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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 02/05/23 in tutte le aree

  1. Riprendendo in mano vecchi testi letti e riletti ecco cosa scrive il dell'Erba a proposito di questo nominale: Fonte: La riforma monetaria angioina e il suo sviluppo storico nel reame di Napoli, p. [195], ristampa Forni Editore. Da mie ricerche ho censito due esemplari: 1) Ex collezione Reale, ora al Museo Nazionale Romano, CNI vol. XX, p. 601, n. 252; 2) Catalogo di vendita della collezione Ercole Gnecchi del 12 gennaio 1903 e giorni seguenti, p. 186, n. 3722, aggiudicata al commerciante Nicolò Majer di Venezia. L'immagine tratta dalla collezione Gnecchi:
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  2. La storia di Cartagine e’ stata da sempre legata a quella di Roma, a partire dalle guerre puniche, durante le quali si era assistito all’apogeo e poi alla disfatta di questa città. Dopo la sua distruzione ad opera di Scipione Emiliano nel 146 a.C. , la città fu poi ricostruita, diventando progressivamente uno dei centri più importanti e prospere dell’impero romano. E tale era anche durante la prima tetrarchia, quando fu coinvolta in un evento bellico che ne minacciò seriamente la sopravvivenza come centro nevralgico del nord Africa romano, soprattutto dal punto di vista economico. Con la nascita della prima tetrarchia, l’impero romano era stato diviso in due parti: l’Oriente (con Diocleziano come augusto e Galerio come cesare) e l’Occidente (affidato all’augusto Massimiano ed al suo cesare, Costanzo Cloro): Ci soffermeremo ora proprio sull’Africa occidentale che allora era sotto il controllo di Massimiano e di Costanzo Cloro. Con l’eliminazione della usurpazione britannica grazie soprattutto all’opera del suo Cesare Costanzo Cloro, Massimiano potè dedicarsi ad una grave minaccia che incombeva in Mauretania, nell’Africa nord-occidentale. La riforma di Diocleziano aveva ridisegnato le province africane per cui la Mauretania Tingitana (MT sulla cartina) era finita della Diocesi delle Spagne, mentre la Mauretania Cesariensis (MC) e Sitifensis (MS) erano rimaste sotto la Diocesi d’Africa. La Mauretania Sitifensis confinava con la Numidia (N) che a sua volta era adiacente all’Africa Proconsolare (AP) dove era ubicata la città di Cartagine. La Diocesi d’Africa come quella delle Spagne faceva parte della parte occidentale dell’impero che all’epoca, dopo la nascita della Tetrarchia nel 293, era divisa tra Massimiano (Augusto) e Costanzo Cloro (Cesare). La città di Cartagine godeva allora di una certa prosperità economica caratterizzata da vivacità commerciale e da una intensa attività di edilizia pubblica e privata. A Cartagine vi era anche un certo fermento religioso; infatti, oltre alla presenza di importante comunità ebraica, era assai radicato il cristianesimo Questo era l’assetto dell’impero all’epoca del conflitto africano che coinvolse Massimiano probabilmente già verso la fine del 296 d.C. Con l'indebolimento dell'autorità romana durante il III secolo, i Quinquegentiani (una confederazioni di varie tribù berbere, cinque per la precisione, come indicherebbe il nome), già a partire dal 293 (ma secondo alcuni anche prima, ovvero dal 289), avevano iniziato a razziare con frequenti ondate gli insediamenti imperiali di tutta la regione con conseguenze sempre più gravi. I Quinquegentiani hanno una piccola menzione in Eutropio che dice: “Anche Massimiano Augusto pose fine alla guerra in Africa schiacciando i Quinquegentiani e costringendoli a fare la pace”. La questione era molto delicata in quanto il nord Africa era uno dei granai dell’impero ed una delle zone più ricche. I berberi erano popolazioni nomadi che abitavano la zona della catena montuosa dell’odierno Atlante da cui partivano in forma di bande di guerriglieri per profonde scorrerie in territorio imperiale alla ricerca di ricchezze. Erano, pertanto, popolazioni “barbare” ai confini meridionali dell’impero (non sfuggirà l’assonanza tra “barbaro” e “berbero”). Probabilmente verso la fine del 296 ed i primi mesi del 297 Massimiano diede inizio ad una grande offensiva contro i Quinquegentiani i quali, partendo dalla Mauretania Tingitana, si erano spinti anche oltre lo stretto di Gibilterra, attaccando la parte