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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 08/02/23 in tutte le aree

  1. Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Adriano (117-138 d.C) recante sul rovescio la personificazione della dea Roma seduta, con lancia e scudo appoggiato vicino al trono a sinistra e con la Vittoria sostenuta con mano destra , coniato a Roma nel 123 d.C. Adriano fu un imperatore che governò bene assicurando un lungo periodo di stabilità e prosperità all'impero, limitando le azioni militari più al mantenimento dei territori conquistati dai suoi predecessori e quindi alla salvaguardia dei confini (famoso il cosiddetto Vallo di Adriano, una lunga muraglia con fortificazioni, opera imponente che aveva il compito di impedire alle popolazioni della Britannia di riconquistare quanto loro sottratto) che all'acquisizione di nuovi. Viaggiò moltissimo e trascorse la maggior parte del suo tempo nelle province per rendersi conto di persona di come erano amministrate e come si viveva realmente contribuendo con i suoi interventi, dove vi era necessità, a migliorare la situazione esistente. Uno degli imperatori da annoverare tra quelli che hanno lasciato segni positivi e sicuramente benvoluto dal popolo. La divinità Roma, che era venerata come la protettrice dell'Urbe e di tutto l'impero, fece la sua comparsa sulla monetazione romana tra il lll ed il ll secolo a.C.e tra le varie ipotesi la più probabile sembra attribuirle origini greche. Aveva enorme importanza per I romani della città eterna, ma il suo culto fu incentivato soprattutto nelle provincie con la finalità di avvicinare I suoi abitanti al rispetto ed alla lealtà verso lo Stato centrale, cosa ovviamente molto importante. Da esame diretto la moneta è coniata (spero nel 123), ben centrata, con discreto metallo ed ha svolto egregiamente la sua funzione restando tuttavia ben leggibile 🙂. Grazie ed alle prossime ANTONIO 17,50 mm. 3,24 g. RIC 77 Raffigurazione in bassorilievo della dea Roma.
    4 punti
  2. Prendendo in mano la copia di prova del Gazzettino 10 ti accorgi di avere in mano più che una rivista un gran bel libro corposo …è’ di fatto per pagine e numero di autori il numero che supera i precedenti anche di molto. La prima riflessione, che devo dire inorgoglisce molto, è’ che dei 28 autori 11 sono giovani, con uno veramente giovanissimo, in particolare mi rende felice la partecipazione di 3 giovani donne autrici, per il Gazzettino e’ un unicum ma credo che sia un gran bel traguardo anche per la nostra numismatica… Gli autori spaziano da chi scrive da sempre, o col suo nome o con un nick, a nuovi autori, a conosciuti numismatici, a chi ha voluto concederci le sue prime riflessioni per la prima volta, è’ un gran bel mix che darà, anche in futuro, a chi vorrà nei prossimi numeri la possibilità di potersi esprimere con un articolo in cartaceo, che diventerà nel tempo disponibile in digitale, e per chi potrà e riterrà, di poter anche divulgare il suo abstract di persona a tutti l’11 novembre 2023 in Milano Numismatica.
    3 punti
  3. Ciao Beppe, questo esemplare di Cingranella del 1838 sembra essere un falso d'epoca. Ho chiesto il peso al venditore ed è di 1,08 grammi.
    2 punti
  4. Provo a ipotizzare una conclusione. La novella IX,23 del Codex Theodosianus promulgata il 12 aprile 395 stabilisce che il nummus sia l’unica moneta di bronzo utilizzabile e che ogni altra moneta vada sequestrata: “Impp. Arcadius et Honorius aa. Dextro praefecto praetorio. Centenionalem tantum nummum in conversatione publica tractari praecipimus maioris pecuniae figuratione submota. Nullus igitur decargyrum nummum alio audeat commutare, sciens fisco eandem pecuniam vindicandam, quae in publica potuerit conversatione deprehendi. Dat. prid. id. april. Mediolano Olybrio et Probino conss.”. Questa legge che proibisce l’uso di nominali diversi dal nummo, suppone che con anteriorità fosse stato decretato che questi massimali dovessero essere consegnati alle autorità e cambiati forzosamente con nummi: in questo modo fu possibile recuperare bronzo da destinarsi alla loro coniazione. Mentre nelle zecche imperiali le monete ritirate furono rifuse per produrre nuovi tondelli, è plausibile che a Cartagine, invece, fossero spezzate, ricotte e poi riconiate, forse a caldo, sì da cancellare le impronte precedenti. Da qui che queste monete triangolari dovute alla spezzatura di AE2 (decargiri o simili) siano proprie di Cartagine e non di Roma. Diversa la lettura delle monete dal modulo triangolare equilatero non derivato dalla spezzatura che invece appare anche per monete della zecca di Roma e non solo di Cartagine. Provo a ipotizzare un riempimento incompleto dello stampo a causa di una composizione della lega poco fluida (come nell'immagine postata): resta da spiegare perché l'incompletezza del riempimento possa assumere una forma triangolare, ma se si osservano queste monete collocando in alto l'ingresso del metallo, la forma triangolare diventa più simile a una goccia.
