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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/26/23 in tutte le aree
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Non ricordavo questa discussione (sono passati sei anni...). Comunque, ridando un'occhiata alle immagini, tutto ciò che è ad un livello inferiore ai rilievi più alti ben definiti è probabile che si tratti di "conio stanco" se si presenta non all'altezza di questi ultimi. Ovviamente è una valutazione che si applica caso per caso e non vale sempre. In questo caso le navi all'orizzonte sono evanescenti mentre il petto dell'Italia (uno dei punti che si usurano per primi) è ben delineato: quindi è molto probabile ci si trovi davanti a "conio stanco". I due conii del Centesimo del 1908 sono stati riportati anche sul Gazzettino #5 del giugno 2019:3 punti
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Perché dici che potrebbe essere falsa? Non tornano i dati ponderali (a proposito, dove sono)? Sembra una moneta originale a tutti gli effetti anche se molto usurata (e martoriata), ma è cosa comune per queste monetine ad alta frequenza di circolazione. Qui sotto un esemplare i buone condizioni per confronto:2 punti
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Buon pomeriggio, se può essere utile, segnalo anch'io alcune interessanti letture sull'argomento. Allego una pagina tratta da: "Le monete borboniche delle Due Sicilie" Vico D'incerti - Rivista Italiana di Numismatica e Scienze affini 1959 http://www.socnumit.org/doc/VDI/VDI1959RIN_MonBorb.pdf Aggiungo anche un breve estratto da: "I fatti del '99: fra monete e fedi di credito" Giuseppe Ruotolo - BCNN 1983-1986 pag.49/83 http://www.socnumit.org/doc/BCNN/BCNN1983-1986.pdf Infine, posto integralmente lo studio: "Il rame repubblicano del 1799 e quello di Ferdinando IV (1796-1803) illustrati da documenti inediti" Michele Pannuti - BCNN 1983-19862 punti
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Si immergono nella laguna. Trovano sul fondale una preziosa agata incisa romana nei pressi della stanza delle ostriche Una preziosa gemma di agata, incisa con una figura mitologica probabilmente legata all’abbondanza e alla fertilità, è stata trovata nei giorni scorsi durante la terza campagna di scavo archeologico sul sito sommerso di età romana a Lio Piccolo (Cavallino-Treporti) condotta dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Ca’ Foscari Venezia sotto la direzione del professor Carlo Beltrame, assistito dalla dott.ssa Elisa Costa, con il supporto tecnico dell’impresa Idra di Venezia. Lo ha annunciato l’Università di Venezia. “Un simile ritrovamento avvalora l’ipotesi che si tratti di un sito frequentato da romani benestanti, forse proprio di quella villa che è stata ipotizzata da altri” dice l’Unive. “In ambiente lagunare si tratta di un ritrovamento piuttosto raro, ad oggi abbiamo notizia di altre due gemme preziose ritrovate a Torcello e presso Barena del Vigno”, afferma Beltrame. La glittica – a cui l’incisione su agata trovata a Lio Piccolo appartiene sotto il profilo tipologico – è l’arte dell’incisione di gemme e pietre dure per la produzione di cammei, sigilli (in pietra), intagli, statuette e altri piccoli oggetti. Questi oggetti erano utilizzati anche come sorprendenti teofanie – manifestazioni sensibili della divinità – che riluceva a tratti, uscendo dall’indistinto, quando l’oggetto veniva colpito dalla luce. Lo scavo della pietra, come un bassorilievo ottenuto con minuscoli utensili, consentiva di dare una splendida corposità e tridimensionalità alla figura. Girando la pietra dalla parte opposta a quella in cui era stata incisa è possibile osservare questa “apparizione” sotto la superficie diafana della pietra stessa. Chi avrà perso questa divinità preziosa? Perché cadde? Chi la teneva con sé? Lo scavo che ha permesso il recupero dell’oggetto prezioso è stato eseguito in regime di concessione del Ministero della Cultura – Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, con il referente dott. Alessandro Asta, e con la collaborazione del Comando della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Venezia. La campagna è stata finanziata dal progetto CHANGES “Cultural Heritage Active Innovation for Sustainable Society”, parte del PNRR, in cui l’Università Ca’ Foscari è partner dello Spoke 1 “Historical Landscapes, Traditions and Cultural Identities” coordinato dall’Università Aldo Moro di Bari, e dal Comune di Cavallino Treporti. Lio Piccolo, il luogo