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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/30/23 in tutte le aree

  1. È in stampa il nuovo Gazzettino. A breve verrà comunicato l'evento numismatico milanese in cui verrà distribuito questo autunno.
    7 punti
  2. Grande Marco, è’ un po’ questo numero il 10, la realizzazione di un altro grande sogno numismatico, dopo il piccolo Museo della moneta in Ambrosiana per tutti, siamo qui a parlare di un piccolo altro miracolo, su cui anch’io non ci avrei scommesso, ci ritroviamo ora con questo super numero, il decimo quindi da festeggiare, 27 articoli, tanti giovani, 3 donne che hanno scritto, tante briciole, 180 pagine, è’ lo devo dire una soddisfazione, ora vedremo tutto questo come presentarlo in modo opportuno alla comunità e per la condivisione. A breve ne parleremo ma nella sezione eventi …
    6 punti
  3. Cingranella del 1845, cifre 45 su 38 Taglio liscio.
    6 punti
  4. Buonasera a tutti, Vi presento ultimo denario entrato in Collezione Litra68 in ordine di tempo. Trattasi di un Denario di Eliogabalo con al rovescio la personificazione della Liberalitas. La moneta a parte un punto verde duro al tatto, si presenta di conservazione in linea con le mie pretese. La giudico di conio genuino. Riporto note prese da Wikipedia. Oltre a foto mie, foto e catalogazione della casa d'aste. Marco Aurelio Antonino Augusto (in latino: Marcus Aurelius Antoninus Augustus; nelle epigrafi: IMP • CAES • M • AVR • ANTONINVS • PIVS • FELIX • AVG. Roma, 203– Roma, 11 marzo 222), nato come Sesto Vario Avito Bassiano (Sextus Varius Avitus Bassianus) ma meglio noto come Eliogabalo o Elagabalo (Heliogabalus o Elagabalus), è stato un imperatore romano, appartenente alla dinastia dei Severi, che regnò dal 218 al 222, anno della sua morte. Siriano di origine, Eliogabalo era, per diritto ereditario, l'alto sacerdote del dio sole (El-Gabal) di Emesa, sua città d'origine. Il nome «Eliogabalo» deriva infatti da due parole siriache, El («dio») e gabal (concetto associabile a «montagna»), e significa «il dio [che si manifesta in una] montagna», chiaro riferimento alla divinità solare di cui era sacerdote, rappresentata da un betilo (una pietra sacra);[9] non fu mai usato da Avito Bassiano, né dai suoi contemporanei, ma è attestato solo a partire da una fonte del IV secolo.[N 2] Con il sostegno della madre, Giulia Soemia, e della nonna materna, Giulia Mesa, fu acclamato imperatore dalle truppe orientali, in opposizione all'imperatore Macrino, all'età di quattordici anni. Il regno di Eliogabalo fu fortemente segnato dal suo tentativo di importare il culto solare di Emesa a Roma e dall'opposizione a questa politica religiosa. Il giovane imperatore siriano, infatti, sovvertì le tradizioni religiose romane, sostituendo a Giove, signore del pantheon romano, la nuova divinità solare del Sol Invictus, che aveva gli stessi attributi del dio solare di Emesa; contrasse anche, in qualità di gran sacerdote di Sol Invictus, un matrimonio con una vergine vestale, che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere il matrimonio tra il proprio dio e Vesta. La politica religiosa e i suoi eccessi sessuali (ebbe cinque mogli e due mariti) causarono una crescente opposizione del popolo e del Senato romano, che culminò con il suo assassinio per mano della guardia pretoriana e l'insediamento del cugino Alessandro Severo. Eliogabalo fu inoltre colpito dalla damnatio memoriae. Il suo governo si guadagnò tra i contemporanei fama di eccentricità, decadenza, depravazione e fanatismo. La storiografia moderna restituisce un ritratto più articolato, riconducendone il fallimento al contrasto tra il conservatorismo romano e la dinamicità del giovane sovrano siriano, alla sua incapacità di scendere a compromessi e alla sua incomprensione della gravità e solennità del ruolo di imperatore. Il suo regno, però, permise alla dinastia dei Severi di consolidare il proprio controllo dell'impero, permettendo di preparare il terreno per il governo di Alessandro Severo. Elagabalus (218-222). AR Denarius (18,6 mm, 2,6 g). Rome, AD 219. Laureate and draped bust r. R/ Liberalitas standing l. holding abacus and resting l. arm on cornucopiae. RIC 100; RSC 81a. Saluti Alberto
