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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/10/23 in tutte le aree
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Ciao, oggi condivido un antoniniano di Gordiano lll (238-244 d. C) coniato a Roma nel 241-243 d. C., che chiude la mia raccolta di monete che riguardano questo imperatore . È il primo (spero di una lunga serie 🙂) e non poteva essere altrimenti vista la quantità e qualità delle tante monete rinvenute ed arrivate fino a noi. Si tratta come sempre di una moneta molto comune recante sul rovescio la personificazione della Letizia (Laetitia) in questo caso raffigurata stante con ancora e corona. Rappresentava per i romani la "gioia" di vivere in senso lato ma anche quella elargita loro dagli Augusti (il primo a farla rappresentare sulle monete sembra fu Marco Aurelio) attraverso giochi e feste per il popolo. Da esame diretto risulta coniato, ben centrato ed ha circolato abbastanza svolgendo la sua funzione. Grazie ed alle prossime ANTONIO 23 mm 4,10 g RIC 86 Posto foto delle mie monete, un sesterzio, due antoniniani il primo coniato a Roma ed il secondo ad Antiochia e tre denari coniati a Roma 🙂4 punti
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Ciao a tutti condivido con voi un mio sesterzio di Marco Aurelio, patina verde proveniente da Asta CNG. Sesterzio Marco Aurelio 161-180 d.C. Zecca di Roma 180 d.C. - 23,10 gr. 30 mm. Riporto la descrizione dell'asta: Marcus Aurelius. AD 161-180. Æ Sestertius (30mm, 23.10 g, 12h). Rome mint. Struck AD 180. Laureate head right / Virtus seated right, holding inverted spear and parazonium. RIC III 1249; MIR 18, 468-6/30; Banti 504.4 punti
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Innanzitutto mi rivolgo a @Denarivs chiedendo perché dopo cinque anni ha chiesto pareri di autenticità sul denario. Personalmente sarei abbastanza tranquillo. Come seconda cosa, ai forumisti che hanno espresso le loro perplessità sull' autenticità e visto che vogliono imparare, chiedo se hanno mai avuto modo di visionare un denario autentico con la superficie dell' argento cristallizzato da probabile incendio od alte temperature Personalmente, credo che studiando " bene "questo della discussione li aiuterebbe a capire cosa possa essere successo al denario dal punto di vista chimico - fisico. Buonanotte!!4 punti
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"come tutti gli anni tramite poste"?? A me non è mai arrivato via posta, sempre e solo email. Mi sembrano un po' confusi i nuovi gestori del servizio... Anche sta cosa che per scontare eventuali crediti bisogna inviare il modulo è antiquata, basterebbe includere il codice cliente (e relativo credito) sull'account creato nello shop...ma si sa: San Marino è una terra di antiche tradizioni!3 punti
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È una patacca ad uso e consumo turistico, che per una faccia imita una moneta d'argento di phistelia. Periodo di produzione, probabilmente la seconda metà del 1900. Materiale lega di bronzo. Valore sui 5 euro. Ottima da usare come fermacarte.2 punti
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Non è raffigurato il Bruto cesaricida ma il Bruto console del 509 a.C.2 punti
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Valore no, nostalgia di trent'anni fa tanta2 punti
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Il giovane Azaad era solito pulire, una 20ina di anni fa, le monete d'argento con l'argentil. Uscivano belle e luccicanti: dopo 20 anni è evidente che il processo chimico le ha (un pò) rovinate, con fondi opacizzati e patine psichedeliche. Morale della favola, pulirle significa saper valutare i pro e contro anche a lungo termine di tutto quello che si fà su una moneta. E questo implica l'ausilio di un professionista o un corso universitario di restauro, altrimenti si possono fare danni irreversibili. Nel dubbio, meglio non far nulla.2 punti
