Classifica
Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/14/23 in tutte le aree
-
Per certificare i documenti, che uscivano dall'ufficio del Doge, venivano appesi anche sigilli di piombo con l'immagine del leone di S. Marco (del tipo in moleca), che tiene nella zampa destra un libro e sul retro la scritta “Dominium - Venetiarum". La bolla plumbea del Dominium è l'unico sigillo pendente di piombo in uso a Venezia oltre alla bolla dogale e ne è l'esatto equivalente. Essa poteva essere impressa soltanto in cancelleria ed autenticava gli atti emessi in nome della Signoria. Una spiegazione soddisfacente per l'uso di questo tipo di piombo non è stata ancora offerta: N. P. Likhachev credeva che fossero destinati a fissare documenti durante i periodi di vacanza dogale, in questo seguendo il punto di vista di B. Cecchetti, ma non è ancora stato provato, è noto che nel momento in cui il posto del Doge rimaneva vuoto, il potere supremo era esercitato collettivamente da 6 consiglieri del Doge defunto, il più anziano dei quali era considerato il vice-Doge, gli atti di stato potevano essere sigillati con il suo sigillo. Inoltre, per stabilire il momento dell'introduzione di sigilli di questo tipo nella vita quotidiana dell'ufficio ducale, si deve tener conto che la scomparsa dell’uso del titolo di Comune Veneciarum per indicare l’entità statuale veneziana è il 9 maggio 1462, quando intervenendo per modificare i termini della promissione del Doge che sarebbe stato eletto al posto del defunto Pasquale Malipiero, il Maggior consiglio stabilì che «Promissio principis nostri corrigatur et reformetur in omni parte ubi dicitur ‘Comune Venetiarum’, loco quorum verborum dicatur ‘Dominium Venetiarum’», come venne correttamente riportato nel registro delle deliberazioni consiliari. Il precedente titolo fu dunque sostituito da quello di ‘Dominio di Venezia’, a indicare la serenissima Signoria. Questa data è quindi la data di inizio per la datazione di sigilli di questo tipo. Il primo esempio noto, quando il nome Dominium Venetiarum e l'immagine del leone di S. Marco concordano su un sigillo è uno di cera rossa appeso all'atto del 4 ottobre 1469 sull'accettazione sotto la protezione di Venezia del re di Cipro, Jacques Lusignan, sua moglie Caterina Cornaro, veneziana, e i loro discendenti, ma è da notare che il trono del Doge in quel momento non era vacante, era occupato da Cristoforo Moro. Pertanto, sebbene negli esempi forniti si parli di sigilli di cera e non si parli di sigilli di piombo, si possono trarre alcune conclusioni: in primo luogo, non vi è alcun motivo per attribuire l'uso di questo tipo di sigilli specificamente ai periodi di vacanza del trono dogale, in secondo luogo, è chiaro che essi potrebbero comparire non prima del 1462. a) Al Minor Consiglio fin dai primi anni della sua costituzione dovettero essere aggregati i Capi dei Quaranta, chiamati pure in certi casi a compiere le funzioni dei Consiglieri mancanti. Consiglieri e Capi di Quaranta insieme formano la Signoria (Dominium). Funzione principale del Minor Consiglio era quella di moderare l'autorità del Doge, assisterlo e consigliarlo. Durante la vacanza ducale il governo si restringeva nelle sue mani; curava gli affari in corso e presiedeva alle operazioni per la nomina del nuovo Doge e uno dei Consiglieri, che non fu sempre il più anziano, assumeva le funzioni di Doge (Vice Doge).5 punti
-
Il rinvenimento nella Tenuta Bellavista Insuese, nella zona di Collesalvetti. Il tesoretto in argento potrebbe essere il risparmio di un militare impegnato nella guerra Livorno, 175 monete romane di duemila anni fa trovate nel bosco: ora saranno esposte al Museo LIVORNO. Un tesoretto di 175 denari di argento, risalente a oltre duemila anni trovato nel territorio livornese adesso sarà esposto al museo. Tutto comincia il 9 novembre 2021, nella Tenuta Bellavista Insuese tra Collesalvetti e Livorno, quando nell’area agricola e forestale di interesse naturalistico, un membro del Gruppo Archeologico Paleontologico Livornese, mentre percorreva un terreno declive interessato da un recente taglio boschivo, scorgeva tra le foglie alcune monete all’apparenza antiche. Contattata immediatamente la Soprintendenza, inviava le foto del ritrovamento al funzionario archeologo responsabile del territorio e ricevuta conferma dell’interesse archeologico, rimaneva a sorvegliare la zona fino all’avvenuto recupero di quasi tutte le monete e di alcuni frammenti del contenitore, una piccola olla di impasto. Nei giorni successivi la Soprintendenza provvedeva ad effettuare uno scavo nell’area immediatamente circostante, con il recupero di