    5 punti
  5. Salve. Pubblico la mia 120 grana 1847 reimpressa. Peso gr. 17,41. Un caro saluto a tutti.
    4 punti
  6. Come ricordato gia’ sopra - ma mi rendo conto che non tutti possono essere aggiornati in materia giurisprudenziale. la magistratura e nel caso specifico il suo organo piu’ alto: la Cassazione - ha emesso sentenze specifiche orientate ad una maggiore apertura nei confronti del commercio d del collezionismo ( tali sentenze sono state anche commentate su queste colonne). sono appunto i principi contenuti e ribaditi in QUESTE sentenze che appunto sono ora stati recepiti nel parere legale pubblicato dal MIC. quindi il rapporto di causalità e’ inverso a quello sostenuto da Ptr : prima ci sono state le sentenze - che sono state tra l’altrk riprese e commentate nell’intervento del dr Genovese al famoso convegno presso la biblioteca del Senato - e successivamente e’ venuto il parere legale dell’ufficio legislativo del MIC che ha ottimamente sintetizzato la posizione del Ministero per questo ambito riprendendo e ispirandosi a quanto decretato dal supremo organo giudicante. spero ora sia piu’ chiaro. Non ho la pretesa di convincere nessuno - sto solo attento - avendo seguito attentamente l’evoluzione della materia - che non si equivochi il nesso di causalità molto Importante per questo specifico ambito
    4 punti
  7. Poi sono arrivati i talebani della cultura e la magistratura Dem… ( tutti e due dello stesso colore politico, guarda caso) e sono cominciati i guai e le storture interpretative…. La conclusione logica , credo sia che, eliminando un fattore , tutto tornerebbe nel solco della correttezza del rapporto legale tra stato e cittadini…..meditiamo …
    4 punti
  8. due esemplari in asta NAC 139 del 27/6/2023, Lotti 551 e 552, di cui riporto le descrizioni e le foto di catalogo: Lotto 551 CAMPANIA. Napoli. Da 40 franchi (tipo Arnaud) 1810, AV. GIOACCHINO NAPOLEONE RE DEL*DUE SICI* Testa del Re a s. Rv. PRIN"E GRAND'AMMI DI FRAN*1810 in corona di alloro FRANCHI/ 40. T[: Globetti in sequenza. Pagani 54. Pannuti-Riccio 8. MIR 438. Friedberg 858. Della più grande rarità. q.Spl https://www.biddr.com/auctions/nacit/browse?a=3608&l=4176408 Lotto 552 CAMPANIA. Napoli. Da 40 franchi (tipo Morghen) 1810, AV. GIOACCHINO NAPOLEONE RE DEL 'DUE SICI * Testa del Re a s., N.M. (Nicola Morghen) incise in rilievo sul troncato del collo del sovrano. Rv. PRIN * GRAND* AMMI DI FRAN *1810 in corona di alloro FRANCHI/ 40. T[: Globetti in sequenza. Pagani 54a. Pannuti- Riccio 8a. MIR 438/1. Friedberg 858. Estremamente raro. Spl Le monete d'oro del valore di 40 franchi furono battute nel 1810 in linea di esperimento, prima che fosse approvata definitivamente la legge che introduceva la monetazione decimale nel Regno delle due Sicilie (19 maggio 1811). Furono approntati due coni differenti, eseguiti dagli incisori aggiunti della Zecca: Achille Arnaud e Nicola Morghen. La prima coniazione (lotto 551) assegnata dell'Arnaud, non piacque al Direttore della Zecca il Marchese Giuseppe De Turris che, in una lettera diretta all'incisore, così la descrisse: *... non sono ben centrate, e l'orlo non è tecnicamente bene in arte; ragioni di questo avversione principalmente per l'utilizzo di una pasta d'oro più pallida in lega 800/1000 presente in zecca. L'impronta dell'Arnaud non andò persa, ma venne utilizzata per la coniazione dei 2 grana di rame. Per questo motivo si decise di affidare l'incarico al Morghen che, al contrario del suo predecessore, utilizzò la lega del sistema monetale francese con 900/1000 di fino e firmò l'opera ponendo le sue iniziali N.M. nel troncato, tranne che per pochi esemplari (lotto 552), del collo del sovrano. Queste monete del valore di 40 franchi ebbero poco corso, poiché, poste in circolazione nel giugno 1810, furono del tutto ritirate e ntuse nel dicembre dello stesso anno per le seguenti ragioni che si rlevano dai documenti del tempo Prima di ogni altra, esse furono poste in corso senza alcuna autorizzazione e ne sancite da legge. La loro dicitura in franchi; come giustamente osservava il Consiglio delle finanze nel Rapporto del Duca di Carignano Presidente del Consiglio delle Finanze, non era confacente alla nomenclatura nazionale e per cui potevasi incorrere in svariati equivoci, specie per il commercio interno. Si presume da dati non confermati che si salvarono meno di una ventina di esemplari in tutto dalla produzione dei coni. https://www.biddr.com/auctions/nacit/browse?a=3608&l=4176409 Saluti, Domenico 551 552
    3 punti
