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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/31/23 in tutte le aree
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Di questi giorni, 50 anni or sono, ho camminato per la prima volta tra i resti di Paestum e da allora lo ho fatto ininterrottamente, in Estate, per i successivi 37 anni . E' oggi il giorno di quella ultima visita di 13 anni or sono, che ricordo con 3 fotografie di allora, del monumento per me più bello, raro ed interessante . Raro per le inconsuete 9 colonne sul fronte principale e per la cella bipartita, interessante per il pieno stile arcaico nelle colonne del peristilio con accentuata entasi dei fusti ed echini larghi ed appiattiti nei capitelli . Di quello un tempo nominato 'basilica' ed ora Heraion 1, unisco dalla rete una pianta .4 punti
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Si tratta di un tipico esempio di moneta beffarda. Le monete beffarde sono monete che, a differenza delle medaglie beffarde, erano destinate alla normale circolazione e il cui motivo o iscrizione prende in giro eventi, istituzioni o persone in modo umoristico o satirico. Già ai tempi dell'impero romano si trovavano monete di scherno. Anche in seguito le controversie religiose e politiche si rifletterono sulle monete, ad esempio sulla scia della Riforma. Io ne ho prese alcune:4 punti
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Dalle foto e dall'usura che mostrano, anch'io propenderei per un buon BB+. Per confronto e condivisione riporto (l'ho fatto già diverse volte, ma è un esemplare che merita) questa mia in buona conservazione:4 punti
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Volevo ringraziare gli utenti che hanno lasciato un commento sulla pubblicazione.4 punti
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Buongiorno @Pierluigigreco bella la tua moneta. A mio parere un bb+ ci sta tutto. Al Diritto bisogna valutare alcuni punti più elevati del conio e quindi più soggetti ad usura: i baffi del sovrano e la stelletta dell'uniforme. Al Rovescio i punti critici sono maggiori: la fascia che avvolge il littore, le date ( soprattutto nella parte mediana ), le scritte della frase ( sopratutto " MEGLIO" ), la criniera del leone. Posto le immagini di due monete che ho in collezione, quella a sinistra periziata qFDC la seconda ( a mio parere ) BB. Saluti, Beppe3 punti
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Arrivato venerdì scorso, ora non resta da fare che una buona lettura agostana. Complimenti alla redazione per lo sforzo che mette nella pubblicazione di questa ottima rivista.3 punti
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Basta e avanza al decimo , e non è vincolante neanche il peso , entro certe oscillazioni3 punti
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Nei monogrammi che figurano nelle monete repubblicane romane compare un “misterioso” AV , probabilmente fu un arcaico monogramma rappresentante un Magistrato delle Gens Aurelia , antico monogramma perche’ successivamente compare nelle monete la forma piu’ identificativa e piu’ chiara indicante AVR , sempre in monogramma , che meglio e inequivocabilmente identifica un pur sempre generico Aurelio , non essendo presente un prenome o un cognome . C’e’ anche chi vede nella forma antica AV il monogramma AN (Antonia ? Annia ? Antia ?,Antestia ?) oppure anche il monogramma AL (Allia ? o Alliena ?) ma questo ci porterebbe a tutt’ altro discorso , quindi rimaniamo ad esaminare l’ abbinamento piu’ probabile AV = Aurelio . Se questo discorso fosse esatto il problema sarebbe nell’ identificare chi fosse questo Aurelio nella storia romana . Secondo il Babelon questo Aurelio con il suo monogramma AV potrebbe essere stato Aurelio L. f. C. n. Cotta , Console nel 252 e nel 248 a.C. , durante la prima guerra punica , figlio di Lucio Aurelio Cotta . Il grosso problema di questa improbabile identificazione risiede proprio nella moneta coniata , non fusa , che dovrebbe rappresentarlo : l’ Asse , i suoi sottomultipli e i Denari , datati tutti tra il 194 a.C. e il 190 a.C. Anche questa ultima datazione riferita ad un Gaio Aurelio Cotta lascia delle perplessita’ perche’ l’ unico Gaio Aurelio Cotta che potrebbe rappresentarlo come datazione delle monete sarebbe il Cotta che fu Pretore urbano nel 202 a.C. e che venne eletto Console nel 200 a.C. insieme a Publio Sulpicio Galba Massimo . Come provincia gli fu affidata l' Italia , con il compito di combattere contro i Boi , gli Insubri ed i Cenomani , che sotto il comando di Amilcare , generale cartaginese, avevano invaso il territorio romano . Il comando fu gestito direttamente dal Pretore Lucio Furio Purpureo , che alla fine fu onorato con il trionfo . Cotta , rimasto offeso per non aver ricevuto nessun riconoscimento , si occupò solo di saccheggiare e devastare il territorio nemico , così da guadagnare più bottino che gloria . Non sono noti altri Aurelii Cotta che ricoprirono cariche pubbliche tra il 194 e il 190 a.C. Concludendo questa ricerca , il misterioso Aurelio , ammesso che tale sia , che impresse il suo monogramma AV rimane di incerta identiificazione . In foto l’ Asse con il monogramma trattato .2 punti
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¡Hola! Di ritorno dalla vacanza in Spagna, giochicchio con i due biglietti-straccetti che ho preso per ricordo (sempre meglio di due nacchere e poi fanno anche meno rumore ) e non mi torna il fatto che i numeri del seriale siano divisi da una virgola. Why, pecchè, pacimu? (se non sbaglio era "Avanzi" o "Tunnel", non ricordo bene). ==================== La mia teoria è che, visto che queste banconote furono stampate dall'inglese Bradbury Wilkinson and Company (1856-1990), i tipografi abbiano usato la punteggiatura a loro consueta. Fino al 1931 - stessa stamperia - furono usate le virgole e solo nel 1935 col cambio della stessa, ma pur sempre inglese-londinese Thomas De La Rue & Co. viene eliminata del tutto la punteggiatura e da lì in poi rimane così. ==================== Che ne dite? Ci può stare? Sarà una conoscenza eremitica poco utile nel quotidiano, ma se è così si potrebbe dire che Il globalismo stava probabilmente già iniziando a mettere radici in quel periodo e questo fu un effetto collaterale. Servus, Njk ==================== - Foto di Numisma * Virgola, punto... a capo.2 punti
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https://video.repubblica.it/mondo/nel-deserto-della-giudea-trovata-moneta-della-prima-rivolta-ebraica-coniata-dai-ribelli-contro-roma/450182/451145?ref=RHVS-BG-I353012196-P2-S2-T12 punti
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Ciao Marco @El Chupacabra Complimenti! Chiamala "in buona conservazione" ! Questa è in FDC pieno. Bellissima. Ciao Beppe2 punti
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Ciao, la moneta dovrebbe appartenere a questa tipologia 🙂 ANTONIO2 punti
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Come al solito si fa un titolone per una moneta, rara sì, ma non rarissima. Nei motori di ricerca ne ho trovate decine... Mah... Arka Diligite iustitiam2 punti
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Fanno piacere invece questi commenti…la moneta è’ importante ma il libro lo è’ altrettanto, il consiglio che alcuni danno di un libro e una moneta è’ un buon consiglio perché ti permette di capire cosa hai comprato, cosa hai in mano, la sua storia, solo così la passione secondo me rimane e si alimenta. Anni fa per un paio d’anni donammo come Cordusio ai giovani, invece di una moneta, un libro come segno di cultura e di conoscenza, fu bello e magari meriterà di essere ripetuto nel tempo, anche se poi il Gazzettino e’ già lui stesso un dono cartaceo culturale …2 punti
