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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/21/23 in tutte le aree
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Buondi', Sempre belle da vedere.....in ogni posizione le si metta.6 punti
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Buonasera a tutti, come direbbe l'Amico Sergio @motoreavapore, posto la mia modello base. Piastra 120 Grana millesimo 1825 Francesco I Saluti Alberto6 punti
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Taglio: 2 euro cc Nazione: Finlandia anno: 2019 Tiratura: 500.000 Condizioni: BB+ Città: Milano Note: NEWS!!4 punti
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Chiunque, anche tu. Basta che la giri dall'altra parte, dove c'è scritto petronius3 punti
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Ci provo anch'io, ma non sono al tuo livello!!! La mia è un'ammucchiata amatoriale...3 punti
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6 Tornesi 1799 Repubblica Napoletana ex Inasta 11 lotto 1202 SPL+, conservazione eccezionale per il tipo di moneta3 punti
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3 punti
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Vista l'ammucchiata di Rocco...La serie del 1804 con qualche doppione...3 punti
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3 punti
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Ha il valore di un "buongiorno... grazie": irrisorio se provi a venderli, ma elevato per molte persone2 punti
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Ciao @fapetri2001. L'anno 238 d. C fu abbastanza particolare e travagliato in quanto tra imperatori e coreggenti furono ben 5 i personaggi che salirono al potere e si susseguiranno in pochi mesi dopo la morte di Massimino Trace e del figlio Massimo, avvenuta per mano del suo stesso esercito. Il primo fu Gordiano l insieme al figlio Gordiano ll. Poi subentrano appunto Balbino insieme a Pupieno ed infine, a dare un po di stabilità all'impero, Gordiano lll l'imperatore ragazzino che regno per circa 6 anni fino al 244 d. C 🙂 ANTONIO2 punti
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Quel giorno ero contento di poter incontrare il "papà" di uno dei miei eroi della mia infanzia ed era stata organizzata una giornata celebrativa in tuo onore e per quello che sei stato capace di creare. Ma all'improvviso non potesti venire, poiché ti sei ritrovato ad affrontare una grande battaglia e che hai combattuto con lo stesso spirito che è presente nei racconti che ci hai lasciato... "Ci rivedremo in quel luogo dove le ruote del tempo si incrociano". Buon viaggio Maestro Matsumoto. Akira "Leiji" Matsumoto ( 25/01/1938 - 13/02/2023 )2 punti
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Ora si spiega anche il discorso a ore 4. E' una sede per effettuare il distacco. Si, il discorso è coerente. Riguardo le bolle, la foto non rende giustizia ed è abbastanza sfocata. Provo, per amor di analisi a effettuare delle foto zoom-macro sulle presunte aree da te evidenziate. Grazie @Pxacaesar @Poemeniusper il contributo. Domani come posso...2 punti
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Trattasi di uno splendido e rarissimo Tallero di Margherita di Foix moneta di estrema rarità e passata nelle aste mondiali non più di quattro o cinque volte negli ultimi 70 - 80 anni ed è classificata dal CNI al n: 138, dal Ravegnani Morosini al n. 14, dal MIR al n. 137; una delle monete più eleganti e, in un certo senso, "gotiche" del primo cinquecento Italiano. Ho avuto modo di osservare attentamente ed a lungo, ed a condividere, un originale autentico di tale moneta acquistata da un caro amico, appassionato ed esperto collezionista di monete della zecca di Carmagnola (riuscì a farla sua dopo un trentennale inseguimento con l'asta 56 di Varesi lotto 406). Mi sono soffermato parecchio ed in più occasioni ad osservarla e, anche perché aiutato dall'entusiasmo del neo-proprietario, non ho potuto fare a meno di constatare personalmente la notevole fattura del conio