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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/16/23 in tutte le aree
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La differenza tra i due tipi di 500 Lire "Caravelle" sta tutta nel fatto che quelle "prova" sono state coniate nel 1957 per i parlamentari ed alte personalità dello Stato per un totale di circa 2.200 esemplari, mentre quelle per la circolazione /coniate dal 1958 in avanti) si contano in decine di milioni di esemplari. Per le differenze di conio, ti rimando alla "Briciola" pubblicata sul Gazzettino #4 di Quelli del Cordusio del gennaio 2019:4 punti
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Ultimi acquisti in ciotola: 2 pfennig del 1924 2 lire 1954 Half penny 1952. Peccato per il 2 pfennig perché mi sembra che abbia subito una pulizia un po’ troppo invasiva.4 punti
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Ieri a Roma è stata convocata l' Assemblea generale dell'Accademia Italiana di Studi Numismatici, presieduta da Michele Chimienti. Fra le altre deliberazioni è stato votato all'unanimità l'ingresso in Accademia di Alex Ricchebuono e di Giorgio Fusconi, ai quali va il nostro saluto.3 punti
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Buongiorno e buona domenica a tutti, ho letto l'interessante discussione sulle diverse varianti dei vari millesimi di queste piastre. Faccio però comunque fatica a classificare la mia per quanto riguarda in particolare l'effigie del Re nel millesimo in oggetto. Inoltre, per quanto riguarda la legenda al rovescio, volevo chiedere gentilmente se qualcuno aveva un catalogo che distingue i vari casi con e senza punto dopo SIC e HIER. Questa, in particolare, è "SIC ET HIER" senza nessun punto. Saluti!3 punti
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Altre monete sempre da ciotola e sempre a 1€ (veramente un po’ meno perché 100 leke albanesi equivalgono a 0,90€): 2 francs 1993 20 heller 1894 (credo) 10 pfennig 1940 1 centesimo 19153 punti
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https://auctions.nomismaweb.com/it/lot/613109/vittorio-amedeo-iii-1773-1796-carlino-da-5-/ Anche questa, come per l'80 lire 1821 di cui ho parlato nell'altro post , rimango sbalordito. A parte il fatto che le Savoia mi stanno prendendo sempre di più, mi incuriosisce la bellezza di alcuni pezzi come anche questo . Cosa ne dite? Io credo che il rovescio, soprattutto, sia uno dei migliori se non il migliore mai visto!2 punti
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Eros e delfini, nuove scoperte nel tempietto di Paestum Dagli scavi centinaia di ex voto, statue e altari Il basamento in pietra con i gradini d'accesso e la delimitazione della cella che ospitava la divinità, le decorazioni in terracotta colorata del tetto con i gocciolatoi a forma di leone, una straordinaria gorgone, una commovente Afrodite. Ma anche sette stupefacenti teste di toro, l'altare con la pietra scanalata per raccogliere i liquidi dei sacrifici e centinaia di ex voto tra cui spiccano le immagini di un eros a cavallo del delfino che la fantasia potrebbe rimandare al mitico Poseidon, il dio che ha dato il nome alla città. A Paestum stanno rivelando grandi sorprese i lavori per riportare alla luce il santuario scoperto nel 2019 lungo le mura della città antica. Uno scavo, anticipa all'ANSA la direttrice del parco archeologico Tiziana D'Angelo, che promette di "cambiare la storia conosciuta dell'antica Poseidonia". Foto D'angelo: 'A Paestum uno scavo che cambiera' la nostra conoscenza della citta' antica' Quasi insomma come una finestra aperta su un frammento lungo 500 anni della vita della città che i greci di Sibari fondarono nel 600 a.C e che poi passò sotto i lucani per diventare alla fine una colonia di Roma. Davvero un contesto unico che "accende una luce molto interessante sulla vita religiosa antica", applaude dal ministero della cultura il dg musei Massimo Osanna ricordando che le ricerche archeologiche fatte a Paestum negli anni '50 intorno ai templi maggiori non furono scientificamente documentate. Avviati