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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 07/24/23 in tutte le aree
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Acquisita moneta assai interessante - merita sicuramente un approfondimento. la terro’ per un certo tempo - poi forse potrei pensare ad una donazione ma solo se saro’ sicuro che la sua storia venga divulgata e valorizzata come si deve e che non sparisca in qualche oscuro deposito 😊👍6 punti
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Salve amici, mentre ero in viaggio all'estero ho passato in rassegna come è d'obbligo i negozi di numismatica locali, e ho recuperato alcuni pezzi interessanti. Questo è uno: qualità certo non eccelsa (@Scudo1901, non guardare! ), anche se devo dire che le mie foto come sempre indegne lo imbruttiscono parecchio. In ogni caso mi pare che sia piuttosto arduo da trovare (ho fatto molta meno fatica a mettere in collezione 1821, 1822 e 1825 Genova, che in teoria sarebbero più rari), e poi la soddisfazione di riportare a casa un monetone che giaceva da chissà quanti anni in album polverosi non ha prezzo!5 punti
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Cari amici del forum, condivido quest'esemplare a mio avviso gradevole e in buona conservazione. I vostri pareri sono graditi. Saluti e buona estate a tutti3 punti
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Bello leggere i post precedenti, perché credo che tutti i veri appassionati di greche e di numismatica in generale si possano riconoscere nella ricerca di pedigree, magari in orari notturni improbabili per non essere disturbati da altre attività familiari, nel tentativo di riunire nuovamente moneta e la sua storia pregressa… certe volte penso che le monete ci guardino dal plateau deridendoci perché non troviamo un pedigree ovvio! Questo è un altro caso di pedigree dimenticato e poi ritrovato (senza grandi sforzi in realtà). Un bel didramma arcaico di Akragas, in asta Naumann 130 lotto 40, semplicemente catalogato come appartenente al gruppo I del periodo I della serie catalogata da Westermark. Moneta arcaica particolarmente completa e ben coniata per il tipo, con l’etnico più in voga in quel periodo, al genitivo. In realtà, con un minimo di ricerca in più è possibile riconoscere l’esemplare Westermark 16.3, fotografato nelle tavole del Westermark e proveniente (vado a memoria e non ho i sacri testi con me) da aste Cahn del 1930, Rosenberg del 1932 e da un listino MuM AG degli anni ‘60… Effettivamente si riconosce meglio la foto Cahn rispetto a quella nelle tavole di Westermark…3 punti
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È un buon ritrovamento in garage. È riportato il decreto 27.10.1953 a firme Menichella Boggione, Non comune, con tiratura 15000k, condizione MB, potrebbe valere un centinaio di euro. Il pezzo mancante sulla parte superiore è le scritte la rendono molto poco appetibile per il mercato Numismatico. Quindi oltre al prezzo cristalizzato da catalogo, dobbiamo tener conto di questi difetti.2 punti
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Ieri giretto ad un mercatino domenicale non ho trovato granchè, giornata tutta Monaco Ho comprato per me solo un 20 franchi 1947 di Monaco, ancora bellino ma molto sporco su un lato quindi è ancora in fase di pulizia, ma per 50 cent provo a rimediarlo Questo bel franco 1943 invece me lo ha regalato la mia ragazza:2 punti
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Salve amici, so che ci sono già diverse altre discussioni su questo argomento ma volevo aggiungere anche "my two cents", anzi, visto il contesto, "i miei due testoni" alle sagge parole di @ZuoloNomisma, @DARECTASAPERE e @rcamil. Per una coincidenza davvero bizzarra li ho messi in collezione lo stesso giorno, nonostante la provenienza assolutamente diversissima, sia per quel che riguarda il canale d'acquisto che per la provenienza geografica. La qualità, come di consueto, non è il punto forte dei pezzi della mia collezione; io, come saprà chi mi conosce, sono un appassionato di rarità, e mi dà una certa soddisfazione aver tappato questi due buchi che penso possiamo tutti ritenere mediamente impegnativi, soprattutto per il Muntoni 4 (anche se il MIR, a dire il vero, lo considera solo R2 a fronte dell'R3 del Muntoni 5, rarità che a mio avviso andrebbero invertite). Bene, eccoli qua: Muntoni 4 e Muntoni 52 punti