e l'originalità del ritratto (busto velato della Marchesa in forte rilievo) una vera scultura di seducente attualità anche se eseguita 500 anni fa, ma nel contempo....delicato, oserei dire, forse grazie a quel velo che scende fluente dal capo. Il "Corpus" in una nota avverte: "questo pezzo è ritenuto da alcuni una medaglia per il rilievo e per il rovescio, da altri come moneta per il peso e la presenza delle sigle degli zecchieri. Infatti il peso, uguale a quello del Tallero, e più ancora la sigla (IIC per i fratelli Da Clivate) fanno ritenere che il pezzo avesse corso legale e fosse dunque moneta a tutti gli effetti, anzi, come ricordato da Liutprand, moneta di ostentazione. Il Ravegnani ed il Roggiero indicano come probabile autore o collaboratore nell'opera della moneta lo scultore Benedetto da Briosco, amico e "compare mio maestro Benedetto" di Leonardo Da Vinci vissuto a Saluzzo alcuni anni, coincidenti con il periodo di coniazione della moneta, autore del mausoleo gotico di Ludovico II nel coro della Chiesa di San Giovanni. L'artista Lombardo non era un incisore, ma si può a ragione pensare che ne fu il disegnatore. L'esperto numismatico Clelio Varesi (il padre di Alberto) anni fa scriveva: "Tengo a precisare che il fatto che esistano esemplari diversi dall'argento non può assicurare si tratti di medaglia, prova ne sono alcune monete Milanesi d'argento che sono state coniate in oro o in rame. Esemplari coniati con metalli diversi da quelli usati per la normale emissione potrebbero essere considerati "prove di conio" o "emissioni speciali". Lo storico ed artista Saluzzese Franco Giletta nel saggio "La Tavolozza di Leonardo" così descrive la moneta: " l'effige della marchesa, ritratta di profilo verso sinistra, con il capo coperto da un velo (probabile raffigurazione del velo vedovile in omaggio al compianto Ludovico II). La figura é rappresenta con una sensibilità, oserei dire "Leonardesca" nella resa del profilo e nel delicato panneggio del velo. Il rovescio della medaglia è caratterizzato da una sofisticata simbologia ermetica: l'albero sradicato e senza fogliame (con uno stupendo intreccio di rami che parrebbero quasi ispirarsi ai già citati nodi Vinciani della Sala delle Asse del Castello Sforzesco di Milano, in cui sono anche presenti delle raffigurazioni di stemmi appesi agli alberi) potrebbero rappresentare la scomparsa di Ludovico, lo stemma la continuazione dinastica, l'uccello il desiderio di salvare l'anima e sperare nel futuro con l'aiuto di Dio." Un amico mi comunica che all'asta Kunker di Berlino del 2 febbraio il tallero (bel rovescio, peccato per i numerosi graffi proprio sul velo di Margherita) è stato stato venduto alla bella cifra di € 27.000 + diritti (oltre cinque volte la base). Conteso tra circa15 partecipanti. Che dire, si può parafrasare una nota e famosa frase cinematografica: "E' il mercato, bellezza! il mercato! E tu non puoi farci niente!, niente!" Il mercato ha deciso che trattasi di una MONETA=tallero di ottima fattura e di particolare pregio.2 punti
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Il Grande Emilio Tevere! Mi mancano i suoi consigli, la sua esperienza, le sue email, sempre disponibile soprattutto con i principianti Un buon maestro. Fortunato a conoscerlo anche se solo per via epistolare.2 punti
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Con tutte le monete di Benedetto XIV per Ravenna, credo sia molto facile confondersi. Ho provato a verificare i cinque studi di CNI, Muntoni, Serafini e Di Virgilio, MIR. E qualcosa non mi torna neanche a me. La tua moneta o è un ibrido oppure c'è un errore nella descrizione di uno dei volumi citati. E tutto nasce forse dal CNI. Il D/ è uguale per tutte le descrizioni in esame. Il R/ presenta delle anomalie. Il CNI 213 dice RAVE_NNA, mentre il CNI 214 dice RAVENNA, C. sopra. Il Muntoni al 725 (CNI 213) dice RAVENNA, mentre al 727 (CNI 214) dice: Come al 725. Quindi, o è sbagliato il CNI o è sbagliato il Muntoni. O si tratta di un ibrido. Nel Serafini un esemplare simile sembrerebbe esistere, ma non citato da nessuno. Spero di non aver errato nell'analisi.2 punti