poche altre monete allontanate in antico, come attesterebbero le fratture consunte del contenitore. Nel complesso il tesoretto rinvenuto, di età tardo repubblicana, è composto da 175 denari di argento in buono stato di conservazione ad eccezione di due monete fratturate e ricomponibili per intero, una spezzata in due parti e conservata solo per poco più della metà. Il numero originario delle monete dovrebbe avvicinarsi di molto o addirittura coincidere con quanto rinvenuto poiché, nonostante la rottura del contenitore, molti denari erano ancora raggruppati tra loro e solo pochi esemplari si trovavano dispersi in un breve raggio lontano dal nucleo più consistente. I denari sono databili, secondo Crawford, tra il 157-156 a.C. e l’82 a.C. Ad eccezione delle emissioni più antiche, databili tra il 157-156 ed il 110 a.C. e attestate in uno o al massimo due o tre esemplari, la presenza di gruppi più numerosi inizia a partire dal decennio 109-100 a.C. per poi raddoppiare nei decenni successivi. La massima concentrazione si ha per gli anni tra il 91 e l’88 a.C. del bellum sociale in cui la massa delle coniazioni rispecchia la grande movimentazione di uomini e mezzi da parte di Roma contro la rivolta dei socii italici. Successivamente abbiamo una riduzione numerica fino all’82 a.C., data a cui risalgono gli esemplari più recenti, terminus post quem subito dopo il quale è da ritenersi chiuso il gruzzolo di monete, forse addirittura nello stesso 82.a.C. o nell’anno precedente se si seguono gli studi recenti sulle ultime emissioni monetali presenti anche nel tesoretto di Suese. La chiusura del tesoretto di Suese sarebbe pertanto avvenuta poco prima della vittoria di Silla, quando parte dell’Italia centrale e tutta la Cisalpina erano ancora in mano ai Mariani. La zecca è sempre quella di Roma ad eccezione di un esemplare della zecca di Narbona, di L. Pomponius del 118 a.C. Il tesoretto potrebbe essere il risparmio di un militare impegnato già nella guerra sociale e forse anche in quella tra Silla ed i mariani. Una volta ritornato alla sua casa e ai suoi campi, avrebbe nascosto sotto un albero del vicino bosco i denari d’argento, che non sarebbe mai più tornato a recuperare. Lo studio del materiale rinvenuto ha occupato più di un anno ed è avvenuto grazie al lavoro della Soprintendenza in sinergia con il Museo di Storia Naturale di Livorno e il volontariato culturale del Museo stesso. Il Gruppo Archeologico Paleontologico Livornese ha infatti collaborato per la logistica a tutte le fasi operative, dalla misurazione alla pesatura e alla documentazione fotografica di tutte le monete fino alla redazione del catalogo insieme al funzionario archeologo della Soprintendenza, la progettazione e l’allestimento della mostra. Il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo della Provincia di Livorno e la Regione Toscana hanno finanziato la stampa del catalogo e la realizzazione della mostra che sarà inaugurata a breve presso il Museo stesso. https://www.iltirreno.it/livorno/cronaca/2023/04/14/news/livorno-175-monete-romane-di-duemila-anni-fa-trovate-nel-bosco-ora-saranno-esposte-al-museo-1.1002830324 punti
-
Solo per aggiornarvi sulla conclusione: moneta ricevuta, inutili ulteriori indagini, solo vedendola era chiaro che si trattasse di una riproduzione. Ciononostante ho voluto farmi del male fino in fondo, e sono andato a guardare quella "contromarca" al rovescio per capire che senso avesse; il senso è chiarissimo, c'è scritto "COPIE"... 🤣 99 centesimi buttati... 🤣🤣🤣3 punti
-
Da grande ignorante in questo settore: questa contromarca indica che la moneta è stata utilizzata come gettone telefonico. I primi apparecchi funzionavano anche a monete da 50 e 20 cent. Puoi trovare alcuni esempi nei cataloghi "Gettoni nei secoli" (usa la funzione ricerca Google)3 punti
-
Buongiorno a tutti ragazzi!!! Essendo un neo collezionista Volevo sapere un vostro parere su questa moneta che ho acquistato da poco… grazie a tutti2 punti
-