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Complimenti a Gallienus per questi pezzi rari. Personalmente concordo con lui,riguardo alla rarità del Muntoni 5.E' sicuramente meno raro del Muntoni 4,anche se,nel MIR gli viene attribuito un generoso R3.Premetto che questo è solo un mio parere personale. Concordo, ancora, con l'ottimo Daniele riguardo alla rarità dei due giulii del 1700,di cui, uno ,introvabile.2 punti
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Complimenti Gallienus per le tue due acquisizioni, le rarità nelle sedi vacanti anno un valore particolare,poiché essendo le stesse per la maggior parte di breve durata le monete non hanno mai gandi tirature,saluti Aldo.2 punti
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Ciao Gallienus, complimenti per questa tua "doppietta" di Testoni di Sede Vacante, non è facile metterli in collezione.....immagino poi la soddisfazione nello stesso giorno ! Sono d'accordo con Michele per quanto riguarda le Rarità.....il "PARACLITUS" in alta conservazione è veramente Rarissimo....... Quello che è veramente un R4 di questa S.V. a mio avviso è il Giulio, coniato in due "versioni" come i Testoni. Daniele2 punti
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@Gallienus il 1823 Torino è una moneta veramente molto rara e non compare spesso. Un tempo i cataloghi la davano R ma nelle ultime edizioni del Gigante è passata giustamente a R3 Nel mio caso è stata l'ultima della serie a entrare in collezione (dopo il 1831 Torino e il 1824 Genova, queste le due più rare della serie) e anche nel mio caso proveniva dall'estero (asta Heritage in Texas), la postai qui https://www.lamoneta.it/topic/205866-5-lire-1823-torino-carlo-felice-top-pop-p/ Se l'hai presa bene è stato un bel colpo, conservazione dignitosissima per questo millesimo, che ad ogni asta aumenta le quotazioni2 punti
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La notte si era fatta fresca ieri e godevo, sotto il cielo stellato, di un beato sollievo dal caldo. Parva ne pereant … Così riflettendo, profondamente assorto, mi perdevo tra i tanti significati che si potevano attribuire al motto che riporta il simbolo della American Numismatic Society. Dicevo a me stesso quanto fosse piccola ogni moneta rispetto alla conoscenza che la segue, quanto ancor più minuscolo l’umano che si danna a perseguire un solo granello di quel sapere. Inizia quindi la mia piccola ricerca sulla storia recente di un tondello. Non lo sapevo, ma mi apprestavo ad incontrarla ancora, ed ancora inaspettatamente. E se non volevo affidarmi al destino, no non potevo proprio fare a meno di seguirne il filo. Così mi ero ritrovato alla tavola VI della vendita tenuta da Glendining congiuntamente alla compagnia di Herbert Allen Seaby il 15-07-1929 a Londra. La moneta che stavo cercando non corrispondeva, poco male. Una piccola perdita di tempo pensavo, mentre lasciavo vagare lo sguardo tra le altre immagini. Poi il vuoto, come se la notte mi avesse inghiottito in silenzio. Sgranavo gli occhi, non c’era un solo pensiero dietro dì essi. Alla fine, tornato lucido, dissi tra me e me : anche qui, sei ancora tu! Ma già la accoglievo con un grande sorriso. Nonostante la luce giocasse sul suo volto non era affatto cambiata, era sempre la stessa. Beh, al di là del racconto della mia emozione di ieri notte, questa mattina mi fa piacere condividere con il forum la mia piccola scoperta sulla storia collezionistica della moneta di apertura. Al lotto 191 della vendita Glendining-Seaby di novantaquattro anni fa c’era proprio il tetradrammo geloo in questione, che a questo punto si rivela essere l’esemplare numero dieci del catalogo di The Coinage of Gela di G. K. Jenkins per l’accoppiamento di conii 468. Comprensibile dall’immagine del calco del 1931 (la seconda) che Jenkins non avesse potuto individuare nè l’esemplare nè gli esatti conii usati. É tremendamente più leggibile quella del 1929 dopotutto (la prima). Dal 1929, al 1931, al 2017. Se qualcuno avesse notizie e approfondimenti sui conferenti dell’asta Glendining-Seaby del 1929 sarebbe un gradito apporto di “condimento” numismatico. @numa numa?2 punti