in cui sorgeva la villa romana delle ostriche e dell’agata, è una frazione del Comune di Cavallino Treporti e si trova nella Laguna Nord di Venezia. La frazione sorge su un insieme di isolotti lagunari, separati da strettissimi canali, ricoperti da orti e vegetazione spontanea ed alternati alle barene. “Le indagini subacquee hanno permesso di conoscere meglio la struttura con base di mattoni sesquipedali e pareti in tavole di legno di quercia del 1°-2° secolo d.C. adibita alla conservazione di ostriche. – dice Unive – La vasca, che giace a -350 cm sul livello medio del mare, contiene ancora centinaia di molluschi al suo interno ed è munita di paratoia in legno che doveva dividerla in almeno due ambienti”. I sesquipedali, corrispondenti alla misura di un piede e mezzo, erano grossi laterizi usati dagli antichi Romani. “La collaborazione scientifica con il biologo Davide Tagliapietra del CNR-ISMAR e il geologo Paolo Mozzi dell’Università degli studi di Padova ha permesso di identificare questa struttura come un bacino per la conservazione prima del consumo, più che per l’allevamento, delle ostriche presumibilmente sepolto dai sedimenti lagunari per un evento improvviso. – prosegue Unive – Unico confronto possibile con questa singolare struttura è l’imponente peschiera, munita di piccolo ambiente per la conservazione di ostriche, scavata nel sito romano di Lac de Chapelles, port la Nautique, presso Narbonne”. “A fianco di questo impianto sono presenti una pavimentazione in mattoni posata su pali, moltissimi frammenti di affresco di pregio e alcuni frammenti di mosaico bianco e nero che, negli anni Ottanta, hanno spinto lo scopritore di questo sito, l’archeologo amatore Ernesto Canal, ad interpretarlo come una villa di pregio – aggiunge Beltrame – La vasca e i piani pavimentali offrono un marker prezioso, perché ben datato, per lo studio delle variazioni del mare e della subsidenza locale’. “L’archeologia sta continuando a darci risposte scoprendo le nostre radici. Il ritrovamento della preziosa gemma di agata è un altro tassello che conferma l’importanza di continuare a finanziare progetti di ricerca al fine di delineare un’identità al passato del territorio e della comunità di Cavallino-Treporti. – afferma l’assessore alla cultura Alberto Ballarin – La collaborazione con il prof. Beltrame si sta concretizzando anche con la divulgazione scientifica delle scoperte archeologiche subacquee della laguna nord. Ci fa molto piacere che abbia colto il nostro invito a partecipare agli incontri pubblici con la cittadinanza per condividere l’esperienza e l’attività degli scavi.’ https://www.stilearte.it/si-immergono-nella-laguna-trovano-sul-fondale-una-preziosa-agata-incisa-romana-nei-pressi-della-stanza-delle-ostriche/2 punti
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E' risaputo che nel proprio Paese d'origine le monete sono più apprezzate che all'estero, ma addirittura arrivare a 600 euro per una monetina così comune anche se in eccellente conservazione..... le vogliono ampiamente strapagare? Girando per il web ho trovato la più rara in MS64 ad un centinaio di euro, e questo la dice lunga a quanto si potrebbero trovare quelle comunemente circolate. Io stesso prima che mi togliessi un decennio fa tutti i doppioni ne avevo parecchie, provenienti da ciotole ma tutte in buone condizioni comprate a quasi nulla. Credo di avere avuto in mb anche quella del 1900, però ho trattenuto per la mia raccolta la migliore come conservazione e non come rarità, il 1895 presa a meno di 20 cent. Ho solo questa immagine in memoria con i colori un pò sfalsati, ma mi riprometto di scannerizzarla meglio: @Liucksky03 con questo non voglio sminuire la tua monetina, per me vale comunque tanto per quello che rappresenta anche se fosse più consumata, le monetine mondiali sono tutte belle, e per te perchè era di tuo nonno, ma in termini di valore venale siamo proprio in fondo alla catena alimentare, pardon! numismatica!2 punti
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Salve. Apro questa discussione per la curiosità destata dall’ultima frase di questa lettura in una rubrica della Settimana Enigmistica “Leggendo qua e là…” Il re di spade è una delle 56 carte dei quattro semi tradizionali di 14 carte ciascuno composto dai valori dall’asso al dieci e da quattro figure (Re, Regina, Cavaliere e Fante), le cosiddette 56 carte numerali e di corte. Re di spade, il cui ruolo è assegnato ad Alessandro Magno, personaggio che apparteneva alla serie medievale degli Uomini illustri, uno dei Nove Prodi. Eroe divinizzato, nuovo sole, colui che aveva raggiunto da vivo il cielo su un carro trasportato da grifoni, all’epoca aveva riscosso un notevole successo, soprattutto nell’ambiente delle corti. apollonia1 punto
