, sulla natura e sulla data della sua occupazione. Nella maggior parte dei casi, le "caratteristiche" possono essere identificate e queste si riferiscono alla stratificazione del suolo e al materiale in un arco di tempo. Per esempio il contenuto di un fosso costituirà una caratteristica separata o un contesto separato dallo strato in cui un fosso è stato scavato. È compito dell'archeologo tentare di scoprire quali strati esistono e come possano essere stati creati. Nello scavo ci si trova ad operare a partire dall'unità stratigrafica più recente e si procede via via ad asportare gli strati seguendone l'ordine cronologico, dal più recente al più antico, fino ad arrivare ad uno strato naturale inalterato e archeologicamente sterile, ossia privo di materiali. Si tratta di distinguere gli strati l'uno dall'altro sulla base delle loro caratteristiche fisiche, quali composizione, consistenza, colore codificato (codice Munsell), ecc., e di individuarne i reciproci rapporti fisici (quale strato si sovrappone all'altro, per esempio) per riconoscere ogni volta quello più recente che dovrà essere asportato per primo. Poiché lo scavo comporta la distruzione dell'oggetto osservato (lo strato di terra viene asportato ed eliminato nel corso del procedimento e lo stesso vale per i limiti di una fossa che costituiscono un'unità stratigrafica negativa), è di fondamentale importanza raccogliere con precisione tutti i dati disponibili. Ogni unità stratigrafica viene individuata per mezzo di un numero, viene redatta una pianta che ne riporta i limiti e la posizione e l'unità stratigrafica viene inserita nelle sezioni. A questa documentazione grafica si aggiunge secondo le necessità anche una documentazione fotografica. Viene inoltre redatta una Scheda di unità stratigrafica, o scheda U.S., nella quale vengono riportate tutte le informazioni, dal tipo di unità stratigrafica, alla descrizione delle sue caratteristiche, a tutte le relazioni fisiche con le altre unità stratigrafiche, all'elenco dei materiali raccolti, ai risultati di eventuali analisi, ecc. Successivamente i dati raccolti saranno utilizzati per la determinazione della sequenza stratigrafica, che corrisponde alla sequenza degli eventi che si sono verificati sul sito oggetto di scavo. La sequenza stratigrafica fornirà quindi la cronologia relativa di tutte le unità stratigrafiche, mentre una datazione assoluta sarà fornita dai materiali raccolti in ciascuno strato. Durante lo scavo la terra deve quindi essere attentamente esaminata per raccogliere sistematicamente tutti i frammenti di manufatti e i reperti faunistici e botanici (ossa, foglie, semi, carboni, ecc.). A seconda delle necessità si utilizzeranno le tecniche della setacciatura e della flottazione del terreno per la raccolta dei materiali. I materiali devono essere chiaramente attribuiti all'unità stratigrafica di provenienza e conservati accuratamente separati strato per strato (in genere in cassette diverse). Ogni frammento va quindi pulito (lavato con acqua se il materiale lo consente senza danno per la conservazione) e siglato con il numero dell'unità stratigrafica di provenienza. I manufatti dovranno inoltre essere sottoposti a restauro in modo da assicurarne la conservazione. Infine i materiali dovranno essere studiati e datati. La datazione di uno strato corrisponde a quella del reperto più recente che vi viene rinvenuto. Bisogna tuttavia tener presente che in senso stretto si tratta comunque di un terminus post quem: ciò vuol dire che la data in cui il manufatto è stato lavorato costituisce il "termine dopo il quale" esso è stato gettato via o abbandonato ed è entrato a far parte dello strato in formazione. Va inoltre attentamente