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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/17/23 in tutte le aree
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Provo a inserirmi, con ben poche speranze di non passare ormai inosservato travolti come siamo dai “condivido volentieri” di Domenico 🤣👍, con un mio condivido volentieri 🫢😁 da poco entrata in collezione. Da asta Nomisma 67, lotto 1218 Vittorio Emanuele II re eletto, 5 lire 1860 Bologna - Nomisma 824, RR, minimo colpetto al bordo. Leggeri segnetti nei campi al D/ - FDC Le foto sono mie…🤗6 punti
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Cosa resta della LEGGE GRANARIA di Nerva? Un sesterzio e un quadrante! -> https://www.cronacanumismatica.com/cosa-resta-della-legge-granaria-di-nerva-un-sesterzio-e-un-quadrante/ Nel 97 l’imperatore promulga una legge granaria per garantire risorse alimentari ai cittadini di Roma e gli unici “documenti” a parlarne oggi sono le monete di Roberto Ganganelli | Il grano, come ben sappiamo, era la fonte di cibo più importante per coloro che vivevano a Roma, una città che forse durante il regno di Augusto superava già il milione di abitanti. Poiché la scarsità di grano avrebbe inevitabilmente causato disordini civili e speculazioni, dell misure per garantire l’approvvigionamento e il controllo del prezzo del grano erano state prese sin dalla fine del II secolo a.C. Un busto raffigurante Nerva (imperatore dal 96 al 98 d.C.) Il primo a introdurre una legislazione di questo tipo fu Caio Gracco durante il suo primo tribunato, nel 123-122 a.C. La legge granaria di Gracco dava al governo il potere di organizzare una distribuzione mensile di grano (frumentatio) a un prezzo prestabilito ai cittadini romani maschi che risiedevano a Roma. Nel suo contesto originario, il provvedimento non aveva nulla a che fare con l’assistenza ai poveri, ma mirava a garantire un approvvigionamento costante e a prezzi ragionevoli di grano ai cittadini, indipendentemente dalla loro condizione economica. Nel 58 a.C. la frumentatio fu riformata dal tribuno Publio Clodio Pulcher, che la rese gratuita. Tuttaviam, questa misura era politicamente troppo estrema e costosa e così seguirono aspri dibattiti sul numero di beneficiari ammissibili (la plebe frumentaria). Augusto limitò tale numero a circa 200.000 persone e razionalizzò i sistemi di stoccaggio e distribuzione del grano, facendoli gestire dal praefectus annonae. È interessante notare che gli aventi diritto a ricevere il sussidio di grano (l’annona) possedevano tessere che potevano essere acquistate, vendute o tramandate in eredità. Il sesterzio coniato a Roma nel 97 con cui Nerva celebra la propria riforma granaria volta a garantire un approvvigionamento costante di cereali, a prezzo equo, all’affamata popolazione dell’Urbe Più di due secoli dopo l’attuazione della legge di Gaio Gracco, Nerva (96-98) introdusse una nuova riforma granaria a Roma. I dettagli del provvedimento, celebrato in questo bel sesterzio raffigurante un modius con spighe di grano e un papavero, sono sconosciuti, ma doveva essere in linea con altre misure prese da Nerva per sostenere la sua popolarità. Di fatto, l’unica prova concreta della riforma granaria di Nerva rimane questo tipo di moneta, risalente forse all’anno 97, che reca l’iscrizione PLEBEI VRBANAE FRVMENTO CONSTITVTO e che suggerisce come il grano non venisse distribuito gratuitamente, ma piuttosto a un prezzo fisso ed equo. Anche questo piccolo quadrante con il “modius” e le spighe, e al rovescio il caduceo di Mercurio, allude probabilmente alla riforma granaria di Nerva Si potrebbe dunque presumere – stando allo slogan di propaganda sul sesterzio – che il nuovo prezzo imposto da Nerva fosse in qualche modo più favorevole o più equo di quello stabilito durante il regno del predecessore Domiziano. Anche un quadrante di Nerva riporta l’iconografia del modius e verosimilmente richiama la legge granaria voluta dall’imperatore, ma l’iconografia è scarna e la sola legenda IMP NERVA CAES AVG non allude in modo diretto al provvedimento. Certo è che quel rovescio col caduceo alato accostato dalle lettere S C rappresenta un richiamo nemmeno troppo velato a Mercurio, dio del commercio, in riferimento – evidentemente – a quello dei cereali di cui a Roma c’era sempre un disperato bisogno.6 punti
