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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/30/23 in tutte le aree
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Buongiorno amici, volevo mostrarvi questa simpatica curiosità. Zecca di Antiochia, RIC 34. Buona domenica a tutti.4 punti
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Il bottino di questa spedizione austriaca.4 punti
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Non sempre si abbassa il valore economico; c'è chi colleziona questi errori di conio. Io questa ho dovuto pagarla abbastanza:3 punti
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Please forgive my post in English. My Italian is poor. One of the reverse types made by Probus from the 9th Issue at Lugdunum (January to August A.D. 282 - Bastien dating) is SALVS AVG, Salus standing left, feeding serpent rising from altar, holding patera and sceptre. These were made in the Second officina, which used the officina mark "B" in this issue, whiuch had been "II" in previous issues. The type is quite common but there are some scarcer variations which used "retrograde B" instead. The type is attributed to RIC 124 when combined with obverse legend "IMP C PROBVS • P • F • AVG" and to RIC 123 when combined with obverse legend "IMP C M AVR PROBVS AVG" and RIC 122 when combined with obverse legend "IMP C M AVR PROBVS P F AVG". RIC 122 appears to be quite difficult to obtain. RIC 123 is generally quite easy to obtain with Bust Type C (from rear) with the normal B officina mark. RIC 124 is generally quite easy to obtain with Bust Type F and Bust Type C (from front) with the normal B officina mark. Examples with Retrograde B are much more difficult to obtain. Here are some of my existing examples and my new addition (with Retrograde B).... RIC 124 Obv:– IMP C PROBVS • P • F • AVG, Radiate, cuirassed bust right Rev:– SALVS AVG, Salus standing left, feeding serpent rising from altar, holding patera and sceptre Minted in Lugdunum (B in right field) Emission 9, Officina 2. January to August A.D. 282 Reference:– Bastien 394. RIC 124 Bust type F. Obv:– IMP C PROBVS • P • F • AVG, Radiate, draped and cuirassed bust right, seen from front Rev:– SALVS AVG, Salus standing left, feeding serpent rising from altar, holding patera and sceptre Minted in Lugdunum (B in right field) Emission 9, Officina 2. January to August A.D. 282 Reference:– Cohen - . Bastien 393. RIC 124 Bust type C. RIC 123 Obv:– IMP C M AVR PROBVS AVG, Radiate, draped and cuirassed bust right, seen from rear Rev:– SALVS AVG, Salus standing left, feeding serpent rising from altar, holding patera and sceptre Minted in Lugdunum (B in right field) Emission 9, Officina 2. January to August A.D. 282 Reference:– Cohen 567. Bastien 392. RIC 123 Bust type C. And finally my newest addition... This one was buried in a whole stack of slabbed coins and was not identified as being anything of interest. Obv:– IMP C M AVR PROBVS AVG, Radiate, draped and cuirassed bust right, seen from rear Rev:– SALVS AVG, Salus standing left, feeding serpent rising from altar, holding patera and sceptre Minted in Lugdunum (Retrograde B in right field) Emission 9, Officina 2. January to August A.D. 282 Reference:– Cohen 567. Bastien -. Bastien Supplement I -. Bastien Supplement II -. RIC 123 Bust type C var (not listed with Retrograde B in right field). The Gloucester hoard contains a single example and there is an example in the Christophe Oliva collection. My slow patient search for the remaining sub-variants continues. Martin3 punti
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Due osservazioni: - il ritratto sembra quello di Nerva, non di Otho - al rovescio, sotto il monogramma SC c'è un "Δ", simbolo presente nella monetazione di Nerva, ma non in quella di Otho. Qualche perplessità la moneta me la lascia.3 punti
