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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/18/23 in tutte le aree
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Salve a tutti, in una vecchia scatola di famiglia ho ritrovato un vecchio gioco che mi ha riportato a quando ero un bambino! Domino filatelico, regalatomi da mio nonno, ovviamente abbonato di cronaca filatelica.. vi mando una foto, volevo condividere con voi! Ho anche trovato sul web un ritaglio delle regole7 punti
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Ciao a tutti, oggi che non sono preso come sempre da 1000 impegni, condivido volentieri con voi anche questo denario di Adriano. Provenienza: Roma Numismatics. Descrizione dell'asta: Hadrian AR Denarius. Rome, AD 134-138. HADRIANVS AVG COS III P P, laureate head right / AFRICA, Africa reclining left holding scorpion and cornucopiae, basket of grain at feet. RIC 299; RSC 140. 3.62g, 18mm, 7h. Extremely Fine.4 punti
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Buonasera a tutti, da sempre legato al territorio dove vivo, ne amo conoscere ed approfondire la storia. Il mio Nick name già la dice lunga. Ho già in collezione monete del territorio tra cui la Litra con il galletto e l'etnico Svesano, recentemente ne ho acquisito uno con Etnico Caleno. Conservazione molto bassa e problemi che necessitano di un intervento restaurativo conservativo che ho già avviato con i primi mezzi a disposizione. Partendo dalla premessa che il territorio di Suessa, in epoca preromana popolato dagli Aurunci, entrò sotto il dominio di Roma, che vi dedusse una colonia di diritto latino, nel 313-312 a.C. Suessa coniò monete dal 270 a.C. circa alla Seconda guerra punica. Nel 209 a.C., proprio durante questo conflitto, dodici colonie, tra cui Cales, inviarono legati a Roma, dove rifiutarono di dare l'aiuto che era stato loro richiesto secondo la formula togatorum. Finita la guerra Roma ridusse profondamente l'autonomia precedente e tra le autonomie perse ci fu anche il diritto di coniazione. Quindi a proposito di Cales... Antichissima città degli Aurunci e degli Ausoni, Cales, ricordata da vari scrittori latini, fu conquistata del Romani nel 335 a.C. e vi fu insediata una colonia di 2500 uomini. Fedele ad Annibale, fu punita da Roma con l'imposizione di alti tributi nel 204 a.C. Riabilitata come colonia, nel secolo II a.C. divenne celebre per le ceramiche, oggi conosciute sotto il nome di vasi caleni. Eretta in municipio, a partire dal I secolo fu dotata di templi, di un anfiteatro, di terme e di teatro, mentre nel V secolo fu fondata la Diocesi di Calvi. Nell'879 fu distrutta dai Saraceni e fu ricostruita con mura dal longobardo Atenolfo I, Gastaldo di Calvi e Conte di Capua. Fece poi parte del principato normanno di Capua e nel secolo XII fu conquistata dal re normanno Ruggero II. Grazie alla sua posizione strategica lungo la Via Casilina e lungo la strada per Venafro, fu dotata di un castello e fu sede di una dogana. Fu feudo dei vescovi di Calvi, degli Stendardo nel secolo XIV, dei Carafa e possesso dei duchi di Sessa, fino al 1460, quando Ferdinando I d'Aragona la cedette definitivamente a Capua, di cui poi seguì le sorti. Assediata e saccheggiata durante la Congiura dei baroni, fu quasi completamente abbandonata dopo secoli di declino in seguito alla peste del 1656. Gli abitanti, fuggiti da una situazione ormai compromessa, si rifugiarono nei vicini casali di Zuni, Petrulo e Visciano, tutti lontani circa un miglio, lasciando fondamentalmente spopolata la zona più antica della città. Essi seguirono nei fatti l'esempio dato dai vescovi locali, che dal 1647 presero ad abitare nella vicina Pignataro. Il centro abitato di Zuni divenne sede del potere locale e in seguito sede del municipio, denominato Calvi Risorta e che riunì sotto un'unica amministrazione i tre casali di Calvi Vecchia. ll 27 giugno 1818 le due diocesi furono unite aeque principaliter con la bolla De utiliori di papa Pio VII, assumendo il nome di diocesi di Calvi e Teano. La fonte storica riportata proviene da wikipedia. La trovo basilare al momento, ma si potrebbe approfondire ulteriormente chi volesse. Vi mostro la nuova arrivata. Saluti Alberto3 punti