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Ciao a tutti, riprendo dopo un po' di tempo questa bella discussione, postando un Grana 3 di Gioacchino Murat presa da un mio caro amico. La moneta presenta la cosiddetta Variante “GNAND” invece di “GRAND” anche se l'usura al bordo non aiuta a comprendere. E' comunque una Variante non facile da trovare e descritta R2 dal Gigante e da Nomisma. Buona Giornata, Beppe5 punti
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Era da un po' di tempo che volevo acquistare questi volumi di Cesare Bobba in condizioni accettabili, anche perché riguardano la monetazione che più mi interessa e mi appassiona, e, finalmente, li ho trovati da tre diversi rivenditori di libri usati. Ora che li ho sfogliati, posso che dire che l'idea editoriale era notevole e anche molto moderna nella presentazione e impostazione; allo stesso tempo, gli errori e le omissioni sono davvero tanti, rilevabili pure da un meno che dilettante come me. Arriverei a dire, non accettabili se i libri uscissero oggi, periodo in cui abbiamo molti riferimenti, anche raggiungibili in un click, per sapere tutto di zecche e dimensioni precise di monete moderne e diffuse come quelle trattate. Eppure, ciò vuol dire che il "mio" mondo di collezionista è migliore di quello di cinquanta, sessant'anni fa, che non ho conosciuto? Ovviamente è impossibile rispondere a questa domanda, ma una indicazione l'ho trovata nelle introduzioni, scritte dall'autore stesso: dove non sono praticamente mai presenti riferimenti al valore venale dei pezzi, ad esempio, ma tanti sono i richiami all'amore, alla passione per le monete come veicolo di storia e, soprattutto, alla curiosità. Bobba dice di aver scelto temi, che forse oggi risulterebbero troppo vasti e farebbero storcere il naso ai collezionisti "professionali", perché sicuro che la varietà dei tipi, i molti Paesi rappresentati, avrebbero suscitato l'interesse del lettore, che a partire da una semplice moneta può giungere ad approfondire e conoscere eventi e storie di Nazioni anche molto lontane dall'Italia. Trasuda, in quelle poche righe, un amore per il Sapere, una conoscenza di ciò che anima (e rende felice) il collezionista che forse opere più moderne, e discussioni sul fatto che il tal grading debba essere MS/PR-63 o MS/PR-64, non riescono del tutto a restituire. E allora: ringrazio la mia epoca, che mi permette di acquistare questi e altri libri comodamente da casa, in posti che non potrei mai raggiungere fisicamente, e grazie alla quale posso accedere a migliaia di informazioni su ciò che mi interessa. Mi chiedo, però, se tutte queste informazioni riusciamo a gestirle correttamente, e provo ammirazione, che non vuole essere vuota nostalgia, per chi, con meno mezzi a disposizione, riusciva a veicolare passioni, curiosità, sentimenti e cultura.4 punti
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Buongiorno, dall'asta Nomisma Aste Srl "3", l'esemplare in oggetto (sebbene in slab): Vittorio Emanuele III (1900-1946) 5 Lire 1926 1^ PROVA TECNICA FUORI VIROLA Luppino PP170 AG RRRR In slab NGC n. 6141637-005. Grading/Stato: MS65 https://www.ngccoin.com/certlookup/6141637-005/65/ Buona giornata4 punti
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EPO: una misteriosa sigla per una piccola, grande rarità dei GONZAGA -> https://www.cronacanumismatica.com/epo-una-misteriosa-sigla-per-una-piccola-grande-rarita-dei-gonzaga/ Tante interpretazioni per la legenda EPO su un quattrino “virgiliano” del XVI secolo: una misteriosa sigla che da sempre divide gli studiosi di Roberto Ganganelli | Spigolando, ancora una volta, in quell’autentica miniera di informazioni e approfondimenti che è il libro di Mario Traina Il linguaggio delle monete ci piace estrarre oggi quanto lo studioso – insieme con il fratello Alfonso, eminente latinista – scrive a proposito della legenda EPO che si ritrova su una rarità dei Gonzaga, il quattrino anonimo pertinente a Federico II Gonzaga, nato nel 1500, marchese di Mantova dal 1519 e del Monferrato dal 1536 al 1540. L’illustre mantovano Publio Virglio Marone sul dritto dei quattrini anonimi con legenda EPO al rovescio I quattrini con EPO Dalla zecca mantovana uscirono questi quattrini con al dritto il busto di Virgilio e il nome VIRGILIO MARO e, al rovescio, le tre lettere nel campo con, sotto, una foglia. Scrive Traina: “Per Magnaguti (1957, VII, p. 24, n. 67) la foglia è un ‘fiore palustre a tre petali’; secondo Margini (1990, p. 63, n. 31) e Grossi (1997, III, p. 129, n. 135) si tratta invece di una ‘foglia di mirtacea’, dello stesso tipo di quelle che completano i due rami intrecciati che avvolgono la targa con la scritta EPO in una medaglia fusa