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Pio XI (1922-1938), Achille Ratti. Medaglia straordinaria per i Patti Lateranensi. D/ RESTAVRAZIONE DELLA SOVRANITA' DELLA CHIESA .11 FEBBR. 1929 A. VII. Busto di Pio XI a destra con berrettino, mozzetta e stola. R/ VITT EM III RE D'ITALIA. Busto di fronte, in uniforme. AU 10.18 g 27.00 mm1 punto
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Pio IX (1846-1878), Giovanni Mastai Ferretti. Medaglia annuale A. XII. D/ PIVS IX. PONTIFEX MAXIMVS AN. XII. Busto a destra con berrettino, mozzetta e stola; sotto, P. G. F. R/ PROVIDENTIA P.M. FERREA VIA ROMAM PROVINCII JVNGI CVRAVIT. Locomotiva con sopra un angelo seduto che regge un caduceo e indica la via ferrata; in basso, in esergo, AN . MDCCCLVI, sotto, P GIROMETTI AU. 52.70 g. 43.50 mm. Opus: P. Girometti. 39 esemplari coniati in oro. La prima linea ferroviaria italiana fu la Napoli-Portici, aperta nel 1839; a questa seguirono la Milano-Monza (1840), la Padova-Venezia, la Livorno-Pisa ed altre, per cui lo Stato Pontificio risultava, all'inizio della seconda metà del XIX secolo , buon ultimo nel campo dei trasporti ferroviari. A differenza di Papa Gregorio XVI, che aborriva le strade ferrate, Pio IX, già nell' Agosto 1846 aveva nominato una commissione incaricata di studiare e proporre progetti per la costruzione di linee ferroviarie nello Stato ecclesiastico. Questa medaglia celebra l'apertura del brevissimo tronco Roma-Frascati inaugurato il 6 Luglio 1856. Fu un avvenimento straordinario; le vetture e la vaporiera erano decorate con festoni e bandiere; cardinali e varie personalità presero parte a questo primo viaggio. Lo storico avvenimento fu festeggiato con un sontuoso banchetto a Villa Torlonia, e il segretario di Stato decorò dell'Ordine Piano, a nome del Pontefice, l'ing. York con i colleghi Harbing e De Vitry, esponenti della società concessionaria.1 punto
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Segnalo agli appassionati di monetazione marchigiana e a tutti gli appassionati e curiosi numismatici la recentissima pubblicazione da parte di Nomisma della monografia sulla zecca di Recanati. Nell'opera, curata da Lorenzo Bellesia, viene rianalizzata l'intera monetazione di Recanati e la relativa documentazione disponibile. Allego immagine della copertina ed estratto descrittivo. A distanza di quasi un secolo dalla pubblicazione del CNI XIII, Marche, e di due secoli dallo studio di Monaldo Leopardi, sarà sicuramente molto interessante leggere le considerazioni e le conclusioni dell'autore con cui voglio complimentarmi. Estratto dalla presentazione: 80 pagine, completamente a colori Formato 21 x 29,7 cm (A4) Copertina rigida Nomisma Editore - Gennaio 2023 Le monete di Recanati furono classificate per la prima volta nel 1822 da Monaldo Leopardi, il padre del celebre poeta Giacomo. Ora appare un’opera che riconsidera l’intera monetazione recanatese ordinandola cronologicamente dalla prima emissione da collocarsi con precisione, grazie ai documenti, al 1450, per proseguire sporadicamente per il resto del secolo. La monetazione di Recanati si colloca quindi nel contesto della ricchissima monetazione marchigiana del XV secolo insieme ad Ancona, Camerino, Fermo, Macerata ed Ascoli. L’opera di Lorenzo Bellesia riconsidera l’intera materia ripercorrendo anche tutta la precedente letteratura. Buona lettura Mario1 punto
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Buonasera @Vel Saties ,morfologicamente il cranio cosa dice ? È di tipo nordico o mediterraneo? E lo stronzio ? Cosa se ne deduce ? Castel Trosino è una necropoli particolare,di altissimo livello,vedi le fibule circolari e alcune cinture di primo tipo che indicano contatti con il mondo centro europeo. la posizione della tomba all'interno della chiesa testimonia l'appartenenza ad una élite. le ipotesi possono essere molte e troppo poche le informazioni su cui basarsi.1 punto
