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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/22/23 in tutte le aree

  1. Io non vendo online. Io non vendo in asta. Anch'io apprezzo il contatto umano. Non vendo scarpe, nè lavatrici. Le monete vanno viste in mano, libere non slabbate, e una bella chiacchierata sulla loro circolazione, sulla conservazione e, perchè no, sul loro valore economico è un piacere al quale non riesco e non voglio rinunciare. Il mercato va in un'altra direzione? Pazienza io vado per la mia strada. Arka Diligite iustitiam
    9 punti
  2. Buon pomeriggio oggi, 22 maggio 2023, ricorre il 150° anniversario della morte di Alessandro Manzoni, avvenuta aMilano il 22 maggio 1873. Presento questa 500 Lire 1985, coniata in occasione del Bicentenario della nascita. Al dritto: busto del Manzoni (da un ritratto di Francesco Hayez, conservato nella Pinacoteca di Brera) Al rovescio : La "sperada", tipica acconciatura femminile in uso in Brianza fino al XIX° secolo, indossata da Lucia Mondella.
    4 punti
  3. Eccomi qui a postare gli acquisti più significativi ad 1€ di Veronafil! La lunga attesa è stata dovuta al doverli scansionare tutti😄 Comincio con il primo della giornata, questo vissuto 3 pence 1900 di Vittoria Questa modesta monetina ho avuto l'onore di mostrarla di persona a @nikita_! Proseguo con questo altro argento da ciotola, un 50 cent di Napoleone III 1865 zecca Bordeaux
    4 punti
  4. Io che faccio un albero?!? Ma come ti vengono certe idee??? Faccio un cespuglio, io, altro che albero!
    4 punti
  5. Rispolvero questa vecchia discussione per fare alcune integrazioni. A quelli censiti da Daniele @DARECTASAPERE si aggiungono altri 5 esemplari: 2 sono quelli della Collezione Reale le cui foto appariranno nel n. 70 del BN, di ormai imminente pubblicazione. 1 esemplare è presente nel Museo Civico di Bologna (è certamente il più bello) ed è stato pubblicato nel volume di Michele Chimienti. Monete della Zecca di Bologna. 1 esemplare è stato esitato nel 2020 da Varesi 1 esemplare è apparso in asta Nomisma Aste n. 3 il 2 maggio scorso. Posto le foto degli ultimi 2. L'esemplare Nomisma Aste mi permette di fare delle considerazioni particolari: anche se si tratta di una moneta con le solite debolezze centrali (tuttavia meno accentuate al rovescio) si presenta in alta conservazione con i fondi brillanti (lustro di conio) sotto una patina disomogenea, e con evidenza di particolari tenuissimi come il nimbo che circonda il capo di S. Petronio e i raggi verso cui è proteso il volto del Santo. Com'è possibile che una moneta che presenta caratteri di FDC mostri queste marcate debolezze? Nel 1766 in zecca a Bologna, per la morte dell'incisore Ercole Lelli, fu bandito un concorso che vide primeggiare un mediocre artista, Filippo Balugani, nominato dal Senato Mastro de' Conj (era stato sponsorizzato dallo stesso Lelli prima della sua morte). In occasione della lunga Sede Vacante che seguì la morte di Clemente XIV (dal 22 settembre 1774 al 15 febbraio 1775), vennero commissionati all’incisore conii per uno scudo. Le monete risultanti non piacquero e fu convocato e sospeso dall’incarico. Probabilmente la scarsa qualità delle monete dipendeva non dai conii ma dalle pessime condizioni in cui si trovava il grande torchio progettato dal Lelli. Il rilievo delle monete risultò indistinto e certamente le condizioni della pressa peggiorarono ulteriormente. Lo scontento degli Assunti giunse al punto di incaricare dell’esecuzione dei conii un altro incisore, Petronio Tadolini, che nel concorso del 1767 aveva dato buona prova di sè. Anche con i conii di quest’ultimo sorsero problemi, ed il 30 dicembre 1774 egli fu costretto a prepararne altri modificati. Solo il 30 gennaio dell’anno successivo i nuovi conii furono approvati, e la prima emissione degli scudi di questa lunga sede vacante avvenne il 13 marzo del 1775, dopo l’elezione di Pio VI. Nel maggio di quell’anno l’Assunteria reintegrò il Balugani proponendogli di preparare