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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/22/23 in tutte le aree
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E' uscito il nuovo volume del Bollettino di Numismatica, N. 70: LA ZECCA DI BOLOGNA. Parte XI - Da Benedetto XIV (1740-1758) alla Sede Vacante 1774-1775 di Michele Chimienti e Giovanni B. Vigna https://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do?id=245 Il materiale è di prima mano ed in gran parte inedito: la zecca di Bologna rappresenta, tra tutte, quella con il maggior numero di contributi sul BN (ben 11 numeri) e più avanzata in termini cronologici (1775).6 punti
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Buonasera a tutti, questa sera vi presento il mio Denario di Geta. Riporto la descrizione della Casa D'Aste . Geta (Caesar, 198-209). AR Denarius (19mm, 2.39g, 12h). Rome, 200-5. Bareheaded and draped bust r. R/ Geta standing l., holding baton and sceptre; trophy to r. RIC IV 18; RSC 157b. Chi era Geta? Da Wikipedia Geta, figlio di Settimio Severo e Giulia Domna e fratello di Caracalla (nome completo Publio Settimio Geta, in latino: Publius Septimius Geta; Roma, 7 marzo 189 – Roma, 26 dicembre 211[1]), è stato un co-imperatore romano dal 209 al 211, prima col padre e poi col fratello. Geta fu il figlio più giovane di Settimio Severo dalla seconda moglie Giulia Domna e nacque a Roma, quando suo padre era solo un governatore provinciale al servizio dell'imperatore Commodo. Dipinto da bambino nel tondo della famiglia dei Severi, insieme a Settimio Severo, Giulia Domna e Caracalla, la sua faccia fu cancellata a causa della damnatio memoriae ordinata da suo fratello Caracalla, che lo aveva fatto assassinare. Geta fu sempre posto in secondo piano rispetto a suo fratello maggiore Caracalla. Forse per questo, le relazioni tra i due furono difficili sin dall'infanzia. I conflitti erano costanti e spesso richiedevano la mediazione della madre. Secondo lo storico Dione Cassio, Geta era di carattere più mite e riflessivo, Caracalla invece era più irruento e vendicativo. Nelle campagne contro i Britanni, Settimio Severo utilizzò in modo intelligente le diverse doti dei figli: Caracalla seguì il padre in battaglia, mentre Geta ebbe il titolo di "Cesare" nel 198 ed era tenuto nelle retrovie, a York, per amministrare la giustizia. La propaganda imperiale pubblicizzava una famiglia felice che divideva le responsabilità del potere. Caracalla era il vicecomandante dell'esercito, Giulia Domna il consigliere di fiducia e Geta aveva compiti amministrativi e burocratici. Ma l'antipatia e la rivalità tra i due fratelli era ben lontana dall'essere risolta. Quando Settimio Severo morì di malattia il 4 febbraio 211 a Eburacum, per decisione dei consiglieri imperiali, i figli Caracalla e Geta furono proclamati insieme imperatori. Conclusa una veloce pace con i barbari confinanti, ritornarono a Roma. Il loro governo congiunto si rivelò presto un fallimento, per breve tempo governarono insieme solo grazie al prestigio dei consiglieri e della loro madre, Giulia Domna. Fonti successive ipotizzano che i fratelli volessero dividere l'impero in due metà, e si erano create per loro a Roma due fazioni avversarie. Verso la fine del 211 la situazione era divenuta insostenibile. Il 26 dicembre del 211 Geta venne fatto uccidere tramite un gruppo di centurioni da suo fratello Caracalla, nonostante si fosse rifugiato tra le braccia della madre Giulia Domna.[2] . Alla sua morte furono sterminati tutti i suoi sostenitori e i loro parenti. Geta fu accusato di aver voluto prendere il potere e uccidere Caracalla, per cui fu dichiarato nemico dello Stato, condannato alla damnatio memoriae e sepolto in una tomba creata per lui sul Settizonio costruito dal padre. In seguito la zia Giulia Mesa, sorella di Giulia Domna, lo fece inumare nel Mausoleo di Adriano,[3] anche se un edificio sulla via Appia, detto appunto tomba di Geta, viene identificato col suo mausoleo. Dopo il fratricidio, Caracalla infangò la sua memoria e ordinò che il suo nome fosse rimosso da tutte le iscrizioni (damnatio memoriae). A quel punto, come unico imperatore, ebbe l'opportunità di sbarazzarsi dei suoi nemici politici: le fonti riferiscono che in questo periodo furono