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Francesco I d'Asburgo e Lorena (1815-1835). Medaglia 1815 per il Giuramento delle Province Lombarde. D/ FRANCISCVS AVSTR. IMP. HVN. BOH. LONGOB. VENET. GAL. ET LOD. REX A.A. Testa laureata a sinistra. In basso: Vassallo F. R/ REDEVNT IN AVRVM TEMPORA PRISCVM. Stemmi di Milano e Venezia sormontati dalla Corona Ferrea e dalla Corona Imperiale d'Austria. In basso FIDES NOVI REGNI SACRAMENTO FIRMATAT MEDIOL. XV. MAII MDCCCXV. AG. mm. 43.00 Inc. Gerolamo Vassallo.1 punto
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Moneta comune di per sé. Ma altro magnifico esempio di bronzo intonso. Non era facile individuarla nella foto un po' scialba della casa d'aste. Complimenti per l'occhio e per il buon gusto. Anche per @Paio70 che domandava i canoni estetici delle monete Romane. Una domanda: é laborioso il disbrigo doganale da USA e CH ? Ormai i bronzi di un certo livello si trovano prevalentemente fuori EU 😞 e sovente a prezzi elevati.1 punto
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Lo scopo della discussione, l'identificazione della moneta di @passionumismatic è stato da tempo raggiunto. Per tutto il resto invito ad aprire una nuova discussione, sempre che lo si voglia naturalmente (non forziamo nessuno), argomentando e documentando, come richiesto anche da diversi utenti. Questa si chiude.1 punto
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toggle menuIIIstruzioni per l’Aldilà: i misteri e gli studi sulla Laminetta aurea dell’antica Hipponion Laminetta orfica custodita a Vibo, foto della docente Barbuto Venne alla luce 54 anni fa e ancora oggi porta con sé tutto il fascino di una storia antichissima, tutta da decifrare. Il Museo archeologico “Capialbi” di Vibo Valentia conserva un reperto di inestimabile valore, “la laminetta orfica di Hipponion”. Studi su studi -dal 1969, anno del suo rinvenimento - si sono susseguiti per cercare di carpirne i significati più profondi. Del “gioiellino” vibonese, datato fine V-inzio IV secolo - ne abbiamo parlato con Giuliana Barbuto, studiosa locale. La docente di Lettere classiche ha conseguito presso l’Università della Calabria, la laurea magistrale in Scienze dell'Antichità proprio con una tesi in “Epigrafia greca” dal titolo “La laminetta aurea di Hipponion. Analisi epigrafica e commento storico- linguistico”. La laminetta orfica, gli scavi della necropoli Hipponion Ma cos’è la laminetta di Hipponion? Si tratta di un prezioso reperto costituito da un sottile foglio d’oro sul quale, in greco, vi è uno scritto su sedici righe. È venuto alla luce a fine anni Sessanta, durante i lavori all’ex palazzo Inam da parte dell’archeologo Ermanno Arslan: «La zona corrisponde all’area della necropoli occidentale della antica Hipponion. Nella tomba numero 19 venne trovata la laminetta, ripiegata 4 volte su sé stessa ed era posta all’altezza dello sterno dell’inumato conservato nel sepolcro, una donna. Era piegata – spiega la docente Barbuto – probabilmente per una funzione rituale. Doveva sottrarre agli occhi dei profani il contenuto del testo, riservato ai soli “mystai”, gli iniziati ad una dottrina misterica. Per alcuni orfica, per altri dionisiaca, per altri ancora orfica-pitagorica. L’ipotesi più accreditata è che si tratti di dottrina orfica. Non tutti sono d’accordo». La laminetta posta sul cuore della defunta La laminetta e i reperti contenuti nella tomba numero 19, foto Ministero della cultura La laminetta è stata trovata sul corpo della defunta: «Era posta sul cuore, a rimarcare il valore sacrale. Ma c’è chi sostiene che inizialmente era stata collocata sul capo dell’inumata oppure nella bocca. Poi, col deterioramento del corpo, si sia posizionata all’altezza dello sterno. Le teorie sono diversificate». Nella tomba vennero rinvenuti altri elementi di corredo della sepoltura, tra cui vasi a vernice nera (due bolsal, due skyphoi, due lekytho) ed alcuni acromi (un'olpetta ed un'idria), insieme a due lucerne, alcuni oggetti di ornamento e un anello d'oro nell'anulare sinistro. Tutto il materiale risale al V-IV sec. aC. Il viaggio nell’Oltretomba