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Buon giorno, oggi vi presento il mio ultimo aquisto, un antoniniano di Gordiano III , che mi ha attirato molto seppur una moneta comune. Gordian III (238-244). AR Antoninianus (22mm, 4.52g, 12h). Rome, 240. Radiate, draped bust r. R/ Virtus in crested helmet standing l., holding branch and spear, shield on ground before. RIC IV 39; RSC 383 I pareri sono sempre apprezzati, buona giornata.3 punti
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Ciao a tutti, oggi condivido volentieri con voi un denario di Alessandro Severo che ho in collezione da più di 10 anni, con un ritratto discreto. Provenienza HD Rauch. Descrizione dell'asta: Severus Alexander (222-235). Denarius (3,40g), Roma, 233 n.Chr. RIC 120, RSC 440.3 punti
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Con il metal trovano grossi depositi votivi di 2500 anni fa. Tanti gioielli antichi nell’ex palude Le immagini di questa pagina sono di proprietà del gruppo Kujawsko Pomorska Grupa Poszukiwaczy Historii Un tesoro di gioielli e utensili in bronzo è stato trovato nel letto di un lago prosciugato di un lago-palude e trasformato in un campo agricolo. Il materiale è stato individuato nel corso di una perlustrazione compiuta da un gruppo di appassionati di storia e di archeologia che collabora con gli archeologi di Stato. L’operazione si è svolta in un campo arato con l’uso di metal detector. Trovati i primi segni di consistente presenza di metalli antichi, i volontari hanno chiesto l’intervento degli archeologi che hanno compiuto lo scavo, sotto la guida di Wojciech Sosnowski e alla presenza di membri dell’Istituto di Archeologia dell’Università Niccolò Copernico di Toruń e dei servizi del Parco Paesaggistico Wdecki. Il ritrovamento dei depositi votivi e di 100 frammenti d’ossa, derivati – probabilmente – da recenti frantumazioni provocate dalle arature, è avvenuto in Polonia, nel distretto di Chelmno una cittadina della Polonia settentrionale, con circa 20mila abitanti. Gli scavi sono avvenuti nei giorni scorsi. Gli archeologi propongono una datazione che porterebbe a circa il 500 a.C.m ma il deposito potrebbe essere anche più antico. Dirimenti, a tal proposito, saranno le indagini di laboratorio. “I ritrovamenti includono tre depositi che contenevano, tra gli altri, orecchini, collane, bracciali, cerchietti, spille con testine a spirale, pezzi di collane decorate con ciondoli coda di pesce, punte di lancia, ecc…” – dicono i membri del gruppo Kujawsko Pomorska Grupa Poszukiwaczy Historii, che hanno compiuto l’importante scoperta.- Sono state trovate anche parti metalliche di finimenti per cavalli e un gran numero di altri oggetti. Tra questi ci sono anche molto prodotti realizzati con materie prime organiche: tessuti di strumenti di corno e frammenti di corde. Sul sito sono state trovate anche ossa umane, il che potrebbe suggerire che vi sono stati depositati anche sacrifici umani”. Gli archeologi spiegano, infatti, che gli insediamenti più vicino al luogo di ritrovamento praticavano la cremazione dei defunti, mentre nel caso di sacrifici umani – come dimostrano i casi delle cosiddette “mummie di palude”, fenomeno diffuso in tutta l’Europa settentrionale – i corpi venivano inumati o abbandonati nell’acquitrino. Si pensa pertanto che i materiali preziosi fossero deposti per scopi rituali, in una sorta di santuario naturale nel quale venivano anche uccisi i prigionieri nemici o le persone della comunità che avevano infranto gravemente la legge. Probabilmente le esecuzioni avvenivano in dati periodi dell’anno, legate a feste. https://www.stilearte.it/con-metal-detector-trovano-depositi-grossi-votivi-di-2500-anni-fa-tanti-gioielli-antichi-riemergono-dallex-palude/ @Arka dai un'occhiata, forse è di tuo interesse.2 punti
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Ciao , l'unica cosa certa è la sua produzione tramite fusione. Per tutto il resto si resta sempre nel campo delle ipotesi 😶 ANTONIO2 punti
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No ,no,, è tutta un'altra cosa sia culturalmente che tecnicamente. Intanto intercorrono almeno 700 anni poi il manufatto celtico presenta "smalti" che sono altro dai vetrini colorati con sfondo in oro zigrinato delle fibule longobarde ,che sono fibule riconosciute come tali,l'altro oggetto non sappiamo nemmeno che funzione avesse.2 punti
