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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 04/08/23 in tutte le aree

  1. Impero Romano. Costante I. 337-350 d.C. Follis. D\ DN CONSTA-NS PF AVG Busto paludato, drappeggiato e corazzato verso destra. R/ FEL TEMP-REPARATIO L'imperatore su galea regge una vittoria dietro la vittoria. Zecca Aquileia AQ T dot. Peso 5,9 gr. Diametro 22,24 mm
    4 punti
  2. Buongiorno Amanti dell'orrore! Auguro a tutti Voi e Famiglie una serena e Felice Pasqua ....e che dentro l'uovo ci sia la moneta più brutta del 2023 😝 @caravelle82, @nikita_ Voglio Vincere qualcosa, e per questo vi mostro ....un vero mostro degno della galleria degli orrori. Avevate mai visto un Ferdinando II tanto brutto ?
    4 punti
  3. Ciao @Rocco68, come hai notato qui se le danno di brutto o meglio di horror e vincere è dura ma vedo che molti dovranno fare i conti anche con i tuoi top horror. Anche quest'anno sarà un bel vedere. Auguro una Buona Pasqua a tutti:
    3 punti
  4. Ciao a tutti, sono particolarmente contento: su 4 banconote che posseggo 3 rientrano nelle tabelle di Panorama numismatico 1 /100 lire , 2/200 lire e il 50/5000 Barbetti una è contraffatta ( il 10/1000 lire). Fra l'altro il 50/5000 lire è solo in 20 copie . È stato il primo biglietto dei partigiani che ho comprato 20 anni fa , spendendo un sacco di soldi dall'amico Ermelindo G.
    3 punti
  5. L'unione monetaria europea non è la prima nè l'unica al mondo: ne esistono altre, che per la maggior parte hanno a che fare più o meno direttamente con l'euro. Quella che ci riguarda più da vicino è sicuramente il franco CFP (sigla che sta per "Change franc Pacifique") delle dipendenze francesi di Nuova Caledonia, Wallis e Futuna, Polinesia francese. Fu creata nel 1945 per evitare che la forte svalutazione del franco metropolitano nell'immediato dopoguerra colpisse anche le colonie, e viene attualmente emesso dallo IEOM (Istituto d'emissione d'oltremare), con sede a Parigi. Il franco CFP era legato da cambio fisso al franco francese e nel 1999 l'euro ha ereditato automaticamente questo legame con il rapporto di 1000 franchi CFP = 8,38 € (ovvero 1€ = 119 franchi). Il contante attuale segue le stesse basi generali della seconda serie dell'euro: le banconote sono graficamente uguali, con Stato di emissione indistinguibile, mentre le monete hanno una faccia comune e una diversa per Nuova Caledonia e Polinesia. A Wallis e Futuna vengono distribuite quelle per la Nuova Caledonia. Altra unione monetaria legata in qualche modo alla nostra è quella del franco CFA (Comunità Finanziaria Africana), che raggruppa 14 paesi africani, quasi tutti ex-colonie francesi, organizzati in due distinte comunità economiche: 1) Benin, Burkina Faso, Costa d'Avorio, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo sono riuniti nell'UEMOA (Unione Economica e Monetaria dell'Africa Occidentale) 2) Camerun, Repubblica Centrafricana, Congo, Gabon, Guinea Equatoriale e Ciad sono riuniti nella CEMAC (Comunità Economica e Monetaria dell'Africa Centrale) Inoltre le isole Comore pur avendo una valuta propria, il franco delle Comore, sono associate al franco CFA. Il franco CFA fu creato nel 1945, contemporaneamente al franco CFP, ed è diverso per le due comunità: la prima ha come istituto di emissione il BCEAO (Banco Centrale degli Stati dell'Africa Occidentale), con sede a Dakar, in Senegal, la seconda il BEAC (Banco degli Stati dell'Africa Centrale), con sede a Bangui, nella Rep. Centrafricana. I due tipi di franco (il franco della Comunità Finanziaria dell'Africa e il franco della Cooperazione Finanziaria dell'Africa Centrale) hanno grafiche diverse e possono circolare solo nel territorio delle rispettive comunità. In entrambi il contante in banconota è identico ma con lettere distintive di ogni paese d'emissione nel numero di serie, mentre le monete hanno facce uguali e nessun segno distintivo nazionale. I due istituti centrali sono vincolati da identici accordi con la Francia, che prevedono: - Un cambio