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Personalmente penso che per un nuovo appassionato (sopratutto se ancora giovane) l'approccio migliore per gli acquisti sia il negozio numismatico e in particolare il rapporto diretto con i numismatici professionisti. La conoscenza personale che ne deriva è auspicio di un proficuo rapporto di fiducia: sara' interesse del commerciante fidelizzare il cliente e lo stesso avra' un riferimento preciso di aiuto e consigli nel fare gli acquisti. Vedrai nel tempo che si instaura, oltre al rapporto puramente economico, anche un rapporto di fiducia e amicizia. Ma io sono vecchio e non sono abituato a vedere il mondo tutto dentro uno schermo. Se non hai fisicamente la possibilita' di recarti ad un negozio numismatico (perche' magari troppo lontano), contatta i nip (numismatici italiani professionisti). Avrai la garanzia (non assoluta) di fare acquisti sicuri e certificati. L' approccio con le aste lo lascerei ad una fase successiva , quando avrai l' esperienza di vita e la conoscenza numismatica necessaria per entrare nel mondo delle aste. In ultimo Ebay: per effettuare un acquisto da sconosciuti ci vuole una profonda conoscenza di quello che vai ad acquistare per non incorrere in sonore bastonate. Ti saluto e ti auguro un felice futuro numismatico.2 punti
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Buona sera, presento a nome del Circolo Numismatico Romano Laziale, il volume annuale : "Appunti Numismatici 2023 XI quaderno di Numismatica edito dal C.N.R.L." L’XI volume del C.N.R.L., “Appunti Numismatici 2023”, conta 360 pagine, in carattere Times New Roman n. 11, è stato stampato in 200 copie a colori su carta opaca da 120 gr, in formato A5. La copertina è 4+4 su carta patinata opaca da gr. 300 plastificata, con allestimento in brossura e cucitura in filorefe. L’XI Quaderno di Numismatica,dedicato a Giuseppe Girola, purtroppo scomparso ad aprile 2022, comprende 15 articoli, con argomenti che vanno dall’epoca preromana ai nostri giorni, la Presentazione e l’Introduzione. Alla stesura hanno partecipato: Fabio Scatolini; Riccardo Sideri; Paolo Bianchi e Franco G. Mazzanti; Gianni Graziosi; Blandor Abazi; Alessandra Parrilla; Michele Chimienti e Fabio Pettazzoni; Eliodoro Vagliviello; Davide Fabrizi; Fabrizio Leali; Rosario Greco; Antonio Cecere;Gian Franco Macri;Michele Guarisco e PatriziaDi Monte. Alcune copie di “Appunti Numismatici 2023” sono disponibili alla vendita. Il suo costo,per i non Soci del C.N.R.L.,è di:€ 15,00 più eventuali Spese Postali. Se interessati contattare via mail: [email protected] Riguardo gli articoli: Patrizia Di Monte, Presentazione Il presidente riassume gli eventi organizzati dal Circolo durante il 2022, che, anche se non tantissimi, sono stati indice della ripresa alla “normalità” dopo la pandemia. Ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla stesura del volume, collaborando o sostenendo la pubblicazione: gli Autori, le Case d’Asta, i Commercianti ed i singoli Collezionisti. Un particolare e sentito ringraziamento lo dedica al Comitato Redazionale ed agli Autori, senza i qualiXIQuaderno non avrebbe avuto vita, per l'impegno ed il sostegno profuso al completamento dello stesso. Fabio Scatolini, Introduzione Il vicepresidente sottolinea la ripresa delle attività culturali e commerciali del mondo numismatico, mettendo in risalto il ritorno del Veronafil, che si è tenuto prima a maggio e poi a novembre 2022 come da consueto per questa manifestazione. Esorta, inoltre, tutti i Soci del C.N.R.L. a partecipare maggiormente alle attività organizzate dal Circolo, come da pre-Covid. Riccardo Sideri, Problematiche sul possesso di monete. Le nuove fattispecie di reato: prime riflessioni Il 22 marzo 2022, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge n.22 del 9 marzo 2022, con la quale il Legislatore italiano ha innovato alla precedente disciplina penalistica relativa alla tutela dei beni culturali, modificando le precedenti