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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/27/23 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti, Grazie a questa discussione di @giuseppe ballauri si è scoperto un nuovo INEDITO per i 5 Grana di Ferdinando II: 1838 con A capovolta in VTR. Spero venga riportata nei prossimi cataloghi e gli si dia uguale importanza e rarità come per le Piastre e per i 10 Tornesi. Non mi stancherò mai di ripeterlo: CONDIVIDETE perché potreste avere in Collezione monete e varianti ancora inediti. Grande Sezione la nostra!6 punti
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Che dire, un’immagine che lascia senza fiato, è bellissimo vedere il Gazzettino tutto assieme nella sua composizione, fa capire quanto impegno è necessario per riuscire ad ottenere certi risultati. vedo poi con immenso piacere una quantità enorme di monete raffigurate, che in pratica sono l’oggetto primario della nostra passione. Orgoglioso di aver partecipato a questo numero, aspetto con piacere la comunicazione per la sua presentazione, al quale farò il possibile per poter essere presente. Complimenti a tutti naturalmente. 👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏👏4 punti
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Aggiungo, per completezza, questa "Briciola" del Gazzettino di Quelli del Cordusio #5 del giugno 2019 che modifica in parte le conclusioni riguardanti la Lira del 1884:3 punti
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E alla fine non ho resistito 😅... Sebbene la Sicilia antica non faccia (ancora) parte delle priorità nella mia biblioteca numismatica, davanti ad un secondo volume del Corpus del Calciati tutto dedicato alla leggendaria Siracusa, in stato di nuovo e a 85 euro, come potevo esimermi? ... Un volume davvero sontuoso oltretutto, ricchissimo di immagini di buona qualità e pieno di informazioni...roba da bibliofili buongustai 😋3 punti
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Buonasera a tutti, Discussione molto interessante @giuseppe ballauri, io non raccolgo questi spiccioli, però voglio postare un 5 grana trovato in rete, mi hanno colpito le V capovolte usate come A in GRANA. Non so se sia conosciuta e/o riportata, nel dubbio la posto. https://www.coinarchives.com/w/lotviewer.php?LotID=6330330&AucID=7302&Lot=1710&Val=860496430f07044e261882d0f23c869a Un saluto. Raffaele.2 punti
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Buonasera a tutti, ritengo utile per la discussione riportare una parte del post di @eliodoro che è stato spostato nell'interessante discussione di @didrachm che sta portando avanti con @skubydu con i quali mi complimento . "In linea generale, nel riprendere Alberto Campana, ben sette città di quell'area compresa tra l'alta Campania, il Samnium e il Latium, durante la prima guerra punica, si unirono in una " federazione monetaria" in appoggio ai Romani, testimoniata dall'utilizzo, su tutte le monete, dalla presenza del Gallo con astro ( che aveva un significato simile all'aureola cristiana), abbinato ad Apollo. Il gallo era presente anche in altre monetazioni, come quella magno greca o etrusca. Nel caso della federazione monetaria ( composta da città quali Aquinum, Suessa, Cales, Venafrum,Telesia, Teanum e Caiatia), il gallo rappresenterebbe una rivendicazione autonomistica di tale area geografica". Non vi nascondo che vorrei averne uno per ogni città. Saluti Alberto2 punti
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Non appena avrò del tempo libero farò le singole foto di tutte le monete che ho raccolto fino ad oggi, intanto ci tengo a condividere il mio primo sesterzio preso in asta ad un buon prezzo, e relativo ad un imperatore che mi affascina e di cui ho già un denario e un antoniniano. Posto le foto fatte da me e quelle dell'asta con relativa descrizione. Attendo con piacere le vostre considerazioni e consigli. Personalmente, apprezzo molto la patina verde di questa moneta e devo ammettere che tenerla in mano dà più soddisfazione di un denario (che è il genere di moneta che, in genere, preferisco collezionare).2 punti