nel 2020 e subito bloccati dalla pandemia, gli scavi sono ripresi da qualche mese: "Quello che oggi ci troviamo davanti è il momento in cui il santuario, per motivi ancora tutti da chiarire, viene abbandonato, tra la fine del II e l'inizio del I sec. a C", premette D'Angelo. L'analisi delle decorazioni fittili ha permesso di datarne la fondazione nel primo quarto del V secolo a C., quando nella colonia greca erano già stati costruiti alcuni dei più importanti edifici monumentali arrivati fino a noi, il tempio di Hera, edificato tra il 560 e il 520 a.C., e quello di Atena, che si fa risalire al 500 a.C. Il tempio di Nettuno venne completato invece un po' più tardi, nel 460 a.C., dopo una lunga gestazione. Di dimensioni molto contenute - misura 15,60 metri per 7,50 - con 4 colonne sul fronte e 7 sui fianchi, il tempietto è come gli altri in stile dorico, ma si distingue per la purezza delle forme. "E' il più piccolo tempio periptero dorico che conosciamo prima dell'età ellenistica, il primo edificio che a Paestum esprime pienamente il canone dorico", spiega Gabriel Zuchtriegel, l'ex direttore di Paestum oggi alla guida di Pompei che ha appena dato alle stampe un corposo studio sull'architettura dorica. "Quasi un modello in piccolo del grande tempio di Nettuno", che allora appunto doveva essere in costruzione, "una sorta di missing link tra il VI e il V secolo a.C.". Molto importante, quindi, anche perché in qualche modo dimostra l'autonomia artistica e culturale della comunità e sconfessa chi ha sempre creduto che nelle colonie ci si limitasse a copiare le produzioni della madrepatria. Foto Straordinaria però è anche la distesa di oggetti ritrovati nello spazio che separa il fronte dell'edificio dall'altare, eretto come di regola all'esterno: statuette in terracotta con i volti degli offerenti o quelli delle divinità, addirittura 15 quelle con il piccolo eros a cavallo del delfino, templi e altari in miniatura. Piccoli capolavori di artigianato che si aggiungono alle sette teste di toro ritrovate intorno all'altare, forse "oggetti di scena" a disposizione di chi amministrava il culto. E che sembrano essere stati poggiati in terra con devozione, "come in un rito di chiusura" ragiona D'Angelo, messo in atto quando il santuario, che pure continuò ad essere frequentato anche in epoca lucana e poi dal 273 a.C. con l'arrivo dei romani, cadde in disuso. "Ogni giorno una sorpresa", sorride la direttrice attorniata dalla squadra di archeologi coordinata da Francesco Mele. Per capire di più, certo, ci vorrà tempo, serviranno studi, restauri, analisi di laboratorio. Intanto si procede con le ricerche per documentare ogni periodo di vita del tempio fino ad arrivare al momento della sua costruzione, cercando anche di capire la dinamica che ha portato una parte delle mura a collassare sul retro dell'edificio. Gli elementi di forte interesse "sono tanti", si appassiona D'Angelo. Come la firma - proprio su una delle statuette col delfino- degli Avili, "una famiglia di ceramisti di origine laziale, nota anche a Delo, la cui presenza qui a Paestum non era mai stata documentata". O come l'ubicazione particolarissima di questo santuario, costruito nella città, sì, ma lontano dal centro e dagli altri templi, giusto a ridosso delle mura. Vicinissimo al mare, sul quale praticamente si affacciava: "Le navi che passavano se lo trovavano di fronte", fa notare. Il pensiero va agli amorini sul delfino e a una moneta romana del III sec.a.C che su un lato aveva proprio Eros a cavallo del delfino e sull'altro Poseidon. Che sia proprio questo il tempio intitolato al dio che ha dato nome alla città? D'Angelo scuote la testa: “E’ ancora presto per dirlo, ma l’ipotesi è estremamente interessante. ”Solo una suggestione, quindi. In attesa che gli scavi accendano nuove luci sulla storia. Il ministro Sangiuliano: ritrovamenti straordinari "Il ritrovamento di centinaia di ex voto, statue e altari nel tempietto di Paestum conferma lo straordinario valore di questo sito e le sue grandi potenzialità sulle quali stiamo lavorando. Poco più di un mese fa