fattispecie di reato ed introducendone di nuove. Il presente scritto ne rappresenta il resoconto e fornisce al lettore i primi spunti di riflessione in merito. Paolo Bianchi e Franco G. Mazzanti, Un misterioso obolo cumano Nella E-Live Auction 68, della Bertonlami Fine Art, è comparsa,al lotto 700,una misteriosa monetina (Fig. 1), accompagnata dalla seguente descrizione: mpania, Cumae, c. 5th century BC. Contemporary imitation of AR Obol (10mm, 0.50g, 6h). Helmeted head of Athena l. R/ Mussel shell. For prototype cf. HNItaly 527. Very interesting.” La stessa prestigiosa casa d’aste, come esplicitamente espresso nella didascalia della moneta, ipotizza che possa trattarsi di una imitazione d’epoca e segnala come molto interessante il pezzo. In questo breve articolo, dopo una necessaria introduzione alla storia di Cuma e della sua monetazione, proporremo alcuni argomenti a supporto di due possibili ipotesi: quella proposta dalla stessa Bertolami Fine Art, che interpreta tale moneta come una imitazione d’epoca antica, e quella che vede nella moneta proposta un obolo cumano a tutti gli effetti, che risulterebbe in tal caso un inedito. Volutamente non trarremo delle conclusioni: obiettivo della presente trattazione è infatti solo quello di lanciare un amo che, ci auguriamo, possa stimolare riflessioni, se non addirittura un dibattito, su questa moneta che, in ogni caso, rappresenta un unicum assoluto. Gianni Graziosi, Divagazioni fra vino e monete La storia e la coltura della vite e del vino sono fortemente legate alla vita e al patrimonio culturale delle popolazioni del Mediterraneo. Molte zecche hanno coniato monete con grappoli d’uva, tralci e foglie di vite, con anfore enoiche, crateri per mescolare acqua e vino, oinochòe, kántaharos, con le divinità collegate alla viticultura e all’ebrezza del vino: Dionisio e Bacco. L’articolo, attraverso aneddoti, iscrizioni, testimonianze epigrafiche e letterarie, cerca di ricostruire alcuni aspetti che riguardano la relazione tra la numismatica e il vino, considerato nell’antichità un dono divino. Un percorso che, dal tempo dei romani, tra notizie curiose su vini più o meno ordinari, aromatizzati e di pregio ci farà arrivare ai nostri giorni dove numerose cantine utilizzano monete per pubblicizzare i loro prodotti. Blandor Abazi, Le monete di Butrinto Tutte le monete coniate a Butrinto appartengono al gruppo delle monete “romane provinciali”, nel sottogruppo denominato “romane coloniali”, poiché le loro legende sono tutte in alfabeto latino. Alcune delle colonie e gli alleati dell'Antica Roma potevano coniare nelle loro zecche, monete chiamate dagli studiosi odierni; “Romane Provinciali”. Queste monete vennero coniate in modo che venissero meglio comprese dalle popolazioni “di lingua greca” (che usavano lettere dell'alfabeto greco nelle legende delle loro monete), principalmente ad Est e nelle regioni confinati, secondo il sistema monetario che esisteva in questi paesi prima dell'occupazione romana. Spesso queste monete vengono chiamate con il termine “Coloniali”. In passato, veniva usato anche il termine “Greche imperiali”, per indicare che erano coniate sotto l'Impero Romano ma, per lo più, con legende greche ed erano considerate parte delle cosiddette monete “greche”. Alessandra Parrilla, Le monete raccontano: la triste vita di Caligola Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico, passato alla storia col nome di Caligola, nacque ad Anzio nel 12 d.C. da Nerone Claudio Druso e Agrippina Maggiore: suo padre era un grande comandante, soprannominato Germanico per le imprese vittoriose compiute in Germania, sua madre era nipote di Augusto. Fabio Pettazzoni e Michele Chimienti, La figura umana nelle monete del Regnum Italiae nel Medioevo A volte, nell’attività di ricostruzione della storia, la storiografia può trovare aiuti imprevisti in documentazioni che potrebbero apparire di scarso rilievo. Da questa ricerca, anche se finalizzata ad un’analisi morfologica e stilistica della monetazione del Regnum Italiaesono emersi alcuni aspetti