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Durante le indagini archeologiche preventive connesse ai lavori in corso per il potenziamento del metanodotto Diramazione Nocera-Cava dei Tirreni da parte di Snam, tra i comuni di Nocera Superiore, Nocera Inferiore, Roccapiemonte e Castel San Giorgio sono venute alla luce importanti evidenze archeologiche che offrono nuovi elementi di conoscenza del territorio della città antica di Nuceria Alfaterna. In più aree sono stati individuati solchi di coltivazione che testimoniano un intenso e diffuso sfruttamento agricolo in età romana ma anche nelle epoche successive. Lo comunica la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino “Le aree erano utilizzate anche a scopi artigianali come documentano gli scarti litici e le tracce di piani di cottura e lavorazione messe in luce in più settori di indagine. – comunica la Soprintendenza – La fitta frequentazione è confermata anche dal rinvenimento di diversi battuti stradali e di strade realizzate con ciottoli e ghiaia riferibili a più epoche storiche. Al periodo precedente l’eruzione del 79 d.C. risalgono i resti di muri intonacati pertinenti agli ambienti probabilmente di una villa rustica. Invece all’età tardo-antica dovrebbero datarsi i resti di una capanna, sul modello della cosiddetta long house, di dimensioni strette e lunghe ricostruita sulla base delle buche di palo. Non da ultimo si segnala anche la presenza di un gruppo di sepolture a cassa litica di cui non è ancora possibile definire la precisa cronologia”. “La ricerca sul campo procede alacremente grazie a una squadra di specialisti della Sogearch coordinati dalla dott.ssa Simona Di Gregorio della Soprintendenza – dichiara il soprintendente Raffaella Bonaudo – e al gruppo di lavoro proprio in questi giorni si è aggiunta anche un’antropologa per effettuare analisi più approfondite sui resti ossei rinvenuti. I rinvenimenti sono il frutto di una ricerca scrupolosa sul territorio, attraverso la quale risulta evidente come l’archeologia sia finalizzata non al mero recupero ma alla ricostruzione di tutti gli aspetti sociali, economici e antropologici che hanno caratterizzato nel tempo l’interrelazione tra uomo e il suo territorio”. Nel contempo la ricerca, impostata secondo una corretta metodologia scientifica, consente anche la prosecuzione dei lavori di posa del metanodotto a riprova del fatto che lavorando in sinergia possono coesistere le esigenze della tutela del patrimonio e quelle dell’efficientamento energetico”. https://www.stilearte.it/tombe-e-resti-di-una-villa-romana-rustica-emergono-durante-gli-scavi-per-la-rete-gas-in-campania/2 punti
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Ritengo far cosa gradita riportare l’articolo in oggetto: Appunti di Numismatica Contemporanea, XVII - LIVIO SANTAMARIA, Osservazioni sulle « Lire » di Re Umberto I apparso sulla storica rivista Numismatica, anno VI, n. 2, maggio-agosto 1965, richiamando ed evidenziando il contenuto di cui alla nota 1, molto significativo: “Qualcuno ci aveva sconsigliato di scrivere questi «appunti» con i quali, prendendo a pretesto l'esame generale della coniazione dei pezzi da 1 lira di Umberto I, rendiamo praticamente note alcune nostre osservazioni che aiutano a riconoscere i pezzi da 1 lira del 1883 autentici da quelli ottenuti « truccando » esemplari con altre datazioni. Ci si diceva che era meglio non portare a conoscenza di potenziali falsari quelle notizie delle quali essi si sarebbero certamente serviti per neutralizzare l'arma, sia pure non perfettamente a punto, di cui disponevamo contro di loro. Ci siamo, invece, decisi alla pubblicazione perché riteniamo che se collezionisti e commercianti terranno chiaramente presenti i particolari ingranditi che qui forniamo delle « stelle d'Italia », qualsiasi « ritocco » o « trucco » risulterà loro bene evidente (dato e non concesso che ritocchi così microscopici siano possibili anche a falsari di comprovata abilità).” http://www.socnumit.org/doc/NSA/1965.2.Num.pdf Buona lettura, Domenico2 punti