uccise o proscritte circa 20 000 persone. Tra le vittime della repressione si segnala il giurista Emilio Papiniano, che fu decapitato, su ordine di Caracalla, per essersi rifiutato di comporre un'apologia del fratricidio. Caracalla decise di eliminare per sempre le prove dell'esistenza del fratello, attuando questa procedura riservata soltanto a uomini che con le loro azioni avevano macchiato l'onore romano. Esempi di damnatio memoriae sono presenti sull'arco di Settimio Severo a Roma nel Foro, dove il nome di Geta venne cancellato e sostituito dalle parole optimis fortissimisque principibus, e nell'arco severiano di Leptis Magna, dove la figura di Geta è abrasa dall'arco stesso. La distruzione della memoria di Geta fu tra le più capillarmente eseguite nella storia di Roma: per questo trovarne tracce o ritratti è estremamente raro e difficile. Tra i possibili busti superstiti di Geta ne esiste uno nel Museo archeologico nazionale di Orvieto, che fu ritrovato sepolto con la testa appoggiata a una bozza di pietra a mo' di cuscino e un altro, rinvenuto presso Sabucina, esposto al Museo Archeologico di Caltanissetta. Nella sua Historia Regum Britanniae, Goffredo di Monmouth sostiene che Geta fu nominato re britannico dalle legioni a Eburacum. In risposta, i britanni scelsero invece Caracalla. I due fratelli, però, discutevano per ogni cosa e alla fine Caracalla tentò di assassinare Geta durante i Saturnalia, senza però riuscirvi. Ma in dicembre, durante un incontro con il fratello, Caracalla fece uccidere Geta da un centurione. Interessante ...la damnatio sembra non aver colpito le monete...o mi sbaglio? Saluti Alberto4 punti
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27 articoli, tante briciole, 180 pagine, una trentina di collaboratori in questo supernumero, è’ una grande soddisfazione rileggerlo man mano e vedere quanta varietà, quanti giovani autori e 3 ragazze che, magari sbaglierò forse è’ un record, tante passioni, tante competenze, tanti volersi mettere in gioco, in fondo tutto parti’ da qui, dal fare una numismatica di tanti per tanti…4 punti
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Provo. A me sul dritto pare di leggere, da ore 11, CO che mi farebbe pensare a Commodo (anche la effigie un po' me lo ricorda). Al rovescio, Marte elmato con lancia e scudo a terra; in legenda....ORI AVG.... penso MARTI VLTORI. Tipo RIC III 598? Online Coins of the Roman Empire: RIC III Commodus 598 (numismatics.org) Ciao. Stilicho4 punti
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Ciao, solo ipotesi naturalmente. Pass di riconoscimento all'interno di una società segreta (?)3 punti
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Intendi FLAVIA TICINO / DN DISIDIRIVS Rx? Tutte quelle di Ilanz O ti riferisci allo stile? Una sua sorella era passata in diverse altre aste:3 punti
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Ciao @Litra68in effetti il numero di monete giunto fino a noi (sopratutto denari, più rari i sesterzi e gli altri nominali in bronzo) fanno pensare che almeno per il popolo nel caso specifico di Geta non è che contasse molto la "damnatio memoriae" che spesso era attribuita più che per demeriti reali solo come propaganda politica della parte avversa. È solo una mia considerazione, quindi. Posto i miei esemplari di questo sfortunato coimperatore😶 ANTONIO3 punti
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Ho notato che molto spesso sulle etichette di svariate tipologie di vino vengono utilizzate come immagini delle monete. questa moneta è posta su una vecchia etichetta del Barbaresco. altra moneta sempre su un etichetta di Barbaresco.2 punti
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Comunque interessante e l'ipotesi di codici/simboli di società segrete dovrebbe essere quella più attendibile. La simbologia riportata sulla moneta si avvicina molto a questo:2 punti
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Buonasera @VALTERI, Curiose le tracce visibili sul lato sinistro, vicino al bordo, del dritto. Sembrebbe la parte sinistra di una spiga, forse residuo di un difetto di coniazione, una doppia battitura (?).2 punti
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io prima pensavo ad un chiodo: ma l'altro oggetto non mi ricorda niente. Servus, Njk ========== @nikita_ ma io direi di farle un bel "bagnetto"?!?2 punti