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Buona Domenica, Lo scorrere inarrestabile degli anni porta spesso all'erosione del ponte che collega una moneta a chi l'ha posseduta. Capita a volte anche per collezioni ben note e pubblicate. Ma se il mercato ed i collezionisti di oggi possono dimenticare, perdere traccia del passato recente di un tondello, le monete portano con se una memoria millenaria che resta inalterata. Ci possono narrare dei loro creatori di ventiquattro secoli e mezzo orsono, così come possono sussurrare dove passavano le loro giornate un solo secolo addietro. E così capita, di tanto in tanto, che cercando di ascoltare cosa una moneta ha da raccontare si venga a capo di alcuni dei piccoli segreti che porta con sé. Mi è capitato, nella mie personali investigazioni sulla monetazone di Gela, di incontrare una moneta pronta a dire qualcosa di più sulla sua vita passata. La moneta in questione è un tetradramma della tipologia Jenkins 468, databile al 420-415 a.C. Un esemplare che aveva sicuramente visto tempi migliori ma che portava con sé ancora qualche segreto. Era passato in asta un paio di anni fa nella Obolos 8 di Nomos AG al lotto 79, insieme ad una interessante serie di altre monete greche facenti parte dalla collezione di W.F. Stoecklin. In quella sede si menzionava che la moneta era stata acquistata presso Hess a Lucerna prima del 1975 (anno della scomparsa di Stoecklin). L'esemplare però aveva altro da raccontarci, solamente non era ancora pronto forse. Di recente invece, cercando un'altra moneta, ha cominciato a bisbigliare che anche lei era presente alla vendita relativa al catalogo che tenevo in mano, e che se avessi aperto il file dove l'avevo relegata era disposta a dirmi di più. Ed ecco così che davanti alla tavole della vendita tenuta a Londra da Glendining tra il nove ed il tredici marzo 1931 ho riconosciuto anche lei. Alcuni difetti del tondello non lasciavo adito a dubbi di sorta. Guardavo l'immagine del calco sulla tavola XXIII e poi la foto del mio file, ho approfondito ogni piccolo segno visibile. Era proprio lei al lotto 917. Ero davvero emozionato. Mi ritenevo fortunato ad aver appreso qualcosa che non sapevo e che mi era già sfuggita in passato. Riposto il catalogo e spento il computer tornai nel mondo presente dopo un meraviglioso viaggio nel tempo passato. Ritorno ora coi piedi per terra, alla fine di questa storia, per dire che oggi ho ripreso in mano quel catalogo e che la vicenda mi ha emozionato ancora così tanto che ho deciso di condividerla col forum che tanto mi ha dato. Di seguito le immagini relative alla moneta in questione, dal 1931 al 2017. https://nomosag.com/default.aspx?page=ucWebAuctionDetails&webauctionid=8&id=79&p=1&s=&ca=0&co=0&re=0&ci=0&ru=0 Rivolgo in conclusione una richiesta agli utenti del forum per dare una maggiore completezza a questa piccola storiella. Avete informazioni su chi erano i collezionisti coinvolti? W.F. Stoecklin e prima di lui un non meglio precisato Nordheim. @numa numa ? L'ultimo lo aveva menzionato @acraf in questa discussione al post quattro. Buona serata a tutti1 punto
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Segnalo l’uscita di: Signorie Pontificie dell’Emilia Romagna Storia, Numismatica, Araldica A cura di Renzo Bruzi Il volume, realizzato sotto l'egida dell'Accademia Italiana di Studi Numismatici, vede contributi di Marco Bazzini, Lorenzo Bellesia, Renzo Bruni, Giulio Carraro, Guglielmo Cassanelli, Michele Chimienti, Paola Galetti, Mario Limido, Bernardino Mirra, Domenico Luciano Moretti, Francesco Pagliani e Fabio Pettazzoni. Presentazione della prof.ssa Paola Galetti 340 pagine a colori Allego anche l’indice1 punto