  9. Nel Regno unito l’acquisto, la detenzione, il trasporto e l’uso del Metal Detector non è proibito. Nel passato, a causa dei molteplici tesori nascosti e disseminati sul territorio e delle numerose etnie e culture che l’hanno dominato popolato, il metal detecting era praticato prevalentemente dai tombaroli (nighthawks) che depredavano, distruggevano la maggior parte dei siti di interesse archeologico ed alimentavano il traffico illecito di reperti. Furono organizzate vere proprie campagne contro il Metal Detecting. Tutto ciò fino al 1996 quando il parlamento inglese emanò il “Treasure Act” con il quale disciplina il ritrovamento dei beni storici ed archeologici in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord (non recepita in Scozia). Attraverso questa legge si definisce ciò che è nel sottosuolo non è dello Stato, bensì dal proprietario del terreno e all’eventuale scopritore, quando questo non si identifichi con il proprietario stesso. Qualora venga rinvenuto un reperto importante, a seguito della denuncia di ritrovamento, saranno i musei a chiederne l’eventuale donazione o la vendita da parte del proprietario del terreno e dello scopritore attraverso una stima del valore. Qualora il reperto non sia di interesse di alcuni museo, questo potrà rimanere nelle mani dello scopritore e del tenutario del terreno. L’atto definisce anche con precisione cosa si intenda per tesoro, così da chiarire quasi inequivocabilmente, cosa possa essere di interesse dello Stato/Musei o no. La scoperta di reperti identificabili quali tesori va obbligatoriamente riportata al Coroner locale, figura assimilabile al nostro prefetto, Entro 14 giorni dall’identificazione dell’oggetto quale “tesoro” (pena multe fino a 5000 £). Per essere chiari, consegnare il ritrovamento non è obbligatorio qualora questo non fosse identificato quale “tesoro”. Se l’oggetto non è identificato quale tesoro, allora lo stesso può restare in possesso dello scopritore. Il governo inglese ha istituito, nel 1997, un particolare programma, il “Portable Antiquities Scheme” (PAS), anche questo non recepito in Scozia, attraverso il quale vengono raccolte e catalogate informazioni su qualsiasi ritrovamento che venga volontariamente denunciato. Il progetto fu realizzato proprio per assistere i detectoristi amatoriali, per permettere loro di potersi avvalere di esperti per l’identificazione e per la valorizzazione dei reperti. Allo stesso tempo è utilizzato per la raccolta e la catalogazione di tutti quei beni che sfuggono alle ricerche ufficiali che comunque contribuiscono a definire i contesti storici e la possibile applicazione di nuove aree da investigare ufficialmente da parte delle autorità. Per far questo, sono stati eletti per ogni singola regione o contea, dei “Finds Liaison Officers” (FLOs), Esperti del settore, spesso volontari, pronti a raccogliere le locali denunce di ritrovamento e inserirle in un particolare database pubblico dove si possono non solo vedere i reperti ma anche leggere la loro descrizione è, a volte, il luogo del ritrovamento. L’archivio contanti e reperti ricadenti “Treasure Act” e, ad oggi conta più di un milione di oggetti. Il compito di questi esperti è importantissimo, rappresentano l’anello di congiunzione tra lo Stato e tutti coloro che praticano metal detecting. Diffondono cultura e regole, controllano la loro applicazione e operano con i proprietari dei terreni per sensibilizzarli sull’importanza della salvaguardia dei reperti. Attraverso riunioni periodiche in luoghi pubblici fanno incontrare gli agricoltori e coloro che praticano metal detecting. In questa maniera i primi e i secondi si incontrano per comprendere l’importanza reciproca. Gli agricoltori accettano anche i propri terreni siano spazzolati, e i detectoristi con la loro opera impediscono indirettamente l’operato dei tombaroli. Un sistema davvero efficace. https://metaldetrekking.it/metal-detecting-mondo-inghilterra/
    3 punti
  10. Tra scatole di fiammiferi vecchie di 30 anni di mio padre ho trovato questa bella sorpresa.. volevo condividere con voi questa piccola gioia che purtroppo non capita tutti i giorni..
    3 punti
  11. Perdonami ma non condivido. I pm e i giudici seguono e interpretano la legge, non un parere giuridico ministeriale. Ti potrei portare tantissimi esempi in altri ambiti in cui, nonostante interpretazioni ministeriali o di dipartimenti, pubblicate in circolari e documenti ufficiali, i magistrati hanno continuato ad applicare la legge, in barba agli orientamenti degli uffici giuridici dei ministeri. Non voglio sminuire l’importanza della circolare, che sicuramente fa capire che quanto meno il vento politico è cambiato ed è sensibile al tema, ma la contestualizzerei molto e starei attento a concludere che saranno tollerati comportamenti contrari alla legge, che ripeto non mi risulta cambiata.