i conii per battere degli scudi con lo stemma del nuovo pontefice Pio VI. Questi però riuscirono ad imprimere adeguatamente le monete solo se i tondelli venivano prima arroventati e così ammorbiditi; era la conferma che il brutto aspetto delle monete dipendeva dall’inefficienza del torchio grande del Lelli, difettoso nonostante i tentativi di riparazione, e che fu in zecca in seguito sostituito dal cosiddetto "torchio di Comelli", approntato nel 1787. Tutti gli scudi coniati nel 1775 (sia per la Sede Vacante che per Pio VI) presentano una vistosa debolezza centrale, tranne alcuni, evidentemente ottenuti da tondelli preriscaldati, come sopra detto (il riscaldamento dei tondelli non era una procedura usuale in quanto troppo indaginosa). Varesi 5 maggio 2020, lotto 358 Nomisma Aste 2 maggio 2023, lotto 2242
    4 punti
  6. Buona domenica a tutti, dopo il testone di Clemente VIII per Fano che recentemente ho presentato qui sul forum ( https://www.lamoneta.it/topic/214643-clemente-viii-testone-per-fano/ ), oggi vi mostro questo testone coniato a Roma. Clemente VIII (1592-1605), Roma, Testone. Munt 23, CNI 1. D/: busto a destra a testa nuda con piviale ornato di figura dell'Immacolata Concezione e di santo vescovo in abito pontificale, e con fibbia ovale. . CLEMENS . VIII . PON . MAX. In basso . A . _ . I .ai lati del segno di zecca di Guglielmo Tronci, zecchiere. R/: San Pietro, nimbato, seduto di fronte nella navicella a sinistra, la destra in alto regge con la sinistra il timone; in basso il mare agitato, in alto nel giro ai lati due teste di venti che soffiano. . NON . _ . PREVA - LEBVNT. Es.: ROMA, in basso segno di zecca di Guglielmo Tronci, zecchiere. T/: liscio. Peso 9.41 g Si tratta di un testone rarissimo che presenta un pedigree di tutto rispetto: ex Bank Leu 36, lotto 736 (collezione Cappelli), ex Varesi 16 del 1992, lotto 175 ed infine ex NAC 81 lotto 441 (collezione DeFalco). È inoltre l'esemplare illustrato sul MIR. La conservazione è molto buona per la tipologia. La legenda al rovescio che si traduce con "Non vinceranno" (Matteo XVI, 18), fa riferimento alla lunga guerra contro i Turchi che il papa intraprese durante il suo pontificato. Da Wikipedia: "Clemente VIII si impegnò durante tutto il suo pontificato per la costituzione di un'alleanza di regnanti cristiani contro gli Ottomani. Nel 1594 il pontefice riunì una Lega Santa per appoggiare l'imperatore Rodolfo II nella Lunga Guerra contro l'Impero ottomano. All'inizio degli anni novanta del XVI secolo l'Impero ottomano era giunto ad espandersi fino a toccare il cuore dell’Europa danubiana. Il Sultano aveva esteso il proprio dominio sul quaranta per cento delle terre ungheresi. I vicini principati di Moldavia, Valacchia e Transilvania erano diventati suoi tributari. Clemente VIII avviò un'intensa attività diplomatica volta a ricreare, sulla falsariga della coalizione che aveva vinto la battaglia di Lepanto, un ampio schieramento anti-ottomano comprensivo di Spagna, Venezia, Polonia, Transilvania, Moldavia e Valacchia. Strumento funzionale a tale opera fu innanzitutto la rete dei nunzio pontifici, stabile e ramificata in tutta l’Europa cristiana. Il Papa avviò un dialogo anche con il re dei Russi (ortodosso) e persino con lo scià di Persia, in quanto acerrimo nemico degli Ottomani. Clemente VIII aveva compreso che, affinché l'alleanza avesse la forza necessaria per sconfiggere i Turchi, ne dovevano fare parte sia la Francia che la Spagna, le due più forti potenze militari europee. I suoi sforzi per coinvolgere le due potenze in una «Santa Impresa» avevano come fine ultimo quello di formare un esercito transnazionale. Gli sforzi del pontefice non ebbero successo: Filippo II di Spagna si limitò a promettere al pontefice un sostegno finanziario, trovando troppo onerosa e impegnativa una partecipazione diretta con le forze di terra e (soprattutto) di mare; da parte sua, Enrico IV di Borbone era alleato del Sultano, in funzione antiasburgica. Neanche il progetto di occupare