Vai al contenuto

Classifica

  1. nikita_

    nikita_

    Guru


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      23175


  2. caravelle82

    caravelle82

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      10517


  3. Oppiano

    Oppiano

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      7728


  4. Ptr79

    Ptr79

    Utente Storico


    • Punti

      4

    • Numero contenuti

      1737


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/15/23 in tutte le aree

  1. Buste FDC e bustine in FDZ (fior di zucchero) che differenza fa? Guarda che non ho trovato nessun posto in giro per il forum dove postare le mie bustine di zucchero! quindi se per piacere me li fai postare qui una volta che l'hai citate, sai quanti caffè amari che mi sono dovuto prendere? Ma per non andare troppo off topic inserisco questa cartolina dalla mia raccolta tematica. Si acquistavano anche presso gli sportelli della BI, il ricavato andava a sostegno delle associazioni di beneficenza, assistenza patriottica per i reduci della prima guerra mondiale.
    4 punti
  2. Buongiorno a tutti, oltre alla storia postale del mio territorio, amo collezionare buste, cartoline e bollettini con annullo primo giorno di emissione e con annullo di eventi speciali inerenti la tematica del calcio, nello specifico la mia squadra del cuore. Prossimamente ho intenzione di intraprendere la tematica dei grandi personaggi della mia terra che con le loro opere ci hanno lasciato segni indelebili e senza tempo. Scegliere la strada delle tematiche è stato un modo diverso per continuare a collezionare anche nel mondo della filatelia perché ho ritrovato stimoli diversi nello sviluppo del progetto che mi prefisso (ricerche, foto, documenti, descrizione, aneddoti etc.). Spero che altri collezionisti possano postare le loro tematiche e chissà forse potrebbe stimolare qualche scettico o giovane su questo mondo. Inizio con la mia tematica: SPORT - CALCIO (Trofei e Vittorie del Napoli) Vittoria Campionato 1990 Busta FDC N. Masiello dipinta a mano con annullo su quartina Grazie e buona collezione tematica numys
    2 punti
  3. http://www.ancientcoins.ca/monograms/monograms.html Nel tardo impero romano molte piccole monete (per lo più AE3/4 e AE4) presentavano un monogramma sul rovescio. Nella pagina qui sopra si riporta l'elenco dei monogrammi e la loro attribuzione ai rispettivi imperatori.
    2 punti
  4. @numys mi raccomando non svenire, puoi barcollare ma non puoi assolutamente mollare! Questa serie di 30 buste, affrancate con i valori della serie Castelli d'Italia, recano gli annulli figurati inerenti alle partite disputate dal Napoli nella stagione 1986/1987, conclusasi con la conquista del tanto agognato primo scudetto. Perdonate per la qualità non eccelsa di queste vecchie scansioni, cliccandoci sopra si possono ingrandire ed apprezzare meglio
    2 punti
  5. Buongiorno, forse non tutti sanno che la DDR (Germania Est) coniava monete commemorative in argento, con personaggi illustri tedeschi del passato culturale germanico (non necessariamente comunisti). Ovviamente queste monete non erano pensate per la normale circolazione, ma solo a scopo collezionistico (e aggiungo, anche di propaganda). Qui vi presento una bella moneta da 20 marchi 1972, dedicata a Lucs Cranach il Vecchio, in occasione del 500° anniversario della nascita. Argento 625, al rovescio presenta il il simbolo del serpente alato che Cranach adottò dopo il 1508, per concessione di Federico III il Saggio, Elettore di Sassonia, di cui era il "pittore di corte". Al dritto emblema della Repubblica, martello e compasso, circondato da rami di segale. Non vi sfuggirà di notare, l'assenza dell'orlettatura lungo il bordo della moneta....
    2 punti
  6. Egregio, concordo su quanto detto da chi m'ha preceduto. Un appunto: si tratta di una moneta del Cinquantenario, non del Centenario quando la zecca della Repubblica Italiana (non più Regno) coniò il 500 Lire del Veroi ed una serie di sei medaglie (in Ag, Au e Pt). Qui sotto un paio dei sopracitati esemplari: Caro @santi53, (quella con l' oro rosso poi...) si tratta di una moneta molto particolare, come riportato in una "Briciola" del Gazzettino #5 di "Quelli del Cordusio" del giugno 2019:
    2 punti