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Non credo che l'insediamento di Nordlingen sia mai stato pesantemente colonizzato dai romani, infatti leggo che sono stati individuati ville e forti nei dintorni ma non vi è evidenza di intense frequentazioni dentro l'oppidum. Noto anche che non vi è traccia di castrum o reticolo a scacchiera nel tracciato stradale di Nordlingen. Probabilmente i romani hanno ritenuto opportuno stanziarsi a debita distanza limitandosi a controllare la popolazione autoctona che continuava a vivere all'interno del Villaggio con i modi e le tradizioni culturali che le erano propri. Cosa vuol dire Nordlingen?2 punti
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Buonasera a tutti, di seguito vi posto un altro interessante video sul processo di stampa della cartamoneta con i relativi test e controlli di qualità del Banco del Messico: Buona visione Saluti numys2 punti
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Molto importante, almeno per me, la presenza nel programma dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici, di cui mi onoro di farne parte, con la presentazione di questo nuovo volume dove tra l’altro sarò presente con un piccolo contributo a quattro mani con Michele Chimienti.2 punti
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Cari forumisti condivido volentieri 🫢🤣 il lotto 249 dell’ultima asta Varesi 81, ultimo entrato in collezione. Tallero da 80 soldi del Leone di Carlo I Cybo Malaspina signore di Massa di Lunigiana (1623-1662), MIR 319, 39 mm, 25,62 grammi, in buon BB. Sapete quanto rifugga dalle modeste conservazioni, ma qui si tratta di una moneta di straordinaria rarità presa poco sopra ad una base letteralmente ridicola. In un piccolo studio di qualche anno fa apparso su Cronaca Numismatica (“I talleri del leone di Carlo I Cybo Malaspina”, In Cronaca Numismatica n. 216), sono illustrati in tutto sette esemplari di tallero del leone di Carlo I Cybo Malaspina per la zecca di Massa di Lunigiana. Di questi esemplari: sei sono del tipo con valore espresso in numeri romani ed uno, l’unico conosciuto, con valore espresso i numeri arabi. Questo esemplare esitato dal buon Alberto, che sono riuscito non so ancora come a prendere, presenta il valore in numeri arabi! 😳 L’ho raffrontato subito con l’esemplare apparso su Cronaca Numismatica ed è assolutamente diverso (quello è anche leggermente meglio conservato). Ne ho dedotto quindi che si tratti del secondo esemplare conosciuto col valore 80 anziché LXXX. Ho avuto l’occasione nei giorni scorsi di incontrare quasi casualmente un profondo conoscitore milanese della monetazione, tra le altre, anche di questa piccola zecca, che io definisco tra quelle da amatori e gliel’ho portata. Mi ha sgranato letteralmente gli occhi, chiedendomi dove diavolo l’avessi trovata…confermando le mie deduzioni, è proprio il secondo esemplare noto. A volte l’emozione di avere in raccolta un R5, assoluto, mancante anche nella Collezione Reale, supera quella di un bel FDC. E detto da me è tutto dire ✌️😁 Buona serata2 punti
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Complimenti per la bellissima rarità acquisita, vedo solo ora il post ma oramai mi collego purtroppo di rado al forum. Dopo quell'articolo del 2009 ebbi modo di scrivere ancora su questi talleri nel 2014 nel Fasc.I dei "Quaderni del Circolo Numismatico e Filatelico Massese" pp-42-51 con il piacere di presentare un terzo tipo inedito. Questa terza tipologia è una sorta di "ibrido" tra le due tipologie precedentemente note: reca al dritto il titolo il titolo di Principe II di Massa come per i Bellesia n.4 ed al rovescio il valore in numeri arabi come nel Bellesia n.5. Nel frattempo altri esemplari sono apparsi per il tipo con numeri romani che ha superato abbondantemente la decina di esemplari censiti mentre per la tipologia con numeri arabi, al di là del terzo tipo sopra citato, il suo esemplare esitato nella passata asta Varesi è a tutt'oggi il secondo esemplare a me noto. Ancora complimenti per l'acquisizione, expo772 punti