sanctuary for Cult God Mithras discovered in Germany A place of worship for the Roman god of light, Mithras, was discovered during archaeological excavations in Trier, in southwestern Germany. The first findings from archaeological excavations started in Trier in February of this year at a site where a new central station for the city fire department was to be built was presented. Scientists discovered the remains of the Mithraeum – the sanctuary of the ancient Roman deity Mithra, which was destroyed and abandoned at the end of the 4th century. So far, the most significant discovery at the excavation site has been a 1.2-meter limestone bas-relief depicting Cautes, one of Mithras’ two torch-bearing companions. Cautes and Cautopates symbolize sunrise and sunset, summer and winter, and life, and death. Outwardly, they do not differ, but one holds the torch lit and up, the other – extinguished and down. Photo: SWR Mithra is a deity of Indo-Iranian origin – the god of friendship, harmony, agreement, and sunlight. As emphasized at a press conference in Trier on Tuesday, April 11, Mithraism spread throughout the Roman Empire in the second and third centuries of our era, particularly among legionnaires who believed Mithra brought victory. Trier, founded by the Romans on the Moselle in 17 BC, is the oldest city in Germany and was the largest ancient Roman settlement north of the Alps. For Trier, this is the second evidence of such a place of worship for the god Mithras, interior Minister Michael Ebling (SPD), responsible for cultural heritage said. Source The sanctuaries of Mithras –Mithraeums – were usually located in underground rooms or caves. Mithraism adherents were obligated to maintain complete secrecy regarding the rites and sacraments, so modern ideas about this mystical religious cult are based mainly on the interpretation of surviving artifacts. In the Roman Empire, Mithraism was widespread and for some time competed with Christianity. After Christianity became the official state religion, the cult started to decline. After that, the sanctuaries were destroyed or abandoned. In place of some, Christian churches were erected. The relief is now in the restoration workshops of the Rheinisches Landesmuseum in Trier. https://arkeonews.net/a-sanctuary-for-cult-god-mithras-discovered-in-germany/2 punti
-
ciao @Anto63 Un bronzo sicuramente fuso: stesso centraggio per l’esemplare anche fuso di Klawans, e per altri 5 o 6 esemplari trovati su acsearch. Tranne un padovanino originale venduto da Leu numismatics: https://www.acsearch.info/search.html?id=281457 Le fusioni di padovanini hanno cominciato sin dal Rinascimento… fino ad oggi. Rimane comunque un pezzo interessante da studio, perché l’originale del rovescio si rivela essere opera di Cavino. Questo rovescio ispiratosi ad un sesterzio di Commodo fa parte del centinaio di conii di Cavino ricuperato da Claude Du Molinet ed è illustrato nel suo catalogo del 1692, (« Le cabinet de la bibliotheque de Sainte Genevieve ») al n° XXII. https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k314463c/f174.item.zoom Poi ripreso nel catalogo di R. H. Lawrence del 1883 (« Medals by Giovanni Cavino, the Paduan », n°48) sempre abbinato ad un dritto di Adriano. Un esemplare del BM, copie in lega argentata del n° XXII di Du Molinet e del « Cavino 48» di Lawrence (il dritto è molto comune ma non ho trovato un esemplare in bronzo combinando questi D/R). Poi il rovescio è stato associato a questo ritratto di Macrino, che troviamo elencato nel libro di Klawans (Klawans, 2), grazie a FlaviusDomitianus. Non si può assicurare che il dritto di Macrino sia anche una produzione di Cavino, ma non si può escluderlo. L’elenco di Du Molinet non è esauriente, e Cavino stesso poteva mischiare i conii per fare diverse fantasie. @FlaviusDomitianus Sarebbe interessante di vedere l’esemplare del Klawans 6, p. 79, (Adriano) per verificare se il conio di rovescio è sempre lo stesso?2 punti
-
Buona sera, volevo condividere questa moneta... che grazie ad un carissimo amico mi permette di migliorare come conservazione la mia, grazie a tutti per i vostri commenti. (come al solito le foto fanno un pò schifo)2 punti
-
2 punti
-
bella centrata e ancora con dei belli rilievi. Questa non la devi più cambiare😉. Ciao2 punti
-
Una mia stronzata non presente nella discussione. (Regno di Sicilia - Filippo III 3 piccioli)2 punti
-
Ringrazio Lei e Ptr 79 perchè mi avete fatto ritornare indietro nel tempo, alla mia infanzia felice. Avevo uno zio paterno (che per me è stato un esempio di vita), concreto come sanno esserlo i friulani, che (da quando ero piccolo), ad ogni occasione importante mi faceva dono di una moneta. Da persona intelligente quale era, non me la dava in modo banale, ma contattava il numismatico e insieme andavamo a prenderla. Questo " l' imprint" numismatico comune a tanti di noi che hanno avuto la gioia di avere un nonno, un genitore, un parente (nel mio caso) con il quale iniziare (e poi condividere) la nostra comune passione. Erano gli anni sessanta, e pure se è passato tanto tempo ho vivo il ricordo di quello studio numismatico che si differenziava completamente da qualunque altra attività commerciale non essendo affacciato sulla pubblica via ma, entrando dentro un anonimo portone del borgo teresiano in via Roma n. 3, si salivano le scale al piano (se ben ricordo era il secondo) e avevi l' impressione (ogni volta era così) di entrare a casa di un amico, un caro conoscente. Sono diversi decenni che vivo lontano dalla mia città, ma ricordo sempre con simpatia ed affetto quel giovane numismatico gentile e disponibile. Nel quotidiano confermo a Chievolan che ci sono ancora numismatici professionisti che oltre al guadagno privilegiano il rapporto con il cliente. Condivido il suo prezioso consiglio dato ai giovani di frequentare e fare acquisti nei negozi numismatici. Mi scuso per essere stato troppo prolisso. Un caro saluto SANTI2 punti