    2 punti
  5. Visto che si tratta, mi par di capire, di molte monete e banconote, ti consiglierei di fare per prima cosa un elenco dettagliato: - nazione; -valore; - data; - tipo di metallo. Poi pubblichi questo elenco, magari una nazione per discussione, e poi noi ti chiederemo foto e dati ponderali di quelle più interessanti (se ci sono).
    2 punti
  6. Arrivato anche questo numero e sfogliando velocemente le pagine ho visto l’articolo di Alberto Castellotti sull’asta di Aureo & Calico del 2009 con più di 2500 monete d’oro di area Spagnola, provenienti da tutti quelli che un tempo furono i suoi domini. Ho il piacere di avere il volume dove sono compresi tutte e quattro i cataloghi dell’incanto, un opera maestosa con le foto di tutti gli esemplari. Una mole di monete e informazioni incommensurabili.
    2 punti
  7. Taglio: 2 euro cc Nazione: Monaco Anno: 2013 Tiratura: 1.226.631 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro cc Nazione: Finlandia Anno: 2005 Tiratura: 1.948.394 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro cc Nazione: Slovacchia Anno: 2013 Tiratura: 976.700 Condizioni: BB Città: Milano
    2 punti
  8. Buonasera. Che ne dite di iniziare una discussione tutta dedicata alle più belle rappresentazioni di guerrieri sulle monete greche?
    1 punto
  9. Mi piacerebbe chiedere agli esperti e opinionisti del forum quanti esemplari di bolle papali esistono, o meglio fare una media di quante siano rinvenute mediamente fino ai nostri giorni. Ringrazio chi vorrà esprimersi in merito.
    1 punto
  10. Salve a tutti. Apparsa recentemente, non messa bene ma interessante : D/ Demetra velata verso destra R/ spiga d'orzo, a sinistra META, a destra simbolo (?). Diametro mm. 17, peso gr 3,40. Il dritto è simile alla Johnston 57. Con questo rovescio non mi risulta riportata dalla Johnston in "The bronze coinage of Metapontum"..... qualche indicazione ? grazie la Johnston 57
    1 punto
  11. Punta di freccia trovata in Svizzera fu realizzata con una scheggia di un meteorite caduto a 1600 chilometri da lì. Lo studio Una punta di freccia realizzata con una scheggia ricavata da un meteorite, durante la fine dell’Età del Bronzo – 800 a.C. circa – è stata identificata tra i reperti bronzei svizzeri di quell’epoca. L’oggetto fu ricavato, probabilmente a freddo, fresando e limando una piccola porzione dei detriti ferrosi del bolide. Ma il corpo celeste, come hanno stabilito i ricercatori, non era caduto nelle vicinanze. I marcatori chimico-fisici hanno consentito di stabilire che il metallo celeste sia giunto, con elevata probabilità, dall’Estonia, dove, proprio nell’Età del Bronzo, era caduto un meteorite che presenta le stesse caratteristiche fisico-chimiche dell’arma trovata in Svizzera. La punta di freccia giunse alle palafitto a Mörigen – nel territorio del comune svizzero che conta oggi 891 abitanti ed è situato nel Canton Berna – dopo aver percorso, con altre merci, più di 1600 chilometri, forse seguendo la cosiddetta via dell’ambra. Doveva essere un oggetto molto prezioso, magico e performante. In quell’epoca il ferro non veniva ancora prodotto e le uniche, rarissime armi in ferro – tra i quali i “pugnali” di alcuni faraoni – venivano realizzate facendo ricorso ai doni del cielo, cioè ai resti di meteoriti. Lo studio -” Una punta di freccia in ferro meteoritico proveniente dall’insediamento della tarda età del bronzo di Mörigen, in Svizzera e dalla sua possibile fonte” – sarà pubblicato nel mese di settembre 2023 sul Journal of Archaeological Science. “La ricerca di manufatti in ferro meteoritico è stata eseguita in collezioni archeologiche nell’area più ampia del lago di Bienne, in Svizzera. – dicono gli studiosi che hanno compiuto lo studio – È stato identificato un singolo oggetto in ferro meteoritico, una punta