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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/03/23 in tutte le aree
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Bella come Biancaneve. Ha 3800 anni. Studi genetici rivelano l’origine di un popolo straordinario che si è estinto Erano indo-europei in migrazione? E la “Biancaneve” di Tarim – scomparsa 3800 anni fa – con tratti così occidentali, da dove veniva? Tanti gli interrogativi che erano aperti su uno dei luoghi sacri più semplici ed eleganti del mondo. La necropoli di barche del Tarim. In Cina. Veduta aerea del cimitero di Xiaohe. © Wenying Li, Istituto di reperti culturali e archeologia dello Xinjiang Un luogo di sabbia, desolato, che presenta tante dune, come un mare prosciugato, all’interno di una zona oggi desertica, ma un tempo attraversata da fiumi. Una terra un tempo ricca e feconda. Su una di queste dune, nel 1910, un contadino che vagava nella zona desertica aveva visto pali piantati nella sabbia e barche ormeggiate, ad ogni palo. Come avviene in una laguna. Mettiamo, a Venezia. Pensiamo a tanti pali e a tante barche a remi, ormeggiate, a Venezia. Ma qui le barche ormeggiate erano sprofondate nella sabbia. Ogni barca era protetta da una coperta di cuoio e conteneva un defunto perfettamente conservato, vestito, dotato di corredi anch’essi perfetti. Il sito si presentava con numerosi elementi decorativi. Manufatti con simboli sessuali. E formaggi che avrebbero accompagnato – come sostentamento – chi era partito per un lungo viaggio. Documentazione novecentesca dell’apertura di una delle barche Inutile dire che il contadino pensò di essere arrivato nell’Aldilà, quando spostando la coperta di cuoio di una delle barche si trovò di fronte un volto così, perfettamente conservato. E fuggì disperato, pieno di terrore. Ma attorno a ciò che raccontò si svilupparono le prime verifiche. Siamo fronte di una conservazione straordinaria. Dalla barca della necropoli al Bowers Museum per una mostra Gli studiosi che, nel tempo sono giunti in quel luogo, sono rimasti stupefatti dalle fisionomie occidentali dei defunti, che sono perfettamente conservati senza il ricorso a particolari sostanze. Si pensa che siano il clima del luogo e la qualità del terreno ad aver favorito questo processo straordinario. Ma pure la necropoli ha qualcosa di straordinariamente unico. Mostra elementi culturali precipui. Sotto il profilo fisionomico colpì, in particolar modo, la bellezza occidentale di una giovane donna. Non che non esistano altre bellezze. Ci sono bellezze orientali, bellezze africane, bellezze indie, bellezze arabe eccetera. Ma questa, oggettivamente, presenta tutti i canoni del nostro mondo. Questa giovane donna – scomparsa nel 1800 a. C. – fu chiamata Bella di Loulan o, durante una mostra americana dei reperti, Biancaneve, perchè il suo volto, la statuaria bellezza, la posizione nella barca, l’eleganza, i capelli che morbidamente scendono sulle spalle e sul petto, le ciglia lunghe e inarcate, gli occhi tondeggianti che ricordano un’antica e vasta gamma espressiva rinviavano al personaggio delle nostre fiabe, sotto la teca di cristallo. Ma la stessa elegante cura è presente anche nelle altre barche. Ogni defunto è perfettamente vestito, con attenzione ad ogni particolare, al punto che – visto con l’occhio di oggi – pare che tutte le barche e i loro occupanti si accingessero a partire, in corteo, come gli invitati a una gioiosa ed elegante cerimonia nuziale. Non c’è nulla di terribile e di definitivo. Non c’è fuoco, non ci sono divinità infernali, non ci sono cani dell’Aldilà, né mostri. Non c’è Morte in questa morte. Ma chi erano questi uomini? E qual era il loro segreto? Il volto autentico della giovane donna, spicca con eleganza dagli abiti alla mostra del 2010 al Bowers Museum Ora un studio genetico condotto da ricercatori cinesi è arrivato a una conclusione. Un tempo ritenuti migranti di lingua indoeuropea provenienti dall’Occidente, gli uomini mummificati dell’età de Bronzo trovati nel bacino del Tarim si rivelano essere una popolazione indigena locale con profonde radici asiatiche. In sostanza, gli studiosi cinesi, sostengono che quelli di Tarim erano gli abitanti antichissimi del luogo, che non si fusero con altre popolazioni in movimento. Quindi non si