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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/10/23 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, ho appena acquistato un raro esemplare di biglietto delle Regie Finanze riconosciuto falso all'epoca. Si tratta dello stesso esemplare illustrato sul Mutti e a mia conoscenza è l'unico falso esistente di questa monetazione. Ma la mia conoscenza è scarsa e per questo vorrei un parere da qualche esperto. Scrivo questo posto per chiedervi se qualcuno conosce personalmente Alberto Trivero e può passarmi in privato il suo contatto. So che scriveva su questo forum con il nick Antvwala ma sono anni che non si connette. Grazie mille
    4 punti
  2. Comunque, se vuoi la card d'ingresso libero a questo museo (quella di numys ottenuta più di un'anno fa) Dovresti cambiare l'avatar con uno figurativo.
    3 punti
  3. Salve. Condivido una piastra 12 carlini 1799. Repubblica Napoletana. Variante: " NAPOLITAN ". Spero sia tutto in regola e non ci siano dubbi sull'autenticità. Un caro saluto a tutti.
    3 punti
  4. Ormai sto raggiungendo quell'età in cui tutto mi scivola addosso quindi figuriamoci se me la prendo per una cosa del genere. Anzi come scritto è stato uno spunto ulteriore per approfondire nuove ricerche. E poi l'importante è che sia tornata a casa! 😇 Grazie mille! Grazie Elio, il 26 avremo modo di parlarne.
    3 punti
  5. Secondo me esistono con e senza virgola, ma possibilmente nel dopo guerra la stampa non era priva di imperfezioni e non se ne curavano, del resto è un piccolo dettaglio. Tra i miei vaglia cambiari, in buona sostanza quelli che sono stati presi a modello, trovo la stessa "anomalia". Assenza della virgola nell'assegno verde >> Sarebbe interessante trovare anche un esemplare senza la prima virgola, comunque non lo ritengo un vero errore di stampa, ma senza alcun riferimento sul fatto che possono coesistere sia con la virgola o meno, rimane solo una mia ipotesi. La gazzetta ufficiale nel decreto ministeriale di emissione si limita a riportare: A sinistra, in angolo, è stampata la lettera maiuscola « N » alla quale segue il numero progressivo.
    2 punti
  6. Ciao Massimo ed anche @Fiore151 È per questo che io gentilmente ho segnalato al venditore che è una riproduzione ed è per questo che ne stiamo parlando nella medesima discussione,alla luce del sole. Cosí se sta qualcuno che vuole leggere.....legge. Piú di questo.... Non si può segnalare. Non con le modalitá della piattaforma. O meglio,non vi sono le giuste opzioni per segnalare QUESTO CASO specifico. Ecco Quella nota aggiuntiva che ha messo DOPO il venditore nella 9 foto,dovrebbe FARNE PARTE del titolo. A noi lamonetiani appassionati "purtroppo" piace la CHIAREZZA.
    2 punti
  7. Non mi sembra di ricordare molte monete con archi di trionfo raffigurati nei rovesci , alcuni esempi di Claudio , Augusto e Traiano . Quello di Claudio era ubicato in Via Lata , attuale Via del Corso , scomparso Quelli di Augusto erano nel Foro , scomparsi Quello di Traiano era ubicato all' ingresso del suo Foro
    2 punti
  8. Da wikipedia: "Alegorìa del café y el banano" del pittore italiano Aleardo Villa, 1897 Tra parentesi, l'allegoria mi pare piccante: l'uomo che regge il casco di banane al centro del dipinto guarda compiaciuto il gruppo di donne e così facendo le banane e quella posa "fallica" diventano un'allegoria sessuale (mia impressione..)