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il tema ha una complessità non banale, ed è questo il motivo per il quale non ha trovato a tutt'oggi una soluzione semplice. è ad esempio indefinita la provenienza perché queste monete si trovano spesso in ripostigli nord africani, è vero, ma altrettanto spesso come monete sparse e spurie sul territorio italico e soprattutto a Roma (grazie alla maggiore quantità di contesti pubblicati? possibile....)... quindi circolavano a Roma senza dubbio, a differenza delle monete vandale...per dire.... Quindi abbiamo posizioni diverse, e a sfavore di una origine romana si è espressa ad esempio la Molinari.... altri oltre a Kent invece la appoggiano...pur con il dubbio che tutti abbiamo. va poi detto che sono triangolari una serie di monete numerate dal Kent e attribuite a Valentiniano III per nomi al dritto a lui apparentemente associabili (VAL VALEN VALNTIN VALENT etc ....), ma anche una serie di monete certamente imitative che al dritto sono quasi identiche... allora fino a oggi quale è stato il criterio? le monete che si presentano con una certa regolarità di emissione e con numeri bene o male significativi, sono diventate "di valentiniano" le altre "imitative"... tra le imitative abbiamo casi su casi.. VOT di qualsiasi tipo, XVX etc, Staurogrammi, croci (vedi Ordona che parte con DN V), Aquile stanti come quelle del III secolo per le monete di consacrazione, etc etc etc etc tutte però a me note in un numero di esemplari limitatissimo...spesso uniche. ora, oggettivamente, non esiste per i dritti un confine tra le "numerate del RIC" e le "imitative", ma abbiamo una scala di grigi virtualmente infinita. certo, alcune mostrano una continuità di rovescio, e una casistica tale da far supporre si tratti di una "emissione" piuttosto che di una imitazione estemporanea peraltro di un prototipo inesistente. che le monete siano state spezzate da una più grossa divisa in 4 o 3, o che siano state ridotte meccanicamente come già accadeva da tempo con le monete di IV secolo, fa poca differenza, ma fa differenza il fatto che si sia scelto di riconiare questi frammenti, invece di utilizzarli così come erano (vedi fondi Cossar per capirci....esempio di una casistica infinita in tutto il Mediterraneo) purtroppo va detto che anche il confine tra "moneta buona" e "moneta falsa" va letto con la dovuta attenzione... la nota officina di falsi di Alessandria del secolo precedente raccontata da Gara, era certamente "tollerata" o forse di più, vista la dimensione e la posizione della "zecca dei falsi" in pieno centro città. . . e che dire delle monete imitate in Gallia proprio nello stesso periodo, dove la Moneta publica veniva temporaneamente chiusa .... A questo aggiungiamo che la zecca (moneta publica soltanto... moneta publica lo ricordo è la zecca che conia il solo bronzo e non l'oro o l'argento) di Roma ebbe alla fine del regno di Valentiniano certamente una interruzione.... di quanto non è dato sapere.... ma se questo è vero, per ben più di 7 anni a sud di Ravenna non si vedono coniazioni in bronzo (Roma ricomincia a coniare solo gli AE4 con in monogramma di Ricimero e siamo almeno nel 462...almeno... e Maggioriano conia solo a Milano e Ravenna)... quindi essendo quella del centro Italia un'area abituata alla moneta spicciola, non appare strano che si sia proceduto alla coniazione di una moneta di necessità...autorizzata? tollerata? incentivata? da chi? non è dato saperlo, ma il 455 non è per forza la data ante quem per queste monete.... che a mio avviso non è per nulla scontato assegnare all'Africa. In Africa poi le monete possono essere arrivate in molti modi... pagamenti (essendo una moneta spuria è normale venisse spesa prima), saccheggi, etc etc ... e soprattutto non è facile datarle perché purtroppo essendo assolutamente incerta la datazione dei Domino Nostro, "questi" non possono essere usati per datare "quelle"... la datazione delle Domino Nostro anche se spostata avanti o indietro di 20 o 30 anni, non fornisce poi nessun indizio risolutivo. Anche il "buon senso" non aiuta... perché, ci si chiede, impiegare tutto quello sforzo per spezzare una moneta e riconiarla... di certo era una lamina... forse è vero...forse no ... chiederei... perchè nel ridurre meccanicamente quelle di IV secolo si sprecava tutto quel tempo nel salvaguardare l'immagine imperiale? .... e poi... le imitative di Maggioriano dalla presunta zecca di Aquileia (sempre fondi Cossar) anche lì erano lamine spezzate o monete più antiche battute e poi spezzate.? ho tante domande e nessuna risposta ... anche perché una risposta semplice e che consideri la complessità multipla della cosa, non è per nulla scontato esista saluti Alain3 punti