fisso con l'euro, ereditato dall'ex-franco francese, col rapporto di 1€ = 655,957 franchi CFA - Piena convertibilità con l'euro garantita dal Tesoro francese. - Fondo comune di riserva di moneta estera a cui partecipano tutti i paesi della zona CFA (con almeno il 65% delle posizioni in riserva depositate presso il Tesoro francese, che in tal modo si fa garante del cambio monetario). Altra unione monetaria di eredità europea, ma della Gran Bretagna, è il dollaro dei Caraibi Orientali. Si tratta della valuta degli otto membri dell'Organizzazione degli Stati dei Caraibi Orientali, che riunisce le isole di Antigua e Barbuda, Dominica, Grenada, Saint Kitts e Nevis, Saint Lucia e Saint Vincent e Grenadine, ed è anche la valuta delle due isole territori britannici d'oltremare di Anguilla e Montserrat. Invece non è usata nelle isole Vergini Britanniche, altra dipendenza britannica, che pur facendo parte dell'Organizzazione adotta come valuta il dollaro USA. Fu creata nel 1965, quando le isole che ne fanno parte erano ancora tutte colonie britanniche, ma dopo la progressiva indipendenza di quasi tutte le isole viene emessa autonomamente dal 1983 dalla Banca Centrale dei Caraibi Orientali, con sede a Saint Kitts e Nevis. E' legata da cambio fisso al dollaro USA, col rapporto di 1 dollaro USA = 2,70 dollari dei Caraibi. Il contante attuale ha grafica uguale e nessun segno distintivo dell'emittente sia per le monete che per le banconote. Un caso particolare è quello del fiorino delle Antille olandesi: si trattava della valuta delle Antille olandesi, arcipelago dei Caraibi dipendenza dei Paesi Bassi formato da cinque isole (esclusa una, Aruba, fin da prima amministrativamente a sè stante), che è stata sciolta il 10 ottobre 2010. I suoi ex-componenti ora sono organizzati in questo modo: - le isole di Bonaire, Sint Eustatius e Saba sono municipalità speciali d'oltremare del Regno dei Paesi Bassi (parte del territorio dei Paesi Bassi e territori europei d'oltremare) che hanno adottato il dollaro USA. - le isole di Curaçao e Sint Maarten [*] sono membri autonomi del Regno dei Paesi Bassi (unità autonome) che continuano ad usare il fiorino delle Antille olandesi. [*] Sint Maarten è la metà meridionale dell'isola di San Martino mentre quella settentrionale è la collettività territoriale francese di Saint Martin, che usa l'euro] In pratica dopo lo sciogliemento delle Antille olandesi Curaçao e Sint Maarten si sono ritrovate automaticamente a formare un'unione monetaria bilaterale con la stessa valuta di prima, emessa dalla Banca delle Antille olandesi poi ridenominata Banca Centrale di Curaçao e Sint Maarten. Secondo i piani iniziali il fiorino delle Antille olandesi (legato al dollaro USA con cambio fisso 1 dollaro = 1,75 fiorini) avrebbe dovuto essere soppiantato da una nuova valuta, il fiorino dei Caraibi olandesi, sempre legato da cambio fisso al dollaro USA. Negli ultimi anni però l'opportunità di mantenere questa unione monetaria è stata messa in dubbio da più parti e si è mantenuta la situazione attuale in attesa di una risoluzione definitiva... che non arriva: le autorità governative delle due isole non prendono alcuna decisione e dal 2017 non parlano nemmeno più della questione. Anche in questo caso il contante ha grafica uguale e nessun segno distintivo dell'emittente sia per le monete che per le banconote.
    2 punti
  6. @Woland23 Onestamente a me pare di vedere una testa radiata che mi sembra quella di Marco Aurelio. Per non andare off topic e per una più corretta identificazione della tua moneta ti consiglio di aprire una discussione ad hoc in sezione "identificazioni", allegando le migliori foto possibili e i dati di peso e diametro. Ciao da Stilicho
    2 punti
  7. Buon giorno e buona Pasqua a tutti!!! Condivido questi 3 orrori per festeggiare 🥳. - 1 quattrino 1832 - 1 centesimo 1903 Vittorio Emanuele - 10 centesimi ape ( abbastanza verdi direi… probabile cancro😅)per un anno non è catalogata rara, peccato… o forse per fortuna🤪? Un saluto e buona Pasqua a tutti.
