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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/18/23 in tutte le aree
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Grazie a tutti. Spero di aver fatto qualcosa di utile. Nel caso avessi dimenticato qualcosa o qualcuno....non sparate sul pianista.😀5 punti
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Buona sera, vi presento anche l'altra pubblicazione del C.N.R.L. intitolata "Bibliografia Numismatica Italiana" a firma di Bernardino Mirra, che ce la presenta con queste parole: "Incoraggiato da tanti amici, continuo l’aggiornamento della Bibliografia numismatica italiana, facendo così seguito al I aggiornamento edito qualche anno fa. Lo scorso anno è stata pubblicata anche una Bibliografia essenziale per dare uno strumento più agile, nel quale sono riportate le opere e gli articoli imprescindibili ed ineludibili della numismatica italiana. Anche questo II Aggiornamento ha l’intendimento di riportare tutto ciò che è stato scritto in numismatica negli ultimi anni, ben sapendo che è quasi impossibile essere riusciti nell’impresa che resta ardua." Il volume, XII pubblicazione del Circolo Numismatico Romano Laziale, conta 228 pagine, in carattere Times New Roman n. 11, è stato stampato in 100 copie, su carta opaca da 120 gr, in formato A5. La copertina è 4+4 su carta patinata opaca da gr. 300 plastificata, con allestimento in brossura e cucitura in filorefe.Il suo costo è di € 15,00. Se interessati scrivere a:[email protected] Saluti Eliodoro4 punti
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Imponente stele romana con ritratto emerge durante gli scavi di una rotatoria in Abruzzo Un’imponente stele funeraria, con epigrafe e ritratto scultoreo, è venuta alla luce in queste ore, durante lavori per la realizzazione di una rotonda stradale, a Bucchiànico, un comune di circa 5000 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. Ne dà notizia Chieti Today Sul luogo sono stati chiamati gli archeologi della soprintendenza di Chieti e Pescara. Probabilmente la stele venne spostata, in antico, o è una sepoltura secondaria. Ora si cercherà se esistano tracce di una necropoli. Al lavoro gli epigrafisti per stabilire correttamente la dedica che consentirà di far piena luce sul personaggio rappresentato. Nelle immagini, sembra visibile la parola Mettia. La gens Mettia o Metia, era una famiglia plebea dell’antica Roma. Diversi Mettii salirono alla ribalta in epoca imperiale, con almeno tre di loro che ottennero il consolato tra la fine del I e l’inizio del II secolo. Nelle località Santa Maria Casoria, Pubbliconi, Pian di Maro e sulla collina stessa del paese sono stati trovati degli stanziamenti rurali romani, e la collina del castello ospitava verosimilmente un santuario dedicato ad Ercole: tutto Tra le famiglie romane più cospicue della zona gli Asinii, gli Aufidii, i Nevii, i Sulpicii, i Vettii, i Lutii, i Mucii) In particolare sono documentati i possedimenti degli Aufidi nella zona di Casoria, i cui sepolcreti furono rinvenuti nel 1836 e una lapide funeraria venne citata dal Mommsen. Foto courtesy: @ Chieti Today https://www.stilearte.it/imponente-stele-romana-con-ritratto-emerge-durante-gli-scavi-di-una-rotatoria-in-abruzzo/4 punti
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Vorrei vivacizzare un po' la sezione presentando un testone veramente bello e raro di Innocenzo XII: quello del III anno di pontificato. Muntoni 51. MIR 2145/1 - R2. La legenda del rovescio si traduce in "Copre e Protegge" quale metafora della Chiesa. L'immagine dell'aquila con gli aquilotti (questi ultimi sono 3 e non 2, come invece riportato nella bibliografia) è molto elaborata e suggestiva ... Ex Negrini 44, 2018; ex Finarte 87, 1970.3 punti
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Buongiorno a tutti, condivido questa piastra Sebeto del 1735 proveniente dalla Numismatica De Falco.3 punti
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Buona sera, presento a nome del Circolo Numismatico Romano Laziale, il volume annuale : "Appunti Numismatici 2023 XI quaderno di Numismatica edito dal C.N.R.L." L’XI volume del C.N.R.L., “Appunti Numismatici 2023”, conta 360 pagine, in carattere Times New Roman n. 11, è stato stampato in 200 copie a colori su carta opaca da 120 gr, in formato A5. La copertina è 4+4 su carta patinata opaca da gr. 300 plastificata, con allestimento in brossura e cucitura in filorefe. L’XI Quaderno di Numismatica,dedicato a Giuseppe Girola, purtroppo scomparso ad aprile 2022, comprende 15 articoli, con argomenti che vanno dall’epoca preromana ai nostri giorni, la Presentazione e l’Introduzione. Alla stesura hanno partecipato: Fabio Scatolini; Riccardo Sideri; Paolo Bianchi e Franco G. Mazzanti; Gianni Graziosi; Blandor Abazi; Alessandra Parrilla; Michele Chimienti e Fabio Pettazzoni; Eliodoro Vagliviello; Davide Fabrizi; Fabrizio Leali; Rosario Greco; Antonio Cecere;Gian Franco Macri;Michele Guarisco e PatriziaDi Monte. Alcune copie di “Appunti Numismatici 2023” sono disponibili alla vendita. Il suo costo,per i non Soci del C.N.R.L.,è di:€ 15,00 più eventuali Spese Postali. Se interessati contattare via mail: [email protected] Riguardo gli articoli: Patrizia Di Monte, Presentazione Il presidente riassume gli eventi organizzati dal Circolo durante il 2022, che, anche se non tantissimi, sono stati indice della ripresa alla “normalità” dopo la pandemia. Ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla stesura del volume, collaborando o sostenendo la pubblicazione: gli Autori, le Case d’Asta, i Commercianti ed i singoli Collezionisti. Un particolare e sentito ringraziamento lo dedica al Comitato Redazionale ed agli Autori, senza i qualiXIQuaderno non avrebbe avuto vita, per l'impegno ed il sostegno profuso al completamento dello stesso. Fabio Scatolini, Introduzione Il vicepresidente sottolinea la ripresa delle attività culturali e commerciali del mondo numismatico, mettendo in risalto il ritorno del Veronafil, che si è tenuto prima a maggio e poi a novembre 2022 come da consueto per questa manifestazione. Esorta, inoltre, tutti i Soci del C.N.R.L. a partecipare maggiormente alle attività organizzate dal Circolo, come da pre-Covid. Riccardo Sideri, Problematiche sul possesso di monete. Le nuove fattispecie di reato: prime riflessioni Il 22 marzo 2022, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge n.22 del 9 marzo 2022, con la quale il Legislatore italiano ha innovato alla precedente disciplina penalistica relativa alla tutela dei beni culturali, modificando le precedenti fattispecie di reato ed introducendone di nuove. Il presente scritto ne rappresenta il resoconto e fornisce al lettore i primi spunti di riflessione in merito. Paolo Bianchi e Franco G. Mazzanti, Un misterioso obolo cumano Nella E-Live Auction 68, della Bertonlami Fine Art, è comparsa,al lotto 700,una misteriosa monetina (Fig. 1), accompagnata dalla seguente descrizione: mpania, Cumae, c. 5th century BC. Contemporary imitation of AR Obol (10mm, 0.50g, 6h). Helmeted head of Athena l. R/ Mussel shell. For prototype cf. HNItaly 527. Very interesting.” La stessa prestigiosa casa d’aste, come esplicitamente espresso nella didascalia della moneta, ipotizza che possa trattarsi di una imitazione d’epoca e segnala come molto interessante il pezzo. In questo breve articolo, dopo una necessaria introduzione alla storia di Cuma e della sua monetazione, proporremo alcuni argomenti a supporto di due possibili ipotesi: quella proposta dalla stessa Bertolami Fine Art, che interpreta tale moneta come una imitazione d’epoca antica, e quella che vede nella moneta proposta un obolo cumano a tutti gli effetti, che risulterebbe in tal caso un inedito. Volutamente non trarremo delle conclusioni: obiettivo della presente trattazione è infatti solo quello di lanciare un amo che, ci auguriamo, possa stimolare riflessioni, se non addirittura un dibattito, su questa moneta che, in ogni caso, rappresenta un unicum assoluto. Gianni Graziosi, Divagazioni fra vino e monete La storia e la coltura della vite e del vino sono fortemente legate alla vita e al patrimonio culturale delle popolazioni del Mediterraneo. Molte zecche hanno coniato monete con grappoli d’uva, tralci e foglie di vite, con anfore enoiche, crateri per mescolare acqua e vino, oinochòe, kántaharos, con le divinità collegate alla viticultura e all’ebrezza del vino: Dionisio e Bacco. L’articolo, attraverso aneddoti, iscrizioni, testimonianze epigrafiche e letterarie, cerca di ricostruire alcuni aspetti che riguardano la relazione tra la numismatica e il vino, considerato nell’antichità un dono divino. Un percorso che, dal tempo dei romani, tra notizie curiose su vini più o meno ordinari, aromatizzati e di pregio ci farà arrivare ai nostri giorni dove numerose cantine utilizzano monete per pubblicizzare i loro prodotti. Blandor Abazi, Le monete di Butrinto Tutte le monete coniate a Butrinto appartengono al gruppo delle monete “romane provinciali”, nel sottogruppo denominato “romane coloniali”, poiché le loro legende sono tutte in alfabeto latino. Alcune delle colonie e gli alleati dell'Antica Roma potevano coniare nelle loro zecche, monete chiamate dagli studiosi odierni; “Romane Provinciali”. Queste monete vennero coniate in modo che venissero meglio comprese dalle popolazioni “di lingua greca” (che usavano lettere dell'alfabeto greco nelle legende delle loro monete), principalmente ad Est e nelle regioni confinati, secondo il sistema monetario che esisteva in questi paesi prima dell'occupazione romana. Spesso queste monete vengono chiamate con il termine “Coloniali”. In passato, veniva usato anche il termine “Greche imperiali”, per indicare che erano coniate sotto l'Impero Romano ma, per lo più, con legende greche ed erano considerate parte delle cosiddette monete “greche”. Alessandra Parrilla, Le monete raccontano: la triste vita di Caligola Gaio Giulio Cesare Augusto Germanico, passato alla storia col nome di Caligola, nacque ad Anzio nel 12 d.C. da Nerone Claudio Druso e Agrippina Maggiore: suo padre era un grande comandante, soprannominato Germanico per le imprese vittoriose compiute in Germania, sua madre era nipote di Augusto. Fabio Pettazzoni e Michele Chimienti, La figura umana nelle monete del Regnum Italiae nel Medioevo A volte, nell’attività di ricostruzione della storia, la storiografia può trovare aiuti imprevisti in