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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 06/11/23 in tutte le aree
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Buongiorno posto i miei due esemplari 1801, quello sfigatello mosso, un 1801 notevole con taglio perfetto, e un 1800 A P non male x il tipo....saluti. p.s. alcune foto son ripetute ma da cel mi sono incasinato cercando tra gli allegati...buona domenica!6 punti
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volevo condividere con voi questo bel mezzo ducato di Carlo II, che per qualità entra di diritto nelle più belle della mia piccola collezione.5 punti
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Buongiorno condivido una delle mie oselle preferite, doge Nicoló Sagredo anno 1675 con la splendida rappresentazione di parte dello zodiaco. Questa Osella viene coniata poco dopo la fine ingloriosa della guerra per Candia con il Senato che aspira ad un pronto riscatto. AEQVA TEMPERAT ARTE, governa con giusta misura. Saluti Doge923 punti
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Grazie Alberto @Litra68, con la tua discussione hai dato importanza ad un nominale che quasi tutti snobbano. Oggi condivido un pezzo della mia mini raccolta particolare e unico . 1803 con doppia battitura.3 punti
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Ruggero Soffiato. https://www.calameo.com/read/001096522bb60b6ee317f3 punti
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È, come ti stato detto e ripetuto, una riproduzione. Il bordo ed i FERT sono sicuramente un segnale di falsità, ma anche il peso - troppo calante rispetto ai 25,0 g. ufficiali - ed i dettagli in certi punti poco incisi al confronto dei capelli e dei baffi. In ultimo le stesse lettere delle legende appaiono diverse (soprattutto le "I"). Aggiungo per confronto un esemplare autentico e un "Briciola numismatica" apparsa sul Gazzettino di Quelli del Cordusio #8 del luglio 2021:2 punti
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Ciao, ho letto tutta la discussione ed hai perfettamente ragione per quanto riguarda la prima parte di questo tuo intervento e cioè che la moneta è stata regolarmente registrata, catalogata e quindi regolarmente messa in vendita. Per quel che concerne invece l'autenticità, sarà molto probabilmente autentica, ed è così per chi ne è divenuto possessore tramite l'acquisto. Ci sarà sicuramente, anche tra gli esperti di tale monetazione, chi qualche dubbio se lo sarà posto . Non vedo quale sia il problema se anche qualcuno che ha seguito la discussione si ponga o rimanga con questo dubbio. Cerchiamo di rispettare le opinioni di tutti (che tali rimangono visto che il mercato ha accettato già la moneta, percui) soprattutto quando si tratta di monete particolari 🙂 ANTONIO2 punti
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Che dire, sei una colonna portante della sezione e del forum in generale, un complimento fatto da te ha un valore speciale, grazie ancora . Lo studio delle riconiazioni o ribattiture é uno degli aspetti della numismatica che possono fornire più informazioni. Ci indicano movimenti di valuta, legami socio-politico-economici, aiutano nelle datazioni. Se una moneta può essere vista metaforicamente come la foto di un periodo, di un’area geografica, di un ethnos ecc, una ribattitura corrisponde secondo me a diversi fotogrammi che ci mostrano dal passato la Storia in movimento.2 punti
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Ma quale abuso!? È un piacere. Ti rispondo subito sul fatto che le cifre sembrano non corrispondere. Gli istituti statistici governativi dei singoli paesi (Italia e Francia comprese) spesso pubblicano liste di coefficienti per stabilire la corrispondenza tra il potere d'acquisto delle valute che si sono succedute nel corso della storia. In tali liste vedrai che un franco equivaleva a circa 5 euro di oggi. Queste sono liste però essenzialmente liste imperfette, liste che cercano di dare un'idea del potere d'acquisto del Franco di 150 anni fa. Tengono conto di tanti parametri matematici, misurabili, esatti, ma non possono tenere conto di ogni variabile: l'ottimizzazione dei processi di produzione, il calo o l'accrescimento della domanda, la propensione verso il danaro. A noi oggi il danaro sembra cosa acquisita. Una volta tuttavia non lo era. Alcune fasce di popolazione rurale, come anche alcuni lavoratori a bassa specializzazione, non esaurivano tutta la loro domanda di beni e servizi col danaro. Esisteva il baratto, per esempio. E comunque