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Ciao a tutti, visto che leggo sempre con piacere i post sulle monete delle vostre collezioni, ho pensato di dare un modesto contributo con la mia ultima arrivata anche per avere un vostro parere, ho scelto proprio questa moneta perché in pratica l'ho presa per caso, visto che ho iniziato da poco, circa sei mesi, ancora non ho ben inquadrato cosa voglio fare, di base al momento vorrei una moneta per imperatore, con una predilezione per quelle coniate a Roma ma non ho niente contro le provinciali (neanche per le repubblicane se è per questo ma questa è un'altra storia)...e questo ci riporta alla moneta di questo post. Come ho potuto ben presto constatare, alcuni imperatori sono più ostici di altri in termini soprattutto quando si tratta di trovare una moneta da aggiungere alla collezione, uno di questi è appunto Otone, sinceramente al momento avevo rinunciato ad avere una sua moneta, soprattutto un denario, visto i prezzi che ho visto girare ben oltre le capacità del mio budget, ecco però che in una recente asta vedo arrivare questo asse di Antiochia, inizialmente mi ha fatto un pò storcere il naso per via del ritratto che, conservazione a parte, non può certo essere paragonato a quello dei denari di Roma, riguardandolo meglio però la legenda era perfettamente leggibile e il prezzo, almeno in partenza, non era così irraggiungibile...per farla breve ho fatto delle offerte un po' a caso sicuro che non l'avrei mai spuntata visto che c'erano almeno altri due agguerritissimi partecipanti che rilanciavano al volo ogni offerta, arrivati a qualche minuto dalla fine mi sono sbilanciato di qualche euro (letteralmente) rispetto a quanto avrei voluto spendere (Cito il decalogo del buon collezionista: Chi vuole assolutamente un oggetto, riesce ad averlo, ma è certo di pagarlo caro.) e con mia sorpresa l'asta si è chiusa e mi sono aggiudicato la moneta...a quel punto che dovevo fare...ormai il dado era tratto. Perdonate la lunga premessa ma vi assicuro che è stata una sorpresa aver vinto l'asta era l'ultima cosa che avrei pensato, il fatto di averla in collezione mi apre la strada per continuare con gli altri imperatori più o meno relativamente abbordabili, ma ecco la moneta in questione: Otho, Asse, Antiochia, 69 d.C., peso 14,02g, diametro 28,5 mm, rame, RPC.4318 var - McAlee 321 var (metto la foto del sito del venditore perché ancora sono inabile a farne decenti...):2 punti
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Buonasera, sicuramente le foto del taglio sarebbero il massimo, ma anche il peso sarebbe determinate per capire se è un anello applicato in secondo tempo.2 punti
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Ultima mia Cingranella: 1853, simbolo stella a 5 punte e taglio rigato. @giuseppe ballauri, sembra che provengano dalla stessa liberata le nostre Cinque Grana del 53.2 punti
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Sempre a Innsbruck è possibile vedere anche una bellissima mostra di monete romane, che suggerisco vivamente. spero di aver fatto una cosa gradita e scusate la divagazione rispetto al tema principale della discussione. Stessa malattia anche per me. 👍2 punti
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Potrei suggerire per chi avesse voglia e tempo di fare una gita in Austria, a poca distanza da Innsbruck si trova il Museo della Zecca di Hall, con monete eccezionali e il primo Tallero del 1486.2 punti
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Stack's Bowers Galleries (& Ponterio) > Collector's Choice May 2023 Auction Auction date: 16 May 2023 Lot number: 71074 Price realized: 1,300 USD (Approx. 1,196 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: JULIUS CAESAR. AR Denarius (3.92 gms), Military Mint Traveling with Caesar, 49 B.C. NGC EF, Strike: 4/5 Surface: 2/5. Banker's Mark. Cr-443/1; CRI-9; Syd-1006; RSC-49. Obverse: Elephant advancing right, trampling upon horned serpent; Reverse: Emblems of the pontificate: simpulum, aspergillum, securis, and apex. A stunning example of the ever-popular Caesar "Elephant" Denarius. Struck in the year that Caesar crossed the Rubicon, this type could not come from a more momentous point in Roman history. This piece features a charming pig-like elephant above Caesar's bold and complete name. The reverse is just as well-struck, and both sides are rather nicely centered for the issue. The fields abound with luster that complements the elegant purple-tinted tone. A crescent-shaped banker's mark on the upper obverse field takes nothing away from the piece, and even adds visual interest as it resembles the moon in the background. An enticing example that will undoubtedly appeal to a wide array of collectors. Estimate: $1000 - $1500 ILLUSTRAZIONE: UN FLAMEN DIALIS (SACERDOTE PREPOSTO AL CULTO DI GIOVE CAPITOLINO) RAFFIGURATO SU UN FREGIO DELL'ARA PACIS2 punti