verso la perenne beatitudine La funzione della laminetta era chiaro: «Il testo -evidenzia la docente Barbuto - Contiene infatti le istruzioni che l’anima doveva seguire per raggiungere uno stato di perenne beatitudine, promesso con l’iniziazione alla dottrina misterica. Seppur molto lontanamente, lo possiamo paragonare al nostro concetto di paradiso». Il reperto testimonia la presenza del culto orfico ad Hipponion. Si inserisce a pieno titolo tra le testimonianze epigrafiche più rilevanti del mondo greco. In Calabria sono rappresentate da sette esemplari, di cui cinque rinvenute a Thurii ed una a Petelia. Ma c’è un dettaglio degno di nota: «È la più antica delle laminette finora conosciute e anche la più lunga. Si trova in uno stato di buona conservazione e le lacune presenti non interferiscono con l’iscrizione». Esistono altre lamine d’oro, circa una quarantina nel Mediterraneo (non orfiche), ma nessuna conserva il testo completo, solo quella trovata a Vibo. Tutto questo rende il reperto vibonese unico. Le istruzioni per l’Aldilà, il testo Disegni della posizione della laminetta sul corpo della defunta, immagine Ministero cultura “A Mnemosyne è sacro questo (dettato): (per il mystes) quando sia sul punto di morire. Andrai alle case ben costrutte di Ade: v'è sulla destra una fonte accanto ad essa si erge un bianco cipresso; lì discendono le anime dei morti per avere rifrigerio. A questa fonte non accostarti neppure ma più avanti troverai la fredda acqua che scorre dal lago di Mnemosyne: vi stanno innanzi custodi ed essi ti chiederanno, in sicuro discernimento, che mai cerchi attraverso la tenebra dell'Ade caliginoso. Dì: "(Son) figlio della Greve ed del Cielo stellato di sete son arso e vengo meno... ma datemi presto da bere la fredda acqua che viene dal Lago di Mnemosyne". Ed essi son misericordiosi per volere del sovrano degli Inferi e ti daranno da bere (l'acqua) del Lago di Mnemosyne; e tu quando avrai bevuto percorrerai la sacra via su cui anche gli altri mystai e bacchoi procedono gloriosi”. Le istruzioni per l’anima della defunta erano chiare: «Ricordava di non fermarsi alla fonte sita presso un cipresso bianco (probabilmente la fonte dell’oblio) poiché bevendo quell’acqua avrebbe dimenticato la vita passata e sarebbe rinata in un nuovo corpo. Gli orfici credevano infatti nella metempsicosi, la reincarnazione delle anime. Il defunto doveva quindi proseguire fino alla “fredda acqua che scorre dal lago di Mnemosyne”, la memoria. I custodi chiederanno all’anima cosa cerca e la stessa dovrà fornire una precisa risposta, “Sono figlio della terra e del cielo stellato”, che consentirà il passaggio e l’arrivo nel luogo di beatitudine per ricongiungersi con la divinità». Laminetta orfica, foto del Museo di Vibo (Fb) «Sono figlio della terra e del cielo stellato». Una frase ricchissima di fascino che racchiude l’intera cosmogonia orfica: «Gli orfici avevano un mito sull’origine del mondo assai particolare. Credevano che gli uomini fossero nati dalle ceneri dei Titani che avevano divorato la piccola divinità Dioniso Zagreo. Per punizione, Zeus fulminò i titani dalle cui fiamme e ceneri nacquero i primi uomini. Per questo conservano sia una natura peccaminosa che divina». A distanza di 54 anni dalla sua scoperta, il reperto vibonese continua ad essere al centro degli interessi della comunità scientifica: «Basta una diversa interpretazione di una parola e il significato varia. La laminetta non si lascia decifrare con facilità e questo alimenta il suo mistero», conclude la studiosa. https://www.lacnews24.it/cultura/storia-laminetta-orfica-hipponion-vibo_166536/1 punto
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ed allora siamo in due... poi qui altre foto "trovate per caso" in rete, su di "un noto sito" di vendita, del dic. 2022 - comparate a quelle del post #1 Mi sa che questo conio prolifera e dilaga jep! Servus, Njk1 punto