documentazioni che potrebbero apparire di scarso rilievo. Da questa ricerca, anche se finalizzata ad un’analisi morfologica e stilistica della monetazione del Regnum Italiaesono emersi alcuni aspetti che potrebbero aiutare a comprendere meglio le peculiarità di questo territorio nell’ambito del Sacro Romano Impero. Il nostro filo conduttore sarà un’indagine di quando e di come la figura umana fu raffigurata in queste monete. Vedremo che essa comparve nel Regno d’Italia in ritardo rispetto ad altri territori ispirandosi di solito a monetazioni estere già esistenti, sino a quando l’arte italiana non inventò un nuovo stile che sarebbe divenuto quello del Rinascimento. Fabio Scatolini, Considerazioni sulle contromarche siciliane del regno di Eraclio e in particolare sulla SB 884 La zecca di Catania, operativa dal 582 d.C., emette esclusivamente nominali bronzei da 10 e, in limitate quantità, da 5 nummi, fino a circa il 627-628 d.C. Nel 620 d.C., inizia in Sicilia il fenomeno della contromarcatura dei vecchi follis, che proseguirà più massicciamente a partire dal 630 d.C., contemporaneamente alla riforma monetaria messa in atto da Eraclio. In questo periodo vengono apposte contromarche, prima sui vecchi follis da Anastasio a Giustiniano (dal 620 al 630 d.C. circa), e, in seguito (630-637 d.C.), su quelli eracliani riformati “post 629 d.C.” Le contromarche siciliane sono divise in tre tipologie, due delle quali si ritiene realizzate in Sicilia (SB882, 883), mentre la terza (SB884), per lo stile delle raffigurazioni, si ipotizza fosse apposta direttamente nella zecca di Costantinopoli su monete poi inviate in Sicilia. Sebbene questo sia plausibile, alcune evidenze dimostrano come contromarche dello stesso tipo (SB 884) furono realizzate ed apposte anche direttamente in Sicilia, spostando più avanti di qualche anno la cessazione del fenomeno della contromarcatura diretta sull’isola rispetto a quanto finora ritenuto. Eliodoro Vagliviello, Un XX nummi emesso durante il Ducato di Napoli da attribuire a Stefano III o a Stefano II? L’articolo tratta di un XX nummi emesso e circolato durante il Ducato di Napoli e, ad oggi, ancora di incerta attribuzione tra Stefano II (755 - 800) o Stefano III (818-832). Prendendo spunto dalla moneta, si ripercorre la storia del Ducato di Napoli, nonché le vicende che hanno riguardato l’apertura, risalente al 663, e l’ubicazione cittadina della zecca di Napoli sita nella Piazza detta ad Monetam, nel Rione Portanuova, ove, nel 763, Stefano II aveva una casa in enfiteusi per otto soldi d’oro l’anno. Davide Fabrizi, Addenda di un cavallo, non ancora censito dalla letteratura numismatica di settore, al volume: “LO DUCA DE SORA” Storia documentata di un ribelle alla corona aragonese e tentativo di catalogazione delle monete coniate a suo nome Viene aggiunta alla catalogazione dei cavalli, fatti coniare dal duca di Sora Pietro Giovanni Paolo Cantelmo durante il regno di Carlo VIII re di Francia, una nuova particolare variante ancora non censita. Fabrizio Leali, La grande produzione di sesini falsi e contraffatti a danno della zecca di Venezia Il presente articolo divulgativo tratta in maniera sommaria le ragioni economiche che portarono alla produzione dei sesini falsi e contraffatti, dando risalto alla grande diffusione di questa dannosa produzione per lo stato di Venezia, diffusione che lo Stato Marciano tenta di arginare, inutilmente, in ogni modo possibile dispensando condanne in ogni parte dei suoi possedimenti. Oltre ai “comuni” falsari l'interessamento di piccole zecche ufficiali al facile guadagno, con relativa enorme produzione, rende impossibile arginare il fenomeno a tal punto che l'autorità monetaria di Venezia decide l'abbandono, caso più unico che raro, della coniazione dei “famigerati” sesini. Davide Fabrizi, Ulteriore aggiornamento alla monetazione di rame della zecca di Napoli. Un tornese di Filippo II ed un grano di Filippo IV non ancora censiti dalla letteratura numismatica In questo breve scritto vengono presentate due monete, ancora non censite in letteratura, della zecca di Napoli. Si tratta di un tornese battuto a nome di Filippo II, datato 1581 con al D/ la data errata 1580, e di un grano battuto a nome di Filippo IV nel 1622, caratterizzato dalla presenza delle sigle dei mastri di zecca MC/C. Rosario Greco, Un’ulteriore sigla di un operaio coniatore presso la zecca di Napoli nel 1619 non ancora censita su una moneta da un tornese Tutta la storia che accompagna la città di Napoli dalla sua origine ad oggi offre agli studiosi di ogni genere sempre nuovi spunti di approfondimento. In questo articolo presenteremo una moneta da un tornese del 1619, coniata dalla zecca di Napoli, che riporta una sigla non ancora censita, per quell’anno, dell’operaio coniatore. Antonio Cecere,Per un historytelling della Restaurazione e della Rivoluzione Costituzionale del 1820 – 1821 attraverso alcune pregevoli medaglie del periodo Sulla scia degli studi pubblicati in precedenza e quindi in continuità con la “narrazione”, a partire dal 1799 a Napoli e passando per il Decennio Napoleonico, si presenta qui un lavoro che rappresenta l’ovvia “puntata” storica successiva, rispetto ai più importanti avvenimenti