meridionale della penisola iberica. La campagna africana fu lunga ed impegnativa (anche perchè combattuta contro soldati irregolari che facevano delle incursioni e della guerriglia il loro modus operandi). La stessa città di Cartagine, che era il centro più importante di quella regione, fu messa in serio pericolo. E proprio a Cartagine Massimiano si era acquartierato per organizzare le operazioni, aprendovi una zecca soprattutto per la necessità di moneta per sostenere le spese militari e (puntualmente) le paghe dei soldati. Dopo una serie di successi che gli consentirono di ricacciare i berberi oltre i confini dell’impero, Massimiano si avventurò in profondità nel territorio nemico con l’obiettivo di eliminare alla radice il problema nel timore di nuove incursioni. Malgrado le difficoltà legate al territorio ostile e l'abilità dei berberi di mettere in atto tattiche di guerriglia, Massimiano non desistette dal suo fermo proposito e, con una efficace azione militare, ebbe la meglio. La campagna si concluse nella primavera del 298. Il 10 marzo di quell’anno Massimiano potè fare il proprio ingresso trionfale a Cartagine. La popolazione gli fu grata e Massimiano fu appellato chiamato redditor lucis aeternae. La zecca di Cartagine fu dunque aperta in quanto la campagna militare contro i Quinquagentiani aveva bisogno di essere finanziata e rapidamente. A questo scopo Massimiano trasferì da Roma maestranze ed attrezzature (forse anche conii). Ciò spiegherebbe lo stile, per così dire, “romano” di queste coniazioni cartaginesi. Tuttavia, al di là dello stile, le emissioni di Cartagine si distinguono da quelle di Roma soprattutto per l’originalità dei suoi rovesci in tutti e tre i metalli (non coniò, per esempio, Genio populi romani, all’epoca il rovescio più comune in tutto l’impero). La zecca di Cartagine, tra l’altro, ebbe una particolare organizzazione, con l’ utilizzo delle officine in base all’anzianità dei sovrani; troviamo, quindi, la prima officina per Diocleziano, la seconda per Massimiano, e così via fino alla quarta officina con i diversi sovrani (augusti e cesari) succedutesi nel periodo di apertura della zecca. A proposito di rovesci particolari, oggi vorrei soffermarmi proprio su quello che ricorda in maniera specifica l’inizio della campagna africana di Massimiano (culminata poi con il suo ingresso trionfale a Cartagine) ovvero il FELIX ADVENT AVGG NN . E’ l’abbreviazione di Felix adventus augustorum nostrorum. Potremmo tradurlo con “Il felice (o fortunato, per i cartaginesi) arrivo in città dei nostri augusti”, la commemorazione solenne dell’arrivo di Massimiano e quindi, indirettamente, l’acclamazione di ringraziamento e riconoscenza verso il sovrano da parte dei cittadini di Cartagine per un evento assai importante per la salvezza e la sicurezza della città. Da notare che si parla al plurale, ovvero di “augusti”, nonostante che l’evento ricordato riguardi, all’atto pratico, il solo Massimiano. E’ una cosa che si ritrova spesso nelle monete. Qui, probabilmente, si vuole ribadire la solidità dell’impianto tetrarchico e l’unità di intenti dei sovrani, ma non è improbabile che si voglia anche solo indicare, in generale, una rinnovato interesse imperiale per le questioni africane, di Cartagine in particolare. Del resto, il rovescio è stato coniato non solo per Massimiano, ma anche per l’altro augusto Diocleziano e per i due cesari della prima tetrarchia, ovvero Costanzo Cloro e Galerio. Si tratta di coniazioni avvenute proprio in contemporanea con la spedizione di Massimiano in Africa e che quindi rientrano nella prima emissione della zecca di Cartagine. ADVENTVS significa proprio “arrivo” e l’arrivo in una città dell’imperatore era un evento speciale, degno di celebrazioni e commemorazioni (anche perché non era un evento frequente). Secondo alcuni si tratterebbe, invece, della celebrazione dell’ingresso in città dopo la vittoria finale sui Quinquegentiani, ma queste coniazioni (in base al RIC) iniziano nel 296 fino ad arrivare al 298, nel pieno della campana africana, con riferimento quindi all’arrivo in città di Massimiano per le operazioni militari, piuttosto che all’ingresso vittorioso a Cartagine ad operazioni concluse (avvenuto, come detto, nella primavera del 298). Andiamo a vederlo questo