esprimevano anche un paniere di bisogni che non corrisponde al paniere di oggi. Un lavoratore non specializzato oggi probabilmente possiede un cellulare, soddisfacendo un bisogno che il guardiano del telegrafo non esprimeva. Non devi quindi scandalizzarti, ragionando in termini diacronici, se lo stipendio di un guardiano di allora non corrisponde allo stipendio di un guardiano non specializzato di oggi. Faccio un altro esempio entrando nel tema del vitto e alloggio. Fare 50 km in carrozza non equivale a fare 50 km di oggi con l'auto. Spesso ci si serviva di camere e pensioni dove pernottare per spezzare magari in due un viaggio di 100 km. Ti posso confermare che a fine ottocento in una zona rurale quale poteva essere una valle alpina i prezzi di un pernotto solo letto potevano corrispondere a circa 1 lira (in argento), che grossomodo corrispondeva a 1 franco. Oggi neanche la pensione più spartana proporrebbe un posto letto a 5 euro. Il costo del pernottamento si è notevolmente apprezzato nel corso dei decenni perché non stiamo più parlando di un servizio essenziale quale era una volta. Le liste che comparano i poteri d'acquisto, pur se utili, non tengono conto di ciò che ho cercato di esprimere qui.2 punti
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Giusta " curiosità".....la stessa che ho io su particolari rarità che mi spinge sempre a chiedere sul forum le conoscenze in merito degli altri collezionisti o appassionati. Purtroppo anche i gradi di Rarità che vengono indicati nei cataloghi ( a volte "generosi" in eccesso.....) non sono altro che l'insieme delle notizie di apparizioni sul mercato, ma non possono censire le collezioni dormienti... Un esempio eclatante è il Giulio di Ancona della S.V.1549-50; moneta mancante in tutte le collezioni, mai apparsa in 1 secolo, nessuno conosceva l'esistenza di esemplari noti in collezioni private......e poi negli ultimi 5 anni ne sono apparse 3. Poi ci sono i casi inequivocabili come la Doppia S.V. 1823 Roma dove è documentato che dopo una decina di pezzi coniati si ruppe il conio e la produzione passò tutta a Bologna...2 punti
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Ecco un horror serio. Banconota lavata, smacchiata, stirata, condita 😬 nonostante tutto sappiate che l’ho anche pagata! 5 euri. Si tratta di un biglietto abbastanza raro 🥺2 punti
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@caravelle82, @nikita_ e a tutti gli amanti degli Orrori di ogni epoca: Che ve ne pare di questo ? Due teste....È abbastanza orribile per i vostri gusti ? 🤣2 punti
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Buonasera, la ringrazio per i complimenti e ci ha fatto altrettanto piacere conoscerla. In effetti bel convegno, piccolo ma ottimamente organizzato. Un grazie a Giampaolo che ha fatto gli onori di casa da parte del circolo di Terni.2 punti
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Ciao, tutte le monete che ho acquistato fino ad ora (circa un centinaio tra denari, antoniniani e sesterzi molte delle quali ho condiviso con voi) ti assicuro che mi hanno sempre portato gioia e reso felice. Le acquisto perché mi piacciono e mi comunicano qualcosa, tutte... E non mi sono mai pentito e mai lo farò di nessun acquisto da me fatto 🙂. Basta sapersi accontentare perché di migliori delle nostre ce ne sono sempre ed il rischio è che si rimanga eternamente insoddisfatti. Le mie sono tutte monete comuni, da pochi euro di valore economico ma dal grandissimo valore storico. Non cerco le rarità ne la conservazione alta anzi, mi piacciono le monete che hanno circolato e che hanno svolto la funzione percui sono state create ed ovviamente la loro autenticità che sta alla base di tutto. Per me vale senza alcun ombra di dubbio il vecchio adagio "chi si contenta gode". Alle prossime 😉 ANTONIO2 punti
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Buonasera, ho trovato in un lotto dei denari in bronzo. Comincio a presentarvi un denario di Geta, che avrei identificato così: Geta, as Caesar AE Limes Denarius. 200-202 AD. 18 mm, 2,93 g. Limes denarius version of RIC 18 (Cohen 157B; BMC 234; Sear 7196), military mint at the Danube border. Obv: P SEPT GETA CAES PONT, draped bust right. Rev: PRINC IVVENTVTIS, Geta, in military dress, standing left with baton & sceptre, trophy behind1 punto