    3 punti
  12. Volendo allietare una calda e lenta serata estiva ho pensato Venerdì Vittorio. Questa è la Quadriga Briosa che ho in collezione in questo momento per il 1914, non è perfettissima - me ne rendo conto - però mi piace un sacco, specie l'aspetto che ha sotto la luce naturale. Si tratta di un acquisto fatto presso un altro collezionista molto più avanti di me (e che probabilmente visita questo forum). La "Quadriga Briosa" è un'opera d'arte, un vero gioello sulla punta di un dito. Chissà che un giorno non riesca a vedere una 5 Lire della stessa famiglia! (foto con maggior dettaglio in drive https://photos.app.goo.gl/gnAEHugMEnh52SsC8)
    2 punti
  13. Splendido altare ellenistico portato alla luce in Sicilia. Coperto da poca terra, sotto i rovi. Gli scavi a Segesta Nuovo prezioso ritrovamento a Segesta: nascosto per secoli da pochi centimetri di terra e dalla vegetazione, nell’area dell’acropoli Sud è tornato alla luce un altare presumibilmente di epoca ellenistica, composto da due raffinati elementi lapidei scolpiti. «Questo eccezionale reperto rinvenuto conferma l’inestimabile valore storico e artistico che i siti archeologici rappresentano per il nostro territorio – dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – testimonianza di un passato glorioso, ancora da scoprire e interpretare. Migliorare la fruizione di questi luoghi significa permettere a turisti e visitatori di vivere esperienze culturali immersive e di godere di un patrimonio unico». «Il Parco archeologico di Segesta non finisce mai di stupirci – afferma l’assessore regionale ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – Gli scavi continuano a riportare alla luce resti sempre diversi, che aggiungono nuove prospettive e chiavi di lettura a un sito dove sono stratificate molteplici civiltà. È la conferma di un impegno profuso per restituire valore aggiunto a un luogo affascinante, attrazione per i turisti di ogni provenienza geografica». La scoperta è avvenuta nei pressi dell’edificio denominato Casa del Navarca, in una zona finora poco esplorata, nell’ambito del progetto di manutenzione e fruizione dei fronti di scavo, proprio mentre alcuni operai ripulivano il terreno da sterpaglie e vegetazione spontanea. Entrambi i reperti sono a forma di tronco piramidale, in perfetto stato di conservazione, e dovrebbero costituire un altare per il culto familiare e un supporto per una scultura o un elemento di finitura. L’altare era stato pensato per essere adagiato alla muratura e presenta nella parte mediana posteriore un alloggiamento per un gancio metallico. Leggendo l’opera in senso verticale, appare un solido basamento con modanature e piccoli ovuli che ricordano delle perline; al centro un festone in altorilievo con cesti dai quali traboccano fiori e frutta; la parte superiore ricorda la partizione delle trabeazioni degli antichi templi e si chiude con delle volute di gusto ionico che delimitano i bordi di un mattone in terracotta posto in orizzontale. Probabilmente doveva sigillare lo spazio destinato a reliquie di eroi o di antenati. Il secondo elemento riporta una superficie scalpellata per favorire l’adesione dell’intonaco che copriva almeno tre lati. Un piccolo brano, piuttosto spesso, è ancora visibile nella parte alta. Anche in questo blocco troviamo una cornice modanata e un piano orizzontale. «Dopo la scoperta di una strada lastricata e di preziose pavimentazione – aggiunge il dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, Mario La Rocca – vengono alla luce opere di rara bellezza, che confermano committenze di gusto elevato e la maestria degli antichi scultori del luogo». «La nostra intenzione, dopo i lavori di scavo e ricerca avviati con l’apporto dell’archeologa Alessia Mistretta dell’Università di Ginevra – sottolinea il direttore del Parco, Luigi Biondo – è quella di valorizzare il sito e renderlo fruibile ai visitatori in sicurezza. Queste scoperte portano nuova linfa vitale a un lavoro lungo e faticoso». Studi più approfonditi e analisi di laboratorio potrebbero restituire altri preziosi dati e permettere di dare maggiori indicazioni sullo sviluppo artistico di una comunità ricca che non aveva dimenticato la grandezza delle opere della madre patria, ma aveva trovato il sistema di conciliare natura e artificio. https://www.stilearte.it/splendido-altare-ellenistico-portato-alla-luce-in-sicilia-coperto-da-poca-terra-sotto-i-rovi-gli-scavi-a-segesta/
    2 punti
  14. Archeologia a Venezia, mille anni sotto Piazza San Marco Gli scavi in Piazzetta San Marco, diretti dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna dott. Fabrizio Magani dott.ssa Sara Bini Semper s.r.l. dott.ssa Cinzia Rampazzo dott. Paolo Marchi dott. Andrea Giommoni Si ringrazia il Comune di Venezia La pavimentazione ad altinelle e quelle precedenti
    2 punti
  15. https://www.biddr.com/auctions/aphroditeartcoins/browse?a=3675&c=77881 giusto qualche esemplare:
    2 punti
  16. Quindi da oggi l'Autorità Giudiziaria non disporrà più sequestri e non ci saranno più processi a carico dei collezionisti? Comprendo di essere un ignorante in materia, ma se non erro, nel tempo, ci sono state sentenze che andavano in un senso e altre nel verso opposto...o mi sbaglio? Perchè allora saremmo davvero ad una svolta..ma ahimè..da povero cittadino qualunque..credo che finchè non si legiferi nello specifico..ogni magistrato deciderà in maniera autonoma. E' un grande passo in avanti, ma la strada lunga..e soprattutto irta di pericoli..