da Bartolo Talpa per Federico I (proprio su questa medaglia si basa l’attribuzione di alcuni studiosi del quattrino anonimo con EPO a Federico I). Al dritto il busto di Virgilio e VIRGILIO MARO. L’impresa EPO, una sigla misteriosa non solo in moneta Impresse anche su medaglie e affrescate in un palazzo di Asola e nell’impresa del mirto nel palazzo Petrozzani di Mantova, queste tre lettere – vero e proprio enigma – sono al centro di numerose e diverse interpretazioni. In latino EPOS significa carme epico, eroico, e in greco EPOΣ, amore. EPO in quest’ultimo caso sarebbe un monogramma delle tre lettere greche E=èpsilon, P=rho, O=òmicron, ossia EPO=ERO, forma poetica di EPOS, ‘amore’ (in realtà non accertato). Secondo Magnaguti (RIN 1907, p. 987 e RIN 1909, p. 92) queste due versioni si adatterebbero all’impronta del dritto della moneta con il busto di Virgilio, ‘che cantò epicamente e amorosamente’; di conseguenza Magnaguti interpreta: E(picorvm) P(oetarvm) O(ptimo) (‘Al migliore dei poeti epici’) o, ancor meglio: E(picorvm) P(oetarvm) O(ptimvs), ‘Il migliore dei poeti epici’, come riportano anche Arrivabene (A.S.M., 177, 23r e c.31r) e Carlo Vandoni (1830, p. 17). Vero esempio di criptica sigla di stampo rinascimentale, la EPO sulle monete dei Gonzaga affascina da sempre i numismatici Originale ma priva di ogni fondamento l’interpretazione indicata da Zanetti (1789, III, pp. 250-251): E(vsebivs) P(otest) O(mnia), ‘Eusebio può tutto’, con allusione allo strapotere assunto sotto Federico I da un ebreo, Eusebio Malatesta, che ottenne tra l’altro da Federico la privativa della zecca dal 1480 al 1484. Una terza interpretazione si trova sempre in Arrivabene (op. cit. 177, 6r, 14/15): EP(iscop)O, ‘Al vescovo’, ‘Per il vescovo’, con allusione a Ludovico, ultimo dei fratelli di Federico I, vescovo eletto di Mantova. Ma in questo caso sopra EPO dovrebbe esserci un segno di abbreviazione che invece manca, assenza che tuttavia Signorini (vedi Malacarne-Signorini 1996, II, pp. 83/84, n. XV) non ritiene determinante. Graham Pollard in un convegno sulla monetazione dei Gonzaga del 7-8 settembre 1985 suggerì: E(x) P(vblicis) O(pibus), ‘Dalle ricchezze pubbliche’, o E(x) P(opvl)O, ‘Dal popolo’”. Le ipotesi più recenti sul significato Tre le ipotesi avanzate da Traina (Cronaca numismatica di maggio 1995, pp. 12-16): E(picorvm) P(rinceps) O(mnivm), “Primo di tutti i poeti epici”; E(xcellit) P(er) O(mnia), “Eccelle in ogni cosa”, E(xitvs) P(robat) O(pvs), “Il risultato giustifica l’operato“ (vedi Ovidio, Le eroine, 2, 85: Exitus acta jubeat e Tosi, 1997, p. 387). Infine Giuseppe Margini (Cronaca numismatica di giugno 2002, pp. 22-24) ricollega la scritta EPO ad una medaglia di Gian Francesco Ruberti della Grana eseguita nel 1490 per Francesco II, quarto marchese di Mantova e figlio di Federico. All’esergo del rovescio su uno scudo inclinato si leggono le tre misteriose lettere. Margini traduce: E(x) P(arte) O(mnino), ossia “Da una parte soltanto”, a testimoniare una vita condotta dal padre in qualsiasi circostanza con grande onestà di intenti e fedeltà agli accordi presi. In sostanza, le tre lettere avrebbero il valore di una ritorsione nei confronti dei Veneziani per i torti e le amarezze inferti al padre. Ma l’interpretazione contrasta con il senso di OMNINO: “Del tutto in tutto”. Si potrebbe anche e più semplicemente interpretare, conclude Traina a proposito di questa rarità dei Gonzaga, E(x) P(rincipe) O(ptimo), “Dall’ottimo principe”, tenendo conto che studi recenti (Ercolani Cocchi e altri) tendono ad escludere che EPO si riferisca a Virgilio: le tre lettere che appaiono sulla medaglia di Talpa per Federico non avrebbero infatti senso se “virgiliane”.3 punti
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Era meglio? Era peggio? Era diverso. Per avere una buona conoscenza della numismatica bisognava darsi da fare. Cercare libri, partecipare a circoli, andare ai convegni, parlare con i più esperti, avere tanta pazienza. Ora tutto questo, o perlomeno molto, è più semplice e più veloce. E questo è positivo, perchè fa risparmiare tempo. Tuttavia una cosa non è cambiata. Per capire una moneta, in ogni caso, ci vuole tempo e pazienza. Non tutti lo capiscono. Arka Diligite iustitiam3 punti
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Salve. Oggi condivido la piastra 120 grana 1767 di Ferdinando IV. Buona giornata.3 punti