di inizio del XIX secolo, andando ad ampliare, questa volta, il quadro “de’ fatti” a tutta la Penisola, in estremo fermento da un punto di vista democratico. Siamo agli albori del Risorgimento e i primi prodromi di costituzionalismo sono in essere. Gian Franco Macri,“ Dr. Livingstone, I Presume” C'è una terra su questo pianeta la cui bellezza ha da sempre affascinato chi la visitava. Forse per i suoi orizzonti sconfinati, oppure per i grandi animali o probabilmente per i tramonti unici o ancora per i sorrisi della gente. Forse per tutte queste ragioni quando ne siamo lontani veniamo presi da una struggente nostalgia detta “mal d'Africa” e di questa “malattia”, oltre che di malaria, era sicuramente affetto David Livingstone, il famoso esploratore che ancora oggi viene commemorato su monete, medaglie e francobolli di molti paesi africani. Michele Guarisco, Le monete di Vittorio Emanuele II Regno di Sardegna 1849–1861 Vittorio Emanuele II nacque a Torino il 14 marzo 1820, primogenito di Carlo Alberto di Savoia Carignano e di Maria Teresa d’Asburgo Lorena di Toscana. In questo articolo parleremo delle monete che emise come re di Sardegna. Patrizia Di Monte2 punti
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cari amici ho acquistato questa moneta che ho scoperto avere una particolarità che non ho riscontrato tra quelle che ho visionato fino ad ora (al dire il vero una 30 di esemplari circa). la dicitura sul dritto presenta, dopo VTR IVS anche SIC. nel database di La Moneta questa variante viene segnalata come conosciuta per il tipo che ha la sola sigla GR per il funzionario di zecca. anche al rovescio la legenda non presenta la usuale parola HIERUSAL ma finisce con una insolita E. che ne pensate?2 punti
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Buonasera, ho delle belle novità :). Credo di essere riuscita a tirare fuori la leggenda della medaglietta,in basso allego foto ravvicinate così che anche lei e gli altri lettori possiate vedere bene le tracce delle lettere. La legenda dovrebbe essere la seguente S.VINC. // A. PAULO. D.C.E. Ora, le prime 4 lettere (S.VINC.) a sinistra ingrandendo per bene credo si possano vedere benino,ho comunque allegato una seconda foto evidenziandole in arancione così da velocizzare il tutto. Le successive 6 lettere (A.PAVLO) erano già ben visibili nelle altre foto a eccezione della A iniziale ,che comunque si riesce a intravedere meglio ora..Sono arrivata ad escludere l'ipotesi del DE o Di prima del cognome grazie alle foto di un altra medaglia più recente presente sul web che presentava la "A" prima della scritta PAVLO. Le ultime e più difficili 3 lettere che a me sembravano P.C.M / P.O.N o cose simili da vicino mi hanno permesso di individuarle meglio,e credo siano una D.C.E che si traduce in "DEUS CARITAS EST" un motto presente tra i suoi attributi,oltre alla tonaca nera con colletto bianco da lei citata. 😀 Sono quasi sicura che la leggenda sia proprio la medesima,e non avendo trovato altre medaglie simili sul web questa cosa mi rende tremendamente felice :)))). Merito suo ovviamente @borghobaffo che come al solito è riuscito anche questa volta ad aiutarmi a identificare questa difficilissima medaglietta devozionale. Buon fine settimana a tutti i lettori Maria2 punti
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Aggiungo alcune mie considerazioni personali - direi suggestioni e nulla di più, ma spero che almeno in parte le condividiate o che almeno vi stimolino: - Eracle contro il toro richiama da vicino l'Eracle contro la regina delle Amazzoni, Ippolita, come rappresentato nelle metope di Selinunte. In particolare guardate la resa dei capelli riccioluti - l'airone è un diretto riferimento alle zone di salmastre del Belice, dove ancora oggi dimora l'airone cenerino. Notate il particolare ciuffetto che rimane dietro la testa dell'airone, e che tale dettaglio è stato reso dall'attento incisore... - la divinità fluviale Hypsas, che offre su altare, mi piace pensare che sia ricordata da "u pupu", la statuetta efebo selinuntino. Ma quest'ultima è pura fantasia ahimè2 punti
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@417sonia Credo molto verosimile che dopo il 1797 e fino al periodo del Lombardo Veneto, siano stati coniate in zecca a Venezia numerose monete con i conii lì allora esistenti (in particolare degli zecchini: bisognerebbe farne un censimento al Correr dove sono ancora in buona parte conservati). Sicuramente furono coniati i Talleri di Maria Teresa (anche nel periodo Napoleonico): "... La custodia dei conj pei zecchini veneti, la fabbricazione e la custodia dei conj pei Talleri Imperiali, l’istituzione dei relativi registri di carico e scarico furono esse pure innovazioni che col consenso di codesta Dir. Gen.le ho stimato opportuno d’introdurre in questo Stabilimento. ..." (8 gennaio 1813, lettera di E. Cazzaiti [nuovo direttore della zecca di Venezia], a Carlo Isimbardi [direttore generale delle zecche del Regno d'Italia]; in ZECCHE E MONETAZIONE NAPOLEONICA DEL REGNO DʼITALIA, 2022, Nomisma ed., p. 217). Nel 1814 lo stesso Cazzaiti scriveva al direttore della zecca di Bologna, che chiedeva di poter monetare dell'oro presente in zecca, non essere ancora lì ripresa la battitura degli zecchini (ib. p. 240), e riferendone il ripristino a breve. D'altra parte con la sconfitta di Napoleone la confusione monetaria fu diffusa.2 punti