    2 punti
  17. 39 lingotti di oricalco furono rinvenuti dal segnalatore Francesco Cassarino nel mare di Gela. Provenienti verosimilmente dalla Grecia o dall’Asia Minore, presenti in un relitto che dovrebbe datarsi alla prima metà del VI secolo a.C. L’oricalco è un metallo simile al moderno ottone, noto come metallo prezioso per la sua somiglianza all’oro nell’antichità. Prodotto per cementificazione di rame e zinco principalmente, più piccole percentuali di Nichel, Piombo e Ferro. Ricerche successive condotte tra il 2014 e il 2017 nel mare di contrada “Bulala”, lì permisero di recuperare complessivamente 80 lingotti, a est del petrolchimico di Gela. Una scoperta che costituisce un unicum in tutto il bacino del Mediterraneo. Platone lo citò nella descrizione dell’isola di Atlantide: “…le mura erano costruite con pietre rosse bianche e nere … ed erano ricoperte da stagno e dal prezioso metallo orichalcum…”. Questo rinvenimento dimostra la ricchezza di Gela in epoca arcaica, circa 100 anni dopo la sua fondazione del 689 a.C. ad opera di Antifemo e Eutimo, nonché la presenza di ricche e specializzate officine artigianali per la produzione di oggetti di grande valore estetico. La presenza di oricalco a Gela potrebbe connettersi con l’origine rodia della città. Non è trascurabile il fatto che gli antichi Greci indicavano in Cadmo (figura mitologica greco-fenicia) l’inventore dell’oricalco. “Il rinvenimento di lingotti di oricalco nel mare di Gela” – dichiarò il Soprintendente Sebastiano Tusa – “apre prospettive di grande rilievo per la ricerca e lo studio delle antiche rotte di approvvigionamento di metalli nell’antichità mediterranea. Finora nulla del genere era stato rinvenuto nè a terra nè a mare. Si conosceva l’oricalco attraverso notizie testuali e pochi oggetti ornamentali. Inoltre si conferma la grande ricchezza e capacità produttiva artigianale della città di Gela in epoca arcaica come area di consumo di oggetti di pregio. L’oricalco era, infatti, per gli antichi un metallo prezioso la cui invenzione produttiva attribuivano a Cadmo”. https://www.stilearte.it/quando-nel-mare-di-sicilia-trovi-lingotti-di-oricalco-la-lega-solare-amata-dagli-abitanti-di-atlantide/
    2 punti
  18. Perchè danno una stima falsata del valore di un determinato oggetto. Mai comprati e mai voluti avere. Sono del genere "ti piace collezionare facile"? Preferisco seguire le aste e rendermi conto personalmente del valore reale di un determinato pezzo.
    2 punti
  19. Esatto. Un parere molto competente che però non è vincolante..può essere considerato magari orientativo, ma l'Autorità Giudiziaria può non tenerne conto. Senza contare che in ogni capoluogo di provincia abbiamo una Procura della Repubblica con diversi magistrati...quindi...finchè quest'autorevole parere non viene in qualche modo recepito dal potere legislativo...cambia ben poco..Però è un'apertura senz'altro storica.
    2 punti
  20. Mi tocca darti ragione, pur da ex elettore (ahimè) di quella gente lì... A quelli vanno aggiunti i talebani che si annidano nelle alte e basse sfere del ministero, talebani quasi sempre irragionevoli, di cui potrei pure fare dei nomi, ma lasciamo perdere. Poi si potrebbe aggiungere anche chi, a vario titolo, della lotta (!) contro il collezionismo ha fatto una (remunerativa) professione e deve mantenere la sua rendita di posizione. Insomma, vedremo gli sviluppi, ma mi aspetto enormi difficoltà, sempre se i politici non si decidono a fare entrare un po' di aria fresca in certi luoghi dove ristagnano polvere, supponenza e risentimento. Penso che ci siamo capiti. Con questo, lo preciso, giustissima la lotta ai banditi e all'illegalità, ma se un povero disgraziato, forse anche un po' scemo, mette in vendita sulla baia una moneta antica da 5 euro è proprio necessario spendere migliaia di euro per intercettazioni, pedinamenti, perquisizioni all'alba eccetera? Per tacere poi di processi che durano anni se non decenni? Non si può semplicemente contattare il tizio e chiedere di portare immediatamente in una caserma il materiale di cui si sospetta (con elementi concreti) la provenienza truffaldina?