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Mi unisco per i complimenti agli autori e sopratutto alle ragezze, oltre che ai due instancambili ed operosi @dabbene e @El Chupacabra. Il merito se si è riusciti ad arrivare a questo punto è sopratutto il loro.2 punti
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Mannaggia! ho tutto tranne giusto quel pizzico di scaglie di drago! 😄2 punti
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Fosse per me ne vieterei la produzione... Sono molto drastico sull'argomento, lo so 😅2 punti
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Dopo un bagnetto in acqua distillata*, direi che è venuta meglio: sul retro del Giorgio, mi sembra adesso anche di intravedere un antico, misterioso disegno forse è un elemento di un puzzle? Chissà... e le lettere intorno formano parole in una lingua purtroppo incomprensibile ** In mezzo c'è il 6 Kruzer: al centro si riconosce adesso lo scudo bavarese con tanto di spada e scettro: qui sotto una comparazione dei profili dei regnanti: come diceva @nikita_ "il faccione" occupa praticamente 2/3 della moneta 😁 Il groschen è rimasto come prima, era il meno usurato. Servus, Njk ================== * il bagnetto: 1 tazza di acqua distillata 1 pizzico di scaglie di drago 3 lacrime di elfo 1 una radice di liquirizia (che non serve a niente, ma mi piace) 1 stella cadente polverizzata 5 petali di fiore antartico, raccolti all'alba ** la lingua sconosciuta https://futurama.fandom.com/wiki/Universal_Translator https://www.youtube.com/watch?v=pwODwwgE6rA&ab_channel=JohnSmith2 punti
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Non sarà un vino ma questa è una delle etichette più belle che io abbia mai visto. https://shop.detadistilleria.it/brandy/brandy-quattrino#:~:text=Note di degustazione%3A Colore ambrato,i tipici sentori del legno.2 punti
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Ciao, il titolo di Maestro direi che è eccessivo, quantomeno per me e per questa monetazione. Comunque, la moneta è autentica; come rilievi direi che siamo un mezzo punto sopra all'altra: se la precedente era MB-BB qui siamo sul BB-BB+. Il problema, almeno per quel che appare dalla foto, è la pesante lucidatura; io non sono un fanatico delle patine, però questa povera moneta è stata lucidata come l'argenteria della nonna, e la cosa risulta a mio parere un po' sgradevole. Comunque, ritengo che circa 100 euro possa valerli. Vedi tu se è questo l'esemplare che vuoi nella tua collezione o se non preferisci invece cercare ancora: sono monete piuttosto comuni (ne hanno coniati un milione di pezzi!), non farti troppi problemi ad aspettare, non è uno di quei pezzi che si fa fatica a trovare. Datti il tempo di farti l'occhio e di scegliere con calma.2 punti
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Salve. Proseguo con la pubblicazione di mie monete della Repubblica napoletana. La prima è un quindici grana. La seconda è un tornese. Un caro saluto a tutti.2 punti
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Ciao, l'identificazione precisa è difficile ma penso che quella fatta da @Stilichosia la più verosimile,almeno per quanto riguarda la tipologia. Dal ritratto è senza dubbio Commodo come già detto si vede bene una lettera O o D sul dritto mentre sul rovescio sono leggibili tre lettere ORI (di Ultori) prima di AUG (forma tronca e non estesa Augusti o Augustorum) seguita dal numero del consolato che non riesco a leggere. Posto foto 😶 ANTONIO2 punti
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Non all'altezza della tua ma condivido quella in mio possesso che credo a mio parere essere 1832 sul 15. Cosa ne pensi ?2 punti
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Buonasera a tutti. Vi presento il pezzo più misterioso della mia raccolta : Un 10 Tornesi 1831 con dritto completamente levigato e con delle "strane incisioni" . Siccome è da anni che cerco di decifrare cosa potesse essere....e non ci sono riuscito, vorrei farlo partecipare al "Museo degli Orrori" Cosa ne pensate? Secondo Voi cosa poteva essere2 punti