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Da quanto si legge nell' iscrizione ravvicinata , la M. METTIA/E RUFA/E , potrebbe essere stata una liberta , la scritta CL che precede RUFA/E potrebbe significare "mulieris libertus" da : Calabi Limentani , Epigrafia Latina , oppure significare "Claudia (tribus)" , oppure essere un parente di Marco Mettio Rufo , fratello del Console suffectus nell' 82 e padre del Console suffectus nel 103 . Rufo fu Governatore dell' Egitto dal 100 al 103 .2 punti
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Di quale casa d’aste ( o commerciante) stiamo parlando? il problema dei pedigree/provenienze errate si e’ andato acuendo negli ultimi tempi. E’ una cosa abbastanza pericolosa non solo perche trae in inganno il compratore ma anche perché nelle successive vendite si tende a reiterare l’errore creando delle ‘false identità ‘ che magari vengono riprese - da chi non sa fare ricerca professionalmente - anche in articoli che trattano della moneta stessa …2 punti
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Testo che aspettavo da tempo. Sicuramente un lavoro ben fatto, dato che posseggo l'"opera base" e il primo aggiornamento. Complimenti vivissimi all'autore @Liutprand2 punti
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Iscritta alla FSFI Federazione fra le Società Filateliche Italiane Email: [email protected] Telefono: (+39) 3498125912 (Attilio Maglio) Pagina Facebook Associazione Circolo Tempo Libero Siamo presenti sui maggiori social media marketing In memoria del fondatore e Presidente dell’Associazione Circolo “ Tempo Libero ” di Castellammare di Stabia Salvatore Correale, scomparso prematuramente il 28 marzo 2013, lasciando un vuoto incolmabile. Dopo il successo delle scorse edizioni, con la 57° edizione, torna la manifestazione Memorial Correale, il tanto atteso evento del Sud Italia di numismatica, filatelia e collezionismo vario, organizzato dall’Associazione Circolo “Tempo Libero”, attirando centinaia di visitatori provenienti da ogni regione. Attenzione per essere sempre informati sui nostri eventi, inquadrare con lo Scanner dello smartphone o tablet il Qr Code sulla locandina o su questa immagine. Memorial Correale un passo avanti! La mostra mercato, dal 1994, si conferma come un appuntamento di altissima qualità, grazie alla presenza di studiosi, qualificati operatori del settore, periti iscritti all'albo del Tribunale della Camera di Commercio, numismatici iscritti alla N.I.P, N.I.A e filatelici alla FSFI - Federazione Fra le Società Filateliche Italiane. La sala espositiva, completamente videosorvegliata, dispone di ampi spazi, per muoversi liberamente in piena sicurezza e tranquillità con più di 1000 metri quadrati di rarità. Posizionata in un punto strategico, nella zona industriale della città, per la sesta volta all'interno dell'Hotel Queen Daisy, che si trova in via Schito n°185, a poche centinaia di metri dallo svincolo autostradale di Castellammare di Stabia e vicino allo splendido sito di Marina di Stabia, agli Scavi di Pompei, e alla Penisola Sorrentina. In esposizione monete antiche e moderne, banconote italiane ed estere, francobolli, tutto materiale garantito al 100% con certificati di dichiarazione di autenticità, medaglie, storia postale, cartoline, immagini sacre, stampe, libri antichi, schede telefoniche, cataloghi, giocattoli, bijoux vintage, oggettistica varia, accessori e raccoglitori, con la possibilità di acquistare le ultime emissioni delle Zecche d'Europa, dello Stato Vaticano, San Marino e dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. L'ingresso come sempre sarà gratuito, gli orari di apertura e chiusura sono sabato dalle ore 9 alle 18, orario continuato, mentre domenica dalle ore 9 alle 13 circa. A disposizione, servizio bar, sala ristorante, per offrire massima convivialità agli ospiti del Memorial Correale, sabato 11 marzo sia a pranzo che a cena menu' completo ad un prezzo irrisorio per gustare piatti tipici e specialità locali. 10 validi motivi per partecipare 1. L'ingresso è gratuito. 2. Il materiale esposto è garantito al 100%, monete e francobolli con certificato di autenticità e qualità. 3. Saranno presenti studiosi ed esperti commercianti nazionali. 4. Saranno presenti periti numismatici e filatelici. 5. Per la gioia femminile, ampia esposizione di bijoux antichi e vintage, oltre ad oggetti d'epoca di design e da collezione. 6. In esposizione le storiche banconote italiane, dalle mille lire Barbetti alla diecimila lire Repubbliche Marinare del famoso film di Totò, la banda degli onesti, cartamoneta estera, raccoglitori ed accessori. 7. Grande assortimento di storia postale, cartoline, annulli, stampe, libri, cataloghi, immagini sacre, quotidiani, fumetti, schede telefoniche, gettoni, orologi, vinili, giocattoli, pezzi unici, rari. 8. La sala espositiva, completamente video sorvegliata, dispone di ampi spazi, areati, per muoversi liberamente in piena sicurezza e tranquillità, più di 1000 metri quadrati di rarità. 9. Sabato 11 marzo per gli ospiti del Memorial Correale, menù completo a presso fisso a soli €15, sia a pranzo che a cena. 10. A disposizione all’interno area ristoro con servizio bar. Dove ci troviamo Come raggiungere il Memorial Correale Cliccare sull'immagine per indicazione stradale alternativa1 punto