    2 punti
  8. Come giustamente rilevato nel post 9 da @Andrea Costa, manca uno studio organico sulla monetazione di Thurium. La classificazione di Rutter (HN) va pertanto considerata suscettibile di approfondimenti anche se, almeno nell'impianto generale, appare sostanzialmente corretta. Allo stato attuale si osserva che l'emissione contraddistinta dalle lettere al rovescio si articola in almeno due serie tratte dallo stesso conio di incudine e diversificate in base alla diversa successione delle lettere: a) sulla linea di base del toro: https://www.acsearch.info/search.html?id=584427 b) sulla linea di base del toro: https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1955-1107-6
    2 punti
  9. Moneta molto rovinata ma sicuramente Federico III (re di Sicilia 1296-1337) Denaro D/ HRI .T. DEI . GRA Testa coronata entro circolo di perline R/ + REX : SICILIE Croce patente nei campi spesso vi sono dei simboli nella sua sembrerebbe qualcosa nel II° Spahr 34/50
    2 punti
  10. Cari amici una nuova condivisione - nella settimana Santa - di uno scudo collo lungo del 1850, nella versione più rara della zecca di Torino, entrata in collezione alla fine dello scorso anno, da un’asta importante e molto combattuta, insieme ad altri due pezzi, sempre FDC e sempre della stessa serie, millesimi diversi. Da tempo cercavo un pezzo sontuoso da sostituire al qSPL che avevo da anni. Volutamente qui ho ripreso l’esemplare al D con una impietosa luce radente che mette in evidenza gli hairlines (che a occhio nudo neanche si notano), e al R con luce normale. L’esemplare, che ho liberato oggi dal sarcofago non senza averlo prima fotografato con la sua plastica e i suoi rivetti, presenta una perizia FDC del 2009 del compianto Angelo Bazzoni, rendendola ulteriormente interessante secondo me. Ora proseguo nell’improbo quanto lungo compito di cercare di completare la serie (ne mancano 4, tutti rarissimi, nella qualità che li cerco io non si trovanoooooo 😱) ovvero di proseguire nella sostituzione di esemplari non FDC. Anche questo obiettivo è assai arduo, lo standard qualitativo di questi monetoni è molto modesto e i FDC sono carucci. 😂 Ma mi sono posto il target di averli tutti in qFDC o FDC e prima o poi ci arriverò (magari fra dieci anni se non schiatto prima) 🤗 Serena Pasqua a tutti
    1 punto
  11. Scusate. Probabilmente io vivo in un mondo parallelo fatto da fate ed unicorni multicolori. Un mondo dove, evidentemente, non capisco una cippa di monete ed affini e, prevalentemente, colleziono e catalogo fotografie di monete che non posso permettermi. Ma volevo chiedere lumi a voi che avete un polso differente dal mio sulla situazione della numismatica riguardo a cosa significa tutto questo aumento di richieste sugli euro circolanti. Nulla contro gli appassionati di monetazioni contemporanee, ça va sans dir: mio padre stesso ne è appassionato ed è una delle poche cose che riesce a seguire nelle situazioni in cui versa e mi chiede di procurare ogni anno quanto coniato dalle varie zecche. Ma davvero c'è chi crede che monete contemporanee circolate e circolanti possano essere vendute a decine di migliaia di euro per un difettino o un eccesso di metallo o per intervento divino? Ci sono monete con migliaia o centinaia di anni di vita, monete di enorme importanza storica, archeologica oltre che collezionistica e.... davvero la numismatica in percentuale si concentra sul circolante? Desiderio di svoltare col colpo della vita? Io ricordo con affetto ed ammirazione la passione e la profondità con cui il mio professore di numismatica all'università ci mostrava le monete. E quanto abbiamo studiato e sognato su ognuna di esse. Aiuto: cosa è andato storto?
    1 punto
  12. Cari amici del forum, posto qui l'ultima entrata in collezione, un 10 lire biga 1927. Trovo che la patina aggiunga interesse alla moneta in questione. I vostri pareri sono come al solito graditi. Saluti e buone vacanze a tutti.