    2 punti
  21. L’Ente autonomo dei consumi è stata una delle principali realizzazioni della prima amministrazione comunale socialista di Bologna, diretta da Francesco Zanardi. L’iniziativa nacque da un atto di spontanea reazione al vertiginoso aumento dei prezzi verificatosi subito dopo lo scoppio della prima guerra mondiale nell’estate 1914. Zanardi decise di aprire un negozio in un locale comunale sotto il portico del Palazzo del Podestà dove uscieri del comune cominciarono a vendere uva e poi altri generi alimentari al prezzo di costo maggiorato di una modesta cifra per le spese di gestione. Un’analoga iniziativa dev’essere stata presa dall’amministrazione comunale di Piacenza, come testimonia il gettone di palpi che dev’essere stato emesso dall'ente locale per l’acquisto di generi alimentari a prezzi contenuti di costo pari al controvalore del gettone stesso. Per la storia dell’ente bolognese vedi https://www.storiaememoriadibologna.it/ente-autonomo-dei-consumi-1050-evento Per l’ente piacentino restiamo in attesa di informazioni. apollonia
    2 punti
  22. Compro su ebay dai tempi in cui ancora si chiamava ibazar. Le cianfrusaglie e il ciarpame assortito ci sono sempre stati; ora è semplicemente più difficile trovare gli affari perché i venditori sono mediamente più svegli e i compratori sono molto, molto di più, pertanto i pochi affari che continuano ad apparire vengono contesi da una platea assai più ampia. Personalmente continuo a farci acquisti, seppur consapevole dei suoi limiti.
    2 punti
  23. Scusate, ma nel concreto, cosa cambia rispetto a ieri? Immagino niente.. non siamo davanti a una nuova legge o ad un regolamento. Se questo documento apre ad alcuni risvolti del collezionismo, penso che siamo lontani da modifiche concrete a norme di legge.
    2 punti
  24. Senza andare tanti lontano il mio sguardo si ferma slle centinaia di pubblicazioni/cataloghi/ ricerche pubblicate da collezionisti o appassionati numismatici non professionisti. Queste persone - e sono tantissime - celebrano le monete per la storia che rappresentano, l’interesse numismatico o le loro qualità estetiche poi a fianco c’è anche il mercato - piu vivo che mai - ma il lato culturale e’ vivissimo e direi oggi in misura anche maggiore ( grazie ai minori costi delle pubblicazioni) che in passato
    2 punti
  25. Basterebbe tornare a quando la magistratura era meno "democratica". Guardate cosa si legge in una sentenza del 1971: "Gli imputati si protestano in buona fede negando di avere acquistato il materiale in argomento da spacciatori clandestini, e variamente ne hanno indicato, in modo più o meno specifico, le molteplici fonti di provenienza sul mercato numismatico e dell'antiquariato. «Tale protesta di buona fede è, nella specie, addirittura superflua. Non basta infatti l'elemento psicologico ad integrare il reato. Anche una malafede degli imputati all'atto dei loro acquisti non li renderebbe invero punibili se non si dimostra la sussistenza del delitto anteriore, presupposto del reato di ricettazione, delitto che, nel caso concreto, dovrebbe essere quello di impossessamento di cose antiche rinvenute fortuitamente od in seguito a ricerche. L'art. 49 C. Peno esclude espressamente la punibilità di chi commette un fatto non costituente reato nella supposizione erronea che esso costituisca reato (cosidetta ricettazione putativa). Qui, dunque, compito preliminare dell'inquirente non è verificare la buona fede dei prevenuti, addentrandosi e risalendo nell'inestricabile dedalo di innumerevoli e non documentate negoziazioni di oggetti spesso non distinguibili nell'ambito dello stesso genere, ma di stabilire se il materiale per il cui possesso essi furono incriminati è realmente di provenienza delittuosa. « La legge non conosce presunzioni di reato e l'onere della prova non può venire invertito. Se la ricettazione è un reato derivato, ogni discorso sulla colpevolezza esige pregiudizialmente l'indiscutibilità oggettiva del delitto presupposto. Occorreva cioè la certezza che almeno taluno degli oggetti sequestrati fosse individuato esattamente come provento di recenti scavi clandestini compiuti nel territorio dello Stato. «Non basta il semplice possesso di materiale archeologico a costituire il reato. Non vige nel territorio dello Stato un divieto assoluto, penalmente sanzionato, del possesso privato e della libera circolazione degli oggetti archeologici. Non esiste una pubblica privativa sugli oggetti di interesse archeologico e numismatico ».