Costantinopoli servendosi del capo dell'esercito turco, Scipione Cicala (un genovese che, rapito dai turchi all'età di quattordici anni, aveva dovuto rinnegare la fede cristiana) trovò attuazione. Il territorio dell'Impero Ottomano confinava con i possedimenti della Casa d'Asburgo. Gli Asburgo erano contrari a condividere con la Santa Sede il merito di un'eventuale cacciata degli Ottomani dai Balcani. La loro strategia – da Ferdinando a Rodolfo II – era improntata all'ottenimento di accordi di tregua (l'ultimo era stato stipulato nel 1590). Questi accordi, però, avevano un alto prezzo (gli Ottomani pretendevano una cospicua dote di fiorini ungheresi in cambio della pace). Non solo: durante i mesi caldi le truppe del Sultano compivano scorribande aldilà dei confini che allertavano costantemente le forze asburgiche. Quando gli Ottomani assaltarono la fortezza di Giavarino, caposaldo strategico sulla riva destra del Danubio (luglio 1594), gli Asburgo si risolsero ad accettare l'aiuto del pontefice. Papa Clemente VIII nominò capo della spedizione militare pontificia Giovan Francesco Aldobrandini, Capitano generale della Chiesa. Aderirono all'appello di Clemente VIII i principati di Transilvania, Valacchia e Moldavia. In Italia si mobilitarono: il Ducato di Mantova, il Granducato di Toscana e la città di Bologna. Clemente VIII impose decime al clero d'Italia e riuscì a formare un esercito di diecimila fanti e seicento cavalieri. Poi incaricò i frati Camilliani di curare i feriti sui campi di battaglia, ordinando la loro partenza per l'Ungheria nel 1595. I Camilliani istituirono a Strigonio un ospedale da campo, con dottori e infermieri, segnalandolo con una croce rossa simbolo dell'ordine. All'assistenza spirituale dei soldati vennero comandati i Gesuiti. Clemente VIII inviò tre volte in Ungheria il generale Aldobrandini a sostegno dell'imperatore Rodolfo II d’Asburgo. Le tre campagne ebbero come esito: -la vittoriosa presa di Strigonio nel 1595; -la conquista di Pápa e l'inconcludente assedio di Giavarino del 1597; -la tentata liberazione di Canisa (assediata dai Turchi) nel 1601. Il lasso di tempo che intercorse tra la seconda e la terza campagna fu dovuto al diffondersi delle epidemie di peste e colera che decimarono le truppe nonché all'insorgere di dissidi con i capitani imperiali sulla strategia da adottare. L'Aldobrandini infatti propose di liberare la città di Buda per infliggere una sconfitta decisiva agli Ottomani, ma gli imperiali non si mostrarono mai favorevoli all'impresa. Nel complesso l'esercito pontificio riportò due vittorie contro i Turchi. Giovan Francesco Aldobrandini morì durante la terza spedizione (17 settembre 1601), volta a liberare Canisa dall'assedio turco. Dopo la sua morte il comando dell'esercito pontificio passò a Flaminio Delfini. Però gli Asburgo decisero autonomamente di abbandonare l'assedio. I soldati papali rimasero soli sotto le mura della città. Ad essi non rimase che ritirarsi e ripiegare verso l'Italia. Alcuni storici stimano che, dei diecimila soldati impegnati nelle tre campagne, ben seimila non abbiano fatto più ritorno in patria. La «Santa Impresa» fu la più massiccia mobilitazione di truppe pontificie al di fuori dei confini dell’Italia di tutta la storia dello Stato della Chiesa". Michele
    3 punti
  7. Quindi per te, basta che uno metta una moneta in una bustina , faccia una perizia ( dove normalmente scrive che a suo parere la moneta è autentica), per rendere in modo assoluto e certo una moneta autentica?
    3 punti
  8. Il "metal de cloche" che darebbe un piccolo valore aggiunto, si riconosce abbastanza bene dal colore più chiaro del metallo. Nella moneta in foto, classificata comune, il mio vecchio Gadoury non riporta il numero di pezzi coniati, e la valuta 12 (b) - 35 (tb) - 120 (TTB) - 500 (sup) - 1000 (fdc) euro. Per me quella in foto è un TB, con la caratteristica del punto sotto la U di Louis che indica una coniazione nel secondo trimestre del 1792 (cosa che non ne modifica la quotazione).
