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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/17/23 in tutte le aree
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Buon sabato Amici. Ferdinando II Tornesi 1853 ex Collezione Francesco di Rauso @francesco77.7 punti
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Grazie @gennydbmoney, quando vedo queste cose mi passa la voglia di dare informazioni... 🥺 Arka Diligite iustitiam3 punti
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io mi fido di te: Ed adesso sono tre: ci si rilegge a settembre con l'Osmia rufa! Servus Njk2 punti
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È quello che penso anch'io,ma non tanto per il fatto che la moneta oggetto della discussione sia in asta ma per il fatto che ,nonostante le informazioni ricevute,il venditore allude ad una probabile genuinità della moneta ma poi, ovviamente,chiarisce che la moneta viene venduta con la formula "visto e piaciuto"... Un po' come l'altra discussione sui 120 grana del 1826 di Francesco I di Borbone, nonostante la mia segnalazione,e lo sdegno di alcuni partecipanti alla discussione ,la moneta è ancora in vendita allo stesso prezzo,per non parlare poi degli altri oggetti che il venditore ha in vendita... Sinceramente la vedo come una presa per i fondelli e, questo mi dà alquanto fastidio...2 punti
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Grazie per le informazioni. Si, credo di avere delle foto migliori. Le allego.2 punti
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Penso che come dice sostanzialmente anche Nikita "solo" 10 numeri diversi non sono abbastanza per suscitare un interesse tale da far valere una banconota circolata più del suo facciale. Fossero stati 11 diversi magari qualcuno l'avrebbe pagata di più ma così fanno 50€ tondi tondi.2 punti
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Il discorso che oggi gli mb valgono poco,per quanto riguarda le monete della repubblica, è condivisibile,ma se andiamo su altri tipi di monetazione,per alcune date è difficilissimo trovarle anche mb,che poi data la rarità venga considerata magari quasi bb questo è frequente,né so qualcosa con la mia raccolta delle monete delle sedi vacanti dello stato pontificio, saluti Aldo.2 punti
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Salve. Ho avuto in dono un lotto di monete del titolo da 50 cent., 1 Franco e 2 Franchi di varie date, che ho trovato interessanti anche per le varianti che possono presentare nella data. Moneta da 2 Franchi del 1924 D/ Mercurio, dio del commercio. COMMERCE INDUSTRIE / DOMARD INV. 1924 R/ CHAMBRE DE COMMERCE DE FRANCE – BON POUR / 2 / FRANCS / BR. AL. Contorno zigrinato Rame-alluminio: 7,9 g – diametro 27 mm Varietà a cifre 2 e 4 aperte Come si vede sotto, ci può essere anche la variante con le due cifre “chiuse” da un piccolo residuo di metallo che vi si è incastrato durante la coniatura, ostruendo lo spazio che invece è rimasto nell’altra variante. apollonia1 punto
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Ciao a tutti, premetto che la tecnica in oggetto è sicuramente sconsigliatissima nel caso di monete di valore o nel caso di monete comunque "leggibili" e che necessitino di una (per quanto profonda) pulizia. Ma, avendone sentito parlare, avendo visto qualche tutorial ed essendo un curioso di natura ho comunque voluto provare. Non mi biasimate Volevo condividere con voi i risultati. Mi sono dunque procurato il necessario: un trasformatore (nel mio caso con uscita a 9 Vcc), un paio di "coccodrilli" (i morsetti a pinza) da montare sui due cavi d'uscita del trasformatore, un contenitore (nel mio caso in plastica) ed una barretta di ferro (i tutorial facevano l'esempio di un cucchiaino, ma perchè rovinarne uno?); acqua di rubinetto e sale fino da mettere nel contenitore. E poi, soprattutto, una moneta da "sacrificare" sull'altare della scienza. Per quest'ultimo punto ho recuperato un lotto di monete del regno, principalmente 5 centesimi "spiga" e 10 c "ape", che avevo comprato tempo fa proprio per avere materiale "di prova". La