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Le monete ormai da millenni sono diventate di uso comune nei popoli, un oggetto utilizzato nel commercio che ha assunto però anche altri valori e significati distaccati dal solo valore economico. Alcuni popoli nordici seppellivano sotto le abitazioni gruzzoli di monete per scacciare demoni e per buon auspicio. Altri ancora guardavano alcune monete come oggetti di culto e venerazione tanto che venivano date come offerte agli dei. Alcune monete invece sono diventate delle vere e proprie reliquie come i 30 denari di Giuda, in cui si sono susseguite nei secoli le chiese che attestavano il possesso di un denaro di Giuda. Altre monete invece sono diventate reliquie per altri motivi, è l'esempio del miracolo di Empoli del 1392. Ad Empoli nel 1392 un giocatore d' azzardo perse giocando tutte le sue monete tranne un grosso d'argento di Pisa raffigurante sul dritto la Vergine in trono con il Bambino e al rovescio l' aquila coronata. Preso dall' ira sfodero ʼ il suo pugnale e trafisse l' immagine della Vergine trapassandole il petto. Subito la Vergine inizio' a perdere sangue attirando e commuovendo i passanti. Lucia Travaini (valori e disvalori simbolici delle monete) Ci sono tanto storie come questa, di monete diventate reliquie e oggetti di culto. Un numismatico secondo me ha anche il compito di comprendere questo enorme valore religioso e spirituale che le monete avevano prima. Soffermandosi anche sui ritratti e simboli medievali moderni e antichi e chiedersi il perché di quella raffigurazione. Solo in questo modo si riesce in pieno a comprendere l' ancestrale significato delle monete, molte volte ignorato.1 punto
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La pubblicazione del nuovo catalogo Gigante mostra rilevanti incrementi di quotazione per il FDC. In realtà il discorso è piuttosto complesso. Il catalogo definisce il FDC secondo la scala Sheldon, riferendolo al grading MS65. Fino allo scorso anno, tuttavia, le quotazioni per il FDC erano riferite al grading MS63/64 (definito FDC commerciale) ora si sono spostate verso un livello superiore. Tuttavia non si tratta di un passaggio semplice, sia perchè non sempre il grading è reale (NGC e PCGS non sono equivalenti, se poi aggiungiamo i nuovi ingressi, CCG ad es., si va in confusione) sia perchè grading di qualche anno fa erano molto più severi degli attuali (e dunque vi è anche questa variabile) sia, infine, perchè molte monete non sono graduate e occorrere occhio fino per definirle (e i commercianti le sposteranno acriticamente verso l'alto). In sostanza è il mercato che fa i prezzi, ed il catalogo li deve registrare, ma sta divenendo sempre più difficile un osservatorio equilibrato. Oltretutto è stata introdotta una nuova categoria di grading tra SPL e FDC, definita SUP (forse vidimata da NGSA che definiva SUP alcune monete quasi FDC) e quotata solo online (viene equiparata al qFDC MS63) il che rende ancora più difficile un raffronto economico ...1 punto
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Taglio: 2€ CC Nazione: Lussemburgo Anno: 2004 Tiratura: 2.447.800 Condizioni: BB Città: Bibione (VE)1 punto
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Ciao a tutti, sto leggendo un libro sul grading delle monete (Grading Coins by Photography di Bowers), che mi sembra piuttosto interessante. In realtà sono solo all'inizio ma sto cercando di mettere in pratica quello che leggo e anche di leggere la moneta stessa e quello che ci dice. Vi posto la foto di una moneta che ho, un 5 centesimi spiga del 34. Non è certificata e la foto non è perfetta (di meglio però non sono riuscito a fare). Secondo me, sul rovescio, il 4 della data, la R della zecca e la parte bassa della spiga risultano più usurate rispetto a tutto il resto o comunque meno netti e marcati. Stesso discorso per la firma. I capelli di Vittorio Emanuele invece non sono così sbiaditi come appaiono in foto. Inoltre a mio avviso l'usura è piuttosto uniforme, anche se sono sicuro che occhi più allenati dei miei sicuramente potranno vedere di più di quello che vedo io, quindi non vi dico altro (anche perché non voglio influenzare in nessun modo le vostre risposte. Secondo voi il conio potrebbe essere stanco? O invece è più probabile che sia semplice usura? Inoltre potete darmi dei commenti sul grading? Io non la valuterei come FdC, ma come AU (almost uncirculated, il nuovo SUP da quello che capisco), proprio per via della figura sbiadita, ma secondo voi, potrebbe essere considerata come FdC? Grazie1 punto
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Io ho appena iniziato l’asiloe sono guardato a vista dalle suore 😂. Ma ho tanta voglia di provare e imparare. Infatti ho una sfilza di queste 5 centesimi e sto provando a osservarli tutti e paragonarli tra di loro. Questo era infatti il grading che la persona che me l’ha regalata dichiarava.1 punto
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Moneta in buona conservazione, ma certamente non FDC, penso che un qSPL sia onesto...1 punto