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Bozzetti di andorra 🇦🇩 2023 30 anniversario ingresso onu Festa del solstizio d’estate fonte https://www.altaveu.com/actualitat/societat/govern-preveu-ingressar-sis-milions-monedes-euro-aquest-any_49279_102.html2 punti
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Così classificato in didascalia, un esemplare di didrammo da Metaponto, dei tipi con le prime sigle, forse di magistrati, con al diritto testa di Demetra ed al rovescio spiga . Sarà l' 8 Luglio in vendita Leu.Num. 26 al n. 277 . Unisco le note per il tipo in H.N.Italy , 1528 e dalla rete un altro esemplare di pari classificazione v.2 punti
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Il principe Gerolamo Napoleone (1822-1891), ribattezzato Plon-Plon, fu cugino di Napoleone III e marito di Clotilde di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele II. Personaggio di rilievo nel quadro storico-politico del nostro Risorgimento nazionale, uomo colto, intelligente e ottimo oratore, svolse per l'indipendenza d'Italia un ruolo determinante specie nelle fasi più difficili e complicate della "seconda guerra" risorgimentale e dei suoi immediati e imprevisti sviluppi. Alternativamente con e contro Cavour, con e contro il cugino imperatore, d'intesa o non con il re-suocero Vittorio Emanuele II, ebbe come proprio punto fermo il raccomandare ai governanti italiani di non piemontiser la penisola, in considerazione delle diverse storie e tradizioni regionali. Si battè per l'Italia libera e la considerò la sua seconda patria, stabilendosi a Roma sino alla fine dei suoi giorni. Grazie a questa medaglia ho scoperto “il più italiano dei francesi”. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Napoleone_Giuseppe_Carlo_Paolo_Bonaparte2 punti
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Torna al mercato dopo una manciata di mesi, un esemplare di statere incuso, da Metaponto di Lucania . Sarà l' 8 Luglio in vendita Leu.Num. 26 al n. 273 .1 punto
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Un Gazzettino che vive di vita propria: ora gli articoli sono 27 e le pagine 180! Ma ora è definitivamente chiuso.1 punto
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Non sulle monete del Regno delle due sicilie, sulle estere capita spesso, il compianto villa66 (Mark) li chiamava 'Masonic pennies', molto utilizzati in US sin dalla fine del '700. Discorso a parte per quelle monete utilizzate per monili e similari od altri usi comuni, anche se la "lavorazione" dei tondelli è coeva la finalità non è di certo intrigante.1 punto
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Ultimamente i prezzi non sembrano tanto popolari, almeno per le buone conservazioni.1 punto
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Buon Giorno, Nella scorsa asta numero 20 Montenegro, tra le altre monete, ai lotti n° 20 e n° 21 due “Fiorini” che per motivi diversi, con riferimento a ciascuna delle “monete”, hanno destato il mio interesse. Il primo al lotto n° 20 indicato come Fiorino di Firenze, in realtà una imitazione anonima, risulta precocemente ritirato, si tratta di una delle molte note per questo segno MIR 9-30. La moneta che in realtà mi ha lasciato perplesso è quella al successivo lotto n° 21, pur non essendo compresa tra quelle del periodo che studio in particolare, il mio interesse giunge fino alla peste, aveva qualcosa di stonato. L’impianto della moneta si presentava corretto sia al diritto che al rovescio, la nota stridente era nel Segno di Zecca che presentava (a mio parere) evidenti segni di manomissione, inoltre non ricordavo l’esistenza di un Segno di Zecca siffatto, neppure simile o confrontabile. La manomissione si presentava evidente nelle incisioni ai vertici del triangolo isoscele inscritto nello scudo, certamente successive alla coniazione, quello che sotto la base del suddetto triangolo ricordava la testa di un rivetto non sembrava originato dalla battitura così come la base del “triangolo” e per finire si “intuivano” tracce di lavorazioni nel campo dello stemma, ultimo, un improbabile bisante scavato sopra lo stemma. Alcuni di questi particolari sono certamente successivi alla coniazione. Tutto questo dall’analisi dell’immagine a corredo del catalogo dell’asta, una buona immagine ma che non consentiva di essere certi dell’interpretazione. Cercando Fiorini di stile compatibile