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Stavolta mi sono discostato un poco dalle mie predilette monete piccoline, ma un pezzo "importante", un massimale d' argento, era da parecchio che volevo inserirlo in collezione. Visto le mie modeste finanze non ho cercato un esemplare perfetto, ma una moneta per me ancora gradevole che, ovviamente, aveva un prezzo minore rispetto ai prezzi che il mercato odierno ci ha abituato nelle belle conservazioni. Il Ducatone è una moneta che Carlo Emanuele I cominciò a coniare nel 1587 con quella bellissima moneta che conosciamo come "Centauro", ma poi con l'ordinanza dell'Agosto 1589 si cominciano a coniare i ducatoni con il busto del Duca al diritto e lo stemma inquartato fra il motto FE RT al rovescio. Questa tipologia è stata prodotta per vari decenni, in cui vediamo il Duca invecchiare nel diritto, sino ad arrivare ad un'altra icona sabauda, il Ducatone del Compasso del 1627. Il Ducatone è stata una moneta che ha avuto in quel periodo molto successo, un grosso modulo d'argento coniato in tante zecche e che si può trovare con bellissime rappresentazioni se ci spostiamo dagli stati sabaudi. Ovviamente il piccolo staterello sabaudo, sempre in guerra, non può competere con la bellezza dei ducatoni di Stati ben più ricchi e potenti, ma i busti del duca hanno una bellezza particolare che seguono il tempo che passa e le mode che cambiano e, con le dimensioni veramente importanti di questa tipologia, si possono godere in modo più facile che sulle piccoline a cui sono più abituato! La moneta che voglio farvi vedere è datata 1590 per la zecca di Torino, la più facile da reperire, e spero che la apprezziate come la apprezzo io anche con i suoi difetti.2 punti
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Per curiosità: alla fine si è tentato con la pulizia? Come è venuta?2 punti
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Salve, come Capua anche Calatia coniò monete nel periodo dell'alleanza con Annibale (cioè nel periodo 216-211 a.C.). Si nota però facilmente che sulle monete di Capua la scritta '' KAPU '' è da destra a sinistra mentre su quelle di Calatia la scritta '' KALATI '' è da sinistra a destra. Come mai? Le due città erano molto vicine ( dall'uscita dell'Appia da Capua all'ingresso dell'Appia in Calatia intercorrono quasi esattamente 10km). Oltre che vicine direi ''consecutive'' sulla Via Appia ( sulla Via Appia si trovavano, percorrendo la ''Regina viarum'' nel verso che si allontana da Roma, prima Casilinum (odierno Comune di Capua) situata più a Nord e più ad ovest di tutte; Capua (odierna S.Maria Capua Vetere) situata tra le due; Calatia situata più a Sud e più ad Est di tutte). Inoltre pare che le monete di queste città alleate con Annibale siano state coniate in una stessa zecca (così riporta wikipedia). Zecca che però non si sa in quale città era ubicata. Come mai allora questa differenza nella scrittura? Non è osco in entrambi i casi? Tra le due scritte inoltre si nota come la lettera '' A '' sia identica su tutte e due le monete. Eppure dovrebbe essere speculare la '' A '' dato che le scritte si leggono in versi opposti. Allego per completezza una moneta di Capua ed una di Calatia prese da Acsearch.1 punto
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Straordinario. Scoperta a Alba Iulia la ricca domus di un veterano romano e il diploma che concedeva privilegi a lui, alla moglie e ai 6 figli Un villa con ipocausto – il sistema per riscaldamento pavimentale ad aria calda, diffuso nelle abitazioni romane di rilievo -, un’area termale privata e reperti di grande interesse sono stati portati alla luce durante gli scavi preventivi per la realizzazione di un hotel a Alba Iulia, città di origine romana, in Romania, il cui nome originario era Apulum. Tra i resti dell’edificio romano è stato trovato anche un diploma bronzei di congedo di un militare romano – probabilmente il primo proprietario dell’edificio – emesso da Roma nel II secolo d. C. – che era stato conservato dai discendenti, all’interno della struttura, forse come inalienabile omaggio all’antenato al quale, evidentemente, erano legati da affetto e riconoscenza poiché dovette essere proprio grazie a lui che la famiglia ricevette una fortuna, che proseguì almeno fino al terzo secolo, quando la domus era ancora certamente abitata. L’uomo aveva militato nella cavalleria romana. La piastra, che presenta lacune, e si è conservata soltanto per metà, è ora oggetto di studio da parte degli epigrafisti. Dal diploma si apprende che il veterano e la moglie erano dardani e avevano quattro maschi e due femmine. I Dardani abitavano in una regione dell’Asia Minore, facente parte dell’attuale Turchia moderna. Grazie al servizio prestato per lo Stato venne nominato cittadino romano – con moglie e figli, che a loro volta lo hanno tramandato alle generazioni successive – e gli fu certamente corrisposta una liquidazione, che egli potrebbe aver investito ad Apulum, facendola rendere sotto il profilo finanziario. Essere cittadino romano significava acquisire un notevole potere e ciò – in particolar modo – nelle aree lontane da Roma. Significava ricevere anche importanti vantaggi legali e fiscali, compresa l’esenzione dalla tassa elettorale (tributum capitis), dovuta da tutti i non-cittadini, sudditi dell’Impero. La concessione della cittadinanza romana investiva il destinatario di uno status notevole sotto il profilo sociale e il rispetto assoluto da parte dei propri concittadini, che in genere non godevano di questo privilegio. La cittadinanza romana era anche un lasciapassare da utilizzare a fini economici. I diplomi militari dell’esercito romano erano documenti scritti su tavolette in bronzo, che fungevano da riconoscimento di fine servizio nell’esercito. I soldati andavano in pensione, generalmente, dopo 20 o 25 anni di servizio. I diplomi attestavano che il titolare di quel documento era stato congedato con onore (honesta missio) da parte delle forze armate romane e/o aveva ricevuto la concessione della cittadinanza romana da parte dell’Imperatore (nel caso si trattasse di un ausiliario, poiché i legionari già la possedevano), come ricompensa del servizio. Questi diplomi erano copie autentiche di un originale (constitutio), rilasciato dall’Imperatore. I documenti bronzei indicavano l’unità militare nel quale il militare aveva prestato servizio e contenevano l’indicazione di privilegi. La constitutio era registrata, a Roma, su una grande tavola di bronzo affissa su di un muro (dietro il tempio di Augusto). Gli originali della capitale sono andati perduti perchè furono fusi nelle epoche successive, per il recupero del metallo. Si sono invece conservate le attestazioni di servizio, inviate, in copia, in vari luoghi dell’Impero. Esibire, presso i governi amministrativi locali periferici, questo diploma significava entrare a far parte, automaticamente di una élite. La ricerca archeologica preventiva che si sta svolgendo ad Alba Iulia – che ha portato alla luce anche la domus del cavaliere romano -rappresenta probabilmente la più vasta ricerca archeologica nella città romana di Apulum, attualmente condotta da un team del Museo Nazionale dell’Unione di Alba Iulia (Dr. Anca Timofan, Dr. Anca Matiș) e laureati dell’Università “1 dicembre 1918 Alba Iulia” (Andrei Buta, Iulian Florea, Ștefan Borza). L’antica città di Apulum (oggi Alba Iulia) sorgeva all’incrocio di antiche vie di commercializzazione dell’oro e del sale venne fondata dai Romani durante la conquista della Dacia già a partire dal 102, con un nucleo di veterani. Fu il centro urbano principale e più esteso dell’intera Dacia e un importante fortezza legionaria, sede della legio XIII Gemina. “Probabilmente il contesto più interessante che stiamo attualmente ricercando nell’edificio romano dell’ultima fase (III secolo aC) – una grande casa – è uno spazio domestico (forse la cucina della casa) interessato da un forte incendio – dicono gli archeologi – Sotto le macerie e i resti carbonizzati della struttura del tetto e delle pareti, abbiamo scoperto alcune delle stoviglie e degli utensili lasciati all’interno: due contenitori tipo mortai, un setaccio romano in bronzo e un cesto in ferro di cui si conserva ancora il manico in legno. Nel locale in cui sono evidenti le tracce dell’incendio era presente il forno di cottura che, contemporaneamente, assicurava il riscaldamento dell’aria dell’impianto di ipocausto (riscaldamento a pavimento) nel locale attiguo dove si trovava il bagno (balneum). L’ipocausto era un sistema di riscaldamento che generava aria calda e la propagava sotto il pavimento di una stanza, riscaldando anche le pareti con l’ausilio di tubi ceramici o mattoni con sporgenze- Il diploma militare in bronzo è stato rinvenuto in una delle stanze della casa romana". https://www.stilearte.it/straordinario-scoperta-a-alba-iulia-la-ricca-domus-di-un-veterano-romano-e-il-diploma-che-concedeva-privilegi-a-lui-alla-moglie-e-ai-6-figli/1 punto
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Se ho ben compreso, le foto sono state fatte alla moneta coperta da plastica. Questo attenua alcuni particolari e, sebbene la moneta abbia una apprezzabile conservazione, forse potrebbe essere ancora migliore con foto fatte dal vivo e con luce del giorno. Condivido un esemplare in buona conservazione per confronto:1 punto
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DE GREGE EPICURI Effettivamente ad ore 2 e 3 del rovescio sembra affiorare del metallo più scuro, ma bisognerebbe averla in mano per vedere se è un suberato. A favore di questa ipotesi c'è anche il fatto che in varie parti della moneta pare che uno strato di Ag si stia sollevando, come se stesse per staccarsi.1 punto