fusero né con le popolazioni che avrebbero portato alla nascita dei cinesi moderni né discendevano dagli europei. Fu una comunità culturalmente molto avanzata, in grado di colloquiare con le popolazioni vicine, di avviare interscambi ma portata all’endogamia, considerato il fatto che non appaiono segni di fusione genetica con altre popolazioni. Le sepolture indicano una fortissima identità etnica. Fu forse questa diversità culturale ad annullare la possibilità di matrimoni misti? Chiusi in se stessi, come comunità, ma aperti ai commerci e agli scambi. E, infine, estinti. “Dalla fine degli anni ’90, la scoperta di centinaia di resti umani naturalmente mummificati risalenti a un periodo compreso orientativamente tra il 2.000 a.C. al 200 d.C. nel bacino del Tarim ha attirato l’attenzione internazionale a causa del loro aspetto fisico cosiddetto “occidentale“, dei loro vestiti di lana infeltriti e intrecciati e della loro economia agropastorale che comprendeva bovini, ovini e caprini, frumento, orzo, miglio e persino formaggio kefir ( un latte fermentato, simile allo yogurt, originario del Caucaso e del Tibet, ndr.) – afferma Christina Warinner del’ Istituto Max Planck di antropologia evolutiva di Lipsia – Sepolte nelle bare delle barche in un deserto arido, le mummie del bacino del Tarim hanno a lungo sconcertato gli scienziati e ispirato numerose teorie sulle loro origini enigmatiche”. Un mascherone trovato nella sabbia “Per comprendere meglio l’origine della popolazione fondatrice delle mummie del bacino del Tarim, che per prima si stabilì nella regione in siti come Xiaohe e Gumugou intorno al 2.000 a.C. – prosegue Christina Warinner – un team di ricercatori internazionali dell’Università di Jilin, l’Istituto di paleontologia e paleoantropologia dei vertebrati, il Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology, Seoul National University of Korea e Harvard University hanno generato e analizzato dati sull’intero genoma di tredici delle prime mummie conosciute del bacino del Tarim, risalenti a un periodo compreso tra il 2.100 e il 1.700 a.C., insieme a cinque individui risalenti a circa 3.000-2.800 a.C. nel vicino bacino di Dzungarian. Questo è il primo studio su scala genomica delle popolazioni preistoriche nella regione autonoma uigura dello Xinjiang e include i primi resti umani ancora scoperti della regione”. I risultati? Bella e tutti gli altri della sua misteriosa etnia appartenevano a un “isolato genetico“, che non si mescolò con nessun altra etnia. Discendevano da una popolazione pleistocenica – gli euroasiatici del Nord – un tempo diffusa, ma che era in gran parte scomparsa entro la fine dell’ultima era glaciale. Loro furono tra i pochi a resistere, a proclamare la propria diversità, conservandola, fino a scomparire. Secondo gli studi, non ebbero discendenti. Restano però i loro lontani cugini, anch’essi discendenti dallo stesso ceppo: le popolazioni indigene della Siberia e dell’America che condividono con i Tarim il 40 per cento dei geni. Anche nel nostro corredo genetico esistono tracce di parentela, ma il legame non è particolarmente stretto. PER LEGGERE L’INTERA RICERCA DEGLI STUDIOSI, è POSSIBILE CLICCARE SUL LINK QUI SOTTO https://www.nature.com/articles/s41586-021-04052-7#citeas https://www.stilearte.it/bella-come-biancaneve-ha-3800-anni-studi-genetici-rivelano-lorigine-di-un-popolo-straordinario-che-si-e-estinto-2/4 punti
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Aggiornamento finale da LEU...... Odisseo thank you for your information. We have informed the buyer and will take the coin back for a full refund. Kind regards Lars Rutten3 punti
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Probabilmente arriva dalla Germania: è frequente che i crucchi impiastriccino i bronzi con patine farlocche verdi. Una volta presi una moneta che in foto aveva una bella patina verde, ma arrivata a casa era evidente che fosse una vernice; è bastato passare dell'acetone per togliere quell'obbrobrio.2 punti
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Le monete, anche consumate come questa, non si buttano mai Casomai, si può regalare a un amico come portafortuna .....😊2 punti