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Ciao @Denarivsle inserzioni di vendita comparse con foto identiche a quelle da te postate ad inizio discussione sono state due. La prima era già presente da prima che tu aprissi la discussione è scaduta proprio questa notte proposta a 500 euro e rimasta invenduta (vedi data di scadenza su foto che posto), la seconda aperta subito dopo con moneta proposta a 200 euro e chiusa dopo la pubblicazione del mio intervento dove ti chiedevo se eri tu ad averla messa in vendita. La prima foto purtroppo pessima della moneta con lo sfondo di floccato rosso (che dovrebbe essere la stessa moneta) non c'entra con le inserzioni di vendita ma lo trovata facendo ricerca in rete. Il mistero della messa in vendita della tua moneta o meglio delle foto della stessa rimarrà tale... 🙂 ANTONIO1 punto
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Grazie per aver dedicato il tuo tempo a togliermi un dubbio, che fino a pochi giorni fa non avevo.1 punto
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Complimenti a santi 53 per la bellissima medaglia annuale di Pio XI in argento acquistata a prezzo certamente conveniente. Concordo, come vecchio collezionista di medaglie papali, che il settore non ha mai avuto - per il numero non irrilevante, ma contenuto di appassionati - prezzi coerenti con la bellezza artistica e la limitatezza di tirature. Ma va anche detto che l'acquisto di santi è stato fortunato. Nella stessa asta la medaglia di Pio XI per l'anno X è stata aggiudicata per € 140+diritti. E le due medaglie anno I di S. Pio X e Benedetto XV sono state oggetto di molti rilanci per una aggiudicazione a prezzi record di € 380 e € 480 + diritti. Va aggiunto che alla fine di un'asta riservata ad una collezione corposa delle medaglie papali (con altissima percentuale di aggiudicazione) è normale che agli interessati manchi un po' di fiato e che si faccia qualche buon affare. Comunque concordo che è un settore nel quale di può acquistare con soddisfazione senza essere danneggiati dalle speculazioni. Una nota anche per la medglia di Alessandro VI di 1412 Luigi. Su ebay in data 6 febbraio è stata venduta una medaglia analoga per € 199 . Potete vederla sul sito alla voce medaglie papali - oggetti venduti. Nella inserzione non si diceva che era un riconio . Per i riconi Mazio (anche con riferimento all'asta Varesi ) concordo sulle valutazioni € 50/70.1 punto
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Oggi mi è arrivata la mail per l'abbonamento. Da quest'anno, se si ordina via mail, sarà possibile pagare solo con bonifico o assegno. Se si vuole pagare con carta di credito occorre utilizzare il sito. Il termine per gli abbonamenti è fissato al 10 marzo prossimo.1 punto
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Un Tito così non si trova tutti i giorni, complimenti per la ricerca e le scelte collezionistiche che trasudano passione per le patine e il bronzo intatto Luca!1 punto
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Ciao moneta misteriosa la tua 🙂. Purtroppo sono a lavoro e non posso approfondire. L'inserzione non la trovi perché stranamente è stata ritirata dal venditore dopo la pubblicazione del mio post. Ci ritornerò nel pomeriggio ANTONIO1 punto
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Si chiama "esperienza", quando vedi migliaia di monete con errori genuine e false da periziare, lo capisci anche da piccoli particolari senza dover vedere la moneta nel suo complesso1 punto
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Sul Magliocca e sul Nomisma viene valutata 50 euro in MB e 150 euro in BB... Personalmente classificherei il tuo esemplare nel complesso un qBB...1 punto
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Tanti anni fa venne aperta una discussione in cui le monete venivano analizzate al microscopio prima e dopo pulitura con prodotti dedicati, e il risultato era impietoso: il metallo veniva letteralmente aggredito. Bisognerebbe ritrovarla e metterla in evidenza..1 punto