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In realtà Esiste un bagattino fatto coniare da Cristoforo Moro che riporta il suo ritratto. Non solo precede l’emissione, assai cospicua, della lira Tron mentre il bagattino in questione e’ super raro, ma antecede di qualche mese ( luglio verso settembre 1462) quella che viene considerata la prima emissione con ritratto fisionomico della monetazione rinascimentale italiana, ovvero il ducato di Francesco Sforza per Milano per una trattazione specifica del tema: The earliest Coin Portraits of the Italian Renaissance, in “Rivista Italiana di Numismatica”, 103, 2002, pp. 385-393;3 punti
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Stiamo guardando sgomenti e increduli le immagini che ci giungono dalle vostre regioni. Credo di interpretare i sentimenti di tutta LaMoneta nell'esservi vicini.2 punti
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Ci tenevo a rimarcare tre punti della risposta del perito della casa d’aste al post # 2. Il primo è il ringraziamento a chi ha segnalato il tooling della moneta. Il secondo sono le scuse e i motivi per non essersene accorto: How did we (I) miss this? Come abbiamo fatto noi (io) a non accorgercene? Il terzo è una considerazione di carattere generale: a differenza di alcune persone che non commettono mai errori, noi a volte li commettiamo; ma quando li commettiamo, ammettiamo di averli fatti! Penso che ammettere un errore spiegando i motivi che hanno indotto a farlo sia un atto di onestà molto istruttivo, e se da un lato evita la propagazione dell'errore, dall’altro gratifica la persona che lo riconosce. Un atteggiamento che dovrebbe essere preso ad esempio da chi considera disonorevole ammettere d’aver preso un granchio, o addirittura cerca di giustificarsi insultando chi glielo ha fatto cortesemente notare. apollonia2 punti
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Ciao! Ulteriore approfondimento https://numismaticamente.it/collezionismo-numismatico/i-signori-tiranni-si-mettono-in-medalia-e-non-i-cavi-de-repubblica saluti luciano2 punti
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Ah ma allora arrivano gli aquiloni dopo gli aquilotti! Anche questa meravigliosa... Per completezza, se posso, metto anche la mia 2^ prova tecnica.........con errore sul CONTORNO "nodo Savoia su T di FERT"2 punti
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Associazione Circolo "Tempo Libero" Iscritta alla FSFI Federazione fra le Società Filateliche Italiane Email: [email protected] Telefono: (+39) 3498125912 (Attilio Maglio) Pagina Facebook Associazione Circolo "Tempo Libero" Siamo presenti sui maggiori social media marketing Weekend di sabato 3 e domenica 4 giugno 2023 da non perdere a Castellammare di Stabia. In memoria del Presidente Salvatore Correale, scomparso prematuramente il 28 marzo 2013, lasciando un vuoto incolmabile. Sarà possibile scambiare, acquistare, vendere materiale da collezionismo, far valutare o periziare monete e francobolli. Attenzione per essere sempre informati sui nostri eventi, inquadrare con lo Scanner dello smartphone o tablet il Qr Code. Memorial Correale un passo avanti! Torna il Memorial Correale, quest’anno per la prima volta all’interno dell’ex Tendostruttura comunale, ampia sala situata al centro della città, in viale Puglia n° 9, a pochi passi dalle due uscite della Circumvesuviana Napoli-Sorrento. Con spostamenti veramente brevi e veloci, la possibilità di visitare le famose aree archeologiche di Pompei, Castellammare di Stabia, Torre Annunziata ed Ercolano, o godere del favoloso spettacolo del golfo di Napoli dalla sommità del Vesuvio o dal Monte Faito, raggiungibile in pochissimi minuti con la suggestiva funicolare. Per appassionati di collezionismo o semplici curiosi, in programma la 58° manifestazione di numismatica, filatelia, cartamoneta, cartofilia, bibliofilia, gettoni, telecarte e oggettistica varia, organizzata dall’Associazione Circolo “Tempo Libero” di Castellammare di Stabia. Gli orari di apertura e chiusura sono sabato 3 giugno, dalle ore 9 alle 18, mentre domenica 4 giugno, dalle ore 9 alle 12, l’ingresso è libero e gratuito, a disposizione servizio bar-ristorazione, ampio parcheggio privato custodito. Una due giorni dedicata ad oggetti senza tempo che hanno segnato la nostra storia, un lungo viaggio tra monete rare, ammirando vere e proprie opere d’arte, ricordando una nobile tradizione italiana, la cartamoneta, per apprezzare la maestria e la creatività degli incisori di medaglie commemorative, militari e religiose, esplorando l’universo filatelico, tra francobolli che raccontano frammenti storici, unici