    2 punti
  9. Confermo, si vedono anche A e D di FRA DAN... Venivano tosati così per somigliare ai nuovi soldini di Andrea Dandolo, lucrando sulla differenza di metallo nobile. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  10. Questo è veramente molto raro,peccato per quel maledetto buco
    2 punti
  11. Mi autocito per postare quanto promesso tempo fa. Faccio una breve premessa. Quando si fa una pubblicazione si può star pur certi che appena si va in stampa viene fuori una moneta inedita. Una sorta di legge di Murphy che colpisce gli autori... E secondo voi io potevo essere immune a tale "legge"? Dopo pochi mesi dalla pubblicazione de "Lo duca de Sora" in cui catalogo le sue monete, ecco apparire sul mercato numismatico un cavallo inedito battuto a nome di Pietro Giovanni Paolo Cantelmo. Ovviamente in questi casi non vi è nessuna colpa da parte dell'autore essendo la moneta mai stata censita... però che sfortuna! Una moneta sostanzialmente rimasta invariata (salvo piccole varianti) dai tempi in cui fu correttamente classificata dal Lazari nel 1856 che ne sciolse la legenda, ha atteso di apparire a qualche mese di distanza dalla mia pubblicazione! Ovviamente ho subito scritto una addenda allo studio precedente pubblicandola per continuità editoriale nel quaderno di studi "Appunti Numismatici 2023" edito dal Circolo Numismatico Romano-Laziale in cui presento la nuova variante inedita e ipotizzo i motivi della sua particolare coniazione. Fatta questa doverosa premessa, finalmente la moneta: Come si può osservare la moneta si presenta come il classico cavallo con i gigli dell'arme di Francia racchiusi in uno scudo gotico coronato ma, a rendere inedita la moneta, è la presenza al R/ di cerchietti posizionati in numero di 4 negli spazi tra le braccia della croce ancorata. Qualcuno magari malignamente sorriderà per quanto avvenuto, io invece sorrido perché questa nuova variante ha permesso di ravvivare la ricerca che sembrava ormai destinata a finire. Ennesima dimostrazione che la parola fine in Numismatica non esiste. E la ricerca continua...
    2 punti
  12. Nei Sec. XVI e XVII il personale della Zecca di Napoli era diviso in due categorie: gli Ufficiali e gli operai. I primi, in numero di nove, erano contraddistinti e remunerati in base alle loro funzioni ed al modo con cui erano venuti in possesso dell'ufficio. Il Mastro di Zecca. Era responsabile del buon andamento di tutti i lavori ed ordinava la coniazione delle monete sui tre metalli, in applicazione delle norme emanate dalla Regia Corte. Aveva il diritto di apporre le sue iniziali sulle monete. Il Credenziere maggiore, o della bilancia grande, campionava e «liberava» le monete. Il Credenziere della Sajolla, o della bilancia piccola, pesava le monete, pezzo per pezzo, durante la coniazione. Il Mastro di prova. Eseguiva le prove dell'oro e dell'argento che entrava nella zecca e delle bontà del metallo con cui venivano coniate le stesse monete. Apponeva la sua sigla sulle monete. Il Mastro di cugno. Lavorava i conii ed i punzoni per le monete e vi apponeva anch'egli la sua sigla. Il Comprobatore. Assisteva il Mastro di prova nelle sue funzioni. Il Guardaprova. Assisteva agli assaggi delle monete coniate e conservava di ogni liberata alcuni pezzi. Il Campione. Vigilava sul buon funzionamento delle bilance e dei pesi delle monete. Il Giudice delle differenze. Derimeva eventuali controversie tra il Mastro di prova ed il Comprobatore. Tutti gli ufficiali della Zecca avevano diritto ad un determinato numero di aiutanti. Gli operai invece erano divisi e remunerati secondo il lavoro che svolgevano. Gli Obrieri. Avevano la funzione di ridurre in «zagarelle», o lamine, i pezzi quadrangolari di metallo necessario per la coniazione. Gli Affilatori. Mediante forbici adatte riducevano in tondelli le lamine e ne verificavano il peso. I Coniatori. Erano gli operai addetti ai lavori di coniazione delle monete. I Trafilatori. Erano addetti alle trafile, ossia a quella macchina, composta da due cilindri metallici, che rendeva lisce le lamine (questa macchina entrò in funzione con la coniazione al bilanciere). Ad ogni trafila erano addetti cinque operai. Fonte: G. De Sopo, Le monete di Napoli. L’evoluzione della tecnica monetaria e le varianti della zecca napoletana dal 1516 al 1859. Luigi Regina Editore - Napoli - 1971.
    1 punto
  13. Per condivisione: D\ + FERDINANDVS : PRINCEPS CASTEL Campo inquartato con le armi di Aragona nel 1° e 4°, di Castiglia e Leon nel 2° e 3°, entro circolo lineare. R\ REX: SICILIE: ET : ARAGONV Stemma coronato di Aragona e Sicilia, a d. sigla C, entro circolo lineare.