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A volte anche un piccolo gesto fa sì che il morbo della numismatica si possa introdurre nel corpo del giovane ignaro,che" contagiato",dovrà fare i conti con questa " malattia" forever🧟♂️🤣2 punti
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Quindi Gazzettino, workshop sulla qualità delle monete… e poi un momento per i giovani che è’ un po’ uno degli scopi da sempre del Gruppo del Cordusio con la “ moneta donata ai giovani “. Vedremo come in altre edizioni di dare una moneta ai giovani che saranno presenti che sarà un segno tangibile di incentivo e promozione per il collezionismo numismatico. A volte anche un piccolo gesto può valere più di tante parole ..2 punti
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Sono meritati. Analizzi ogni documento storico come se leggessi una semplice pagina di narrativa 😉👍2 punti
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Nonostante la foto microscopica credo di vedere CAES...quindi è un argenteo di Galerio...a dirla tutta non mi sembra nemmeno di Treveri2 punti
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Grazie dell'invito!! Non mancherò!2 punti
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Buon Giorno, intervengo per chiedere un aiuto riguardo a un approfondimento riguardante i Fiorini del ritrovamento delle “Logge dei Banchi” di Pisa. Premetto che non ho visto “de visu” i Fiorini in questione, non sono riuscito a trovare le schede relative nel Catalogo dei Beni Culturali che contiene le schede di alcuni Fiorini del Museo San Matteo di Pisa, ho solo una copia del testo di Luciano Lenzi (che ho faticato a trovare) del 1978 “Il ripostiglio di monete auree scoperto in Pisa sotto le Logge dei Banchi” e altre pubblicazioni meno “sistematiche” come “Il Tesoretto dei Banchi un ripostiglio Pisano di Monete auree medievali” a cura di Monica Baldassarri e Mariagiulia Burresi, disponibile in rete. Ho trovato, sempre in rete, un articolo relativo all’analisi XRF di alcuni dei Fiorini che compongono il ripostiglio, autori: Monica Baldassarri, Gildo de Holanda Cavalcanti, Marco Ferretti, Astrik Gorghinian, Emanuela Grifoni, Stefano Legnaioli, Giulia Lorenzetti, Stefano Pagnotta, Luciano Marras, Eleonora Violano,Marco Lezzerini, e Vincenzo Palleschi; “X-Ray Fluorescence Analysis of XII–XIV Century Italian Gold Coins” che riporta un grafico riassuntivo delle analisi relative a ventisei Fiorini del tesoretto (oltre a quelle di altre monete che lo compongono). Una ulteriore fonte di informazione il Volume II del Bernocchi che richiama certamente alcuni Fiorini del ripostiglio (senza caratterizzarli) in relazione a quelli riferiti al Museo San Matteo di Pisa. Arrivo al primo problema, il testo del Lenzi fa riferimento alla disposizione nelle teche dei Fiorini (potrebbero essere cambiati nel tempo), riporta nel testo le immagini di ogni moneta con i limiti delle immagini 1:1 e della risoluzione della stampa tipografica, le altre pubblicazioni quando allegano immagini non le individuano singolarmente, con l’eccezione del Bernocchi che pur non pubblicando immagini ma solo le classificazioni (con descrizioni accurate) fa riferimento a un numero di inventario. Sarebbe importante collegare i riferimenti del Lenzi con quelli del Bernocchi, consentirebbe di chiarire alcune discrepanze che ho potuto rilevare, con tutti i limiti delle immagini disponibili, nelle descrizioni delle singole monete fatta da Luciano Lenzi che per altro aveva specificato nel suo lavoro che sarebbe stato necessario approfondire l’aspetto stilistico della classificazione (sono passati quarantacinque anni). Le immagini di cui dispongo consentono poco. Una nota personale, una tipologia di Fiorino della terza serie a me ha sempre fatto storcere il naso, ogni persona ha le sue patologie psichiatriche, ho sempre pensato ad una imitazione, una delle più antiche, non è che mi sia convinto definitivamente del contrario ma, non descritto correttamente dal Lenzi, ingrandendo le immagini del suo testo ho individuato un esemplare di questa tipologia, il Bernocchi descrive la stessa tipologia nella sua opera con un numero di inventario