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Buonasera, ritilorno per un attimo al mio 1836/38. Posto foto ravvicinate in dettaglio. Saluti Alberto2 punti
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direi che la cosa più aggiornata che potete leggere è questa (3) Le monnayage d’argent de Majorien en Gaule (457-461) : typologie et aspects quantitatifs in: J. CHAMEROY & P.-M. GUIHARD (dir.), Argentum Romanorum sive Barbarorum. Tradition und Entwicklung im Gebrauch des Silbergeldes im römischen Westen (4.-6. Jh.), Mayence, 2020, p. 117-134. | Jean-Marc Doyen - Academia.edu saluti Alain2 punti
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Nell’Oberhalbstein (Surses), ai piedi dell’insediamento preistorico di Motta Vallac, recuperati 80 oggetti risalenti all’età del bronzo Una scoperta archeologica straordinaria. Così viene definito il ritrovamento, avvenuto lo scorso autunno di cui danno notizia oggi le autorità grigionesi, di 80 oggetti risalenti alla tarda età del bronzo. La scoperta è stata fatta nell’Oberhalbstein (Surses), ai piedi dell’insediamento preistorico di Motta Vallac, nell’ambito del progetto di ricerca in corso «CVMBAT» (combattimento/battaglia in romancio). È da tre anni che qui il Servizio archeologico dei Grigioni (SAG) sta analizzando un campo di battaglia risalente all'epoca della campagna romana di conquista delle Alpi intorno all'anno 15 a.C. Nel corso della perlustrazione sistematica con metal detector intorno alla gola del Crap Ses, nell'autunno del 2022 è stato scoperto il ripostiglio risalente all'età del bronzo. “Gli 80 oggetti in bronzo (peso totale circa 20 kg) sono stati rilevati in forma digitale e recuperati. Si tratta in prevalenza di cosiddetto aes rude (bronzo non lavorato) e di pezzi di rame grezzo” si legge in una nota. https://www.rsi.ch/news/ticino-e-grigioni-e-insubria/Grigioni-“Straordinaria-scoperta-archeologica”-16354324.html1 punto
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Buonasera a tutti volevo scusarmi x il disturbo ma non riesco a dare un nome a questa “” moneta” , ringrazio chiunque voglia darmi un parere,(il retro non me lo fa c mettere )1 punto
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Buonasera a tutti, sono incappato in questa moneta trovata in un lotto di miste straniere. Si tratta della prima moneta argentina in mio possesso. Il berretto frigio, tipico simbolo associato alla Repubblica dalla Rivoluzione francese in avanti - compare sia sul D indosso alla figura muliebre - sia sul R incoccato su di un'asta al di sopra della scarsamente visibile stretta di mano. A dispetto della conservazione - soprattutto del R - trovo questa moneta davvero di buon gusto. Qui le immagini in anteprima, quelle in alta qualità nel link di google drive link https://photos.app.goo.gl/8NqBHZKutJSauivu71 punto
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Grazie per la fiducia! Allora, posto subito una foto del sistema adottato da me, le proteggo tutte con “doppia protezione” Se poi si ha un po’ di tempo da perdere, tempo fa fui intervistato da degli youtubers che trattano di numismatica, il mio intervento quella volta consisteva proprio nello spiegare la mia tecnica personale di conservazione. Il video si trova su YouTube 👍🏻1 punto
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Ciao, mi ricordava la testa di Baal delle monete di Tingi sotto Augusto. Si tratta di una moneta di Mauretania del I sec. a.C. Baal-Melqart al dritto, iscrizione in caratteri punici, stella tra un grappolo d’uva e una spiga di grano al rovescio. Zecca incerta, forse Volubilis. Mazard 647. https://www.acsearch.info/search.html?id=110164841 punto