valutata la coerenza cronologica di tutti i frammenti ritrovati nello strato e nelle altre unità stratigrafiche correlate. Un singolo frammento databile in un'epoca molto successiva rispetto a tutti gli altri potrebbe essere un "intruso". Per esempio il frammento avrebbe potuto trovarsi al limite tra due strati, non chiaramente distinguibili sul terreno, ed essere stato attribuito per errore allo strato sottostante invece che a quello soprastante. Sono addirittura conosciuti casi in cui frammenti ceramici sono stati inglobati nella radice di una pianta e "spinti" dalla sua crescita in basso nel terreno sottostante. Infine i dati raccolti dovranno essere interpretati, la sequenza stratigrafica, datata dai materiali, ossia la successione degli eventi accaduti nel sito, dovrà essere articolata per fasi cronologiche coerenti e inserita nel contesto storico locale e generale. I risultati ottenuti dovranno essere pubblicati e infine tutto il materiale significativo dovrà essere conservato in deposito e la documentazione archiviata, in modo da consentire a chiunque in futuro di accedere ai dati raccolti" Quindi per rispondere a @Maastricht , tutto cio' che in uno scavo archeologico non e' in regolare successione , dall' alto verso il basso , determina , come stratigrafia , un' alterazione sulla datazione dei reperti trovati , che tuttavia puo' essere stabilita con altri sistemi di datazione , tutto questo indipendentemente dal fatto che questa alterazione sia dovuta a fattori naturali o innaturali . Comunque questa situazione di "alterazione" degli strati e' piu' comune in geologia che in archeologia , in quanto in geologia si parla come minimo di milioni di anni (con faglie , terremoti , ecc,) e relativi movimenti della terra , mentre in archeologia si parla al massimo di migliaia di anni , quindi in archeologia gli strati sono generalmente piu' regolari e sani , tranne le eccezioni esposte . Sentiamo pero' cosa dice @Vel Saties , che credo sia l' unico Archeologo di professione tra quelli nominati .
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  32. Non ha cadenza annuale, ma ha pubblicato una cinquantina di edizioni. Ciascuna edizione si occupa di un determinato secolo: ad esempio 1600-1700 o 1901-2000. Ovviamente una raccolta così vasta non potrà mai poter esser completa, ma da apprezzare sicuramente l'intento. In Italia le monete mondiali sono considerate di nicchia, la mia partenza da bambino collezionista, poi specializzarsi per area geografica e periodo storico diventa inevitabile.
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  33. A me questa mezza corona mi andrebbe bene anche in una conservazione inferiore.
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  34. Buongiorno amici, volevo mostrarvi questa simpatica curiosità. Zecca di Antiochia, RIC 34. Buona domenica a tutti.
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  35. Di questi giorni, 50 anni or sono, ho camminato per la prima volta tra i resti di Paestum e da allora lo ho fatto ininterrottamente, in Estate, per i successivi 37 anni . E' oggi il giorno di quella ultima visita di 13 anni or sono, che ricordo con 3 fotografie di allora, del monumento per me più bello, raro ed interessante . Raro per le inconsuete 9 colonne sul fronte principale e per la cella bipartita, interessante per il pieno stile arcaico nelle colonne del peristilio con accentuata entasi dei fusti ed echini larghi ed appiattiti nei capitelli . Di quello un tempo nominato 'basilica' ed ora Heraion 1, unisco dalla rete una pianta .
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  36. Alcuni esemplari sfregiati a scopo satirico sono comparsi anche in una recente asta Varesi.