    2 punti
  26. Per forza, praticamente è attualmente impossibile avere un certificato SUE ….
    1 punto
  27. Beh ma ormai si traducono automaticamente siti interi... moooolto interessante!
    1 punto
  28. @petronius arbiterè sempre stimolante discutere (nel rispetto delle diversità) pur avendo idee diverse, perché ci si può arricchire. Mi viene in mente il dibattito tra cattolici e protestanti sulla questione dell'interpretazione della Bibbia: secondo i cattolici la Bibbia ha bisogno di essere interpretata da esperti (cioè da coloro che l'hanno studiata) e non può essere data in mano ai non addetti ai lavori perché ne traviserebbero i contenuti. Invece per i protestanti non devono esserci degli intermediari perché ognuno di noi è capace di comprenderne il significato. Secondo me entrambe queste visioni, portate agli eccessi, sono fallaci: senza un minimo di conoscenza non si può comprende la Bibbia, ma non si può neppure estromettere il fedele in modo assoluto facendolo diventare una marionetta nelle mani di una casta sacerdotale. Gli antichi dicevano in medio stat virtus (Sentenza della scolastica medievale che deriva da alcune frasi dell'Etica Nicomachea di Aristotele, esprimenti l'ideale greco della misura, della moderazione, dell'equilibrio: la virtù è nel mezzo, tra due estremi che sono ugualmente da evitare).
    1 punto
  29. Secondo me dovrebbe essere la terza... Su questo sito si parla approfonditamente di queste monete solo che è in olandese http://www.duiten.nl/friesland.html
    1 punto
  30. Splendida davvero!
    1 punto
  31. Ciao, due bei denari. Complimenti 🙂. Il secondo con un bel ritratto caratteristico della Zecca di Emesa. ANTONIO
    1 punto
  32. 1 punto
  33. fino a
    Ritorna " Milano Numismatica " l'11 novembre 2023, sabato, a Milano all'Hotel Sina De La Ville, Via Ulrico Hoepli 6, Milano, dalle ore 9,45. MM1 fermata Duomo o San Babila. Consegne dei cartacei e presentazioni con gli autori del nuovo Gazzettino di Quelli del Cordusio n. 10. 27 articoli, numerose briciole, 180 pagine. A seguire Workshop con esperti di numismatica sulla qualità e conservazione delle monete. Il Workshop si svolgerà ai tavoli alla presenza degli esperti con le monete in mano e divisi per periodi storici della monetazione. Si prevedono altre attività che saranno comunicate nel tempo. Ingresso libero ma con prenotazione a [email protected]
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  34. Sulla base di questo parere l'unica aspettativa che mi farei è che potrebbe essere agevolata, da parte degli uffici amministrativi, l'importazione di monete antiche chiaramente provenienti dall'italia per le quali non vi sia un forte dubbio in merito alla lecita provenienza. Dopo tale atto amministrativo, tutto potrebbe succedere, e il collezionista comunque potrebbe essere chiamato a rispondere del suo acquisto presso altre sedi. Non è una legge, è un mero parere legale che ha una finalità precisa, indirizzato a un ufficio tecnico amministrativo dello stato italiano (non ad un acquirente privato o a un commerciante). Ripeto, bel documento e bel parere, ma un magistrato o un giudice sicuramente lo può completamente ignorare. Non solo, anche un funzionario del Ministero della Cultura lo può ignorare in fase di rilascio di futuri nulla osta, qualora non si senta tranquillo ad autorizzare l'importazione di un determinato bene. Da quello che è il mio personale filtro, non ha nessun tipo di vincolo per nessuno.
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  35. Ciao, bellissimo denario 🙂. Posto mio esemplare della stessa tipologia ma coniato l'anno successivo al tuo(220-221 d. C.) e catalogato con il RIC 103. 18 mm 3,15 g RIC 103
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  36. Condivido tutto quel che dice. Solo che non riesco a concludere che ne conseguiranno cambiamenti significativi rispetto al giorno prima della sua pubblicazione.
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  37. Prt ma lei l’ha letto il parere pubblicato dal MIC? intanto e’ un ‘parere’ e non una ‘circolare’ che e’ cosa diversa. non credo c’entri nulla il vento politico cambiato perche e’ un documento tecnico che non solo recepisce gli orientamenti recenti della Corte di Cassazione ( che fanno giurisprudenza) ma addirittura cita l’art. 74 della Costituzione (!). e’ il parere che recepisce tali orientamenti giurisprudenziali e vi si conforma indicando alle strutture del Ministero la strada tracciata dai magistrati nell’interpretazione della legge e non il contrario 🤪
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  38. Gioal mi ha preceduto. La legge di tutela ( legge Urbani ) e successive modifiche resta eguale. Questo parere aiuta nell’interpretazione chi poi deve applicare le disposizioni di legge e necessita di chiarimenti giurisprudenziali. Il parere recepisce infatti delle importanti sentenze della Corte di Cassazione ( che fanno giurisprudenza) citate dal presidente della prima Corte di Cassazione dr Genovese nel suo intervento al famoso convegno presso la biblioteca del Senato nel febbraio ‘22 che pose le basi per un’evoluzione dell’interpretazione normativa che fosse favorevole e non punitiva verso il collezionismo e il commercio di monete. Quel convegno ha avuto il merito di raccogliere una convergenza di interessi da parte di quasi tutte le ‘anime’ che vi erano rappresentate a favore di una maggiore apertura e considerazione storica del Collezionismo rispetto all’evoluzione ( ma si dovrebbe parlare d’involuzione) delle norme che riguardano tale pratica cui abbiamo assistito negli ultimi 20-25 anni.