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Avrei aggiunto un 'mi piace' @Archestrato ma pare che la mia dotazione, per ora, sia esaurita Una buona serata1 punto
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Questa moneta fa parte del cosiddetto "zoo di Gallieno". Il rovescio e' molto bello, in effetti. Sono andato a leggere il bel sito di Weber (da cui ho tratto la tabella) a proposito delle emissioni del bestiario di Gallieno: Gallien et l'émission du bestiaire (fredericweber.com) Ecco cosa ho trovato. Il centauro al rovescio dovrebbe essere Chirone che, a differenza degli altri centauri, era saggio ed era stato istruito nelle arti della medicina, della musica e della caccia proprio da Apollo e da Diana. Qui il centauro porta gli attributi tipici della Fortuna, ovvero il globo ed il timone. Il globo indica l'impero, il timone la direzione da prendere. In buona sostanza, sarebbe una invocazione ad Apollo affinché con la sua saggezza aiuti l'imperatore nella guida del regno. Del resto la legenda si può sciogliere in "Apollini conservatori Augusti", ovvero "Ad Apollo protettore dell'Augusto". Buona serata da Stilicho1 punto
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Ciao Giovanni più che verosimile, direi certo ed è anche ribadito nel diario scritto la Ludovico Manin, ormai deposto, quando scrive che la zecca, ormai in mano ai francesi, conia ancora monete con l'impronta veneta. C'è anche una discussione nel forum della quale se ne parla. saluti luciano1 punto
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Complimenti @Giov60, davvero splendido esemplare, forse la "bibliografia" non aveva a disposizione un FDC per vedere che gli aquilotti sono 3, un pò di usura e quello in basso si va a confondere col piumaggio ! 😄 Per essere un conio di P.P. Borner, complice l'alta conservazione risulta apprezzabile nonostante il suo riconoscibilissimo stile, non proprio all'altezza degli incisori suoi contemporanei... Ciao, RCAMIL.1 punto
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Beh, certamente, un corpus mira alla repertoriazione completa di tutte le monete esistenti, compresa ogni minima variante, del resto basta confrontare le dimensioni nettamente diverse delle due opere per percepirne la differenza di impostazione, i volumi del Corpus sono dei pesanti tomoni che richiedono un intero piccolo scaffale a loro dedicato per essere ben posizionati, laddove i volumi della serie MIR fanno della loro praticità d'uso e delle loro dimensioni più contenute a letterale portata di mano una delle loro qualità principali e più utili, c'è anche da dire comunque che questi ultimi volumi possono giovarsi di alcune decadi in più di aggiornamenti nella sapienza monetaria italica permettendo la fruizione di un colpo d'occhio abbastanza attendibile e aggiornato agli ultimi anni sulla produzione monetale delle varie zecche del nostro Paese (cosa che però dipende anche dal singolo volume, non hanno tutti la stessa qualità e, a mio avviso, i volumi dedicati allo Stato Pontificio sono il top qualitativo della serie), colpo d'occhio di più immediata fruizione, grazie anche alle tante immagini, che è l'obiettivo centrale di una tale opera, pensata come complementare e integrativa al Corpus, non certo sostitutiva...1 punto
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Buongiorno a tutti, nella raccolta di monete di famiglia mi sono imbattuto in questo carlino d’argento. Il peso è 2,62 grammi. Volevo chiedere un parere ai più esperti sullo stato di conservazione e soprattutto se esiste un modo per ripulirla. Ringrazio in anticipo quanto sapranno consigliarmi.1 punto
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L – I-A tra i raggi della stella indicano la data, precisamente l’anno di regno 11. Bronzi emessi in anni successivi differiscono per l’ultima lettera numerale: non più A = 1 ma Gamma = 3, Delta = 4, ecc. Prevedo nell'asta un incremento dei 50 euro di base. apollonia1 punto
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Ciao @Emilio Siculo, Condivido decisamente le tue considerazioni. Anche se a noi posteri non restano che le ipotesi, il fascino suggestivo delle raffigurazioni sui didrammi (e tetradrammi) di Selinos porta ad individuare non pochi rimandi a reperti e a vicende tramandateci dagli autori antichi. Sulla metopa aggiungerei che oltre alla capigliatura possiamo trovare corrispondenze nelle braccia: uno proteso a trattenere la testa mentre l’altro si accinge a sferrare il colpo. E nell’uso del piede per immobilizzare gli arti degli avversari ed evitare che sfuggano alla presa divincolandosi. Insomma viene da pensare che ci sia uno stile figurativo comune e radicato sul territorio selinuntino. Sull’airone cenerino, il rimando all’ambiente fluviale e palustre é fortissimo anche senza dovere necessariamente condividere l’ipotesi del collegamento con la “mitica” bonifica delle aree paludose