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😄 Ti ringrazio molto per l'incoraggiamento! Effettivamente queste ultracentenarie sono bellissime! Mi piace molto la tua proposta di tema per una collezione di cartamoneta! Non ho molto una idea dei tipi esistenti ma magari farò un giro su numista in versione cartamoneta per vedere che altre banconote del periodo mi aspettano😄1 punto
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Ciao, appartiene a questa tipologia: 3 Piccioli - Alof de Wignacourt - Order of Malta – Numista1 punto
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Ho sentito un fisco nell'orecchio... per caso il demone delle banconote sarei moi? Anche se è comune è pur sempre una gran bella banconota, e non gli manca nulla: vissuta quanto basta, costo modestissimo, ultracentenaria, il che quest'ultimo dato potrebbe essere un tema se non ti vuoi fermare solo alla Germania e continuare con l'estero, in buona sostanza solo banconote che hanno superato il secolo di vita se non hai già in mente qualcos'altro, in questa stessa conservazione ne esistono veramente molte ad un costo irrisorio. Del resto, anche se è pur sempre una questione di gusti, in linea di massima le iconografie affascinanti si trovano proprio sui biglietti più datati. Hai fatto benissimo a prenderla e non vedo l'ora di vedere la prossima!1 punto
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Questo e' un punto della narrazione che andrebbe ampliato , spero qualcuno comprenda e lo riprenda . Personalmente mi sono autocensurato .1 punto
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Non è una questione di centimetri,per come la vedo io . Una donna ha il diritto di andare in giro nuda senza che nessuno si permetta di molestarla ne fisicamente ne verbalmente. Però io ho il diritto di guardarla ,essendosi messa lei in condizione di essere notata e guardata. A dirla tutta io sarei anche contrario alle "quote rosa", non si capisce perché in un qualsiasi ambito una persona debba essere favorita solo perché donna, se è capace e meritevole farà strada.1 punto
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Mah ... Triste il Mondo nel quale si debba "approfondire la riflessione" su una semplice battuta, uno sguardo, un sorriso. Difficile pensare che ci si debba ritenere offesi. Forse è più offensivo tacciare di "sessismo" e di "oscurantismo" chi ha detto qualcosa in quel post.1 punto
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Per lo stile, il peso, il diametro, è sicuramente un’imitativa. (Circa il 20% delle monete di Magnenzio.) Questa tipologia (Libertà/Vittoria) s’incontra di solito per i solidi, a Roma e a Treveri, ma esiste in bronzo soltanto a Roma, RIC 191/192, peso attorno ai 4 grammi, diametro 20/22mm. Busto corazzato drappeggiato con testa nuda, N dietro la testa. https://www.acsearch.info/search.html?id=5065949 Probabilmente un’imitazione di questo Ae3 della zecca di Roma, con esergo [R]T. Perché un busto diademato? L’hai detto tu, può succedere che il falsario scelga un rovescio che non corrisponde al dritto. E questa tipologia è stata coniata prima dell’aprile 351, quando Magnenzio continua a coniare per Costanzo II, (ma con rovesci diversi), che lui viene sempre rappresentato con diadema.1 punto
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Roma Numismatics Ltd > Auction XXVII Auction date: 22 March 2023 Lot number: 111 Price realized: 8,500 GBP (Approx. 10,398 USD / 9,633 EUR) Note: Prices do not include buyer's fees. Lot description: Thessaly, Pharsalos AR Drachm. Late 5th-mid 4th century BC. Dies signed by the engravers Telephantos and Mi -. Head of Athena to right, wearing crested Attic helmet with raised cheek guards, helmet ornamented with two palmettes; TH and MI behind / Thessalian cavalryman riding horse prancing to right, wearing petasos, chlamys and chiton, and holding lagobolon over shoulder; ΦΑΡ(retrograde)[Σ] around, [ΤΗ] below exergual line. Lavva 154 (V72/R90); BCD Thessaly II, 642 (same dies). 6.36g, 19mm, 1h. Extremely Fine; beautiful golden highlights. Acquired from Münzhandlung Ritter (Düsseldorf), 13 September 1996, old collector's tickets included. Estimate: 7500 GBP1 punto
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Aggiungo una nota: il termine "suberato" deriva dal latino "subaeratus" che significa sostanzialmente "con il bronzo sotto"; aes indica il bronzo, in realtà diverse leghe a base di rame e originariamente il rame stesso. Quest'ultimo "di norma" in latino sarebbe "cuprum" (da cui poi l'inglese "copper"), parola che però deriva da "aes Cyprium", ovvero "bronzo di Cipro"...1 punto