di freccia con una massa di 2,9 g trovata nel XIX secolo nell’insediamento lacustre della tarda età del bronzo (900-800 a.C.) di Mörigen, in Svizzera. L’origine meteoritica è sicuramente provata combinando metodi estesi e recentemente applicati ad un manufatto archeologico “. Tra i rilevatori principali del ferro di natura cosmica, una consistenza presenza di nichel. I ricercatori hanno inizialmente pensato che il ferro meteoritico potesse provenire da campo disseminato di “frammenti di bolide” a Twannberg, nelle vicinanze del luogo del ritrovamento, ma probabilmente i materiali di Twannberg non erano disponibili in quell’epoca. Così la freccia o il metallo da cui essa è composta vengono da molto lontano. “La punta di freccia realizzata con ferro meteoritico IAB e proveniente da un insediamento dell’età del bronzo a Mörigen, in Svizzera, dimostra che i meteoriti di ferro venivano usati e scambiati dall’800 a.C. (o prima) nell’Europa centrale. – affermano gli studiosi – In base ai componenti della punta di freccia svizzera, il meteorite di Kaalijarv (Estonia) con un’età dell’impatto relativa all’età del bronzo (∼1500 a.C.) sembra essere un possibile candidato come fonte di prelievo di questo materiale, il che implica un trasporto di oltre 1600 km. Frammenti di questo meteorite potrebbero essere stati scambiati sulle stesse rotte dall’area baltica dell’ambra. Derivata o meno da Kaalijarv, la punta di freccia molto probabilmente non era un oggetto singolare e probabilmente altri frammenti lavorati di ferro meteoritico, inclusi campioni di dimensioni relativamente piccoli, sono presenti nelle collezioni archeologiche in Europa e forse anche a distanze maggiori”. “La piccola dimensione di tali oggetti sembra essere legata allo sfruttamento di numerose “schegge” risultanti dall’impatto del meteorite Kaalijarv, ma potrebbero essere stati usati usati anche blocchi più grossi per realizzare manufatti di dimensioni maggiori. -proseguono gli studiosi – Altri manufatti dell’Età del Bronzo realizzati con meteoriti, in particolare quelli piccoli dall’aspetto molto piatto come gli “scalpelli” nella tomba di Tutankhamon dovrebbero essere oggetto di analisi comparative. (per stabilire se anch’essi siano stati ricavati dal meterorite estone, ndr – La ricerca di relativi frammenti di ferro di origine meteoritica in collezione dovrebbe quindi includere (ma non limitarsi a) oggetti piccoli e piatti”. Lo studio è firmato da Beda A. Hofmann, Sabine Bolliger Schreyer, Sayani Biswas, Lars Gerchow, Daniel Wiebe, Marc Schumann, Sebastian Lindemann, Diego Ramírez García, Pierre Lanari, Frank Gfeller, Carlos Vigo, Debarchan Das, Fabian Hotz, Katharina von Schoeler, Kazuhiko Ninomiya, Megumi Niikura, Narongrit Ritjoho, Alex Amato https://www.stilearte.it/punta-di-freccia-trovata-in-svizzera-fu-realizzata-con-una-scheggia-di-un-meteorite-che-cadde-a-1600-chilometri-di-distanza-lo-studio/
    1 punto
  12. Vista ad un mercatino fotografata ma non ne conosco il peso, chiedo informazioni per eventuale classificazione ringrazio anticipatamente
    1 punto
  13. Concordo appieno con quanto detto da Antonio @Pxacaesar, anche secondo me è autentico... almeno da quanto posso vedere (parere personale). Inoltre ne ho acquistato 2 (Gordiano e Caracalla) entrambi sottopeso (17,4 e 18,2 gr) e entrambi autentici.
    1 punto
  14. Ciao, in realtà una differenza tale non è rarissima. Il sesterzio sarà stato coniato in origine già su un tondello con diametro ridotto e quindi sottopeso, la circolazione e il luogo dove ha stazionato hanno fatto il resto. Per me autentico, parere personale ovviamente 🙂. ANTONIO
    1 punto
  15. io mi trovo molto bene con eurik, che ti da la possibilità di impostare la tua collezione con tantissimi parametri
    1 punto
  16. questa è la mia bolla di Zeno.