operata da Empedocle nel territorio di Selinos, come sostenuto da molti autori del passato e non. Va tenuto ben a mente, almeno credo, soprattutto se proviamo a tracciare un filo continuo con la raffigurazione di Eracle in lotta con il toro, possibile rappresentazione del semidio in lotta con le forze avverse della natura (aree paludose e influssi negativi sulla salute umana), come nello scontro con la divinità fluviale Acheloo nella sua trasfigurazione taurina. In merito mi ricordo di quanto si era detto in una passata discussione: E che dire dell’Efebo di Selinunte, se la nostra immaginazione ci porta a sognare lo facciamo ad occhi ben aperti, essendo non pochi i possibili parallelismi con le figure di Selinos ed Hypsas sui tetradrammi e didrammi selinuntini di queste serie. Alcune osservazioni e considerazioni erano già state fatte in precedenza sul nostro forum: Ps: grazie per lo stimolo 😊1 punto
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Ciao, si tratta di una tipologia interessante, che avevo studiato. Come scrive @Archestrato, in mancanza di un corpus, ci si arrangia (con attenzione). Io avevo catalogato questo accoppiamento di conii facendo riferimento all'articolo di C. Boehringer, SNR 76, Konkordanz und Nachtrag zum Munzfund von Selinunte 1923 (IGCH 2084), e in particolare agli esemplari di questo accoppiamento di conii censiti ai nn. 37-44. Estratto_B.pdf L'esemplare più completo e affascinante è forse ANS 707, ma anche il Lloyd 1247 - Suter e il BM 1924-1934 - tutti illustrati sopra - non scherzano.1 punto
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Come scritto in apertura integro il precedente elenco con cinque esemplari provenienti da collezioni pubbliche estere e battuti dagli stessi conii dei precedenti. American Numismatic Society SNG 707, a New York dal 1957. La moneta é descritta come parte del ritrovamento di Selinunte del 1923: Dal British Museum di Londra due esemplari. A Londra dal 1924 o 1934, c’è discrepanza tra il numero di archivio e la descrizione in nota. A Londra dal 1824 grazie a Richard Payne Knight: Dalla Biblioteca Nazionale di Francia, Parigi, proveniente dalla collezione del conte François Chandon de Briailles (1892-1953): Dalla collezione dell’Ashmolean Museum di Oxford, ex Glendining 27-5-1941/79; ex collezione Gantz:1 punto
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Un saluto a tutti. Vorrei un Vostro parere su questo Sesterzio di Traiano. Pur essendo inesperto su tali monete mi sembra bellina.. Resto in attesa di pareri ben più autorevoli del mio.1 punto
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Buonasera a tutti. Per quel che si deduce dalle foto la moneta è messa molto bene. Presenta pochi,anzi pochissimi segni di contatto al dritto. Al rovescio aimé sotto la coccarda ( molto bella ) si evince una abrasione oppure una mancanza di metallo. Confermi Pippo? La moneta molto probabilmente non ha circolato. Se devo fare il perito serio di una volta...direi qFDC Se devo fare il perito moderno....direi qFDC/FDC. Attendo una risposta per quella abrasione o mancanza di metallo che c'è sotto la coccarda. Un simpatico saluto1 punto
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La storia sotto di noi: a Bucchianico spunta una stele funeraria di età imperiale durante i lavori di realizzazione di una rotatoria [FOTO] L'affascinante reperto archeologico rinvenuto nella zona dei tratturi. Il sindaco Carlo Tracanna: "Sarà in esposizione dopo il restauro" Il reperto archeologico rinvenuto a Bucchianico La storia è sotto di noi: a Bucchianico spunta una stele funeraria di età imperiale durante i lavori di realizzazione di una rotatoria Una iscrizione funeraria di epoca imperiale romana è spuntata a Bucchianico durante i lavori di realizzazione di una rotatoria. L’affascinate reperto archeologico è apparso in settimana nei pressi del cantiere in località Colle Marcone, al confine con Chieti. Per i lavori, promossi dal Comune di Bucchianico, proprio perché in una zona di potenziale archeologico per via del tratturo, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Chieti e Pescara aveva prescritto la presenza di un archeologo durante le operazioni di scavo: a seguire i lavori il funzionario archeologo Anna Dionisio, sul posto l’archeologa Maria Di Iorio. Ma di certo non ci aspettava una scoperta del genere, che a Bucchianico ha destato profondo stupore e tanta emozione. Il sindaco Carlo Tracanna è intenzionato a tenere lo straordinario reperto in paese per metterlo in mostra, non appena sarà possibile. “L’ufficio tecnico comunale si sta occupando della pratica assieme alla Soprintendenza – spiega Tracanna a ChietiToday – nei prossimi giorni il reperto sarà trasferito a Sulmona, in un deposito individuato dall’ente, poiché a Bucchianico non abbiamo un locale idoneo dove conservarlo in attesa dell'intervento. Intanto ci stiamo già organizzando per il restauro dell’opera e il reperimento di fondi. Non appena il lavoro sarà ultimato, l’obiettivo è riavere qui il cippo funerario rinvenuto in zona”. Il reperto di età imperiale potrebbe essere collocato nel chiostro comunale, previa copertura dell'area: qui il Comune di Bucchianico vorrebbe allestire una esposizione permanente anche con gli altri reperti rinvenuti in zona Calcara durante gli scavi per la realizzazione del metanodotto Larino-Chieti. Per quanto riguarda il rinvenimento dell’iscrizione funeraria, si parla di giacitura secondaria: la posizione del reperto, indicante una sepoltura, è stata in qualche modo alterata rispetto a quella originaria ma è verosimile che nei dintorni sia presente un sito archeologico. Intanto la lastra, che è molto pesante, è stata spostata: entro la prossima settimana il reperto sarà trasportato a Sulmona. GALLERY https://www.chietitoday.it/attualita/reperto-archeologico-bucchianico-lavori-rotatoria.html?fbclid=IwAR2UHy3qMWcKrqxA7eBw9iCE-HBKvHjh0npgpxVrYI8BZih6Ivv-jh-1Qsc1 punto
