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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 05/12/23 in tutte le aree
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Ciao,con tutta franchezza almeno io non riesco a comprendere i tuoi interventi,a mio modo di vedere se posti una moneta è perché vuoi un parere,e già con il fatto che la posti dovresti,non dico accettare incondizionatamente,ma quanto meno rispettare il parere altrui, visto che chiedi non lamentarti quando poi ricevi... Inoltre si giùdica sempre da un immagine e con tutti i limiti del caso,e di conseguenza i pareri possono essere diametralmente opposti da una risposta e l'altra,e tu puntualmente ti lamenti ogni volta che un parere non incontra il tuo pensiero,mi sembra di avertelo già scritto in un'altra discussione,se non sei d'accordo con il parere espresso da altri utenti che sono, spesso,molto preparati allora sarebbe il caso che tu stesso ti dedicassi più allo studio che all'acquisto di monete giusto per fare numero,e scusami ancora per la franchezza ma a me scoccia un bel po' quando fai questi discorsi,se aspetti la pappa pronta poi non lamentarti se non soddisfa il tuo palato, altrimenti ,come detto prima,compra più libri e meno monete e poi leggili e vedrai che molti dubbi si dissolveranno come neve al sole... Inoltre volevo dirti che di molte varianti non ci sono documenti o nozioni storiche che possano portarci ad una risposta universalmente riconosciuta da tutti i collezionisti,e quindi tutti i pareri espressi sono solo supposizioni che il collezionista esprime in base alla sua esperienza e preparazione, magari un parere può essere più condivisibile di un'altro,ma rimane sempre e solo un parere proprio come altri meno credibili... Il mio consiglio è di evitare acquisti a cifre spropositate per varianti,o presunte tali,se poi non si ha idea di cosa si sta comprando, allora sì che si rimane (come tu stesso dici spesso)con il cerino in mano... Niente di personale... Ti auguro una buona serata...5 punti
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Fatemi andare controcorrente, dopo aver guardato meglio le due immagini. Anche se toccato, potendo scegliere punterei su Adriano. Il ritratto è di stile meraviglioso, pur con i limiti già evidenziati. Riguardo la patina, ho l'impressione di avere di fronte una di quelle patine corpose e spesse, quindi non penso che sia ripatinato. Rimane una mera impressione, sia chiaro. L'Antonino, sempre rimanendo al ritratto, mi pare decisamente più scialbo come stile. È chiaro che ognuno debba, legittimamente, cercare il giusto compromesso, fra ciò che si vuole e ciò che si può. Il mio è un punto di vista assolutamente soggettivo ed opinabile.5 punti
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Releo, non mi sembra un discorso degno di una persona educata, gentile e matura come te. Se non ti garba la mia "raffigurazione mentale" è solo un tuo problema. Ciao.3 punti
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Mi dicono che hanno iniziato in questi giorni a consegnare la numismatic Chronicle 182 del 2022. Il ritardo è dovuto a problemi di approvvigionamento dei materiali per la copertina. Devo ancora vedere l'indice completo, ma con un po' di orgoglio voglio dirvi che c'è anche un mio contributo. Saluti Alain3 punti
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Buongiorno, Posto per confronto un esemplare in buona conservazione. Il Gigante nota un peso variabile tra 7,92 e 8,08 g.2 punti
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taglio: 2 euro cc paese: portogallo anno: 2013 tiratura: 525.000 condizioni: bb città: trieste2 punti