  7. Ciao a tutti Quanto mi “intrigano” le bolle plumbee dogali. Ne ho scritto più volte nel forum, pur non collezionandole e spesso ho “messo in guardia” tante persone che chiedevano informazioni circa l'originalità di questa o quella bolla messa in vendita su varie piattaforme ed anche in aste; spesso erano dei falsi inguardabili o improbabili. Bravo Andrea che ti sei “lanciato” in questa nuova avventura, che mi da il destro per occupare la mia povera mente, sempre presa con poco piacevoli pensieri. Grazie di cuore per questo insperato aiuto. Dunque, per prima cosa rimando i lettori ad un precedente mio scritto (che segue) e dal quale traspare la difficoltà, non solo dei collezionisti, ma anche dei commercianti e perché no, talora anche degli esperti, di attribuzione delle bolle plumbee e delle improbabili bolle che spesso vengono “spacciate” come tali. Dirò subito che io propendo ad interpretare la bolla con la scritta “DOMINIVM VENETIARVM” come bolla emessa dalla cancelleria veneziana durante la sede vacante, cioè nel periodo che trascorreva tra la morte del doge e l'elezione di quello successivo. Il perché lo deduco da tanti fattori, magari non espliciti, ma accertati dai fatti. Il primo che mi viene alla mente me lo suggerisce il Sanudo nei suoi Diarii. Ricordate quanto riportai in occasione della elezione del Doge Antonio Grimani (1521 – 1523): "Fo subito, per la Signoria, mandato a dir in Zecha bateseno monede col nome ANTONIO GRIMANI DOXE, videlicet da 16, 8 e 4 soldi; et cussì fo batuto ducati 300. Era a la cassa Masser a la moneda di l'arzento sier Vincenzo Orio qu. sier Zuane. Fo batudo etiam ducati da uno e da mezo nuovi zercha ducati 200. Le stampe erano fate, manchava le letere e la testa a far, e le monede batude, né mancava si non stampar; fo fato la Bolla di piombo"…… Furono quindi predisposti anche i conii per il facimento delle bolle in piombo. Ovviamente a nome del Doge. Quante volte abbiamo visto dogi ammalatissimi per mesi, incapaci di attendere ai loro compiti, ma anche di intendere, assenti perché in guerra; pensate al buon Doge Morosini che passò anni in Morea a guerreggiare sia come Doge che come comandante dell'armata. In tutti questi casi il Doge c'era, magari non in palazzo ducale o magari con la testa altrove, ma c'era; tant'è che la zecca continuava a battere monete col suo nome. E sono convinto ad usare anche i conii per bollare i documenti a suo nome. Tanto non era mai il Doge che decideva, anzi, lui non poteva decidere nulla, ma era il Doge, di fronte al mondo, a rappresentare la Repubblica. Un altro indizio mi viene dalla lettura dei semplici bandi, lettere, avvisi che non abbisognavano di essere corroborati da bolle plumbee o di ceralacca, ma che avevano in testa al foglio il simbolo del leone marciano e l'epigrafe “IL SERENISSIMO PRENCIPE” fa sapere …. Perfino nei procedimenti giuridici, nelle risposte alle suppliche inviate da singoli a specifiche magistrature, leggiamo spesso che ad una disposizione emanata nel nome della Repubblica o ad una risposta che da Lei derivava, si fa precedere la dizione “Il Serenissimo Principe”. Giusto nella corrispondenza minore, quando non era implicata in prima persona la Repubblica, ma semplici magistrature o comunicazioni che pervenivano da Rettori, Conti, Capitani di possedimenti, mancavano del principesco incipit. Lo stesso accadeva nei vari scritti che venivano redatti da taluni uffici a beneficio di singoli; in questi casi c'è il simbolo del leone marciano, ma è in chiaro che il documento è redatto dai "Signori alle Cazude" o dai "Signori dei Beni Incolti", ecc. ecc. Credo quindi che in una Repubblica, come quella veneziana, dove non vigeva il potere personale del Doge, ma il potere assempleare della “serenissima”, l'uso del nome del Doge sulla bolla fosse corretto quando il Doge esisteva e rappresentava la Repubblica di fronte al mondo; quando non c'era la sua figura perché morto, fosse corretto usare una bolla che esplicitasse questo avvenimento. saluti luciano
    2 punti
  8. Entriamo nel sei nazioni.....nel six nations! Erano gli anni 2000! Qui,ambito forum,non ho fatto mistero del mio amore per la palla ovale,per questo grande sport,pur essendo cresciuto fin da pulcino e primi passi a calcio..... Entriamo in un torneo prestigiosissimo,dapprima chiamato 4 nazioni( Inghilterra,Irlanda,Galles,Scozia) poi successivamente 5 nazioni con la Francia e poi 6 nazioni,con l' entrata storica dell' Italia in tal competizione👏🏉 Non poteva mancare questa
    2 punti
  9. Se le due monete commemorative sono le Sue debbo farle sinceri complimenti ( quella con l' oro rosso poi....) ma le valutazioni commerciali sono sempre (insindacalmente) soggettive. Adesso, lo so, mi attirerò un sacco di critiche feroci, ma la mia opinione la voglio dire (non ho nessun condizionamento). Penso che stiamo andando verso una deriva che premia sempre piu' l' apparenza in contrapposizione alla sostanza, ed i poster a commento delle monete sono eloquentemente evidenti. Ritengo pero' che, in alternativa al bello (piu' o meno bello, gratificante, scic) c'e' anche un tempo che ci indica che questa moneta ha rappresentato il simbolo di una Italia che non c'è piu': in primis l'aratro infiorato, simbolo di una civilta' contadina che era la nostra essenza ( sociale ed economica), le due figure simbolo perfetto della nostra identita' civile e culturale, il piroscafo moderno (per quei tempi) con lo stemma sabaudo ad indicarci il futuro e la nostra appartenenza. Che moneta meravigliosa. Ne possiedo due, acquistate in date