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Sogni numismatici. Quando cominciamo una collezione e passiamo in rassegna tutte le tipologie che ci piacerebbe raccogliere, c’è sempre “quella” moneta che pensiamo non riusciremo mai ad acquisire… vuoi per l’estrema rarità, vuoi per l’estremo costo. Per un collezionista di Costantiniane, sono tante le tipologie che si farà fatica a inserire nella propria raccolta, ma “quella” moneta non può che essere la mitica SPES PVBLIC. Emissione tra le più emblematiche di Costantino I, un rovescio che trasuda cristianità e di conseguenza estremamente ricercato anche da chi non colleziona Costantino I nello specifico. Ne consegue che, seppur non particolarmente rari, gli esemplari offerti in vendita raggiungono sempre somme spropositate a 4 cifre (top price di 10.000$ alcuni anni orsono). Quando 15 anni fa ho iniziato a collezionare le monete di Costantino I, ho immediatamente identificato la SPES PVBLIC come la “moneta che non avrò mai”… ma mi sbagliavo. i sogni numismatici qualche volta diventano realtà.1 punto
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Ciao, ti ringrazio, più che altro la considero una raccolta di stranezze e moltissime sono veramente a dir poco imbarazzanti, ma è un mio divertimento iniziato nel 2012. Continuerò ad aggiornare la discussione anche se personalmente non ne posseggo nemmeno una. Nei meandri della discussione troverai anche qualcosa di storico ed effettivamente utilizzato come denaro (saranno si e no una ventina) che ho considerato ugualmente delle bizzarrie, tipo post: 584-585-586-589 Se eventualmente ti capita qualcosa di stranissimo puoi anche inserirla tu stesso, qualcosa possibilmente non già presente nella discussione in corso.1 punto
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Ciao, sapendo che a @dupondionon dispiace, anzi, ricondivido i miei 6 esemplari già presentati in passato aggiungendo gli ultimi 3 fino ad ora mai postati ovviamente che hanno tutti , chi più e chi meno circolato. 😶 ANTONIO1 punto
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DE GREGE EPICURI Visto che qui nessuno ti risponde, penso che l'unica sia rivolgersi alla prof. Adriana Travaglini dell'Università del Salento, per sapere in quali biblioteche puoi trovare l'opera.1 punto
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Concordo con l'identificazione di @Stilicho. Quella che sembra un'ala a mio avviso è un panneggio della veste/mantello1 punto
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Filippo III Tornese 1600 Uncini dei bastoni rivolti verso le pietre focaie.1 punto
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@nikita_ 🙏 Mi complimento e ti ringrazio per la discussione costantemente aggiornata negli anni. Nel tempo libero mi sto ripassando dalla prima pagina, un po' alla volta (anche se non tutte le immagini fuori dal forum sono più fruibili) quello che ritengo sia, dal mio punto di vista, una carrellata di piccole (quasi tutte) opere d'arte (quasi tutte) originali. Parere personale, oltretutto da neofita, le più le chiamerei monete solo perchè coniate da zecche e con un valore di una valuta, senza un effettivo contesto numismatico storico ad oggi, ma la quantità di novità in pochi decenni potrebbe rendere questo periodo una branca di numismatica a se. Testimoniano, tra varie cose, come le tecniche di conio si evolvono e quanto è possibile mettere in pratica la fantasia su delle monete, anche se "solo" da collezione. Collezionando solo euro, qualcuna me la sono procurata e sono una gioia per gli occhi, ma senz'altro l'essere nuove qua può giocare una differenza con le attuali monete più vecchie, abbellite dal tempo. Tra quelle viste fino ad ora, mi sembra di capire che sono tutte piuttosto moderne e dunque non ci sono ancora storicità sull'usura dopo diversi decenni. Queste chissà come si trasformeranno! Tra incastonaggi fissi e mobili (come perni, puzzle, pietre, etc.), materiali differenti, colori, odori e non so cos'altro citare... Forse si creeranno combinazioni di usura particolari ed inattese che renderanno la numismatica futura un po' più ricca di varianti. ..e intanto mi iscrivo alla discussione! Buon proseguimento! 💪1 punto
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Ciao, anche io penso che non si tratti di un suberato ma di un normale denario già coniato sottopeso che ha subito il processo di cristallizzazione che ne ha ridotto ancora di più il peso iniziale (se il peso attuale di 1,60 g da te indicato è corretto la mia opinione è che risulta troppo leggero per essere un suberato con il rivestimento in argento tutto sommato ancora integro. Molto più probabile che la moneta abbia subito la cristallizzazione del metallo ) 😶 ANTONIO1 punto