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E' un dinar di Faramurz ibn Muhammad 433- 443 eg. ( 1041-1051 a.d. ) della Dinastia dei KAKWAYHIDI 398/443 AH 1007/1051 AD Minareto e cupola , emblema del sultano selgiuchide Tughril'Bek -LA ALLAH ILLA ALLAH / MUHAMMAD RASUL ALLAH /AL-SULTAN AL-MU’AZZAM / TUGHRIL Bek (NON VI E’ ALTRO DIO CHE ALLAH/ E MOHAMMAD E’ IL SUO MESSAGGERO/ IL SULTANO DEI MUSSULMANI / TUGHRIL BEK) .Intorno : Nei 2 cerchi concentrici : IN NOME DI DIO QUESTO DINARO E’ STATO CONIATO IN ISBAHAN NEGLI ANNI DI PACE ??? (forse 435) R/ al centro AL HAMDU LILLAH / MUHAMMAD RASUL / ALLAH AL-QA’IM / BIN AMR ALLAH / AL-AMIR FARAMURZ intorno : MUHAMMAD RASUL ALLAH HARSALAHU BI-L-HUDA WA DIN AL HAQQ LIYUDHRIHU’ALA AL-DINI KULLAHI. = dal Corano IX,33) EGLI E’ COLUI CHE HA INVIATO IL SUO MESSAGGERO COME GUIDA ALLA RELIGIONE DELLA VERITA’ ONDE FARLA PREVALERE SU OGNI ALTRA RELIGIONE . La Dinastia dei Kakwayhidi diviene importante nella Persia centro-settentrionale tra la perdita di potere dei Buwayhidi e l’affermarsi dei Seljiuqidi. Il nome le viene dal soprannome Ibn Kakoye ( dalla radice Kaku = zio) di Rustam bin Dushmanzar, governatore di una provincia del Rayi nel regno Buwayhide di Majd al-Dawla, figlio di sua sorella. Il figlio di Rustam, Muhammad bin Dushmanzar ( noto per essere stato il mecenate di Ibn-Sinna ( Avicenna) medico,fisico,filosofo e matematico ) divenne, per merito della zia, governatore di Isfahan intorno al 398 eg. (1007/8 a.d.). Nei vent’anni successivi partecipò alla repressione di una rivolta e combattè contro Curdi e Ziyaridi. Nel 420 perdette Isfahan, conquistata dai Ghaznavidi, e la riprese un anno dopo. La riperdette nel 423 ma nel 424 ottenne il riconoscimento della sovranità da parte di Mas’ud di Ghazna. Dopo alterne vicende fu sconfitto e ucciso nel 433 eg. Gli successe il figlio Zahir al-din Abu Mansur Faramurz ibn Muhammad, che divenne vassallo Seljuqide. Un Dinar d'oro di Faramurz @ambidestro2 punti
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Allora, il tema è complesso e i confini molto difficili da tracciare. stante il tipo di imitazione, il periodo, e l'epigrafia che quadra perfettamente con molte monete che ho personalmente visto a Budapest e con molte pubblicazioni di Somogyi, direi che l'attribuzione è possibile ... certezze non ce ne sono molte, ma se guardiamo le lettere, soprattutto le N speculari, le pseudo P, e la disposizione generale delle stesse, troviamo riscontri con imitazioni di Eraclio di quell'area, anche su pseudo miliarensi cerimoniali.2 punti
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Buonasera, vi presento con orgoglio il mio primo codice corto radar di questi 5 € Mario Draghi del 2013, il codice lungo è M4502729927 peccato la conservazione non sia oltre il BB. che ne dite?1 punto
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Buongiorno nella galleria di personaggi illustri tedeschi, commemorati dalla Germania Est, un posto particolare spetta a Johan Wolfgang Goethe. Il famoso letterato, è stato raffigurato su una bella moneta d'argento (titolo 625) da 20 marchi del 1969, in occasione del 220° anniversario della nascita, coniata in 100.000 esemplari. E' presente anche sulla moneta da 5 marchi del 1982, in nickel, in occasione del 150° anniversario della morte, raffigurante la sua casa con giardino a Weimar, residenza e luogo di lavoro. Ma Johan Wolfgang Goethe fa mostra di sé anche sulla banconota da 20 marchi emessa dalla Banca di Stato della DDR, sia nel 1964 che nella versione "restyling" del 1975 (in foto sotto)1 punto
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Impatto semi-fuori dal guscio. Questo difetto appare quando la ghiera si trova tra la posizione alta e bassa. Il fustellato è quindi in parte innestato nella ghiera e l'altra parte all'esterno della ghiera. La parte esterna alla ghiera è un po' più grande di quella nella ghiera e non è contrassegnata. Può essere diritto o storto a seconda della posizione della ghiera. Esempio di battuta con ghiera semi-esterna su una moneta da 2€ Questo difetto è regolarmente chiamato "ruota del carro". Colpo esterno al guscio. Questo difetto è simile al precedente, la differenza è che la ghiera è in posizione bassa quando arriva il grezzo. Poiché la ghiera non trattiene il fusto, quest'ultimo si allarga, si deforma e si allarga. La parte è raramente centrata perché è all'esterno del guscio. Esempio di conio fuori ghiera su una moneta da 1 centesimo In questo esempio possiamo indovinare che la ghiera era sul retro perché è più piatta dell'altro lato. Tratto da:http://www.eurosfautes.fr/1 punto