contigue ma diverse in relazione alla nascita dei miei due nipoti (e a loro destinate), una da Crippa, l'altra dal mio numismatico di riferimento. Non sono FDC, ma nonostante questo ogni volta che le guardo mi emoziono, anche senza pensare (scervellandomi) sul loro grado di conservazione. Un caro saluto a tutti SANTI Se le due monete commemorative sono le Sue debbo farle sinceri complimenti ( quella con l' oro rosso poi....) ma le valutazioni commerciali sono sempre (insindacalmente) soggettive. Adesso, lo so, mi attirerò un sacco di critiche feroci, ma la mia opinione la voglio dire (non ho nessun condizionamento). Penso che stiamo andando verso una deriva che premia sempre piu' l' apparenza in contrapposizione alla sostanza, ed i poster a commento delle monete sono eloquentemente evidenti. Ritengo pero' che, in alternativa al bello (piu' o meno bello, gratificante, scic) c'e' anche un tempo che ci indica che questa moneta ha rappresentato il simbolo di una Italia che non c'è piu': in primis l'aratro infiorato, simbolo di una civilta' contadina che era la nostra essenza ( sociale ed economica), le due figure simbolo perfetto della nostra identita' civile e culturale, il piroscafo moderno (per quei tempi) con lo stemma sabaudo ad indicarci il futuro e la nostra appartenenza. Che moneta meravigliosa. Ne possiedo due, acquistate in date contigue ma diverse in relazione alla nascita dei miei due nipoti (e a loro destinate), una da Crippa, l'altra dal mio numismatico di riferimento. Non sono FDC, ma nonostante questo ogni volta che le guardo mi emoziono, anche senza pensare (scervellandomi) sul loro grado di conservazione. Un caro saluto a tutti SANTI
    2 punti
  10. Buona sera, volevo condividere questa moneta... che grazie ad un carissimo amico mi permette di migliorare come conservazione la mia, grazie a tutti per i vostri commenti. (come al solito le foto fanno un pò schifo)
    2 punti
  11. Il rinvenimento nella Tenuta Bellavista Insuese, nella zona di Collesalvetti. Il tesoretto in argento potrebbe essere il risparmio di un militare impegnato nella guerra Livorno, 175 monete romane di duemila anni fa trovate nel bosco: ora saranno esposte al Museo LIVORNO. Un tesoretto di 175 denari di argento, risalente a oltre duemila anni trovato nel territorio livornese adesso sarà esposto al museo. Tutto comincia il 9 novembre 2021, nella Tenuta Bellavista Insuese tra Collesalvetti e Livorno, quando nell’area agricola e forestale di interesse naturalistico, un membro del Gruppo Archeologico Paleontologico Livornese, mentre percorreva un terreno declive interessato da un recente taglio boschivo, scorgeva tra le foglie alcune monete all’apparenza antiche. Contattata immediatamente la Soprintendenza, inviava le foto del ritrovamento al funzionario archeologo responsabile del territorio e ricevuta conferma dell’interesse archeologico, rimaneva a sorvegliare la zona fino all’avvenuto recupero di quasi tutte le monete e di alcuni frammenti del contenitore, una piccola olla di impasto. Nei giorni successivi la Soprintendenza provvedeva ad effettuare uno scavo nell’area immediatamente circostante, con il recupero di poche altre monete allontanate in antico, come attesterebbero le fratture consunte del contenitore. Nel complesso il tesoretto rinvenuto, di età tardo repubblicana, è composto da 175 denari di argento in buono stato di conservazione ad eccezione di due monete fratturate e ricomponibili per intero, una spezzata in due parti e conservata solo per poco più della metà. Il numero originario delle monete dovrebbe avvicinarsi di molto o addirittura coincidere con quanto rinvenuto poiché, nonostante la rottura del contenitore, molti denari erano ancora raggruppati tra loro e solo pochi esemplari si trovavano dispersi in un breve raggio lontano dal nucleo più consistente. I denari sono databili, secondo Crawford, tra il 157-156 a.C. e l’82 a.C. Ad eccezione delle emissioni più antiche, databili tra il 157-156 ed il 110 a.C. e attestate in uno o al massimo due o tre esemplari, la presenza di gruppi più numerosi inizia a partire dal decennio 109-100 a.C. per poi raddoppiare nei decenni successivi. La massima concentrazione si ha per gli anni tra il 91 e l’88 a.C. del bellum sociale in cui la massa delle coniazioni rispecchia la grande movimentazione di uomini e mezzi da parte di Roma contro la rivolta dei socii italici. Successivamente abbiamo una riduzione numerica fino all’82 a.C., data a cui risalgono gli esemplari più recenti, terminus post quem subito dopo il quale è da ritenersi chiuso il gruzzolo di monete, forse addirittura nello stesso 82.a.C. o nell’anno precedente se si seguono gli studi recenti sulle ultime emissioni monetali presenti anche nel tesoretto di Suese. La chiusura del tesoretto di Suese sarebbe pertanto avvenuta poco prima della vittoria di Silla, quando parte dell’Italia centrale e tutta la Cisalpina erano ancora in