che potrebbero aiutare a comprendere meglio le peculiarità di questo territorio nell’ambito del Sacro Romano Impero. Il nostro filo conduttore sarà un’indagine di quando e di come la figura umana fu raffigurata in queste monete. Vedremo che essa comparve nel Regno d’Italia in ritardo rispetto ad altri territori ispirandosi di solito a monetazioni estere già esistenti, sino a quando l’arte italiana non inventò un nuovo stile che sarebbe divenuto quello del Rinascimento. Fabio Scatolini, Considerazioni sulle contromarche siciliane del regno di Eraclio e in particolare sulla SB 884 La zecca di Catania, operativa dal 582 d.C., emette esclusivamente nominali bronzei da 10 e, in limitate quantità, da 5 nummi, fino a circa il 627-628 d.C. Nel 620 d.C., inizia in Sicilia il fenomeno della contromarcatura dei vecchi follis, che proseguirà più massicciamente a partire dal 630 d.C., contemporaneamente alla riforma monetaria messa in atto da Eraclio. In questo periodo vengono apposte contromarche, prima sui vecchi follis da Anastasio a Giustiniano (dal 620 al 630 d.C. circa), e, in seguito (630-637 d.C.), su quelli eracliani riformati “post 629 d.C.” Le contromarche siciliane sono divise in tre tipologie, due delle quali si ritiene realizzate in Sicilia (SB882, 883), mentre la terza (SB884), per lo stile delle raffigurazioni, si ipotizza fosse apposta direttamente nella zecca di Costantinopoli su monete poi inviate in Sicilia. Sebbene questo sia plausibile, alcune evidenze dimostrano come contromarche dello stesso tipo (SB 884) furono realizzate ed apposte anche direttamente in Sicilia, spostando più avanti di qualche anno la cessazione del fenomeno della contromarcatura diretta sull’isola rispetto a quanto finora ritenuto. Eliodoro Vagliviello, Un XX nummi emesso durante il Ducato di Napoli da attribuire a Stefano III o a Stefano II? L’articolo tratta di un XX nummi emesso e circolato durante il Ducato di Napoli e, ad oggi, ancora di incerta attribuzione tra Stefano II (755 - 800) o Stefano III (818-832). Prendendo spunto dalla moneta, si ripercorre la storia del Ducato di Napoli, nonché le vicende che hanno riguardato l’apertura, risalente al 663, e l’ubicazione cittadina della zecca di Napoli sita nella Piazza detta ad Monetam, nel Rione Portanuova, ove, nel 763, Stefano II aveva una casa in enfiteusi per otto soldi d’oro l’anno. Davide Fabrizi, Addenda di un cavallo, non ancora censito dalla letteratura numismatica di settore, al volume: “LO DUCA DE SORA” Storia documentata di un ribelle alla corona aragonese e tentativo di catalogazione delle monete coniate a suo nome Viene aggiunta alla catalogazione dei cavalli, fatti coniare dal duca di Sora Pietro Giovanni Paolo Cantelmo durante il regno di Carlo VIII re di Francia, una nuova particolare variante ancora non censita. Fabrizio Leali, La grande produzione di sesini falsi e contraffatti a danno della zecca di Venezia Il presente articolo divulgativo tratta in maniera sommaria le ragioni economiche che portarono alla produzione dei sesini falsi e contraffatti, dando risalto alla grande diffusione di questa dannosa produzione per lo stato di Venezia, diffusione che lo Stato Marciano tenta di arginare, inutilmente, in ogni modo possibile dispensando condanne in ogni parte dei suoi possedimenti. Oltre ai “comuni” falsari l'interessamento di piccole zecche ufficiali al facile guadagno, con relativa enorme produzione, rende impossibile arginare il fenomeno a tal punto che l'autorità monetaria di Venezia decide l'abbandono, caso più unico che raro, della coniazione dei “famigerati” sesini. Davide Fabrizi, Ulteriore aggiornamento alla monetazione di rame della zecca di Napoli. Un tornese di Filippo II ed un grano di Filippo IV non ancora censiti dalla letteratura numismatica In questo breve scritto vengono presentate due monete, ancora non censite in letteratura, della zecca di Napoli. Si tratta di un tornese battuto a nome di Filippo II, datato 1581 con al D/ la data errata 1580, e di un grano battuto a nome di Filippo IV nel 1622, caratterizzato