    1 punto
  14. Salute una tematica per una collezione numismatica potrebbe essere quella di collezionare monete con raffigurazioni di archi di trionfo e studiarne la loro storia. Arco di Settimio Severo Questo è un articolo, a riguardo, pubblicato su "Il Giornale della Numismatica"(rivista che si trova online a cui ci si può iscrivere per ricevere le copie gratuitamente online) https://www.ilgiornaledellanumismatica.it/teche-gdn-quegli-archi-moneta-un-vero-trionfo/ Poi c'è anche questo articolo da engramma.it http://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=1703 Se volete aggiungervi con qualche vostra considerazione o con qualche vostro contributo avrei piacere che lo faceste. ....da continuare....... odjob
    1 punto
  15. Buon giorno a tutti, Il Circolo Numismatico Romano-Laziale è lieto di annunciare che il 28 aprile 2023, nella Sala della Protomoteca in Campidoglio, si terrà la Giornata di Studi: La Moneta a Roma: dai Barbari all’Era Moderna L’evento è organizzato dal Circolo Numismatico Romano-Laziale, promosso dalla Presidenza dell’Assemblea Capitolina e patrocinato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Roma Programma Moderatore: Riccardo Sideri Ore 10:00 - Saluto della Presidente dell’Assemblea Capitolina: Svetlana Celli Ore 10:15 - Riccardo Sideri: Saluti e apertura del Moderatore Ore 10:30 - Bernardino Mirra: La Moneta a Roma, 25 secoli di Storia Ore 11:00 - Fabio Scatolini: Invicta Roma: le emissioni dalla caduta dell’Impero Romano alla fine del periodo bizantino Ore 11:45 - Giorgio Fusconi: Le prime emissioni pontificie: gli Antiquiores Ore 12:30 - Eventuali domande del pubblico Ore 13:00 – Pausa pranzo Ore 15:00 - Gianluca Mandatori: Da Provins al Campidoglio: fortuna, evoluzione e diffusione del denaro provisino Ore 15:45 - Bernardino Mirra: Gli Hamerani, una dinastia di incisori Ore 16:30 - Davide Fabrizi: Presentazione del volume “Lo Duca de Sora” Ore 17:15 - Eventuali domande del pubblico Per qualsiasi informazione contattare: [email protected]
    1 punto
  16. L a moneta sole era per caravelle82 Se è ancora troppo grande usa questa c'è qualcosa che non va
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  17. Danimarca: la più antica iscrizione riferita ad Odino scoperta su un disco d’oro Gli scienziati hanno identificato la prima iscrizione conosciuta riferita al dio nordico Odino su parte di un disco d’oro rinvenuto nel tesoro di Vindelev trovato da due archeologi dilettanti nel 2020. Uno dei più grandi tesori scoperti di recente, il tesoro di Vindelev contiene 800 grammi di oro. Trovati da due vecchi amici e archeologi dilettanti in un campo a Jelling, in Danimarca, gli antichi manufatti ora rivelano segreti del passato e riscrivono la storia antica! La scoperta è cruciale perché ora abbiamo prove della mitologia norrena 150 anni di quanto si pensasse e cioè all’inizio del IV secolo. Il tesoro scoperto in Danimarca includeva grandi medaglioni delle dimensioni di piattini e monete romane trasformate in gioielli. È stato portato alla luce nel villaggio di Vindelev, nello Jutland centrale, e soprannominato Vindelev Hoard. Gli esperti ritengono che sia stato sepolto 1.500 anni fa, per proteggerlo dai nemici o per placare gli dei. I motivi scoperti sul disco sono stati prodotti in matrici (timbri) di bronzo. L’iscrizione corre da destra a sinistra ed era originariamente scritta da sinistra a destra nella matrici. Gli studi su due medaglioni d’oro di 1.600 anni che fanno parte del tesoro hanno portato alla scoperta di lunghissime iscrizioni runiche in cui compare il nome del dio supremo degli Aesir, Odino. Un bratteato d’oro, un sottile pendente ornamentale, recava l’iscrizione “Egli è l’uomo di Odino”, con molta probabilità riferito a un sovrano. Sul medaglione d’oro c’è anche il ritratto di un re sconosciuto o di un uomo, che potrebbe aver avuto il (soprannome) nome “Jaga” o “Jagaz”. L’iscrizione corre in circolo attorno al motivo e mostra un volto di re visto di profilo e con una bella acconciatura. Davanti al viso sono una svastica e un semicerchio che forse simboleggiano il sole e la luna. Sotto la sua faccia si trova un animale a quattro zampe, presumibilmente un cavallo, con un’imbracatura marcata e qualcosa che gli esce dalla bocca. L’orecchio del cavallo punta verso la bocca aperta del re. . Questa straordinaria scoperta è stata fatta dal linguista Krister Vasshus del Museo Nazionale in Danimarca e dalla runologa e ricercatrice di sceneggiature Lisbeth Imer. “È una delle iscrizioni runiche meglio eseguite che io abbia mai visto”, ha detto Imer. Le rune sono simboli usati dalle prime tribù nordeuropee per comunicare per iscritto. I manufatti sono esposti al Museo Nazionale di Copenaghen. https://www.scienzenotizie.it/2023/03/09/danimarca-la-piu-antica-iscrizione-riferita-ad-odino-scoperta-su-un-disco-doro-4866918
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  18. DE GREGE EPICURI C'è anche il sesterzio di Nerone (RIC 143), ma non so quale trionfo celebrasse.