mano ai Mariani. La zecca è sempre quella di Roma ad eccezione di un esemplare della zecca di Narbona, di L. Pomponius del 118 a.C. Il tesoretto potrebbe essere il risparmio di un militare impegnato già nella guerra sociale e forse anche in quella tra Silla ed i mariani. Una volta ritornato alla sua casa e ai suoi campi, avrebbe nascosto sotto un albero del vicino bosco i denari d’argento, che non sarebbe mai più tornato a recuperare. Lo studio del materiale rinvenuto ha occupato più di un anno ed è avvenuto grazie al lavoro della Soprintendenza in sinergia con il Museo di Storia Naturale di Livorno e il volontariato culturale del Museo stesso. Il Gruppo Archeologico Paleontologico Livornese ha infatti collaborato per la logistica a tutte le fasi operative, dalla misurazione alla pesatura e alla documentazione fotografica di tutte le monete fino alla redazione del catalogo insieme al funzionario archeologo della Soprintendenza, la progettazione e l’allestimento della mostra. Il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo della Provincia di Livorno e la Regione Toscana hanno finanziato la stampa del catalogo e la realizzazione della mostra che sarà inaugurata a breve presso il Museo stesso. https://www.iltirreno.it/livorno/cronaca/2023/04/14/news/livorno-175-monete-romane-di-duemila-anni-fa-trovate-nel-bosco-ora-saranno-esposte-al-museo-1.100283032
    1 punto
  12. Salve perdonate qualità della foto ma probabilmente non riuscirò a breve ad ottenerne una migliore. Vorrei chiedere vostro parere conservazione della moneta in foto ringrazio in anticipo
    1 punto
  13. Ecco cosa mi ricordava!! Il Tresel di Giorgio di Saluzzo vescovo di Losanna!
    1 punto
  14. Buonasera. Con queste foto è quasi come tirare ad indovinare. Comunque, probabilmente siamo attorno al BB
    1 punto
  15. Forse un po’ meno sfocata
    1 punto
  16. Salve, chiedo vostro parere autenticità della moneta in foto, il mio maggior dubbio e’ il peso, 6,68 grammi. Non saprei se accettabile data l’evidente usura. Per il resto, l’avrei identificata in Egitto, 5 piastre 1923 km#336. Ringrazio in anticipo
    1 punto
  17. Ciao, è una KM 349 da 7 grammi, quindi come peso calante data l'usura ci siamo. 5 qirsh (o 5 piastre) del 1929 (eH 1348) con su raffigurato il Re Fuad I° a mio parere autentica Dimenticavo, la KM#336 a cui ti riferisci è con il volto del sovrano rivolto a destra.
    1 punto
  18. Grazie Antonio, chiarissimo. In effetti mi riferivo proprio a quelle escrescenze.
    1 punto
  19. Ciao, no erano coniate. I tondelli sia in argento che in bronzo venivano prodotti in stampi. Se ti riferisci agli eccessi di metallo che si vedono sul bordo sono dovuti proprio al tipo di stampo utilizzato che spesso aveva dei canali comunicanti tra un tondello e quello successivo dove scorreva il metallo fuso. Una volta raffreddati si tagliavano per separarli e rimaneva comunque quel surplus di metallo dopodiché si procedeva alla coniazione. Posto foto esplicative 🙂 ANTONIO
    1 punto
  20. N ove LL espose/provo' C a NTI NOVELLE SPOSE PROVOCANTI Buona serata da Stilicho
    1 punto
  21. Certo… la cosa poi dipende dal fattore personale …. A me sinceramente mi è piaciuta proprio per questo difetto di coniazione… ma credevo anche che era rara proprio per questo …. Invece non è così 😅Comunque sei sempre gentile e chiaro nelle spiegazioni anche se non segui le siciliane
    1 punto
  22. Andrea noi sappiamo che Francesco Morosini risulta deceduto a Nauplia il 6 gennaio 1694. Credo sia la data ufficiale, ma non so se è la data certificata a Nauplia o a Venezia quando è arrivata la comunicazione .... probabilmente siamo sul filo di lana, oppure a Venezia qualcuno a conoscenza delle condizioni del Morosini e sapendo i tempi di risposta, ha anticipato i tempi. Sinceramente non so se imputarlo ad una eccezione che giustifica la regola o ad una decisione presa dalla Serenissima (o il consiglio dei X) in maniera autonoma ed arbitraria ... non sarebbe né la prima né l'ultima volta. E' oggettivamente un caso sul quale riflettere. luciano
    1 punto
  23. Il ragionamento sui cerchi non fa una grinza. Al link ci sono alcune immagini dell'obolo del Museo e altre monete bresciane: purtroppo la definizione (soprattutto dell'obolo) non è altissima, ma mi sembra evidente che questo abbia un conio quasi identico ma più piccolo rispetto a quello del denaro. https://www.academia.edu/93163768/Brescia_nel_XII_XV_secolo_La_creazione_della_forma_urbana_e_i_grandi_cantieri_schede Questo weekend sono fuori sede, senza libri di numismatica e moneta incriminata, ma una volta rientrato potrei verificare e allegare scansioni migliori. Aggiungo alcuni elementi generali da uno studio che non avevo citato ma che è accessibile online: https://www.ateneo.brescia.it/controlpanel/uploads/altre-pubblicazioni/A-II-03 Rizzonelli.pdf Rizzonelli distingue tre tipi di denari con pesi calanti tra fine