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Bellissimo esemplare, in conservazione eccelsa, senza nulla togliere alle conservazioni inferiori, questa moneta ti risveglia il piacere collezionistico per queste emissioni.1 punto
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Cosa hanno trovato gli archeologi nella cloaca della città romana di Altino in Veneto. Il bilancio degli scavi La cloaca portata alla luce durante gli scavi del 2022 (foto: © Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Venezia e Laguna/Museo Archeologico Nazionale di Altino) Domenica 18 giugno Leonardo Bernardi, archeologo del Museo di Altino, ci svelerà come vivevano gli antichi altinati… grazie agli oggetti ritrovati nell’estate 2022 durante lo scavo della cloaca. Oggetti ceramici, vitrei e resti di animali trovati nella cloaca romana di Altino La cloaca serviva il quartiere residenziale augusteo e fu utilizzata per tutto il I secolo d.C.; durante il periodo di attività, vi transitarono migliaia di rifiuti, come oggetti buttati via o perduti, per lo più rotti, caduti o gettati dentro i tombini o nelle canalette a cielo aperto; scarti dei pasti; deiezioni di persone e animali. Molti oggetti rimasero imprigionati nello strato di fanghiglia sul fondo della cloaca: testimonianze preziose che, oggi, ci aiutano a ricostruire il modo di vivere dei nostri antenati altinati. Nello scavo sono emersi anche diversi oggetti di uso quotidiano: vasellame da mensa e da cucina, lucerne, oggetti per la cura del corpo, frammenti in vetro, utensili di artigianato finiti nella fognatura attraverso i “tombini” dell’epoca Altino (Altinum in latino) era un’antica città localizzata nell’attuale comune di Quarto d’Altino, in provincia di Venezia. Antichissimo insediamento paleoveneto, dopo la conquista romana si evolse in un importante scalo commerciale, grazie alla posizione sulla Laguna Veneta ed al passaggio di alcune importanti arterie stradali. Di Altino resta oggi un’interessante area archeologica con un museo annesso. Nel II secolo a.C., Altino seguì le sorti di tutta la Venetia e fu pacificamente assoggettata a Roma. Il processo di romanizzazione iniziò nel 131 a.C. con la costruzione della via Annia: da questo momento il centro cominciò ad acquisire l’ideologia urbana dei conquistatori e, a partire dall’89 a.C., subì un primo processo di urbanizzazione, conclusosi nel 49-42 a.C., quando ad Altino fu concesso il diritto romano (venne iscritta alla tribù Scaptia) e fu creata municipio. Nei pressi di Altino, nel gennaio 169, morì l’imperatore Lucio Vero, che stava rientrando in Italia, insieme col fratello Marco Aurelio, da una spedizione contro i barbari, nel corso delle guerre marcomanniche. Domenica 18 giugno 2023, ore 15:30 Visita per tutti e tutte, su prenotazione, gratuita per gli abbonati e compresa nel prezzo del biglietto per gli altri. Per prenotare: [email protected] 0422789443 https://www.stilearte.it/cosa-hanno-trovato-gli-archeologi-nella-cloaca-della-citta-romana-di-altino-in-veneto-il-bilancio-degli-scavi/1 punto
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Questo è cristallizzato, ovvero l'argento tende a sfaldarsi, se cade su una superficie dura è la fine, credo1 punto
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Scavi in un terreno. Portata alla luce in una tomba con tre scheletri una straordinaria spada di 3mila anni fa Gli archeologi hanno fatto una scoperta molto speciale durante gli scavi a Nördlingen – città tedesca di 19.268 abitanti, situata nel land della Baviera e appartenente al circondario del Danubio-Ries – nei giorni scorsi: una spada di bronzo che ha più di 3000 anni ed è così eccezionalmente ben conservata che brilla ancora. È un esemplare delle spade in bronzo ad elsa piena, la cui elsa ottagonale è realizzata interamente in bronzo. L’oggetto – che ha una lunghezza di 80 centimetri – sarà studiato nelle prossime settimane. I ritrovamenti di spade dell’età del bronzo medio (fine del XIV secolo a.C.) sono rari e, secondo l’Ufficio statale per la protezione dei monumenti, provengono da tumuli funerari o da luoghi in cui sono avvenuti riti sacrificali. La spada è stata trovata in una tomba in cui tre persone con