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Apprendo da Alisher Egam che lo ha pubblicato in Islamic Arts: Ibrahim ibn Yaqub (912-966), un viaggiatore della Spagna musulmana medievale, scrisse: "passeggiando per il bazar della città di Magonza (Germania), sono rimasto colpito da due cose: la prima è che varie spezie portate dall'India venivano vendute in questa città, e la seconda è che i dirham d'argento coniati in Samarcanda era in circolazione in questo paese. ” Dall'VIII al XII secolo d.C., la regione europea fu sotto l'influenza dell'Islam. Dopo che il Califfato abbaside (750-1258) prese il controllo della Grande Via della Seta, stabilì stretti legami commerciali con Cina, Bisanzio, le tribù vichinghe e gli slavi del Nord Europa. A quel tempo, le più grandi zecche medievali esistevano nelle città di Bukhara, Samarcanda e Chach (Tashkent), e nel IX-X secolo venivano emesse continuamente monete d'argento. Queste monete hanno rapidamente trovato la strada verso il Nord Europa senza entrare in circolazione locale. Quindi, si può dire che i dirham d'oro e d'argento coniati dal califfato erano accettati come standard internazionale in quel momento e erano in circolazione su tutte le rotte commerciali. Di seguito un esempio di moneta d'oro coniata dal re dell'Inghilterra Orientale Offa (757-796). Le iscrizioni sulla moneta sono copiate da dirham del contemporaneo Califfo Al-Mansur di Offa (754-775). Poiché la moneta è stata copiata abbastanza accuratamente, si può leggere il nome del sovrano "Offa Rex" (Re Offa) e i numeri 157 AH (773-74). Tuttavia, è chiaro che il conio non era arabo. Sul dritto della moneta ci sono errori nelle lettere arabe intorno all'iscrizione di Offa. Sul retro è scritta la parola "Shahada". Salutoni odjob1 punto
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Carissimi amici, su consiglio di un appassionato mi affaccio su questo forum per sfruttare la vostra gentilezza e la vostra competenza. Mi piacciono moltissimo i romanzi della letteratura francese di fine '800, nei quali molto spesso, parlando di denaro, oltre al franco vengono citati "soldi" e "lire" o "Luigi". Evidentemente sono modi di dire a quel tempo molto diffusi, ma a quanti franchi corrispondono? Inoltre, e qui abuso della vostra gentilezza, mi è difficile capire il potere di acquisto di un franco. A occhio leggendo direi che un franco di allora corrispondeva a circa 5 euro di oggi, ma ci sono alcune cifre che non tornano (per esempio: lo stipendio del guardiano del telegrafo del Conte di Montecristo è 1200 franchi all'anno!) Grazie in anticipo, AR1 punto
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Buongiorno Come ben sappiamo, il famoso scienziato e inventore Nikola Tesla, è stato più volte raffigurato sulle banconote, prima jugoslave e poi serbe. In questa discussione vorrei presentare in ordine temporale, le banconote emesse con la sua effigie. La prima, 500 dinari 1970, con la statua di Tesla situata presso Niagara Falls, New York. Dietro di lui, un sua invenzione , presumo un motore elettrico.1 punto
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Eh! Devo dire che da un po' sentivo la nostalgia "dell'archivista/bibliotecario/logico/ tuttologo" del forum. Buonasera 🙂1 punto
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A quanto detto aggiungo che il soldo era il pezzo da 5 centesimi mentre il Luigi d'oro il pezzo da 20 Franchi. Questi pezzi ereditavano i nomi di monete equivalenti prima dell'introduzione del sistema metrico decimale.1 punto
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DE GREGE EPICURI Credo finalmente di averla trovata, e c'è anche la piccola M in un quadrante (e rosette più o meno leggibili negli altri). E' aragonese, di Federico il Semplice, denaro con busto frontale (che qui non si vede, è illeggibile), Spahr var., W-FSC/6-20. C'è nel nostro catalgo.1 punto
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Niente di così complesso. In un forum gomblottaro ho postato una mappa della disposizione approssimativa delle mine dopo la fine della guerra in ex-Jugoslavia. In alcuni casi erano disposte in modo da circondare completamente alcune aree, così mi sono inventato che le mine in ex-Jugo erano una balla raccontata per evitare che la gente ficcasse il naso in giro, in particolare perchè all'interno di quelle c'erano delle grandi basi segrete. Poi ho scritto che quanto affermavo era provato da spedizioni di scettici che avevano camminato senza nessuna conseguenza in aree segnate come capi minati. Nessuno si è neanche sognato di mettere in dubbio queste idiozie.1 punto