XII (0,75) e metà XIII (0,5 - 0,55), differenziati dall'uso di caratteri "nuovi" e "arcaici" e da cunei, mentre gli oboli vengono ricondotti ad un'unico tipo (e presumibilmente ad un'unica emissione) per cui non sono indicate caratterizzazioni epigrafiche. L'unica distinzione enunciata nelle schede riguarda ancora i cerchi, che qui vengono dati con "trattini obliqui" per i denari e "trattini" per l'obolo, a cui viene dato un peso medio di 0,36. Lo studio si focalizza soprattutto sulla svalutazione del denaro tra le prime emissioni e il passaggio al nuovo tipo "con ROM" a metà XIII, ma di fatto dice ben poco sugli oboli, assegnati ad un'unica emissione. A titolo di considerazione personale, non escluderei comunque la possibilità che anche questi possano aver avuto più emissioni con leggere varianti, in parallelo a quelle del denaro (forse non sempre riconosciute per la rarità degli esemplari?) Sul piano ponderale, 0,28 per un esemplare con mancanze del margine mi sembrerebbero in linea con un peso finale compreso tra 0,30 / 0,40 g, e comunque difficilmente compatibili con i pesi dei denari più calanti.
    1 punto
  24. E questa è la mia busta F.D.C. in fior di conio (cliccare sopra per ingrandire)
    1 punto
  25. ok, ripropongo qua le mie uniche FDC calcistiche, giusto per rimanere nella tematica sportiva:
    1 punto
  26. Beh daltronde hai raddoppiato anche con questa moneta😁 Complimenti anche a te ovviamente😉
    1 punto
  27. Ehh occhio pure a quanto migliore la vuoi,altrimentri pure quello che ti resta in tasca,sarebbe nulla in confronto ai pescetti d' acqua dolce🤣
    1 punto
  28. Grazie dei complimenti. Credo di aver fatto un buon lavoro di riepilogo di tutto quello apparso nei secoli, citando naturalmente le fonti, cosa per me essenziale. Comprendo numerare gli esemplari classificati secondo la propria personale impostazione (lo faccio anche io), ma non comprendo il non citare le catalogazioni fatte da chi ci ha preceduti. Tra l'altro si agevola il lavoro di ricerca e di studio. Troppo semplicistico dire moneta X...Luppino nr.124 e stop..eh No! Così in pratica mi sembrerebbe di escludere e ignorare tutto il pregresso e obbligare il collezionista/studioso a fare riferimento solo al mio testo..NO, non va bene.
    1 punto
  29. Buongiorno!!!! Per caso ho sbagliato forum? Visto che non ho ricevuto nessun commento!!!
    1 punto
  30. i graffi possono avere qualsiasi forma, per verificare che siano rottura di conio dovresti mettere foto decisamente migliori e con una qualità decisamente superiore, sennò non si legge la foto
    1 punto
  31. “La bolla plumbea del Dominium è l'unico sigillo pendente di piombo in uso a Venezia oltre alla bolla dogale e ne è l'esatto equivalente. Essa può essere impressa soltanto in cancelleria ed autentica gli atti emessi in nome della Signoria.” https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0500029303-0
    1 punto
  32. A parità di condizioni ambientali non tutti i fogli inficiano allo stesso modo gli euro. Se prendiamo fogli in plastiche ad hoc, la probabilità di veder spuntare una leggera flora verde sui pezzi da 1 e 2 € diminuisce sensibilmente. Riguardo ai ramini, io, avendo per varie ragioni optato per i fogli, mi sono messo l'anima in pace. Anche tra i fogli comunque ci sono quelli che costano poco e quelli che costano di più. Ti prego, no. A meno che tu non sia uno di quelli che mangia la pizza con l'ananas, a meno che tu non sia uno di quelli che, se deve fotocopiare una pagina di un libro, per comodità la strappa dal libro per poi reinserirla nello stesso magari attaccata con del nastro adesivo. 😅
    1 punto
  33. Attardi invece portava questo esempio su una del '79.....
    1 punto
  34. la 57 è messa malino, piena di graffi al R di cui uno gigante che parte dal 5 e disegna una specie di U fin quasi sotto l'1, l'impronta neanche tanto netta con usura periferica, un qBB con tanto sforzo, ma tanto. La 58 molto meglio, qualche graffietto al R/ ad ore 3e 7, non capisco cosa sono quei segni ad ore 1 e sotto il tallone di Vulcano, magari è solo sporco, direi SPL+ dalla foto, magari dal vivo è meglio. spero di esserti stato di aiuto, saluti
    1 punto
  35. Tre euro è la spedizione il biglietto l'hanno preso per 35 euro.
    1 punto
  36. TR, a medicar l'O, "verdone" TRAME DI CARLO VERDONE Buona giornata da Stilicho
    1 punto
  37. Mi sembra improbabile che i coni usati per un denaro e per un mezzo denaro, anche se uguali per figure e leggende (cosa che comunque mi sembra strana; una qualche differenza distintiva ci dovrebbe essere, magari un segno di interpunzione diverso) lo siano anche per le dimensioni delle lettere e per i diametri dei cerchi. Se fosse così ci dovrebbe essere una notevole differenza della larghezza del bordo del lato del conio di martello. Anche comparando delle foto, se i diametri delle monete sono diversi e la larghezza del bordo appare uguale, questo significherebbe coni di dimensioni differenti.