ricchi doni di bronzo furono sepolte in rapida successione. Johann Friedrich Tolksdorf dell’ufficio statale, nel corso della conferenza stampa di presentazione della scoperta, ha detto che la spada è così ben conservata perché giaceva in un terreno caratterizzato dalla presenza di sedimenti molto fini. Pochissimo ossigeno è arrivato all’oggetto. E ciò ha limitato i fenomeni ossidativi. La lama è tagliente e pare che non sia stata usata poiché non esistono deformazioni causate dai colpi. La spada sarà ulteriormente studiata in laboratorio, con il supporto delle radiografie. “La spada e la sepoltura devono ancora essere esaminate in modo che i nostri archeologi possano classificare questo ritrovamento in modo più preciso. Ma si può già dire: lo stato di conservazione è straordinario! Una scoperta come questa è molto rara”, spiega il curatore generale, professor Mathias Pfeil, capo dell’Ufficio statale bavarese per la conservazione dei monumenti. https://www.stilearte.it/scavi-in-un-terreno-portata-alla-luce-in-una-tomba-con-tre-scheletri-una-straordinaria-spada-di-3mila-anni-fa/1 punto
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------------------ ANGLOSASSONI ORO / ELETTRO ----------------------- per vedere cosa sono le trymsa: ----> ------------------ ANGLOSASSONI ARGENTO / MISTURA -----------------------1 punto
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Moneta da 50 cent. del 1921 Moneta da 50 cent. del 1922 Due esemplari della moneta da 50 cent. del 1925 apollonia1 punto
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Ciao Genny non sono certo io il venditore ma il potenziale acquirente cioè ex potenziale acquirente.. e ho fatto piu che bene a rivolgermi a voi..ciaoo1 punto
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Buongiorno, presumo voglia avere un'identificazione delle monete. Comincio io, l'immagine numero 1 e la numero 20 è un trifollaro di Guglielmo II. L'immagine numero 2 e 3 è un 12 bagattino di Venezia ma non saprei dire di quale doge. Per l'immagine 6,7 non mi voglio sbilanciare non essendo la mia monetazione ma potrebbe essere un Follis (perdonatemi se ho detto una cavolata). L'immagine 12 sono abbastanza sicuro che sia una 1 Croazia. Invece l'immagine 16,17 è una speciosa di Pisa, perfettamente centrata non tosata e con ancora tutta la perlinatura, in ottime condizioni direi. Mentre l'immagine 18,19 sono 5 centesimi Vittorio Emanuele II, moneta abbastanza comune e in condizioni non eccelse.1 punto
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Con le caravelle non ho mai provato, mentre con gli scudi, sterline, corone e marenghi si. I risultati sono stati tutti + o - conformi (quelli veri) con i titoli dichiarati pur avendo delle variazioni (esempio una sterlina di Elisabetta II del 1999 l'ha data come oro a 938 millesimi ... invece che i 916,7 millesimi effettivi e dichiarati). Queste variazioni possono dipendere da diversi fattori, dalla calibrazione dello strumento a quello che viene chiamato "effetto matrice", ovvero il fenomeno fisico per cui gli elementi creano delle interferenze tra loro. In questo effetto inter-layer i raggi X di un elemento possono essere assorbiti o amplificati da altri elementi che compongono il campione sotto analisi. I limiti di rilevabilità e/o la percentuale di un dato elemento può variare a seconda degli stessi elementi che compongono il campione o della tipologia stessa del campione. Utopicamente tutte le misure dovrebbero dovrebbero riportare esattamente gli stessi dati, ma in realtà non è così a causa di quanto già detto sopra, e solo raramente sono identiche. Come più volte sottolineato, per ogni campione, andrebbero fatte letture su più aree, in modo da creare una base dati per poter ottenere una media significativa. Per motivi facilmente comprensibili, raramente ho potuto fare letture su più aree (dovrei avere uno strumento tutto mio.) Circa 8 anni fa feci tre letture su una moneta. Si tratta platealmente di un falso ma ero particolarmente interessato alla sua composizione. Le letture diedero una risposta ben chiara ... ottone. Ma quale ottone ??? Ecco le percentuali Cu 73 % Zn 27 % ... quindi si trattava quasi certamente di ottone recuperato da munizionamento (bossoli). Certo, non è stato determinante per capire quando e da chi era stato originariamente prodotto quell'ottone o la moneta, ma almeno ci ha dato un arco temporale (dopo il 1890). Poi per noi può avere un'utilità come parametro di giudizio:. Esempio: Se si testa una moneta che dovrebbe essere argento 800, e la lettura dice 830 ... non è significativo, ma se la lettura dice 600 .. qualche dubbio me lo metto. Chiudo dicendo che esistono diverse tipologie di analizzatori XRF (EDXRF, XRF, XRD ecc) e presumo possano dare anche letture diverse tra loro (anche se lo scarto è minimo)... in ogni caso, ancora una volta, devo ribadire che non sono un esperto di XRF e che mi baso solo su quello che ho letto.1 punto