maggior parte in condizioni pessime, alcune peggio. Oltretutto, tutte le monete da 10 c "ape" erano state "grattate" all'altezza della data alla ricerca di date pregiate. Insomma, dopo 10 minuti di "lavorazione", l'acqua era diventata una cosa inguardabile: nero-marrone-verdastra, sembrava una palude. Ma questo è stato il risultato: prima: E dopo: Per le foto non c'è trucco non c'è inganno: stesso sfondo, stessa luce, stesso telefono a farle (e stesso, scarsissimo, fotografo). è chiaro, non si può dire che sia una bella moneta (l'elettrolisi si porta via l'ossido ma anche un po' di materiale "buono", da cui l'aspetto butterato), ma almeno è riconoscibile. Sto pensando di fare altra pratica su altri rottami che ho, per poi magari applicarmi a qualche altro rottame, ma del quale ignoro la provenienza... magari diventa almeno leggibile...1 punto
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Salve a tutti , sono nuova in questo gruppo , e in generale in tutti i gruppi. Non sono mai stata appassionata di Forum, ma negli ultimi tempi sono cambiate un po' di cose,la piu' importante la morte di mio nonno che ci ha lasciato un po' di cose... e tra queste ci sono delle medaglie particolari. Non essendo esperta , ho chiesto in giro e degli amici mi hanno consigliato il vostro Sito, perche' testuali parole :" prima di farti fregare informati bene ". Ed eccoci qui ... Mi chiamo Grazia e vivo in Svizzera, mio Nonno ci ha lasciato delle Medaglie della Croce Rossa e delle monete antiche e volevo sapere se ci fosse l’opportunità di sapere se hanno del valore reale od erano solo affettive...visto che lui nella Croce Rossa ci aveva fatto volontariato tanti anni. Ringrazio tutti per un eventuale interessamento e informazioni. Buon fine settimana Grazia1 punto
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Cosa hanno trovato gli archeologi nella cloaca della città romana di Altino in Veneto. Il bilancio degli scavi La cloaca portata alla luce durante gli scavi del 2022 (foto: © Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Venezia e Laguna/Museo Archeologico Nazionale di Altino) Domenica 18 giugno Leonardo Bernardi, archeologo del Museo di Altino, ci svelerà come vivevano gli antichi altinati… grazie agli oggetti ritrovati nell’estate 2022 durante lo scavo della cloaca. Oggetti ceramici, vitrei e resti di animali trovati nella cloaca romana di Altino La cloaca serviva il quartiere residenziale augusteo e fu utilizzata per tutto il I secolo d.C.; durante il periodo di attività, vi transitarono migliaia di rifiuti, come oggetti buttati via o perduti, per lo più rotti, caduti o gettati dentro i tombini o nelle canalette a cielo aperto; scarti dei pasti; deiezioni di persone e animali. Molti oggetti rimasero imprigionati nello strato di fanghiglia sul fondo della cloaca: testimonianze preziose che, oggi, ci aiutano a ricostruire il modo di vivere dei nostri antenati altinati. Nello scavo sono emersi anche diversi oggetti di uso quotidiano: vasellame da mensa e da cucina, lucerne, oggetti per la cura del corpo, frammenti in vetro, utensili di artigianato finiti nella fognatura attraverso i “tombini” dell’epoca Altino (Altinum in latino) era un’antica città localizzata nell’attuale comune di Quarto d’Altino, in provincia di Venezia. Antichissimo insediamento paleoveneto, dopo la conquista romana si evolse in un importante scalo commerciale, grazie alla posizione sulla Laguna Veneta ed al passaggio di alcune importanti arterie stradali. Di Altino resta oggi un’interessante area archeologica con un museo annesso. Nel II secolo a.C., Altino seguì le sorti di tutta la Venetia e fu pacificamente assoggettata a Roma. Il processo di romanizzazione iniziò nel 131 a.C. con la costruzione della via Annia: da questo momento il centro cominciò ad acquisire l’ideologia urbana dei conquistatori e, a partire dall’89 a.C., subì un primo processo di urbanizzazione, conclusosi nel 49-42 a.C., quando ad Altino fu concesso il diritto romano (venne iscritta alla tribù Scaptia) e fu creata municipio. Nei pressi di Altino, nel gennaio 169, morì l’imperatore Lucio Vero, che stava rientrando in Italia, insieme col fratello Marco Aurelio, da una spedizione contro i barbari, nel corso delle guerre marcomanniche. Domenica 18 giugno 2023, ore 15:30 Visita per tutti e tutte, su prenotazione, gratuita per gli abbonati e compresa nel prezzo del biglietto per gli altri. Per prenotare: [email protected] 0422789443 https://www.stilearte.it/cosa-hanno-trovato-gli-archeologi-nella-cloaca-della-citta-romana-di-altino-in-veneto-il-bilancio-degli-scavi/1 punto