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Personalmente penso che per un nuovo appassionato (sopratutto se ancora giovane) l'approccio migliore per gli acquisti sia il negozio numismatico e in particolare il rapporto diretto con i numismatici professionisti. La conoscenza personale che ne deriva è auspicio di un proficuo rapporto di fiducia: sara' interesse del commerciante fidelizzare il cliente e lo stesso avra' un riferimento preciso di aiuto e consigli nel fare gli acquisti. Vedrai nel tempo che si instaura, oltre al rapporto puramente economico, anche un rapporto di fiducia e amicizia. Ma io sono vecchio e non sono abituato a vedere il mondo tutto dentro uno schermo. Se non hai fisicamente la possibilita' di recarti ad un negozio numismatico (perche' magari troppo lontano), contatta i nip (numismatici italiani professionisti). Avrai la garanzia (non assoluta) di fare acquisti sicuri e certificati. L' approccio con le aste lo lascerei ad una fase successiva , quando avrai l' esperienza di vita e la conoscenza numismatica necessaria per entrare nel mondo delle aste. In ultimo Ebay: per effettuare un acquisto da sconosciuti ci vuole una profonda conoscenza di quello che vai ad acquistare per non incorrere in sonore bastonate. Ti saluto e ti auguro un felice futuro numismatico.1 punto
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Ciao @babelonesiccome l'unico che ha espresso qualche dubbio sulla moneta del post sono stato io francamente questa dell'argento cristallizzato da probabile incendio, e quindi dell'eventuale danno subito dal metallo non lo avevo proprio considerato. Forse quelle che sembrano bolle da fusione sia in negativo che in positivo che si vedono sulla superficie sono dovute proprio a questo. Siamo qui per apprendere e sopratutto per confrontarci. È così che si cresce. Tutti i miei interventi sono sempre motivati con spiegazioni, dettate da quello che mi comunica visivamente la moneta. Sono solo pareri ovviamente e lo specifico sempre, espressi per di più da foto. Le Perizie le fanno dal vivo I Periti Numismatici, percui 🙂. ANTONIO1 punto
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Come segni di coniazione si intendono delle striature, immagina un metallo che viene impresso per forte pressione, il metallo in eccesso viene stirato sui rilievi lasciando tracce come smagliature. Impastato quando i dettagli non sono ben definiti ( cosa che è evidente quando l'immagine viene coniata ). Di solito immagine prodotta per fusione da uno stampo. Questo a grandi linee per cercare di farti capire in modo semplice, spero d'essere stato chiaro. Gianni1 punto
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Sono cifre assurde, che non hanno alcun riscontro con la realtà. Esiste, è vero, un mercato per gli errori di conio, ma le cifre in ballo sono nell'ordine delle decine, o al più poche centinaia di euro. Il più valutabile dovrebbe essere il centesimo Mole, ovvero una moneta italiana da 1 centesimo che, per errore riporta al rovescio la Mole Antonelliana propria dei 2 centesimi anziché Castel del Monte. Viene trattata sui 2000/2500 euro, ammesso di trovare chi è disposto a spenderli. Perché un'altra bufala di quegli articoli su internet, è che TUTTI i collezionisti sarebbero alla spasmodica ricerca degli errori di conio, e una volta trovatili, disposti a spenderci cifre folli... ma quando mai petronius1 punto
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E' proprio qui l'errore: viene PROPOSTA a quella cifra, altra storia è riuscire a venderla, cosa che dubito fortemente.1 punto
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Guarda, Enrico, che in gergo numismatico, un “cioccolatino” è una moneta tarocca. 😂😂😂😂1 punto
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Mi sono proprio divertito! Non conoscendo assolutamente questa moneta, ho cercato di interpretare le legenda, scritte con belle lettere gotiche che a prima vista sembrano facili, ma me ne sfuggiva sempre il senso compiuto. Ma ci sono arrivato. E credo si tratti decisamente di una moneta molto rara. Zecca di Foligno. + ° CO ° D ° FVLCI ° N ° E ° O sul campo. intorno a punto. ° S ° FELITIAN ...1 punto