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Buongiorno, vi presento questa singolare moneta, 20 mark 1977, dedicata alla commemorazione dei 200 anni dalla nascita di Carl Friedrich Gauss, detto il "principe dei matematici" per via dei suoi studi matematici e scientifici. L'originalità della moneta sta nel rovescio, dove non è illustrato il profilo di Gauss, ma bensì la sua "curva della distribuzione normale" detta "curva a campana gaussiana", che descrive la modalità normale del manifestarsi di qualsiasi fenomeno naturale. Al dritto: emblema dello Stato , martello e compasso tra due rami di segale. Simbologia per illustrare l'unità delle classi lavoratrici : operai, intellettuali /tecnici e contadini.1 punto
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Condivido il mio bronzo dalla Münzen & Medaillen GmbH Auktion 46. PONTOS. AMISOS. Bronze, 85-65 v. Chr. Drap. Büste einer Amazone, auf dem Kopf Wolfshaut. Rv. ΑΜΙ-ΣΟΥ Nike im langen Chiton n.r., mit der Linken Palmzweig schulternd, in der ausgestreckten Rechten einen Kranz haltend. 8,02 g. RG 70,38, SNG BM 1218. De Callataÿ Tf. XLVIII,L. Seltener Typ. Braungrüne Patina. Sehr schön Aus Auktion Münzen & Medaillen GmbH, Weil/Rh. 34 (Stuttgart 2011),79. Interessante il busto dell’amazzone con copricapo a testa di lupo sul diritto. Ricordo che Mirtale, la ‘bambina lupo’ accolta e protetta da Alessandro Magno al quale era stato vaticinato dall’oracolo di Delfi che una lupa l’avrebbe guidato fino al cuore della Persia, secondo le profezie era figlia della regina delle Amazzoni. apollonia1 punto
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Bene, come avevo immaginato. Le conserverò comunque in memoria della cara vecchia Lira... Grazie1 punto
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Ciao, a questo link trovi il catalogo della vendita: https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k9801747w.r=Aldo curatolo?rk=85837;2#1 punto
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Ciao a tutti oggi condivido con voi un sesterzio di Marco Aurelio patina azzurra, con provenienza: Asta NAC Auktion 51 Lot. 1026 del 05-03-2009, Ex Asta G-N E-auction 26 Lot. 606. Sesterzio Marco Aurelio 161-180 d.C. Zecca di Roma 171.172 d.C. 25,98 gr. 34mm. D/ M ANTONINVS AVG TR P XXVI - R/ IMP VI COS III S C1 punto
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il mio istinto mi spinge fuori dall'italia, verso l'europa centrale/orientale .... ma come te @Adelchi66... solo sensazione e nulla più1 punto
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Dedicato a tutti i barbari che credono che la pizza non sia italiana... Pompei, trovato affresco con pizza bianca molto condita e guarnita. E’ l’antenata di 2000 anni fa del nostro piatto Sembra una pizza, quello che si vede su un dipinto pompeiano di 2000 anni fa, ma ovviamente non lo può essere, a rigore, dato che mancavano alcuni degli ingredienti più caratteristici, ovvero pomodori e mozzarella. Ma una pizza bianca, sì. “Come risulta da una prima analisi iconografica di un affresco con natura morta, emerso in questi giorni nell’ambito dei nuovi scavi nell’insula 10 della Regio IX a Pompei, ciò che era rappresentato sulla parete di un’antica casa pompeiana potrebbe essere un lontano antenato della pietanza moderna, elevata a patrimonio dell’umanità nel 2017 in quanto “arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano”.- spiegano gli archeologi – Si suppone che accanto a un calice di vino, posato su un vassoio di argento, sia raffigurata una focaccia di forma piatta che funge da supporto per frutti vari (individuabili un melograno e forse un dattero), condita con spezie o forse piuttosto con un tipo di pesto (moretum in latino), indicato da puntini color giallastro e ocra. Inoltre, presenti sullo stesso vassoio, frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli gialli, accanto a datteri e melograni. Il Moretum è un tipo di formaggio di erbe spalmabile che gli antichi Romani mangiavano con il pane. Un tipico moretum era fatto con erbe, formaggio fresco, sale, olio d’oliva ed