-
Per curiosità ho fatto una ricerca su OCRE con ADLOCVTIO AVGVSTI e, per Gordiano III, ho trovato anche questo sesterzio che ha una scena molto simile: Ciao da Stilicho2 punti
-
Buon giorno a tutti, Il Circolo Numismatico Romano-Laziale è lieto di annunciare che il 28 aprile 2023, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, si terrà la Giornata di Studi: La Moneta a Roma: dai Barbari all’Era Moderna L’evento è organizzato dal Circolo Numismatico Romano-Laziale, promosso dalla Presidenza dell’Assemblea Capitolina e patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma Programma Moderatore: Riccardo Sideri Ore 10:00 - Saluto della Presidente dell’Assemblea Capitolina: Svetlana Celli Ore 10:15 - Riccardo Sideri: Saluti e apertura del Moderatore Ore 10:30 - Bernardino Mirra: La Moneta a Roma, 25 secoli di Storia Ore 11:00 - Fabio Scatolini: Invicta Roma: le emissioni dalla caduta dell’Impero Romano alla fine del periodo bizantino Ore 11:45 - Giorgio Fusconi: Le prime emissioni pontificie: gli Antiquiores Ore 12:30 - Eventuali domande del pubblico Ore 13:00 – Pausa pranzo Ore 15:00 - Gianluca Mandatori: Da Provins al Campidoglio: fortuna, evoluzione e diffusione del denaro provisino Ore 15:45 - Bernardino Mirra: Gli Hamerani, una dinastia di incisori Ore 16:30 - Davide Fabrizi: Presentazione del volume “Lo Duca de Sora” Ore 17:15 - Eventuali domande del pubblico Per qualsiasi informazione contattare: [email protected]1 punto
-
Grazie ad entrambi per l'interesse e la risposta. Dunque @littleEvil esistono FdC (da rotolino o quasi) come presumevo e probabilmente è la provenienza di quei venditori alternativi alla zecca che se li procurano in banca scambiandoli, cosa che invece non conoscevo ed avrei mai sospettato. Chiarimento esaustivo! Considerando la tipologia di monete ed i miei interessi, mi vanno bene anche FdC ad un prezzo che tutto sommato conviene ad entrambi (un viaggio in Germania non è alla mia portata). Quelli con anello in polimero, già acquistati su ebay, sulle zone climatiche della terra (più la prima della terra), mi sono piaciute, ma risentono un po' nella conservazione che in qualcuna è evidente stato d'uso, non eccessivo, ma potevano essere un po' più FdC, d'altronde le ho acquistate tardi e alla zecca se ne trovano ancora solo 3 modelli. Mi sono limitato a pulirle con un panno per le monete, a secco, senza nulla, per incapsularle, giusto per togliere quel poco di sporco che si poteva ancora levare, come ditate del venditore. I 5 € del "regno degli insetti" FdC invece, essendo appena emessi, sono in ottime condizioni (anch'esse, pulite ed incapsulate), prese per regalarle, mi sono tenuto quelle della zecca in fondo specchio e, ribadisco, non c'è molta differenza.1 punto
-
ciao Fra11, ciao @ART, la risposta non è semplice, in effetti non è ancora ben chiaro da dove arrivino i rotolini che si trovano sul mercato, sembra si tratti di una "zona grigia". Faccio qui un discorso generico sulle monete col polimero, le altre non le conosco e non le colleziono, la "roba" fatta ad hoc per il collezionista solo per spillargli i soldi non mi interessa - e qui mi ricordo dei "Notgeld" delle altre discussioni Le "scatolette" fondo specchio le puoi comprare con un sovrapprezzo presso lo shop della Bundesbank: https://shop.muenze-deutschland.de/Muenzkauf/Verfuegbare-Produkte/5-Euro-Polymerring-Sammlermuenzen-Set-2020-Subpolare-Zone.html o presso i commercianti, Le FDC - o quasi - da rotolino le puoi scambiare per il facciale (NON comprare) presso una filiale della Bundesbank, ma in quantità limitata ad uno-due pezzi al giono a persona, non puoi scegliere la zecca, ti danno quello che hanno. La prossima è quella dei pompieri, arriva a maggio e per fortuna - visto che le trovo bruttine - il colore è lo stesso per tutte le zecche (a differenza dei 5 EURO degli anni passati) , così mando la consorte a prendermene un paio e finisce lì. Servus, Njk1 punto
-