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Molto interessante, anche se apparentemente si tratta di inezie. Intanto i 2 scudi sono sicuramente originali ed entrambi in conservazione molto alta. Sono curioso: come mai hai 2 scudi Pontifici eguali visto che sei più interessato ad altre zecche? Comunque la tiratura ufficiale di tali monete nella zecca di Roma fu di 2860 esemplari. Fu prodotto un solo diritto (la faccia con lo stemma del Camerlengo) ben riconoscibile per la frattura di conio che attraversa la moneta da ore 8 a ore 2 e che traspare sulle lettere S di SEDE e la prima C di MDCCCXXX. Come hai evidenziato i rovesci sono 2: per semplicità ho identificato un altro particolare rivelatore che differenzia i 2 conii, e cioè i raggi che emergono dalla punta dell'ala sinistra della colomba: solo 1 di maggior spessore nel conio in basso (più comune) e 3 nell'esemplare in alto (e uno tangente subito sotto, tutti sottili) di conio decisamente più raro. Il fatto che gli esemplari di 2° tipo apparsi in asta siano tutti in alta conservazione e le caratteristiche dei raggi (più sottili dei rimanenti) mi fa pensare ad un conio (meglio, punzone) rimaneggiato in zecca e ad una tiratura più tardiva, anche se la frattura al rovescio sembra immutata. Very interesting, even if apparently it seems unimportant. First of all, the 2 coins are certainly original and both in very high conservation. I'm curious: why do you have 2 equal Papal Scudi since you are more interested in other mints? However, the official mintage of these coins in Rome was 2860 pieces. There was only one obverse die (the side with the Camerlengo's coat of arms) clearly recognizable by the fracture that crosses the coin from 8 to 2 o'clock and which shines through the letters S of SEDE and the first C of MDCCCXXX. As you pointed out, there are 2 reverses: for simplicity I identified another revealing detail that differentiates the 2 dies, namely the rays emerging from the tip of the dove's left wing: only 1 (thicker) in the specimen below (more common) and 3 in the top specimen (and one tangent immediately below, all thiner than the previous one) decidedly from a rarer die. The fact that 2nd-type specimens in auctions were all in high condition together with the characteristics of the rays (thinner than the others) makes me think about reworking of the 1st die (or better, of the punch) in the Rome mint and a later issue, even if the fracture on the reverse seems unchanged. 1° conio 2° conio2 punti
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Buonasera collezionisti, secondo voi che conservazione può avere questa moneta?1 punto
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Ciao, sembrerebbe una variante del Goebl 1512b dove le lettere SI dovrebbero stare entrambe nel campo a destra della Provvidenza mentre qui sono separate "S (Provvidenza) I". Il 1512b viene dato come raro (1 esemplare), mentre questa appunto non è catalogata (a meno che non mi sia sfuggita). Domattina provo a vedere in un paio di cataloghi d'asta se trovo qualcosa di più, ma direi che hai pescato una variante rara e interessante della zecca di Siscia!1 punto
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la 2133 è ancora della serie con la lettera d'officina.... quindi decisamente precedente per le 2150 e 2151 di cui ho diversi esemplari, dovrò girarteli in forma riservata, perchè molti non sono pubblicabili ... a oggi ormai ho qualche decina di migliaia di monete per la revisione che sto fsacendo, e molte le ho fotografate nei musei, e non posso divulgarle per Valentiniano ad esempio ho 552 monete indiscutibilmente classificabili con il ric (officina e legende incluse) e circa 1000 la cui classificazione è incerta per spezzatura di legenda o officina almeno.... certo nulla a confronto di Leone I di cui ho 2700 monete1 punto
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Non me l'aspettavo da te... Però effettivamente qualche volta è controproducente diffondere certe informazioni... Per esempio anche se siamo pochini a collezionare celtiche "ungheresi", io non diffondo mai notizie di una nuova moneta in asta o in un negozio online ... la sicurezza non è mai troppa!1 punto