    1 punto
  13. Esatto. Poi, hai detto bene: quella discussione è davvero meritevole.
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  14. Ciao @Stilicho, molto gentile e ricambio gli auguri di una buona e serena Pasqua di Risurrezione. La moneta è mia. Me la sono aggiudicata oggi all’asta Tintinna n. 105 (Lotto 323): https://www.deamoneta.com/auctions/view/862/323 Nello specifico, riporto di seguito la descrizione da catalogo: Impero Romano. Costante I. 337-350 d.C. Follis. D\ DN CONSTA-NS PF AVG Busto paludato, drappeggiato e corazzato verso destra. R/ FEL TEMP-REPARATIO L'imperatore su galea regge una vittoria dietro la vittoria. Zecca Aquileia AQ T dot. RIC.117. Peso 5,9 gr. Diametro 22,24 mm.SPL+. Patina . R. Penso che l’esemplare possa essere ricondotto nel filone FEL TEMP RAPARATIO di cui alla meritevole discussione che collego. Corretto? https://www.forumancientcoins.com/monetario-antiguo/FEL_TEMP_REPARATIO.pdf LA FEL TEMP REPARATIO Alberto Antvwala Trivero, 2008
    1 punto
  15. @Oppiano Il mio pensiero. La moneta che hai postato (bellissima!) formalmente non e' un follis. Il follis (così come lo conosciamo) finisce con la riforma monetaria di Costanzo II e Costante del 348 d. C. che coincide proprio con l'inizio della serie FEL TEMP REPARATIO. L'ultimo follis e' quello con le due Vittorie, di poco precedente. Da quella data in poi, in effetti, non sappiamo come si chiamassero davvero i bronzi. Ci sono giunti i termini (e non in maniera chiara e diretta) di maiorina (o pecunia maiorina), centennionale, nummo, ma noi oggi non sappiamo abbinare nomi e monete. La maiorina dovrebbe essere la moneta più grande, visto il nome. Il centennionale dovrebbe essere più piccolo della maiorina. Il nummo dovrebbe essere ancora più piccolo, ma il condizionale è d'obbligo. Altrettanto dicasi per i rapporti di valore tra di loro. Per cercare di classificare questi bronzi si ricorre pertanto alla classificazione di Sear (caratterizzata dalla sigla AE, iniziale di aes, bronzo) che si basa sul diametro delle monete e che va da AE1 (le più grandi) ad AE4 (le più piccole). La tua moneta (e' tua vero?) visto il diametro, e' al confine tra AE2 (tra 17 e 21 mm) ed AE1 (oltre i 21 mm) e, formalmente, viene indicata come "large AE2. E', come dicevo, una moneta splendida, tra le prime emissioni della serie e mi sembra che abbia anche evidenti tracce di argentatura (cosa non comune da trovare). Poi, come già detto, vi e' tutta l'eleganza e la bellezza della zecca di Aquileia. Buona serata e buona Pasqua da Stilicho
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  16. Sembran buone anche a me, ma van guardate bene e con l'aiuto di un esperto perché 1901 e 1903 non son monete di poco conto. Anche valutarne esattamente la conservazione comporta lo spostamento di centinaia di euro nel valore di queste monete.
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  17. Ciao, da quanto si riesce a vedere penso si tratti della tipologia con la personificazione sul rovescio della dea Roma. Posto esemplare per raffronto. Attendiamo altri interventi 🙂 ANTONIO
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  18. Già questa differenza dovrebbe farti capire quanto il valore sia soggettivo, ma sopratutto, non conta sapere a che prezzo sono poste in vendita, quel che conta è sapere se qualcuno le compra a quel prezzo petronius
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  19. Bella. La patina conferisce un senso di profondità delle figure. Guardando i punti in rilievo ,in primis il seno, non vedo usura per cui deduci che siamo su un'alta conservazione. Complimenti.
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  20. Assolutamente convincente. Non solo la testa raggiata ma ora che ho un esemplare come paragone è ben visibile anche la barbetta a punta. Grazie a tutti e tanti Auguri di buona Pasqua!
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  21. Per i ritrovamenti puoi vedere i lavori di Marani e quello di Picozzi almeno... Ma ce ne sono molti altri
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  22. Ciao, come ti è già stato detto nella sezione monete imperiali si tratta di un dupondio quasi sicuramente di Marco Aurelio. La figura sul rovescio non è sicuramente femminile ma si tratta di Giove seduto. Dalla posizione del braccio destro teso potrebbe appartenere alla tipologia con la Vittoria. Purtroppo le legende totalmente scomparse non permettono di più. Posto foto dupondio per paragone 🙂. ANTONIO
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  23. Complimenti per i tuoi buoni. Se riporti i numeri di serie posso controllare se per caso risultano contabilizzati in qualche finanziamento dal CLL ai CLN locali così da ricostruirne un po' la storia. Inoltre aiuti Priamo che sta facendo un censimento dei buoni conosciuti. Grazie, un saluto
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  24. R asso da', re terrà RASSODARE TERRA Buona giornata da Stilicho
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  25. Stai parlando di questa tipologia di 10 cent? Diversamente non ho capito bene la tua domanda, cerca eventualmente di ridurre l'immagine che vuoi postare. oppure by @caravelle82
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  26. Sol occupazione spagnola di Perpignan https://www.cgb.fr/roussillon-ville-de-perpignan-philippe-ii-despagne-double-sol-de-billon-tb-,bfe_257329,a.html
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  27. Moser-Tursky Die MÜNZSTÄTTE HALL in TIROL 1477-1665
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  28. Neroneeee pussa via dal posto di Ferdinando ll 😆😆😆
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  29. La tiratura totale per questa tipologia è di 661 pezzi. Le 20 copie a cui ti riferisci sono solo per la serie Y23. Complimenti per i tre pezzi originali.
