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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/25/23 in tutte le aree
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Le monete ormai da millenni sono diventate di uso comune nei popoli, un oggetto utilizzato nel commercio che ha assunto però anche altri valori e significati distaccati dal solo valore economico. Alcuni popoli nordici seppellivano sotto le abitazioni gruzzoli di monete per scacciare demoni e per buon auspicio. Altri ancora guardavano alcune monete come oggetti di culto e venerazione tanto che venivano date come offerte agli dei. Alcune monete invece sono diventate delle vere e proprie reliquie come i 30 denari di Giuda, in cui si sono susseguite nei secoli le chiese che attestavano il possesso di un denaro di Giuda. Altre monete invece sono diventate reliquie per altri motivi, è l'esempio del miracolo di Empoli del 1392. Ad Empoli nel 1392 un giocatore d' azzardo perse giocando tutte le sue monete tranne un grosso d'argento di Pisa raffigurante sul dritto la Vergine in trono con il Bambino e al rovescio l' aquila coronata. Preso dall' ira sfodero ʼ il suo pugnale e trafisse l' immagine della Vergine trapassandole il petto. Subito la Vergine inizio' a perdere sangue attirando e commuovendo i passanti. Lucia Travaini (valori e disvalori simbolici delle monete) Ci sono tanto storie come questa, di monete diventate reliquie e oggetti di culto. Un numismatico secondo me ha anche il compito di comprendere questo enorme valore religioso e spirituale che le monete avevano prima. Soffermandosi anche sui ritratti e simboli medievali moderni e antichi e chiedersi il perché di quella raffigurazione. Solo in questo modo si riesce in pieno a comprendere l' ancestrale significato delle monete, molte volte ignorato.4 punti
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Tenere in mano le monete sotto la guida di tutor qualificati è’ uno dei motivi per esserci a Milano Numismatica, uno degli altri è’ quello di presentare e consegnare il cartaceo del numero 10 del Gazzettino di Quelli del Cordusio. Ma il bello sarà anche, che chi vorrà e potrà dei 27 autori di questo nuovo numero, potrà quel giorno presentare il suo articolo con un suo abstract con slides, credo che i protagonisti quel giorno debbano essere gli autori perché loro hanno reso possibile tutto questo !3 punti
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Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Settimio Severo (193-211 d.C.) recante sul rovescio la raffigurazione della dea Vittoria coniato a Roma negli anni successivi (per questa tipologia vista la tribunicia potestas VIII nel 200 d.C.) alle vittoriose campagne militari contro i Parti (195-198 d.C.) per ricordarle e celebrarle. Settimio Severo divenne imperatore dopo la morte di Commodo a cui fece seguito una sanguinosa guerra civile percui dovette combattere ed eliminare Didio Iuliano appoggiato a Roma da una parte del senato , Prescennio Nigro e Clodio Albino acclamati imperatori dai rispettivi eserciti il primo stanziato in Siria ed il secondo in Britannia, che non avevano pero' la stessa potenza militare. Fu spietato contro questi ultimi che dopo essere stati sconfitti furono uccisi insieme ai familiari ed a quanti li avevano appoggiati confiscando tutti i loro beni. Nato in provincia, in Libia, da facoltosa famiglia equestre ebbe un'ottima educazione militare che ne fece un buon stratega facendogli comprendere l'importanza fondamentale dell'appoggio dell'esercito per diventare imperatore e mantenere tale carica. Quindi gratificava l'esercito con ottime paghe e non bado' mai a spese sotto questo punto di vista. Si narra che schierò alcune legioni tra le più forti a presidiare costantemente i confini dell'Urbe pronti ad intervenire anche in caso di congiure interne tese ad eliminare la sua persona. Certo che questo suo modo di governare se non instauro' un vero regime di terrore poco ci mancava. Fu forse più questo che il buon governo a tenerlo sul trono per circa 18 anni fino alla sua morte per cause naturali durante una campagna militare in Britannia contro le sempre ostiche popolazioni del luogo. Da esame diretto il denario risulta coniato (spero nel 200 d.C. 🙂),centrato,con buon metallo ed ha circolato svolgendo la sua funzione. Qualsiasi intervento su quanto esposto e la condivisione di monete saranno molto graditi. Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm. 2,74 g. RIC 1503 punti