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Attenzione le cosiddette spottmunzen devono essere monete originali che sono state modificate, non invenzioni di fantasia come questa:1 punto
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DE GREGE EPICURI Lo zucchetto disegnato in testa a VE II è proprio quello del papa. Chi lo ha disegnato voleva criticare il re per una politica secondo lui troppo morbida verso la chiesa (infatti, il tentativo garibaldino fu avversato e fermato). Lo stato italiano si decise ad occupare Roma solo nel 1870, quando la Francia sconfitta dalla Germania non era più in grado di intervenire a difesa del papa.1 punto
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Ciao a tutti. Ho due monete identiche di questo tipo. Ma ho scoperto che i loro schemi erano diversi. Sono stati colpiti da diverse coni?1 punto
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@El Chupacabra Grazie per la risposta e per le foto...😀 In realtà, ricordavo una diversità nella capigliatura all'interno della serie "Italia su prora"... forse ricordavo male... Se trovo qualcosa, lo segnalo a beneficio di tutti. Un saluto cordiale e a presto.1 punto
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La scritta ''Carte legali'' mi ha tratto in inganno facendomi pensare al servizio accessorio Carte Manoscritte, ..ma tale servizio prevedeva la busta aperta. ... cosa non presente nella nostra missiva . Infatti è affrancata con 50c come una normale lettera. Annullo di partenza di Bologna ferrovia cerchio grande lunette vuote del 6.5.1929, ....annullo di arrivo di Ripe frazionario lunette vuote del 8.5.1929. Affrancata con coppia del 20c violetto bruno Michetti volto a sx dell'emissione del 1926 + 10c rosa Leoni . Bella, bolli di viaggio tutti presenti e nitidi. Dopo avere visionato un po' di questo materiale spesso simile nei periodi, affrancature, annulli e destinazioni, questo spaccato di storia postale ci mostra dopo quasi cento anni che gli impiegati/o dell' ufficio postale di Ripe di quel periodo, furono solerti e ligi nel loro dovere, in quanto tutti gli arrivi sono sempre annullati con bollo nitido. Questo non è sempre scontato, solitamente portano il bollo di arrivo le raccomandate non sempre le lettere. Inoltre il timbro dell'annullo per essere sempre nitido come nel nostro materiale, doveva essere frequentemente pulito da eccessi o grumi di inchiostro che si potevano formare. Essendo Ripe all'epoca un piccolo ufficio postale ci ha regalato annulli NON COMUNI.1 punto
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In questa lunga frase mi sembra di captare il fatto che tu non voglia rischiare di arricchire la collezione con monete antiche. Se così,ti posso capire,io sono come te. Non volendo rischiar nulla, al massimo mi documento,perciò quelle monete possono restar in vendita online per sempre.... Oppure viro sulle patacche🤣 ....."innoque" e semplici patacche😅 Comunque è bello fare come fai te, è un' alternativa culturale e valida. Io tra libri di numismatica, storia, rugby, religione ed altro, sono a tappo😅,non posso permettermi granchè causa modesto spazio🤷🏼♂️ Pardon boss se sto dilungando qui eh 😅 @dabbene...1 punto
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Segnalo l'uscita del n. 130 di Monete Antiche. Questo è il sommario: I Maestri firmanti della zecca di Siracusa (435-405 a.C.). (Alberto Trivero Rivera) [3-25] Una emissione incerta dell'Italia meridionale (Larinum?). (Alberto Campana) [26-27] Il progetto monoteista di Aureliano (270-275 a.C.). (Mario Ladich) [28-30] Un possibile nummus inedito di Zenone. (Mario Ladich) [31-32] Produzione e circolazione monetaria nel territorio del Patrimonio di San Pietro in Tuscia. Le province Tuscia e Collina nei secoli XIII e XIV. (Adolfo Sissia) [33-39] Un denaro ascolano unicum. (Realino Santone) [40] ANASTATICA, inserto di letteratura numismatica (a cura di Luca Lombardi). B. von Koehne, Beitrage zur Munzkunde Sud-Italiens vor der Hohenstaufischen Herrschaft, in "Mémoires de la Société d'Archéologie et de Numismatique de St. Pétersbourg", vol. V, Pétersbourg 1851, pp. 340-357. [1-8]1 punto