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https://fondazionezeri.unibo.it/it/allegati/federico-zeri_la-galleria-spada_introduzione/@@download/file/Zeri_La Galleria Spada_Introduzione.pdf1 punto
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Taglio: 2€ CC Nazione: Portogallo Anno: 2008 Tiratura: 1.000.000 Condizioni: BB Città: Bibione (Ve)1 punto
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Mi sono perso la discussione, comunque anche se con un anno di ritardo faccio i miei complimenti per il premio ricevuto dal Gruppo Numismatico Quelli del Cordusio, che inarrestabile continua la diffusione culturale ancora e ancora, con il futuro n. 10 del Gazzettino che verrà pubblicato prossimamente.1 punto
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Antonio Spada di Brescia, esponente dalla famiglia Spada, so che ha pubblicato alcuni libri, in massima parte riguardanti onorificenze e altro, di varie epoche, anche italiane. Ti posto una foto. Non è detto che non vi siano anche esemplari di monete o simili. Ciao.1 punto
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Coma fanno già adesso, con bonifici per prestazioni inesistenti (finte consulenze, ecc.).1 punto
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Buongiorno a tutti voi, leggendo questa discussione sulla possibile sparizione del denaro contante, mi è venuto da chiedere (anche per stemperare un po), come si pagheranno le tangenti? Come faranno quei poveretti di criminali (compresi qualche politico) ad arrotondare i loro proventi?1 punto
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Taglio: 5 cent Nazione: Germania a Anno: 2022 Tiratura: 27.000.000 Condizioni: BB Città: Milano Note: NEWS!!! Taglio: 5 cent Nazione: Grecia Anno: 2022 Tiratura: ??? Condizioni: BB++ Città: Milano Note: NEWS!!! Taglio: 5 cent Nazione: Andorra Anno: 2018 Tiratura: 1.800.000 Condizioni: BB++ Città: Milano Note: NEWS!!! Taglio: 5 cent Nazione: San Marino Anno: 2004 Tiratura: 1.000.000 Condizioni: B Città: Milano1 punto
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Non ho più partecipato a questa discussione, ma ovviamente intendevo sulla superficie le macchie di corrosione,non in spessore (difficile da verificare). Il bello è che che monete diciamo con macchie tipo ossidazione (una o più macchie in diversi punti) sono di tutte le date e di tante nazioni. Le monete sono arrivate sempre in capsula e conservate in uno dei migliori e più costosi raccoglitori di monete della Leuchtturm.Dopo questa esperienz a ho interrotto di raccogliere i 2 euro e tanti costano davvero tanto. Non riesco ad immaginare che apro le confezioni di monaco ,tipo la Kelly (valore intorno ai 5000€) e la trovo corrosa o con macchie.Se non si chiarisce il perché delle macchie ,io non colleziono più i 2 euro. La cosa è successo in diversi contenitori super sigillati,senza umidià apparente.Per intuizione credo che la cosa dipende esclusivamente dal tipo di capsule in plastica usata, ma è solo una supposizione logica.Devo verificare a quali nazioni questo accade. e a quali no. La combinazione dei materiali usati nell'euro,soprattutto nei 2 euro) ala lunga/lunghisisma non fa ben sperare. Allora meglio Monete in altri materiali. argento è argento e oro è oro.1 punto
