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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/29/23 in tutte le aree
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Ma siamo sicuri che il prezzo reale è quello dato dalle aste recenti? Secondo me può essere solo un riferimento generale pechè ogni asta ha storia a sè. Faccio degli esempi volutamente banali per estremizzare cercando di spiegarmi meglio: se ad un asta partecipano 2 sceicchi che per orgoglio personale si dovessero contendere una moneta, significa che improvvisamente il valore di monete simili presenti alle aste successive schizzi alle stelle? Nel caso delle monete difficilmente reperibili basta il singolo caso a dettare regola per le altre simili? Se così fosse, per la stessa ragione basterebbe accordarsi per il rilancio di determinate monete alle aste per alzarne il valore, visto che anonimato e riservatezza le rendono opache e poco trasparenti. Sia chiaro che questa rimane una riflessione personale senza certo mettere in dubbio la serietà e massima professionalità di chi lavora nelle aste. Però é per me chiara convinzione che il prezzo reale della moneta non può, per le ragioni elencate, essere dato dalle aste recenti.5 punti
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Un Gigante o un Alfa del 2020 se devi acquistare. Un Montenegro 2023 se devi vendere.5 punti
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In sostanza ora il FDC del Gigante intende, a differenza delle edizioni passate il FDS più puro (MS65). Nello stesso tempo nelle aste si verifica una tendenza ad indicare FDC monete che fino ad un paio d'anni fa erano indicate come SPL, magari tenendo conto anche della rarità della moneta. Quindi la nuova edizione del Gigante potrà generare ancora più confusione, specialmente nei neofiti. Trovano in asta una moneta SPL non perfetta indicata come FDC, sfogliano il catalogo e magari associano il valore di questa a quello del FDC assoluto.5 punti
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Molto interessante, anche se apparentemente si tratta di inezie. Intanto i 2 scudi sono sicuramente originali ed entrambi in conservazione molto alta. Sono curioso: come mai hai 2 scudi Pontifici eguali visto che sei più interessato ad altre zecche? Comunque la tiratura ufficiale di tali monete nella zecca di Roma fu di 2860 esemplari. Fu prodotto un solo diritto (la faccia con lo stemma del Camerlengo) ben riconoscibile per la frattura di conio che attraversa la moneta da ore 8 a ore 2 e che traspare sulle lettere S di SEDE e la prima C di MDCCCXXX. Come hai evidenziato i rovesci sono 2: per semplicità ho identificato un altro particolare rivelatore che differenzia i 2 conii, e cioè i raggi che emergono dalla punta dell'ala sinistra della colomba: solo 1 di maggior spessore nel conio in basso (più comune) e 3 nell'esemplare in alto (e uno tangente subito sotto, tutti sottili) di conio decisamente più raro. Il fatto che gli esemplari di 2° tipo apparsi in asta siano tutti in alta conservazione e le caratteristiche dei raggi (più sottili dei rimanenti) mi fa pensare ad un conio (meglio, punzone) rimaneggiato in zecca e ad una tiratura più tardiva, anche se la frattura al rovescio sembra immutata. Very interesting, even if apparently it seems unimportant. First of all, the 2 coins are certainly original and both in very high conservation. I'm curious: why do you have 2 equal Papal Scudi since you are more interested in other mints? However, the official mintage of these coins in Rome was 2860 pieces. There was only one obverse die (the side with the Camerlengo's coat of arms) clearly recognizable by the fracture that crosses the coin from 8 to 2 o'clock and which shines through the letters S of SEDE and the first C of MDCCCXXX. As you pointed out, there are 2 reverses: for simplicity I identified another revealing detail that differentiates the 2 dies, namely the rays emerging from the tip of the dove's left wing: only 1 (thicker) in the specimen below (more common) and 3 in the top specimen (and one tangent immediately below, all thiner than the previous one) decidedly from a rarer die. The fact that 2nd-type specimens in auctions were all in high condition together with the characteristics of the rays (thinner than the others) makes me think about reworking of the 1st die (or better, of the punch) in the Rome mint and a later issue, even if the fracture on the reverse seems unchanged. 1° conio 2° conio2 punti