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Questo importante dettaglio assieme al doppio contorno indicano direi fuori dubbio che è un artefatto ed anche piuttosto rozzo1 punto
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Io ci sarò segnatemi pure 🤩1 punto
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per onestà intellettuale va detto che le 2150 e 2151 sono di Roma ... o comunque riportano RO – RM - ROΛ o simile ... e mai nella vita ne ho vista una con la scritta CON le emissioni galliche del V secolo, hanno poi uno stile abbastanza particolare, mentre queste 2150-51 rientrano nella casistica della numerazione finale di Valentiniano III, e direi che non hanno nulla di gallico. qualche immagine giusto per chiarire... tutte da 2150 e 21511 punto
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Medaglia devozionale, bronzo/ottone fine XVII inizio XVIII sec. probabile produzione romana,- D/ Busto di Gesù Volto a dx- R/ Sacro Cuore di Gesù. Ciao Borgho1 punto
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Autentiche entrambe, anche la mia ha le stesse debolezze sulla scritta cent. 21 punto
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Ciao Luciano, forse ti riferisci all'articolo di Asolati sulle tessere ritrovate al Lazzaretto Nuovo?Se e' quello mi pare di ricordare sia online il pdf...1 punto
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Ciao, visto anche il bordo penso che la moneta sia prodotta per fusione e quindi molto probabilmente non autentica. @Rufiliuscomunica la situazione alla casa d'asta che essendo seria ovviamente riprenderà indietro la moneta o magari prenderai un'altra moneta di uguale importo speso 🙂. ANTONIO1 punto
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Si , siamo al culmine della stagione ,in insalata con le cipolle di Breme... Una vera opera d'arte !😂1 punto
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Ciao Vero! Le prime bolle riportavano DALMATHIARVM AT CRHOATIARUM DVX, quando ad opera degli ungheresi si persero dei territori in Dalmazia e Croazia, per non subire l'onta della perdita, se la cavarono con ETC. saluti luciano1 punto
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Due osservazioni: - il ritratto sembra quello di Nerva, non di Otho - al rovescio, sotto il monogramma SC c'è un "Δ", simbolo presente nella monetazione di Nerva, ma non in quella di Otho. Qualche perplessità la moneta me la lascia.1 punto
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Ti ringrazio per il grande aiuto... Vedo se riesco ad avere accesso al testo tramite qualche conoscente... Grazie mille ancora🔝1 punto
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La netta prevalenza della forma triangolareggiante sulle altre forme, ma anche evidenza di come sia difficile ricondurre questi nummi a degli archetipi geometrici ben definibili (dal mio data-base)1 punto
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La forma triangolareggiante può essere scomposta in quattro forme principali, senza che vi sia una netta divisione tra l'una e l'altra. Forme triangolareggianti: a) tondello equilatero con i tre lati curvilinei; b), c) e d) con angoli al vertice rispettivamente di 45, 60 e 90°. Una moneta può essere spezzata agevolmente in due o in quattro parti: ogni altra spezzatura appare di difficile realizzazione e quindi improbabile. La spezzatura in quattro parti da origine a quattro tondelli triangolareggianti con un angolo di 60° ed il lato opposto curvilineo, che è quanto si osserva con maggiore frequenza. Tuttavia, la spezzatura non è agevole e spesso darebbe origine a tondelli con un angolo maggiore di 60°, sino a 90°, o minore di 60°, sino a 45°, che è quanto si osserva. Inoltre, poiché buona parte di queste monete triangolareggianti può inscriversi in un cerchio di circa 15 mm di diametro, ne consegue che se fossero originate dalla spezzatura di una vecchia moneta, questa dovrebbe avere un diametro di