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  37. Bronzo di Otho (Alessandria d’Egitto) che raffigura al dritto la testa laureata di Otho e al rovescio un canapo in piedi e l’iscrizione LA (anno 1) (British Museum, London (UK)). Province Egypt City Alexandria Region Egypt Reign Otho Obverse inscription ΜΑΡΚ ΟΘΩΝ ΚΑΙΣ ΣΕΒ ΑΥΤ Obverse design laureate head of Otho, r. Reverse inscription LΑ Reverse design canopus standing, r. https://rpc.ashmus.ox.ac.uk/coin/108407 apollonia
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  38. la moneta non ha oggettivamente nulla di particolare, questo se mischiata a altre... il fatto che abbia un luogo di ritrovamento, certamente le dà più valore perché potenzialmente la definisce "in contesto", quindi anche se non sono esperto di collezionismo, per qualcuno potrebbe avere un maggior valore...diciamo un valore aggiunto certo, va detto che non la definirei proprio "in contesto" perchè una sparsa in spiaggia il contesto non ce l'ha più di tanto... mi spiego... viene dal mare per una mareggiata? c'è un relitto vicino? ci sono resti di altro tipo nelle vicinanze? cocci? resti di mura? etc etc etc .... per assurdo uno potrebbe averla presa e poi messa lì per fingerne un ritrovamento (anche se mi pare assurdo perchè di norma non ne vale mai la pena) insomma...sulla questione "valore" sono abbastanza ignorante sulla questione "contesto" vorrei saperne di più, perchè così è utile solo dal punto di vista "geografico" saluti Alain
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  39. Lo stile è bizantino, mi sembra Tiberio II Costantino , decanummo
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  40. Salve, volevo mostrarvi questo Sanpietrino 1796 Perugia, molto particolare
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  41. Buongiorno a tutti e Buona Domenica, Estate 2023 esattamente 225 Anni fa sempre in Estate nel portamonete di un Partenopeo era dolcemente adagiata la mia piastra da 120 Grana 1798 Ferdinando IV. Nella stessa Estate a km di distanza... Estate 1798 Napoleone Bonaparte viene mandato dal Direttorio in Egitto con 38 mila uomini per ostacolare le navi inglesi verso l'India e anche per allontanarlo dalla Francia perché il generale stava acquisendo molto successo tra il popolo. Napoleone sconfisse l'esercito mamelucco e s'impadronì del paese. Eventi che da lì a poco interesseranno il nostro Partenopeo e non solo... Saluti Alberto
    1 punto
  42. Perchè danno una stima falsata del valore di un determinato oggetto. Mai comprati e mai voluti avere. Sono del genere "ti piace collezionare facile"? Preferisco seguire le aste e rendermi conto personalmente del valore reale di un determinato pezzo.
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  43. Ciao a tutti! Di questa moneta se ne è già parlato (2 EUR Carlo Magno / Karl der Große), ma per me è stata una piacevole sorpresa vedere come i rilievi dell'immagine sul D sviluppino un caleidoscopio di luci e ombre, dipendentemente da come viene illuminata. Ho speso un po' di tempo per fare qualche foto che ne risaltano le proprietà: + al centro il monogramma che il Carlo si faceva scrivere - in quanto analfabeta - e che completava con un Vollziehungsstrich, cioè un tocco finale (la "y" al centro del rombo). Il motivo è preso dalla cappella Palatina del duomo di Aquisgrana: Ade! Njk =============== Per l'archivio: Germania BRD / 2 EURO Data di uscita: 30. März 2023 Tiratura A 4.000.000 (25.000 / 30.000) D 4.200.000 (25.000 / 30.000) F 4.800.000 (25.000 / 30.000) G 2.800.000 (25.000 / 30.000) J 4.200.000 (25.000 / 30.000) per la circolazione (ed in blister)
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  44. Il termine corretto è fornito, o condiviso. Questo che hai definito intrallazzo strano non ha niente di strano e tecnicamente si chiama pooling, una pratica comune fin dalla nascita dell'euro in contante unitaro: se per qualunque motivo uno stato ha necessità di monete nuove gliele può anche passare un altro (al costo facciale, ovviamente) e le mette in circolazione. Il risultato finale è lo stesso, come se fossero state prodotte ed emesse localmente. Un esempio particolare che noi italiani conosciamo bene è quello citato da fagiolino, la circolazione degli 1 e 2 cent austriaci: visto che in Italia come in altri stati si è deciso di non produrre più le 