aceto. Opzionalmente, si potevano aggiungere diversi tipi di noci. Quindi potremmo pensare ad un piatto che unisse il salato al dolce. Ciò che appare come una mozzarellina potrebbe essere un uovo sodo. Colpisce il fatto che il centro della pizza era schiacciato, mentre il bordo era in rilievo, come nelle nostre pizze, con un crostone. La presenza del bordo rilevato è testimoniata dal fatto che il pittore ha inserito un’ombra sul piano, proprio con il fine di suggerire il rilievo della corona esterna, come abbiamo evidenziato nell’immagine qui sotto. Una natura morta con pizza arcaica, quindi. Questa pare proprio una novità assoluta, mentre diffuse sono le immagini di cibo e di abbondanza. Questo genere di immagini, noto in antico con il nome xenia, prendeva spunto dai “doni ospitali” che si offrivano agli ospiti secondo una tradizione greca, risalente al periodo ellenistico (III-I secolo a.C.). Dalle città vesuviane si conoscono circa trecento xenia, che spesso alludono anche alla sfera sacra, oltre a quella dell’ospitalità, senza che tra le attestazioni rinvenute finora ci sia un confronto puntuale per l’affresco recentemente scoperto, che colpisce anche per la sua notevole qualità di esecuzione. ”L’Arte tradizionale del pizzaiuolo napoletano” è stata riconosciuta come parte del patrimonio culturale dell’umanità, trasmesso di generazione in generazione e continuamente ricreato, in grado di fornire alla comunità un senso di identità e continuità e di promuovere il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana, secondo i criteri previsti dalla Convenzione Unesco del 2003. Si tratta di una pratica culinaria che comprende varie fasi, tra le quali la preparazione dell’impasto, un movimento rotatorio fatto dal pizzaiolo e la cottura nel forno a legna. L’Arte è nata a Napoli, dove vivono e lavorano circa 3000 pizzaiuoli, suddivisi in tre categorie in base all’esperienza e alle capacità. Ogni anno l’Accademia dei Pizzaiuoli Napoletani organizza corsi sulla storia, gli strumenti e la tecnica dell’arte con lo scopo di assicurarne la sopravvivenza, ma gli apprendisti possono fare pratica anche nelle loro case, dove l’arte è ampiamente diffusa. Il riconoscimento dell’UNESCO porta la pizza, cibo tra i più amati e consumati al mondo, nell’Olimpo della cucina nazionale e internazionale e identifica l’arte del pizzaiuolo napoletano come espressione di una cultura che si manifesta in modo unico, perché la manualità del pizzaiuolo non ha eguali e fa sì che questa produzione alimentare possa essere percepita come marchio di italianità nel mondo. Il ritrovamento dell’affresco pompeiano potrebbe far comprendere che la forma del pane schiacciato che sostituisce il piatto per accogliere guarniture e condimento è il prototipo bimillenario della pizza stessa. https://www.stilearte.it/pompei-trovato-affresco-con-pizza-bianca-molto-condita-e-guarnita-e-lantenata-di-2000-anni-fa-del-nostro-piatto/ PS: può essere solamente bianca perché per il pomodoro dobbiamo aspettare un po'di tempo...1 punto
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Le rosette sembrano poco impresse, ma se nel complesso è messa male ci può stare. Meglio mettere anche le foto del diritto e del rovescio.1 punto
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A proposito di Ostia…. La più antica rappresentazione del porto di Ostia. di ANDREA ALFÖLDI in Numismatica, Anno V, n. 2, maggio-agosto 1964. http://www.socnumit.org/doc/NSA/1964.2.Num.pdf1 punto
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A me sembra che continuiamo a navigare nel buio... Sinceramente ho visto esemplari di monete etrusche in rame. Quella del presente post non ne ricorda nè l'aspetto, nè la fattura. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Ciao palpi62, non so nulla del gettone ma condivido la datazione attribuita (anche per lo stile del controvalore). Quanto all'uso, penso che servisse per l'acquisto di generi alimentari al prezzo calmierato stabilito dall'ente autonomo dei consumi della tua città. apollonia1 punto