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..e vale più di un'opera monumentale del valore di migliaia di euro..2 punti
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Congratulazioni ragazzi!!!2 punti
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Salve amici, mentre ero in viaggio all'estero ho passato in rassegna come è d'obbligo i negozi di numismatica locali, e ho recuperato alcuni pezzi interessanti. Questo è uno: qualità certo non eccelsa (@Scudo1901, non guardare! ), anche se devo dire che le mie foto come sempre indegne lo imbruttiscono parecchio. In ogni caso mi pare che sia piuttosto arduo da trovare (ho fatto molta meno fatica a mettere in collezione 1821, 1822 e 1825 Genova, che in teoria sarebbero più rari), e poi la soddisfazione di riportare a casa un monetone che giaceva da chissà quanti anni in album polverosi non ha prezzo!2 punti
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Pare sia proprio scritto sotto il francobollo, infatti l’annullo sul francobollo coincide perfettamente con l’annullo sulla cartolina intorno allo spazio. Quindi era una scritta sotto il francobollo. Forse perché all’epoca la tariffa aumentava con il numero di parole, allora per ‘risparmiare’ alcune parole venivano nascoste sotto il francobollo2 punti
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Salve. Apro questa discussione per la curiosità destata dall’ultima frase di questa lettura in una rubrica della Settimana Enigmistica “Leggendo qua e là…” Il re di spade è una delle 56 carte dei quattro semi tradizionali di 14 carte ciascuno composto dai valori dall’asso al dieci e da quattro figure (Re, Regina, Cavaliere e Fante), le cosiddette 56 carte numerali e di corte. Re di spade, il cui ruolo è assegnato ad Alessandro Magno, personaggio che apparteneva alla serie medievale degli Uomini illustri, uno dei Nove Prodi. Eroe divinizzato, nuovo sole, colui che aveva raggiunto da vivo il cielo su un carro trasportato da grifoni, all’epoca aveva riscosso un notevole successo, soprattutto nell’ambiente delle corti. apollonia1 punto
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Cari amici del forum, condivido quest'esemplare a mio avviso gradevole e in buona conservazione. I vostri pareri sono graditi. Saluti e buona estate a tutti1 punto
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Segnalo l’uscita di: Signorie Pontificie dell’Emilia Romagna Storia, Numismatica, Araldica A cura di Renzo Bruzi Il volume, realizzato sotto l'egida dell'Accademia Italiana di Studi Numismatici, vede contributi di Marco Bazzini, Lorenzo Bellesia, Renzo Bruni, Giulio Carraro, Guglielmo Cassanelli, Michele Chimienti, Paola Galetti, Mario Limido, Bernardino Mirra, Domenico Luciano Moretti, Francesco Pagliani e Fabio Pettazzoni. Presentazione della prof.ssa Paola Galetti 340 pagine a colori Allego anche l’indice1 punto
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Nei monogrammi che figurano nelle monete repubblicane romane compare un “misterioso” AV , probabilmente fu un arcaico monogramma rappresentante un Magistrato delle Gens Aurelia , antico monogramma perche’ successivamente compare nelle monete la forma piu’ identificativa e piu’ chiara indicante AVR , sempre in monogramma , che meglio e inequivocabilmente identifica un pur sempre generico Aurelio , non essendo presente un prenome o un cognome . C’e’ anche chi vede nella forma antica AV il monogramma AN (Antonia ? Annia ? Antia ?,Antestia ?) oppure anche il monogramma AL (Allia ? o Alliena ?) ma questo ci porterebbe a tutt’ altro discorso , quindi rimaniamo ad esaminare l’ abbinamento piu’ probabile AV = Aurelio . Se questo discorso fosse esatto il problema sarebbe nell’ identificare chi fosse questo Aurelio nella storia romana . Secondo il Babelon questo Aurelio con il suo monogramma AV potrebbe essere stato Aurelio L. f. C. n. Cotta , Console nel 252 e nel 248 