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Aggiungo che il tentativo di riforma dell'antoniniano, attuato da Aureliano, era sostanzialmente un tentativo deflazionistico volto a risollevare le sorti della moneta argentea. La riforma di Aureliano fu però in qualche modo vittima dei successi militari di aureliano. Aureliano infatti rimise assieme i vari pezzi in cui si era suddiviso l'impero. Riconquistò le Gallie e il regno di Palmira, da anni assurti a stati autonomi. La riunificazione della circolazione monetaria però causò l'invasione della moneta cattiva prodotta in Gallia (praticamente di rame) che invase tutto l'impero. Gli antoniniani in mistura di Aureliano praticamente non circolavano perché le persone preferivano conservarli e mettere in circolazione gli antoniniani di rame emessi in Gallia o poco prima del regno di Aureliano. I ritrovamenti infatti ci dicono che le monete di Aureliano e dei suoi successori si trovavano principalmente in prossimità dei luoghi frequentati dai militari (che erano pagati in moneta buona). Altrove la moneta non arrivava (per esempio nel Sud Italia i ritrovamenti di moneta di Aureliano e successori sono minimali). Il segno XXI era un segno di valore. E' stato interpretato in vari modi, i più convincenti dei quali sono: "XX parti di rame per 1 parte d'argento" oppure, più probabilmente, "XX monete valgono 1 denario in argenteo del peso di 1/96 di libra d'argento". Diocleziano, alcuni anni dopo completò la riforma Di Aureliano con la coniazione del denario Argenteo, comunemente chiamato Argenteo o argenteolus, ma ricominciò a coniare nuovamente l'antoniniano in solo rame (eliminando la sigla XXI), per favorire la circolazione monetaria effettiva della moneta spiccia. All'argenteo fu dato valore di 50 denari o 25 Antoniniani, invece che dei 20 antoniniani (probabilmente) pensati da Aureliano.1 punto
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L'elmo di Berkasovo (Serbia), IV secolo Ad. Visto dal vivo al Museo di Aquileia nel 2018 Uno spettacolo !!!!1 punto
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Ciao @Stilicho in effetti con lente intravedo dot Asis e stella * dalla foto a luce radente almeno sembrerebbe, magari sono io che ho miraggio Anche a me pare di ricordare che la A facesse parte della prima emissione sotto Vetranione. A questo punto classifico come RIC 282 ... Grazie ! Grazie era da molto che cercavo questa tipologia Grazie @chievolan1 punto
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Questa fiera, a cui non manco mai, è senz'altro perfettibile.1 punto
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Dal sito di CNG In seguito all'abbandono della provincia da parte dei romani, la Britannia subì un periodo di trasformazione quando nuovi popoli, principalmente gli anglosassoni, migrarono attraverso la Manica e si mescolarono con la popolazione locale. I precedenti abitanti romani-britannici rimasero come servi della gleba o migrarono verso le coste della Bretagna e della Gallaecia in Spagna. L'arrivo del missionario di Sant'Agostino nel 597 ristabilì i contatti tra l'isola ed il continente e nei due secoli successivi il paese ebbe stretti legami economici con i Merovingi e i Carolingi. Durante questo periodo furono coniati tagli locali in oro e argento. Conosciute come thrymsas e sceattas, queste monete erano per lo più basate su prototipi merovingi. Nel nord, i re locali della Northumbria ei vescovi di York stavano coniando la propria moneta di thrymsas d'oro e sceattas d'argento (che in seguito divennero stycas d'argento di base), che continuarono a circolare a livello regionale fino all'arrivo dei danesi. in un momento durante gli anni 80 dell'VIII secolo Offa, re di Mercia, introdusse il penny, una moneta d'argento basata sul denaro carolingio. Fino al tempo di Edoardo I, il penny era praticamente l'unica denominazione inglese circolante. Nel 793, i vichinghi fecero le loro incursioni sul suolo inglese. Nei due secoli e mezzo successivi condussero incursioni in Inghilterra, Scozia, Irlanda e nelle isole circostanti. Successivamente, le incursioni divennero invasioni, con i vichinghi che guadagnarono punti d'appoggio nell'East Anglia e nell'Inghilterra