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Ciao, In realtà quel tribute penny non pensare te lo diano a pochi euro. Anche io spenderei di più, prenderei qualche moneta in meno, ma prenderei un Tiberio più bello. Molti hanno il rovescio con stanchezze di conio e quelli costano leggermente meno ma sono per me accettabilissimi. Il vespasiano mi piace, ha il suo perché, secondo me finisce sopra i 100. Purtroppo non esiste un posto dove le monete costano poco. Se costano poco, dubita. Magari son buone, ma tu comincia a dubitare.2 punti
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Grazie a tutti per le informazioni, i commenti e le curiosità che ho veramente apprezzato.2 punti
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Le emissioni controverse sono quelle riportate dal RIC dal n. 2140 al n. 2164. Kent le attribuisce (dubitativamente) alla zecca di Roma, Mostecky a quella di Cartagine. Molto rare nei ripostigli italiani, invece sono molto frequenti in quelli nordafricani. La loro forma per lo più è triangolare. Nel mio data-base ne ho 498: di queste, il 63% ha forma triangolareggiante.1 punto
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Ciao a tutti. Ho due monete identiche di questo tipo. Ma ho scoperto che i loro schemi erano diversi. Sono stati colpiti da diverse coni?1 punto
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Buona sera. Questa è la dimostrazione che purtroppo a volte le immagini sono fuorvianti. A me sembrerebbe il contrario della sensazione avuta da Lei. Autentica senza dubbio la prima e magari qualche dubbio sulla seconda che sarà comunque ovviamente originale se riportata come illustrazione sul Gigante. Cordialità Gabriella1 punto
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...certo le condizioni non sono buone...per il doge la butto li...ma mi sembra proprio veneziana...ne posto una simile... Da dove viene?1 punto
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Grazie, Antonio. Quella che hai formulato è una delle idee che mi frullano nella mente: delle lamine rotonde del diametro di circa 30-35 mm tagliate in quattro parti e poi limate (o ricotte?). Sviluppando ulteriormente la tua idea, si potrebbe pensare in alternativa ad un nastro laminato con una larghezza di circa 12 mm, tagliato trasversalmente in modo da generare i flan triangolari: ma se così fosse, tutte e tre le facce sarebbero lineari, mentre quella opposta all'angolo generalmente è curva... Tutte le "emissioni controverse" hanno un aspetto "di emergenza": ma quanto dura questa emergenza? Forse l'emergenza è la rottura tra Bonifacio e Galla Placidia e infatti sono d'accordo con Mostecky che attribuisce al Comes Africae queste tipologie controverse, e non alla zecca di Roma. Ma la forma triangolare continua a non spiegarsi. Accettando con Kent che siano della zecca di Roma, coniate tra il 440 e il 455, non si comprende il perché di emissioni così scadenti quando 10 anni dopo troviamo quelle di Maggioriano di bella qualità; e neppure perché siano triangolari.... Accettando con Mostecky che siano della zecca di Cartagine, coniate tra il 424 e il 439, non si comprende perché siano triangolari visto che le emissioni proto-vandale che fanno seguito a quelle date a Bonifacio sono rotonde... Dunque, Antonio, i quesiti sono due (oltre a quello da quale zecca furono battute): con quale tecnologia fu prodotto il tondello e perché con una forma triangolare?1 punto
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Andiamo chi colleziona monete celtiche "Ungheresi" in Italia ? Per quelle pochichissime monete romane e greche tutte comunissime... dai ! Io credo che nessuno si accorgerà della mia assenza! Siamo semplici viaggiatori destinati a fermarci senza preavviso e mai alla destinazione prefissa!1 punto
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Stavo pensando al collezionista che fra 300 anni guarderà con piacere una moneta celtica e con grande orgoglio potrà dichiarare: È una moneta della collezione @ARES III... Arka Diligite iustitiam1 punto