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  30. Gesù sia meta per ognuno buona giornata
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  31. Numi 62, grazie mille. Non speravo nemmeno che fosse possibile distinguere la leggenda e determinare il sovrano. Cordiali saluti Konstantin.
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  32. ESITO INSPERATO Buona serata da Stilicho
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  33. Eh ma purtroppo questo non giustifica quella cifra😬
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  34. Ciao Domenico, il collezionismo non comprende tutto ciò che è bello, ma ciò che ti stimola, che ti attrae per tanti motivi. Monete, Medaglie, Gettoni accompagnano la storia dell'uomo e alcuni le collezionano, ma non basta che un dischetto rotondo, anche realizzato in metallo prezioso e magari anche gradevole e bello come disegno e fattura - coniato solo per essere venduto - debba suscitare per forza l'interesse di tutti. Capisco che la mia frase possa esserti sembrava esagerata o anche supponente, spiacevole, ma vorrai scusarmi se mi ripeto : ci sono ad esempio Medaglie come quelle a carattere religioso che costituiscono anche una testimonianza importante della nostra civiltà ed io qui nel Sito leggo sempre le discussioni che le riguardano, e con interesse. Però non le possiedo, non le raccolgo, come pure quelle a carattere Sportivo, Aziendale, mentre mi interessano maggiormente Medaglie e Decorazioni Militari di cui ho una piccola raccolta, un genere che ho approfondito e studiato, acquistando anche parecchie pubblicazioni al riguardo. Quelle invece nate per iniziativa commerciale, contando che vengano acquistate da coloro, anche non collezionisti, che sperano di compiere buon investimento come la pubblicità lascia intendere, sono per me per nulla attraenti : un collezionista ama la ricerca, lo scambio, l'approfondimento di oggetti reali, ma non si entusiasma per cose progettate appunto per essere vendute. Quanti Francobolli, Medaglie ecc. abbiamo visto che mostrano i soggetti più disparati, dai volti di Capi di Stato a Fiori, Farfalle, Personaggi Disneyani...... A qualcuno piacciono e se le compra ? Benissimo, ci mancherebbe. Ma non credo sia questo lo spirito che permea un collezionista ed ecco perché ho detto e ripeto tranquillamente , io "quella roba" non la desidero, non mi piace, non la raccolgo. E coloro che l'hanno acquistata, sperando quanto meno in un buon investimento come viene loro lasciato credere, nel momento in vogliono alienarla troppo spesso non trovano compratori, o sono costretti a venderle a peso (quelle d'oro e d'argento). Questo è il mio parere, e come tale opinabilissimo : ma se frequenti qualche Mostra/Mercato del settore potrai facilmente verificarlo. Buon pomeriggio.
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  35. Altra moneta dell'ultimo lotto acquisito, mi sembra la più importante. Un carlino con stemma e busto a sinistra di Carlo V, secondo me CNI 563 La moneta dovrebbe essere R3 ma non ho idea se sia una rarità reale o magari la avete tutti in collezione, considerando il costo dell'intero lotto ho speso per lei una cinquantina di euro che direi sia un ottimo prezzo anche se ribattuta al dritto e quindi magari non bellissima da vedere.
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  36. Grazie a tutti per i suggerimenti. Ho provato una pulizia il più possibile delicata e senza accanimenti. Questo il risultato.