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A distanza di più di dieci anni riesumo questa discussione per aggiornare pareri e riflessioni sulla bibliografia numismatica tarantina, anche e soprattutto alla luce della nuova pubblicazione/repertorio edita da Edizioni D'Andrea, ne sono usciti i primi due volumi insieme ad un volume più specialistico dedicato ai dioboli... Sarebbe interessante conoscere delle opinioni in merito a questi volumi il cui fine dovrebbe essere quello di arrivare a disporre finalmente di un repertorio di tutta la monetazione tarantina...1 punto
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presenta delle schiacciature da conio, se vuoi farla pulire affidati ad esperti1 punto
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Definitivamente chiuso ? Che dire di questi gazzettini, diventati quasi una consuetudine così certa da essere quasi considerati una routine, in realtà frutto dello sforzo grande e encomiabile degli artefici dell'iniziativa. Complimenti a tutti , editori e autori, ma soprattutto come sempre a Mario Limido, instancabile promotore di attività pro-numismatica.1 punto
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Buon pomeriggio a tutti. La parola GRATIA (per esteso) compare per la prima volta nel 1825 sulla monetazione di Francesco I e nello specifico, su tutte le monete d'oro e d'argento coniate a Napoli tra il 1825 ed il 1831. La parola GRATIA è stata quindi punzonata in modo corretto su svariate decine o forse, su alcune centinaia di conii preparati per la suddetta monetazione. A seguire, dal 1831 al 1859, Ferdinando II fece coniare oltre 180 monete (tra oro e argento) che riportano in legenda la parola GRATIA. La parola GRATIA, compare anche nella legenda delle 3 monete d'argento di Francesco II. In conclusione, possiamo constatare che la parola GRATIA è stata eseguita in modo corretto - per quarant'anni consecutivi - su migliaia di conii utilizzati per la produzione di circa 200 diverse monete della Zecca di Napoli. Solo ed esclusivamente su alcune Piastre da 120 Grana datate 1834, si possono riscontrare alcune anomalie riguardanti la parola GRATIA. Di queste anomalie fa parte la rarissima variante GRTIA: Fino ad oggi, questa variante sulle Piastre da 120 Grana è stata riscontrata solo ed esclusivamente su TRE diversi conii datati 1834. Si conoscono TRE diversi conii 1834 che presentano la variante GRTIA. Sono almeno TRE i conii delle Piastre da 120 Grana 1834 in cui si può leggere la scritta GRTIA anziché la parola GRATIA. La inscripción GRTIA se encuentra - exclusivamente - en 3 cuños distintos útiles únicamente para la acuñación de monedas de plata de valor nominal 120 Grana y únicamente en las fechadas 1834. The inscription GRTIA is found - exclusively - on 3 different dies useful only for minting silver coins with a nominal value of 120 Grana and only in those dated 1834. L’inscription GRTIA se trouve - exclusivement - sur 3 matrices différentes utiles uniquement pour frapper des pièces d’argent d’une valeur nominale de 120 Grana et seulement dans celles datées de 1834.1 punto
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A proposito di emissioni degne di un'autorità emittente... emesso oggi per la celebrazione di San Giovanni Battista, patrono dell'Ordine...1 punto
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con i soldi da spendere ti consiglio invece di andare a cena fuori.. lucidata e anche corrosa dagli agenti chimici penso.. lascia perdere questa e l'altra pure1 punto
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Una bella raccolta di libri storici, corredare una biblioteca numismatica con volumi di interesse storico e archeologico è a mio avviso fondamentale per avere un quadro più ricco e completo sul contesto del tema e del periodo prescelto... Tra i libri che vedo apprezzo particolarmente quello di Barbero su Costantino, pieno di interessanti riferimenti anche alle monete, i libri di storia con riferimenti alla numismatica sono tra i miei preferiti...1 punto