rovescio, partendo dalla moneta d’argento. Gli argentei con la legenda classica (lunga) li troviamo solo a nome di Diocleziano. Per Massimiano ne troviamo con la legenda abbreviata FEL ADVENT AVGG NN e F ADVENT AVGG NN. Ecco due esempi: Vi è la personificazione dell’Africa avvolta in un ampio panneggio, con un copricapo di pelle di elefante, recante uno stendardo nella mano destra ed una zanna di elefante nella mano sinistra. Ai piedi, a sinistra, un leone che ha appena catturato un toro. Davvero una effigie affascinante che ci richiama in tutto l’Africa Questa che ho scritto è la descrizione del RIC. Circa il copricapo di pelle di elefante, onestamente non capisco bene. Lo stesso per quanto riguarda l’animale con le lunghe corna ai piedi dell’Africa: sarà davvero un toro? Io penserei di più ad uno gnu o ad una antilope, considerato il contesto “africano”. Ma questa è solo una mia ipotesi. Interessante poi, al di là di tutto, la scelta del soggetto. Infatti, solitamente, le monete con l’adventus rappresentano l’imperatore a cavallo nell’atto di entrare in città, magari accompagnato dai soldati e con qualche prigioniero. Qui abbiamo una effigie del tutto diversa, tipica della zecca di Cartagine che, come detto, si distingue dalle altre zecche proprio per alcuni suoi particolari rovesci. E ora i “bronzi” che hanno tutti legenda lunga FELIX ADVENT AVGG NN. Questa non ha lettere nei campi: Questa che segue ha la lettera B, marchio delle seconda officina, quella dedicata a coniare per Massimiano (la sigla PKS in esergo dovrebbe stare per PERCVSSA KARTHAGO SECVNDA): Sulle due monete che seguono si può notare nei campi del del rovescio la lettera H. E’ la prima lettera della parola Hercules da cui sosteneva di discendere Massimiano, donde il soprannome di Erculio (sulle monete di Diocleziano si troverà la lettera I da Iuppiter, da cui poi Giovio; la stessa distinzione H/I avverrà per i rispettivi cesari e le loro monete): E l’oro? Secondo il RIC questa tipologia, in oro, sarebbe conosciuta solo per Diocleziano, Costanzo Cloro e Galerio.Ecco cosa dice espressamente il RIC: “…..it is inconceivable that it was not also struck for Herculius himself”. E’ “inconceivable”, incredibile, che non sia stato coniato per Massimiano, vero protagonista della vicenda.Questo tanto, tanto per intenderci, e’ un aureo di Diocleziano: Tuttavia, nel 2016, vi è stata questa asta: Si tratta di un aureo di Massimiano che mi pare condivida lo stesso conio di rovescio con l’aureo di Diocleziano. Tornando al significato del rovescio, e’ interessante anche notare come FELIX ADVENTVS AVGG NN sfoci, già nel 298, nelle SALVIS AVGG ET CAESS FEL (AVCTA) KART (coniate poi fino al 306) a sottolineare proprio l’attuale benessere della città dovuto alla vittoria sui nemici ed al rinnovato interesse imperiale per la città, magari anche con la costruzione di nuovi edifici. Ma non solo: SALVIS AVGG ET CAESS e’ un ablativo assoluto, ad indicare anche che Cartagine potrà continuare a godere di grandi benefici solo se verrà garantita e tutelata la salute e la sicurezza dei sovrani. Ecco un esemplare con FEL: Ed uno con AVCTA: Su questa tipologia non mi soffermerò oltre, se ne e’ già parlato sul forum per la particolarità degli oggetti tenuti in mano da Cartagine: https://www.lamoneta.it/topic/188484-tutti-uguali-sti-follis/#comment-2094055 Il legame di Massimiano con Cartagine emergerà anche negli anni a venire. Ecco una moneta fatta coniare da Massenzio nel 307 dove Massimiano (allora senior augustus) viene accostato al figlio, entrambi acclamatisi ed acclamati (per la verità insieme anche a Costantino, allora ancora cesare nelle frenetiche lotte di potere di quegli anni) quali “CONSERVATORES” della città di Cartagine: Ritorna uno schema noto per Massenzio, ma Cartagine al centro del tempio con la stessa iconografia vista nella SALVIS. Qui chiudo la discussione, sperando che abbia suscitato un po' del vostro interesse. Per me, certamente una occasione per studiare ed imparare cose nuove. Per chi volesse approfondire il discorso sui folles della prima Tetrarchia: https://www.lamoneta.it/topic/188484-tutti-uguali-sti-follis Per chi invece volesse approfondire il discorso sulla zecca di Cartagine: https://www.lamoneta.it/topic/177949-appunti-cartaginesi Fonti: oltre alle citate discussioni: - RIC Vol VI - http://www.constantinethegreatcoins.com/ - http://augustuscoins.com/ - https://notinric.lechstepniewski.info/ - http://www.wildwinds.com/coins/ric/i.html Sempre disponibile a correzioni, integrazioni, suggerimenti. Ciao da Stilicho