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Voglio rendere omaggio a questa grandissima interprete che oggi ci ha lasciato:1 punto
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Quella in foto? Non mi pare che gridi falsità, anzi… apposta ho chiesto a RW52012 chiarimenti sul pezzo1 punto
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Non vedo neanche molti esemplari in giro. Mi immaginavo o speravo in una valutazione superiore al bb e mi avete dato una conferma. Vi ringrazio per i vostri commenti1 punto
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In effetti è un Marte molto dotato... Ma tralasciamo se no finiamo per essere redarguiti ...da qualche associazione o gruppo marziano...1 punto
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Buongiorno Aceofdenari Premesso che non sono un esperto della monetazione di V.E. III e che giudico da foto (che mi sembrano poco nitide), direi che si tratta di monetina circolata che ha fatto il suo dovere. Io ci vedo un'usura più o meno uniforme, forse più accentuata sul dritto e sulla parte bassa del rovescio. Sicuramente siamo mooolto lontano da un FDC. Saluti1 punto
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@El ChupacabraPosso dirti grazie mille per questa analisi? Probabilmente per te sarà stata una bazzecola, ma in poche righe hai dato una piccola lezione su come occorre leggere una moneta. Posso chiederti come fai a dire che è un conio stanco già in partenza? Quale elemento te lo fa pensare? Le due navi sullo sfondo del rovescio?1 punto
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Ciao, posso azzardare e dire che in realtà è un falso? Innanzittutto la foto mi fa pensare più all'ottone che al bronzo. E poi non mi convincono molto le lettere, soprattutto la R della zecca, ma anche quelle che indicano il regnante. La parte centrale della spiga mi sembra un po' imprecisa, e anche tutta la decorazione, a guardare i dettagli, mi convince poco. Manca la firma, ma ciò che mi convince di meno sono l'orecchio del re e la base della foglia della spiga. Anche la punta della foglia della spiga non mi pare come dovrebbe essere. Scusate se vi cito, ma la discussione è di qualche anno fa... @Auriate @david7 @Sim 75 @Saturno. Spero di aver caricato le immagini bene. Per curiosità, che fine ha fatto la moneta? Buona serata.1 punto
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Non ci sono, per quanto ne so io, nuove idee e novità per quanto riguarda questa contraffazione. Rimane un quarto probabilmente di Castiglione per Rodolfo oppure Francesco Gonzaga.. Purtroppo non si legge nulla della legenda del diritto, a parte una, forse, C all'inizio che potrebbe essere l'inizio del CAS, ma non altro...1 punto
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Bronzo di Anemurium (Cilicia) che raffigura al dritto il busto elmato di Atena con l’egida e al rovescio Poseidone in piedi, con delfino e tridente in mano e un piede sulla prua (Duisburg, Kultur und Stadthistorisches Museum (Germany)). Province Cilicia City Anemurium Region Cilicia Reign Antiochus IV of Commagene Obverse inscription Obverse design helmeted bust of Athena, r. with aegis Reverse inscription ΑΝΕΜΟΥΡΕⲰΝ Reverse design Poseidon standing l., holding dolphin and trident, r. foot on prow apollonia1 punto
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Buongiorno, consiglio la lettura di questo ottimo studio di Pietro Magliocca...1 punto
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Che ne dite di questa? 1 Denaro - Manfredi [S crusade] - Kingdom of Sicily – Numista Dai che mi rispondo da solo... 😂1 punto
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Allora diciamo: se è falsa gli è riuscita veramente male; se invece è originale ma l'hanno restaurata, hanno fatto un lavoro pessimo. Quindi in entrambi i casi chi ci ha messo le mani non ha fatto un buon lavoro!1 punto
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Buonasera, giudicando dalla posizione delle lettere, per me un bello e raro tornesello di Antonio Grimani (ANT · GRIMANVS · DVX). Filippo1 punto