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Cari forumisti condivido volentieri 🫢🤣 il lotto 249 dell’ultima asta Varesi 81, ultimo entrato in collezione. Tallero da 80 soldi del Leone di Carlo I Cybo Malaspina signore di Massa di Lunigiana (1623-1662), MIR 319, 39 mm, 25,62 grammi, in buon BB. Sapete quanto rifugga dalle modeste conservazioni, ma qui si tratta di una moneta di straordinaria rarità presa poco sopra ad una base letteralmente ridicola. In un piccolo studio di qualche anno fa apparso su Cronaca Numismatica (“I talleri del leone di Carlo I Cybo Malaspina”, In Cronaca Numismatica n. 216), sono illustrati in tutto sette esemplari di tallero del leone di Carlo I Cybo Malaspina per la zecca di Massa di Lunigiana. Di questi esemplari: sei sono del tipo con valore espresso in numeri romani ed uno, l’unico conosciuto, con valore espresso i numeri arabi. Questo esemplare esitato dal buon Alberto, che sono riuscito non so ancora come a prendere, presenta il valore in numeri arabi! 😳 L’ho raffrontato subito con l’esemplare apparso su Cronaca Numismatica ed è assolutamente diverso (quello è anche leggermente meglio conservato). Ne ho dedotto quindi che si tratti del secondo esemplare conosciuto col valore 80 anziché LXXX. Ho avuto l’occasione nei giorni scorsi di incontrare quasi casualmente un profondo conoscitore milanese della monetazione, tra le altre, anche di questa piccola zecca, che io definisco tra quelle da amatori e gliel’ho portata. Mi ha sgranato letteralmente gli occhi, chiedendomi dove diavolo l’avessi trovata…confermando le mie deduzioni, è proprio il secondo esemplare noto. A volte l’emozione di avere in raccolta un R5, assoluto, mancante anche nella Collezione Reale, supera quella di un bel FDC. E detto da me è tutto dire ✌️😁 Buona serata1 punto
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Fai una bella foto nitida del tuo francobollo fronte/retro su sfondo nero.1 punto
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Buonasera @Gordonacci La rarità è spesso dettata dalle varianti, ma per questo tipo non mi risultano varietà particolarmente rare o ricercate. Non è comune, non la si trova a pochi euro. Decisamente più rara, come tutte le ossidionali, in stato SPL, dove può raggiungere i 2000 euro... un buon BB va sui 100/200 Una moneta affascinate, dalle lettere leggermente disallineate, moneta battuta dopo la resa della città a Louis XVIII. Lo stato mi pare MB, per lo stato delle lettere e delle foglie, la L anche pare molto consumata. Moneta da 30/50 euro a mio modesto avviso, ma piena di fascino, complimenti Saluti Napoleonici L1 punto
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Fiuuu.... per un attimo era scemata la mia felicita per avere una moneta discreta in collezione. Tanto che stavo per smontare l'altarino per lei predisposto1 punto
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Moneta da 50 cent. del 1923 2,0 g - 18 mm Variante a 2 chiusa Variante a 2 aperta apollonia1 punto
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Non fare il furbo @ARES III 😁 , già il semplice fatto che tu chiedessi consiglio denuncia i tuoi legittimi dubbi sull'attribuzione fatta dal redattore ( non posso pensare che gli archeologi inglesi gabbiano toppato in maniera così plateale ) ,il punto interrogativo è solo una ulteriore finezza.1 punto