ed irripetibili e cartoline che raffiguravano bellezze architettoniche e artistiche da tutto il mondo. In esposizione: Monete antiche e moderne, francobolli, banconote italiane ed estere, decorazioni militari, cartoline, storia postale, gettoni, tokens, stampe, orologi, folder, bollettini illustrativi, interi postali, album, immagini sacre, carte telefoniche, quotidiani, locandine, libri, fumetti, figurine, calendari militari, penne da scrittura, pins, spille, oggettistica varia, accessori e raccoglitori per collezioni. Come raggiungere il Memorial Correale Cliccare sull'immagine per indicazioni stradali dall'uscita del Casello autostradale di Castellammare di Stabia a Viale Puglia n.4.2 punti
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Il termine corretto è fornito, o condiviso. Questo che hai definito intrallazzo strano non ha niente di strano e tecnicamente si chiama pooling, una pratica comune fin dalla nascita dell'euro in contante unitaro: se per qualunque motivo uno stato ha necessità di monete nuove gliele può anche passare un altro (al costo facciale, ovviamente) e le mette in circolazione. Il risultato finale è lo stesso, come se fossero state prodotte ed emesse localmente. Un esempio particolare che noi italiani conosciamo bene è quello citato da fagiolino, la circolazione degli 1 e 2 cent austriaci: visto che in Italia come in altri stati si è deciso di non produrre più le 1 e 2 cent se ne vogliamo mettere lo stesso in circolazione locale ce le facciamo dare dall'Austria. Come puoi notare da quanto scritto da Rossano questo meccanismo è molto battuto dai gomblottari di professione, quindi vediamo per sicurezza di chiarire sinteticamente qualche punto: "Da un punto di vista tecnico invece dice una cosa piuttosto significativa, che l'euro come moneta unica in realtà non esiste. ogni paese usa e contabilizza il proprio euro nazionale, che ha solo un cambio fisso con le altre," Classica farneticazione in voga negli anni 2000, dopo la messa in circolazione del contante in euro. Naturalmente non esistono "euro nazionali" e la loro contabilizzazione e uso sconnesso, anche perchè come ben sappiamo le entità che emettono l'euro sono due differenti (come in quasi ogni paese al mondo): gli stati per le monete e la banca centrale per le banconote. Nella fondazione dell'unione monetaria gli stati dell'eurozona dell'epoca hanno deciso di comune accordo di istituire una valuta in cui... "soprattutto le decisioni circa le politiche monetarie [sono] prese dall'unico organo sovranazionale, la BCE." Il che contraddice già di per sè le precedenti affermazioni sull'esistenza di fatto di diversi euro. La politica monetaria della valuta è una, centralizzata, com'è ovvio che debba essere. "Il quadro dell'emissione monetaria, con ogni paese che emette e gestisce le proprie monete, contrassegnate dalla faccia nazionale," Visto che con pochissime eccezioni tutte le valute del mondo sono emesse in moneta dallo stato (in genere dai ministeri delle economie) e in banconota dalla banca centrale è normale che le monete di un'unione monetaria possano anche avere una faccia diversa, ma ciò non cambia la sostanza: quelle monete e quelle banconote, indipendentemente dalla grafica di una faccia, sono per volontà e legge degli stati membri una valuta sola con una gestione sola. Non a caso in UE gli stati determinano le caratteristiche tecniche comuni delle monete (e anche delle banconote) ma è la BCE che calcola quante bisogna emetterne per garantire la normale circolazione. "rende visibile cioè il vero sistema di funzionamento dell'intero euro. A ben vedere anche le banconote hanno il contrassegno nazionale, che è la prima lettera del numero di serie." Rende visibile cioè che non va data retta alle balle complottiste, anche quelle fuori moda, perchè fa male alla mente e al corpo come fumare o drogarsi. Ad esempio, a ben vedere le banconote non hanno più da un pezzo neanche il contrassegno nazionale, in quanto nella serie Europa la prima lettera indica la stamperia e non più lo stato in cui la banconota è stata emessa (che è diverso dal caso delle monete, perchè l'ente emissore delle banconote è solo la BCE). Un cenno anche al TARGET2 e assurdità varie applicabili ad esso: si tratta del sistema di regolamento lordo in tempo reale adottato in eurozona e oltre (ne fanno parte anche stati UE che ancora non adottano l'euro), come ne hanno tutti i sistemi bancari del mondo. Lo dico perchè la definizione di "complesso ed oscuro", che vuol far pensare al solito complotto in azione, è attributo caratteristico della modalità di pensiero in cui tutto quello che non piace è sempre "oscuro", "fumoso", "non chiaro", "narrazione ufficiale" ecc. Calcolarlo alla perfezione è impossibile, anche perchè non si poteva prevedere l'entità delle speculazioni dei commercianti sul changeover e il livello esatto dell'inflazione che si sarebbe avuta quest'anno.2 punti