centro-settentrionale e, per trattato con Alfredo il Grande, ricevettero un tributo annuale dai re del Wessex. Per i successivi trent'anni, questo pagamento di Danegeld prosciugò le casse del Wessex e rimosse molti penny d'argento anglosassoni nelle riserve danesi. Il ritratto reale sul dritto con la croce sul rovescio, sebbene apparisse occasionalmente su penny durante questo periodo, non divenne una caratteristica regolare della monetazione fino al regno di Eadgar di Wessex (959-975). Mentre alcune modifiche si sono verificate nei secoli successivi (il cambiamento più radicale è stato quello del Commonwealth), questo è rimasto il design standard per il penny fino alle emissioni di bronzo o rame della fine del XVII secolo.1 punto
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Percorso difficile e irto di trappole, ma alla fine ci sono arrivato. 1) Chiesto parere a sito orientale. 2) Pakistano mi dice Sultani di Dehli. Muhammad 3) Coin India non riporta la moneta di Muhammab bin Tughluq. 4) cerco il sultano su Goggolo e lo trovo 5)cerco Coins 6) vedo qualcosa di simile che mi rimanda a numista 7) trovo la moneta su numista. Indian Sultanate: Muhammad Bin Tughluq https://en.numista.com/catalogue/pieces75830.html Voglio il Nobel per la ricerca numismatica !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!1 punto
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Ok,ma io pensavo che lo pensassi tu😏 Sentiamo altri pareri.... Io mi sono giocato giá il 3 allora1 punto
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Caro @Maastricht è impensabile che il rivenditore del quale hai postato le due monete oggetto della discussione proponga monete non autentiche.1 punto
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Ciao,quello che hai evidenziato è uno spostamento del metallo causato da un colpo... Ovviamente è la mia impressione giudicando da una brutta immagine...1 punto
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Pure i rami sono svaniti...chissà per quale misterioso motivo🤔 Quello che voglio farti capire Releo...è che "forse" alcune "stranezze" non sono proprio volute... Se la si vuole considerare una V capovolta , bene...ognuno è libero di pensarla come meglio desidera. Mio unico e personalissimo pensiero, non voglio condizionare nessuno e minimamente vorrei contraddire gli studiosi della monetazione Napoletana. Un carissimo saluto a tutti.1 punto
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Rimango del parere che il numero di serie non ha nessuna benché minima importanza.1 punto
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La moneta è buona, ha solo avuto un "passato complicato" L'otto ha una forma consueta per i 2 grani di questo periodo, metto un esemplare ad esempio preso dal web (Bertolami fine Arts, E-Auction 97).1 punto
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Bella conservazione un bel BB+ lo merita tutto, e si anche in discreta conservazione appare chiaro che era una V al contrario usata per A. Cosa molto frequente lo scambio di lettere in questa zecca e periodo1 punto
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A sinistra gli scavi in piazza Repubblica, a destra il materiale rinvenuto TRIESTE Alcune testimonianze della Trieste antica sono emerse in piazza della Repubblica, in corrispondenza di via Mazzini, nel corso degli scavi condotti da AcegasApsAmga per la riparazione della condotta della rete idrica esplosa domenica pomeriggio, con il conseguente allagamento di tutta la zona circostante. L’investigazione archeologica Ne dà notizia la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio Fvg, che in accordo con la stessa Acegas ha coordinato le verifiche archeologiche necessarie, per le quali è stata incaricata la ditta archeologica Archeotest srl, che ha svolto il controllo dello scavo e gli opportuni approfondimenti stratigrafici. “I lavori condotti in stretta sinergia hanno permesso di realizzare un’investigazione archeologica mirata, senza incidere – assicura la stessa Soprintendenza in una nota - sui tempi tecnici necessari all’intervento di messa in sicurezza e di ripristino dell’area”. Tempi tecnici che sono