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Una piccola sezione della mia raccolta, a disposizione per chiunque volesse fruirne:1 punto
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Complimenti per la bellissima e rara prova. Do il mio piccolo contributo alla discussione rimanendo in tema con la sorella: 5 lire aquilotto 1926. 1 ^ PROVA TECNICA. Notare le differenze🧐1 punto
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Sono io a scusarmi per aver postato delle foto inadeguate, e dovrò assolutamente migliorare le mie capacità fotografiche. Ringrazio te e Antonio per essere intervenuti, credo che una delle funzioni principali di un forum sia il confronto tra utenti. Tiro un sospiro di sollievo e mi godo la mia monetina con l’elefante. Un caro saluto1 punto
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Buona serata Tanti sono quelli belli e coinvolgenti, ma a mio avviso, quello russo, è il migliore.1 punto
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questo è decisamente il migliore, ma devi ascoltarlo con pazienza e guardarlo tutto......molto molto bello1 punto
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Ho ricontrollato le annate del Rivista Italiana di Numismatica: fino al 1988 il nome di Gamberini Cesare figura tra l'elenco dei soci. Non appare più in elenco invece nel RIN del 1989, dove è presente questa breve notizia: Riunione del Consiglio del RIN del 10 ottobre 1988: "Si prende atto con rammarico del decesso di Gamberini Cesare di Bologna". Non ho trovato però la data precisa della morte, nè un necrologio nella successiva annata della Rivista Italiana di Numismatica.1 punto
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Scusa l'interruzione... dicevo del volumetto sulle imitazioni e contraffazioni delle monete veneziane; il titolo è "Appunti di Numismatica Veneziana" ed il medesimo tema è anche inserito nel contesto del volume che sopra ti hanno postato. Con il Gamberini ci siamo qualche volta scritti; ero sempre io che domandavo e lui rispondeva. Un vero Signore affabile e disponibile. Se mi permetti ti racconto come lo conobbi (mai di persona)...era il 1987, già avevo acquistato alcune sue pubblicazioni e ne conoscevo quindi la fama di buon conoscitore di monete veneziane; avevo acquistato una moneta che riportava da un lato uno strano segno che non riuscivo a decifrare, sembrava una "r" in corsivo alle spalle del doge inginocchiato. Da nessuna parte, nonostante gli sforzi profusi, ero riuscito a reperire il suo indirizzo (internet non esisteva e non figurava nemmeno nelle guide telefoniche), finché un giorno, per lavoro, dovendo consultare la "Guida Monaci" (volume che elencava le persone cospicue di ogni azienda o ente), trovai il suo nome come Console Onorario della Repubblica di San Marino. Scrissi quindi a quell'indirizzo riportato (mettendo un francobollo nella busta per l'eventuale risposta) esponendogli le mie perplessità su quella monetina. A distanza di due settimane mi arrivò la sua risposta, su carta intestata, dove si definiva a stampa: "cultore di Storia Economica , Numismatica e scienze affini", e come indirizzo la Casella Postale n. 440 di Bologna. Rispose al mio quesito e mi comunicò anche il suo indirizzo di casa ed il suo numero telefonico. Tutto qua. :pardon: Altre corrispondenze ci furono successivamente, come quando si offrì di spedirmi il volumetto di "Appunti di Numismatica veneziana" che aveva come "omaggio per la recensione"; cosa che accettai immediatamente. Dopo circa due anni il nostro rapporto epistolare si interruppe, così, come succede spesso, ad un certo punto non avevo altre informazioni da chiedergli...... non ho idea quando sia mancato, ma credo che non sia passato molto tempo dalla nostra ultima corrispondenza. Mi auguro di esserti stato utile. Saluti Luciano1 punto
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