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  39. La legge non è stata modificata, ma il documento apre la strada a tornare ad una corretta applicazione della normativa, senza quelle interpretazioni talebane dei Pubblici Ministeri che spesso venivano smentite dai Giudici, ma solo dopo aver speso fior di quattrini con avvocati. Non a caso quella parte di magistratura che @Tinia Numismatica definisce dem (....) si annida proprio tra i PM.
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  40. ciao @Beatrice 92, se ne vuoi un altro - tipo per farne due gemelli - lo trovi al modico prezzo di 600€ in Germania https://www-kleinanzeigen-de.translate.goog/s-anzeige/seltene-sammlermuenze-fehlpraegung-1-euro-muenze-oesterreich-mozart/2425489721-234-6820?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it&_x_tr_pto=wapp Sembrano simili, nevvero? ======== Per non confondere le idee sul valore, io lo scambierei aggiungendo 20 centesimi per un caffè al banco Servus, Njk
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  41. Ciao, Spero che qualcuno possa fornire qualche informazione sulla collezione del conte Luigi Brunacci venduta da P&P Santamaria il 24 febbraio 1958. Il catalogo non fornisce informazioni biografiche e ho consultato numerose fonti come il libro di John Spring sui cataloghi d'asta ma hanno anche nessuna informazione. Lo chiedo perché possiedo questo didramma per il quale ho trovato una provenienza per questa raccolta e vorrei poter aggiungere alcune informazioni biografiche al mio sito web e note. Non sono un madrelingua italiano e ho utilizzato Google Translate, quindi scusate eventuali errori di traduzione.
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  42. Buonasera a tutti, io impazzisco per le pettinature, farei incetta come fa Antonio @Pxacaesar. Complimenti per la bellissima e soprattutto per l'impostazione della collezione. Saluti Alberto
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  43. Vogliamo tornare all'oggetto della discussione ? questo dovrebbe permettere di evitare precisazioni come : non esportabile, vendita solo a italiani o similari per un denaro di Gordiano III del valore di 30 euro o di un AE4 del bassissimo impero a 5 euro. Ma tra "dovrebbe" e "deve" c'è la fossa delle marianne. E comunque apprezzabile il fatto che ci sia qualche funzionario ministeriale che non demonizza i collezionisti anche se lo fa in linguaggio burocratese.
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  44. Contribuisco anche io alla discussione con le mie due cingranelle. 1838 E la 1848 Scusate per la scarsa qualità delle foto
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  45. Buonasera a tutti, Discussione molto interessante @giuseppe ballauri, io non raccolgo questi spiccioli, però voglio postare un 5 grana trovato in rete, mi hanno colpito le V capovolte usate come A in GRANA. Non so se sia conosciuta e/o riportata, nel dubbio la posto. https://www.coinarchives.com/w/lotviewer.php?LotID=6330330&AucID=7302&Lot=1710&Val=860496430f07044e261882d0f23c869a Un saluto. Raffaele.
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  46. Aggiungo, per completezza, questa "Briciola" del Gazzettino di Quelli del Cordusio #5 del giugno 2019 che modifica in parte le conclusioni riguardanti la Lira del 1884:
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  47. Carissimo ciao I motivi sono i piú svariati. Chi l' ha tenuta,nel dubbio fosse buona,l' ha tramandata,chi semplicemente piaceva e magari non sapeva neanche se fosse buona o meno,chi attratto dal prezzo irrisorio e chi come me,ogni tanto le prende pure, ma.con coscienza. Personalmente,oltre i falsi d' epoca, prendo anche qualche falso moderno. Mi incuriosiscono le varietá e le fantasiose versioni,come ad esempio i contorni diversi,con inciso le stesse cose o inventate ecc ecc ecc. Insomma,mi piace studiarmi tutto e fare " il gioco trova le differenze". Sinceramente la motivazione del tappabuchi, personalmente la vedo bizzarra,in quanto sta poco da tappare con una riproduzione. Non vedo reale in concetto. Per me meglio prenderle per la motivazione sopra esposta( personalissima e opinabile,ma sempre personale). Un caro saluto
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