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  19. Nutro pochi dubbi sull'autenticità della moneta al di là della M. Peso e dimensioni confermano il fatto che la moneta sia in argento e non rivestita. Sicuramente le mie foto lasciano a desiderare non avendo una luce ottimale e potendole fare solo con il cellulare. Infatti la mia domanda iniziale non verteva sull'autenticità ma su una mia errata identificazione del simbolo dietro l'elmo. Posto altre foto che magari potranno aiutare una miglior valutazione. Per le macchie scure credo siano dovute al fatto che la moneta abbia subito variazioni chimiche dell'ambiente esterno ad esempio assenza di ossigeno e conseguente accumulo di anidride carbonica. Vi ringrazio però perché da ogni confronto si impara sempre qualcosa.
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  20. Bella, rara e particolare emissione. Se non l'hai già mi permetto di consigliare il testo di Maurizio Bonanno - Le monete "locali" di Messina.
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  21. TROVATO A VINDELEV UNO DEI TESORI D’ORO PIÙ GRANDI, PIÙ RICCHI E PIÙ BELLI DELLA STORIA DANESE Alcuni degli oggetti hanno motivi runici e iscrizioni che potrebbero alludere alla mitologia norrena Ole Ginnerup Schytz aveva appena acquistato un metal detector e stava vagando per i campi quando si è imbattuto nell’oro, secondo il Vejle Museum dove sarà esposto il tesoro. La scoperta è stata fatta circa sei mesi fa, ma fino ad ora è stata tenuta segreta. Il tesoro, che pesa poco meno di un chilogrammo, comprende un medaglione delle dimensioni di un piattino e circa 22 oggetti d’oro. La scoperta di un’enorme quantità di oro indica che il sito era una postazione importante nella tarda età del ferro. “Sebbene il toponimo Vindelev possa essere associato al tempo della migrazione, non c’era nulla che suggerisse che un signore della guerra o un uomo di alto rango vivesse qui molto prima che il regno danese emergesse nei secoli successivi“, ha affermato Mads Ravn, direttore della ricerca per Vejlemuseernes. Mads Ravn ha proseguito nella sua dichiarazione: “Nei primi anni del 500 quest’uomo ha scelto di sotterrare il tesoro, forse per salvarlo da una guerra, forse vittima di poteri superiori”. Il tesoro di Vindelev è costituito da medaglioni delle dimensioni di un piattino e monete romane trasformate in gioielli. Una pesante moneta d’oro dell’imperatore romano Costantino il Grande (285-337 d.C.) Alcuni degli oggetti hanno motivi runici e iscrizioni che potrebbero alludere alla mitologia norrena. Uno dei reperti più importanti è un bratteato con una serie di rune e una testa maschile. È visto di fronte a un cavallo, sotto vediamo la testa e un uccello che comunica con l’uomo. Tra il muso e gli arti anteriori del cavallo c’è un’iscrizione runica, che recita ‘houaʀ’ secondo le prime interpretazioni significa “Supremo”, “L’Alto”. È possibile che “l’alto” si riferisca a un sovrano, forse anche al capo che ha seppellito il tesoro, ma secondo la successiva mitologia norrena, questo termine è associato alla divinità Odino, hanno detto gli archeologi. Particolare ingrandito del bratteato a nostro avviso più significativo, si evidenziano il cavallo e le rune. Tra il muso e gli arti anteriori del cavallo c’è un’iscrizione runica, che recita ‘houaʀ’ secondo le prime interpretazioni significa “ Il Supremo”, “L’Alto” Un bratteato (dal latino bractea, sottile pezzo di metallo) è una moneta piatta, sottile, battuta su una singola faccia in oro o argento Secondo studi preliminari, la ricchezza potrebbe essere stata posta come sacrificio agli dei durante un periodo particolarmente tumultuoso. Alcuni credono che in questo periodo si trovino le fondamenta della società dell’era vichinga e di un regno danese unificato. Sono stati trovati più di 40 kg di oro relativi all’età del ferro. Ma le dimensioni, la quantità e i dettagli tecnici degli oggetti del tesoro ora ritrovati a Vindelev sono del tutto unici. Il tesoro sarà in mostra al Museo di Vejle in Danimarca da febbraio 2022. Fonte: Vejle Muserne https://www.larazzodeltempo.it/2021/vindelev/
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  22. Altro dettaglio che potrebbe essere interessante, queste sviste le ho riscontrate solo sui numeri di serie bassi. Il numero di serie piu alto che presenta questo errore è proprio il mio che inizia con “3”.