a.C. , durante la prima guerra punica , figlio di Lucio Aurelio Cotta . Il grosso problema di questa improbabile identificazione risiede proprio nella moneta coniata , non fusa , che dovrebbe rappresentarlo : l’ Asse , i suoi sottomultipli e i Denari , datati tutti tra il 194 a.C. e il 190 a.C. Anche questa ultima datazione riferita ad un Gaio Aurelio Cotta lascia delle perplessita’ perche’ l’ unico Gaio Aurelio Cotta che potrebbe rappresentarlo come datazione delle monete sarebbe il Cotta che fu Pretore urbano nel 202 a.C. e che venne eletto Console nel 200 a.C. insieme a Publio Sulpicio Galba Massimo . Come provincia gli fu affidata l' Italia , con il compito di combattere contro i Boi , gli Insubri ed i Cenomani , che sotto il comando di Amilcare , generale cartaginese, avevano invaso il territorio romano . Il comando fu gestito direttamente dal Pretore Lucio Furio Purpureo , che alla fine fu onorato con il trionfo . Cotta , rimasto offeso per non aver ricevuto nessun riconoscimento , si occupò solo di saccheggiare e devastare il territorio nemico , così da guadagnare più bottino che gloria . Non sono noti altri Aurelii Cotta che ricoprirono cariche pubbliche tra il 194 e il 190 a.C. Concludendo questa ricerca , il misterioso Aurelio , ammesso che tale sia , che impresse il suo monogramma AV rimane di incerta identiificazione . In foto l’ Asse con il monogramma trattato .1 punto
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Segnalo l'uscita del n. 130 di Monete Antiche. Questo è il sommario: I Maestri firmanti della zecca di Siracusa (435-405 a.C.). (Alberto Trivero Rivera) [3-25] Una emissione incerta dell'Italia meridionale (Larinum?). (Alberto Campana) [26-27] Il progetto monoteista di Aureliano (270-275 a.C.). (Mario Ladich) [28-30] Un possibile nummus inedito di Zenone. (Mario Ladich) [31-32] Produzione e circolazione monetaria nel territorio del Patrimonio di San Pietro in Tuscia. Le province Tuscia e Collina nei secoli XIII e XIV. (Adolfo Sissia) [33-39] Un denaro ascolano unicum. (Realino Santone) [40] ANASTATICA, inserto di letteratura numismatica (a cura di Luca Lombardi). B. von Koehne, Beitrage zur Munzkunde Sud-Italiens vor der Hohenstaufischen Herrschaft, in "Mémoires de la Société d'Archéologie et de Numismatique de St. Pétersbourg", vol. V, Pétersbourg 1851, pp. 340-357. [1-8]1 punto
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Carta interessante il Cavallo di coppe NATANABO, “mago ed intendente” che, insieme ad Aristotele, era insegnante di Alessandro Magno: carta che spiega il rapporto di Alessandro con l’alchimia. Nel Secretum secretorum, uno scambio epistolare tra Aristotele e il discepolo Alessandro su astrologia, dietetica, alchimia e altri argomenti finalizzati alla gestione del potere, si apprende che il grande filosofo avrebbe introdotto l’allievo ai misteri del sapere alchemico, e questa notizia potrebbe gettare qualche luce sul legame tra la figura del condottiero e l’iconografia più oscura del mazzo, quella che ricorre nelle carte del seme di denari. Al rapporto con l’alchimia si può ricondurre anche l’iconografia antica del sovrano, celebrato come nuovo sole, antico simbolo alchemico dell’oro, il più perfetto dei metalli che la terra produce e quindi materia privilegiata per ricavare il lapis philosophorum. apollonia1 punto
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Su un sito ungherese lo trovi che oscilla tra i 100 ed i 600 € https://www.vatera.hu/ferenc-jozsef-2-filler-1892-kb-1900-kb-rr-3303899777.html https://www.vatera.hu/1900-ferenc-jozsef-2-filler-rr-23-3-25-3284200697.html Questo non significa che la tua valga così tanto: nel mercato ungherese hanno un certo valore (comunque in condizioni non proprio eccelse ce ne sono parecchie) ma in determinate condizioni di conservazione.1 punto
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Io non vedo una F, ma mi par di vedere comunque qualcosa, nella zona in cui si dovrebbe trovare il segno di zecca. Dalle foto sgranate non si vede sicuramente nulla di che. Però quello che voleva dire @littleEvil è che, anche se mancasse il segno di zecca (cosa che potrebbe essere dovuta a un conio un po' stanco o occluso), la moneta non avrebbe un particolare interesse numismatico, né di conseguenza un plusvalore, nonostante le baggianate che si leggono in rete...1 punto