stimati all’incirca in una settimana di lavoro. I reperti rinvenuti Le indagini hanno rivelato la presenza di “strutture e materiali archeologici, tra i quali frammenti di intonaco dipinto, di anfore, ceramica sigillata e laterizi, databili in via preliminare al IV-V secolo d.C. Il livello individuato, di frequentazione tardoantica o successiva, ricopre uno strato di distruzione con tracce della precedente occupazione di età romana. Questi ritrovamenti possono essere messi in relazione con quanto emerso all’inizio del Novecento tra via Santa Caterina e il “Palazzo della Ras.”: tracce di una strada lastricata in arenaria, resti di un edificio di culto dedicato alla Bona Dea e di abitazioni con pavimenti a mosaico e in cocciopesto, tutti riferibili all’età romana”. Un tassello di Tergeste Le verifiche archeologiche condotte in questi giorni in via Mazzini, seppure in un cantiere di difficile gestione e in un contesto stratigrafico fortemente rimaneggiato da precedenti lavori per la realizzazione di reti di servizi e altre infrastrutture, permettono dunque di aggiungere un importante tassello nella comprensione della Tergeste antica. “I dati emersi infatti confermano la presenza di una stratigrafia archeologica ancora ben conservata pertinente all’insediamento di età romana, tardoantica e medievale in aree dove a seguito dei lavori di urbanizzazione della città moderna, susseguitesi a partire dall’Ottocento, si pensava perduta ogni traccia del passato". La collaborazione tra i due enti “La collaborazione tra i diversi enti – si legge nella nota – conferma come sia possibile dimostrare in un campo seppur molto complesso, come quello dell’archeologia urbana, attenzione e rispetto per il territorio e la sua storia celata nel sottosuolo, senza andare a discapito dell’efficienza e delle tempistiche degli interventi, anche quelli d’urgenza, fornendo un’importantissima occasione per la ricostruzione del passato. Il rapporto di cooperazione tra la Soprintendenza e AcegasApsAmga è infatti attivo da tempo e negli ultimi anni ha già permesso di svelare numerosi ritrovamenti archeologici nel centro storico triestino, come avvenuto per gli scavi in via San Michele o in via del Castello nel 2021”. https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2023/05/11/news/allagamento_piazza_repubblica_trieste_scoperta_archeologica-12800079/1 punto
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Ciao ! Si esattamente ! I Greci ed i Romani avevano infatti coniugato i due aspetti. Riporto un bellissimo estratto di Fiorenzo Catalli: "Giulio Cesare Ottaviano, figlio adottivo di Caio Giulio Cesare, era nato il 23 settembre del 63 a.C. Ce lo ricorda lui stesso in una lettera, citata da Aulo Gellio, datata “IX Kal. Octobris” nove giorni prima le calende di ottobre”: mio carissimo … avrei sperato che tu oggi fossi qui con me a celebrare il mio sessantaquattresimo compleanno”. La lettera è indirizzata al nipote Caio, figlio di Giulia, una lettera impossibile perché riferita all’anno 3 d.C. mentre il nipote era morto sette anni prima, nel 4 a.C. L’informazione della data di nascita di Augusto è confermata dal poeta Manilio “sub pondere Librae”. Il 23 settembre corrisponde al primo giorno del nuovo segno zodiacale, la Libra, la Bilancia, segno nuovo che, abbandonando lo Zodiaco caldeo a 11 figure, viene introdotto tra la Vergine e lo Scorpione nella riforma del calendario, entrata in vigore nel 46 a.C. ad opera del padre adottivo Cesare. Sembra possibile affermare che vi fosse una precisa volontà, un interesse a livello comunicativo di dare a questo evento, la data di nascita di Augusto, un valore religioso e mitico. Dunque il segno zodiacale di Augusto è la Bilancia. E invece no, è il Capricorno. Nella famosa gemma augustea di Vienna è raffigurato, al centro, Augusto seduto tra gli dei, nel registro inferiore una scena di innalzamento di un trofeo con la presenza di prigionieri, mentre in alto, tra Athena e Augusto è il segno zodiacale del Capricorno. Una conferma è nella monetazione di Augusto in cui compare negli aurei e nei denari lo stesso Capricorno. La spiegazione sta nella convinzione degli antichi che per