vicino a quello di tre fiorini di una tipologia poco comune che ho potuto individuare facenti parte del tesoretto. Questo vincola la tipologia quanto meno a un contesto locale e pone un limite superiore temporale forse precedente a quello ipotizzato dal Lenzi se non nella chiusura del tesoretto almeno nella sua composizione, (ho rilevato alcuni dei Fiorini più arcaici della quarta serie). Sarebbe importante collegare le posizioni nelle teche con i numeri di inventario riportati dal Bernocchi, avere un riferimento “individuale” ai Fiorini oggetto di analisi e per finire ma sembra impossibile avere delle immagini “adeguate” per effettuare uno studio stilistico delle monete. Cordialità1 punto
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Controllando i siti di vendita on line, mi sono imbattuto in questo Tarì di Francesco II che sembra avere il bordo piuttosto largo . Ma da un'attenta analisi, grazie alle ottime foto...sembra che questo bordo sia stato aggiunto dopo, come se dovesse essere usato, applicando un gancio come medaglietta. Cosa ne pensate, avevate mai visto qualcosa di simile ? Un saluto a tutti.1 punto
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Scoperto a Roma il teatro di Nerone dopo due anni di ricerche e di scavi. L’antica struttura sotto il cortile di Palazzo della Rovere FOTOGRAFIE di FABIO CARICCHIA per la SOPRINTENDENZA SPECIALE DI ROMA Roma, Palazzo della Rovere. Dopo oltre due anni di indagini archeologiche tornano alla luce i resti degli Horti di Agrippina, tra cui strutture identificabili con il Teatro di Nerone. La ricerca sul campo condotta dalla Soprintendenza Speciale di Roma ha restituito una articolata stratigrafia, che dalla tarda età repubblicana arriva fino al XV secolo. «Si tratta di una scoperta di eccezionale importanza – spiega Daniela Porro Soprintendente Speciale di Roma – che testimonierebbe uno straordinario edificio di età giulio claudia, il teatrodove Nerone provava le sue esibizioni poetiche e canore, noto dalle fonti antiche ma mairitrovato. Di grande interesse anche i rinvenimenti medioevali e moderni, che arricchiscono le conoscenze storiche e topografiche sulla evoluzione di una importante area della città. Ottimi risultati scientifici conseguiti grazie alla proficua collaborazione con l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme». Lo scavo si è svolto inizialmente sotto la direzione scientifica di Renato Sebastiani e poi di Alessio De Cristofaro, archeologi ed è stato condotto sul campo dall’archeologa Marzia Di Mento https://www.stilearte.it/trovato-a-roma-il-teatro-di-nerone-dopo-tre-anni-di-ricerche-e-di-scavi-lantica-struttura-sotto-il-cortile-di-palazzo-della-rovere/1 punto
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Le monete provinciali hanno ormai quasi l'intero catalogo online. Questo è Otho RPC I 4318: link Questo è Nerva RPC III 3482: link Sinceramente il mio primo pensiero è stato che potesse essere una moneta di Nerva reincisa con una legenda di Otho e ripatinata, ma ora come ora temo si tratti tout court di un falso moderno.1 punto
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Ciao, la tipologia dovrebbe essere la stessa ma non c'è rispondenza per quanto riguarda la legenda di dritto( ne ho trovate anche altre uguali a questa, con delta o altre lettere sotto SC.) 🙂 ANTONIO1 punto
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Credimi, questa moneta sarebbe costata molto meno senza l'errore di battitura Molto grazioso il tuo brockage! Ne ho uno anch'io:1 punto
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Si , siamo al culmine della stagione ,in insalata con le cipolle di Breme... Una vera opera d'arte !😂1 punto
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Si... in tariffa 5c per cinque parole di convenevoli, altrimenti sarebbe costata 10c il doppio in quella data.1 punto
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Ciao Vero! Le prime bolle riportavano DALMATHIARVM AT CRHOATIARUM DVX, quando ad opera degli ungheresi si persero dei territori in Dalmazia e Croazia, per non subire l'onta della perdita, se la cavarono con ETC. saluti luciano1 punto
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Personalmente lascerei proprio stare … troppe monete e vendute a cifre troppo alte, le recenti aggiudicazioni in asta lo testimoniano con cifre talvolta più basse del prezzo di emissione1 punto