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  37. ....hai visto che avevo ragione che saresti stato più dettagliato e preciso...mancava poco che ci facevi l'elenco degli abitanti della comunità locale😁
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  38. Ciao, ti riporto integralmente quello che riguarda questa specifica banconota molto comune con un copia ed incolla: Biglietto emessa tra il 1914 e il 1922 dalla Reichsschuldenverwaltung (amministrazione del debito del Reich). Erano in uso fino all'iperinflazione nel 1923. Queste banconote non avevano corso legale, tuttavia dovevano essere accettate da tutte le tesorerie pubbliche. Il loro valore era garantito da prestiti su beni industriali e agricoli. Anche senza lo status di moneta a corso legale, le Darlehenskassenscheine erano di fatto una valuta ampiamente utilizzata come valuta parallela al Goldmark durante la prima guerra mondiale e l'inizio della Repubblica di Weimar.
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  39. Che amico che sei!!! Voi dite già tutto e poi mi tirate in mezzo! Vedo allora di racimolare qualcosa... La banconota raffigura l'antico municipio del 1508 che fu demolito nel 1849 per far posto al traffico, allora ancora in crescita 🚗🚗🚗, altro che Extinction Rebellion. Se ho capito bene, per completare la serie ci vuole solo il 25 Pfennig oltre al valore non ha differenze grafiche, sembra solo "diversamente colorato" - che non è un insulto. Servus, Njk
    1 punto
  40. Per la soddisfazione di coloro i quali preferiscono seguire il “metodo Pagani”, ho deciso di lasciare pressoché inalterata anche la suddivisione per regioni anziché per Autorità emittente. Ma ho fatto però qualcosa in più: ho catalogato tutte le prove di monetazione, o monete considerate tali, prendendo come principale punto di riferimento il Corpus. Così facendo ogni studioso potrà seguire pedissequamente le orme dei massimi esperti dell’epoca che coadiuvarono il Re Vittorio Emanuele III nella realizzazione della sua monumentale opera. Questo volume cataloga oltre 2170 esemplari, tra i quali sono riportati tutti quelli indicati dal Pagani e quelli catalogati nel Corpus Nummorum Italicorum. Rarità e valutazioni, aspetti curati personalmente dal Comm.Montenegro, rispettano l’andamento del mercato attuale.
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  41. Ricordiamo che In via eccezionale l'evento si terrà presso la sede della SNI in via Orti a Milano.
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  42. Prendo spunto da questa considerazione, che condivido, poiché storicamente vera e accertata, per farne un'altra: se l'Unificazione italiana s'è fatta, nel bene e nel male, lo dobbiamo a Casa Savoia e nessun'altro. Certo, è stata fatta col sangue delle guerre d'indipendenza e con una serie di circostanze favorevoli, ma si é fatta. E questa Unità, bene prezioso da custodire con cura, non dobbiamo dimenticare chi ce l'ha lasciata. un caro saluto a tutti
    1 punto
  43. buona sera a tutti il Suo intervento iniziale mi ha fatto pensare a molte cose della vita del collezionista in generale naturalmente parlando del sottoscritto e delle sue esperienze. Da bambino ( ora passo i settanta ) appassionato filatelico, i miei sogni gli Antichi Ducati Italiani, qualche piccolo acquisto, nel senso di poche lire perchè allora non esisteva paghetta e i genitori facevano fatica a comperare i libri per gli studi delle superiori in quanto fra i miei compagni di un paesino sperduto ero diciamo un privilegiato che non doveva andare a lavorare dopo le medie perchè non detestava la scuola. La vita passa, la filatelia finisce in un cassetto, un giorno, verso i quaranta scopro la numismatica, i pochi francobolli tanto amati e comprati con sacrifici scopro che ora li potrei comperare forse a meno prezzo. Va bene egualmente in fondo ho sognato una grande collezione come quella di Ferrari, di Burrus.... Ora seguo la numismatica perchè mi piacciono le monete, quelle antiche son troppo difficili per me, mi piacciono quelle del 1500, quelle moderne decimali, anche qualcuna più recente, gli euro ho acquistato qualche divisionale..... Cosa voglio dire con tutto questo? Le collezioni si fanno perchè si è collezionisti, perchè amo collezionare e capire cosa vi è dietro una moneta, la sua storia...conoscerla...non lo faccio perchè spero un giorno di guadagnarci, so quasi per certo che ricaverò meno di quello che ho speso quindi concludendo e sperando di non aver annoiato nessuno le monete, qualsiasi moneta è bella da collezionare purchè ...non sia comperata per essere sicuri di guadagnarci. Se qualcuno dopo la mia dipartita le venderà e avrà un ricavato.....benissimo. un saluto a tutti Franco1951
    1 punto
  44. L'ignoranza di questo Mondo con l'entrata della tecnologia è uscita allo scoperto......... Tutti hanno un telefonino nel Mondo per collegarsi con il Mondo ma che percentuale ha un livello di cultura media? Non dico alta, medio-bassa già sarebbe sufficiente, questo è il vero problema. Nel 2023 qui a Roma una volta Caput Mundi la maggior parte dei ragazzi non va più a scuola dopo i 15 anni e se pensiamo all'istruzione di oggi ho detto tutto. Basterebbe informarsi bene (libri specifici per esempio) prima di parlare su qualsiasi argomento e no dar retta al primo che capita solo perché scrive in rete.