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Giusta l’osservazione di chievolan. Nel testo “Tarocchi Sola Brusca - Un cammino alchemico in 78 sentieri” di Morena Poltronieri ed Ernesto Fazioli che ho appena acquistato, si legge che il soggetto, con la mano destra, tiene stretto un ciuffo di erbe e ai suoi piedi vi è un braciere di terracotta dipinta. I due elementi fanno parte dei rituali alchemici in quanto le erbe sono piante crocifere che vengono bruciate nei crogioli o vasi di terracotta, utilizzati dall’alchimista come forni. Quindi “fascio di erbe” e non “pannocchia”. apollonia1 punto
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in fine dei conti, non si può obbligare un figlio o nipote ad interessarsi di ciò che non ama... sarebbe un errore. La passione è la nostra, godiamocela finchè si puo...1 punto
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Ciao, premesso che ciascun collezionista o raccoglitore di monete è libero di gestirle nella maniera che ritiene più opportuna mi preme fare una piccola considerazione personale. Personalmente non ci trovo niente di anormale se dopo un tot di anni dedicati alla Numismatica si decida di redistribuire le monete reimmettendole sul mercato, anzi per fortuna aggiungerei. Se così non fosse e tutte le collezioni si tramandassero di generazione in generazione o donassero a musei o altri enti , i nuovi collezionisti o raccoglitori (principalmente di classiche) come farebbero ad acquistarle? Ciò porterebbe alla fine di molti interessi (intesi in senso lato, non solo economico) che ruotano intorno alla Numismatica e sempre secondo il mio personalissimo parere , potrebbe portare seri danni alla Scienza Numismatica ( meno appassionati, meno studi e ricerca, meno nuove scoperte e così via....) 🙂. ANTONIO1 punto
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1980 Soldi che Bombolo vince a carte ad un'infermiere dentro l'ospedale. natura morta lire1 punto
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Da mettere in conto il rischio che una efficiente signora addetta alla depolverazione dei beni del museo ci passi il sidol per farle risplendere, e il rischio che un custode se le freghi sostituendole con monetine in euro... cose già viste e riviste, vedi collezione Reale esposta a Roma1 punto
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Se qualcuno si sente dal profondo del cuore di fare qualcosa, lo faccia, perché sono suoi beni (vendere o donare). Ma una vita dedicata a mettere insieme una collezione e poi di colpo vedere sotto i propri occhi che questa sia smembrata e dispersa ai quattro angoli della terra ? No grazie. Quando si parlava di educare fin dalla tenera età figli e nipoti all'amore verso la numismatica, ecco il perché. Poi ci potranno essere anche discendenti refrattari, quindi la musealizzazione è l'unica possibilità di non vedere in fumo anni di energie economiche, fisiche, ricerche, fatiche.... Altrimenti c'è sempre l'opzione nucleare di Mazzarò: "roba mia, vientene con me!"1 punto
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Monaco Anno: 2013 Tiratura: 1.226.631 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro cc Nazione: Finlandia Anno: 2005 Tiratura: 1.948.394 Condizioni: BB Città: Milano Taglio: 2 euro cc Nazione: Slovacchia Anno: 2013 Tiratura: 976.700 Condizioni: BB Città: Milano1 punto
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Per me si. Le tue monete fanno piu‘ persone felici se le venderai in asta rispetto a esporle in un luogo pubblico. Brutto da dirsi ma per me e‘ cosi‘. al museo nazionale svizzero un collezionista ha donato la sua collezione di monete celtiche ed e‘ finita che le hanno tolte dall‘esposizione permanente (per quel che ne so io) presumo per le pochissime persone che le guardavano. stessa cosa al museo archeologico di zurigo. anche in musei importanti di berlino e parigi quando ci sono stato ero l‘unico che guardava le monete greche esposte.1 punto
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Per me è buona... se fosse mia la pulirei da quelle brutte macchie scure per poi lasciarla riposare in modo che con il tempo possa sviluppare un po' di patina ...1 punto
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La risposta è sì per tutte le situazioni surriferite. 1) Se la moneta X ad un'asta fa un realizzo esagerato, in un'asta successiva partirà quasi da dove è terminata la precedente: questo è il motivo per cui anche chi ha disponibilità economica non dovrebbe far crescere troppo il prezzo di una moneta, specie se si rende conto verrà in ogni caso superato. Se poi il caso è stato veramente esagerato, la moneta X in aste successive potrà essere proposta a prezzo inferiore, ma solo molto lentamente nei mesi/anni seguenti. Dipende poi anche da chi ha acquistato la moneta ad un prezzo elevato: se commerciante "giocherà" nelle aste successive per conservare il valore del proprio acquisto. 2) Le monete particolarmente rare presentano un PAR (Prezzo a Richiesta) che dipende moltissimo dagli esemplari più recentemente esitati in asta. 3) Il terzo punto si è verificato, e non raramente (vedi conclusione del punto 1 sopraesposta).1 punto