    1 punto
  38. Ci sono anche queste. Chiaramente essendo materiale archeologico soggettoa a studio non possono uscire molte immagini Comunicato stampa ufficiale della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno. La scoperta di un tesoretto monetale di 175 denari di argento nel territorio livornese Il 9 novembre 2021, nella Tenuta Bellavista Insuese (Collesalvetti-Livorno), area agricola e forestale di interesse naturalistico, un membro del Gruppo Archeologico Paleontologico Livornese, mentre percorreva un terreno declive interessato da un recente taglio boschivo, scorgeva tra le foglie alcune monete all’apparenza antiche. Contattata immediatamente la Soprintendenza, inviava le foto del ritrovamento al funzionario archeologo responsabile del territorio e ricevuta conferma dell’interesse archeologico, rimaneva a sorvegliare la zona fino all’avvenuto recupero di quasi tutte le monete e di alcuni frammenti del contenitore, una piccola olla di impasto. Nei giorni successivi la Soprintendenza provvedeva ad effettuare uno scavo nell’area immediatamente circostante, con il recupero di poche altre monete allontanate in antico, come attesterebbero le fratture consunte del contenitore. Nel complesso il tesoretto rinvenuto, di età tardo repubblicana, è composto da 175 denari di argento in buono stato di conservazione ad eccezione di due monete fratturate e ricomponibili per intero, una spezzata in due parti e conservata solo per poco più della metà. Il numero originario delle monete dovrebbe avvicinarsi di molto o addirittura coincidere con quanto rinvenuto poiché, nonostante la rottura del contenitore, molti denari erano ancora raggruppati tra loro e solo pochi esemplari si trovavano dispersi in un breve raggio lontano dal nucleo più consistente. I denari sono databili, secondo Crawford, tra il 157-156 a.C. e l’82 a.C. Ad eccezione delle emissioni più antiche, databili tra il 157-156 ed il 110 a.C. e attestate in 1 o al massimo 2-3 esemplari, la presenza di gruppi più numerosi inizia a partire dal decennio 109-100 a.C. per poi raddoppiare nei decenni successivi. La massima concentrazione si ha per gli anni tra il 91 e l’88 a.C. del bellum sociale in cui la massa delle coniazioni rispecchia la grande movimentazione di uomini e mezzi da parte di Roma contro la rivolta dei socii italici. Successivamente abbiamo una riduzione numerica fino all’82 a.C., data a cui risalgono gli esemplari più recenti, terminus post quem subito dopo il quale è da ritenersi chiuso il gruzzolo di monete, forse addirittura nello stesso 82.a.C. o nell’anno precedente se si seguono gli studi recenti sulle ultime emissioni monetali presenti anche nel tesoretto di Suese. La chiusura del tesoretto di Suese sarebbe pertanto avvenuta poco prima della vittoria di Silla, quando parte dell’Italia centrale e tutta la Cisalpina erano ancora in mano ai Mariani. La zecca è sempre quella di Roma ad eccezione di un esemplare della zecca di Narbona, di L. Pomponius del 118 a.C. Il tesoretto potrebbe essere il risparmio di un militare impegnato già nella guerra sociale e forse anche in quella tra Silla ed i mariani. Una volta ritornato alla sua casa e ai suoi campi, avrebbe nascosto sotto un albero del vicino bosco i denari d’argento, che non sarebbe mai più tornato a recuperare. Lo studio del materiale rinvenuto ha occupato più di un anno ed è avvenuto grazie al lavoro della Soprintendenza in sinergia con il Museo di Storia Naturale di Livorno ed il volontariato culturale afferente a tale Museo. Il Gruppo Archeologico Paleontologico Livornese ha infatti collaborato per la logistica a tutte le fasi operative, dalla misurazione alla pesatura e alla documentazione fotografica di tutte le monete fino alla redazione del catalogo insieme al funzionario archeologo della Soprintendenza, la progettazione e l’allestimento della mostra. Il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo della Provincia di Livorno e la Regione Toscana hanno finanziato la stampa del catalogo e la realizzazione della mostra che sarà inaugurata a breve presso il Museo stesso e di cui sarà data notizia a mezzo conferenza stampa. Il funzionario archeologoIl Soprintendente dott.ssa Lorella Alderighi Arch. Valerio Tesi [email protected]
    1 punto
  39. Ciao! Hai ragione, di certo non c'era la volontà condivisa di diventar grigioni, di certo c'è stato un diffuso sollievo al tramonto del giogo grigione a fine '700, di certo le tracce, col senno del poi, non sono state così profonde. Comunque la storia è abbastanza complessa per esaurirla in un paio di messaggi. Sul "Veltliner" c'è un problema linguistico-enologico, magari ci ragioneremo in altra sede. 😉 Conosco diversi valtellinesi che, anche loro col senno del poi, sarebbero rimasti volentieri nell'orbita di potere proto-svizzera. 😅
    1 punto