    4 punti
  3. Buonasera a tutti, è stato presentato ieri a Lugano il nuovo numero della rivista NAC Numismatica e Antichità Classiche, Quaderni ticinesi 2022. È stato un vero successo per contributi e numero di partecipanti alla presentazione! Finalmente incontri come questo sono di nuovo possibili! Vi allego l'indice della rivista e un paio di foto della presentazione... con Andrea Bignasca, Monica Baldassarri, Lucia Travaini, Ermanno Arslan, Marco Bazzini, Federico Barello, Agnes Bencze, Daniele Furlan, Stefano Donati, e molti altri! Luca
    3 punti
  4. Buonasera Amici , le Napoletane di oggi le ho trovate nel cassetto del nonno 😜
    3 punti
  5. Oggi vi presento una moneta a mio parere quanto meno intrigante che pone diversi interrogativi ancora, per me, tutti aperti. Innanzitutto partiamo dall'abc, ovvero dalle immagini e dai dati metrico-ponderali: D\ IMP C POSTVMVS PF AVG R\ [PIET]AS AVG 17/19 mm; 3,03 gr Postumo non ha mai, ufficialmente, battuto rovescio con questa tipologia di Pietas. La sua PIETAS ha una iconografia differente: A cosa ci troviamo di fronte quindi? Diciamo che si tratta di una emissione di ottima fattura e di ottimo stile ma, di natura locale: un radiato imitativo ibrido che evidentemente riprende il rovescio di qualche altro imperatore... ma di chi? Non dobbiamo spostarci di molto dalla Gallia per trovare il "colpevole": basta infatti andare a Milano e troviamo questo esemplare di Gallieno: D\ GALLIENVS AVG R\ PIETAS AVG MIR 1261, Doyen 702-3, Ric 505 L'esemplare in foto l'ho recuperato dall'archivio online del British Museum e proviene dal Mildenhall Hoard (segnatevi mentalmente questo ripostiglio perché lo presenterò a breve su questi schermi!). Doyen, in merito a questo pezzo fa un'analisi approfondita nel suo saggio sulla zecca di Milano: L'atelier de Milan (258 - 268). Recherches sur la chronologie et la politique monétaire des empereurs Valérien et Gallien (253 - 268) di cui vi riporto gli estratti di nostro interesse: Come vedete Doyen distingue due tipologie di busto (anche Goebl nel suo MIR) e in più precisa la spezzatura del rovescio in PIE-TAS-AVG (dove la spezzatura della legenda viene data indicativamente dalla posizione delle mani della Pietà). Nel caso del pezzo in mio possesso la spezzatura sembra differente: PIET-A-SAVG, dettaglio da tenere a mente... poi ci ritorneremo! Si tratta di un imitativo ibrido cosiddetto "unicum"? Per quanto mi sarebbe piaciuto, la risposta è no: esiste un esemplare censito nel Tattershall Hoard (pubblicato nel Coin Hoards from Roman Britain IV). Viene citato anche nell'AGK (Die Antoninianprägung der gallischen Kaiser von Postumus bis Tetricus) al numero 157a (si tratta sempre dell'esemplare proveniente dal Tattershall hoard), e ancora l'AGK censisce questa tipologia di rovescio anche in abbinata con Vittorino al numero 157b indicandolo come proveniente dal ripostiglio di Lectoure. Immagini dei due esemplari qui sopra citati (il Postumo e il Vittorino) ibridati con la Pietas di Gallieno non ce ne sono... l'AGK non ne riporta. Tuttavia navigando in rete ho recuperato quest'altro esemplare con al dritto sempre Postumo: Qui, a differenza dell'esemplare in analisi e dei due citati dall'AGK (compreso quindi il Vittorino) compare una P nel campo a sinistra, come in un altro tipo sempre di Gallieno, prima officina Milano: Già qui ci sarebbe molto materiale su cui ragionare... ma girovagando tra i vari hoard che mi venivano alla mente, mi sono tolto uno sfizio (e fatto un altro acquisto per accertarmene de visu) e ho beccato un esemplare di Gallieno proveniente dal ripostiglio di Guercheville (Francia): Notate nulla di strano? se non siamo di fronte al medesimo conio di rovescio quantomeno siamo di fronte al medesimo incisore! Guardate i dettagli della veste, dell'altare, la posizione delle mani, la piegatura delle braccia e l'altezza delle lettere della legenda.. direi che ci siamo! Gli interrogativi ve li pongo poi... intanto... preferisco lasciar a voi la parola!