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Tuttavia le emissioni controverse mostrano numerose tipologie ed è difficile pensare che corrispondano ad un periodo breve. Poiché sono d'accordo con l'idea di Mostecky, secondo il quale sono emissioni fatte da Bonifacio comes Africae, le distribuisco tra il 424, incoronazione di Valentiniano III, e il 439, conquista di Cartagine da parte di Genserico: quindi durante 15 anni, un periodo coerente con la varietà di tipologie Per due tipologie attribuite da Kent alla zecca di Roma, la Vittoria con trofeo e prigioniero (RIC 2150-51) e lo staurogramma (RIC 2146), entrambe assai rare, vi sono ragioni sostanziali per escluderle dalle emissioni controverse. Della Vittoria con trofeo e prigioniero ho potuto rintracciare solamente 4 esempi (compreso quello pubblicato sul RIC). Kent riporta per il riferimento 2150 la legenda VICTORIA AVGG con la sigla RO in esergo, e per il 2151 la legenda SALVS REIPVBLICA (sic!) con la sigla R? in esergo. Tuttavia, nei i quattro esemplari osservati la legenda è per tutti VICTORIA AVGG; inoltre la legenda SALVS REIPVBLICE appare solamente nelle prime emissioni romane di Valentiniano III, e mai in quelle controverse. La stessa iconografia del rovescio è presente in un nummo di Onorio con legenda SALVS REIPVBLICE: è possibile che il riferimento 2151 del RIC sia frutto di un’errata attribuzione Valentiniano III di un nummo di Onorio. Infine, la qualità dell’incisione e della legenda, sebbene al dritto sia accorciata, è propria di una zecca imperiale occidentale, e poiché nell’unico esemplare dov’è chiaramente leggibile l’esergo, il contrassegno di zecca è CON, diventa naturale ipotizzare che i nummi RIC 2150-51corrispondano ad un’emissione della zecca di Arles parallela alla coniazione della 13a tipologia valentiniana (RIC 2133) dalla stessa iconografia. L’iconografia dello Staurogramma in ghirlanda non trova un modello nella monetazione imperiale del IV secolo o della prima metà del V e anticipa un tema caratteristico della monetazione bizantina: la sua presenza tra i nummi che fanno riferimento a Valentiniano III è inattesa. Esso potrebbe derivare dall’analogo nummo della serie DOMINO NOSTRO, e sebbene Kent abbia inserito questo nummo tra le emissioni di Valentiniano III, si può con ragionevole sicurezza concludere che esso è nummo vandalo ascrivibile al regno di Genserico e battuto tra il 439 ed il 455. Quindi le tipologie che possiamo ragionevolmente attribuire alla zecca di Cartagine sono solamente sei e non otto. Sei tipologie che possono coprire bene quei 15 anni di Bonifacio. Ma tutto questo non dà nessun aiuto a comprendere il perché di quella forma triangolare....1 punto
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Assolutamente, probabilmente meno di due in un anno. Dovrebbe forse dissuadermi? : )1 punto
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Credi che la tua bella collezione esposta nel tuo comune avrebbe piu‘ di due visitatori interessati alla collezione in un anno ? Io credo di no.1 punto
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@Gianlucai Un vero peccato che questa bella Medaglia sia ridotta ad un rudere indecifrabile. Sotto al cartiglio centrale con la scritta, mi sembra di intravvedere un Collare della Annunziata, ma forse è solo un effetto della ossidazione. Penso sia una delle tante Medaglie commemorative non ufficiali, create nel corso del tempo da tante Unità o Corpi dell'Esercito e delle altre Armi, a ricordo del servizio prestato che venivano donate al termine del servizio prestato, spesso anche acquistabili presso gli spacci di queste Unità. In queste condizioni la medaglia non vale nulla : fosse la mia proverei ad asportare un po' della patina per vedere se emergono altri particolari, a volte si ottiene un qualche risultato, che almeno renda possibile la sua identificazione. Molto bella anche la composizione dell'altro lato, per quanto è dato vedere. Buon serata.1 punto
