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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/16/23 in tutte le aree
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Amici del forum, condivido con voi questa "variante" (errore) di 120 Grana del 1859: a parte i 7 quadratini nel centro dello stemma del Portogallo, fa spicco sul contorno la scritta "OPTIMI PROVIDENZIA PRINCIPIS" anziché Providentia Optimi Principis! Rottura di virola e riassemblata alla bell'è meglio? Virola nata male? Cosa può essere successo secondo voi?4 punti
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Salve. Condivido una piastra 120 grana 1805 capelli ricci. Come tante delle mie monete, non è assolutamente in alta conservazione, ma, come tante delle mie monete, presenta una interessante curiosità ( non sto parlando di variante ). D'altra parte, la monetazione napoletana è un campo di ricerca e si possono scoprire tante e importanti particolarità, a volte anche difficile da interpretare e spiegarsi, fornendoci, così, la possibilità di non focalizzare lo sguardo e l'attenzione solo e sempre selle FDC, che oggi tirano e le paghi tantissimo e domani...chissà!!! La particolarità, questa volta, è costituita dalla scritta del taglio: la parola "PROVIDENTIA" è chiaramente riportata come "PROVIDENTTIA". Provate a reperirne sul mercato un'altra identica, con la stessa caratteristica. Ci sarà pure, ma non sarà certo impresa molto facile! Di monete ad alta conservazione, che paghiamo somme vertiginose, siamo sicuri che faremo altrettanta fatica a trovarne altre di pari livello? Un caro saluto a tutti.4 punti
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Un po' come nel gioco del Mastermind tutti hanno espresso la loro opinione centrando chi l'etnia ,chi il periodo ,chi (forse) la funzione ma nessuno tutte le cose assieme. Comunque sia quella che dovrebbe essere l'identificazione più appropriata è questa: placchette decorative in bronzo longobarde ,ornate con stile animalistico degenerato,quindi piuttosto tarde ( fine VII -VIII sec. d.C ). Riguardo la funzione escluderei quella di guarnizione di cintura o bandoliera essendo io abbastanza ferrato su questi manufatti devo dire che non mi è mai capitato di vedere tale associazione in corredo longobardi. Sarei propenso più verso le guarnizioni di briglie o fettucce pendenti da equipaggiamento per cavalcature che tanto piacevano ai cavalieri europei di tale periodo. L'areale si estende su tutto il territorio sotto l'influenza longobarda,in particolare in Italia centro-settentrionale. In particolare concentrerei l'attenzione sulla perlinatura che circonda i rivetti di fissaggio e che rimanda ,tra le altre cose ,alla decorazioni presenti sulle guarnizioni di cintura a cinque pezzi . Aggiungo che in origine le placchette dovevano essere dorate. Ribadisco l'importanza, la qualità e la quantità del ritrovamento in questione.3 punti
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Buonasera a tutti. Ho comprato sul noto sito questo 10 Tornesi del 1837. Vista la difficile reperibilità sul mercato mi sono accontentato di questo esemplare in condizioni accettabili per i miei standard qualitativi. Venendo al dunque, volevo chiedere a chi è più pratico di "rami", quanto effettivamente sia raro questo millesimo e se altri utenti lo posseggono. Magari sarebbe bello vedere anche i loro esemplari. Chiedo pure, per cortesia e se possibile, sapere se il censimento fatto dall'utente @PerUnaLira su questo millesimo sia terminato che risultati abbia dato. Avrei voluto iniziare una discussione nuova, ma l'utente @Pistorius l'aveva già proposta con il suo magnifico (almeno per me) esemplare e per non disperdere dati o foto mi accodo a questa. Consultando il Catalogo Magliocca in mio possesso, il 10 Tornesi del 1837 viene censito a pagina 363 al numero 671 con rarità R3. Di seguito le mie foto e scusatemi per lo sproloquio, ma ultimamente sto cercando di scoprire le bellezze dei pezzi grossi di rame.3 punti