    2 punti
  6. Uno fa un’osservazione educata e pertinente in un forum numismatico sul titolo di una discussione che può indirizzare il lettore sulla strada sbagliata, citando delle fonti di sicura affidabilità facilmente consultabili. Il suo commento è una battuta nemmeno tanto difficile da comprendere perché saranno i linguisti a spiegare eventualmente il motivo di questa regola. Uno può essere d’accordo o no e, nel secondo caso, perseverare da superuomo nietzschiano e/o dannunziano infischiandosene delle regole lessicali. Non c’è bisogno di citare Ramstein per immaginare quale sarà il suo destino. Nessun riferimento a persone. apollonia
    2 punti
  7. Dritto: Busti congiunti della Regina Vittoria (a sinistra) incoronata, in abito scollato, capelli intrecciati sotto le orecchie, e del Principe Consorte in uniforme. Legenda: 'H. M. G. M. LA REGINA VITTORIA E S. R. H. IL PRINCIPE ALBERTO". In basso: Una rosa. Rovescio: Veduta a dritta del "Leviathan" a vapore. Legenda (in tre righe): IL "LEVIATANO", PIROSCAFO A VAPORE A PALE E A VELE, A QUATTRO PONTI. POTREBBE DAR POSTO A 10.000 TRUPPE". Esergo: 'LUNGO 695 FT. LARGO 118 FT. ALTEZZA DELLO SCAFO 60 PIEDI. 22.500 TONNELLATE DI CARICO. 2.600 CAVALLI DI POTENZA". Lega di metallo bianco: 18,8 g; diametro 38 mm; provenienza asta Elsen 153. La medaglia è opera di Allen & Moore ed è databile a circa il 1856. Per informazioni su questa e altre medaglie del genere e sulla nave, v. http://www.mernick.org.uk/thn/medals/greateastern.htm. apollonia
    2 punti
  8. Due esemplari del 1832 per confronto.
    2 punti
  9. Complimenti e congratulazioni, e - lo confesso - ti invidio la prolificità
    2 punti
  10. Vi posto questo Carlino 1832 con un millesimo coniato in diversi modi, Se vi fa piacere sarei curioso di conoscere le vostre opinioni riguardo la Testa e/o altro. 🧐 grazie.
    2 punti
  11. Ciao a tutti! Contagiato da @cabanes, sono stato vittima del fascino dei Siegestaler e - non potendomi sottrarre dal canto delle sirene teutoniche - ho cominciato questa piccola collezione che per fortuna si può completare in cinque passi. Ho iniziato "dal basso", cioè con la moneta a maggior tiratura: Prussia, Guglielmo I, 880.000 esemplari. Sul D c'è l'immagine del re: qui in foto con una sfilza di medaglie che credo farebbero venire l'acquolina in bocca a @sandokan e @borghobaffo io ne ho contate venti! Sul rovescio troviamo la Germania: Forse non tutti sanno che la "Germania" è stata un invenzione italica! Duemila anni fa, la troviamo già su di un aureo di Domiziano, sconfitta e seduta a terra, con la lancia spezzata: altro che la Merkel! ? Adesso rubo un po' di qua e di là: Guerre napoleoniche Nel susseguirsi delle guerre napoleoniche si usò la figura di Germania come personificazione della Nazione tedesca, così come la francese Marianna [...]. Ma il più bello viene adesso: queste chi sono?!? L' Italia e la Germania von Friedrich Overbeck, del 1828 !!! All'epoca della creazione del dipinto, tanto l'Italia quanto la Germania erano a malapena concetti geografico-culturali generici delle rispettive regioni dell'Europa centrale e meridionale, frantumate politicamente in diversi principati (v. Confederazione germanica e Risorgimento), che solo un cinquantennio più tardi si sarebbero unificati negli Stati nazionali del Regno d'Italia (1861) e dell'Impero tedesco (1871). La donna a sinistra ha i capelli scuri e reca in capo una corona d'alloro, quella a destra è bionda e inghirlandata di fiori. Esse hanno un'aria mesta e si tengono la mano in atteggiamento amichevole. A sinistra lo sguardo coglie un tipico paesaggio italiano di coste rocciose, mentre a destra è riconoscibile una città tedesca torreggiante in stile gotico. Già allora questi due paesi erano più legati tra loro di quanto anche al giorno d'oggi certa gente vuole credere... e devo aggiungere, legati sia nel bene che nel male. Per il catalogo: Maße: 33 mm / Gewicht: 18,52 g *** FINE DELLA PRIMA PUNTATA *** Servus, Njk Nuovamente un "ping" in particolare a @giulira @ascamanaut @vathek1984
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  12. salve,vorrei assegnare un grado di conservazione a questa moneta che vorrei vendere senza correre il rischio di trarre in inganno qualcuno. pensavo al grado americano VG o F cosa ne pensate. grazie in anticipo dimenticavo il peso della moneta e' diventato 10,48 gr a fronte del nuovo di 10,89 gr