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Dettaglio meglio l'aggettivo che ho utilizzato: avendo il venditore ricevuto informazioni sull'oggetto, avrebbe potuto (o dovuto) usare quel poco nella descrizione. Ovvero: invece di scrivere "moneta da identificare", poteva scrivere "gettone 1933 Milano", o qualcosa di simile. Aggiungendo magari che non aveva idea di perché fosse stato coniato e che uso avesse, certo, ma non ciurlando clamorosamente nel manico, facendo intendere che si potrebbe trattare daltro... Se non avesse chiesto qui, allora avrei potuto capire, ma dopo aver ricevuto qualche informazione... @Claudio59: male male...1 punto
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Questa credo denaro di Federico ll Messina Dovrebbe essere n' altro denaro di Federico ll per Messina . Queste ultime etá medioevale - 1150/1250 faccia conto questo periodo piú o meno. Tenga presente non é la mia monetazione che seguo,ma potrei azzeccare1 punto
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Buona sera. Sono capitato su questo forum per caso e spero potete aiutarmi. Un amico mi ha mostrato una moneta romana che non avevo mai visto. Lui non ha idea di cosa di tratti e mi ha chiesto di informarmi. Nella moneta si legge bene "IMP T CAES DIVI VESP F AVG P M TR P P P COS VIII", sul reto "ROMA CS". Presumo che sia una moneta del l'Imperatore Tito. Potete dargli un'occhiata per darmi pui dettagli? Grazie per il vostro supporto.1 punto
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@Adelchi66 grazie. Avevo dei dubbi, è per questo che nel titolo ho messo il punto interrogativo. Comunque, anche se fai il modesto, hai ottime conoscenze, da esperto.1 punto
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Ciao Ares ,grazie dell'"esperto" ma ce ne vuole ancora... Comunque : secondo me ,quasi certamente non è una fibula ,sicuramente non è romana. Visto il gusto per il decoro a compasso e per gli smalti policromi direi celtica insulare di III IV sec. a.C. La funzione non è definibile ,forse decorativa,forse apparteneva ad un fodero di spada o a una brocca ,chi lo sa? Il drago io proprio non ce lo vedo , ripeto è un tipico decoro geometrico sviluppato a compasso ,aniconico ,tipico dei Celti britannici .1 punto
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Peccato, l’argomento sui movimenti ecologisti radicali che promuovono la disubbidienza civile di fronte ad una inadeguata presa in conto delle diverse minacce ambientali, sui loro potenziali effetti salutari o controproducenti, meritava di più di questa diatriba sempliciotta e di queste affermazioni approssimative e al limite della diffamazione. All’inizio riporti dati accertati e ben conosciuti (l’A22, la rete di questi gruppi attivisti, è finanziata in gran parte dal Climate Emergency Found (CEF) ma anche dal « crowdfunding » che ha un quadro legale), poi aggiungi accenni evasivi su pacchetti di finanziamenti loschi da parte di lobby dell’industria petrolifere volte a screditare i movimenti ambientalisti nel loro complesso. A questo punto anch’io sto aspettando un riferimento a qualche articolo non fazioso sulle « varie inchieste in merito ». A proposito dei tre nomi citati dei fondatori del CEF, vorrei rimettere a posto le cose: Trevor Neilson, ex direttore di progetti della Bill and Melinda Gates Fundation, presidente di Wastefuel, Global Business Coalition on HIV/AIDS, cofondatore del Global Philantropy Group, è stato personalmente sensibilizzato all’emergenza climatica dopo un incendio in California, durante il quale moglie e figli sono stati costretti a scappare dalla propria casa. Beh, meglio tardi che mai? Ha recentemente preso le distanze dal CEF. Aileen Getty è una dei nipoti di Jean Paul Getty, fondatore della Getty Oil Company, compagnia venduta dai figli del magnate del petrolio nel 1984 a Texaco. Il poco che ne rimaneva ha dichiarato bancarotta nel 2011. Rory Kennedy, figlia postuma di Bob Kennedy, regista e produttrice cinematografica… Se hai qualche informazione seria trattandosi di un eventuale legame diretto ed attuale di queste tre persone con imprese petrolifere o altre aziende inquinanti, o le loro lobby, puoi darli qui senza rischio di querela, se sono fatti e non affermazioni prive di fondamento. Altrimenti, il « dibattito » che hai iniziato contribuirà, come spesso accade, ad alimentare le teorie complottiste che fingi di denunciare altrove.1 punto