mi sono recato a Paestum proprio per verificare lo stato del Parco archeologico e capire tutto quello che si può fare, anche in termini di finanziamenti, per rafforzare le attività di conservazione e di sviluppo dell'area. Ogni scavo che riporta alla luce le testimonianze storiche del passato dimostra l'immensa ricchezza del patrimonio archeologico della nostra nazione di cui c'è ancora molto da scoprire". Lo afferma il Ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano. https://www.ansa.it/amp/sito/notizie/cultura/2023/04/15/eros-e-delfini-nuove-scoperte-nel-tempietto-di-paestum_2c78d0b1-2f5c-4b44-bddc-7fa7bb52d31e.html2 punti
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Largo ai giovani filatelici! che adesso saranno però quasi cinquantenni.......2 punti
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Da una collezione “sans pareille” di divisionali greci (Leu 61, 1995, 49) un rarissimo triobolo – più che diobolo – di Crotone prossimamente in asta che associa al tradizionale tripode del D/ la civetta al R/. Alquanto peculiari anche i segni grafici che non sembrano trovare riscontro nella produzione crotoniate: una epsilon (?) retrograda al D/ e tre koppa al R/. Nomos 26, 21.5.2023, 75 Lotto 75. BRUTTIUM. Kroton in alliance with E... (?). Diobol (Silver, 10 mm, 1.12 g, 5 h). Ε (retrograde and with legs slanted in the archaic manner) Tripod with lions feet and rings. Rev. ϘϘ - Ϙ Owl with folded wings standing to left, head facing front. Cf. CNG 54, 2000, 220 (same reverse die). Cf. HN III 2129. Leu Numismatics 61, 1995, 49 (this coin). Of great rarity, possibly unique. Attractive and well-struck. Very fine. From the "Collection sans Pareille" of Ancient Greek Fractions, ex Leu Numismatics 61, 17 May 1995, 49. What do the letters on this coin mean? Is it merely just a normal coin of Kroton, albeit an extremely rare and an unusual one? After all, the tripod is the type par excellence of Kroton, and the koppa is the city's archaic initial (but why three?). Yet the owl is rather unexpected at this period, and the retrograde Ε is a great mystery. This is especially the case since the koppas) are on the reverse with the owl and the epsilon is on the obverse with the tripod! Contrariamente a quanto affermato dagli editori del catalogo il pezzo, certamente raro, non è inedito. Un esemplare pressoché identico venne infatti pubblicato da Attianese nel 1995 insieme ad una ulteriore moneta simile – già edita dall’autore – ma di peso più basso (P. Attianese, Kroton. Ex Nummis Historia, Settingiano 1995, nn. 95-96): Altri pezzi sono apparsi in progresso di tempo sul mercato antiquario. Di particolare interesse una moneta senza E al D/, a quanto pare suberata, che condivide il conio di martello con il triobolo Nomos (ex Leu). CNG, EA 385, 2016, 52 ex CNG 54, 2000, 220 (10.5 mm, 1.12 g, 3h) “Fourrée Triobol” Weber 1013 (9 mm, 1.32 g) (da Kraay 1958, 101, n. 4) E’ noto un ulteriore esemplare, più leggero (0,98 g) forse a motivo del cattivo stato di conservazione, che tuttavia per il modulo sostanzialmente coincidente a quello dei precedenti, sembrerebbe riferibile al divisionale corrispondente al triobolo. CNG EA 224, 2009, 18 (10 mm, 0.98 g, 2h) A questa emissione è forse riferibile un ulteriore triobolo documentato da un pezzo del BM e caratterizzato al rovescio da tre OOO. London, BM 1921.0307.4 (1,26 g) https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1921-0307-4 Questa particolare e rara emissione con tripode/civetta era già nota al Kraay (A propos des monnaies divisionnaires de Crotone, “Schweizer Münzblätter” 8, 1958, 99-102) che illustra in proposito l’esemplare della coll. Weber (n. 1013: 1,32 g). Lo studioso incluse la moneta in un gruppo di divisionali crotoniati (trioboli, dioboli e oboli) unificati al D/ dal tradizionale tripode ma caratterizzati al rovescio da una pluralità di tipi (pegaso/protome di pegaso, seppia, civetta, lepre, granchio, gallo), interpretandoli come strumento di equiparazione di valore, per esigenze di scambio, con i centri emittenti a cui richiamati dai tipi del rovescio (Corinto, Siracusa, Atene, Messana, Agrigento, Himera). L’ipotesi fu tuttavia contestata successivamente sia da Stazio sia per l’eterogeneità dei sistemi ponderali chiamati in causa, che avrebbe reso lo scambio alquanto complesso, sia in quanto, ad eccezione delle serie con pegaso e con lepre, le altre appaiono di troppo esigua consistenza (al max 2/3 ess.) e non mostrano continuità di emissione. Più generico Rutter (HN 2129) che data genericamente questi divisionali al 525-425 includendovi anche quelli con ruota al R/ editi da Bicknell anteriormente allo studio di Kraay (P.J. Bicknell, Some fractions of Kroton, “Schweizer Münzblätter” 21, 1971, 1-4 = HN 2137-8). Detto ciò e venendo all’esemplare di apertura, nutro non poche perplessità riguardo l’interpretazione del tipo del rovescio come indicazione di un’alleanza tra Crotone e Velia, ipotesi ventilata da Leu 61/1995, 49 e seguita, seppur dubitativamente da CNG 54/2000, 220. Per quanto la civetta sia l’immagine monetale stabilmente adottata da Velia sulle dracme a partire dal II periodo Williams (465-440 ca. a.C.), una supposta federazione con Crotone non mi pare supportata da tradizioni storiche e/o altro tipo di documentazione. Stesso discorso per la presunta alleanza di Crotone con una ipotetica Ǝ (?) suggerita dagli editori di Nomos: l’adozione di tipi monetali che contrassegnano stabilmente emissioni di altre poleis e/o di lettere o sigle non necessariamente (se non in casi sporadici) adombra un’alleanza ed è alquanto rischioso accostare acriticamente la documentazione numismatica a presunti eventi storici in assenza: a) di un preciso inquadramento cronologico della/e serie monetale/i b) di fonti documentarie che attestino la supposta alleanza. Ritengo pertanto più plausibile che il segno Ϙ ripetuto per ben tre volte, come per i tre OOO sul pezzo di Londra (BM), rivesta la funzione di segno di valore (triobolo), come già ipotizzato da Kraay (...ces lettres semblent avoir été délibérément arrondies de façon à suggérer la marque de valeur d'un triobole…) sulla scia di Weber (“Num. Chron.”, 1896, p. 8 e pl. I, 6) altrimenti non si spiegherebbe l’esigenza di ripetere il medesimo grafema più volte sulla stessa moneta. Meno chiaro appare invece il significato del segno Ǝ per il quale l’interpretazione come epsilon retrograda conserva a mio parere margini di incertezza. La particolare resa con tratti obliqui e il ductus retrogrado appare alquanto anomala e priva di riscontri sul resto della produzione crotoniate. Mi chiedo pertanto, seppur in via del tutto ipotetica, se non si tratti ancora di un segno di valore costituito da tre tratti verticali ed un segmento orizzontale, benché di difficile lettura. Per concludere questa breve rassegna si può osservare che il tipo della civetta non è privo di riscontri a Crotone. Esso, infatti, contrassegna il rovescio di una consistente serie di dracme di peso ridotto ricondotte all’età pirrica (HN 2195), in abbinamento al D/ con una testa giovanile, probabilmente Herakles. Bertolami, EA 43, 2017, 104 (13 mm, 3.19 g)2 punti
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In merito a questo passaggio mi sto dedicando a raccogliere cartoline esclusivamente con annullo filatelico speciale della mia città natale. Questa tipologia di annulli viene emessa annualmente in un numero davvero considerevole e vengono richiesti da associazioni, enti, istituzioni, etc., su tutto il territorio nazionale, per "sponsorizzare" l'evento culturale per cui è stato richiesto. Sono i cosiddetti "Servizi Filatelici Temporanei con Annullo Speciale" e, a mio avviso, mettono in luce quanto sia profondamente radicata la cultura nel tessuto sociale italiano. Pubblicati da Poste Italiane attraverso appositi comunicati, di questi annulli non ho ancora ben chiaro quando siano comparsi per la prima volta: sui prodotti filatelici correlati all'emissione di posta ordinaria compaiono nel 1999, sui bollettini illustrativi nel 1982, ma in giro per il web ho visto buste filateliche con annullo speciale del 1956 per le Olimpiadi di Cortina d'Ampezzo. Io stesso ho nel mio archivio personale, ho tutti i comunicati che vanno dal 2002 ad oggi. Credo vada considerato che il tema degli annulli sia altrettanto vasto quanto quello del francobollo in sé, e guardando la cartolina celebrativa che posto di seguito, sia nato molto tempo prima... Chiedo lumi al nostro amico ( e perché no, guida spirituale filatelica 😀 ) @PostOffice, onde evitare di scrivere tremende nefandezze. Posto di seguito qualche pezzo a tema "cittadino", proveniente dalla mia raccolta...2 punti