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Ognuno colleziona in base ai propri gusti e ci dedica le risorse che ritiene giusto. I tuoi sono bei pezzi e hanno molto da dire dal punto di vista storico e artistico. Senza dubbio l'alta conservazione permette di apprezzare meglio l'incisione e la bellezza del metallo come se fosse stato solo da poco impresso dal conio. Nelle monete circolate si può apprezzare a volte di più una patina coeva o osservare un pezzo come arrivava nelle mani dei nostri nonni, se non collezionisti, tralasciando il fatto che la cartamoneta poteva farla da padrone per determinati tagli e periodi storici. È giusto un peccato però, a mio parere, se un tale pezzo circolato viene snaturato lucidandone la superficie.1 punto
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Molto bella complimenti 👏 Le mie 2 lire , ma non sono alla vostra altezza. 1914 1915 19161 punto
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Dovrebbe essere un 60c giallo bruno del 1926 ...?? Riesci con un cotton fiock o mini pennellino a riumidire l'angolo del francobollo , se la gomma è ancora presente dovrebbe bastare per reincollare l'orecchietta. Lo puoi fare anche con una pinzetta che tiene un minuscolo pezzetto di scottex inumidito poco poco.1 punto
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Ti allego foto di uno ottimamente centrato...1 punto
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Denaro provisino del Senato Romano. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SENRM2/11 punto
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Lo stesso legame che hai tu con lo Zambrini io l'ho creato con Manuale di numismatica di Remo Cappelli , anche perchè fu un regalo di mio padre..1 punto
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Ah, lo Zambrini... il mio primo libro di numismatica antica, ormai quasi trent'anni fa 😍 Totalmente inutile, ma ci sono affettivamente legato più che a ogni altro.1 punto
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Segnalo questa inserzione che non riesco a spiegarmi, dalle foto sembra autentica ed in effetti entrambe le monete sono coniate dalla zecca olandese, ma possibile che abbiano commesso un errore così grossolano e, soprattutto, che un tale errore sia sfuggito al controllo!? Non credo sia un artefatto postumo visto che la moneta presente non è ancora stata rilasciata. Siamo di fronte ad un caso simile a quello delle coincard lituane del 2021?1 punto
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ve la spiego subito, siccome sono foto che sono state pubblicate anche altrove, vanno epurate dal fascio per non incorrere in ban, ho pensato che potesse essere così anche qui ed ho lasciato quelle per sicurezza, nulla di strano. grazie a tutti1 punto
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Forse per coprire la scure che insieme ai bastoni in legno legati forma il fascio littorio...1 punto
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Vai pure in questo sito, Numista/banconote non è male ma è alle prime armi: http://www.banknote.ws/ Ti consiglio la tipologica pura, e come per le monete che ti sei fermato a non oltre il 1952 potresti fare la stessa cosa con le banconote, tipo sino alla prima guerra mondiale, superano abbondantemente un secolo di vita. Prendere solo le centenaria senza un limite temporale significherebbe andare avanti nel tempo ogni anno che passa, praticamente tra una trentina di anni avranno un secolo anche i biglietti degli anni '501 punto
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Se ho ben compreso, le foto sono state fatte alla moneta coperta da plastica. Questo attenua alcuni particolari e, sebbene la moneta abbia una apprezzabile conservazione, forse potrebbe essere ancora migliore con foto fatte dal vivo e con luce del giorno. Condivido un esemplare in buona conservazione per confronto:1 punto