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Per quel poco che vale l’opinione di un neofita (ma con una certa esperienza in oggetti da collezione appartenenti ad altri campi) occorre considerare che: 1) il grading delle monete è estremamente soggettivo e può variare anche di molto da esperto a esperto 2) talvolta la stessa moneta, a distanza di anni, sottoposta a esame da parte dello stesso ente riceve certificazioni molto diverse 3) il grading rappresenta un tentativo da parte dell’uomo di mettere in scala la “perfezione” di una moneta e monetizzarne il valore (almeno in origine)… un po’ come se gli appassionati di calcio si mettessero in mente di fissare dei parametri e cercassero di fare una graduatoria di tutti i campioni vissuti. Maradona per qualcuno è meglio di Pelé ma non per tutti… 4) a volte la triste verità si sintetizza con la frase “non so se vale quello che costa, ma costa così”. Il valore stesso che una persona dà ad un oggetto qualsiasi è soggettivo e dipende da migliaia di fattori come sa bene chi studia economia. 5) non dimentichiamoci che il grading è un numero, collezionare oggetti in generale e monete nello specifico è una passione1 punto
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Purtroppo, questo As illustrato è falso. Lo stile del rovescio è del tutto sbagliato.1 punto
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Quella postata però è del 1895 non del 1900. Il 1895 mi risulta un millesimo assai comune con tre 65 milioni di pezzi coniati e dal valore piuttosto modesto anche in conservazione migliore.1 punto
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Tenere in mano le monete sotto la guida di tutor qualificati è’ uno dei motivi per esserci a Milano Numismatica, uno degli altri è’ quello di presentare e consegnare il cartaceo del numero 10 del Gazzettino di Quelli del Cordusio. Ma il bello sarà anche, che chi vorrà e potrà dei 27 autori di questo nuovo numero, potrà quel giorno presentare il suo articolo con un suo abstract con slides, credo che i protagonisti quel giorno debbano essere gli autori perché loro hanno reso possibile tutto questo !1 punto
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Questo monogramma non so perché ma mi fa pensare ad Avrum o Aurum. So che non è inerente, ma è un volo pindarico. Come pure potrebbe essere anche l'abbreviazione di un nome di luogo. So che sto dicendo delle cose surreali, ma dal momento che non abbiamo certezze ed elementi certi, un po'di fantasia non guasta. Anche perché nessuno è perfetto ed onnisciente, ergo tutti possiamo dire la nostra (con le dovute maniere, si intende).1 punto
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Pure a me è una tematica che interessa ma preferirei vedere prima i bozzetti delle monete ... Poi avrei preferito lo facessero con i 2€ non con queste pseudo monete lingottino quadrate1 punto
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Qui si possono trovare molte risposte. Magari non tutte e probabilmente ognuno resterà nelle proprie posizioni ma credo che il Dell'Erba abbia argomentato bene l'oggetto della discussione. L'inedito Terzo di Scudo del re Filippo III di Spagna (...) con osservazioni su gli scudi e ducati napoletani di argento.pdf1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Settimio Severo (193-211 d.C.) recante sul rovescio la raffigurazione della dea Vittoria coniato a Roma negli anni successivi (per questa tipologia vista la tribunicia potestas VIII nel 200 d.C.) alle vittoriose campagne militari contro i Parti (195-198 d.C.) per ricordarle e celebrarle. Settimio Severo divenne imperatore dopo la morte di Commodo a cui fece seguito una sanguinosa guerra civile percui dovette combattere ed eliminare Didio Iuliano appoggiato a Roma da una parte del senato , Prescennio Nigro e Clodio Albino acclamati imperatori dai rispettivi eserciti il primo stanziato in Siria ed il secondo in Britannia, che non avevano pero' la stessa potenza militare. Fu spietato contro questi ultimi che dopo essere stati sconfitti furono uccisi insieme ai familiari ed a quanti li avevano appoggiati confiscando tutti i loro beni. Nato in provincia, in Libia, da facoltosa famiglia equestre ebbe un'ottima educazione militare che ne fece un buon stratega facendogli comprendere l'importanza fondamentale dell'appoggio dell'esercito per diventare imperatore e mantenere tale carica. Quindi gratificava l'esercito con ottime paghe e non bado' mai a spese sotto questo punto di vista. Si narra che schierò alcune legioni tra le più forti a presidiare costantemente i confini dell'Urbe pronti ad intervenire anche in caso di congiure interne tese ad eliminare la sua persona. Certo che questo suo modo di governare se non instauro' un vero regime di terrore poco ci mancava. Fu forse più questo che il buon governo a tenerlo sul trono per circa 18 anni fino alla sua morte per cause naturali durante una campagna militare in Britannia contro le sempre ostiche popolazioni del luogo. Da esame diretto il denario risulta coniato (spero nel 200 d.C. 🙂),centrato,con buon metallo ed ha circolato svolgendo la sua funzione. Qualsiasi intervento su quanto esposto e la condivisione di monete saranno molto graditi. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm. 2,74 g. RIC 1501 punto