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Ciao a tutti, oggi posto per condividerlo con voi, un un sesterzio di Filippo II con patina verde intonsa, proveniente dall' Asta Roma Numismatics. Allego descrizione dell'asta: Philip II, as Caesar, Æ Sestertius. Rome, AD 244-246. M IVL PHILIPPVS CAES, bare head and draped bust right / PRINCIPI IVVENT, Philip II standing left, holding globe and spear; S-C across field. RIC 256a; C. 55, 56. 18.85g, 34mm, 1h. Ex Chapdelaine Collection, Roma Numismatics E-Sale 27, 28 May 2016, lot 789.2 punti
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E’ una moneta di grande interesse quella che tra pochi giorni verrà battuta nell’asta Leu. Leu, Web Auction 25, 11-14.3.2023, 110 LUCANIA. Poseidonia. Circa 530-500 BC. Stater (Silver, 28 mm, 7.34 g). ΠΟM Poseidon, nude but for chlamys draped over both his arms, striding right, brandishing trident held in his right hand and extending his left hand; cable border. Rev. ΠΟMΕ Same type as the obverse, but incuse and to left. Gorini 5. HN Italy 1107. Naville V (1923), 507 (same obverse die). A rare variety with longer legend on the reverse. Light scratches and with a graffito on the reverse, otherwise, very fine. From a European collection, formed before 2005. Il nomos di Poseidonia a rovescio incuso con non comune legenda ΠΟMΕ presenta il medesimo conio d’incudine dell’esemplare della vendita Naville V, 1923, n. 507, come rilevato con estrema precisione dai compilatori. Si tratta di un catalogo notevole, composto in massima parte dai cd. “doppi” del British Museum provenienti da importanti collezioni e le cui riproduzioni fotografiche, benché probabilmente tratte da calchi, consentono con buona attendibilità il riconoscimento dei conii. Naville V, 1923, 507 (coll. R. Payne-Knight) L’incuso in oggetto faceva parte della raccolta di R. Payne-Knight ed appare singolare che nel catalogo di Brousseau (2003), consultabile online, questo esemplare non venga censito, a differenza degli altri provenienti dalla medesima vendita. Considerata la precisione e l’estrema perizia dello studioso si è trattato con ogni probabilità di un’omissione involontaria. Allo stato attuale non sono riuscito a reperire ulteriori pezzi battuti dallo stesso conio di D/. La moneta pertanto appare di estrema rarità e interesse, elementi accresciuti da una ulteriore peculiarità, anch’essa rilevata dai compilatori: l’eccezionale presenza della legenda nella forma ΠΟMΕ al rovescio al posto dell’usuale ΠΟM. L’etnico composto da quattro lettere non sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo) attestato sullo statere, ad eccezione di un esemplare su cui si è discusso (non senza riserve) e dove tuttavia compare al D/. https://www.lamoneta.it/topic/172659-poseidonia-incuso-con-pose/#comment-1939936 La legenda in forma allungata (quattro o cinque lettere) è invece documentata da alcune serie di dracme. https://www.acsearch.info/search.html?id=7451613 (4,33 g) https://www.acsearch.info/search.html?id=6296394 (3,22 g) Siamo pertanto di fronte ad un unicum o qualcuno è a conoscenza di stateri simili a quello in esame?2 punti
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Condivido questa piastra sebeto 1736. Lo stato di conservazione non è sicuramente eccezionale,tutt'altro ( l'ombra sulla moneta l'ho causata io scattando la foto ) ,ma al rovescio,nella palla dello spazio/Medici,i gigli sono presenti in posizione invertita (1/2 ) Cosa ne pensate? Auguri a tutti di buon anno.1 punto
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Se è un conio rozzo di conseguenza sono rozzi tutti gli elementi che lo compongono, simbolo compreso... Comunque queste emissioni sono monete affascinanti,le pubbliche sono abbastanza comuni,più rari i grani e ancora di più i tornesi...1 punto
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Il rovescio assomiglia molto ad un quinario di una tribù incerta in Europa centrale, ma con una testa (forse maschile) al dritto molto più « celtizzata» https://www.acsearch.info/search.html?id=103231421 punto
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DE GREGE EPICURI Mai visto niente di simile. Usando molta fantasia, farei queste ipotesi: - Una imitativa orientale (Pannonia?) con un rovescio di fantasia di tipo "celtico"; - Imitazione di un denario romano effettivo, che per ora non ci è pervenuto in nessun esemplare...1 punto