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Ne aggiungo due delle mie, la prima ha 4 triangoli al posto dei pallini /quadratini, la seconda invece 13 torrette in Portogallo.2 punti
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Salve a tutti! Oggi rapido giro al mercatino il risultato è stato soddisfacente ma purtroppo quasi nulla di nuovo. Di buono il prezzo visto che per 4 monete di cui una d'argento ho speso 2€. L'unica che mi manca è il gettone Stecav ma mi ritengo comunque soddisfatto 200 reis brasile 1901, lira aquila sabauda 1907, buono da 20 cent Stecav 1944 e 1 pfennig 1925 J Germania Weimar2 punti
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Non so se può essere interessante o se sono fuori tema, era giusto per far vedere una pratica al tempo diffusa, era quella di nascondere un messaggio sotto un francobollo, in questo caso successivamente occultato. Purtroppo anche ingrandendo la zona al massimo o con una lente d'ingrandimento non si riesce a capire nulla, a nasconderlo doveva esserci un francobollo più grande e possibilmente della Colonia Eritrea, quello visibile è un normale 10 c. del Regno d'Italia. Massaua 23 - 5 - 1935 @numys magari al titolo = Buste, cartoline, aerogrammi tematiche F.D.C. e con annulli speciali = aggiungi >> e curiosità2 punti
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Buongiorno premettendo che bisognerebbe conoscerne diametro e peso per inquadrarlo meglio dovrebbe essere la moneta in asta InAsta 106 n 598 dal peso di 9,1 (mi era sembrato di averla già vista...) Si tratta di un Follis - o moneta da 40 nummi - zecca di Roma. Fa parte delle serie "municipali" senza l'indicazione del sovrano d) Busto drappeggiato ed elmato della personificazione di Roma a dx. legenda IMVIC TAROMA r) Aquila ad ali aperte e testa a dx posata a sx. a sx XL segno di valore; in esergo l'indicazione di officina. Questo esemplare appartiene alla 5 officina (epsilon) ma il tuo esemplare presenta la epsilon retroversa presente nel BMC Vandals al nr 17. BMC, Vandals 17 p. 103; MIB 1 74 a-b; MEC 1 nn 101-109; ARSLAN 1989 AE 7; COI (il Metlich della casa d'aste) 76b Il COI lo attribuisce a Teodorico e lo data a circa il 493-518; Arslan, invece, la assegna ad Atalarico (dopo il 526-534) A me pare buona ma attendiamo gli esperti2 punti
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I prezzi folli che vede sono quelli delle proposte di vendita, non dei realizzi. Anch'io posso mettere in vendita su ebay i miei calzini a 12mila euro... altra cosa è trovare qualcuno che me li compri.2 punti
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Ciao dovrebbe essere dietro le mure che girano lungo la strada di porta marina. Appena posso guidare faccio un giro da quelle parti abitando a pochi km dal sito.2 punti
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Nomos AG > Auction 27 Auction date: 22 May 2023 Lot number: 1076 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: KINGS OF MACEDON. Philip V, 221-179 BC. Tetradrachm (Silver, 32 mm, 17.07 g, 12 h), Amphipolis, c. 188-183. Head of Philip V left, as the hero Perseus, lightly bearded and with a harpa over his right shoulder, wearing a winged helmet adorned with a griffin as a crest; all within the tondo of a Macedonia shield ornamented with seven stars of eight rays, each within a double crescent, around the edge. Rev. ΒΑΣΙΛΕΩΣ ΦΙΛΙΠΠΟΥ Club to right; above, monogram of ΑΡ; below, monograms of ΣΙ and ΤΗ; all within oak wreath tied at the left; to left of the ties, small club upwards. Mamroth, Philip -. SNG ABC 1052. Tkalec, 