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Quei volumi rappresentano i primi tentativi di pubblicare in lingua italiana dei cataloghi sulle monetazioni straniere, non potevano avere pretesa di esaustività e precisione, tenuto conto sia dell'epoca di pubblicazione in cui era molto più complicato reperire foto e informazioni corrette, che del tipo di testo di cui si parla, cataloghi/manuali in formato tascabile e dal costo accessibile, per collezionisti che desideravano avere un colpo d'occhio semplice sulle monetazioni estere, non si trattava quindi di un corpus con la necessità di completezza e precisione tipica di tali opere, come neanche di cataloghi specializzati nazionali che coprono tutta la produzione monetale di un determinato periodo e di uno specifico stato... Oggi chi vuole avere un colpo d'occhio sulle monetazioni estere ha molta più scelta, sul web vi sono tanti siti ricchi di informazioni e immagini su ogni tipo di monetazione di ogni epoca e ogni paese, ed è molto più facile procurarsi dei testi relativi a tali argomenti in ogni lingua possibile, quelli più noti sono i cataloghi Krause, generalisti sulla monetazione di area mondiale, divisi per secoli, seicento, settecento, ottocento e novecento, ma ci sono anche quelli specializzati in determinate aree, periodi e tipologie monetali, quali monete auree del mondo, oppure talleri e dollari d'argento, monetazioni della Spagna e delle colonie americane o di area germanica, fino ad arrivare alle monete di area asiatica e indiana....tutte opere più ricche rispetto ai primi tentativi del Bobba, ma comunque anche loro lontane dall'essere complete, molto meno maneggevoli e dai costi più sostenuti...2 punti
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Buonasera @VALTERI, Inizialmente la casa d’aste non aveva notato le problematiche di cui sopra. Ma nella newsletter del sette maggio ha riportato che l’intervento di un collega aveva posto in evidenza i ritocchi subiti dall’esemplare. Conseguentemente le condizioni di vendita erano state variate. Riporto per chi avesse piacere di approfondire i confronti con esemplari battuti dagli stessi conii il tetradrammo di Katane conservato al British Museum e l’esemplare ex CNG Triton XXII/120, ex collezione Jameson 547 (con una provenienza che lo stesso Jameson cita come risalente all’asta Rollin et Feuardent del ventidue marzo 1886). Unisco inoltre la parte della newsletter di Nomos relativa al lotto in vendita e la descrizione originale. Che dire, tutto bene ciò che finisce bene. La casa d’aste ha dimostrato serietá ed onestá. Anche se alcuni considereranno l’infallibilibilitá un requisito standard quando si parla di certe cifre... Non aggiungo altro per il momento, se non che è sempre un piacere lasciare che lo sguardo vaghi tra le vette più alte dell’arte incisoria delle emissioni dei sicelioti alla fine del V secolo a.C. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=371282 https://www.nomosag.com/nomos-26-27-28/1030 (presente anche il video relativo al lotto)2 punti
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Trovata oggi in ciotola una moneta da 1 lira di Vittorio Emanuele II del 1863. È messa piuttosto male e so che è l’anno più comune, ma penso che per 1€ ne sia valsa la pena.2 punti
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quasi quasi per un collezionista è meglio ricevere queste come resto 😀 anche se certamente ci si rimette...2 punti
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Salve. Condivido la mia piastra 120 grana del 1766 di Ferdinando IV. Saluti.2 punti
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Ciao a tutti condivido con voi una mia tetradracma di Settimio Severo con un ritratto carino, provenienza: Naville Numismatics Allego descrizione dell'asta: Septimius Severus, 193-211 Tetradrachm Laodicea ad Mare circa 207-208, AR 26.10mm., 13.43g. Laureate and draped bust r. Rev. Eagle standing facing on ground line with wings displayed, head l., holding wreath in beak; star between legs. Prieur 1140.1 punto