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  13. Buona domenica amici lamonetiani. Giusto per riprendere in mano alcune nostre belle monete coniate durante il regno di VEIII, questa sera vi propongo un bell'esemplare 5 lire impero 1937, considerata R o quantomeno NC. La moneta è nota anche come "Italia feconda", da taluni erroneamente chiamata "5 lire famiglia". Moneta della serie "Impero" coniata partire dal 1937 fino al '41 per effetto del RD 2511/1936 che autorizzava l'emissione delle monte argentee della serie in 1.166.080 pezzi (anno 1936 XIV: 1.016.000 pezzi; '37 XV 100.000 pezzi e serie per numismatici dal 38 al 41 teoricamente in 20 esemplari ciascuna, esclusa la 1940 XVIII di cui si conoscono pochissimi esemplari, tra cui quello esitato nel 1999 da Negrini a 11 730 000 lire, già Coll. Rocca ed escluse le monete di prova, considerate R3. Argento 835, diametro 23 mm, peso 5 g. Contorno in incuso rosetta-fert-rosetta-nodo d'amore-rosetta. Al solito, graditissimi i commenti a favore di tutti
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  14. Per quanto il termine emidramma, al genere femminile, sia certamente quello più diffuso nel linguaggio comune, non è infrequente la sua attestazione anche nella variante maschile “emidrammo”. A titolo esemplificativo riporto l’estratto di un contributo di Attilio Stazio, scomparso nel 2010, che come ben noto ha rappresentato una figura di spicco nel settore numismatico (professore ordinario di Numismatica presso vari atenei, direttore dell’Istituto Italiano di Numismatica e del Centro Internazionale di Studi Numismatici, Soprintendente Archeologo a Taranto, ecc.). Da A. Stazio, Monetazione dei Greci d'Occidente, in Les Grecs et l’Occident (Actes du colloque de la Villa «Kérylos»,1991), Rome1995. p. 142.
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  15. Si Favaldar, doppia battitura nel 1803
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  16. Buonasera, condivido con voi alcune delle monete trovate al mercatino domenicale: 1) 2 centesimi Regno d'Italia 1903 2) Buono da 2 franchi Francia 1922 3) Six pence 1949 Inghilterra 4) 50 cent Grecia 1966
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  17. Puoi fornire il peso esatto della moneta e verificare se il diametro e lo spessore ti sembrano identici a quelli di una moneta normale?
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  18. Stavo pensando anche io alla stessa cosa, quando le ho postate .
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  19. Buonasera a tutti, ma che bel gruppetto. A me manca la 99 e un 803 decente. Il mio ha i buchi.. Saluti Alberto
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  20. Tutto può essere ...... in foto....... ma un falso?! I macchinari per coniare moneta non sono cosi semplici e sono molto costosi. Infatti i miglior falsi vengono dalla Cina il Paese dove è possibile acquistare e farti spedire qui in Italia un Orologio e batteria con 5 Euro. Quindi è molto più facile che si sia girato il tondello durante la battitura in serie in Zecca che in una cantina o capannone o ufficio. Per me. Il peso e il diametro già risolverebbero alcuni dubbi, altrimenti basta portarla da un Perito Numismatico che potrebbe anche acquistarla.
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  21. Ciao, penso che per come è conciata potresti procedere anche con una pulizia più che invasiva per scoprire cosa c'è realmente celato sotto. Non si consiglia mai, ma in questo specifico caso le sue condizioni sono così imbarazzanti che potresti provarci senza alcun risentimento. Oppure lasciala così e partecipi al concorso di "bellezza" che si volge annualmente in questa discussione con un'ottima possibilità di essere tra i vincitori, è dedicata sia alle monete che alle banconote, vediamo che ne pensa @caravelle82
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  22. In questo periodo magnifico per il collezionismo di miniassegni (nel senso che siccome non se li fila più nessuno li si trova comodamente e a prezzi stracciati, a volte in omaggio) ho notato da poco un particolare interessante che riguarda quelli dell'Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane: non erano emessi direttamente da detto istituto ma da altri in rappresentanza sua. Fin qui tutto bene, ma dato che per varie ragioni sono un amante e studioso della città di Gorizia ho scovato quello emesso da una delle sue banche. Bingo! I miniassegni non smettono di darmi soddisfazioni... e chi ne ne frega se non li vuole più nessuno.