quanto fosse importante la data di nascita avesse in realtà un’importanza ancora maggiore quella del concepimento, che in Augusto coincide proprio con il periodo del segno del Capricorno (dal 22 dicembre al 20 gennaio). In astronomia i septem Triones (sette buoi) sono identificati nelle sette stelle più luminose della costellazione dell’Orsa Maggiore. La convinzione è certamente antica perché questa costellazione è tra le prime ad essere identificate dalla curiosità dell’uomo. Nel 76 a.C. il magistrato monetale dell’anno, L. Lucretius Trio fa coniare denari in argento con la testa del dio Sole, da un lato, e, dall’altro, un crescente lunare e sette stelle. E’ indubbio un collegamento tra questa moneta e la costellazione attraverso, pur con la complicità del cognome del magistrato, Trio. Tale composizione ebbe una straordinaria fortuna anche nei secoli successivi e venne utilizzata da serie monetali di diversi imperatori e imperatrici, come, per citare alcuni esempi, in denari emessi in onore della Diva Faustina minore, moglie di Marco Aurelio, con immagine quasi simile nei rovesci, oppure in serie monetali a nome di Settimio Severo, di sua moglie Iulia Domna e del figlio Geta, in cui si insiste sempre sul concetto sulla Saeculi Felicitas , o ancora in monete a nome della Diva Caecilia Paulina, moglie dell’imperatore Massimino I il Trace. Analoga composizione si ritrova su una serie di monete di Adriano ma in questo caso le stelle sono cinque. Si tratta di un errore dell’incisore di coni? No, certamente, ma il preciso riferimento ad una diversa costellazione, quella di Antinoo, prossima all’equatore celeste, menzionata da Tolomeo e dedicata dall’imperatore al suo favorito con tale nome o più propriamente con quello dell’Aquila. Il giovane Antinoo è infatti rappresentato tra gli artigli del volatile caro a Giove. La tradizione letteraria ci tramanda che l’imperatore Adriano, dopo la morte di Antinoo, cercando in cielo non solo fra gli allineamenti delle stelle una pseudo-figura che lo potesse ricordare ma anche una zona dove, come credevano gli antichi, fossero concentrate tutte quelle essenze naturali per farlo apparire un Dio. Assieme ai suoi astronomi credette di vedere uno spazio tra la zona intermedia della costellazione dell’Aquila e del Capricorno, affinché Antinoo avesse la propria dimora in questa zona e fosse riconosciuto e venerato per l’eternità. Le stelle principali della costellazione dell’Aquila sono cinque, come nella rappresentazione monetale. I Dioscuri erano i Numi tutelari della città antica dal 497 a.C., quando, dopo la battaglia del Lago Regillo vinta dai Romani sui Latini, i due gemelli, figli di Giove , furono visti abbeverare i loro cavalli alla Fonte Giuturna, ai piedi del Palatino. I Dioscuri sono rappresentati sempre come cavalieri con una stella sulla fronte. Questa stella appare in diverse occasioni nella glittica e nella numismatica . Igino, scrittore e astronomo romano, conferma (De Astronomia II, 22) che i Dioscuri furono identificati nella costellazione dei Gemelli, della quale, per l’appunto, le stelle più luminose sono due. Non si può neppure escludere che in una delle prime serie monetali emesse dalla zecca di Roma, in un momento in cui le divinità avevano ancora l’esclusiva della rappresentazione monetale, le due stelle che compaiono accanto al crescente lunare, e sull’altro lato della testa frontale del Sole, non siano da riferire proprio ai Dioscuri. Possiamo chiudere con una emissione a nome di Giulia Maesa della zecca di Amastris in Paphagonia, con la rappresentazione dello zodiaco completo con al centro la rappresentazione di Giove e Giunone." @odjob se possibile potresti inviarmi il titolo ? è reperibile facilmente ?1 punto