con quello della moneta presumibilmente alterata ho probabilmente individuato la moneta di partenza, il segno originale è lo stemma “Della Antella con punto sopra” lo stile è quello del Fiorino MIR 27-13 o del MIR 27-18, in realtà non saprei distinguere i due Fiorini tra loro (stesso segno, stesso stile, pochi semestri di differenza). Scorrendo tra le immagini di Fiorini che ho in archivio ho individuato il rovescio di partenza per l’operazione di alterazione, ho individuato anche un Fiorino con le stesse impronte al diritto e al rovescio. La moneta è nella collezione del British Museum. Il Fiorino passato nella recente asta Nomisma n° 3 al lotto 1841 presenta invece lo stesso rovescio (prima dell’intervento di alterazione). L’aspetto più sconcertante di tutta la vicenda, almeno per me, sta nel non comprendere il motivo che ha portato questo “artista” a danneggiare irreparabilmente la moneta. L’epoca del misfatto potrebbe essere stimata a partire dallo studio dalle tecniche impiegate per la “saldatura” dei particolari aggiunti. La cosa sarebbe possibile solo analizzando direttamente la moneta. Per altro il “lavoro” deve aver richiesto tempo e una discreta perizia in considerazione delle dimensioni dei particolari, sul risultato avrei più di qualche riserva sia di tipo tecnico che in termini di logica oltre che di opportunità. Forse si è voluto creare un segno di zecca “esclusivo”. Si potrebbe essere indotti a considerare il lavoro assimilabile a quello di saldatura di un anello di sospensione a una moneta, oppure alla realizzazione di una montatura o di un anello. Ritengo questa manipolazione molto più grave, simile per certi aspetti a certi lavori di bulinatura e pulizia realizzati su monete antiche, che sarebbe più appropriato definire stravolgimenti, l’alterazione ha snaturato e sfregiato la moneta in modo peggiore e definitivo, l’ha trasformata in un falso che ritengo offensivo sia dal punto di vista culturale che storico. Viene trasformata una moneta in un artefatto di incerto significato Si potrebbero aggiungere ulteriori considerazioni che preferisco tenere per me. Motivi e ragioni resteranno sconosciuti. Non si può capire tutto, a volte è meglio non capire. Ho avuto modo di venire a conoscenza di fatti, in un ambito diverso, che potrebbe aiutare a comprendere il motivo alla base del misfatto. C’è stato chi ha alterato ex libris e stemmi con lo scopo di “costruirsi” una genealogia illustre, direttamente o per tramite indiretto da parte di adulatori che volevano ingraziarsi un potente. In ogni caso il risultato non poteva che essere patetico. Non so se esista un siffatto stemma. Allego nell’ordine le immagini del Fiorino alterato, di quello del British Museum, del Fiorino dell’Asta Nomisma n° 3 lotto 1841, di un ingrandimento del segno massacrato e stravolto e di una sovrapposizione in trasparenza del segno. La sovrapposizione va valutata considerando i riflessi e le diverse illuminazioni (Fiorino Nomisma rovescio e Fiorino alterato rovescio). Un appunto in relazione alla possibile “responsabilità” dell’organizzazione dell’asta, non è agevole “stanare” queste monete artefatte per chi non si occupi solo di quelle, i segni di zecca sono moltissimi e non tutti sono correttamente riportati nelle tavole riassuntive. Per altro non si dovrebbe trattare di un delitto recente (spero). Ci sono anche Fiorini (quasi) sicuramente di Firenze di cui non sono elencati i segni, così come segni in elenco riguardano imitazioni. Cordialità1 punto
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Evidentemente la numismatica o il collezionismo di monete è diffuso anche tra i produttori di vino !1 punto
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Ho visto questa discussione ed è interessante anch'essa, sicuramente coloro che hanno posto queste monete sopra le etichette dei loro vini, ho sono strettamente legati ai propri territori o sono appassionati di numismatica, legando il lavoro alla passione, hanno posto le monete sulle etichette di queste bottiglie. Grazie della segnalazione di questa discussione.1 punto
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Buon giorno. Rispondo alla richiesta di una mia opinione , non ho però niente da aggiungere o togliere all'intervento di Gallienus di cui farei un copia e incolla. Cordialità Gabriella1 punto