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Quattro esemplari della moneta da 1 Franco del 1923 con la cifra 2 aperta 4,0 g – 22 mm 4,0 g – 22 mm 3,8 g – 22 mm 3,9 g – 22 mm apollonia1 punto
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Ciao, bella moneta a mio parere autentica che tutto sommato porta ancora bene l'età che ha 😶. Sembra che sia stata tentata una sua pulizia, non proprio da esperti, che ha lasciato qualche segno sulla sua superficie. ANTONIO1 punto
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https://www.erroridiconiazione.com/t-4-errori-bimetallici/#_ftn3 Dal sito @andrea78tsdi Andrea, dove spiega gli errori sui tondelli bimetallici. Questo in esame per me é l'occhio di bue al 1° grado di accavallamento (vedasi link con figure). Non é un 4° grado, ma per me merita considerazione negli errori. saluti1 punto
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Una precisazione: RPC II 507A e 507B sono due monete diverse da 507 pur condividendone il rovescio. Sono state aggiunte al catalogo online anni dopo la pubblicazione del cartaceo; hanno entrambe diversa legenda del diritto e la seconda testa laureata anziché radiata.1 punto
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Ciao @Bulletti Gian Luca, salvo errori, hai già chiesto info sull’’oggetto. O sbaglio?1 punto
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Ciao Carorland, le referenze sono le indicazioni relative al testo (o ai testi) in cui la moneta viene descritta. es. RPC 2 507 = Roman Provincial Coinage Volume 2 n° 507 (sotto metto un estratto di questo testo con tre versioni della moneta) Per il prezzo, e se fosse autentico, ne ho visto uno praticamente identico (ma messo molto peggio) venduto per 120 €. Riusciresti ad avere foto migliori ? Volume: II №: 507 Reign: Titus Persons: Titus (Augustus) City: Flavian Latin mint in Thrace Region: Thrace Province: Thrace Denomination: Dupondius Average weight: 12.45 g. Issue: Titus and Domitian Caesar, and Julia (AD 80/1) Obverse: IMP T CAES DIVI VESP F AVG P M TR P P P COS VIII; radiate head of Titus, r. Reverse: ROMA, S C; Roma seated, l., on cuirass, holding wreath Reference: Cahn 7, BMCRE 314, RIC II, 1 T503 Specimens: 11 Volume: II №: 507A Reign: Titus Persons: Titus (Augustus) City: Flavian Latin mint in Thrace Region: Thrace Province: Thrace Denomination: Brass (29 mm) Average weight: 11.69 g. Issue: Titus and Domitian Caesar, and Julia (AD 80/1) Obverse: IMP T CAESAR DIVI VESP F AVG P M; radiate head of Titus, r. Reverse: ROMA, S C; Roma seated, l., on cuirass, holding wreath Reference: Cahn —, RIC II, 1 T503A Specimens: 2 Volume: II №: 507B Reign: Titus Persons: Titus (Augustus) City: Flavian Latin mint in Thrace Region: Thrace Province: Thrace Denomination: Brass (29 mm) Average weight: 11.46 g. Issue: Titus and Domitian Caesar, and Julia (AD 80/1) Obverse: IMP T CAES DIVI VESP F AVG P M; laureate head of Titus, r. Reverse: ROMA, S C; Roma seated, l., on cuirass, holding wreath Specimens: 11 punto
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Buonasera ragazzi e ben trovati ,ho acquistato su un asta una moneta di dario i ,ma non so se è il primo secondo o ul terzo tipo ,e in più volevo un vostro parere su questa moneta ,se originale o meno ,posto qui la foto ,grazie del vostro aiuto ,un saluto Enki ,1 punto
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Si tratta di un dupondio (corona radiata, metallo giallo = oricalco) dell'imperatore Tito, coniata nell'80-81 d.C. dopo la divinizzazione di Vespasiano (DIVI VESP F = figlio del divino Vespasiano) da una zecca orientale, probabilmente in Tracia (odierna Bulgaria). Al rovescio Roma seduta su una corazza, con corona d'alloro e parazonium. Le referenze sono RIC 2.1 503, RPC II 507.1 punto
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ecco... io non lo leggo (ho oscurato l'altro cittadino della discussione), ma da quello che scrivi tu, mi sa che la virtual-birra non te le devo offrire. Come premio di consolazione riceverai però un eccellente virtual-vino! Alla prossima, Njk1 punto