1994, 83 (same dies). Rare. A spectacular example, with a superb Hellenistic portrait of the highest quality, very well- and sharply-struck. Good extremely fine. Bought privately from a European collector who had acquired it in the early 1990s. The portrait of Philip V on this coin is of outstanding elegance and force. One could not imagine it being any better! Depicting the king wearing the helmet of Perseus, topped by its fierce griffin, and with the hero's sword - the harpa - over his shoulder, placed him in the same class: Perseus slew Medusa and Philip was a bulwark against the Romans (even though he was defeated by them). It is well worth noting that this helmet was also worn by Roma on many of the Republic's roughly contemporary denarii. Estimate: 20000 CHF2 punti
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Ringrazio @Baylon per la considerazione .. ma sono solo un collezionista che gioisce questa passione, la filatelia come altri hobby è un momento di qualità che dedichiamo a noi stessi. Credo che per gli annulli questi links chiariscano molto: https://it.m.wikipedia.org/wiki/Annullo_postale https://www.fontidistoriamilitare.it/lannullo-speciale/1 punto
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Il primo annullo speciale in Italia fu realizzato a Napoli in occasione dell'Esposizione internazionale Marittima del 1871: A dicembre del 2021 presso il Museo di Napoli Collezione Bonelli, in occasione del 150° anniversario, fu realizzata una cartolina (a tiratura limitata) a tema dal maestro Riccardo Zagaria per commemorare questo storico evento. Aspettiamo ulteriori conferme ed approfondimenti da @PostOffice1 punto
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Ho due sole piastre in collezione.. questa e una del '56 e le legende hanno due versi diversi quindi non saprei dire quale è corretto. Andando a logica direi che la '33 ha la legenda con il verso giusto (si legge bene con la faccia del Re verso l'alto), mentre la '56 ha il verso opposto. Belle! Sono due conii abbastanza diversi direi, per il dritto mi sembra che ci sia una differenza notevole sulla punta (collo) del busto: nella prima è troncato mentre nella seconda è molto più allungato, per il rovescio presenza/assenza dei punti dopo SIC e HIER. La cosa curiosa è che la mia ha il dritto della prima delle tue, ma il rovescio (senza punti) della seconda (edit: al netto delle 13 torrette in realtà, quindi è un ulteriore conio con 12 torrette).1 punto
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Eccola, i messaggi inseriti nella vecchia discussione (link al primo post) sono stati trasferiti qui. Per il titolo ho fatto di testa mia se non vi piace posso cambiarlo, ma forse @Stilicho puoi farlo anche tu, o @Illyricum65 che ha segnalato la discussione. Buon proseguimento @Kingleo1 punto
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Ciao, ho sempre ritenuto molto dubbia la questione della rarità di questa tipologia, dato che il Muntoni la mette in relazione alle date di assunzione di Roberto Primi come zecchiere (stemma al rovescio) e della fine dell'anno I di pontificato, solo 15 giorni di "sovrapposizione" tra 1° e 15 maggio 1506, interpretando per "anno I" l'esemplare qui descritto. A mio parere, e tenuto conto dei salti di conio, potrebbe esserci anche una seconda "I" parzialmente oscurata sul fianco dello stemma e quindi essere dell'anno II, come i giuli ritenuti comuni dal MIR (che comunque non credo siano così comuni). Un giulio M. 85 a, senza salti di conio nella zona incriminata, ma con la prima "I" dell'anno di pontificato quasi invisibile: Ciao, RCAMIL.1 punto
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Credo che nel 1841 siano stati usati diversi coni con diverse effigi. Ho misurato con il calibro la grandezza di una piastra e risulta,la testa, più grande di quasi un paio di millimetri alla base del collo e più di un millimetro naso/nuca, Purtroppo per le foto sono negato1 punto
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Ciao a tutti, Un ritaglio del D'Incerti. Spero ti sia utile. Un saluto Raffaele.1 punto