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Nessuna classifica che e’ un parametro riduttivo per inquadrare la situazione piuttosto ricercare le radici del collezionismo e interesse storico per la numismatica che affondano all’epoca in cui e’ iniziato l’interesse per le arti figurative il De Pictura - primo trattato sull’arte figurativa pubblicato nel 1435 da Leon Battista Alberti - fu la prima opera di una trilogia di trattati sulle arti "maggiori" che ebbero una larga diffusione nell'ambito umanistico, arrivando ad essere tre testi fondamentali del Rinascimento. Gli altri due sono il De re aedificatoria (sull’architettura scritto intorno al 1450) e il De statua (sulla scultura del 1462). tali testi - fondamentali per lo studio delle arti figurative precedono di pochissimi i primi testi dedicati allo studio delle monete che appaiono nella proma meta’ del 1500. Ne discende che la patente di nobiltà data dagli studi umanistici ad essa dedicati e’ per la numismatica strettamente correlata a quella originata per le arti maggiori . come ho sostenuto in altre sedi il volume di scritti e studi dedicati alla numismatica - nelle belle arti - e’ secondo solo a quello delle arti figurative maggiori mentre nessun altra branca delle arti figurative minori le puo’ stare a pari ne’ puo’ vantare studi universitari ad essa dedicati usciamo oer favore dal cliché che contrappone numismatica a filatelia, sono due ambiti non comparabili pef diverse caratteristiche anche se la seconda gode indubbiamente di una diffusione estesissima per la sua immediatezza e facilità di approccio.1 punto
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Io per esempio li prendo tutti ogni anno,parlo di Montenegro,Gigante e Alfa quando esce,in pratica colleziono anche i cataloghi.1 punto
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quello senza dubbio! "edizione riservata ai cittadini monegaschi" credo si possa tradurre con "edizione consegnata in toto ai commercianti" .Fortunatamente non colleziono scatole quindi dovrei essere immune al fascino di questa variante di packaging.1 punto
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l'ultima sua opera sono tre ponderosi volumi formato Treccani - il postino ha imprecato... pero' che godimento per la profondità dell'analisi e l'acutezza di alcune osservazioni La gente spesso pensa che i collezionisti siano dei maniaci compulsivi - esiste anche questo naturalmente - ma la passione di raccogliere testimonianze del passato è invece un bisogno culturale PRIMARIO da comprendere nei bisogni naturali dell'uomo. Ed è questo bisogno - fin dall'antichità - che è stato coltivato dapprima da nobili , principi e cardinali, e oggi - democraticamente - esteso in pratica a tutti coloro che sono culturalmente curiosi1 punto
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Ma ne sentirete parlare molto prima! La farò periziare, e risultato, positivo, o negativo, ne sarete messi al corrente!1 punto
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devo provare a confrontare i risultati, diciamo che con lo scanner il risultato non è variabiale come potrebbe essere la foto fatta con smartphone che può uscire meglio o peggio... ps. fatta la prova...misa' che vado di scanner anch'io d'ora in poi... smartphone scanner scanner e PP (aumento esposizione)1 punto
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La patina del primo invece non mi convince. Con tutti i limiti dei giudizi da foto, quelle sfumature color pastello da una tinta all' altra non sono presenti nelle patine originali. Se1 punto
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@Oppiano Questo è il metodo che uso io. Non molto poetico rispetto a classici approfondimenti numismatici presenti sul sito, e inoltre calcola che io lo uso non con le monete bensì con l’argenteria. In foto c’è la pietra di paragone naturale (vivamente raccomandata rispetto a quelle sintetiche), con una traccia di moneta in argento a destra, e una traccia di moneta in alluminio a sinistra. Sullo sfondo la boccetta dell’acido per l’argento. Applico l’acido con la spatola incorporata nel tappo. Se la traccia diventa rossa, c’è presenza di argento (più vivo è il rosso, più alto il tenore di argento). Ogni altro colore significa che non c’è argento. Personalmente non guardo la traccia sulla pietra di paragone, ma invece uso un metodo personalizzato per rendere il risultato ancora più evidente: asciugo la traccia con un cotton fioc, e aspetto che il liquido sparisca (questione di pochi secondi). In questo modo la differenza è netta. Queste sono le basi, poi ci