  40. Ciao a tutti, dopo aver contagiato @Liucksky03, vedo che anche @Ptr79 è sulla buona strada con i Notgeld e così posto volentieri il mio ultimo arrivo - ispirato da una conversazione con @Sntgnr, che per pochi secondi (ma che mi sono bastati) aveva mostrato i suoi biglietti La "serie natalizia" da Kahla in Turingia del 1921 1: Nascita di Gesù a Betlemme / Luca 2,7: Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. 2: Annunciazione ai pastori / Luca 2,8-12 8 C'erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. 9 Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, 10 ma l'angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11 oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. 12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». 3: Elogio dei pastori / Luca 2,16-17 16 Andarono dunque senz'indugio e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, che giaceva nella mangiatoia. 17 E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro. 4: I Magi d'Oriente / Matteo 2,10-11 10 Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. 11 Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 5: Fuga in Egitto / Matteo 2,13-14 13 Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo». 14 Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e sua madre nella notte e fuggì in Egitto, L'utima immagine è meno biblica e più nordica, con un bell'alberello con le candeline accese (l'estintore non si vede, ma dovrebbe esserci). Per chi non li avesse notati, agli angoli quattro anglioletti in preghiera. Il retro anche lui addobbato a dovere: con candeline, pigne e rametti. Data di emissione è il 20 novembre 1921, scadevano il 31 dicembre - cosa che li inquadra decisamente nella sezione dei biglietti che @ART definirebbe "non veri", in quanto emessi solo per il collezionismo e non per la circolazione ed anche il fatto che - pur essendo FDS - si pagano solo qualche euro, non gioca molto a loro favore. Io li ho presi perchè pensavo poi di farne dei quadretti da appendere sullo sfondo del presepio, mai che abbia di nuovo il tempo per realizzarne uno. Alla prossima! Servus, Njk
    1 punto
  41. Buongiorno, mi permetto di iniziare con un "caffè ristretto" per tutti coloro, compreso il venditore, che non hanno inteso quanto di seguito: l'utente Sesterzi avvertimi, non ha richiesto un parere sullo stato di conservazione della moneta, ma se il prezzo di acquisto sia confancente alla moneta in FDC. Fatta nuovamente questa specificazione, è comprensibile la curiosità di taluni di voler vedere la moneta. Tuttavia è meno comprensibile che si attenda in ogni caso delle foto per dare un parere in riferimento al quesito posto. Non è minimamente comprensibile invece la scelta (o meglio, il broncio) del venditore che ora non sarebbe più intenzionato a cedere la moneta a Sesterzi avvertimi. Ci vuole un attimo, con i motori di ricerca, trovare la moneta in oggetto, ma non perdo tempo. Perdo tempo però per dire al venditore, nel caso leggesse, che non si tratta di lesa maestà la richiesta fatta qui dall'utente. E' sempre cosa buona e giusta chiedere pareri sul prezzo di acquisto di qualsiasi oggetto. Di valore o meno che sia. Ed è lecito farlo ove più si ritiene opportuno. Anche agli avventori di un'osteria se si vuole. Tra l'altro, questo forum di certo è uno dei luoghi più adatti. Per cui non nascondo lo stupore per la scelta, a me incomprensibile, fatta dal venditore di precludere l'acquisto all'utente che ha aperto questo topic. Se non cambiasse idea, consiglio a Sesterzi avvertimi di passare oltre senza troppi patemi d'animo. E, se dovesse capitare in futuro di disquisire de visu, con altri collezionisti o con chi le pare, di quanto successo in tale frangente, non faccia mistero su chi sia il venditore. Concludo con questo detto: La buona pubblicità è solo pubblicità. La cattiva pubblicità, è cattiva pubblicità.
    1 punto
  42. Nonostante le due forature, il bronzo ha raggiunto nella Triton XXVVI del 10 gennaio di quest’anno un hammer di $20,000 (https://auctions.cngcoins.com/lots/view/4-85Z9QO/egypt-alexandria-antoninus-pius-ad-138-161-drachm-34mm-2133-g-12h-dated-ry-7-ad-1434-good-vf). Il Giudizio di Paride, una sorta di mitico "concorso di bellezza", funge da preludio alla guerra di Troia. Eris, dea della discordia, fu esclusa da un banchetto organizzato da Zeus, ma la divinità disprezzata arrivò senza essere invitata con una mela d'oro con la scritta "per la più bella". Era, Atena e Afrodite reclamarono ciascuna la mela e a Zeus fu chiesto di assegnarla alla più bella. Zeus, volendo evitare questa scomoda situazione, nominò giudice il mortale Paride, poiché il pastore e principe di Troia aveva fama di essere equo. Ogni dea cercò di influenzare Paride con una bustarella per aggiudicarsi la mela: Atena gli offrì un'incredibile abilità in battaglia, Era gli offrì un regno immenso e Afrodite gli offrì la donna più bella del mondo, Elena di Sparta, moglie del re greco Menelao. Paride non poté rifiutare l'offerta di Afrodite, dando il via alla guerra tra Greci e Troiani. Questo particolare pezzo è stato forato due volte, probabilmente come pezzo funerario di una mummia romano-egiziana. Monete e altri amuleti venivano intrecciati nel tessuto delle mummie per fungere da talismani contro gli spiriti che avrebbero cercato di danneggiarle durante il viaggio verso l'aldilà; la moneta avrebbe pagato il pedaggio a Caronte, la tradizione greco-romana di pagare il traghettatore, che era stata assorbita dalle usanze egizie. La mummificazione fu ancora praticata dagli egiziani fino al III secolo d. C., quando il cristianesimo divenne la religione dominante dell'impero. apollonia