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nella monetazione antica mi viene in mente il tetradramma di Mende, tra le mie prime patacche pubblicate qui nel forum seguita dalla distruzione (fortunatamente) di un'immane illusione 😅 engramma - la tradizione classica nella memoria occidentale n.2021 punto
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Dopo un restauro durato nove mesi, la magnifica Fontana di Kibyra, che si ritiene sia stata costruita intorno al 23 d.C. durante il regno dell’Impero Romano, è tornata a scorrere. Lo annuncia Go Turkiye Ita. “Questo capolavoro di 2.000 anni fa presenta due vasche, una copertura conica sostenuta da colonne e sei sculture di leoni e pantere. -afferma in una nota l’agenzia – Kibyra o città dei Gladiatori, inclusa anche nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ospita anche altre strutture degne di nota come lo stadio di Kibyra, l’odeon e l’agorà. Grazie alla sua solida economia l’antica città offre un ottimo esempio dell’estetica architettonica del periodo imperiale romano. La Türkiye è uno dei primi Paesi al mondo per numero di scavi archeologici, con 713 attività archeologiche che hanno portato alla luce circa 10.500 manufatti solo nel 2022”. L’intervento sulla fontana si è svolto, in pochi mesi di restauro, a Kibyra, nella Turchia sudoccidentale, un luogo che era dedicato agli “sport estremi dell’epoca” e alla formazione di gladiatori. In un’iscrizione eloquente, venuta alla luce durante gli scavi, si legge: “Benvenuti a Kibyra, dove vivono persone coraggiose e vengono allevati veloci cavalli da guerra”. Kibyra è una località di montagna – la città romana sorgeva a un’altitudine compresa tra i 1100 e i 1300 metri – tra foreste di ginepro e cedro. Il restauro della fontana con due vasche è avvenuto grazie a una ricomposizione complessa di 150 frammenti architettonici rinvenuti tra le rovine della terza terrazza della città e 24 blocchi di pietra, che ha visto impegnati il Governatorato di Burdur e un’équipe di 17 persone, tra archeologi, restauratori e architetti. La fontana monumentale costruita nel 23 a.C., con un diametro di 15 metri e un tempietto alto 8 metri, è stata utilizzata a Kibyra per circa 600-700 anni. Ora l’acqua è tornata nelle vasche, grazie al ripristino del collegamento idrico originale. Le decorazioni della struttura presentano elementi leonini e immagini di pantere, collegati al culto di Ercole e di Dioniso. Forza eroica e abbandono enoico, potremmo dire. La città dei gladiatori nacque a latere di insediamenti militari consistenti. https://www.stilearte.it/meraviglia-pezzo-dopo-pezzo-rimontata-la-fontana-romana-e-in-queste-ore-e-tornato-il-flusso-dacqua/1 punto
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Ma anche nel grano siciliano del 1814-15... l'uva dall'età classica a quella moderna è stata molto rappresentata nelle monete. In Sicilia c'è anche la birra "tarì"1 punto
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The top of the Odeon is tinted black all around from the fire that destroyed the building in antiquity. Furthermore, the lower sections of the building have an increased lighter coloring due to the sediment that collected over the millenniums to protect it from the elements. you look at the upper middle right of the photo above, you can see a lake that feeds the mighty Xanthus . . . , well, I ended up camping in a park just below the ancient city. A family that lives next to the park invited me to eat with them that night, and they served fresh fried fish from that lake. It was delicious!! The stairs through the passage way to the upper level remain, and building as a whole is a testament to an architectural heritage that survives in buildings that are erected today in the second millennium. The Medusa mosaic of the Kibyra Odeon (follow link for archeological information, photo from linked site) has not yet been opened to the public, as plans to enclose the mosaic under glass have yet to be completed. However, it is there under a protective covering as seen on the orchestra floor in the picture above. In the picture below beyond the two guys standing on the hairpin turn of the Stadium analemma in the center of the photo is the road that goes to ancient Laodikeia and Hieropolis near modern day Denizli, Turkey. Note: The photos below are from the East Bath, not the West Bath.1 punto