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Ciao Vedrai che riesci così. Fanne tre di foto,taglio,dritto e rovescio....nitide. Al centro attacca forte o debolmente? Sono dettagli importanti. Non vorrei fosse veramente un artefatto Senza foto ne dati specifici alle richieste non potremo mai direnper certo di cosa si tratta. Saluti1 punto
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Ciao Michele, il Muntoni 4 viene dalla Polonia, dove a quanto pare Giovanni Paolo II ha avuto conseguenze numismaticamente significative, visto che non è la prima volta che ci trovo in vendita pezzi di un certo interesse di collezioni di monete papali. Il Muntoni 5 invece viene dalla collezione di un amico lamonetiano1 punto
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Ciao @Gallienus, come ben dici hai tappato due buchi importanti! E mi viene facile la battuta considerando che i buchi li hanno "tappati" anche sui due testoni che ci presenti☺️☺️! A parte gli scherzi, due monete gradevoli, in particolare il "PARACLITIUS ILLUMINET" per la bella patina. Come giustamente hai sottolineato, proprio il Munt 4 è senz'altro più raro del Munt 5. Il Munt 5 per me non va oltre l'RR. Il Munt 4 invece lo considero un RRR vero (l'RRRR visto il discreto numero di esemplari apparsi ultimamente sul mercato, personalmente mi sembra un filo eccessivo). Complimenti per i tuoi acquisti! Michele Ci fai sapere dove li hai pescati?😅1 punto
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Ciao a tutti, vi carico le foto singolarmente con misure, peso e numerazione per rendervi più semplice l’identificazione1 punto
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C’entra poco la religione o l’etnia in questi casi l’unica cosa che queste persone hanno in comune è una, l’ignoranza.1 punto
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Se all'interno della bustina di plastica, fosse stata inserita in una bustina di acetato (io uso quelli della Masterphill) saresti stato più tranquillo? Qualcuno ha mai notato reazioni col metallo anche all'interno della bustina di acetato sigillata?1 punto
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Un sentito grazie agli addetti ai lavori. Hanno fatto una ricostruzione magnifica di una delle perle storiche che il mondo ci invidia.1 punto
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In un recente studio sulla composizione delle red spots di monete d’oro del regno Austro-Ungarico con l’impiego di varie tecniche strumentali è stata dimostrata la presenza del ferro. Un nuovo rossetto tra i cosmetici delle monete d’oro. apollonia1 punto
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Almeno questo, anche se nulla rimborserà lo stress accumulato in quasi due mesi di attesa.1 punto
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Credo che questa sia una osservazione chiave. Tutti i sistemi di intelligenza artificiali (IA) inclusi quelli detti "generativi" (ovvero in grado di generare testi, immagini o altri tipi di documenti) devono essere "addestrati" ovvero devono essere alimentati con un congruo numero di informazioni che, opportunamente elaborate, costituiscono la base che il sistema utilizza per sviluppare i suoi elaborati. Il caso descritto corrisponde ad una delle monete più note del mondo greco per la quale abbondano testi numismatici che possono essere stati utilizzati per l'addestramento del sistema. Ritengo anch'io che si ripetesse l'esercizio chiedendo di presentare una moneta meno nota di una zecca minore il risultato sarebbe decisamente meno buono. Ma questo non sarebbe un limite dell'intelligenza artificiale, ma piuttosto del metodo di apprendimento utilizzato. Tuttavia va detto che i sistemi utilizzati per questo "esperimento" sono sistemi non specializzati. Prima o poi qualcuno potrebbe pensare di sviluppare un sistema di intelligenza artificiale generativa dedicato specificamente alla numismatica. Analogamente a quanto sta accadendo in numerosi altri settori, un sistema dedicato avrebbe 2 vantaggi significativi. I metodi utilizzati per elaborare le informazioni durante la fase di addestramento potrebbero essere ottimizzati rispetto alla specifica applicazione (in pratica il sistema potrebbe apprendere e classificare in modo preferenziale le informazioni di rilevanza numismatica dando meno peso a quelle che sono ininfluenti rispetto alla funzione che il sistema sarà chiamato a svolgere). Un altro vantaggio è che l'addestramento potrebbe coprire una parte molto significativa dei documenti più rilevanti che oggi esistono nella pur vasta letteratura numismatica. Oggi un sistema di tal tipo non c'è, ma potrebbe apparire prima di quanto ce lo potremmo attendere. Dopodiché non