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Anch'io mi sono chiesto se la moneta fosse autentica solo per essere rassicurato in tal senso:è una bella moneta e mi auguro sia autentica. Ho letto che è stata venduta da una casa d'aste inglese e si presume che la moneta sia stata visionata da esperti che l'hanno ritenuta autentica,quindi non vi dovrebbero essere dubbi in tal senso. odjob Per quel che concerne possesso,ritrovamenti,esportazione ed importazione di monete bisognerebbe conoscere il parere di Riccardo Sideri che ha scritto interessanti "articoli" negli Appunti Numismatici del Circolo Numismatico Romano Laziale,ma non so se legga questa discussione e se ne ha voglia di farci sapere cosa ne pensa per quel che concerne soprattutto la legislazione estera in materia e più precisamente quella inglese1 punto
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https://storianumismatica.wordpress.com/2019/04/10/il-regno-di-sicilia-capovolto-o-cancellato-punizione-imposta-dal-re/#more-989 Questo è uno studio molto interessante, già postato in questa discussione, lo ripropongo.1 punto
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@El Chupacabra perdona la mia faccina, ma non vincerai mai se condividi questi gioielli di zecca Napoletana!1 punto
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Come già accennato, è un po' malmessa. Andrebbe vista attentamente in mano. Di sicuro c'è stata una ribattitura al R/ che ha provocato qualche disallineamento in legenda e nel campo.1 punto
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Non avevo collegato: certamente l'Ucraina è uno di quei Paesi in cui l'utero in affitto è legale... proprio come piace a certe persone (commento da cristiano non rivolto a nessuno del Forum, meglio specificare se no subiscono il linciaggio!)1 punto
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Zecca di Ancona, perdonami ma al momento non posso essere più preciso non avendo testi a disposizione1 punto
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Buongiorno @numa numa ! Questione interessante. A) In primo luogo è bene precisare che la legislazione penale italiana punisce non solo il delitto comune del cittadino all'estero (art. 9 c.p.) ma anche quello dello straniero all’estero (10 c.p.); ci sono delle condizioni di procedibilità, ma sorvolo per comodità espositiva salvo a precisare sub E quanto segue. B) L’art. 176 del Decreto legislativo 22/01/2004 n. 42 puniva chiunque si fosse impossessato di beni culturali indicati nell'articolo 10 appartenenti allo Stato [italiano] ai sensi dell'articolo 91; C) L’art. 91chiarisce che: “Le cose indicate nell'articolo 10, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato [italiano] e, a seconda che siano immobili o mobili, fanno parte del demanio o del patrimonio indisponibile, ai sensi degli articoli 822 e 826 del codice civile.”. D) Ne discende che il cittadino italiano e lo straniero che ritrovino nel sottosuolo estero (e non italiano) le cose indicate nell’art. 10 di cui alla lettera C, non rispondono di alcun reato perché quei beni non appartengono allo Stato italiano. E) Il difetto di un delitto “a monte” esclude il reato di ricettazione “a valle”. F) Attenzione a ritenere che “a condurre le danze” sia il diritto estero per quanto commesso non in Italia. G) Considerate l’esempio più attuale e più scottante della maternità surrogata quando l’intervento sia avvenuto in un territorio estero che consenta o non vieti la pratica. Leggete questa massima della Cassazione penale, sez. III 28/10/2020 n. 5198: “Il divieto di realizzare, in qualsiasi forma, la surrogazione di maternità, previsto dall'art. 12, comma 6, l. 19 febbraio 2004, n. 40, comprende le condotte antecedenti ed eziologicamente collegate e funzionali alla maternità surrogata, che si perfeziona con la nascita a gestazione terminata. (Fattispecie in cui la Corte ha confermato la decisione di improcedibilità emessa dal giudice di merito in assenza di richiesta del Ministro della Giustizia [è una condizione di procedibilità cui ho fatto cenno], trattandosi di condotta integralmente realizzata da cittadini italiani in Ucraina - Paese che ammette la maternità surrogata eterologa - e non essendo avvenuta in Italia anche solo una parte dell'azione significativa ai sensi dell'art. 6, comma 2, c.p., non rilevando i contatti prodromici intrattenuti via "e-mail" al fine di valutare le possibili soluzioni, in quanto non ancora dimostrativi della decisione di ricorrere alla pratica vietata).”. Allego un passo per esteso della sentenza citata: “Poichè la condotta si era integralmente consumata in territorio straniero, in assenza di richiesta del Ministero della Giustizia, il reato commesso dai cittadini italiani all'estero non era procedibile ai sensi dell'art. 9 c.p., comma 2, non essendo avvenuta in Italia anche solo una parte dell'azione ai sensi dell'art. 6 c.p., comma 2.”. Il reato sussiste ma non è procedibile. Devo riconsiderare il tutto alla luce delle Disposizioni in materia di reati contro il patrimonio culturale (legge 9 marzo 2022 n. 22). Vi faccio sapere1 punto