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È un buon ritrovamento in garage. È riportato il decreto 27.10.1953 a firme Menichella Boggione, Non comune, con tiratura 15000k, condizione MB, potrebbe valere un centinaio di euro. Il pezzo mancante sulla parte superiore è le scritte la rendono molto poco appetibile per il mercato Numismatico. Quindi oltre al prezzo cristalizzato da catalogo, dobbiamo tener conto di questi difetti.1 punto
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Buongiorno, Ecco dopo un po' di tempo un denaro per Genova con la N gotica nel 2° quarto databile 1280-1329 Baldassarri gruppo VI sottogruppo C...per la tipologia è piacevole.1 punto
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Acquisita moneta assai interessante - merita sicuramente un approfondimento. la terro’ per un certo tempo - poi forse potrei pensare ad una donazione ma solo se saro’ sicuro che la sua storia venga divulgata e valorizzata come si deve e che non sparisca in qualche oscuro deposito 😊👍1 punto
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La notte si era fatta fresca ieri e godevo, sotto il cielo stellato, di un beato sollievo dal caldo. Parva ne pereant … Così riflettendo, profondamente assorto, mi perdevo tra i tanti significati che si potevano attribuire al motto che riporta il simbolo della American Numismatic Society. Dicevo a me stesso quanto fosse piccola ogni moneta rispetto alla conoscenza che la segue, quanto ancor più minuscolo l’umano che si danna a perseguire un solo granello di quel sapere. Inizia quindi la mia piccola ricerca sulla storia recente di un tondello. Non lo sapevo, ma mi apprestavo ad incontrarla ancora, ed ancora inaspettatamente. E se non volevo affidarmi al destino, no non potevo proprio fare a meno di seguirne il filo. Così mi ero ritrovato alla tavola VI della vendita tenuta da Glendining congiuntamente alla compagnia di Herbert Allen Seaby il 15-07-1929 a Londra. La moneta che stavo cercando non corrispondeva, poco male. Una piccola perdita di tempo pensavo, mentre lasciavo vagare lo sguardo tra le altre immagini. Poi il vuoto, come se la notte mi avesse inghiottito in silenzio. Sgranavo gli occhi, non c’era un solo pensiero dietro dì essi. Alla fine, tornato lucido, dissi tra me e me : anche qui, sei ancora tu! Ma già la accoglievo con un grande sorriso. Nonostante la luce giocasse sul suo volto non era affatto cambiata, era sempre la stessa. Beh, al di là del racconto della mia emozione di ieri notte, questa mattina mi fa piacere condividere con il forum la mia piccola scoperta sulla storia collezionistica della moneta di apertura. Al lotto 191 della vendita Glendining-Seaby di novantaquattro anni fa c’era proprio il tetradrammo geloo in questione, che a questo punto si rivela essere l’esemplare numero dieci del catalogo di The Coinage of Gela di G. K. Jenkins per l’accoppiamento di conii 468. Comprensibile dall’immagine del calco del 1931 (la seconda) che Jenkins non avesse potuto individuare nè l’esemplare nè gli esatti conii usati. É tremendamente più leggibile quella del 1929 dopotutto (la prima). Dal 1929, al 1931, al 2017. Se qualcuno avesse notizie e approfondimenti sui conferenti dell’asta Glendining-Seaby del 1929 sarebbe un gradito apporto di “condimento” numismatico. @numa numa?1 punto
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DE GREGE EPICURI Ma sapete perchè fu detto "Copronimo"? Perchè, durante il battesimo, defecò nel fonte battesimale. Copronimo significa infatti : "nome di sterco".1 punto
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Buongiorno ieri mattina, domenica, durante il mio giretto in bicicletta, capito a Viale Trastevere; mi ricordo che a un certo punto, ci sta un pezzo del "famigerato" mercato di Porta Portese. Ci arrivo e scovo un banchetto di monete (che poi è il solo che c'era...). Aveva una ciotola, 5 monete per 2 euro; questo è il pescato. 5 franchi Africa Equatoriale - Cameroun 1972 Nigeria, 6 pence 1959 Oman, 25 baisa 1390 -1970 Afghanistan, 25 pul 1352-1973 e in ultimo, 100 lire 1966, (non messa troppo male, per sostituire quella vecchia)1 punto