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Dai non farti pregare: quello che sai condividilo con noi, anche se so che ci sono alcune incomprensioni (pensa a me che sono attaccato da qualcuno ripetutamente, ma non gli do la soddisfazione di allontanarmi o autocensurarmi nel Forum).1 punto
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Poi ho visto un fascio di banconote a 1€ l'una e sono stato rapito dal demone delle banconote!😄 Normalmente colleziono solo monete ma questo 100 marchi 1908 tedesco mi è davvero piaciuto moltissimo. @nikita_ alla fine sono finito anch'io per un attimo sulla strada della cartamoneta!😄 La trovo davvero bellissima!1 punto
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Acquisita moneta assai interessante - merita sicuramente un approfondimento. la terro’ per un certo tempo - poi forse potrei pensare ad una donazione ma solo se saro’ sicuro che la sua storia venga divulgata e valorizzata come si deve e che non sparisca in qualche oscuro deposito 😊👍1 punto
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Si, nel caso del 1990, ad es., ve ne sono 5 come riportato nella "briciola" del Gazzettino di Quelli del Cordusio" #9 del maggio 2022:1 punto
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Anche se la conservazione non e' delle migliori, per me valeva i soldi spesi1 punto
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Questo è’ il programma della presentazione a Riccione del libro1 punto
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Ahhh...ah boh, non è la prima che vedo. Di certo so che qualcuno scriveva cose riservate lì,ma era affrancato col francobollo che copriva il messaggio😉1 punto
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"Aspetto tue notizie. Io sto bene e ho tanto lavoro . Perchè non mi mandi un piccolo lunario".1 punto
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Ma anche (anzi, soprattutto ), in favore della sottoscrizione delle cartelle dei prestiti emessi per finanziare la guerra. Furono sei in tutto i prestiti nazionali lanciati per finanziare la prima guerra mondiale, quello indicato sulla cartolina dovrebbe essere il quarto, del 1917. petronius1 punto
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In passato ne ho avuto diversi di questi "mezzi coronati" pagandoli però cifre forse più ragionevoli e prendendoli più per curiosità che per altro. Tra l'altro feci una statistica tempo fa e la maggior parte era della zecca dell'Aquila. Credo che anche questo postato sia aquilano (almeno mi pare di scorgere l'aquiletta sotto lo scudo). Una mia ipotesi era che coronati fortemente tosati, al punto di non essere più accettati nelle transazioni, venissero ulteriormente tosati per poi essere utilizzati come sottomultipli facilitando tra l'altro le piccole transazioni. Non ho mai approfondito l'argomento ma sono certo che ci deve essere una giustificazione per la presenza di questi coronati così fortemente tosati... e sul fatto che siano quasi tutti aquilani.1 punto
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Capitato solo una volta con una asta italiana (pacco smarrito prima della consegna), che mi ha rimborsato nel giro di un mese, trattandosi di assicurata nel mio caso. Con le aste austriache, tedesche, francesi e svizzere mai capitato. Tanti ritardi, ma alla fine arrivava.1 punto
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https://www.lamoneta.it/topic/3679-costantino-il-grande/ Ma non era quella mostra lì, perché io quella volta sono andato a vedere Picasso Costantino in quell'occasione non lo ricordo proprio, se c'era non ci siamo incontrati petronius1 punto
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Mettiamo anche l’indice del nuovo Gazzettino n.101 punto
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Cahn ("EIDinbu MARtiiis", in Numismatica e antichità classiche, XVIII, 1989) ha riconosciuto come autentici due esemplari: esemplare di g 8,05 (g 8,03 secondo Cahn), inizialmente acquistato da un collezionista USA (in data e circostanze ancora oscure), poi apparso in asta Numismatic Fine Arts n. 25 del 20 novembre 1990, n. 306 (aggiudicato per 550.000 $) e riapparso in asta Sotheby del 26 ottobre 1993, n. 87. Il conio di diritto risulta usato anche per i denarî.1 punto
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