1 e 2 cent se ne vogliamo mettere lo stesso in circolazione locale ce le facciamo dare dall'Austria. Come puoi notare da quanto scritto da Rossano questo meccanismo è molto battuto dai gomblottari di professione, quindi vediamo per sicurezza di chiarire sinteticamente qualche punto: "Da un punto di vista tecnico invece dice una cosa piuttosto significativa, che l'euro come moneta unica in realtà non esiste. ogni paese usa e contabilizza il proprio euro nazionale, che ha solo un cambio fisso con le altre," Classica farneticazione in voga negli anni 2000, dopo la messa in circolazione del contante in euro. Naturalmente non esistono "euro nazionali" e la loro contabilizzazione e uso sconnesso, anche perchè come ben sappiamo le entità che emettono l'euro sono due differenti (come in quasi ogni paese al mondo): gli stati per le monete e la banca centrale per le banconote. Nella fondazione dell'unione monetaria gli stati dell'eurozona dell'epoca hanno deciso di comune accordo di istituire una valuta in cui... "soprattutto le decisioni circa le politiche monetarie [sono] prese dall'unico organo sovranazionale, la BCE." Il che contraddice già di per sè le precedenti affermazioni sull'esistenza di fatto di diversi euro. La politica monetaria della valuta è una, centralizzata, com'è ovvio che debba essere. "Il quadro dell'emissione monetaria, con ogni paese che emette e gestisce le proprie monete, contrassegnate dalla faccia nazionale," Visto che con pochissime eccezioni tutte le valute del mondo sono emesse in moneta dallo stato (in genere dai ministeri delle economie) e in banconota dalla banca centrale è normale che le monete di un'unione monetaria possano anche avere una faccia diversa, ma ciò non cambia la sostanza: quelle monete e quelle banconote, indipendentemente dalla grafica di una faccia, sono per volontà e legge degli stati membri una valuta sola con una gestione sola. Non a caso in UE gli stati determinano le caratteristiche tecniche comuni delle monete (e anche delle banconote) ma è la BCE che calcola quante bisogna emetterne per garantire la normale circolazione. "rende visibile cioè il vero sistema di funzionamento dell'intero euro. A ben vedere anche le banconote hanno il contrassegno nazionale, che è la prima lettera del numero di serie." Rende visibile cioè che non va data retta alle balle complottiste, anche quelle fuori moda, perchè fa male alla mente e al corpo come fumare o drogarsi. Ad esempio, a ben vedere le banconote non hanno più da un pezzo neanche il contrassegno nazionale, in quanto nella serie Europa la prima lettera indica la stamperia e non più lo stato in cui la banconota è stata emessa (che è diverso dal caso delle monete, perchè l'ente emissore delle banconote è solo la BCE). Un cenno anche al TARGET2 e assurdità varie applicabili ad esso: si tratta del sistema di regolamento lordo in tempo reale adottato in eurozona e oltre (ne fanno parte anche stati UE che ancora non adottano l'euro), come ne hanno tutti i sistemi bancari del mondo. Lo dico perchè la definizione di "complesso ed oscuro", che vuol far pensare al solito complotto in azione, è attributo caratteristico della modalità di pensiero in cui tutto quello che non piace è sempre "oscuro", "fumoso", "non chiaro", "narrazione ufficiale" ecc. Calcolarlo alla perfezione è impossibile, anche perchè non si poteva prevedere l'entità delle speculazioni dei commercianti sul changeover e il livello esatto dell'inflazione che si sarebbe avuta quest'anno.
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  45. Buongiorno amici Genovesi, ci capite qualcosa? Grazie
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  46. Beh, direi che hai puntato una bella moneta! Prima di tutto, la catalogazione di Roma Numismatics, era totalmente sbagliata. Il RIC 209 è un Sesterzio con al rovescio CONCORDIA EXERCIT o EXERCITI. Secondo: la moneta è sostanzialmente un inedito, in quanto il rovescio CONCOR MIL corrisponde soltanto con un antoniniano di Milano. Terzo: il peso, 7,29g, è veramente basso. Quarto: la totale assenza del SC, come già notato. Direi che a somme fatte, più che a un sesterzio, siamo di fronte ad un medaglioncino...ecco perché è volata alle stelle...resta solo da capire se è mistura oppure bronzo, ma direi che è un'informazione superflua... :D
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