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Strabone dice che i suoi abitanti, detti Cibirati, erano considerati discendenti di quella parte dei Lidi che un tempo occuparono la Cabalis: questi ultimi, espulsi in seguito dai vicini Pisidi, che qui si stabilirono, spostarono la loro città in un'altra posizione in un luogo fortificato, che aveva un perimetro lungo circa 100 stadi. A Cibira si parlavano quattro lingue: il pisidico, il greco, la lingua dei Solimi e il lidio. Essa era anche il luogo in cui, secondo Strabone, ancora ai suoi tempi (primo secolo a.C.) il lidio era ancora parlato tra una popolazione multiculturale, rendendo così Cibira l'ultima località dove la cultura lidia era ancora attestata, mentre in quel tempo secondo le fonti a nostra disposizione era già estinta nella Lidia propriamente detta. Era una particolarità di Cibira che i suoi artigiani sapessero lavorare facilmente il ferro con uno scalpello o con uno strumento appuntito. È anche menzionata una corporazione di fabbricanti di scarpe.1 punto
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Strabone non dà la posizione esatta di Cibira. Dopo aver menzionato Antiochia sul Meandro come città sita in Caria, egli dice che verso sud si incontra prima Cibyra Magna, poi Sinda, la regione della Cabalis, arrivando infine al Tauro e alla Licia. Tolomeo colloca Cibira nella Grande Frigia e assegna le tre città di Bubon, Balbura e Oenoanda alla Cabalis della Licia, descrizione coerente con quella di Strabone. L'altezza della pianura cibirate è stimata a 1070 m.s.l.m.. Essa oggi produce mais. Essendo ora accertata l'ubicazione dei siti di Balbura, Bubon e Oenoanda, che si trova sullo Xanto, possiamo farci un'idea abbastanza corretta dell'estensione della Cibiratide. Essa comprendeva la parte più alta del bacino dello Xanto e tutta la parte superiore e probabilmente la parte centrale del bacino dell'Indo (l'odierno Dalaman Çayı), poiché Strabone dice che la Cibiratide raggiungeva la Perea Rodia. La lunga dorsale dell'antico Mons Cadmus (di cui è parte l'odierno Babadağ), la cui vetta è alta quasi 2000 metri, la delimitava a ovest separandola dalla Caria. La parte superiore del bacino dell'Indo consiste di numerose piccole valli, ognuna delle quali ha il suo piccolo corso d'acqua. La breve descrizione di Plinio è stata ricavata da buone fonti: il fiume Indo, che sorge sulle colline dei Cibirati, riceve sessanta fiumi perenni e più di cento torrenti. Il luogo è stato infine identificato grazie a iscrizioni sul posto, e si trova 3 km a nordovest del villaggio di Gölhisar La fondazione di Cibira da parte di Sparta è leggendaria. La città diventò potente a causa dei suoi buoni ordinamenti: i villaggi su cui dominava si estendevano dalla Pisidia e l'adiacente Milias sino alla Licia e alla Perea Rodia. Quando nel secondo secolo a.c. le tre città vicine di Bubon, Balubura e Oenoanda si unirono ad essa, si formò una confederazione di quattro città (Tetrapolis) detta "Cibiratide" (Cibyratis). Ogni città aveva un voto, ma Cibira ne aveva due, in quanto solo essa poteva radunare 30000 fanti e 2000 cavalieri. Fu sempre governata da tiranni, ma il governo rimase moderato. La tetrapolis formata sotto la guida di Cibira fu sciolta dal generale romano Lucio Licinio Murena nell'83 a.C., al tempo della prima guerra mitridatica. In quell'occasione Balbura e Bubon furono assegnate ai Lici. Il conventus iuridicus di Cibira, tuttavia, rimase ancora uno dei più grandi in Asia. Cibira viene menzionata per la prima volta da Tito Livio nel suo racconto delle operazioni militari del console Gneo Manlio Vulsone, che vi arrivò discendendo il corso superiore del Meandro e attraversando la Caria. Probabilmente egli avanzò lungo la valle dell'odierno Karaook, attraverso la quale la strada attuale conduce dalla Cibiratide a Laodicea al Lico. Manlio pretese e ottenne da Moagete, tiranno di Cibira, 100 talenti e 10000 medimni di grano. Livio dice che Moagete aveva sotto di lui Syleum e Alimne, oltre a Cibira. Alimne può essere identificata con i resti di una grande città su un'isola nel lago di Gule Hissar, isola