    3 punti
  9. Salve. Le ho fotografate insieme e le pubblico insieme. Aggiungo alla 1754 una piastra 120 grana del 1750. Ringrazio tutti per l'attenzione. Un caro saluto.
    3 punti
  10. Compro anch'io più della metà del mio materiale tramite internet, ma siccome per me il collezionismo è una forma di condivisione del sapere, ogni volta che posso sostituisco un clic con un ben più soddisfacente contatto umano frequentando negozi e mercatini.
    3 punti
  11. Viaggiamo per un pò in terreni meno scoscesi! Anch'io a Verona qualcosina l'ho ripescato nella ciotola ( anche quelle da 2, 3, 4,5,10...) ma restando proprio sull'euro, ecco qui! 5 Lepta 1833, 5 Lepta 1869, 5 rappen 1850 (Mistura), 5 Cents 1892, 1891, 1913 tipo 1, e, per rompere la sagra dei 5, 1 denga 1819! E se qualcuno mi dice che ho pescato un falso, beh - 😫
    3 punti
  12. ci sono 2 vie per far capire ad una persona che deve imparare (almeno come puntualmente scrivi in ogni post); la prima è mettergli sul piatto la pappa pronta, ma non serve a nulla; la seconda e cercare di farlo ragionare. Ho cercato la seconda strada, e non è la prima volta, ma non ho avuto risultati, nel senso che quando qualcuno ti contesta o cerca di farti capire che le tue certezze a volte sono opinabili, rispondi come mi hai risposto al post 60 , per poi finire come al post 66 ( e ciò sinceramente non invoglia molto a risponderti, soprattutto quando mi scrivi... e quindi?? ) Mi viene a questo punto un dubbio.... vuoi realmente imparare qualcosa? Per scrivere ed argomentare sul questa monetazione, devi avere un buon bagaglio di conoscenza , aver visto molto monete (e ciò serve per capire come lavoravano in passato, approfondire sugli stili e studiare i materiali..) , farti un buon archivio di falsi (certi e dubbi) ed avere un infinita biblioteca..., poi Chiedere ed ascoltare ... Al post 55, ti ho scritto dei rilievi e dei dettagli e dello stile. Fa un passo indietro, e cerca di immedesimarti per un momento come lavoravano gli incisori un tempo, lo puoi vedere da tetradrammi od anche bronzi, anch'essi meritevoli di attenzione (come quello discusso e battuto a 46.000 franchi). Rilievi pieni di dettagli (sui quali soffermarti a meditare), perfettamente incisi ed una plasticità di insieme unica (e questa è la monetazione greca, senza nulla togliere alla romana, ma sono pianeti diversi). Poi confronta le monete conosciute e cerca di capire cosa differenzia la tua in studio dalle altre... (tu hai fatto l errore di pensare ad un altro conio, ma se guardi la moneta vedrai che ha una bassa resa stilistica in confronto all'esemplare Pennisi .... i rilievi sono evanescenti). Poi certo, si sta valutando da una foto, ma l esperienza di tanti che ti hanno risposto qua, con quanto ti ho indicato sopra, basta per dirti che la moneta presenta enormi criticità.. Spero di essere stato chiaro ...
    2 punti
  13. quindi il tuo perito vale poco. prendi un altro perito e non è detto che dica che sia pure autentica.