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Nei tuoi post su questo argomento tu fai lo stesso.. Sei finanziato anche tu della Shell?1 punto
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Certo, ma infatti servirebbe una strategia seria di transizione energetica a livello mondiale ma non se ne vede nemmeno all'orizzonte. Se io avessi 20 anni oggi sarei moooolto preoccupato del mondo in cui mi troverò a vivere. E metti che protesti e fai petizioni e non ottieni niente mentre imbrattando Palazzo Vecchio con un gesto discutibile generi discussione? Forse è proprio la bruttezza del gesto, lo scempio di una cosa bella, il messaggio che vogliono far passare: distruggere il pianeta è fare scempio di una cosa bella, come i monumenti che vengono imbrattati. Insomma, mi pare che qui c'è chi indica la luna ma troppi guardano il dito...1 punto
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Molto in ritardo ma ecco le foto promesse PAO_788_ANONIME_SCUTARI_(1).tif PAO_788_ANONIME_SCUTARI_(2).tif PAO_788_ANONIME_SCUTARI_(3).tif1 punto
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Ciao, si tratta di un quattrino di Paolo V (1605-1621). Direi che dovrebbe trattarsi del Munt 163. D/ stemma sormontato da chiavi decussate con cordone e fiocco e da tiara. PAVLVS V PONT MAX R/ San Paolo nimbato con libro orizzontale contro il fianco con la destra e con spadone puntato a terra nella sinistra. S PAVLVS ALMA ROMA Nel campo segno di zecca (Bonanni, Pagliari, Martelli). Lo stemma di Paolo V secondo l'araldica così viene descritto: "d'azzurro, al drago d'oro, al capo dello stesso all'aquila in nero, coronata, armata e rostrata nel campo". Michele1 punto
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Ciao@Matteo91,grazie mille per l'informazione ,questa monetazione mi piace molto ,cerco di prendere quelle conservate meglio ,sto pensando di prendere anche quest'altro pezzo ,che è in ottimo stato ,se riesco come dici tu punterò sul primo e secondo tipo ,che hanno un valore maggiore ,che ne dici di questo ,saluti Enki1 punto
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Provo a spiegarmi meglio, seppur in poche righe. Ci sono giunte dal passato (dagli scavi, o anche dalle collezioni - l'abitudine di collezionare monete romane è antica) numerose monete (migliaia di tipi diversi, accorpabili in circa 500 "serie") in argento e bronzo (alcune anche in oro) con la legenda "Romano" o "Roma". Siccome ce ne sono giunte altre con i nomi e i ritratti degli imperatori, va da sè che queste devono essere monete della Repubblica; e in effetti alcune di esse è possibile "agganciarle", cronologicamente, a eventi storici accaduti durante la Repubblica (grazie ai ritrovamenti archeologici, o grazie alle raffigurazioni monete stesse). Insomma: sono monete in qualche modo riconducibili alla Repubblica, questo è praticamente certo. Tanto premesso, incrociando una serie di fattori (stili delle raffigurazioni, oggetto delle raffigurazioni, altre scritte presenti sulle monete, peso delle monete, ritrovamenti archeologici, etc.) è stato possibile, in secoli di studi, redigere una cronologia delle singole emissioni che è abbastanza accettata. E' stata cristallizzata da un famoso studioso di nome Crawford ed è la cronologia cui fa riferimento il nostro catalogo ( http://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-REP ) . Ora, se la cronologia assoluta (= in quale anno è stata emessa una certa moneta) è oggetto di discussioni, soprattutto per le emissioni più antiche, la cronologia relativa (= quale moneta viene viene prima e quale dopo) è abbastanza pacifica, soprattutto grazie al dato ponderale ( = il peso). Infatti - banalizzando - si osserva che nelle economie con monetazione a valore intrinseco ( = una moneta vale tanto metallo prezioso quanto ne contiene, incrementato di una percentuale denominata "aggio") l'inflazione si manifesta con dei "sotterfugi" adottati dallo Stato, riducendo il peso della moneta e/o sostituendo il metallo prezioso con leghe in cui è presente metallo