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Ric 603 lo dà sia per tutti e 2 i nominali https://numismatics.org/ocre/results?q=obv_leg_text%3AIvlia+pia+felix+avg+AND+deity_facet%3A"Felicitas" anche io propenderei per il dupondio però 🤔1 punto
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Come tipologia quel rovescio non è presente nella monetazione romano repubblicana.1 punto
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E' troppo grande anche per me, chi vuol leggerlo dovrà accedere al tuo link e scaricarlo, mi spiace1 punto
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Piu' che anima pia qui serve un aruspice . Il simbolo X e quello che rimane dell' elmo lo rende simile ad un denario romano , il problema e' il rovescio in cui sembra di vedere un soldato romano (?) con elmo , che corre verso destra con in mano , forse , un torques , vista la gamba molto lunga in avanti e la tunica che svolazza in senso contrario alla corsa . Se l' oggetto in mano fosse un torques , la moneta potrebbe essere una imitativa relativa alla gens Manlia Torquata , come riporta Tito Livio nel 361 a.C. , durante la guerra contro i Galli condotta dal dittatore Tito Quinzio Peno Capitolino Crispino , questi sfidò a duello un barbaro dall' enorme corporatura che rimase ucciso e dopo avergli strappato dal collo la collana e averla messa sul suo collo , prese per sempre il soprannome di "Torquato" per sé e per i suoi discendenti . Purtroppo non so dirti altro e mi dispiace . In foto due torques1 punto
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Ciao @Arka, si tratta di una GLORIA EXERCITVS. Sicuramente un lapsus calami. 😉 Buona serata da Stilicho1 punto
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Quei crateri erano zone di concentrazione di incrostazioni, nel momento in cui la moneta è stata spatinata in maniera aggressiva sono rimasti i buchi, tranquillo, è autentica..1 punto
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Ciao a tutti, oggi posto per condividerlo con voi, un un sesterzio di Treboniano Gallo con patina verde intonsa, proveniente dall' Asta Bertolami. Allego descrizione dell'Asta: Trebonianus Gallus (251-253), Sestertius, Rome, AD 251-253; AE (g 18,11; mm 29; h 12); IMP CAES C VIBIVS TREBONIANVS GALLVS AVG, laureate, draped and cuirassed bust r., Rv. VIRTVS - AVGG, Virtus standing l., resting hand on shield and holding spear reversed. RIC 126a; C 134. Untouched green patina.1 punto
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buongiorno a tutti😊, rispolvero questa discussione per inserire un'altra che ho avuto modo di acquistare... sembrava questo il posto giusto per condividerla.. in linea di massima si equivale alla mia.. questa più brillante il rovescio.. la mia precedente più brillante al dritto... ma belle entrambe1 punto
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Purtroppo in questa tipologia la data sparisce del tutto quando si consuma per l'eccessiva circolazione, è uno dei rilievi più alti, diventando di fatto non collezionabile, riponila dove desideri, ma non si butta. ps: è veramente un portafortuna, anche se senza data se ti va puoi leggerti questa discussione:1 punto
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Io posso darti un unico caso. Ordine annullato la mattina alle 7.49, rimborso arrivato alle 20.00 dello stesso giorno. Fatto lo scorso anno1 punto
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In lingua italiana l'unica opera che conosco dedicata ai sesterzi è quella di Banti / I grandi bronzi imperiali, in nove volumi da Nerva a Postumo, per la monetazione in bronzo degli imperatori precedenti bisogna rivolgersi all'opera più generalista sempre del Banti insieme a Simonetti / Corpus Nummorum Romanorum che arriva a Nerone... L'opera del Banti non è facile da reperire completa, bisogna quindi armarsi di pazienza e cercare i singoli volumi in giro, su ebay spesso capita di trovarne alcuni, qui ci sono i tre tomi del terzo volume: https://www.ebay.it/itm/125702966864?hash=item1d447b0e50:g:KUYAAOSwXgJjtsvV&amdata=enc%3AAQAHAAAAoCEUjT4YpPXHaVrRl4xpgqvcZvPo84z0BNl6Te%2BG6OivSPDcf8pfVh8qoL44qtwV1GZgMO6w%2BkcZFstXUo%2FNKUFHULEAwsO%2FhMFGiK%2FjsIT2vtKOZhiOqIO%2BziQCSaySkvi9kMXh69mhn%2BRJFocdCz5AuWCMtxLVU%2FZDeJozzDUpbPE5zKDIt02I9pfwhX%2FGtyqCILmqlU3zl05I%2BNvqTg4%3D|tkp%3ABk9SR_7-5cnUYQ1 punto