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  23. Buongiorno @Rocco68 mi sembra leggermente differente dal 4° Tipo, anche se di poco ma la testa in toto ha qualche differenze, Molto probabile è stato un anno di "prove" finché non hanno deciso per il 4 tipo, peccato che all'epoca non scrivessero Prova sulle monete ma la maggior parte le mettevano in circolazione.
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  24. “..übermächtig, überflüssig Übermenschen, überdrüssig wer hoch steigt, der wird tief fallen..” Ramstein - Deutschland Ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale.
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  25. Quan siamo di fronte a 2 possibilità … o siciliana, o macedone per questo motivo avevo chiesto tempo fa di verificare tra i ripostigli. rispetto al torremuzza, qua nel caso opposto… monete presenti ma bibliografia poco certa … comunque concordo, per ora teniamoci per L area di emissione il punto di domanda
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  26. Per le monete sì, per le banconote credo proprio di no: terranno la stessa effige fino al prossimo cambio di modello, a meno che non sia previsto fra pochi anni. Non vorrei passare per guastafeste polemico, ma io questo gran mito della regina Elisabetta non lo capisco proprio. Sarà pure stata "la regina di tutti" ma non la mia.
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  27. @Arka ricordo che è un appassionato tifoso....benetton tra l' altro. Io della franchigia delle Zebre. Anche il mio fratellone Raffaele mastica ovale @Raff82 😁
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  28. ROMA, 02 FEB - L'elmo, la lancia, il profilo fiero: dagli scavi della metro C di Roma, alla stazione di Porta Metronia, torna alla luce dopo centinaia di anni un raffinatissimo reperto dell'antica Roma, una personificazione della Città Eterna. Un tema iconografico già noto, ma è il primo e unico caso finora al mondo in cui ci è arrivato eseguito su un vetro dorato. "Già un vetro dorato è un reperto molto raro - spiega all'ANSA la funzionaria archeologa della Soprintendenza speciale di Roma Simona Morretta - ma questo non ha confronto allo stato attuale degli studi. Non si era mai trovato un vetro dorato con la personificazione della città di Roma". Si tratta, prosegue l'esperta, di un reperto di "straordinaria finezza esecutiva". Originariamente era il fondo di una coppa, "un oggetto particolare che spesso veniva utilizzato come dono". In sostanza, come avviene del resto anche ai giorni nostri con alcuni particolari bicchieri o boccali, il bevitore, mentre consumava il contenuto della coppa, poteva guardare in trasparenza l'immagine sul fondo: "Noi non sappiamo - sottolinea Morretta - se venisse usato realmente per contenere qualcosa o come soprammobile, ma certamente mettere una immagine sul fondo rispecchia quell'idea". Il manufatto ha vissuto diverse 'vite' prima di arrivare fino a noi: "Era un oggetto prezioso - spiega ancora - e quando si è rotto o scheggiato non l'hanno voluto buttare. Ma dato che una coppa di vetro non si poteva riparare, ne è stato 'ritagliato' il fondo, e può darsi che sia stato esposto su un mobile o appeso a una parete". Il reperto non appartiene alla caserma trovata negli scavi. La struttura militare fu abbandonata alla metà del III secolo, e in seguito 'rasata', i muri tagliati, le macerie buttate all'interno e tutto ricoperto di terra. Il vetro dorato è emerso proprio da questi strati di interro, ed è posteriore: "Da questo primo studio - aggiunge l'archeologa - ci sembra un manufatto degli inizi del IV secolo". Ora vivrà un'altra vita, "quella che gli daremo noi, rendendola di fruizione pubblica: avrà una teca dedicata nella stazione-museo della metro di Porta Metronia". Da : https://www.msn.com/it-it/lifestyle/notizie/dagli-scavi-metro-c-emerge-roma-donna-simbolo-della-città/ar-AA171QFW?ocid=msedgntp&cvid=88900d898c424555aa1c401d74cd84c1
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  29. Intanto sarebbe educato esordire con un : Buongiorno,e terminare la propria richiesta con un : Grazie... Per rispondere alla tua domanda in molte città degli stati preunitari (ma anche nei primi anni del regno d'Italia)le monete troppo usurate o fuori corso venivano dentellate per poi montarle su un manico e usarle come "rotella tagliapasta"...