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Mi sono astenuto dal fornire ulteriori informazioni per non favorire colui che a richiesta ,anche vagamente , dell' areale di provenienza ,si è rifiutato adducendo scuse infantili e sminuenti di coloro che si prestano gratuitamente a soddisfare le curiosità di gente che magari non ha mai speso un euro in libri. Comunque,per rispetto verso gli altri utenti che hanno dimostrato una legittima curiosità,in serata pubblicherò puntuale confronto ,non tanto per quanto riguarda la funzione, che resta sub iudice,quanto per la facies culturale di appartenenza. E anche perché l'ottimo @Vel Saties aveva già anticipato quasi tutto.3 punti
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Ho cercato in molti libri e sul web un Autore che definisse cosa significa "Variante" in maniera valida ed accettabile. Non ho trovato una definizione. Si parla di "variante" in modo generico, qualcosa che è diverso dal modello base, ma nulla più. Più studiato ed approfondito è il termine di "errore", riporto lo schema di uno studio di G. Ruotolo ( "Gli Errori nelle monete Napoletane - 1734 -1870 ) Quaderni di Cronaca Numismatica N.1. E' quindi difficile stabilire se una moneta è una Variante, un errore ( volontario o meno ) oppure una curiosità. Ad esempio ( scusate la digressione nella monetazione del Regno), Lo Scudo ( 5 Lire ) di Umberto I° nel 1878 presenta un effige, nel 1879 l'effige è simile ma variata. Se fossero dello stesso millesimo, penso si parlerebbe sicuramente di Variante. Pertanto ritengo che la Piastra con il "nasino" che ho postato dovrebbe essere considerata una Variante, in quanto l'effige è diversa e si vede perfettamente. In quelle che hai postato le differenze esistono. ma sono meno evidenti. Dovessi dare un parere però le inserirei anche nelle Varianti. Bisogna dare atto agli estensori di Cataloghi/Manuali la difficoltà di recepire queste "differenze", studiarle, metabolizzarle e poi inserirle. E' un campo nuovo, nel senso che solo negli ultimi anni, grazie soprattutto a "Lamoneta" sono state scoperte differenze che non erano mai venute alla luce. Leggendo gli Autori Storici ( Cagiati,CNI, D'Incerti, Pannucci & Riccio ) si comprende come dessero molta importanza alla disposizione della scritta in incuso sul contorno, tralasciando ben più importanti differenze delle Piastre. Scusate la lunghezza, Buona Giornata,3 punti
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In questo caso, giuridicamente osservo che la questione è più controversa...questa moneta è stata oggetto, come molte altre, di un decreto di cessazione di corso legale...cioè...se dopo una tale data la portavate in banca non la cambiavano più e la riportavate a casa. Secondo il mio parere appare arduo oggi invocare di fronte ad un giudice la proprietà della moneta (Lo Stato Autorità Emittente), quando tempo prima lo stesso (Stato), si è rifiutato di accettarla al cambio. Sarebbe interessante vedere come si potrebbe sostenere in giudizio una tesi del genere.3 punti
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Per quanto mi riguarda una misura attuabile subito e senza problemi sarebbe il carico e scarico all'interno del capannone in fondo nella zona per intenderci dove ci sono le sorprese kinder che per quanto mi riguarda possono esser ubicate un po più in là...diciamo a Vicenza. Poi biglietto a 10 euro almeno,sorveglianza armata durante carico e scarico e biglietto nominale all'ingresso...siamo nel 2023 e online si fa tutto.....e il vecchio che non ci riesce lo fa fare al figlio o sta a casa. Ma tanto a maggio capannone pieno,far West tra i banchi,soliti volti da galera che girano e segno della croce quando si torna a casa. E il qualcuno di turno ci andrà sotto. Si spera sempre nel cambiamento. Marco3 punti
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Ma in tutto ciò, o @Jambo2209, che fine hai fatto? anche solo per un grazie … c’è gente che apprezza il fatto che le si forniscano informazioni dettagliate frutto di studio ed esperienza “a gratis” 😉2 punti