    1 punto
  45. Sono arrivate le notizie sul telefonino...
    1 punto
  46. Buongiorno, oggi posto questo Quattrino di Paolo V zecca di Ferrara per chiedere agli esperti della tipologia della moneta , se in base alle caratteristiche possa essere anno 1612 oppure 1617, in quanto mi pare di avere notato dalla scheda del sito, che l'anno 1613 abbia altre caratteristiche al rovescio, grazie per chi possa aiutarmi, saluti F.P.
    1 punto
  47. Per praticità ho messo qualche immagine della RIC III 1594 per apprezzare meglio soprattutto il rovescio: Questa e' tratta da OCRE (e Wildwinds) Queste ultime due sono in vendita su Vcoins. Questa e' su Acsearch Buona serata da Stilicho
    1 punto
  48. Esatto.. hai centrato il punto della questione!! Volendo, in estrema sintesi, potremmo aggiungere che; - Con questo post é stata portata all’attenzione una "variante" di una parte dello stemma Borbonico (una delle tante..) non ancora segnalata dai cataloghi - stessa tipologia di variante presente in altri nominali di periodi differenti - e, probabilmente lo scopo é stato raggiunto. - Variante che potrà interessare parte dei collezionisti, ma non di tutti.. - Le congetture storico/politiche sulle motivazioni, ove ve ne fossero, rimarranno tali.. - e… concedetemelo; la valutazione economica non cambierà in base alla "volontarietà" del segno, e neppure il grado di rarità (che al momento si attesta su R4).
    1 punto
  49. Sfogliando... MARIO LANFRANCO. Solerte funzionario; Direttore della R.Z. dal 1910 al 1929. Nella Direzione della R. Zecca. - L’ing. Mario Lanfranco ha lasciato per motivi di salute, nello scorso mese, la Direzione della R.Zecca. Il nome di Lanfranco rimane legato alla rinnovazione della nostra officina monetaria nazionale, ed al movimentato periodo di emissioni che hanno caratterizzato il regno attuale, anche a causa della grande guerra. Nominato nel 1910 direttore della R.Zecca, si recò all’estero per studiare gli ordinamenti e gli impianti tecnici delle migliori zecche,organizzando rapidamente le installazioni nel nuovo palazzo di via Principe Umberto, tanto che nei primi mesi del 1911, ricorrendo il cinquantenario nazionale, si potevano all’augusta presenza del Re iniziare le lavorazioni monetarie. E’ da rilevare che, impiantandosi la Zecca del Regno, il Lanfranco ebbe cura di introdurvi tutti i migliori meccanismi ed i più rigorosi ed economici metodi di lavoro in modo che fu possibile affrontare il grande problema della rinnovazione dei tipi monetari. Come è noto, i primi tipi rinnovati nel 1911 sono stati quelli dell’argento (modello I° e 2°, del Calandra) del bronzo (modello del Canonica) del nichel da 20 centesimi (modello del Bistolfi); i tipi invece dell’oro (modelli del Boninsegna) uscirono soltanto nel 1912. Nel 1917 essendosi dovuto sospendere prima le monetazioni d’argento perché il valore intrinseco di esso aveva raggiunto e superato il suo valore monetario, ed in seguito anche le altre monetazioni per la rarefazione dei metalli bronzo e nichel, occorrenti per usi bellici, la Zecca fece studi per una grande monetazione nel metallo ferro-nichel (lega di ferro col 25 per cento di nichel) che però non diede felice risultato. Questa monetazione era stata ordinata dal Ministro Nitti, mentre il Direttore della Zecca propendeva per una monetazione in nichel puro, della quale esponeva i vantaggi con una lunga relazione che non fu approvata. Nei primi mesi del 1918 la minuta circolazione erasi ridotta in tristissime condizioni perché il bronzo monetario veniva in larga scala incettato per essere esportato o preso come già era successo nel 1917 con l’argento per la parte che non erasi fatto in tempo a ritirare dalla circolazione. In tali frangenti urgevano provvedimenti efficaci ed immediati ed il Lanfranco propose alla Direzione Generale del Tesoro di rimettere in circolazione con nuove impronte le vecchie monete di nichel misto (cupro nichel) coniate nel 1894 col tipo Speranza, e poi ritirate dalla circolazione per essere sostituite colle monete di nichel puro, tipo Bistolfi. Siccome però una