    2 punti
  14. Ciao @demonetis, credo che la risposta alla tua curiosità si trovi nelle pagine dello stesso articolo scritto dal Prota, il quale - probabilmente - ciò che scrive lo evince da una supplica datata 20 Gennaio 1800 a firma del Perger. http://www.socnumit.org/doc/BCNN/BCNN1921_3.pdf Ne approfitto per esporre la mia personalissima opinione in merito alle monete/varianti di questo periodo: Molte varianti datate 1798, a mio avviso, sarebbero il frutto delle modifiche apportate dal Perger nel 1799 sui conii dell'anno precedente (1798). Queste modifiche dei conii, servivano a "SEGNARE" le monete con l'effige di Ferdinando IV (coniate però nel 1799 durante il periodo della Repubblica Napoletana), così da poterle distinguere dalle altre monete coniate effettivamente l'anno prima (nel 1798). Questo perché, probabilmente, l'urgenza di immettere moneta in circolazione, non coincideva con i tempi tecnici necessari alla realizzazione dei nuovi conii per le nuove monete repubblicane. Elenco le probabili monete 1798 "SEGNATE" - e cioé, quei conii datati 1798 e "riutilizzati" nel 1799 con l'aggiunta di punti e/o linee: Piastra da 120 Grana 1798 interno corona rigato \\\\\ - ///// R2; "D.G:" R4; Mezza Piastra da 60 Grana 1798 "FERDINAN:"; Tarì da 20 Grana "FERDINAN:" R4; "SICILIAR:" R4; "ET.." R4; "HIE.." R4; Carlino da 10 Grana "SICIL.." R2; 10 Tornesi "SICILIAR.." R2. Allego anche un altro interessante studio in PDF "Ignazio Ciaia e la Legislazione Monetale della Repubblica Napoletana del 1799". https://emeroteca.provincia.brindisi.it/Archivio Storico Pugliese/1964/Archivio Storico pugliese A.17 1964 fasc.1-4 articoli PDF/Ignazio Ciaia e la Lrgislazione Monetale della Repubblica Napoletana del 1799.pdf Spero d'esserti stato utile. Un saluto
    2 punti
  15. Salve, ringrazio anticipatamente chiunque interverrà nella discussione. Ho da molto tempo in collezione questa monetina. Chi me la vendette mi indirizzó sui Trivulzio, online se ne trovano veramente poche quindi è stato difficile acquisire un po' di esperienza sulla monetazione. Io ho provato ad abbozzare una catalogazione, che renderebbe la moneta R5 quindi una delle più grandi rarità, considerando la scritta IOIA e il sole. In particolare " Gian Giacomo Trivulzio, trillina, gnecchi 82, CNI 163, MIR 998. La catalogazione vi pare corretta? Mi piacerebbe molto sentire altri pareri di persone più esperte di me in questa monetazione. Sopratutto sulla reperibilità del pezzo! Aggiungo l'altra foto successivamente.
    2 punti
  16. Ottima lettura il Cipolla, anzi ‘tutti’ i Cipolla 👏🏽 professore non abbastanza riconosciuto in patria ma un gigante negli studi della storia economica e della Moneta
    2 punti
  17. Hai fatto un commento (ragionamento) estremamente intelligente che personalmente condivido (ed apprezzo). Magari fossero " tanti" quelli che la pensano come te. Ma l'attualita' e' diversa, fatta di profumi e balocchi dei quali io, oltre al dolce profumo, non trovo nient' altro da condividere. E mi considero "vecchio". Ti saluto, con stima, Santi
    2 punti
  18. Buon giorno a tutti e buon inizio settimana✌️.Condivido 2 monete : -5 centesimi Vitt Em II zecca “N” data purtroppo non leggibile.. almeno per me… -2 centesimi Italia su prora 1917 abbastanza horror…😄 Saluti!
    2 punti
  19. Anche a me piace sempre avere un contatto con il negoziante ma pensavo che il guadagno puramente economico si facesse di più online. Sono felice di non avere ragione anche perché per me parlare con il negoziante è un qualcosa di molto importante.
    2 punti
  20. In genere, quando si parla di monete d'oro, si citano le "varianti" in oro "rosso": oro "rosa" non l'ho mai sentito. Oltretutto, mentre per Umberto I è facile trovare cataloghi che ne riportano l'esistenza (di oro rosso, naturalmente), motivando il fatto che si tratti di una lega non ben amalgamata oppure l'utilizzo di oro proveniente dalle miniere eritree, per l'oro di Vittorio Emanuele III è molto raro che si verifichi questa "variante", anche perché sotto il re "numismatico" si è stati molto attenti a che non si verificassero "inconvenienti" del genere. Ad es. l'intera produzione di oro con data 1910 (coniata per il decennale del regno di V.E.III) fu interamente rifusa proprio perché non corrispondeva alle caratteristiche richieste. Quindi, pur non escludendo l'esistenza di oro "rosso" anche nella monetazione di V.E.III, suggerisco l'acquisto di tali monete solo dietro solide garanzie (perizia NIP, disponibilità al ritiro con rimborso, ecc.).