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io non sono sicuro che gli americani, nella fine del '700, non conoscessero Napoli, considerando anche che tra Franklin, uno dei padri della costituzione americana, e Gaetano Filangieri, noto giurista napoletano, ci fu una intensa corrispondenza, e le idee del nostro influenzarono quelle dell'americano nella stesura della loro carta. e poi gli americani presero diversi spunti anche dalla monetazione spagnola per impostare la propria. non mi sembra proprio campata in aria, quindi, l'ipotesi che l'acquila napoletana sia la "madre" di quella americana.1 punto
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A questo indirizzo lo si può leggere più comodamente: https://amedit.me/2020/10/03/il-reato-di-falsificazione-di-monete-nella-terraferma-veneta-del-secolo-xvi/#_ftn21 punto
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Catturo la Torre in b1 e il Bianco catturerà la mia Torre in a8. Dopo Ab7 la Donna catturerà il pedone in a7, ma dopo Ta8 il Bianco perderà la qualità. Salvo errori e omissioni. apollonia1 punto
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Io faccio esattamente così nel mio studio biblioteca... Seduto comodamente su una poltrona, libri, monete e medaglie davanti agli occhi, sul tavolino a fianco un bel caffè e da buon napoletano anche una bella sfogliatella frolla 😋 (Quando mi immergo nella sapienza monetaria siciliana però passo al cannolo, ad ogni libro e monetame annesso bisogna abbinare il dolce adatto 🧐)1 punto
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Ciao, oggi condivido un denario dell'imperatore Eliogabalo (218-222 d. C.) con la personificazione sul rovescio della dea della Felicità (Felicitas Temporum) coniato a Roma nel 219 d. C. Rappresentava per i romani, in sintesi, tutte le cose piacevoli della vita che grazie alla Felicitas dovevano accompagnare sempre tutti. Infatti è raffigurata stante con cornucopia dell'abbondanza ed il caduceo. Tuttavia sembra che almeno per questo imperatore il tempo della felicità non durò poi molto,circa 4 anni di regno, ma che comunque sembra sfrutto' molto bene. Complice la sua giovane età, dei suoi eccessi sotto tutti i punti di vista e soprattutto il voler imporre il culto del dio Sole (da cui prese anche il nome) a discapito degli altri venerati da sempre dai romani lo portarono ad essere inviso ed odiato. Una congiura orchestrata ai suoi danni ne decreto' la morte quando aveva soli 19 anni a cui segui la "damnatio memoriae" l'onta più grave che l'imperatore potesse subire. La moneta da esame diretto risulta coniata (spero nel 219 d. C.), con discreto metallo (il quantitativo di argento per questa monetazione era di circa il 50%),abbastanza centrato ed ha circolato anche se non tantissimo. Grazie ed alle prossime 🙂 ANTONIO 19 mm 2,83 g RIC 1501 punto
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Questa mattina sono stato alla prima giornata del convegno numismatico di Terni. Devo dire, che anche se piccolo, ben organizzato e ben strutturato, con molto materiale anche di buon livello. Colgo l'occasione per ringraziare Numismatica Felsinea, per la disponibilità, professionalità e cortesia dimostrata. È stato un piacere conoscerla personalmente. Un ringraziamento anche agli altri espositori per il garbo e la gentilezza. Grazie Fabio1 punto
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E' andata in asta da Noonan https://www.noonans.co.uk/auctions/archive/past-catalogues/704/catalogue/456621/? La scheda della moneta è molto bella e riporta perfettamente l'informazione del ritrovamento in modo che possa essere sempre tracciato Early Anglo-Saxon Period, MEROVINGIANS, Tremissis, uncertain mint, +ia[-]odi around draped bust right wearing crested helmet, rev. monidariv around cross ancrée, 1.13g/12h (cf. MEC 450 [the uncertain mint of ‘Ianate’]). Attractive yellowish gold, very fine, accomplished style This lot is a detectorist find and is registered with the The Fitwilliam Museum's Early Medieval Coin Finds. The find number is 2023.0212. Found near Middle Aston (Oxfordshire), 2022 (EMC 2023.0212) MEC 450 has the obverse reading +ianate. The mint was described as ‘uncertain’ by Grierson, but was tentatively associated with the Poitiers region on account of the pelleted drapery. The coin presented for sale here utilises a similar form of drapery, albeit with a much more accomplished bust. https://emc.fitzmuseum.cam.ac.uk/full-record/202302121 punto