Le foto sono esplicite....quest'Aquila ha lottato tanto ha subito duri colpi, ha riportato ferite quasi mortali ma ha saputo soffrire e resistere. È sempre un'Aquila ed in questo stato sarebbe comunque bello averla in collezione e probabilmente con qualche ritocchino la si potrebbe rendere più affascinante, ad eccezione dello scotch che sarà anche degli anni 60/70 ma lascia segni indelebili....in compenso ha riparato lo strappo😁. Molti sarebbero disposti ad investire cifre importanti anche per straccetti ma credo che 80/100 euro sia il prezzo max perché il resto andrebbe investito per un'eventuale restauro. Comunque la mia resta un'opinione che sarà certamente smentita da un mercato che troverà qualcuno pronto ad un offrire anche 200/250 € per un pezzo del genere.1 punto
-
Credo che a questo quesito possa risponderti bene @littleEvil1 punto
-
Mai capitato niente di simile, ma va detto che non compro direttamente dalle zecche (a parte una sola volta, ai tempi della lira, una divisionale di San Marino).1 punto
-
Fossero segnetti,hairlines,dovremmo star sempre in ambito spl Prendilo come un parere all' amicizia, per quello che si può pensar con tutte le difficoltá del caso. Lo sai,mi sbilancio quando posso,non è per nascondersi di certo. Il lustro e le condizioni a mio avviso, non sono comunque da fdc,neanche col quasi (q) avanti......1 punto
-
qualche volontario..... uno a caso😉😉 , @caravelle82 , @tonycamp1978 @El Chupacabra @Scudo1901 @dux-sab @ilnumismatico Insomma i Top... ogni tanto vi stuzzico🤣🤣🤣👍👍👍, prima o poi lo So.... mi Bannerete anche perché val R/ non capisco quei valori così diversi...da patina??🤔🤔 😔1 punto
-
Ciao, Il 7210 è stato prodotto dalla ESM(Emilio Senesi medaglie) con numeri stretti e numeri larghi,comuni,2 euro in FDC... Il 7712 è stato prodotto dalla CMM(costruzioni minuterie metalliche)comune,1 euro in FDC... Il 7805 è stato prodotto dalla IPM(industria politecnica meridionale) con numeri alti,non comune,8 euro in FDC, numeri bassi,comune,1 euro in FDC dalla UT-URMET(costruzioni elettrotelefoniche ,comune,1 euro in FDC... e dalla CMM (costruzioni minuterie metalliche)con logo e numeri grandi,non comune,8 euro in FDC,con logo e numeri piccoli,comune, 1 euro in FDC Bisogna verificare il logo del produttore... Il 7807 è stato prodotto dalla IPM (industria politecnica meridionale) comune, 1 euro in FDC... Dalla UT-URMET (costruzioni elettrotelefoniche)comune, 1 euro in FDC... Dalla CMM (costruzioni minuterie metalliche)con numeri piccoli,comune, 1 euro in FDC,e numeri grandi,raro,25 euro in FDC... Anche qui bisogna verificare il logo del produttore... Il 7809 è stato prodotto dalla ESM,comune, 1 euro in FDC, dalla IPM,comune, 1 euro in FDC,con variante nell'asse di coniazione,raro,50 euro in FDC,dalla UT-URMET,comune, 1 euro in FDC,e dalla CMM,comune, 1 euro in FDC... Il 7905 è stato prodotto da: IPM,comune,2 euro in FDC... UT-URMET,comune, 1 euro in FDC... CMM, è censito anche con logo spostato a destra e numeri grossi,o con le impronte grossolane,comuni,1 euro in FDC... Il 7906 è stato prodotto dalla ESM e dalla CMM,comune, 1 euro in FDC... Il 7911 è stato prodotto IPM e dalla UT-URMET,comune, 1 euro in FDC... Il 6909 senza logo è conosciuto con numeri bassi e con numeri alti,comune, 1 euro in FDC... Le quotazioni vengono da: "IL GETTONE TELEFONICO ITALIANO"... Breve storia della telefonia in Italia attraverso il gettone con relativo catalogo... di: Franco e Vincenzo Rapposelli... Spero di esserti stato di aiuto...1 punto
-
Salve. E' un filo troppo invisibile per me. Scherzi a parte sarebbe meglio mettere delle foto, diametro e peso1 punto
-
@Vietmimin direi che Klawans n. 6 è la stessa moneta che hai postato sopra. Lo stesso rovescio è stato utilizzato anche da WRL per realizzare uno pseudo sesterzio di Domiziano.1 punto
-
Si tratta di denari paparini della zecca di Viterbo (1268-1271). D/+PATRIMONIV / croce patente R/+BEATI PETRI / chiavi legate in palo1 punto
-
Se le tue foto sono brutte guarda la mia del 555 che c'è sul catalogo... Puoi metterti l'anima in pace!!! 🤣1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Per carità Antonio, tutto serve e da tutto si impara. Soprattutto, in questo caso, la differenza tra vedere delle immagini ed avere in mano la moneta: senza nemmeno toccarla era già chiaro che fosse falsa, lucida come se l'avessero coniata stamattina (ed in effetti... ). Poi, una volta presa in mano, sembrava troppo leggera per essere argento, e soprattutto il bordo liscio e regolare urlavano insistentemente "RIPRODUZIONEEEEE!!!!". Però ripeto che hai ragione: una "pietra di paragone" è sempre utile. Se l'avessi pagata 99 euro mi seccherebbe un attimo , ma per 99 centesimi avrà sicuramente una sua utilità.1 punto