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C’è chi già ora chiede il 27% all acquirente . diciamo che in caso di catalogo, sala , rinfresco , ecc ecc certe commissioni ci possono stare … quando invece trattasi di aste on-Line , forse , il continuo lievitare delle commissioni lo trovo poco giustificato ..2 punti
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Molto probabilmente è questa: 10 soldi I serie della Repubblica di Genova -Dogi biennali 3 fase (lamoneta.it)2 punti
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DE GREGE EPICURI La scritta latina è UT COMMODIUS, cioè: "perchè sia più comodo", e si riferisce al basso valore della moneta, che funzionava bene per le piccole spese di tutti i giorni.2 punti
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Questi oggetti in piombo sono comunissimi. Ne ho rinvenuti e catalogati a bizzeffe. Sono classici ritrovamenti che vengono effettuate nella campagne dove sorgevano ville o vici oramai dimenticati. Sono identificati come pesi da piccola stadera (quindi servivano come contrappesi per delle bilance) di questo peso e dimensioni non possono essere pesi da telaio. In forma subsferica, "a campanella" cilindrica, di anfora, di testa umana magari elmata, etc, di solito presentano un foro passante per essere appese oppure venivano poste sul piatto per la controbilanciatura. Poi ci sono i pesi da filo a piombo ma quelli sono di forma conica con anello alla base2 punti
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No, @lipari. Erano proprio pesi da stadera. La letteratura scientifica ne è piena, anche se nei musei maggiori o nelle mostre (ricordo quella HOMO FABER Natura, scienza e tecnica nell'antica Pompei) si vedono prevalentemente pezzi in bronzo. Assodato che siano pesi da stadera ogni stadera doveva averne un set. Io, solo per farti un esempio di prima mano, nella villa rustica che ho studiato per la mia tesi avevo rinvenuto una dozzina di pesi in piombo ed il frammento di una stadera. Questo in un’area precisa di un unico campo che si è rivelato essere la pars dominica di una villa rustica. da ultimo, perdonami, non ho compreso: cosa vuol dire dove sono le stadere?1 punto
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Ciao a tutti, mi occupo di questi temi per lavoro e sarebbe un po’ lungo il discorso da fare, ma essenzialmente il tema principale sarebbe quello di raccogliere migliaia di foto di monete, migliaia anche per ogni singola moneta ed avere per ciascuna di queste foto una valutazione quanto più oggettiva dello stato di conservazione e l’informazione sicura sul fatto che siano autentiche o meno. Sono da poco nel campo della numismatica ma da quel poco che vedo non esistono database organizzati con tutte le foto di cui sopra e soprattutto mi pare che la valutazione abbia spesso una componente soggettiva. Esistono già app che riconoscono le monete, ma sul grado di conservazione non sono affidabili e soprattutto di monete ne riconoscono davvero poche rispetto agli sconfinati cataloghi che tutti conosciamo.1 punto
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@Vel Saties quella con il solo volto e con un foro un po' decentramento non l'avevo ancora vista. Grazie @CdC per cortesia potresti spostare la discussione nella sezione giusta. Grazie.1 punto
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Sebeto ART-RITE aggiudicato a € 18.000 + diritti. https://art-rite.bidinside.com/en/lot/433/napoli-carlo-di-borbone-1734-1759-/1 punto
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Autentica e ben conservata, l'espressione del dragone è ancora parzialmente visibile, solitamente è tra i primi rilievi che vanno via con la circolazione, tipo la mia1 punto
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Paese di emissione: Slovacchia Causale di emissione: Croce Rossa, trasfusioni di sangue Data di emissione: 15.11.1993 Valore di affrancatura: 3 + 1 sk Dimensioni: 23 mm x 30 mm Tiratura: 3.150.000 N. Michel: SK 182 Se vuoi c'è anche il francobollo1 punto