circa 30 mm con uno spessore simile a quello dei nummi del V secolo: un diametro incompatibile con i numerali del IV secolo, i maggiori dei quali – maiorine e decargiri – hanno un diametro di circa 20 mm, e anche quello dei follis nati dalla riforma diocleziana, circa 25 mm, non appare coerente con la dimensione delle monete triangolareggianti battute i nome di Valentiniano III e, inoltre, hanno uno spessore forse eccessivo. Invece, la forma equilatera con i tre lati tondeggiante e i tre vertici approssimativamente di 60°, sembra essere il risultato di un tondello al quale si è voluto dare questa forma, e non il risultato di una spezzatura di una vecchia moneta. Quale spiegazione dare a questa particolare forma di queste emissioni controverse in nome di Valentiniano III? Sono il risultato della spezzatura di vecchie monete (con successiva ricottura in forno sin quasi al punto di fusione), o sono il risultato di un tondello volutamente con questa forma?1 punto
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Non so se sono perfettamente in tema ma questa discussione mi ha fatto pensare subito a questa moneta medievale nella mia piccola collezione, che condivido. Bari, Ruggero II, Follaro (ridotto?) datato 535 dell’Egira (1150-1151). Al dritto Madonna orante (anche detta Vergine orante) con ai lati MP - ΘV (Μητηρ Θεοu, Madre di Dio). Al rovescio Legenda cufica disposta a croce: umila khamssa talatuna khamsumiaa (coniata nell'anno 535), in ogni quadrante quattro globetti. Probabilmente di ispirazione bizantina è l’immagine della Madonna in atteggiamento orante, che riporta alla mente la Blachernitissa (o Blacherniotissa, detta Platytera o Madre di Dio del segno) che, per l’appunto, è uno dei temi iconografici bizantini più riprodotti. Tra le ipotesi fatte sul significato della coniazione di questa moneta vi è (ovviamente) quello del tributo devozionale in vista di un anniversario del Regno (vista la presenza della data, circostanza questa estremamente rara) e quello che gli attribuisce il ruolo di propaganda religiosa nelle province conquistate agli arabi. La storia ci dice che Ruggero II fosse sovrano “multietnico”, ragion per cui a me piace pensare che la moneta volesse comunicare che cristiani e arabi potevano coesistere nello stesso territorio sotto il dominio dello stesso Sovrano (due facce della stessa moneta). Forse questo si, un miracolo. Saluti.1 punto
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Quello che sto per dire farà venire lo svenimento a moltissimi, ma la ricerca può andare avanti solo con tentativi ed errori. E se questa tipologia fosse stata fatta in epoca imperiale (zecca ufficiale, non ufficiale, barbarica ?) riutilizzando grosso modo lo stile repubblicano ma aggiungendovi la sigla AV per indicare Augusto o un Augusto ? So che è un idea molto sopra le righe e macchinosa, ma al meno partiamo da qualcosa per poi cercare la strada giusta.1 punto
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E se fosse un'imitativa "contemporanea" romana ? Ma poi mi sono ricordato di aver visto questa moneta Non è repubblicana, ne tanto meno con il Giano, ma la contromarca o meglio la seconda parte di essa AV, mi ha fatto pensare1 punto
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Ho la fortuna di avere il libro. Posso assicurarvi che è un'ottima pubblicazione, estremamente esaustiva per una moneta "povera" ma con moltissime varianti nelle emissioni di 3 re di Spagna. Sicuramente la pubblicazione più completa per questo tipo di moneta. Ogni variantte è spiegata dettagliatamente con foto dei particolari e dettagli evidenziati con disegni per le differenze. Un vero lavoro certosino! Per tutte le emissioni di Filippo II III e IV. Veramente un BRAVO!!! a Tiziano Caronni!!!!1 punto
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Buonasera a tutti, posto il mio secondo e ultimo pezzetto da 5 Grana. La data fate voi, io sono indeciso tra 36 e 38. Saluti Alberto1 punto
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