dalla presenza delle sigle dei mastri di zecca MC/C. Rosario Greco, Un’ulteriore sigla di un operaio coniatore presso la zecca di Napoli nel 1619 non ancora censita su una moneta da un tornese Tutta la storia che accompagna la città di Napoli dalla sua origine ad oggi offre agli studiosi di ogni genere sempre nuovi spunti di approfondimento. In questo articolo presenteremo una moneta da un tornese del 1619, coniata dalla zecca di Napoli, che riporta una sigla non ancora censita, per quell’anno, dell’operaio coniatore. Antonio Cecere,Per un historytelling della Restaurazione e della Rivoluzione Costituzionale del 1820 – 1821 attraverso alcune pregevoli medaglie del periodo Sulla scia degli studi pubblicati in precedenza e quindi in continuità con la “narrazione”, a partire dal 1799 a Napoli e passando per il Decennio Napoleonico, si presenta qui un lavoro che rappresenta l’ovvia “puntata” storica successiva, rispetto ai più importanti avvenimenti di inizio del XIX secolo, andando ad ampliare, questa volta, il quadro “de’ fatti” a tutta la Penisola, in estremo fermento da un punto di vista democratico. Siamo agli albori del Risorgimento e i primi prodromi di costituzionalismo sono in essere. Gian Franco Macri,“ Dr. Livingstone, I Presume” C'è una terra su questo pianeta la cui bellezza ha da sempre affascinato chi la visitava. Forse per i suoi orizzonti sconfinati, oppure per i grandi animali o probabilmente per i tramonti unici o ancora per i sorrisi della gente. Forse per tutte queste ragioni quando ne siamo lontani veniamo presi da una struggente nostalgia detta “mal d'Africa” e di questa “malattia”, oltre che di malaria, era sicuramente affetto David Livingstone, il famoso esploratore che ancora oggi viene commemorato su monete, medaglie e francobolli di molti paesi africani. Michele Guarisco, Le monete di Vittorio Emanuele II Regno di Sardegna 1849–1861 Vittorio Emanuele II nacque a Torino il 14 marzo 1820, primogenito di Carlo Alberto di Savoia Carignano e di Maria Teresa d’Asburgo Lorena di Toscana. In questo articolo parleremo delle monete che emise come re di Sardegna. Patrizia Di Monte1 punto
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Figurati, anzi grazie per l'aiuto e per la scansione.1 punto
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In tanti avranno pensato alla stessa cosa ma l'inserzione è ancora lì! Non saranno tanto seri! ps: se desideri puoi partecipare al sondaggio1 punto
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Un'altra variante....dopo le innumerevoli di Lussemburgo e Malta... Secondo il maestro di zecca belga Giovanni van de Velde, la Royal Dutch Mint sta attualmente producendo monete belghe da 5 centesimi di euro datate 2022 con il suo marchio di zecca. Lo scorso anno il governo belga ha ordinato alla Royal Dutch Mint la produzione di 19,9 milioni di monete da 5 centesimi di euro. Era previsto che tutte queste monete raffigurassero il marchio di zecca di Ingrid van Herzele. Tuttavia una parte dell'ordine è stata ritardata e non pronta prima della fine dell'anno. La Zecca Reale del Belgio ha richiesto che la restante produzione dal 1° gennaio 2023 continui ad avere la data 2022 ma con il marchio di zecca di Giovanni van de Velde. Ciò significa che la moneta da 5 centesimi di euro del Belgio con la data 2022 esisterà sia con il marchio maestro di zecca di Ingrid van Herzele che con quello di Giovanni van de Velde.1 punto
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Ho unito le due discussioni. @nikokas78 oltre a queste ne hai aperte altre due, su altre monete, ma sempre con lo stesso titolo. Sarebbe opportuno diversificare, precisando meglio l'oggetto della richiesta, in questo caso, ad esempio, "Stato di conservazione Buono da 1 lira", e così via1 punto
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Meglio scegliere compra subito, perché in asta sorvolerà ben oltre i 2300€ 😂😂😭1 punto
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.....e con varie angolazioni e "giochi di luce" ,visto che potrebbe esser anche "mascherata". Saluti1 punto