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Adesso ho capito il senso: al singolare lo conoscevo il detto ma plurale no e non ci sarei arrivato. Grazie.1 punto
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Bellissima emissione, con un ritratto di straordinario realismo. Sono noti due Gaio Celio Caldo, il console del 94, al quale è attribuita la moneta RRC 318/1 (alla cui nota si rinvia), e il questore che nel 50 serviva in Cilicia sotto Cicerone, che lo nomina nel suo epistolario. Con riferimento a loro: - per Babelon, un Gaio, figlio del console, è autore di questo denario (RRC 437/1) e della recedente emissione RRC 318/1, mentre un suo omonimo figlio Gaio (nipote quindi del console) avrebbe curato le emissioni RRC 437/2 e 3; - per Crawford, Belloni, Grueber e Harlan il console è autore del solo denario RRC 318/1, mentre il questore è autore di tutta la serie RRC 437, datata al 51, quando si preparava per le elezioni alla questura. Tuttavia, i primi due autori ritengono che il questore fosse figlio del console, gli altri due che ne fosse il nipote, in quanto figlio di un Lucio a sua volta figlio del console. Per quanto riguarda l’iconografia: - la figura al D/ è il console, unico della gens, homo novus; la tavoletta con L(ibero) e D(amno) si riferisce alla sua lex tabellaria. È un ritratto fra i più efficaci per realismo e vivezza psicologica, caratterizzato dalla fronte ampia e segnata da rughe, il naso lungo e diritto, le labbra piene (Belloni). Rimarchevole il fatto che il progressivo accentuarsi della personalizzazione della propaganda gentilizia abbia condotto a commemorare, sulle monete, antenati così prossimi come addirittura il padre (o nonno); - il Sole potrebbe essere un tipo parlante, riferito al cognomen Caldus (così Eckhel - che cita Varrone “Comitiis cum sole caldo ego et Q. Axius senator tribulis suffragium tulissemus” - e, dubitativamente, Belloni) oppure, vista anche la presenza dello scudo macedone una rievocazione di successi militari in Macedonia - ormai ignoti - conseguiti da un altro antenato, Lucio Coilio, legato nella guerra contro Perseo (probabile autore dell’emissione RRC 154/1); - in alternativa, lo scudo ovale potrebbe riferirsi a vittorie riportare dal console contro i Celti (Crawford) o in Oriente (Harlan).1 punto
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anche questo sesterzio con bellissimo ritratto oltre alla patina straordinaria, mi stai facendo pentire di avere abbandonato le Romane 20 anni fa.1 punto
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Bella moneta con una autentica patina fluviale e non spatinata e poi passata per “Tiber patina”. Mettetela in memoria e usatela come pietra di paragone …. complimenti a te Dupondio1 punto
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Chiedo senza polemica (sinceramente, e lo sottolineo esplicitamente vista la limitazione del linguaggio scritto): c'è un motivo particolare per cui i colpi al bordo, a parità di entità, sono da evitare più di altri? A parte il senso del gusto, che tipicamente è soggettivo ma in epoche o periodi particolari può magari assurgere a canone condiviso di bellezza anche se magari solo per un intervallo limitato nel tempo, ci sono dei motivi più strutturali per cui sarebbe preferibile una moneta con rilievi più consumati (mettiamo da qBB) rispetto ad una con buoni rilievi (diciamo da SPL) ma con colpo al bordo? Lo chiedo anche perchè, avendo iniziato a collezionare da un paio d'anni e seguendo assiduamente il forum, sono numismaticamente cresciuto con l'incubo del colpo al bordo, ma spesso mi è capitato di valutare una moneta con colpo, scartarla immediatamente per abitudine ma poi rendermi conto che in fondo in fondo il colpo/etto non mi disturbava poi così tanto. Saluti!1 punto
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