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Salve Non sono monete in alta conservazione ma il prezzo non è altissimo per la 2 lire, 10€ secondo me ci stanno anche. Per la 10 lire mi sembra un po' troppo. Lascerei perdere la 10 lire oltretutto abbastanza usurata. La 2 lire è usurata anch'essa ma mi sembra comunque piacevole e collezionabile. Magari aspettando di meglio trova di meglio ma ad un prezzo maggiore per entrambe.1 punto
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Questa dovrebbe essere la 1000 lire con i confini della Germania sistemati. La prima aveva ancora la Germania divisa in quella del eat e del ovest. Sono stati messi in circolazione così tant’è che quando se ne sono accorti non valeva la pena ritirarle dal mercato e quindi hanno circolato normalmente. Comunque è una moneta comune dal valore di poche decine di centesimi.1 punto
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Forse parlavi di questo, ..'il linguaggio dei francobolli' .. ?1 punto
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So che non hanno praticamente valore, ma avendo diversi Kg di monete della Repubblica (saranno una decina), è un piacere affondarci le mani, a mò di Paperon dè Paperoni 🤣 Da piccolo mettevo da parte tutte le monete da 20 lire e poi negli anni il vasetto è diventato un o scatolone 😁1 punto
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Non ho mai avuto in collezione questa interessante tipologia ma ricordo che anni fa incontrai un collezionista che raccoglieva questi documenti e mi spiegò che oltre al messaggio nascosto sotto il francobollo era la stesso modo con cui veniva affisso il valore che indicava un codice per il destinatario. Mi spiegò anche le modalità ma adesso non ricordo perfettamente le codifiche per cui evito di dire delle sciocchezze ma potrei fare delle ricerche anche se sono sicuro qualcuno dovrebbe avere più info a riguardo. Questa potrebbe essere una bella tematica da portare avanti.1 punto
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È solo una goccia di metallo con dei buchi superficiali che da l’impressione di figure incise, questo grazie alla pareidolia …1 punto
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Beh, come vanno i propositi? Io ho centrato il mio del messaggio #97 dal Barbetti al Manzoni. Ora... 💸 😓... Ghe n'è pü!1 punto
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Buongiorno, la moneta in oggetto è come questa in vendita da un noto venditore francese, quanto all'autenticità dalla foto a me non pare genuina, la cosa ideale è portarla da un perito numismatico. https://www.ma-shops.com/cdma/item.php?id=1068219&lang=it1 punto
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Con 100 lire anche un giro sulla giostrina era permesso. Da lì ho iniziato a metterle da parte anziché salirci ed è partita la mia collezione per anno di coniazione.1 punto
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Interessante il nuovo piccolo tempio fuori le mura di Paestum ed i reperti che ne affiorano . Unisco da un vecchio libro, una pianta della zona archeologica di Paestum, ovviamente precedente di alcuni decenni al ritrovamento : sarebbe interessante vedere l' ubicazione del nuovo tempio, magari rispetto a Porta Marina .1 punto
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Io con 100 lire compravo le caramelle " goleador ".... e prima ancora 5 pacchetti di figurine. Che tempi!!!Bellissimi!!!1 punto
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Rinvenuta " scavando " in una vecchia scatola metallica, credo per biscotti di marca Wasa, una moneta della repubblica di Irlanda con gradevole accostamento tra cervo ed arpa .1 punto
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Le rotture di conio sono in rilievo sula moneta, quei graffi non mi paiono in rilievo.1 punto