vile. Siccome i fenomeni inflattivi colpivano, per ragioni macroeconomiche, intere aree collegate fra loro dai commerci (nel nostro caso, più o meno, l'Italia centro-meridionale), incrociando i dati di più città si riesce agevolmente a capire quale emissione viene prima, e quale dopo. Fatte queste precisazioni, si arriva a capire che le monete con legenda "ROMANO" sono sicuramente più antiche di quelle con legenda "ROMA". "Romano", del resto, è il genitivo maschile plurale arcaico, che sarà sostituito in epoca classica da "Romanorum": significa quindi "[moneta] dei Romani". Le monete a legenda "ROMANO" non solo sono le più antiche fra quelle riferibili alla Repubblica, ma presentano anche un chiaro stile greco, che si perderà in quelle a legenda "ROMA". Sono infatti palesemente più belle, prodotte da artigiani di cui la grezza Roma ancora non poteva disporre (ma di cui la Magna Grecia era piena), e presentano raffigurazioni tipiche delle monetazioni greche. Anche lo stesso uso del genitivo plurale, per indicare che una certa emissione è "di" un certo popolo, è caratteristico della monetazione della Magna Grecia. Si ritiene quindi che queste monete siano state prodotte da artigiani greci per la Repubblica di Roma e, siccome la prima area della Magna Grecia con cui Roma ha stretto contatti è la Campania, le si definisce "monetazione romano-campana". La "monetazione romano-campana" è quindi quella prodotta (probabilmente) in Campania (impossibile dire se a Neapolis, Capua, Metaponto o altrove) su commissione della Repubblica di Roma. Fra tutte queste monete, ce n'è una, ormai rarissima, in cui la legenda è scritta in Greco, " PΩMAIΩN " ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/1 ). Si ritiene (ma è discutibile e discusso) che sia la prima moneta in assoluto prodotta in Magna Grecia, probabilmente a Neapolis, per Roma. Tu chiedi quindi se la monetazione romano campana sia costituita dalle "prime coniazioni dei romani o ... prime coniazioni dei romani per gli abitanti della Campania". La risposta giusta è: sicuramente sono fra le prime coniazioni dei Romani (se siano o no le prime dipende dal problema dell'aes grave, di cui scrivo dopo) e molto probabilmente servivano per alimentare i commerci tra i Romani (di Roma, Ostia, Capua o qualunque altra città romana) e gli abitanti della Magna Grecia. Per concludere, devo ammettere che occorre introdurre un elemento di ulteriore complicazione a questo quadro. La monetazione romano-campana presenta monete in argento, chiaramente a valore intrinseco, e monete in bronzo, che sono invece di peso troppo piccolo per poter essere considerate a valore intrinseco: dovevano quindi essere dei frazionali, a valore fiduciario, di quelle in argento. In antico, tuttavia, Roma (al pari di molti altri popoli italici dell'Italia centrale) emise anche monete in bronzo a valore intrinseco, il cosiddetto "aes grave" ( https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB ). Sono monete COMPLETAMENTE diverse, di fattura grezza, grosse e pesanti; insomma, sono veramente "romane", chiaramente prodotte da un popolo molto meno raffinato e molto più pratico di quelli ella Magna Grecia. La collocazione cronologica dell'aes grave è molto discussa: secondo alcuni autori sono monete molto più antiche di quelle magno greche, ma oggi prevale l'idea che siano più o meno contemporanee (fine IV secolo - inizi III secolo a.C.). Ai fini della tua domanda, ne derivano due conseguenze: - se l'aes grave è più antico della monetazione romano-campana (improbabile ma possibile), allora quest'ultima non è, in effetti, la primissima monetazione della Repubblica; - se aes grave e monetazione romano-campana hanno circolato in contemporanea (quasi sicuro, a prescindere da quale dei due fosse nato prima), allora si può ipotizzare, come molti autori fanno, che il primo servisse per commerciare con i popoli italici, la seconda con le più evolute città magno-greche. Spero di essere stato chiaro Tieni presente che è impossibile datare con certezza questa monetina: alcuni ritengono che sia la prima solo ed esclusivamente per