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D'accordissimo con Viganò, l'anonimato a me non è mai piaciuto potrebbe periziare la moneta uno qualsiasi. Saluti-1 punto
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Buongiorno a tutti. Personalmente non riesco ad apprezzare particolarmente gli "inscatolatori" di monete per una serie di motivi, primo fra tutti l'anonimato del Perito che valuta la moneta. Se poi si tratta di una società di diritto sanmarinese ne starei proprio alla larga... Continuo a preferire una perizia di Varesi, Rossi o del compianto Tevere. Un saluto.1 punto
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Ciao, come già detto nell'intervento precedente si tratta di un sesterzio dell'imperatore Balbino, non comune, con la raffigurazione sul rovescio della sua stessa figura. Posto foto di moneta della stessa tipologia 🙂 ANTONIO1 punto
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Potrebbe essere un falso, visto che c'è scritto BONONIA.1 punto
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Non si tratta di tecnica di produzione monete ma, per chi è curioso, segnalo un paio di video in cui è mostrato il confezionamento delle serie di zecca e delle coincard:1 punto
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A mio avviso, ma é una stima personale... sui 120€ o anche qualcosa di più1 punto
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Bel Macriano, ormai si trovano a prezzi decenti, ora cerca Quieto a tenergli compagnia.. non hai fatto male, i personaggi che hanno avuto il potere vanno collezionati tutti, specialmente quelli facili da reperire.. con le aste imparerai quando è il caso di puntare di più e quando di mollare la presa..1 punto
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lotto 1072: base 850$ - aggiudicato a 2600 $ lotto 1073: base 850$ - aggiudicato a 3000 $ p.s Grazie Matteo per aver condiviso queste monete, molto interessanti e sempre bello scoprire qualcosa di nuovo1 punto
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Ciao @Vel Saties se vuoi visitare un reperto archeologico non grande , ma molto molto particolare e di non facile accesso , vai in Piazza San Lorenzo in Lucina , Via del Corso , dietro Montecitorio , e chiedi al Parroco l' accesso , sotterraneo , alla pavimentazione del famoso Orologio Solare di Augusto ; non e' una visita eccezionale , intesa come reperto archeologico , si tratta solo di una parte della pavimentazione della grande Piazza che ospitava al centro l' obelisco oggi posto davanti Montecitorio , ma lo e' come unico esempio di orologio solare augusteo costruito nell' antica Roma . Una visita particolare . Con il tuo "status" non dovrebbe essere difficile ottenere l' accesso . Ho trovato questo link qui nel Forum :1 punto
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Non lo sappiamo. Anche per il Crawford il nome del magistrato monetario è ignoto.1 punto
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Bella moneta. Molto bella. Presenta anche una curiosità, mi pare. Le due E di VENETVS. Il trattino orizzontale superiore dell'ultima sembra interrotto, spezzato, mentre nella prima quel trattino non c'è. Il punzone della E si è spezzato durante la preparazione del conio? Se è così avremmo l'indicazione della direzione in cui venivano incise le lettere del conio, ciò, in questo caso, in senso orario; per altro cosa intuibile per un destrorso.1 punto
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Ciao @Fidelionon è una monetazione che seguo ma essendo sempre interessato al discorso monete fuse o coniate ed avendo seguito la discussione mi permetto di esprimere un mio parere. Concordo con quanto detto da @Poemeniuse cioè che la tua moneta con altissima probabilità è stata prodotta da fusione e non coniata. Me lo lascia pensare, oltre a quanto già evidenziato nelle foto, sopratutto le bolle in negativo che si vedono sul naso e sulla fronte ma sopratutto l'anomalia della corona d'alloro, con foglie rigonfie ed attaccate, molto distanti da quelle originali e molto probabile difetto di fusione. Posto foto anche di un esemplare simile della discussione, per me coniato, per comparazione🙂 ANTONIO1 punto