parte di queste monete già era stata alienata, così per rimettere in circolazione quella ancora accantonata dovevansi prima cambiare le impronte. A tutta prima sembrava che fosse necessario rifondere le vecchie monete ed utilizzare le paste per fabbricare i nuovi tondelli da coniare. Ma invece si ristamparono le vecchie monete direttamente, senza preventiva rifusione, assogettandole ad un trattamento tecnico molto semplice ed economico. Con questa geniale innovazione non solo l’Erario potè risparmiare parecchi milioni di lire come costo di fabbricazione dei tondelli, ma si potè immettere subito nella stremata circolazione della piccola moneta un rinsanguamento di monete d’appunto che valse a superare felicemente la grave crisi che colpì nel 1918 tutti gli stati belligeranti. Terminata la guerra, la Zecca era chiamata a provvedere al rinnovamento e alla sostituzione delle monete di bronzo con alzamento di valore cioè con variazione di peso, e di composizione chimica; ed alla sostituzione dei buoni di carta da 1 e 2 lire con valuta metallica. Qualche stato estero aveva adottato per la sostituzione dei suoi buoni di carta una lega di rame e alluminio di color giallo: da noi si prescelse il nichel puro utilizzando le forti scorte residuate dalla guerra. Però la lavorazione del nichel puro non era stata ancora trattata industrialmente su vasta scala in Italia e le difficoltà che si dovettero affrontare furono gravi, ma tenacemente e felicemente superate, ed ora la nostra grande industria metallurgica può contare al suo attivo anche la lavorazione in lastre e tondelli di nichel puro. Di questo torneremo a parlare prossimamente. Con le nuove monete di 1 e 2 lire, e col nuovo tipo da 50 centesimi di nichel puro, e con la sostituzione dei nominali di bronzo il poderoso macchinario della Zecca lavorò in pieno, raggiungendo una produzione veramente enorme. Infine, decisa dal Governo Nazionale la stabilizzazione della lira, dovendosi sostituire i vecchi biglietti da 5 e 10 lire con monete d’argento veniva affidata alla Società Metallurgica Italiana la fabbricazione dei tondelli d’argento; la vigilanza tecnica di questa grandiosa lavorazione (quasi mille tonnellate) fu affidata al Lanfranco che organizzò le officine della Zecca in modo da poter coniare più di un miliardo di lire in meno di due anni, lavoro questo veramente ingente che in altri tempi avrebbe assorbito l’opera della Zecca per un periodo di almeno dieci anni. Non vogliamo mancare, infine, di rilevare come il lavoro compiuto dal Lanfranco sia stato giustamente valutato dalle superiori gerarchie, ed apprezzato all’estero, dove si seguirono con interessamento le coniazioni delle nostre monete di nichel puro che presentano, come è noto, non comuni difficoltà per la durezza del metallo e per i forti rilievi delle impronte. Tutte le nuove monete coniate dal 1911 ad oggi sono state precedute da prove ed esperimenti di coniazione che per i numismatici presentano molto interesse perché servono a segnare il cammino percorso nella creazione della moneta. L’ing. Lanfranco ha raccolto i dati e gli elementi più interessanti sulla creazione di queste prove in un suo importante lavoro, illustrando anche le prove e i progetti di monete coniate dai suoi predecessori a partire dalla proclamazione del Regno. Siamo lieti di annunziare che la Rassegna Numismatica avrà il privilegio di pubblicare nei suoi fascicoli, a cominciare fra qualche mese, tale importante lavoro che per la sua documentazione di primo ordine resterà assolutamente definitivo. Il lavoro sarà pubblicato a puntate, nel 1929 e per alcuni mesi del 1930. Nel rivolgere al benemerito funzionario, al valentissimo tecnico il nostro saluto cordiale, esprimiamo il desiderio che, dopo un periodo di riposo necessario alla sua salute, egli possa, anche in un altro ramo della amministrazione, essere chiamato dal Governo fascista a rendere a lungo i suoi servigi al Paese. (tratto da Rassegna Numismatica 1929 pp. 145-146-147 visibile on-line grazie a Rongom) Saluti, N.
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