-
Ciao, secondo me invece mai 99 centesimi sono stati spesi bene come in questo caso 🙂. Anche se è un falso non insidiisissimo resta comunque una moneta da studio e da paragone. Superficie, bolle, eventuale patina artificiale, bordo con anomalie sono tutti dettagli che si riscontrano spesso anche su altri falsi molto più difficili da individuare quindi è utilissima come termine di paragone. Risottolineo secondo me. ANTONIO1 punto
-
Mi permetto un consiglio: verifica che il venditore non sia in questa lista: FORVM's NOTORIOUS FAKE SELLERS LIST (NFSL) (forumancientcoins.com) Ho avuto anch'io a che fare con un venditore inglese che vendeva non meglio identificate monete longobarde, carolingie e medievali in genere; ho comprato qualcosa "per sport" (monete di scarso valore, più per curiosità che altro), le monete ricevute mi davano un'impressione abbastanza negativa, e allora sono andato a verificare su questa lista, trovando (ahimè) il nome del venditore. Certo, potevo anche controllare prima , ma sono un fiducioso di natura. Naturalmente questo non significa che qualunque cosa costui venda sia falsa, per carità; però diffiderei di tutte quelle monete la cui identificazione è vaga ("Franchi"... "Longobardi"... "Crociate"...) e soprattutto che non si trovano da nessun'altra parte...1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Un esemplare non comune di nomos di alta epoca, da Taranto, con al diritto Taras su delfino con conchiglia ed etnico ed al rovescio cavaliere . Sarà il 22 Maggio in vendita Nomos 28 n. 1106 .1 punto
-
Non voglio enrare nel merito della questione che è troppo ampia per essere dibattuta soprattutto in un forum dedicato al collezionismo e presenta ragioni da entrambe gli schieramente ma mentre in Italia si è scelto di demonizzare la qualunque, in Gran Bretagna, si riescono a censire anche singoli ritrovamenti sporadici che giungono all'attenzione degli specialisti ed eventualmente, come in questo caso, confluiscono nelle raccolte pubbliche. Ecco come è pubblicata una moneta di OFFA proveniente da attività di metal detection.1 punto
-
1 punto
-
Già prenotata la mia copia di questo importantissimo lavoro. Spero arrivi presto anche se sarà disponibile solo da fine mese, ma l'attesa e fremente per poter consultare questo eccezionale volume. 👋👋👋👋1 punto
-
1 punto
-
1 punto
-
Aggiungo la mia coppiola del 1736, coniata sotto l'impero di Anna Ivanovna. La poluška, la cui resa in italiano potrebbe essere "mezzanino", è stata una delle mie prime monete, trovata su una bancarella di polacchi all'inizio degli anni '90 del secolo scorso. È stata importante nel mio percorso di avvicinamento alla lingua russa.1 punto
-
Decisamente erano cambiati rispetto a quelli degli anni sessanta. Ricordo che di quelli, in un angolo vicino all'entrata ne aveva due alte pile, ed erano li in regalo.1 punto
-
Quelle di seguito sono tratte dal mio catalogo Gaudenzi del 1968: non vi erano foto delle monete in vendita, ma disegni; i prezzi erano quelli dei BB e dei FDC (più o meno...).1 punto
-
1 punto
-
Buonasera. La risposta è no. Decisamente no. Si tratta solo di piccole imperfezioni, difetti. Già la moneta non vale nulla. Tali imperfezioni la rendono solo meno gradevole alla vista. Te la compreresti una automobile con la portiera che non si chiude bene? È bella una automobile con la portiera difettosa? Ecco, in questo caso, il concetto è questo1 punto
-
Buonaserata mi aggancio a questa discussione, poiché vorrei farvi vedere un paio di patine a bersaglio, creatasi in modo diverso , su due monete da 1 lira 1909 e 1913, una più grande (1913) un'altra più piccola (1909)1 punto
-
Buongiorno, il "giusto prezzo" non esiste per nessuna moneta, mentre invece c'è un prezzo congruo, che ciascuno di noi ritiene appropriato per la moneta in questione. Quindi, per quale conservazione viene venduta? da li inizia la trattativa per arrivare "al giusto prezzo" (vedi sopra ) Il prezzo che possiamo dirti noi si basa sulle foto (che lasciano molti dubbi, vedi appunto le perplessità degli amici che mi hanno seguito). Da queste foto, personalmente cercherei di rimanere il più possibile ancorato alla quota di 1000€ senza salire oltre... Rimane una moneta importante, dal prezzo decisamente sostenuto. Non è facile "comprenderla", vuoi anche per le peculiarità tecniche (specie per i rilievi molto bassi). Ciò significa che non è un acquisto da affrontare "a distanza" se non con venditori professionali e da cui si ha già acquistato (nel caso si volesse restituire). Ciao! Il rilievo più alto è la fibia del cavallo in primo piano. Concentrarti però su questa problematica per ogni moneta può confondere le idee, perchè le debolezze di conio sono sempre dietro l'angolo, e quindi come le valuti?; impara a valutare l'entità della brillantezza del metallo (eh si, si vede meglio in mano, ecco perchè sulle foto si può fare un affidamento molto molto marginale) e lo stato del metallo Un salutone Fabrizio1 punto