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  23. Purtroppo @antvwaIa non si connette al forum dal 2018 (anche se potrebbe leggere senza loggarsi), ho comunque inviato un MP a @Clar622 al quale faccio i complimenti per l'acquisto petronius
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  24. Buonaserata mi aggancio a questa discussione, poiché vorrei farvi vedere un paio di patine a bersaglio, creatasi in modo diverso , su due monete da 1 lira 1909 e 1913, una più grande (1913) un'altra più piccola (1909)
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  25. Si è vero scusate ho sbagliato(il periodo) con il 1797.............chiedo venia.🙏🏼
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  26. Buonasera questo è il mio primo post e vorrei avere il vostro parere su questo zecchinino di Francesco Erizzo. Come potete notare nella legenda del dritto finisce con S M VENE e non con VENET, per quello che ho potuto ricercare nei database online e sul CNI questa variante non l'ho vista, sul Papadopoli purtroppo non ho potuto verificare. Ringrazio sin d'ora a quanti vorranno rispondere. Giovanni Melior est sapientia qvam vires Francesco Erizzo doge XCVIII, 1631-1646 Zecchino, AV 3,49 g. FRANC ERIZZO S M VENE S. Marco, stante a s., porge il vessillo al Doge genuflesso; lungo l’asta, D V X. Rv. SIT T XPE DAT Q TV – REGIS ISTE DVCAT Il Redentore, benedicente, stante di fronte entro aureola ellittica. Paolucci 1. CNI ¾
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  27. Va beh che se si può mettere in vendita una comune moneta da 1 euro a 20000 euro, su e-Bay, vuol proprio dire che si può fare di tutto e non c'è un minimo di filtro e di tutela dell'acquirente... personalmente dico solo "per fortuna che c'è questo forum che dà una mano a chi ne capisce poco", ma sfortunatamente non tutti lo conoscono e frequentano, soprattutto prima di effettuare un acquisto. A meno che non sia qualcuno consapevole che è un falso (ma a 80 euro dubito!) o che non siano rilanci ad arte del venditore stesso, mi dispiace per chi la comprerà, quella moneta... anche se è proprio il caso di parlare di "incauto acquisto", in questo caso.
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  28. 1 punto
  29. suberata non è sicuramente: oltretutto il peso è ai livelli massimi dell'emissione. La M è insolita ma a mio parere la moneta è autentica. Anche le corrosioni sull'argento non lasciano dubbi
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  30. Spero con tutto il cuore che la tua moneta (che, tra l'altro, pare suberata a vederla meglio) sia autentica. Ma, perdonami, i caratteri delle due scritte almeno dalla foto sono completamente differenti. Però io guardo una foto molto contrastata e tu hai l'originale in mano.
    1 punto
  31. Arco di trionfo di augusto - Colonia Patricia. Arco doppio su viadotto o acquedotto o monumento su edificio pubblico? Carro trionfale trainato da due elefanti Arco trionfale ? - Colonia Patricia Denario di augusto Arco doppio su viadotto o acquedotto Quadriga trionfale
    1 punto
  32. Ci sono monetine che sono gioielli per esecuzione e rarità, anche se quest'ultima non sempre è riconosciuta. Ciò vale, ad esempio, per molti Giuli. Ne presento uno di papa Alessandro VIII (al secolo il veneziano Pietro Ottoboni) che il MIR classifica al nr. 2090/1 e considera R. In realtà la moneta è apparsa solo 2-3 volte in asta negli ultimi 20 anni, e sempre in conservazione medio-bassa; la rarità indicata è una specie di convenzione per il MIR, che a varie monetine "umili", ma decisamente rare, attribuisce una grado generico, quasi senza scala. L'esemplare proposto non è a mia conoscenza stato esitato in asta, ed è stato acquistato da un commerciante esperto ed appassionato. E' un "top pop" anche se mai chiuso in slab, a prescindere ...