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Caro @Euskadi non so perché sei partito lancia in resta nei miei confronti ma se tu avessi letto bene i miei post avresti visto che io ho sempre parlato in via ipotetica dato che solo gli imbecilli hanno certezze assolute e io non ne ho sicuramente. Comunque onde evitare figuracce come quella relativa alla lavorazione della pietra ollare nella discussione sul tesoro di Como ti consiglierei di essere meno impulsivo nelle tue affermazioni. detto questo : sei un po' troppo aggressivo per i miei gusti e quindi non intendo avere a che fare con te . saluti1 punto
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Non commento la sua maleducazione.., Vorrei far notare che ho riportato semplicemente i dati (le percentuali) forniti da altri utenti. Siccome per ora siamo ancora in un paese libero, posso esprimere la mia opinione sui costi?! o devo esser mandato al rogo per aver citato toto'?! Saluti1 punto
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Un guerriero, inginocchiato o forse in corsa, con elmo crestato, spada ed arco, ed al rovescio una "croce" incusa : dalla esangue descrizione del catalogo forse una dracma, che sarà il 26 Marzo in vendita NBS Auctions 17 al n. 8 .1 punto
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Buongiorno @elledi, anche se sono considerazioni personali, il tuo raggio non fa una piega. A parer mio naturalmente1 punto
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Sono perfettamente d'accordo. Senza alcuna polemica, meglio ovunque, dove può essere valorizzata al meglio. Non è stato possibile, evidentemente, in Italia ed allora starà degnamente in un museo francese. Le opere d'arte, d'altra parte, sono patrimonio immateriale di tutta l'umanità.1 punto
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La proposta del carico/scarico in fondo al padiglione mi sembra facilmente attuabile ed estremamente intelligente. Proverò a segnalarla agli organizzatori e speriamo........1 punto
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Piccoli particolari di differenza che confondono chi conosce poco queste monete. Diciamo che se non sai è meglio non fare la sigillatura. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Mi pare di aver già notata quella sigla su un'altra perizia anche quella attribuita con un po' di fantasia.1 punto
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Mi pare che l'esemplare illustrato da Rizzolli sia quello della vendita Rauch Credo gli esemplari esistenti del sesino con il ritratto dell'Imperatore siano attorno alla decina inclusi quelli delle collezioni Pubbliche1 punto
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Segnalo questo doppio appuntamento di seminari tenuti dalla Prof.ssa Monica Baldassarri @monbalda del CNR-ICCOM di Pisa e docente all'Università di Genova. Si terranno in orario 14:30-16:30 il 28 e 29 marzo durante il Corso di Storia delle monete medievali all'Università degli Studi di Milano, Aula 435.1 punto
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il lasso di tempo in sé non è un problema, il ritiro forzoso del vecchio circolante, soprattutto sul bronzo, all'inizio del VI secolo era utopia. piuttosto oltre alle modificazioni nelle dimensioni e peso, qua c'è probabilmente da considerare una necessità che prima non si presentava in modo così sistematico .... avere molto circolante, e in fretta, per una zona specifica. utilizzare metallo nuovo, o ritirare e fondere il vecchio, ha costi e tempi molto maggiori. drenare il circolante in vari modi e apporre una contromarca è un sistema rapido e poco costoso, che permette di produrre tanto e in fretta... ho semplificato molto... ma per capirci... poi bisognerebbe parlare del tempo, del regno specifico, del fatto che i bronzi di Foca fossero ritirati e riconiati regolarmente etc etc ... ma per farla breve, considera almeno le prime cose che ho sdetto saluti Alain1 punto