l'anomalia della legenda in Greco. La monetina in bronzo con legenda "PΩMAIΩN" è assolutamente identica ad altre monetine, prive di legenda (credo che ce ne siano altre ancora, sempre identiche, con la legenda riferita ad altri popoli diversi dai Romani, ma non ne sono sicuro, non è il mio campo). Tutte queste monete, identiche fra loro (salvo la legenda), sono normalmente attribuite alla zecca di Neapolis; probabilmente quelle prive di legenda erano per i Neapoletani, le altre per altri popoli che appaltavano la loro produzione a quella stessa zecca. Ora, di tutte queste monete è ignota la datazione, sebbene sia ragionevole ritenere che siano fra loro contemporanee (perché, come detto, sono identiche). Pedroni, uno studioso della materia, sulla base del loro peso (che, come ho spiegato prima, è un elemento molto importante per datare le monete) propone di datarle tutte al 339/338 a.C. e suggerisce che quelle a legenda "PΩMAIΩN" servissero a commemorare la concessione della cittadinanza romana agli abitanti di Capua (la "deditio" di Capua è del 343, ma la concessione della "civitas sine suffragio" ai Capuani è del 338). Crawford, invece, ritiene che le monetine a legenda "PΩMAIΩN" debbano essere del 326 a.C., perché in quell'anno fu sancito il patto di alleanza tra Roma e Neapolis (un "foedus aequum") che sarebbe presupposto necessario affinché i Romani potessero rivolgersi alla zecca di Neapolis. Un altro autore, il Thomsen, data la monetina con "PΩMAIΩN" addirittura al 280 (non ricordo su quale base); in tal caso, essa non sarebbe la prima moneta emessa per Roma; fra l'atro, si ritiene oggi che questa didracma https://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/3 debba essere datata al 312-308 a.C. , e quindi sarebbe più antica. Come vedi, c'è molta incertezza. PS Ci diamo del "tu" sul forum, per quanto ne so io; siamo accomunati da una medesima passione.1 punto
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ciao @cobrapel, ossidionale perché coniata al tempo in zone in stato di guerra dove non vi era una forma certa e definita a livello istituzionale e governativo; in particolare l'assedio di Strasburgo del 1814 noto come blocco di Strasburgo si colloca nel periodo finale dell'epopea napoleonica dove la sesta coalizione a seguito della vittoria di Lipsia e l'inizio della ritirata dell'esercito imperiale napoleonico verso i confini nazionali arriva a minacciare entro le proprie frontiere naturali il Primo Impero Francese. In particolare il 2 gennaio 1814 con l'avanzata delle truppe alleate la città di Strasburgo viene cinta d'assedio. Il generale Buorrier al comando della piazza di Strasburgo fa coniare numerosi pezzi da un "decime" con l'iniziale di Napoleone coronata, fino al 13 aprile quando la restaurazione dei Borboni con l'arrivo di Luigi XVIII e la caduta dell'imperatore seguita alla sua abdicazione pongono fine al conflitto. La coniazione continua ma la "N" viene sostituita con una "L". Nel 1815 con i "Cento Giorni" e la mobilitazione generale ordinata da Napoleone contro la settima coalizione Strasburgo viene nuovamente assediata e sulle monete ricompare la "N". La piazza resiste fino al 4 settembre, ma la coniazione non termina ancora, infatti abbiamo anche il millesimo 1815 con "L" coronata, produzione probabilmente portata avanti fino al 1816. Caratteristica delle ossidionali è per ovvi motivi la presenza di "varianti" ovvero una produzione non sempre rispettosa di uno standard. saluti Gordon1 punto
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My friend,glielo chiedi tu il privilegio di usarla un pò di meno sto periodo? 😅1 punto
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non so il motivo.. anche perché non so se è possibile utilizzare gli stessi coni modificando solo la data questa è la mia.. i capelli sono completamente diversinella definizione1 punto
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https://www.panorama-numismatico.com/il-5-centesimi-1913-senza-punto/ Segnalo l’articolo: Il 5 centesimi 1913 senza punto1 punto
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