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Anche a mio parere non siamo nel range dello Spl, concordo con un BB, magari con un +.1 punto
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Immagino sia la creatività di Google translator... 😂 Comunque sarei curioso di capire dove sono questi difetti, sarò cieco ma non vedo nulla...1 punto
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@modulo_largo alla fine era andata a 306€, il rilancio "casuale" che ho fatto a 316,00€, che era solo per la curiosità di vedere a quanto sarebbe arrivata, è stato inaspettatamente quello vincente (da aggiungere ovviamente 18% diritti asta anche), di massimo era valutata a € 250,00. Come dicevo ben oltre il mio budget solito ma hai presente quando hai quella strana sensazione e non riesci o non vuoi fermarti? Immagino che prima o poi sia capitato a tutti, comunque sia andata son contento quindi tanto mi basta, rivedrò il programma spese del prossimo mese 😁 Per il discorso dei denari d'argento per ora lascio nella lista con un "prima o poi forse", ti ringrazio per il tuo intervento 😀1 punto
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A quanto l'hai presa alla fine ? Comunque premetto che per Otone , cosi come per Pescennio, per avere moneta in bronzo non hai altre alternative che prendere una provinciale, visto che le "ufficiali" erano soltanto denari di argento..1 punto
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A mio parere qui ci sono due monete autentiche: la prima molto bella, la seconda con debolezze di conio (ad es. "CENT. 2", ma anche in generale) e probabilmente entrambe pulite. Un piccolo appunto: la denominazione ufficiale è "Italia su prora".1 punto
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...certo le condizioni non sono buone...per il doge la butto li...ma mi sembra proprio veneziana...ne posto una simile... Da dove viene?1 punto
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Rammento un articolo di Asolati su una tessera, ma credo che fosse dogale del doge Orso... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Non metto in dubbio l'ottimo livello di cultura dei cittadini di Waiczen. Quello che vorrei sottolineare è che purtroppo l'interesse per le monete è praticamente nullo, se non supportato dal collezionismo. E senza collezionismo la Numismatica finirà nell'oblio... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Congratulazioni ragazzi!!!1 punto
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Quant' è bella la lettera R nelle reimpresse del 1832, piccola e ben fatta 😊1 punto
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Beppe, i conii madre lavoravano fino alla loro rottura, non credo che in zecca avessero materiale di annate più vecchie. Anche io sono convinto si tratti di un 6 corretto a 7 Altra foto del mio 18471 punto
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I fogli Leuchtturn costano un botto, mi son sempre chiesto come mai non ci sia nessun competitor per i raccoglitori di banconote all'altezza tipo Masterphil che si avvicina ad Abafil nei raccoglitori di monete.1 punto
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Buongiorno a tutti, mi scuso se ho postato nella sezione sbagliata. Possiedo da tempo questo oggetto. Si tratta di una laminetta di 1.5cmx1.5cm rozzamente decorata con un volto frontale. Da un punto di vista stilistico ho visto alcune analogie con i distintivi da pellegrino, i cosiddetti "signa", placchette chiamate anche "quadrangulae"che andavano cucite su vesti o cappelli a dimostrazione del pellegrinaggio effettuato. Tuttavia nella mia ricerca non ho rinvenuto alcun esemplare simile a questo. Mi rivolgo dunque a voi esperti: che cosa può essere questa placchetta? Grazie.1 punto
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Ti assicuro piu’ che qualcuno ( inglesi, anericani, protestanti tedeschi etc) accidenti a loro ? che fanno lievitare ( eccome) i prezzi le papali sono una serie straordinaria forse la piu’ ampia vista la sua eccezionale estensione, la varieta’ dei nominali e la bellezza delle incisioni.. per non parlare delle medaglie - veri capolavori ( altro che le medaglie inglesi ..) se posso darti un consiglio approfondisci , studia le varie monetazioni, non farti influenzare da idee preconcette o sensazioni epidermiche. C’e’ molto piu’ di quello che appare ...1 punto
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