-
Mi scuso con tutti. Ho scritto una cavolata tremenda. Ho sbagliato la lettura, ho scambiato 22,5 mm per 25 mm. Prego, se possibile di cancellare il post, o lasciarlo quale monito alla stupidaggine umana (la mia). Grazie e scusate ancora fabioanz1 punto
-
Buona domenica amici lamonetiani. Giusto per riprendere in mano alcune nostre belle monete coniate durante il regno di VEIII, questa sera vi propongo un bell'esemplare 5 lire impero 1937, considerata R o quantomeno NC. La moneta è nota anche come "Italia feconda", da taluni erroneamente chiamata "5 lire famiglia". Moneta della serie "Impero" coniata partire dal 1937 fino al '41 per effetto del RD 2511/1936 che autorizzava l'emissione delle monte argentee della serie in 1.166.080 pezzi (anno 1936 XIV: 1.016.000 pezzi; '37 XV 100.000 pezzi e serie per numismatici dal 38 al 41 teoricamente in 20 esemplari ciascuna, esclusa la 1940 XVIII di cui si conoscono pochissimi esemplari, tra cui quello esitato nel 1999 da Negrini a 11 730 000 lire, già Coll. Rocca ed escluse le monete di prova, considerate R3. Argento 835, diametro 23 mm, peso 5 g. Contorno in incuso rosetta-fert-rosetta-nodo d'amore-rosetta. Al solito, graditissimi i commenti a favore di tutti1 punto
-
IL RIC X Il volume, per chi non lo sapesse copre il periodo dalla morte di Teodosio I alla fine dell’impero romano. Con una intuizione importante per metà anni ’90, Kent incluse nel volume molte monete imitative, e non solo, emesse dai cosiddetti popoli romano barbarici (Vandali, visigoti, Odoacre, Ostrogoti, etc….). La struttura del volume è per sommi capi la seguente: 1. le monete sono numerate da 1 a 3819, quindi la numerazione non cambia per imperatore né per zecca. Nonostante le critiche che furono mosse da Hahn nel 1996, credo che la numerazione progressiva sia interessante e non allarghi la possibilità di errore nel riportare le attribuzioni come disse Hahn stesso. Quindi pur lavorando solo sulla moneta in bronzo di questo periodo, credo che seguire una numerazione progressiva possa rappresentare un buon modello. 2. nella prima parte si trattano in ordine cronologico gli imperatori orientali da Arcadio a Zenone 3. nella seconda parte si inizia da Onorio e si arriva alla fine dell’impero, con l’aggiunta delle monete di Odoacre & Co. 4. le zecche sono organizzate in riferimento all’imperatore sotto il quale erano ubicate…. Quindi se cerco una moneta di Arcadio emessa dalla zecca di Roma, la troverò nella sezione di Onorio, che era imperatore nella metà di impero che include la zecca di Roma. Su questo modello di organizzazione del volume spendo subito due parole. Questa divisione appare strana, perché ti trovi ad avere le monete a nome di uno stesso imperatore, “sparse” in più luoghi del volume, MA a tutti gli effetti, quando si impara a gestire meglio il volume, la cosa permette di avere una migliore visione della monetazione di una parte dell’impero…un esempio…. Le cosiddette “crocette” ovvero le piccole monete in bronzo monete che presentano al rovescio una croce come tema principale, sono tipiche emissioni orientali. Una “crocetta” a nome di Onorio è di fatto una emissione fatta da Arcadio e spostarla tra le monete di Onorio crea solo confusione… anche perché la complessità sta certamente nel presentare un impero diviso in due, con tipologie monetate differenti, a volte “misure” differenti, dovendo combinare coerenza per imperatore, per zecca, e sincronia tra le emissioni delle due parti dell’impero… Grierson seguì altrove la logica “per imperatore” e quindi tutte le emissioni ad esempio di Arcadio, sono nella sezione di Arcadio. Questo a mio avviso dà una visione d’insieme che aiuta il collezionista/ricercatore nella ricerca, ma diminuisce al contempo la possibilità che il lettore veda alcune interconnessioni o coerenze interne. Partiamo dal periodo da coprire. L’avvio è dato certamente dalla Morte di Teodosio I che lascia l’impero diviso tra i due figli Arcadio e Onorio, anno 395. Il 395 è certamente un punto di partenza da conservare, consapevoli però di tre aspetti fondamentali: 1 – la morte di Teodosio I non è una barriera insormontabile, quindi molte delle monete che erano coniate prima, furono certamente coniate ancora per un periodo più o meno lungo, dovuto