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  33. Quello di Francesco Dandolo è il primo soldo di Venezia. Arka Diligite iustitiam
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  34. Ciao, da quanto ho potuto leggere è vero. Da autodidatta però, la curiosità di vederne uno dal vivo mi ha spinto ad acquistarlo. Nella descrizione non c'era scritto ovviamente che è stato ripatinato (se la ripatinatura è stata effettivamente applicata). Chissà 🙂 ANTONIO
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  35. Le patina nera e' anche il più facile processo di brunitura di tantissimi restauratori, a me nn piacciono molto, solo un mio modestissimo parere
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  36. Provo a cercarla ma sono poco fiducioso...sono passati 10 anni... Vi aggiorno !
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  37. Sinceramente non mi sta bene questa cosa. Ho mandato un sms anche all'autrice dell' annuncio,avvisandola della riproduzione e che deve specificarlo. Non posso far altro.
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  38. DE GREGE EPICURI Che la giacitura sia la stessa in tutte le parti della moneta non è del tutto vero: ad es., in caso di ripostigli con monete di diversa composizione, la parte rimasta in contatto può assumere caratteristiche particolari.E mi vien da pensare che lo stesso potrebbe accadere se la moneta fosse in contatto con piccoli pezzi di minerale o metallo specifico. Però non me la sento di dire di più.
    1 punto
  39. DE GREGE EPICURI @ARES IIISicuramente un campo difficile, con poche monete reperibili e poca bibliografia, ma non per questo meno interessante. Personalmente, conosco poco le imitative in argento di questo periodo. Anzitutto (e lo dico in modo provocatorio) siamo sicuri che sia una imitativa e non un a moneta ufficiale? Certo il ritratto è abbastanza atipico, ma qui bisogna sentire @Ross14 Le scritte però sembrano del tutto congrue, cosa un po'insolita per una imitativa. Peso e diametro? E la moneta-modello qual è esattamente?
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  40. @Releo Visto che ti piacciono i mezzi carlini di Filippo III ti posto un esemplare per me particolare...
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  41. Carini, sì, e sicuramente hanno fatto incuriosire un sacco di ragazzini portandoli verso la numismatica, ma... quanti danni fanno?
    1 punto
  42. magari li mettessero ora questi gadget nelle merendine....
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  43. Albania, 1 Lek 1926 Roma, moneta classificata rara dal Montenegro , coniata in 1 milione di esemplari, pescata a 1 euro (peccato per il colpetto...)
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  44. Non te la prendere Davide, in numismatica come anche tu stesso hai scritto, non c'è mai fine alla ricerca, soprattutto poi per questo tipo di monetazione e per il periodo molto breve e travagliato. I cavalli, soprattutto quelli di Ferdinando, sono una vera e propria miniera e questo vale anche per tutti gli altri regnanti. Però effettivamente questa variante, molto interessante tra l'altro, poteva uscire fuori un po prima, non per altro per il tempo che poteva passare più a lungo tra la pubblicazione del libro e una nuova variante. Comunque ciò non toglie proprio niente al grande lavoro da te svolto nello studio e nella pubblicazione di queste care monete.
    1 punto
  45. Io sono un piccolissimo collezionista, per solo piacere. Sono consapevole che a mio figlio non interessano molto le mie variegate collezioni ( qualche autografo, qualche libro di pregio, qualche serigrafia autografata ed autenticata) e che pertanto saranno vendute. Inserirò clausula testamentaria che non potranno essere alienate se non dopo 20 anni dal mio saluto al mondo. Un saluto a tutti.
    1 punto
  46. Ciao a tutti, oggi posto per condividerlo con voi, un un sesterzio di Filippo II con patina verde intonsa, proveniente dall' Asta Roma Numismatics. Allego descrizione dell'asta: Philip II, as Caesar, Æ Sestertius. Rome, AD 244-246. M IVL PHILIPPVS CAES, bare head and draped bust right / PRINCIPI IVVENT, Philip II standing left, holding globe and spear; S-C across field. RIC 256a; C. 55, 56. 18.85g, 34mm, 1h. Ex Chapdelaine Collection, Roma Numismatics E-Sale 27, 28 May 2016, lot 789.
    1 punto
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