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Sul numero di febbraio 2023 di Panorama Numismatico usciva l'articolo Il Tricolore ai piedi del Leone a firma di @Fratelupo e del sottoscritto. Ho pensato di fare una nota anche qui a favore di chi non ha potuto leggere l'articolo, sperando di interessare qualche lettore. L'articolo riguarda la ''scoperta'' del Tricolore sul piedistallo su cui poggia le zampe il Leone di San Marco sul 20 lire 1848 del Governo Provvisorio di Venezia (Decreto n. 931 del 14 gennaio 1849). Il tutto parte da un articolo di @Fratelupo sul grosso di Treviso (RIN CXIV pp.295 ss.), dove l'autore spiegava come in araldica si rappresentavano i colori su superfici che non potevano essere colorate. L'idea dell'incisore fiammingo Jean Baptist Zangrius nel XVII secolo prevede un sistema di punti e linee per indicare i colori degli stemmi. Fu così che,esaminando un esemplare del 20 lire sotto in binoculare, vengono notate delle righe sotto la scritta XI AGOSTO MDCCCXLVIII. A sinistra le righe sono diagonali da sinistra a destra, dette di banda, al centro uno spazio vuoto e a destra linee verticali. Ora le righe di banda corrispondono al colore verde, lo spazio vuoto al bianco e le righe verticali al rosso. Quindi sul piedistallo, oltre alla scritta, è presente anche il Tricolore. Il primo Tricolore su una moneta italiana. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Queste sono iniziative personali e lodevoli, il tentare di coinvolgere i propri figli al collezionismo ed alla passione per la numismatica e filatelica. Ovviamente non è detto che diventino collezionisti o studiosi di queste due materie, ma comunque li coinvolge in una cosa che sicuramente li arricchisce culturalmente, poi saranno loro che crescendo vedranno se questa sarà una loro passione, oppure se magari diventerà un loro mestiere. Complimenti. 👍👍👍1 punto
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Concordo. È ciò che penso anche io. Il principale rischio futuro per la numismatica è proprio la totale digitalizzazione dei pagamenti. La direzione è quella. Ci vorrà tempo, ma secondo me ci arriveremo. Dopo molti millenni, le monete fisiche scompariranno. E la numismatica si ridimensionerà notevolmente. Mi piange il cuore, ma temo sarà così1 punto
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No, per carità, in quel modo si che sarebbe la fine, per lo meno di un collezionismo possibile per quasi tutti... In effetti se collezionare monete è ancora qualcosa di fattibile economicamente per quasi tutte le tasche è proprio perchè i numeri delle persone coinvolte pur essendo in espansione sono comunque ancora limitati, ma se scattasse una frenesia speculativa in stile oro californiano, si salvi chi può 😅... schizzerebbero tutte le valutazioni, gli oggetti più rari e importanti sparirebbero dal mercato tipo antichi dipinti rinascimentali, il collezionismo di monete si assimilerebbe a quello d'arte diventando inarrivabile per la maggior parte delle persone, l'industria della frode e del patacchismo di ogni forma raggiungerebbe dimensioni "stupefacenti", i poveri commercianti così come forum e gruppi di numismatica sarebbero assediati e invasi da immani e terrificanti orde di esseri con la bava alla bocca che biascicano: quanto valeeeeee!!!... Quindi fanculo gli influenzer dalla numismatica (almeno qui no, cacchio!), per carità, che dopo ci si ritrova tutti con l'influenza numismatica oltre i 40 gradi 🤒 ...meglio lasciare le cose come stanno che tutto sommato mi paiono andare bene 😅 😁 (Ovviamente anche io scherzo, ma non troppo 😋)1 punto
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Ritengo, mia personale opinione, che ad oggi la principale minaccia per la numismatica sia la moneta elettronica. Se soppianterà del tutto il contante, potrebbe essere che le generazioni che non avranno mai usato una moneta nella vita quotidiana non subiscano il fascino delle monete. Son d’accordo, anche io ho “sospeso” la numismatica dai 16 ai 35..1 punto
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Forse ci sono: ”Le prove contraddistinte colle parole 1a PROVA TECNICA rappresentano la moneta come ricavata dal punzone uscito grezzo dal pantografo mentre che quelle colla parola PROVA rappresentano la moneta che ha già avuto il ritocco dell'Incisore e finalmente quelle colla parola PROVA DI STAMPA rappresentano la moneta completamente finita e da considerarsi quindi come « fior di conio » essendo stampata con coni appositamente scelti e coniata in numero ristretto.” (Cfr. Rassegna numismatica ANNO XXX LUGLIO-AGOSTO-SETTEMBRE 1933 - XI Num. 7-8-9 pag.270-271) Mario Lanfranco, I PROGETTI E LE PROVE DI MONETE DEL REGNO D'ITALIA.1 punto
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