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Centinaia di ex voto ed elementi architettonici scoperti alla base del tempietto di Paestum Centinaia di ex voto, statue e altari sono stati recuperati in questi giorni a Paestum, da un tempietto del V secolo a. C. scoperto nel 2019. La notizia è stata data dal Direttore del Parco, Tiziana D’Angelo, e anticipata ora dall’Ansa. Una scoperta, dice la D’Angelo, che promette di “cambiare la storia conosciuta dell’antica Poseidonia”. Una delle ipotesi, osservando gli elementi simbolici del materiale recuperato, è che l’edificio sacro fosse consacrato a Poseidone, il dio del mare, che diede il nome alla città. 15 ex voto recuperati rappresentano amorini a cavallo di delfini. L’ubicazione del tempietto, non lontana dal mare, doveva rendere il luogo sacro ben visibile ai naviganti. Alcuni reperti portati alla luce nel tempietto di Paestum. A destra, il direttore del Parco, Tiziana D’Angelo @ Foto: Parco archeologico di Paestum “Il basamento in pietra con i gradini d’accesso e la delimitazione della cella che ospitava la divinità, le decorazioni in terracotta colorata del tetto con i gocciolatoi a forma di leone, una straordinaria gorgone, una commovente Afrodite. – scrive l’Ansa – Ma anche sette stupefacenti teste di toro, l’altare con la pietra scanalata per raccogliere i liquidi dei sacrifici e centinaia di ex voto tra cui spiccano le immagini di un eros a cavallo del delfino che la fantasia potrebbe rimandare al mitico Poseidon, il dio che ha dato il nome alla città. A Paestum stanno rivelando grandi sorprese i lavori per riportare alla luce il santuario scoperto nel 2019 lungo le mura della città antica“. L’edificio venne abbandonato, per motivi che devono ancora essere studiati, tra la fine del II e l’inizio del I sec. a. C. https://www.stilearte.it/centinaia-di-ex-voto-ed-elementi-architettonici-scoperti-alla-base-del-tempietto-di-paestum/1 punto
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Grazie dei complimenti. Credo di aver fatto un buon lavoro di riepilogo di tutto quello apparso nei secoli, citando naturalmente le fonti, cosa per me essenziale. Comprendo numerare gli esemplari classificati secondo la propria personale impostazione (lo faccio anche io), ma non comprendo il non citare le catalogazioni fatte da chi ci ha preceduti. Tra l'altro si agevola il lavoro di ricerca e di studio. Troppo semplicistico dire moneta X...Luppino nr.124 e stop..eh No! Così in pratica mi sembrerebbe di escludere e ignorare tutto il pregresso e obbligare il collezionista/studioso a fare riferimento solo al mio testo..NO, non va bene.1 punto
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Un accattivante esemplare di piccola litra da Taranto, con al diritto conchiglia ed al rovescio delfino tra foglia e lettere . Sarà il 6 Maggio in vendita OsloMyntgalleri 34 al n. 1065 .1 punto
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Osservazioni, le Tue @Archestrato interessanti . Aggiungo da Franke-Hirmer, l' esemplare in Napoli, pubblicato nella tavola 101( non 102 ) al n. 291 . Una buona giornata .1 punto
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Nomos AG > Auction 28 Auction date: 22 May 2023 Lot number: 1223 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: CARIA. Uncertain mint. Circa 341-334 BC. Tetradrachm (Silver, 23 mm, 15.30 g, 4 h), Chian standard, struck during the period from late in the reign of Artaxerxes III, through that of Arses and early under Darios III. Persian king, wearing kidaris and kandys, in kneeling-running stance to right, drawing his bow. Rev. Warrior, wearing kyrbasia and Persian dress, riding a horse galloping to right, thrusting a spear downwards, with his upraised right hand. Konuk, Influences Group 1, 1 and pl. XXX, 8. Cf. Meadows, Administration, 327. Mildenberg, Münzwesen, pp. 26–7 and pl. XIII, 117. Sunrise 73-4 var. (but with control marks). Triton XXI, 2018, 531 (from the same obverse die). Very well-struck, nicely centered and unusually attractive. Reverse struck from a slightly worn die, otherwise, extremely fine. From a European collection. Estimate: 5000 CHF1 punto
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con 100 lire ti compravi il ghiacciolo orsetto...ora devi fare un mutuo1 punto
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