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Da prendere al volo! Al momento c'è questo timbrino su ebay alla modesta cifra di 3.000 euro1 punto
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Buonasera a tutti, volevo condividere un sesterzio di Adriano della mia collezione. La conservazione non è splendida ma i particolari del retro mi piacevano molto. Anche il modulo importante mi ha colpito. Descrizione Hadrian AD 117-138. Rome Sestertius Æ 34 mm, 27,00 g HADRIANVS AVGVSTVS P P, laureate head right / HILARITAS • P • R, Hilaritas standing left, holding palm branch and cornucopia; small boy to left, girl to right, COS III in exergue. RIC 970b1 punto
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Ex Lanz 160, 2015, lotto 788. Base € 7.500, agg. € 9750 + diritti. (descrizione di allora: Ducato o.J. Heiliger Markus übergibt knienden Dogen ein Banner. Rs: Christus in Mandorla. Friedberg 1217, Gamberini 62. 3,60g. Vorzüglich). Non sembra un clone ma la stessa moneta. Poichè si tratta sempre di asta con sede a Monaco (dunque moneta verosimilmente nota a Gorny) e con prezzo palesemente "ribassato", accanto a considerazioni stilistiche in senso lato (rigidità dei tratti e difformità dello stile) non avrei che pochi dubbi a considerarla con ogni probabilità falsa (un minimo dubbio rimane sempre, ovviamente, sia per l'esame basato su una foto sia per la possibilità [remota] di imitazione d'area orientale [Chios e simili]). Alla domanda di Arka al #2 direi: ci fa (e questo non è un buon biglietto da visita per una Casa d'Aste, e permette di capire le attuali tendenze di alcune ...). Infine una considerazione: da Lanz moneta combattuta (pare): i contendenti non sembra fossero molto ... competenti. Sorge spontanea una domanda: per ogni falso identificato, quanti ne passano? Come dice sopra Andrea Costa: vedo (anch'io) falsi dappertutto! ...1 punto
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La tipologia del sesterzio modificato dovrebbe essere del tipo Fides Exercitus (così sembrerebbe da quel poco che si intravede del rovescio). Posto foto della tipologia1 punto
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Dritto: GALLIENVS AVG, busto radiato a destra Rovescio: APOLLINI CONS AVG, Centauro cammina verso sinistra con globo e timone. Simbolo di zecca: H Riferimenti: RIC V-1 Roma 164 (S), Sear 10178 Rarità: Comune Bella moneta, molto comune, valore un 40/60€ se acquistata da venditore professionale con certificazione. Ave! Quintus1 punto
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Già la maggior parte degli scolari-studenti è ignorante oltre che fannullona se poi si faranno scrivere i compiti dalla macchinetta.............. Per i testi delle canzoni sarà invece un buon servizio. Peggio di quelli che vanno di moda oggi non è possibile fare.1 punto
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Ciao a tutti, Condivido questo esemplare di piastra Busto anno 1752 in conservazione eccezionale, acquistato dalla Numismatica de Falco nei primi anni 2000.1 punto
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Denaro per Pavia Ottone I o Ottone II o inedito? Catalogando dei denari di Pavia mi sono imbattuto in questo, qualcuno sa dirmi qualcosa di più, non riesco a catalogarlo, io leggo al D/ + IMPERATOR nel campo OT.TO con le T coricate con globetti nei 4 angoli. Al R/ + AVGVSTVS, NEL CAMPO PA . PA I Il peso è di 1,03 g. Unico riferimento con le T coricate CNI P. 479 N. 12 ma con legenda + OTTO PIVS R Ringrazio anticipatamente se qualcuno vorrà intervenire1 punto
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Non aspettavo altro,Adolfos,magari ci scappa che ti appassioni;l'emittente è una ,la zecca di Pavia,all'interno della zecca da quello che ho capito venivano predisposte delle serie di denari con un simbolo identificativo della serie stessa fatto con lo stesso punzone;ti citerei anche perchè ognuno possa intuire meglio quanto dice il Saccocci:"certi elementi che sicuramente avevano lo scopo di distinguere "giuridicamente"le varie sotto-emissioni di fatto però potevano esere ribaditi pressochè identici in serie diverse(visto che le combinazioni non erano infinite)senza per questo implicare alcuna loro contemporaneità".;è praticamente sicuro comunque che queste serie o mini-varianti avessero sicuramente un loro significato,comunque non tale da rendere diversa la tipologia e il valore della moneta stessa.1 punto
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