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Concordo pienamente sull’arbitrarietà della denominazione. Si tratta, al più, di monete conosciute in pochissimi esemplari, assieme a medaglioni, denari e aurei con rovesci e legende simili altrettanto rari, prodotte in occasione di avvenimenti importanti del regno (nel caso presente il secondo consolato di Severo Alessandro nel 226 d.C, vedi aurei e denari RIC 56) Mi chiedo se si tratti davvero di una variante. Occorrerebbe esaminare l’asse RIC 452 =Cohen 478, perché sembra che Cohen esitava sul tipo di busto, ciò significa che lo stato di conservazione dell’asse del museo danese non era ottimo, e forse la Vittoria al rovescio non era distinguibile.1 punto
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Il 4 febbraio 2003, la Jugoslavia cessava ufficialmente di esistere e al suo posto nasceva la Unione Statale di Serbia e Montenegro, su base confederata. Tuttavia le banconote della Confederazione, avevano soltanto la denominazione di Banca Nazionale Serba e il nostro Tesla, rimane nel taglio da 100 dinari.1 punto
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taglio : 2 Euro Stuttner Paese : Austria anno : 2023 tiratura : ? condizioni : SPL+ città : Foligno FOTO NON VALIDE1 punto
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@Litra68, Alberto se può essere di utilità per la tua discussione, condivido gli esemplari del 1801 con diverse grandezze della cifra 61 punto
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L'egregio @caravelle82 si riferisce ad uno dei miei interventi meno dannosi (o se preferite, meglio riusciti) di contrasto al "cancro del bronzo". La moneta è un 10 Centesimi 1919 di V.E.III considerata rara (R) che presentava, come dice la "perizia" del 2016, pesanti ossidazioni. In pratica, l'esemplare che pur presentava ancora dei bei rilievi, era butterato da aree più o meno puntiformi di materiale che tendeva a "sfarinarsi" sotto la punta di uno stuzzicadenti. Visto che la moneta era data per persa (ed avendo già in collezione un esemplare in buona conservazione), ho pensato di tentare - se non un recupero - almeno di fermare la degenerazione del metallo. Dopo aver rimosso il più possibile il materiale degradato con uno spazzolino da denti morbido, ho provveduto ad un bagno in olio minerale con passaggio in microonde. Un breve risciacquo con acqua e sapone neutro e, dopo una breve asciugatura, un'ultima immersione in acetone puro per sgrassare. Una breve sciacquatura in acqua ed una leggera asciugatura, mi hanno restituito una moneta, purtroppo butterata (ma era stato messo in conto: il bronzo attaccato dal cancro è perduto), ma sino ad ora il processo di degenerazione sembra fermato. Questa era la "perizia" al momento della chiusura della moneta affetta da "cancrena": E questa è la moneta dopo quasi 7 anni dal trattamento: Per confronto, l'esemplare in buona conservazione inserito in collezione:1 punto
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No, non posso tacere di fronte a cose del genere. Dunque queste norme dicono che i nomi delle misure, abbreviati, sono seguiti da punto. Quindi, se “gr” è l’abbreviazione di “grammo”, la scrittura “gr.” è corretta Solo che in https://it.wikipedia.org/wiki/Gr Unità di misura gr – simbolo del grano (altra unità di misura della massa) gr – abbreviazione impropria comunemente usata per indicare il grammo (il simbolo corretto è g) gr. – sta per GRECO [gr(eco)] Stando sempre alla norma, “mm” seguito da punto dovrebbe essere l’abbreviazione di “millimetro”. Tutti d’accordo che la riduzione grafica di “millimetro” sia “mm”? Qualcuno l’ha mai trovata negli elenchi delle abbreviazioni usate nella nostra lingua? apollonia1 punto
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Ciao Pietro la disposizione esatta è VM MM, che significa Vincenzo Maria Marchese di Mazzara, maestro di zecca dal 1747 al 1750. Dal 1750 al 1758 vi fu il figlio Domenico Maria Marchese di Mazzara che non ricoprì la carica di maestro di zecca ma soltanto erede dei diritti del padre morto nel 1750 prima dello scadere del contratto e per suddetto motivo troviamo il nome VM MM ancora sulle monete post 1750.1 punto
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