anche solo banalmente ai tempi necessari perché la notizia arrivasse, e le zecche si adeguassero 2 – come sappiamo la distinzione tra legenda continua D N HONORIVS P F AVG e spezzata D N HONORI-VS P F AVG permette di distinguere i ruoli, o meglio le posizioni subordinate, ma ci sono dei “ma” … ovviamente la legenda di Onorio non diventa “spezzata” esattamente il giorno dopo la morte del padre (o non dappertutto, e lo vedremo), poi ci sono delle apparenti eccezioni…e poi presto questa “regola” andrà comunque perdendosi nel nulla. Il termine del periodo da considerare è invece un tema più complesso. La separazione tra monetazione romana (fino a Zenone) e monetazione bizantina (da Anastasio), è una semplificazione moderna, e nemmeno numismaticamente corretta (per non parlare dell’aspetto storico) Come dicevo, Kent decise di chiudere con Zenone 474-491, ma la cosa in sé non ha reali motivazioni, tant’è che come scrissi recentemente in un articolo, il primo periodo di Anastasio è pienamente “romano” e ogni sua emissione è esattamente in linea con le emissioni precedenti, almeno fino al 498. Sarà a mio avviso quindi il 498 la data da considerare per chiudere questo periodo, perché nel 498 Anastasio con la sua riforma introduce dei multipli in bronzo con l’indicazione del valore in numeri greci M=40 K=20 I=10 etc…. questa riforma crea una spaccatura, si badi bene, solo per il bronzo, tale da poter dire che “chiude un capitolo”. Si badi bene…. I piccoli AE4 con monogramma di Anastasio furono coniati prima del 498 e dopo il 498 e ad oggi non è possibile distinguerli…. Quindi, io li citerò consapevole che furono probabilmente coniati fino al 512….D’altronde le linee nette che possono semplificare per chi legge, non esistono nella vita reale, e si tenta quindi di sottolineare una sfumatura più che di creare cesure inesistenti. La monetazione “altra”, Odoacre, Ostrogoti, Visigoti, Vandali etc etc etc, non ha motivo di essere qua trattata, perché solo guardando ai bronzi emessi da Odoacre con suo proprio monogramma, è evidente che oggi le varianti note sono talmente tante che non è più possibile tenerle “mischiate” nella monetazione romana. Dal 1994 sono usciti importantissimi lavori monografici e se allora il riferimento era il MEC I in via quasi esclusiva (e certo dopo quasi 40 anni ancora lo è…), oggi ci sono volumi dedicati alle singole popolazioni la cui sintesi all’interno di una trattazione sulla monetazione romana non ha più molto significato. Va poi segnalato che il RIC IX contiene diverso materiale pertinente al post 395, quindi alcuni numeri del RIC X sono di fatto dei doppioni del RIC IX e quando si cerca materiale di questo tipo è spesso difficilissimo tracciare delle righe di separazione Nei prossimi interventi presenterò alcuni “casi” legati ai vari imperatori. Devo subito dire che la struttura del mio lavoro non è definitiva, e se per la questione delle zecche ho seguito l’impostazione di Kent, al momento la progressione degli imperatori non è spezzata tra occidente e oriente, ma segue un ordine un po’ più “cronologico” La scelta non è definitiva, ma il lungo periodo 395-498 può a mio avviso essere suddiviso in sottoperiodi aventi una loro coerenza intrinseca, e forse questo potrà permettere una narrazione ulteriore, nella speranza che non crei solo confusione…. In effetti forse nel macro periodo 395-498 si possono trovare dei sotto-periodi con una loro propria coerenza…. 395-423 – dalla morte di Teodosio I alla morte di Onorio – benché questo sembri spezzare il regno di Teodosio II, a livello numismatico è evidente una piccola frattura o meglio un tendenziale cambiamento. Includere o meno del primo periodo i due anni del regno di Giovanni è una questione di lana caprina. 423-457 – da Giovanni (423-425)/Valentiniano III (425-455) alla morte di Marciano. Ovvero il periodo che presenta per la prima volta in modo indiscutibile la frattura e la distanza “numismatica” tra i due regni 457-474 – il periodo che coincide con il regno di Leone I, l’occidente appare privo di qualsiasi potere 474-498 – il periodo che coincide con il regno di Zenone e chiude con la riforma di Anastasio. In occidente si vede il passaggio sotto Odoacre prima e Teodorico poi.1 punto
-
Mi fa molto piacere vedere che qualcuno segue anche la monetazione pre-petrina. Plaudo ad @apollonia per la sua collezione dei valori denga e poluška.1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
Lamoneta.it
La più grande comunità online di numismatica e monete. Studiosi, collezionisti e semplici appassionati si scambiano informazioni e consigli sul fantastico mondo della numismatica.