aspettatevi che l'intelligenza artificiale possa produrre miracoli. I sistemi di IA non possono dare più di quello che "imparano", ma possono essere comunque utili per sistemare i dati ed anche per evidenziare eventuali errori fatti da studiosi "umani" nel passato e che ormai sono passati da generazione a generazione e trasformati in pseudo verità. L'intelligenza artificiale (non generativa) potrebbe essere molto utile anche per arrivare ad una più oggettiva classificazione dello stato di conservazione delle monete. Ma anche qui c'è il problema dell'apprendimento che non può essere basato su foto di scarsa qualità. In linea di principio si potrebbe pensare ad una varietà di metodi chimico-fisici non invasivi (ottici, fluorescenza a raggi X e di altro tipo) che potrebbero fornire al sistema una descrizione affidabile delle caratteristiche delle monete esaminate, ma si tratta di metodologie complesse e di non facile standardizzazione. In conclusione, siamo solo all'inizio della applicazione su larga scala dell'intelligenza artificiale che, almeno fino ad oggi, è stata utilizzata solo nei laboratori di ricerca scientifica più avanzati. Probabilmente anche la numismatica vedrà applicazioni significative dell'IA, ma c'è ancora tanto lavoro da fare.1 punto
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Da un lato ti do pienamente ragione, dall'altro questa frase mi lascia da pensare. Quante volte leggendo un libro scientifico o storico tutti noi siamo carenti di nozioni in quel determinato ambito? Abbiamo quindi bisogno di fidarci ed affidarci all'autore per un principio di "autorità" che va ad attribuirsi quasi automaticamente ai vari studiosi. Eppure quante monete classificate anticamente da determinati studiosi col tempo si sono rivelate degli errori? Quanti storici hanno formulato delle ipotesi errate seppur ben contestualizzate dalle informazioni in loro possesso? Però non sempre chi legge ha in prima persona le capacità di capire l'errore e non deve averle, altrimenti solo chi è esperto di scienza potrebbe leggere articoli scientifici e solo esperti numismatici potrebbero leggere testi numismatici. Non è e non dev'essere così. L'errore capita ed anzi il risultato di queste richieste è quasi stupefacente secondo me. Certo questo perché l'ambito richiesto è forse uno dei più importanti e rinomati... sfiderei a fare una richiesta simile sul periodo medievale o moderno con zecche non di importanza internazionale, non credo che le AI riuscirebbero a fare un discorso decente/coerente.1 punto
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Con la moneta mi hanno dato la bustina cartacea di un collezionista tedesco, che vi ha indicato il grado di rarità RR.1 punto
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E' stato appena pubblicato, per questo credo sia passato ancora inosservato, un importantissimo parere da parte dell'Ufficio Legislativo del MIC in merito all'interpretazione dell'art. 72 del Codice dei Beni Culturali che riguarda la detenzione e il commercio delle monete antiche e moderne da collezione. In allegato sotto il parere pubblicato ieri. Tre capisaldi colpiscono per la loro menzione esplicita che contrasta con quanto espresso sinora dal ministero: La famosa prova ‘diabolica’ (provare la provenienza di una moneta ante-1909) non puo’ essere richiesta al collezionista/commerciante andando nientemeno contro l'art 42 della Costituzione rendendosi impossibile il diritto di difesa (da parte del collezionista o commerciante) viene riconosciuto alle monete il carattere di 'serialità' (salvo il carattere di particolare rarità o pregio di alcuni particolari esemplari) e quindi la presenza già acquisita per la stragrande maggioranza delle monete presso le collezione dei musei (altro elemento mai citato in precedenza che contrasta anzi con le ultime circolari ministeriali) Infine viene riconosciuto il contributo del collezionismo storico come elemento fondamentale per il Patrimonio Culturale del Paese e quindi la necessità che il collezionismo vada favorito e non demonizzato (devo dire che qui riuscivo a stento a trattenere le lacrime 😄) E' una dipartita storica. Vedremo ora come la nomenclatura si adatterà a tali nuovi dettami. Nel frattempo ....gaudeamus igitur 😊 https://www.beniculturali.it/comunicato/248641 punto