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Buonasera, dalle foto, visto il lustro e considerato che la testa di Mercurio è ben più folta della mia, uno SPL ci sta sensa dubbio alcuno.1 punto
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Moneta gradevolissima! Non la disprezzo per nulla. Io la metterei sicuramente in collezione. Ti allego la pagina del catalogo... come vedrai a me manca ancora... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CE3S/71 punto
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Sperando di farecosa gradita, se non l'avete mai vista vi propongo questa conferenza d McCabe dal titolo "The Roman Struck Bronze Coinage of Luceria and Canusium" e promossa dall'American Numismatic Society.1 punto
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Queste però sono le foto di un falso, riportato sul nostro catalogo proprio a titolo esplicativo e classificato come riproduzione di buon livello.1 punto
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Grazie. Ho imparato tanti termini nuovi e scoperto altrettante cose da guardare con attenzione. Grazie per la pazienza e per il tempo dedicatomi a spiegarmi in modo semplice dove e cosa osservare per capire le differenze1 punto
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Nel Novembre del 2020 si e tenuta una grande mostra per ricordare un grande Istituto di credito: Il Banco di Napoli, uno dei riferimenti più importanti del panorama bancario internazionale, purtroppo tristemente chiuso il 26 novembre 2018. La mostra, voluta e organizzata da Gaetano Bonelli, fondatore e direttore del Museo di Napoli, d’intesa con Giovanni Ardimento, storico monetario e perito numismatico, referente dell’area finanziaria e bancaria del Museo di Napoli in collaborazione con la Fondazione Casa dello Scugnizzo e con il sostegno del Gruppo Seniores Banco di Napoli, parte con il fine di delineare un percorso storico che possa costituire una traccia tangibile del passato glorioso del prestigioso istituto di credito che ha segnato la storia del Mezzogiorno, con uno sguardo tuttavia proiettato verso il futuro, rilanciando l’immagine e la necessità di un grande polo bancario meridionale. L’intento della mostra, unica nel suo genere vuole, non solo omaggiare la memoria secolare del Banco di Napoli, ma anche sensibilizzare, affinché possa rinascere, sulle ceneri di questa istituzione una nuova opportunità di riscatto per il Meridione. È stata predisposta della Collezione Bonelli una selezione tra le più significative testimonianze presenti nella stessa che contempla manifesti, locandine, assegni, libri, opuscoli, fedi di credito, fotografie, medaglie; un repertorio di cimeli unici ed in gran parte inediti, che per la loro varietà, hanno dato vita a quella che può considerarsi la più ricca ed articolata mostra dedicata ad una Banca. Di seguito vi riporto il video che illustra e documenta tale mostra attraverso le parole dello stesso Bonelli, Ardimento ed altre illustri testimonianze: Ho voluto condividere il video di questa mostra anche perché nel periodo del covid-19 non fu affatto facile partecipare in presenza. Buona visione e spero che presto venga riproposta con accesso al pubblico Saluti numys1 punto
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Segnalo l'uscita del n. 392 di Panorama Numismatico. Questo è il sommario: Gianni Graziosi, Immagini femminili sulla cartamoneta, II parte – p. 3 Roberto Diegi, La monetazione di tipo greco in Sicilia, 5, La monetazione di Kamarina – p. 11 Angelo Cutolo, Un rarissimo e discusso follaro battuto nella zecca di Capua sotto Roberto II – p. 17 Vito Vittorio, La monetazione di Menelik II Imperatore d’Etiopia (1889-1913), I parte – p. 25 Giuseppe Carucci, Il tallero di Carolina – p. 41 Alberto Castellotti, Una introvabile medaglia milanese – p. 43 Emissioni numismatiche – p. 46 Giuseppe Carucci, Due monete per Torino 2006 – p. 47 Recensioni – p. 49 Notizie dal mondo numismatico – p. 55 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 631 punto
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hai fatto bene, conta al primo posto la storia che queste monete si portano dietro, l'importante è che sia autentica ( e lo è ) e sufficientemente leggibile..1 punto