che è collegata alla terraferma da un'antica strada rialzata. Questo lago si trova nell'angolo tra il fiume Caulares e il fiume di Cibira. Moagete, che fu l'ultimo tiranno di Cibira, era figlio di Pancrate. Esso fu deposto da Lucio Licinio Murena, probabilmente nell'84 a.C., quando il suo territorio fu diviso, e Cibira fu unita alla Frigia. Plinio il Vecchio afferma che venticinque città appartenevano alla iurisdictio o conventus di Cibira; e aggiunge che la città di Cibira apparteneva alla Frigia. Questo, come molti altri degli assetti politici romani, era piuttosto in disaccordo con le divisioni fisiche del paese. Laodicea al Lico era una delle città principali di questo conventus. Sotto i Romani, Cibira era un luogo di grande commercio, come sembra. La sua posizione, tuttavia, non sembra molto favorevole per gli scambi, perché non è né sul mare né su una grande strada. Si può concludere, tuttavia, che i negoziatori e i mercanti romani trovavano qualcosa da fare qui, e probabilmente il grano della valle dell'Indo e la lana e il ferro di Cibira potevano fornire articoli di commercio. Il minerale di ferro è abbondante nella Cibiratide. Durante il regno di Tiberio, Cibira fu molto danneggiata da un terremoto: per aiutarla, l'imperatore raccomandò la promulgazione di un Senatus consultum che la sollevava dal pagamento del tributum (la tassa sulla proprietà) per tre anni. Nel brano di Tacito relativo a ciò, la città viene chiamata civitas cibyratica apud Asiam.1 punto
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Pur avendo ancora una visione molto limitata dal fatto che ho appena cominciato (circa un annetto) mi sentirei di dire che il collezionismo non è morto è anzi più florido che mai: il problema sta forse nell'espansione di quello che è considerato "materiale collezionabile". Per quelli nati come me tra la fine degli anni '80 e la prima metà degli anni '90 si è aperto il mare magnum delle carte collezionabili. Un pozzo senza fondo fatto di titoli anche evanescenti e che per qualche ragione sta prendendo sempre più piede negli ultimi anni. Non parlo dei grandi titoli famosi (Magic, Pokemon, Yugi-oh) ma anche di giochi meno noti ma con grande attrattiva e un pubblico internazionale legato soprattutto all'anglosfera. Direi che non ci sono mai stati così tanti collezionisti in giro - nella mia cerchia di amici una buona metà delle persone possiede una qualche sorta di collezione - semplicemente la scelta enorme di campi a cui dedicarsi ha un po' annebbiato le branche "classiche" - filatelia e numismatica.1 punto
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Ciao a tutti! Di questa moneta se ne è già parlato (2 EUR Carlo Magno / Karl der Große), ma per me è stata una piacevole sorpresa vedere come i rilievi dell'immagine sul D sviluppino un caleidoscopio di luci e ombre, dipendentemente da come viene illuminata. Ho speso un po' di tempo per fare qualche foto che ne risaltano le proprietà: + al centro il monogramma che il Carlo si faceva scrivere - in quanto analfabeta - e che completava con un Vollziehungsstrich, cioè un tocco finale (la "y" al centro del rombo). Il motivo è preso dalla cappella Palatina del duomo di Aquisgrana: Ade! Njk =============== Per l'archivio: Germania BRD / 2 EURO Data di uscita: 30. März 2023 Tiratura A 4.000.000 (25.000 / 30.000) D 4.200.000 (25.000 / 30.000) F 4.800.000 (25.000 / 30.000) G 2.800.000 (25.000 / 30.000) J 4.200.000 (25.000 / 30.000) per la circolazione (ed in blister)1 punto
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DE GREGE EPICURI Vi mostro questa moneta di Cremona (penso di mistura) chiedendo anche un aiuto per la classificazione; per il momento, questa città lombarda non compare nel nostro catalogo. Pesa 0,72 g e misura 18 mm. Dal lato dela croce, due stelline in due quadranti contigui, e nel giro: CREMONA. Sull'altro lato, FREDERICUS ed al centro P-R-I. Che ne dite?1 punto
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100 euro di base non è poco... Ottima notizia1 punto
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segnalo che è in vendita sulla baia italiana a 250€ solo moneta no cofanetto se qualcuno è ancora interessato può fare un ottimo affare.1 punto
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