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Io ho preso il "vizio" di prendere cartoline viaggiate francesi dei primissimi 900..... Mi piace in primis scrutare i paesaggi e poi.....i racconti! Traduzione subito e poi "ascoltare" la storia che mi vuol offrire,coi personaggi che ne fanno da testimone😁 Al mercatino mi è capitato anche di prendere a soli 20 cents,una bella lettera completa,viaggiata,ove si elogia una persona che ha sofferto tanto nel periodo della 2 guerra,ove gli vengono dati tanti tributi e ringraziamenti per aver aiutato tanta gente ed aver fatto del bene...magari ha salvato e offerto rifugio ad ebrei e a perseguitati,chi lo sa. Infatti parlava di un arresto successivo e sofferenze patite ecc...... Incredibile. W la storia postale e w le emozioni che ci arreca,anche sapendo solo i soli tragitti da case in case,da posti in posti😉1 punto
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Ciao Beppe, anche la tua Cingranella del 1853 sembra avere i due punti dopo HIER ..1 punto
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La forma triangolareggiante può essere scomposta in quattro forme principali, senza che vi sia una netta divisione tra l'una e l'altra. Forme triangolareggianti: a) tondello equilatero con i tre lati curvilinei; b), c) e d) con angoli al vertice rispettivamente di 45, 60 e 90°. Una moneta può essere spezzata agevolmente in due o in quattro parti: ogni altra spezzatura appare di difficile realizzazione e quindi improbabile. La spezzatura in quattro parti da origine a quattro tondelli triangolareggianti con un angolo di 60° ed il lato opposto curvilineo, che è quanto si osserva con maggiore frequenza. Tuttavia, la spezzatura non è agevole e spesso darebbe origine a tondelli con un angolo maggiore di 60°, sino a 90°, o minore di 60°, sino a 45°, che è quanto si osserva. Inoltre, poiché buona parte di queste monete triangolareggianti può inscriversi in un cerchio di circa 15 mm di diametro, ne consegue che se fossero originate dalla spezzatura di una vecchia moneta, questa dovrebbe avere un diametro di circa 30 mm con uno spessore simile a quello dei nummi del V secolo: un diametro incompatibile con i numerali del IV secolo, i maggiori dei quali – maiorine e decargiri – hanno un diametro di circa 20 mm, e anche quello dei follis nati dalla riforma diocleziana, circa 25 mm, non appare coerente con la dimensione delle monete triangolareggianti battute i nome di Valentiniano III e, inoltre, hanno uno spessore forse eccessivo. Invece, la forma equilatera con i tre lati tondeggiante e i tre vertici approssimativamente di 60°, sembra essere il risultato di un tondello al quale si è voluto dare questa forma, e non il risultato di una spezzatura di una vecchia moneta. Quale spiegazione dare a questa particolare forma di queste emissioni controverse in nome di Valentiniano III? Sono il risultato della spezzatura di vecchie monete (con successiva ricottura in forno sin quasi al punto di fusione), o sono il risultato di un tondello volutamente con questa forma?1 punto
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Ciao, sul Tiberio io lascerei perdere. Non avere fretta: non sono monete particolarmente rare, e poi ne esistono due tipi in croce, quindi ne metterai in collezione in tutto uno o due. Questo continuerà a farti storcere il naso, non mi pare il massimo. Quando ne vorrai uno senza criticità evidenti basterà aprire il portafoglio e tirar fuori più o meno quattro banconote verdi. Vespasiano è grazioso, ma comunissimo: massimo 70 euro a mio parere, se proprio ti piace.1 punto
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Ciao, ti metto qui la mia opinione senza nessuna pretesa dall'alto della mia esperienza di collezionista/raccoglitore di romane da ben 6 mesi , fate pure finta che non abbia scritto niente eventualmente. Caso vuole che nella lista acquisti ho anche io un denario di Tiberio e adoro Vespasiano quindi mi permetto di dire due cosette: - Tiberio: sono daccordo con te sulla superficie, la moneta in generale non mi piace, è molto che cerco un Tribute Penny che mi aggradi, di solito quelli quantomeno decenti sono tutti sui 250-300, che è il massimo del budget che di solito mi impongo (in via eccezionale di solito non è che ho molte disponibilità), questo sinceramente non lo prenderei a meno che il prezzo non sia davvero buono; - Vespasiano: accidenti, il ritratto è davvero spettacolare, nei posti dove di solito guardo io, che sicuramente sono peggiori di quelli dove guardate voi perchè ancora non sono abituato nonostante sia migliorata la situazione da quanto leggo il forum, di solito vanno dai 100 ai 200 euro. In ogni caso questa è una moneta per la quale personalmente potrei anche fare una pazzia collezionistica per via del bellissimo ritratto. Questo è quanto, mi faceva piacere intervenire anche se magari ho detto solo cavolate. Poi facci sapere come è finita sono curioso 😁1 punto