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Parlo da ragazzo che da poco ha compiuto 18 anni e sapere che nella desolazione lavorativa cui mi trovo davanti ci sia qualcuno che richieda personale nell'ambiente numismatico mi dà un certo sollievo. Purtroppo le mie competenze numismatiche sono ancora estremamente basilari per pensare solo di provare ad ottenere il lavoro. Chissà a livello economico all'inizio quanto si guadagni, penso poco come in qualsiasi posto.1 punto
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Contrariamente a quanto affermato dai compilatori, la legenda è retrograda anche al dritto in quanto presenta il medesimo orientamento delle lettere (da d. a s.). Andrebbe poi fatta qualche notazione epigrafica anche sul "sideways": non si tratta piuttosto di un san analogo a quello degli incusi sibariti? Vorrei poi chiedere un'informazione riguardo la rarità a chi è più esperto. Nel caso di monetazioni incuse prive di corpora di riferimento e/o in assenza di studi specifici, quali criteri concorrono alla definizione della rarità dell'esemplare? La dracma in oggetto viene ad esempio definita "estremamente rara" per la presenza della legenda retrograda al D/. Tuttavia una breve ricerca sul web evidenzia come questa peculiarità epigrafica si riscontri in realtà con una certa frequenza sulle dracme di Poseidonia: https://www.acsearch.info/search.html?id=7670378 (3,12 g) https://www.acsearch.info/search.html?id=925164 (3,38 g) https://www.acsearch.info/search.html?id=3854170 (3,44 g) https://www.britishmuseum.org/collection/object/C_1840-0217-32 (3,667 g)1 punto
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taglio: 2 euro paese: Cipro anno: 2020 (Neurologia e Scienza) tiratura: 400.000 condizioni:bb+ città: Trieste1 punto
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taglio: 2 euro paese:Estonia anno: 2020 (Antartide) tiratura: 750.000 condizioni:bb+ città: Trieste1 punto
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Ciao a tutti, la Spagna ha annunciato l'emissione di una seconda moneta commemorativa per il 2023 e il tema sarà la presidenza spagnola del Consiglio UE. Vedremo come interpreteranno questa commemorativa.1 punto
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Queste le prenderò tutte. Ho giá quella estone. La trovo una splendida iniziativa🔝1 punto
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Lituania, 2 euro commemorativo 2023 per l’Ucraina https://numistoria.altervista.org/blog/?p=312061 punto
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Buongiorno,la tua moneta presenta al dritto uno slittamento del conio verso il basso dalla zona del colletto,si nota il doppio bottone sul drappeggio sulla spalla del Re e la ribattitura delle prime tre lettere del nome,quello che leggi dopo VTR fa parte della parola VTRIVS che a causa dello slittamento di conio si è divisa... Al rovescio la parola a fine legenda si può presentare(in base al modulo da coniare e a come prende le giuste misure il coniatore)in: HIE,HIER,HIERV,HIERVS,HIERVSA, HIERVSAL,HIERVSALE(come nel tuo esemplare)e HIERVSALEM... La moneta è catalogata al numero 25,pagina 102 del Magliocca con variazioni in legenda... Complimenti, è un bel pezzo...1 punto
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Prima immagine della seconda moneta commemorativa Germania 2023 Carlo Magno1 punto
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cosa ne dite di aggiungere questo catalogo CAMBI-CRIPPA tra quelli importanti Papali, in fondo c'è una bella serie di monete d'oro, anche rare, in alta conservazione. https://issuu.com/cambicasadaste/docs/788_0691?mode=window&backgroundColor=2222221 punto
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Sempre per la serie: importanti cataloghi d'asta di monete papali beccati in giro un po' a culo... ecco il Montenapoleone 4 con la collezione Muntoni, arraffato a 4 euro ?1 punto
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Segnalo che sul sito NAC è stata completata la pubblicazione dei cataloghi visualizzabili e scaricabili in PDF delle aste della ditta. In particolare sono scaricabili i cataloghi NAC 14, 16 e 81 che rappresentano un must delle collezioni papali! http://www.arsclassicacoins.com/catalogues/1 punto
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