    1 punto
  43. Bronzo di Antonino Pio di Alessandria (Egitto) che raffigura al rovescio il giudizio di Paride: Afrodite, con Eros che vola sulla spalla, Era e Atena in piedi su rocce; a sinistra, Paride ed Ermes in piedi; davanti alle rocce, pecore (Niggeler 729 = Münzen und Medaillen 13 (1954), 948 = Numismatica Ars Classica / Spink Taisei 16. 11. 1994, 841 = CNG Triton XXI, 9 Jan. 2018, lot 161 (Staffieri)). Province Egypt City Alexandria Region Egypt Reign Antoninus Pius Obverse inscription ΑVΤΟΚΡΑ ΚΑΙϹ ΑΔΡ ΑΝΤⲰΝΙΝΟϹ L Ɛ Obverse design bare head of Antoninus Pius, r. Reverse inscription [L Ɛ] Reverse design judgement of Paris: Aphrodite, with Eros flying at shoulder, Hera, and Athena standing on rocks; to l., Paris and Hermes standing; before rocks, sheep. apollonia
    1 punto
  44. Bronzo di Antonino Pio (Neapolis, Samaria) che raffigura al rovescio a sinistra, Atena in piedi, che tiene la lancia e appoggia il braccio sullo scudo; al centro, Zeus seduto, di fronte, con la testa a sinistra, che tiene una patera e un lungo scettro; a destra, Era in piedi che tiene in mano una patera e un lungo scettro (Hunterian Museum, Glasgow (UK)). Province Syria Palaestina City Neapolis Region Samaria Reign Antoninus Pius Obverse inscription ΑVΤΟΚ ΚΑΙϹΑΡ ΑΝΤⲰΝΙΝΟϹ ϹƐΒΑϹ ƐVϹƐ Obverse design laureate head of Antoninus Pius, r. Reverse inscription ΦΛ ΝƐΑϹ ΠΟΛƐⲰϹ ϹΥΡΙΑϹ ΠΑΛΑΙϹΤΙΝΗϹ Reverse design to l., Athena standing, r., holding spear, resting arm on shield, in centre, Zeus seated, facing, head, l., holding patera and long sceptre; to r., Hera standing, l., holding patera and long sceptre apollonia
    1 punto
  45. In effetti, si deve tener conto che augure e augusto hanno la stessa radice, quella di augere, un termine che significa a un tempo "aumentare", "completare", "fecondare", "dare pienezza", "rendere effettivo". Oggigiorno usiamo con una simile moltitudine di significati il bruttissimo neologismo "implementare" (che io personalmente aborro, perché nasce da una traslitterazione, pure errata, di un termine straniero). Indica un potere meta-giuridico, religioso e quasi magico (non per niente, oggi formuliamo gli "auguri" per far mostra di voler procurare la buona sorte al nostro interlocutore). A un certo punto, dopo molti auguri, arriva sulla Terra un "Augustus": il suffisso indica colui che ha ricevuto la pienezza dell'azione (come in ustus, "bruciato", da uro). Insomma: un mero augure poteva mettere, nelle cose della vita, quel qualcosa di più che avrebbe permesso di ottenere il buon fine auspicato (notate: anche "auspicato" viene dalla stessa radice ...), ma non poteva garantire il risultato. Questa idea nasce dall'osservazione della fecondazione animale: il seme è quel qualcosa che permette alla nuova vita di manifestarsi da un ventre altrimenti sterile, ma la deposizione del seme è condizione necessaria, non sufficiente, per la gravidanza; non sempre alla deposizione del seme consegue una nuova vita. Analogamente, non sempre agli auspici consegue la vittoria in battaglia. Augusto, invece, aveva ricevuto dagli dei la pienezza di questa potere, era in grado di far andare a buon fine qualunque cosa che egli decidesse di benedire. Non lui personalmente, ma Marcantonio e Agrippa avevano vinto, con il potere magico conferito loro dall' "Augusto", battaglie memorabili. Così sarebbe stato nella vita pubblica: egli non avrebbe assunto un potere politico proprio, ma avrebbe garantito il suo potere magico ai consoli, per permettere loro di salvare la Repubblica
    1 punto
  46. Salve , l' appellativo di Augusto , come sopra ben precisato da @Illyricum65 , fu dato per la prima volta ad Ottaviano . L' Aug che compare sulle monete postate , non e' un diminutivo di Augusto , ma di Augure , come gia' giustamente sospettato da qualcuno , in quanto i personaggi repubblicani su nominati facevano parte del Collegio degli Auguri . Per maggiori chiarimenti : https://it.wikipedia.org/wiki/Augure
    1 punto
  47. salute a tutti,ecco un gettone,o una moneta di 22mm di diametro,per 2.74grs di bronzo
    1 punto
  48. a l'altru verso un leone :D ,grazie d'avanzi per la ricerca,a prestu....
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.