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Acquisita moneta assai interessante - merita sicuramente un approfondimento. la terro’ per un certo tempo - poi forse potrei pensare ad una donazione ma solo se saro’ sicuro che la sua storia venga divulgata e valorizzata come si deve e che non sparisca in qualche oscuro deposito 😊👍1 punto
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Avesse avuto un qualche valore, o significato, non l'avrebbero data di resto al posto di soli 10 centesimi Può essere comunque una curiosità da conservare, in fondo il tuo amico non ci ha rimesso molto, anzi. petronius1 punto
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Capitato solo una volta con una asta italiana (pacco smarrito prima della consegna), che mi ha rimborsato nel giro di un mese, trattandosi di assicurata nel mio caso. Con le aste austriache, tedesche, francesi e svizzere mai capitato. Tanti ritardi, ma alla fine arrivava.1 punto
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taglio: 2 euro cc paese: germania A anno: 2023 B tiratura: 4.000.000 condizioni: spl città: trieste note: NEWS!!!!1 punto
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taglio: 2 euro cc paese: finlandia anno: 201 tiratura: 1.600.000 condizioni: bb+ città: trieste taglio: 2 euro cc paese: belgio anno: 2006 tiratura: 5.023.000 condizioni: bb città: trieste taglio: 5 cent paese: lettonia anno: 2014 tiratura: 50.000.000 condizioni: bb+ città: trieste taglio: 5 cent paese: finlandia anno: 2014 tiratura: 13.780.000 condizioni: bb+ città: trieste1 punto
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taglio: 2 euro cc paese: germania A annop: 2023 A tiratura: 6.000.000 condizioni: spl città: trieste note: NEWS!!!!! taglio: 2 euro cc paese: finlandia anno: 2006 tiratrua: 2.500.000 condizioni: bb+ città: trieste1 punto
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taglio: 2 euro cc BNDR paese: lusemburgo anno: 2015 tiratura: 510.000 condizioni: bb+ città: trieste taglio: 50 cent paese: andorra anno: 2018 tiratura: 890.000 condizioni: bb città: trieste1 punto
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Quanta passione ispira la numismatica! Un tema che è venuto fuori più volte in questa discussione: quante differenze possono esserci tra due monete antiche dello stesso conio? Provo ad elencare i fattori che possono contribuire a queste differenze: 1. L'usura del conio: comporta dalla perdita di dettagli fino ad escrescenze dovute a vere e proprie rotture del conio; 2. Lo stato di conservazione del conio: un conio arrugginito o sporco lascia tracce diverse rispetto ad un conio perfettamente pulito; 3. Residui di metallo: potrebbero rimanere anche solo momentaneamente negli interstizi del conio; 4. Temperatura del tondello: più è caldo e più i dettagli verranno nitidi; 5. La forza del coniatore: più è forte il colpo, migliori i dettagli; 6. L'inclinazione del conio rispetto al tondello: alcune aree della moneta potrebbero venire meglio impresse di altre; 7. Slittamenti del conio durante la coniazione: credo che le prime vittime siano i perlinati; 8. Centratura del colpo del coniatore: fin troppo ovvio che più il colpo è decentrato rispetto al tondello, più dettagli verranno persi; 9. Ribattitura: comporta lo sdoppiamento di alcuni dettagli. Questa non è una lezione ma pensieri che mi sono stati suggeriti da questa discussione. Se qualcuno volesse commentare/criticare/integrare è il benvenuto. Ultima nota, visto che stiamo visionando delle foto: ulteriori differenze possono derivare da illuminazione diversa ed inclinazione dell'obbiettivo. Concludo che, a mio personale avviso, tutte le differenze evidenziate tra le due monete finora possono essere giustificate da uno o più fattori sopra elencati.1 punto
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