    2 punti
  21. Bella moneta dall'usura uniforme. Ti faccio compagnia coi miei BB:
    2 punti
  22. Buonasera, Condivido con voi alcune monete che ho pescato oggi nelle ciotole a €1 al Veronafil! 1) 5 cent Francia 1913 2) 2 cent Belgio 1911 3) 50 cent Francia 1908 4) 1 Farthing Regno Unito 1931
    2 punti
  23. https://www.repubblica.it/esteri/2019/12/25/news/lettera_jfk_babbo_natale_stati_uniti-244347650/
    1 punto
  24. Vi condivido con piacere questo raro scudo di Napoleone I coniato a Bologna nel 1813, nella variante con puntali sagomati Proviene dall'asta 3 di Nomisma Aste di Verona, dove veniva presentato qFDC / FDC Le foto del catalogo a mio avviso non davano risalto alla bellezza della moneta, dai rilievi satinati su fondi speculari Non colleziono in particolare Napoleone, però un pezzo così capita veramente infrequentemente e ne ho approfittato Foto del catalogo https://bid.nomisma-aste.it/it/lot/8208/bologna-napoleone-i-1805-1814-5-lire-1813-/ Le mie foto sono invece allegate... direi che le danno più giustizia
    1 punto
  25. Credo (da quello che ha scritto) che @bionikohz volesse tatuarsi i volti di Cesare e Augusto in virtù del rapporto di filiale di parentela. Diciamo che nessuno dei due era mosso dal sentimentalismo, piuttosto dal pragmatismo. Cesare era spinto dal cinismo ecco perché non riconobbe mai "Cesarione" o Tolomeo XV (forse anche per ragioni oggettive: Tolomeo XV nacque nel 47 a.C. e Cesare morì nel 44 a.C.).
    1 punto
  26. Ciao @El Chupacabra, magari. Le foto sono tratte da un articolo già esistente in Rassegna Numismatica del 1932.
    1 punto
  27. Sei stato ingaggiato dal Gatto e la Volpe di Collodi, pentiti per l'imbroglio a Pinocchio, mo gli fanno trovare una pianta di soldi? 😁😁😁 A parte gli scherzi, bella idea artigianale! Credo che tra i vari espositori numismatici in legno che ho visto fino ad oggi, questo sia il più originale e il più azzeccato al tema di queste monete.. Bravo! 👏 👏 👏
    1 punto
  28. Ciao, l'oro rosa per le monete di VEIII non l'ho mai sentito... Le monete in oro rosso invece ci sono. Consultando acsearch ho trovato diversi riscontri per le 20 lire Aratrice. Eccoli:
    1 punto
  29. Un’ultima cosa Mattia fino a che epoca arriva il tuo interesse per le medioevali ?
    1 punto
  30. Precisiamo: 1- non è la sezione giusta 2- si postano foto 3- si allegano peso e diametro 4- si chiede per favore o si dice grazie @CdC potresti gentilmente spostare la discussione nella sezione Identificazioni ? Grazie. Allego il la foto, per i posteri...
    1 punto
  31. Si, mi piacciono un po' tutte le monetazioni, non solo a scopo collezionistico, ma anche per studiare determinati periodi storici 🙂 Grazie per il parere.
    1 punto
  32. Le valutazioni di mercato premiano sempre monete di modulo e peso maggiore. Non è un'opinione. Poi ci sono le eccezioni che confermano la regola. Saluti
    1 punto
  33. Interessante! Fatto stà che le PROVE di STAMPA furono coniate solo nel periodo di gestione del Lanfranco; mentre non risultano nel periodo di Vittorio Emanuele III Re e Imperatore, nè nel periodo della Repubblica Italiana ........
    1 punto
  34. Normalmente questi falsi da bancarella che pesano 22-23 grammi sono fatti in alpacca, lega formata da rame, nichel e zinco, simile all'argento, impiegata principalmente per servizi da tavola e posateria.
    1 punto
  35. Testa con elmo? su cui è inciso un simbolo solare Donna che trascina un toro con testa rivolta indietro. Iscrizione sulla base della scultura di donna. Sauro di Girifalco Sauro di Girifalco visto dall'alto. http://www.misteromania.it/curiosando/Il_sauro_di_Girifalco.html
    1 punto
  36. 1 punto
  37. Credo che comunque i numismatici, per le vendite, prediligano il canale delle aste. (Mio pensiero, ma potrei anche sbagliarmi). I siti on Line, con poche eccezioni, offrono poco materiale e magari non quello più raro e più bello. Il negozio fisico sicuramente aiuta molto la raccolta di materiale sia direttamente (gente che rotola dentro) sia indirettamente (gente che ti conosce perché hai una locazione fisica).