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Come scritto nel precedente articolo sulla Gens Sestia , che riportero' a suo tempo in ordire alfabetico , il termine improprio di "minori" riguarda esclusivamente il rapporto tra individui noti di una Gens e numero di monete emesse , praticamente trattero' di quelle Famiglie che ci hanno lasciato poche tracce della loro presenza , riguardo la loro storia e le poche monete pervenuteci . Per non scrivere ogni volta un nuovo articolo le raggruppero' in ordine alfabetico sotto il titolo del presente articolo . Grazie e spero interessi . Gens Allia – Alliena Come storia della Gens Allia non ho trovato praticamente nulla , tranne questo articolo su una Casa vinicola nel quale si accenna a questa antica Famiglia romana : http://www.zipparri.it/il-territorio/la-storia.html Un secondo accenno consiste nell’ identificare la Gens Allia con la Aelia , questo accostamento personalmente non mi convince , non so voi , la Gens Aelia era ben famosa e ben conosciuta con questo nome . Della Gens Allia non ho trovato notizie storiche , solo una moneta , un Denario in foto , a nome di C. ALLI BALA La Gens Alliena era una famiglia di origine plebea della Repubblica . Il primo membro della Gens noto alla storia fu Lucius Alienus , edile nel 454 a.C. La famiglia rimase poi sconosciuta alla storia per diversi secoli fino a riemergere dall’ oscurita’ nel I secolo a.C. Si pensa che Il nome Alienus potrebbe derivare dall' aggettivo latino alienus , "straniero". E' stato utilizzato anche come cognomen personale dalla Gens etrusca dei Caecina . Gli Allieni erano di grande antichità a Roma , ma non sembrano essere stati una famiglia particolarmente numerosa e importante. Personalmente ho qualche dubbio con la teoria che il nome di questa Gens Alliena derivi da “alieno = straniero” , togliere una L dal nome originario sembra piu' una forzatura per arrivare a “straniero” , anche perche’ la legenda della secona moneta in foto parla chiaro , il vero nome era Alliena non Aliena , da cio’ si potrebbe ipotizzare , ipotesi personale , un’ origine geografica della Famiglia nella bassa Sabinia , infatti un tempo scorreva nella zona , a circa 20 chilometri a nord est di Roma , il fiume Allia , l’ attuale Fosso della Bettina , situato vicino il Comune di Monterotondo , che avrebbe potuto dare nome alla zona dove viveva o dove aveva proprieta’ la Gens Allia o la Gens Alliena , che sembrano avere la stessa radice , presso il cui fiume fu combattuta la famosa battaglia , circa nel 390 a. C. , fra Romani e Galli Senoni che si concluse con una sconfitta disastrosa per l'esercito romano e con la presa di Roma , tranne il Campidoglio , da parte di Brenno . Il nome della Gens Allia , di cui Allieno indicherebbe forse solo un ramo o un appartenente a quella Gens , teoria che pero’ si basa esclusivamente su delle monete che portano solo il monogramma AL e alcune con il nome completo diviso tra D/R a nome di C. ALLI BALA attribuiti appunto alla Gens Allia , questo non esclude che nel caso della moneta con il solo monogramma AL , si possa trattare di un monogramma sia della Gens Allia che della Alliena . Fatte queste premesse l’ unico personaggio di questa antica Famiglia Alliena che emise monete fu Aulo Allieno , un politico e generale dell' antica Roma. Era un amico di Cicerone , che parlava di lui in termini elevati . Fu legato del fratello di Cicerone , Quinto Tullio Cicerone nella Provincia romana dell' Asia nel 60 a.C. , POI Pretore nel 49 . L' anno seguente , ebbe assegnata la Provincia di Sicilia e inviò a Giulio Cesare , che era allora nella Provincia dell' Africa , un grande corpo di truppe . Continuò in Sicilia fino al 47 e ricevette il titolo di Proconsole . Due delle lettere di Cicerone sono indirizzate a lui . Il suo nome e' impresso su una moneta che ha su un lato C. CAES. COS. ITER e nell' altro A. ALLIENVS PROCOS . Nel 43 a.C. gli furono richieste da Publio Cornelio Dolabella di portare quattro Legioni nella Provincia d' Egitto . Al suo ritorno dall' Egitto con le quattro Legioni , fu sorpreso da Cassio Longino in Palestina, che era a capo di otto Legioni ; poiché era in inferiorità numerica , Allienus si unì a Cassio , uno dei congiurati . Un curioso accostamento tra l’ antica Gens Allia - Alliena con una nota Famiglia attuale https://palazzoalliatadivillafranca.wordpress.com/2016/04/11/storia-della-famiglia-alliata-o-agliata-2/ Veniamo all’ unica moneta conosciuta emessa da Aulo Allieno : al D/ testa di Venere con intorno la legenda C. CAESAR IMP. COS ITER al R/ l’ eroe Trinacrus con un piede posato su una prua di nave , sul braccio sinistro tiene un mantello e sullla mano destra regge il triscele , simbolo della Sicilia , intorno la figura la legenda A. ALLIENUS PRO COS . Denario di grande rarita’ . Fonti : rete , wikipedia , babelon1 punto
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