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da notare, e questo apre al tema del circolante, che esistono molds multipli con monete che coprono 3 secoli... in un caso ricordo axumite e una moneta di Ilderico, costantiniane e Marciano etc... tutte queste immagini sono tratte da Bijovsky 20121 punto
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Ciao Domenico. In questo momento scrivo con il telefono e quindi errori sono suscettibili. Ti informo che l'utilizzo della croce Pisana risale al Barbarigo ed a mio parere (discusso con la dott.ssa Baldassarri) è un affronto fatto a Firenze ed a Milano (allora alleate) in quanto Venezia sosteneva Pisa. Si parla se non ricordo male del 1494. Il riutilizzo della croce Pisana va di pari passo al fatto che i sesisi veneziani erano la risposta ai sesini bianchizadi di Milano che avevano la croce con i ricci. Potrei darti più informazioni, ma sto scrivendo un articolo che andrà in futura pubblicazione, pertanto ti devi accontentare.😉😊1 punto
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La cassetta portautensili sarebbe potuta essere una valida soluzione, ma - non trovandone una di cristallo trasparente - ho optato per un' opzione più rusticale per ammirare il mio penny senza aprire cassetti! e con sopra le Valchirie e Sigfrido che vegliano su di lui, credo riposi pacificamente. Alla prossima! Servus, Njk1 punto
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Buongiorno a tutti, condivido con voi questo esemplare di piastra Sebeto anno 1747. Che ne pensate?1 punto
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Complimenti Raffaele! Come scrivono Releo e Beppe, non é affatto facile reperire la piastra 1828 - così come la 1826 reimpressa o anche una 1825 in buona conservazione. Noto con piacere il fatto che hai messo in collezione anche la variante rara del 1825 (D/ FRANCISCVS I senza punto) e da questo ne deduco che tu voglia approfondire l'argomento varianti anche per le piastre di Francesco I. A questo proposito, non so se qualche collezionista qui sul forum abbia mai segnalato l'esistenza di una variante molto rara al R/ del 1825 - con 3 pallini (anziché 3 torrette) nello stemma del Portogallo. Per completezza, anche per l'effige di questo Re, vi sono piccole differenze riguardo il taglio del collo... (più o meno a punta, con la clavicola più o meno accentuata, con il pomo d'Adamo più o meno pronunciato, etc.) - ma probabilmente si tratta di dettagli poco importanti e quindi trascurabili. Detto questo, segnalo comunque l'esistenza di un'altra variante abbastanza esplicita e facilmente riconoscibile ad occhio nudo - a mio avviso - estremamente rara - al D/ del 1825 con l'effige "collo lungo" o "collo diverso"... di cui allego un'immagine presa dal web. @ferdinandoII ne dovrebbe avere una in collezione, che pubblicò qui... Un saluto, Lorenzo1 punto
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Iniziamo con i primi decreti disponibili del 2020. 2020 Gazzetta U.E. - 2cc bicentenario della scoperta dell'Antartide - Estonia.pdf 2020 Gazzetta U.E. - 2cc centenario del trattato di Tartu - Estonia.pdf 2020 Gazzetta U.E. - 2cc serie dei Bundeslander - il Brandeburgo - Germania.pdf 2020 Gazzetta U.E. - 2cc serie regioni etnografiche AUKSTAITIJA - Lituania.pdf 2020 Gazzetta U.E. - 2cc siti del patrimonio culturale e naturale mondiale Unesco - Aragona e l'architettura aragonese Mudèjar - Spagna.pdf 2020 Gazzetta U.E. - 2cc 80° anniversario della fondazione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Italia.pdf 2020 Gazzetta U.E. - 2cc 150° anniversario della nascita di Maria Montessori - Italia.pdf 2020 Gazzetta U.E. - 2cc 200° anniversario della nascita del principe Henri - Lussemburgo.pdf 2020 Gazzetta U.E. - 2cc anno internazionale della salute delle piante 2020 (IYPH 2020) - Belgio.pdf1 punto
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