    1 punto
  38. Per vendere sicuramente possibile. Ma poi dove trovano il materiale da vendere? Avere un negozio fisico sicuramente agevola.
    1 punto
  39. Buongiorno amici, al Veronafil di ieri, dopo quasi vent'anni di lontananza dalle monete Regno, ho comprato uno dei pezzi che negli anni Novanta, quando mi dedicavo a questo settore, non avevo mai avuto occasione di mettere in collezione. Ve lo condivido, anche perché per una divertente combinazione la moneta era sigillata in una perizia che risaliva proprio all'epoca in cui io ho chiuso il capitolo Regno... è un po' come se questo fosse l'ultimo acquisto effettuato allora, che per qualche disguido solo ora mi è stato consegnato La conservazione non è indicata sulla perizia ma compare sulla certificazione del venditore professionista (BB); mi pare che sia abbastanza corretta, forse un quarto di punto in più al R/ e un quarto in meno al D/. Che ne pensate? Un saluto a tutti
    1 punto
  40. E’ un cstalogo dj vendita della rinomata ditta Majer di inizio secolo scorso. Non e’ un catalogo di una serie ( Regno/ Repubblica etc) ma un’offerta di monete italiane ed estere come listino a prezzi fissi . Interessante e anche raro da reperirsi.
    1 punto
  41. Non faccio questo tipo di monetazione ma mi congratulo con l'acquisto
    1 punto
  42. https://www.fiaspitalia.it/images/sportinsieme/2_1984_marzo_aprile.pdf
    1 punto
  43. Un momento di convivialità con pranzo offerto da @Oppiano. Grappa super…. Sempre bello stringere le mani a persone cui va la mia più gradita stima. Alla prossima!!
    1 punto
  44. taglio: 20 cent paese: sanmarino anno: 2015 tiratura: 50.000 condizioni: bb città: trieste
    1 punto
  45. Definizione di “Pattern” da un “Glossary of numismatics” A coin minted from official dies that is not a regular issue, and intended to evaluate new alloys or designs. Patterns can be divided in three categories. 1. A coin which represents a new design, motto, or denomination, proposed but not adopted, at least for the same year. Most of the unadopted designs fit into this modality. 2. Die trials: A coin made with the regular issue dies, in metals other than the proper. Usually minted to verify details of a new coin, value or design. 3. Experimental pieces: A very similar process to "die trials", but with subtle differences. A coin minted with a die, official or not, to try a new metal, alloy, or shape. apollonia
    1 punto
  46. Domanda la cui risposta difficilmente può essere riassunta in poche righe... Scatto una DSLR ormai vetusta accompagnata da un 100mm macro Canon, ma questa è la punta dell'iceberg. Il setup è costituito da uno stativo con il piano focale leggermente inclinato (pochi gradi) illuminando con 2 tubi Osram a luce fredda ad alta frequenza, il tutto in una specie di scatola che mi sono costruito per illuminare al meglio la moneta, allego una foto Per realizzarlo ho preso spunto da http://www.quickpx.com/products/products-en.html ma me la sono cavata con una spesa ben più modesta Scrissi al tempo un piccolo vademecum qui sul forum, e ricordo che anche @ilnumismatico fece una breve guida sulla fotografia numismatica sempre qui sul forum Come feci al tempo, consiglio l'ottima lettura (in inglese) Numismatic photography che però quando ho acquistato il libro costava 20€, mentre adesso vedo che è diventato un libro raro...
    1 punto
  47. CI SIAMO ANCORA!
    1 punto
  48. ... chissà perché sempre in aste minori ... Comunque, non avendo visto in mano la moneta, mi limito a dire che ha tutti i crismi di una moneta non-originale. E lo stesso principio vale per quella oggetto di questa discussione (pur senza certezza dalle foto. Ma potremmo andare avanti all'infinito, per cui concordo con il consiglio di farla periziare (stesso discorso per Artemide, ma lì forse ci hanno inutilmente provato). Ribadisco il concetto già espresso: il bordo (... ma anche il contorno ...) è essenziale per un adeguato giudizio.
    1 punto
  49. Banale all'ennesima potenza
    1 punto
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