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Dai che non era difficile (la tua foto) Il logo sul gettone: La soluzione! Token - British Petroleum https://en.numista.com/catalogue/exonumia150660.html a che cosa serviva il gettone, lo lascio alla vostra fantasia; io dico: aspirapolvere industriale, da usare all'autolavaggio. Servus, Njk1 punto
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Le monete di Massimiliano d’Asburgo sono sempre straordinarie, qualunque zecca si consideri. Hall - la principale dell’Impero - con i suoi multiploni guldiner etc dello straordinario incisore Ulrik Ursenthaler cui si aggiunse successivamente Gian Marco Cavalli, incisore al servizio dei Gonzaga che ad Hall realizzo’ un testone/medaglia con i busti accollati di Massimiliano e della moglie Bianca Maria Sforza. ma anche St. Veit in Carinzia che ci ha lasciato un viertelguldiner con un rarissimo ritratto frontale di Massimiliano per non parlare dei possedimenti italiani : Modena e Verona splendide e di eccelsa rarità dove opero’ anche Gian Marco Cavalli. del sesino per Verona a breve in vendita, rarissimo, ne e’ passato un altro esemplare forse leggermente meglio conservato esitato da Rauch circa 7-8 anni fa. ho notato che nel Bollettino per la zecca di Verona si riporta l’Egg come riferimento per la monetazione di Massimiliano ma non il Mosrr Turski che e’ anche una referenza primaria per tale monetazione1 punto
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Ciao È la n° 4 della Plasmon. Una riproduzione gadget regalata con i prodotti del suddetto marchio. Ciao1 punto
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Mi dispiace☹️ Ahimè,non solo in slab☹️ Verissimo. Infatti credo anche nella potenzialitá di ognuno di noi. Prima dovremmo esser i periti di noi stessi,poi il resto😉1 punto
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Ciao Sí. Anche se non vi era traccia delle botte,è uno stupidissimo artefatto in voga ultimamente. Indovina per cosa??? 🤣🤣🤣 Saluti1 punto
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Viste le "botte" che sembra aver preso il tondello al centro, credo che sia uno di quei casi in cui un buontempone ha smontato la parte centrale e l'ha rimontata a rovescio. Attendi comunque qualche altro parere...1 punto
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A me paiono più elementi di cintura o sospensioni di armi altomedievali. Non di fattura eccelsa per me, senza vedere bene i pezzi, sono riportabili genericamente alle culture nomadi. Alcuni intarsi mi ricordano cose longobarde (il cavallo e gli uccelli stilizzati) ma bisognerebbe vedere il resto del corredo della/e tomba/e in cui sono state trovate 😉 Non è che la "persona a me cara che oggi non c’è più purtroppo" ti ha lasciato un pezzo di corta spada o coltello? Non ti ha detto com'era la tomba: se in nuda terra, alla cappuccina, con pietre tutt'attorno come una corona o con una cassa di pietra e laterizi tipo queste? Sarebbe davvero molto interessante avere queste info... Le cose che stai postando mi riportano a ritrovamenti in val Padana. No, sono totalmente dissimili1 punto
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Usurpatore "partito" dalle Gallie... poteva non attrarmi? Aggiungo il mio piccolissimo (in tutti i sensi) contributo, un camp gate introdotto come divisionale, se non erro, nella fase finale della sua usurpazione: AE 4; 12 mm, 0,88 gr; Aquileia? D\ D N MAG MAXIMVS P F AVG; busto a destra drappeggiato e corazzato con diadema R\ SPES ROMANORVM; porta di campo con due torri e * nel mezzo; all'esergo SMAQ(P)? RIC IX 55 (?) L'attribuzione alla zecca è dubbia perché l'esergo purtroppo non è ben leggibile date le dimensioni del tondello e lo stato di conservazione. Ma azzarderei un Aquileia anche per similitudine con altri pezzi ben più conservati e centrati provenienti da questa zecca. E' notevole poi il colpo d'occhio con le emissioni "regular size" di Magno Massimo (gli AE 2), aggiungo foto al volo (perdonate la qualità) di tutti i miei Magno Massimo:1 punto