    1 punto
  17. C'è anche un'app ben fatta dall'utente @Albegor e si chiama euro coin. L'icona dell'app è uguale all'immagine del suo profilo. La uso da molto tempo e devo dire che è molto semplice ed intuitiva.
    1 punto
  18. Davvero interessante, il simbolo secondo me è un tripode, usato anche dopo,come in questa tipologia aventi gli stessi soggetti:
    1 punto
  19. No, intendo che potrebbe causare reazioni chimiche sul metallo con conseguenti aloni o macchie, hai mai visto monete conservate nei fogli a taschine? Giusto per darti un 'idea, questo...
    1 punto
  20. Ciao! Le monete del 2005 che citi sono uscite solo in folder. Se le hai trovate in vendita sfuse, vuol dire semplicemente che qualcuno le ha tirate fuori dal suo folder originario. Il valore della moneta nel folder originario si aggira tra i 115-125 euro. Se la estrai si abbassa notevolmente.
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  21. Grazie @Stilicho! Non entravo sul forum da un po’ e ho trovato questa sorpresa graditissima, e i tuoi consigli preziosi.
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  22. In Italia mi vengono in mente i titoli provvisori, loro hanno le virgole (e che virgole!) Anche i falsi d’epoca presentano virgole belle marcate! ps. Nel mio 5.000 testina originale le virgole mancano, si tratta di un raro errore di stampa che ho costatato nei pochi biglietti osservati con numerazione simile alla mia. Tutti gli altri presentano virgole belle estese come i Medusa e come i falsi
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  23. Ecco da dove arrivano quelle idee...dai pericolosi e fumosi anni '60...
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  24. A me questa mezza corona mi andrebbe bene anche in una conservazione inferiore.
    1 punto
  25. ... anche le tue! Cercando meglio tra le serie anteguerra, trovo due sole altre eccezioni che spero confermino la regola: qui un 5 pesetas del '36 dove la "Litografía M. Portabella, Zaragoza" non usa gli iberici (italici) punti ma nuovamente le virgole anglosassoni! Numista https://en.numista.com/catalogue/printer.php?id=725 riporta pure un 10 pesetas, anche questo virgoloso. A questo punto non posso immaginare ci sia un sistema ponderato dietro alla scelta ed all'uso della punteggiatura. O no? =========== Ciliegina (senza torta): cercando informazioni sulla stamperia C&C, ho trovato questo sito http://www.banknote.ws/COLLECTION/countries/EUR/SPA/SPA-BUR.htm che a me è stato utile in quanto ben strutturato, mai che interessi a qualcun'altro. Servus, Njk
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  26. DE GREGE EPICURI Fabio Songa ci ha mandato il materiale su cui si baserà l'incontro ("Profectio e Adventus") PROFECTIO e ADVENTVS.docx
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  27. premesso che queste foto non servono a nulla in quanto sfocate, ti direi di fare foto migliori per capire se è una sana ossidazione o altro e cmq non mi preoccuperei, ne puoi sempre comprare un altro.....hahahahaaaaah saluti
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  28. World coins viene pubblicato ogni anno con una nuova edizione?
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  29. Le capsule rimangono comunque il sistema migliore, considera che le monete non sono perfettamente piatte per cui la parte a contatto con la capsula è minima, molto meno che a contatto con il velluto (che deve essere comunque di qualità altrimenti fa più danni che i fogli in pvc), dovresti trovare capsule della dimensione che ti occorre senza dover utilizzare gli anelli adattatori. Il silicagel ha una capacità di assorbimento dell'umidità limitata e proporzionale alla quantità, cioè dopo un po' si satura ed è come non averlo, per riattivarlo bisogna asciugarlo (ad esempio nel formo) per averlo di nuovo efficiente....fino al ciclo successivo.
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  30. Ecco le immagini del taglio,a questo punto direi che è chiaro che la moneta è stata incastonata in un anello di metallo probabilmente per essere poi appiccagnolata e usata come ciondolo o medaglia...
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  31. Credo periodo del ventennio fascista, per personale diplomatico probabilmente.
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  32. Spiace che un perito NIP faccia stime del genere.
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  33. BB+ a parte una leggera usura dei rilievi, in particolare il baffo che preclude un qSPL, è usurata in modo uniforme e quindi molto gradevole.