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Ciao @Mnelao, anche qui: https://worldcoinsinfo.com/world_fr/strasbourg-monnaie.html Saluti.1 punto
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Ciao, non ne capisco di queste monete, ma utilizzando AR GEN TORA TVM come parametro di ricerca ho trovato questa su Numista 1 Vierer - City of Strasbourg – Numista1 punto
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Grazie a tutti per le risposte e a @Stilicho per l'indicazione del segno di zecca (oltre alle altre informazioni). Affascinante che la zecca fosse Antiochia, una città così ricca di storia e attraversata da tante culture nel corso dei suoi oltre due millenni di storia. Un grazie particolare va a @grigioviola per il così caloroso benvenuto. Grazie davvero. Effettivamente l'antoniniano è davvero una moneta incredibile sia per le conservazioni degli esemplari che ho visto online sia per il numero degli imperatori rappresentati (quest'ultimo elemento poi altro non è che un altro formidabile strumento per studiare la realtà dell'impero durante la crisi del III secolo). Grazie Grigioviola anche per il testo (purtroppo il link non si apre, credo che sia proprio il sito scribd a non funzionare...). Hai ragione: dietro una moneta si nasconde davvero un intero mondo. A partire da una singola moneta si possono davvero approfondire e studiare tante diverse sfaccettature che non sempre sono riportate sui libri di storia, anche a livello universitario. Da quando ho iniziato a "scoprire" le monete imperiali (purtroppo al momento solo "digitalmente") ho incontrato imperatori che prima per me erano solo nomi in un elenco, ma cui adesso riesco ad associare un volto, non solo una storia. Un cordiale saluto a tutti Regium1 punto
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"cent" ridendo S copia CENTRI D'ENDOSCOPIA Ciao da Stilicho1 punto
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Ciao, senza nessun dubbio ti consiglio di lasciarla così. Avendo circolato molto la patina scura mette in risalto i rilievi anche se consunti. Se viene pulita perderebbe secondo me questa caratteristica rendendola molto meno gradevole. Ovviamente è solo il mio punto di vista 🙂 ANTONIO1 punto
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Bellissima moneta. Non capisco perche' quasi tutte hanno una debolezza di conio sulla testa del leone. Complimentoni per l'acquisto1 punto
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Grazie ancora per le ulteriori precisazioni. Mi è arrivato il catalogo acquistato on-Line usato versione 2008 ( mi è piaciuta la copertina raffigurante le 100lire…vedi foto) e come mi hai preannunciato mi si aperto un mondo che non conoscevo e che vedrò come poter esplorare. Unico neo del catalogo, a mio avviso, la mancanza delle tirature …Sperando in ulteriori confronti in merito, caro saluto1 punto
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Non solo........Ma una mancanza di rispetto verso Grandi Maestri Incisori, tra cui Herakleidas.1 punto
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Mi hanno sempre insegnato che le monete non devono mai essere ritoccate col bulino e qui abbiamo un esempio lampante di chirurgia estetica che, a mio parere, ha fatto grossi danni.1 punto
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So di persone che, in occasione di un viaggio in Thailandia, tornano con sacchetti di 10 Bath per utilizzarli nei distributori automatici...1 punto
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Buona sera a tutti. Spero di non essere in ritardo, allego foto della mia piastra di Francesco I. Sul dritto io vedo tutte le tipologie di bordo che si alternano: il bordo comune, doppia perlinatura e decoro lineare...1 punto
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Buonasera Raffaele, bellissima piastra molto rara, io credo di non averla mai vista prima. Attendiamo foto di tutta la famigliola. Complimenti sinceri. Ciao.1 punto
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Complimenti per la bellissima e rara prova. Do il mio piccolo contributo alla discussione rimanendo in tema con la sorella: 5 lire aquilotto 1926. 1 ^ PROVA TECNICA. Notare le differenze🧐1 punto
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È un'espresso di posta pneumatica, il numero 22 è l'orario accanto alla data del guller di annullo. Quando rientro a casa 🏠 potrò essere più preciso.1 punto