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Buonasera, ogni tanto prendo anche soggetti maschili. Vi presento il mio Denario di Settimio Severo. Sembra genuino e ben conservato. Sicuramente migliore dal vivo. Riporto cosa ne dice Wikipedia... Lucio Settimio Severo Augusto (in latino: Lucius Septimius Severus Augustus; Leptis Magna, 11 aprile 146 – Eboracum, 4 febbraio 211) è stato un imperatore romano dal 193 alla sua morte. Giunto al potere dopo la guerra civile romana del 193-197, fu il fondatore della dinastia severiana. In linea con le scelte di Marco Aurelio ripristinò alla sua morte il principio dinastico di successione, facendo subentrare i figli Caracalla e Geta. L'ascesa di Settimio Severo costituisce uno spartiacque nella storia romana; è considerato infatti l'iniziatore della nozione di "dominato" in cui l'imperatore non è più un privato gestore dell'impero per conto del Senato, come durante il principato, ma è unico e vero dominus, che trae forza dall'investitura militare delle legioni (anche se anticipazioni di questa tendenza si erano avute durante la guerra civile seguita alla morte di Nerone). Egli fu inoltre iniziatore di un nuovo culto che si incentrava sulla figura dell'imperatore, ponendo le basi per una sorta di "monarchia sacra" mutuata dall'oriente ellenistico. Adottò infatti il titolo di dominus ac deus, che andò a sostituire quello di princeps, che sottintendeva una condivisione del potere col Senato. Posto Foto e descrizione della Casa d'aste. Septimius Severus (193-211). AR Denarius (18,8mm, 3.07g). Rome, AD 200-201. Laureate head r. R/ Emperor standing l. RIC 167. Saluti Alberto1 punto
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Ho voluto fare un esperimento, mettendo a confronto per 4 monete, scelte pressochè a caso, 3 cataloghi (Gigante 2022, Gigante 2023, Nomisma 2023) e osservando sinotticamente i prezzi per le varie conservazioni e con una moneta di conservazione comparabile presentata recentemente in asta. Dunque ecco file e commenti. 1) Stato Pontificio: discreta corrispondenza Gigante vs. Nomisma vs. asta (comprensiva dei d.a.). Il prezzo Gigante 2022 per FDC commerciale (MS63) è stato però semplicemente riutilizzato per valorizzare l'MS65 del 2023, il che non è comunque corretto. Manca la quotazione SUP online. 2) 12 Carlini Repubblica Napoletana: differenza abissale. Inoltre non esiste alcun MS63 o superiore certificato e l'unico MS62 ha fatto uno sproposito prima da Bolaffi, moneta poi chiusa MS62 ed esitata da Gadoury. Pur nella perplessità della vendita, la differenza è macroscopica e indica che non è possibile fare riferimento ad un unico tipo di conservazione (espresso in MS) perchè non tutte le monete la presentano. Aspettiamo qualche anno e vedremo: pian piano il MS62 di Gadoury crescerà a gradi superiori ... come per incanto. Manca la conservazione SUP online. 3) Per quanto riguarda le 20 Lire 1870-Roma, anche qui non è apparsa nel mercato alcuna moneta MS65 (una MS63 ha fatto € 3000 + diritti). Ho indicato un FDC particolare e recente, con aggiudicazione prossima alla stima dei cataloghi, pur non sapendo il grading effettivo. Notare ancora il calo registrato in conservazione BB su entrambi i cataloghi 2023 rispetto al 2022. 4) Diverso il caso della Vetta d'Italia. Qui esistono numerosi esemplari graduati addirittura MS66, non contemplati da Gigante (FDC = MS65) ma da Nomisma implicitamente sì. Le monete MS66 sono state aggiudicate intorno a 20-24.000 € (comprensive dei diritti) , quindi ben lontano da quanto indicato in Gigante 2023, che stima solo il MS65 e ad un prezzo comunque ben al di sotto dell'aggiudicato (viene indicato per una recente asta). In definitiva: i cataloghi valgono spannometricamente (così come i miei pareri sopraespressi, basati su un'analisi parziale) ed ogni asta e conservazione fanno storia a sé che non può essere semplicisticamente racchiusa in un grading, MS63 o MS65 che sia. Personalmente avrei continuato a basarmi sul FDC usuale, indicando che le conservazioni superiori, eccezionali, faranno sempre e comunque un PAR (prezzo a richiesta) variabile a seconda delle circostanze.1 punto
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A me tutto ciò non mi tange:ho il Gigante del 20171 punto
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Che disquisizione eccezionale, da salvare e rileggere per memorizzare....! grazie grazie grazie....!!!1 punto
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