sono altre cose a cui far caso (tipico è il caso degli oggetti placcati in argento). Io preferisco non mettere mai l’acido direttamente sull’oggetto in questione in quanto non mi piace vedere l’alone, il quale che viene lasciato sia sull’argento che sugli altri materiali (almeno con il classico acido che in caso di Ag diventa rosso). Però sono preferenze personali. Ps: io prendo tutte le dovute precauzioni del caso, perché l’acido brucia la pelle e la lascia di colore giallognolo (su internet ci sono numerosi esempi di persone con le mani gialle, o con macchie gialle sparse sul corpo a causa di schizzi accidentali di acido). Le mie precauzioni sono maglia a maniche lunghe, pantaloni lunghi, guanti per prodotti chimici, maschera stile sub che copre gli occhi, visiera come quelle che si usano con il tagliaerba. Non mi piace correre rischi.1 punto
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Trovate oggi in ciotola al mercatino domenicale due monete mancanti ed una mini banconota (cm. 4 x cm. 7) per per un totale di 4 euro, in aggiunta una moneta a titolo gratuito per il museo degli orrori Un valore che non avevo della Repubblica Domenicana, il mezzo pesos (12 1/2 gramos) in rame/nickel con un bel modulo da 31 mm di diametro. Il 5 centavos messicano del 1937, un nominale di quel periodo che non avevo: Ed infine un cent del Governatorato inglese di Hong Kong - prima emissione senza lettera nella serie numerica del 1941 E per non farci mancare nulla una moneta del Regno di Napoli non conteggiata già inserita nel Museo degli orrori1 punto
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Io ribatto con 1 euro Monaco 2022 che ho ricevuto di resto oggi1 punto
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Io non sono molto fortunato in ritrovamenti Ma vi condivido le ultime croate 10 cent 2023 FDC Ricevuto gratis al numismata di Monaco insieme al catalogo euro Leuchtturm (anno 2022) 20 cent 2023 (spl+) Trovato di resto in un supermercato 1 euro (spl+) Resto da un paninaro fuori dallo stadio di San siro (insieme ad un euro spagnolo 2020 spl+)1 punto
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Cosa potevo comprare con 1 testone nel 1700 ? Quanto pane potrei comprare oggi con 1 baiocco ? Credo che ognuno di noi almeno una volta avendo in mano una moneta da poco (o da tempo) entrata in collezione si sia fatto questa domanda, beh me la sono posta anche io parecchie volte e ora dopo vari giorni di ricerca e esseremi scervellato per trovare le formule matematiche giuste son riuscito a dare risposta a queste domande. Ho dato vita a un calcolatore che restituisca il potere di acquisto delle monete pontificie nei secoli passati e che converte gli euro in moneta papale. Vi invito a provarlo e a darmi le voste opinioni. Si basa su un foglio excel in cui è possibile scegliere tra le principali monete papali e scoprire cosa ci si poteva comprare un tempo oppure scoprire a quanti euro equivarrebbero oggi. Si ha la possibilità di scoprire a quanti baiocchi corrispondono 5€ o a quanti € corrisponde una piastra. Seguono una tabella con il costo di alcuni alimenti in baiocchi, una con i prezzi in lire e una con il costo in € (Nel caso aveste altri dati sui costi di questi alimenti, soprattutto per i periodi mancanti vi invito a segnalarmeli così da aggiungerli) (Vi consiglio di salvare il file su pc per una miglior fruibilità ma anche dal cellulare dovrebbe andare) Il valore delle monete papali ieri e oggi.xlsx1 punto
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Da sempre affascinato da Castel Del Monte mi è appena arrivata l'ultima opera sul misterioso maniero di Federico II e gli autori promettono nuove ipotesi, mi accingo a leggerlo.1 punto
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Ciao, giusto da ieri sera ho ripreso in mano per una rilettura: "La parola ai barbari - come i popoli conquistati hanno disegnato l'Europa romana" di Peter S.Wells. In questo periodo sono molto preso dai temi storici. Poco tempo fa avevo il periodo del teatro dell'assurdo: Ionesco, Beckett, ... dipende dal periodo. Ciao Illyricum :)1 punto
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