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Buona sera Oppiano. Mi sembra che abbia fatto un "saccheggio" in questa asta, complimenti, una moneta più bella dell'altra! Considerazione forse un po' scontata e banale è che le prove sono per me molto interessanti perché si possono percepire i rilievi senza usure di conio ed acciacchi vari dovuti alla produzione. Cordialità Gabriella1 punto
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Ciao Alberto, @Litra68 Cominciamo a prendere in considerazione il millesimo 1834. In questo anno si coniò un numero ingente di Piastre, come dimostra la facilità nel reperire tale moneta e soprattutto nell'enorme numero di Varianti/Curiosità della stessa. Le altre monete d'argento sono piuttosto rare ( Mezza Piastra R -Tarì R4 – Carlino R3/R4 – Mezzo Carlino: non emesso ). Può essere spiegato con il fatto che gli addetti alla Zecca fossero occupati quasi esclusivamente nella coniazione delle Piastre. La monetazione in rame manca totalmente, con l'eccezione del 10 Tornesi che è riportato dal Cagiati e successivamente dal D'Incerti. Il Cagiati è abbastanza preciso, citando la Collezione Neumann ed il numero di archivio. Un dato di fatto è però certo: la moneta non è mai comparsa, non esistono documenti e/o fotografie che possano attestare l'esistenza della stessa. La stessa Collezione Neumann, se si svolgono delle ricerche sembra non esistere. A questo punto si ritorna al quesito: “ Perchè nel 1834 non furono coniate le monete in lega di rame?” Avanzerei delle semplici ipotesi. Nel 1834 Re Ferdinando appoggiò esplicitamente Don Carlos nella prima Guerra Carlista a discapito di Isabella II° che risultò il “cavallo vincente”. Si inimicò Francia ed Inghilterra che appoggiavano la futura Regina, oltre naturalmente alla Spagna. E' possibile pensare ad un boicottaggio di queste potenze nelle materie importate? Secondo il mio parere è una ipotesi da scartare perchè non spiegherebbe la grande disponibilità di argento e quindi la grande tiratura delle Piastre con questo millesimo. Altro fatto degno di nota è l'eruzione del Vesuvio, ma da fonti storiche, non sembra abbia causato danni a Napoli e quindi problemi tecnici alla Zecca. A mio parere l'ipotesi più probabile è che si comprese l'evidente carenza di Piastre nel circolante e quindi la Zecca era “sotto pressione” per coniare questo nominale al contrario delle monete in rame che erano ritenute sufficienti. Stessa supposizione per le annate mancanti 1842-43. Probabilmente negli anni 1838-39-40 furono coniate molti 10 Tornesi, pertanto si ravvisò che, per qualche anno, non fosse necessario coniare tale moneta. Saluti a tutti1 punto
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Nell' imbarazzo @pato19 per il 'vespaio' che anche io non immaginavo si potesse 'sollevare', mi permetto una piccola invasione di campo, condividendo una, a mio avviso, importante e bella moneta, probabilmente l' unica che gli antichi Greci abbiano dedicato con il nome per esteso, ad Eirene, la loro Dea della Pace . una buona Domenica1 punto
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Non vorrei fare il 'bastian contrario' ma è la prima volta che in questo Forum si vede una Casa d'Aste che pubblicizza le sue monete (highlights) e non mi sembra corretto. Spetterebbe ad altri commentare ...1 punto
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Ciao @il console Bella moneta quella che hai postato. Secondo il mio parere un bel BB+ . Questa tipologia è particolarmente difficile da valutare come conservazione, in quanto il conio sulle parti centrali è già carente in tutte le conservazioni. Pertanto bisogna domandarsi quanto la scarsa visibilità dei ricci del Re e di parte dello Stemma sia dovuto al conio oppure ad usura. Detto questo, passiamo alla "variabile" HEER. Sono d'accordo con @gennydbmoney sul fatto che è un errore di conio involontario, probabilmente l'addetto punzonò una "E" ed in seguito corresse con la normale "I". La seconda "E" presenta invece un'eccedenza di conio particolarmente evidente. Questo porta a considerare questa moneta non come una Variabile maggiore, ma comunque un "unicum" che dovrebbe essere maggiormente considerato dai vari Autori. Invece notiamo che solo il Gigante attribuisce una Rarità ( R4 ) pur omettendo la valutazione ( N. 71a - Pag. 529 ). Il Magliocca "Manuale delle Monete di Napoli 1674-1860 " Ed. D'Amico, la cita ( pag.227 ) senza attribuire Rarità e/o valutazione. Nel Nomisma 2022-2023 non è citata. Chiedo il vostro parere come persone molto più esperte del sottoscritto. Posto la moneta che ho in collezione. Buona Serata,1 punto
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