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la moneta sottostante mi pare di Anastasio, si vede anche una parte di legenda ANAS è dibattuto il luogo in cui furono contromarcate per la Sicilia, se in loco o a Costantinopoli (come molti sostengono) saluti Alain1 punto
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ora le nuove prove archivistiche a suffragio della tesi https://www.stilearte.it/la-madre-di-leonardo-era-schiava-e-straniera-del-caucaso-trovato-un-documento-che-lo-conferma/ Un documento trovato nell’archivio di Stato di Firenze da parte del professor Carlo Vecce dell’Università di Napoli conferma le origini straniere di Caterina, la madre di Leonardo. La donna era una circassa, di origini Caucasiche, che fu portata a Firenze da un uomo di nome Donato. Il suo lungo viaggio, prima di arrivare alla capitale fiorentina, la portò, in stato di schiavitù, prima sul mare di Azov, nell’attuale territorio compreso tra Russia e Ucraina, poi a Bisanzio, quindi a Venezia. Successivamente, Caterina fu acquistata dalla famiglia Da Vinci. La Turchia ospita oggi la più grande comunità circassa del mondo. Sotto il profilo fisionomico i circassi sono molto simili alla popolazione italiana. Secondo il documento dell’Archivio di Stato di Firenze – datato 2 novembre 1452 – Caterina era figlia del principe Yakob, che governò uno dei regni sugli altopiani delle montagne settentrionali del Caucaso. In seguito fu però resa schiava dopo essere stata rapita, probabilmente dai tartari. A Firenze giunse nel 1442, intorno a 15 anni, dove lavorò come serva e balia in casa di Ginevra. Fu qui che Caterina conobbe Piero da Vinci, il notaio con cui concepì il figlio illegittimo nato il 15 aprile 1452, ad Anchiano, piccolo borgo del comune di Vinci. Quando partorì Leonardo, era pertanto una donna di 25 anni. Il documento ritrovato riguarda un atto di affrancamento dalla schiavitù, emesso da Piero da Vinci, padre di Leonardo e compagno transitorio della donna. La rinunzia a Caterina come a un “oggetto di proprietà” avvenne sei mesi dopo la nascita del grande artista. Il ritrovamento conferma ciò che già indicavano le indagini sulle impronti digitali di Leonardo stesso, condotte nel passato. Le impronte presentavano anomalie, rispetto alla popolazione italiana, segnalando una possibile ascendenza levantina o ebraica della madre del pittore.1 punto
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Come nel design della nuova serie di fiori si vede una nuova rappresentazione di effigie di un sovrano, senza corona. Infatti La Royal Mail ha diffuso l’immagine dei nuovi francobolli, di prima e seconda classe, che avranno, come protagonista, re Carlo III e che verranno messi in circolazione dal 4 Aprile. Osservando il disegno si nota l’assenza di un accessorio: la corona. Un’importante rottura con la tradizione che manifesta anche la volontà di dare un’immagine precisa ai sudditi dell’attuale sovrano. Da un lato mantenere la continuità con il passato senza stravolgimenti (stessi colori di fondo dei francobolli utilizzati per la regina Elisabetta II) ma cercando di modernizzare la monarchia mostrando solo il volto (rivolto sempre a sinistra) della persona, dell'uomo su un semplice sfondo, una scelta rivoluzionaria per dare l'idea di maggiore umiltà e di un re al servizio del popolo. L’immagine di Carlo III sui francobolli è un adattamento del ritratto disegnato dallo scultore inglese Martin Jennings per le nuove monete emesse dalla Royal Mint.1 punto
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In pratica pochissimi esemplari hanno raggiunto le tesorerie provinciali per la distribuzione...e dunque la maggior parte degli esemplari sono rimasti presso la Zecca di Roma.1 punto
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Bellissimo Convegno che aspira a diventare uno dei migliori in Italia. Vi aspettiamo numerosissimi1 punto
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Il Luppino sicuramente,è il piu'aggiornato e completo.L'Attardi purtroppo manca di alcune prove e progetti,non ci sono tutte,io tornassi indietro non lo ricomprerei.1 punto
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