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  34. A me è capitato di aver problemi con un asta di Londra, per fortuna grazie a PayPal ho avuto il rimborso. La stessa cosa mi è successa con un' asta italiana, ma quasi sempre è assicurata per cui acquisto in tranquillità.
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  35. È un'ottima iniziativa, faccio il tifo perché riesca.
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  36. Tutte e tre le monete fotografate appaiono autentiche.
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  37. È un buon ritrovamento in garage. È riportato il decreto 27.10.1953 a firme Menichella Boggione, Non comune, con tiratura 15000k, condizione MB, potrebbe valere un centinaio di euro. Il pezzo mancante sulla parte superiore è le scritte la rendono molto poco appetibile per il mercato Numismatico. Quindi oltre al prezzo cristalizzato da catalogo, dobbiamo tener conto di questi difetti.
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  38. Acquisita moneta assai interessante - merita sicuramente un approfondimento. la terro’ per un certo tempo - poi forse potrei pensare ad una donazione ma solo se saro’ sicuro che la sua storia venga divulgata e valorizzata come si deve e che non sparisca in qualche oscuro deposito 😊👍
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  39. Ho girato le foto. Succede spesso nel passaggio smartphone/PC. Quando ti capita, portale su Paint, ruotale (e migliorale se vuoi), salvale sul PC e allega. Bella moneta! Ciao. Stilicho
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  40. Certamente @Rocco68 e complimenti a @nikita_ perchè una ATR nelle Cingranelle non l'avevo mai vista. In effetti le monete più comuni e quindi con più alta tiratura dovrebbero presentare una maggior frequenza di errori. Però, a mio parere, le ATR sono un errore volontario, probabilmente un "segno". Come curiosità posto una altro 5 Grana 1838 che presenta un presunto doppio punto verticale dopo SIC. La foto non rende molto ed il puntino sembrerebbe quasi in incuso, ma guardato con una lente 6x, appare come in rilievo. Naturalmente potrebbe essere un semplice esubero di metallo. Saluti, Beppe
    1 punto
  41. da gradasso qual sono eccoti il colpo: i vereinsthaler finora affluiti in monetiere. (per apprezzarne maggiormente la beltà cliccare un paio di volte l'immagine) In un tentativo (inane) di umiltà mostro invecece come si dovrebbe presentare la collezione completa (che mai lo sarà, schiatto prima)
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  42. Statere in argento (12,12 g) coniato a Locri Opunzia nel 369-338 a.C. D.: testa con corona d’orzo di Persefone a sinistra ornata con orecchino a tre pendenti e collana di perle. R.: Aiace con elmo corinzio che avanza verso destra, nudo, armato di spada e scudo il cui interno è ornato con palmette e con un grifone; legenda OPONTIWN, “(moneta) degli opunzi”. Classical Numismatic Group, asta n. 61 del 25/09/2002; lotto n.572.
    1 punto
  43. Statere d’argento (10,20 g) coniato a Tarso (Cilicia) nel 425-400 a.C. D.: satrapo a cavallo verso destra. R: oplita inginocchiato a terra verso sinistra, armato di scudo, lancia ed elmo corinzio. Classical Numismatic Group, Mail Bid Sale n.72 del 14/06/2006, lotto n.831
    1 punto
  44. Comincio io con questa bellissima moneta. Dracma in argento (4,08 g) coniata a Siracusa (Sicilia) da Dionisio I nel 410-405 a C. D.: Testa elmata di Atena di tre quarti a sinistra; intorno ad essa quattro delfini. R.: l’eroe Leucaspide che avanza verso destra impugnando una lancia e lo scudo; altare sullo sfondo; legenda SURAKOSIWN, “(moneta) dei siracusani”; in esergo LEUKASPIS, “Leucaspide”. Classical Numismatic Group, asta n. 73 del 13/09/2006, lotto n.84. Leucaspide (letteralmente “dal bianco scudo”), è l’eroe sicano che secondo Diodoro (IV, 23,5) fu ucciso in battaglia da Eracle. I sicani abitavano la Sicilia centrale e sudoccidentale quando i greci cominciarono a insediarsi sull’isola (VIII secolo a.C.). L’omaggio al loro eroe nazionale da parte di Siracusa è una chiara richiesta di aiuto militare nel momento di massima difficoltà: fra il 415 ed il 413 a.C. respinge l’assalto ateniese ma vede avvicinarsi sempre più i cartaginesi che nel 409 distruggono Himera e Selinunte e nel 406/405 a.C. Agrigento, Gela e Camarina.
    1 punto
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