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  30. in caso tu la prenda, fai attenzione, va trattata con benzotriazolo..(altrimenti metti a rischio il resto della collezione..).
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  31. Moneta affascinante e ottimo contributo, grazie davvero! ✌️
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  32. Lodevolissima iniziativa, da incoraggiare e diffondere, complimenti a tutti coloro che hanno contribuito! 👏🏽
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  33. Sei stato gentilissimo, ti ringrazio!
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  34. Buongiorno e buona domenica a tutti. Ciao @favaldar, il tuo Carlino fa parte della quarta tipologia per il 1832, il Magliocca 628
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  35. @Luca_AT Grazie per avermi preceduto nel darne notizia. Complimenti a tutti i lamonetiani che hanno contribuito con i loro articoli.
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  36. Un'osservazione riguardo al titolo della discussione. Nel Dizionario internazionale, nella Treccani, nel Dizionario Italiano, nell’Academic Dictionaries and Encyclopedias, nel Grande dizionario della lingua italiana, ecc., il lemma “emidramma” mantiene il genere femminile di “dramma”. È ragionevole pensare che quando la dramma si ingrossa nei multipli venga ad assumere il genere maschile, ma quando si assottiglia dimezzandosi non perda la sua femminilità. Insomma, una questione di… cavalleria numismatica! apollonia
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  37. Ciao a tutti. Vengo dalla Cina. Voglio sapere, in Italia, molti collezionisti di monete apprezzeranno le antiche monete cinesi? Se necessario, posso tradurre alcuni articoli sulle monete cinesi antiche su questo forum.
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  39. complimenti per il lavori e come sempre un ringraziamento al dr.Bignasca. Vero, finalmente si torna alla normalità ...(peccato per l edizione precedente) skuby
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  40. Riprendo questa interessante discussione postando un esemplare “pane” Vigevano. Tessera del pane dei poveri 1806. Turricchia 524. OT. 11.10 g.28.00 mm. IN CIBOS PAVPERUM 1806
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  41. La Commissione per l'emissione di monete occasionali istituita dalla Banka Slovenije e dal Ministero delle Finanze ha deciso di premiare i seguenti disegni per il disegno di monete commemorative per il 150° compleanno del Premio Josip Plemelj (€ 4.000) per il disegno con il codice 6287 - Autore: Studio Čuk , Jasna Čuk Kolavčič sp; Premio (2.000 euro) per la bozza di codice OMH32H - autori: Mojca Mlinar e Dominik Košak; Premio (€ 1.300) per un progetto con il codice PKT0101: Autori: Mojca Mlinar e Dominik Košak. Si prevede che le monete vengano occasionalmente coniate in base ai progetti vincitori del primo premio. Il governo sloveno darà l'approvazione definitiva alla bozza dopo la quale verranno coniate le monete occasionali. https://www.bsi.si/en/banknotes-and-coins/numismatics/numismatic-news/1981/results-of-tender-for-designing-drafts-of-occasional-coins-to-be-issued-in-2023
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  42. guarda... praticamente lo stato/la banca centrale non hanno mai emesso dei Notgeld/Aushilfsschein/Gutschein, anzi, sono stati loro ad aver invitato industria, città e comuni a produrre questi biglietti semi-ufficiali. Qui addirittura un Aushilfsschein di una caffetteria di Sylt, un'isola del nord Qui un'altro di una cittadina praticamente attaccata ad Amburgo, che durante gli anni bui è poi stata "annessa". Interessante il biglietto di una città anche questa vicina ad Amburgo (Pinneberg) dove viene riportata sia la denominazione "Notgeld" che "Aushilfsschein" Vediamo dove andiamo poi a finire! Alla prossima, Njk
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  43. OPERA PIA PANE QUOTIDIANO Dal volume: I 100 ANNI DEL PANE QUOTIDIANO E QUALCHE APPUNTO SULLA POVERTA'
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  44. Caro Francesco, splendido esercizio di "introspezione". Se vogliamo trovare un significato a tutto, lo possiamo trovare con faciità, attribuendo valori che in realtà potrebbero essere nulla di più di un "nostro" teorema. Potremmo scrive a lungo sulla piastra del 1791, e rimango dell'idea che rappresenti il viaggio e nulla più. Ricorda certe critiche a quadri ed altre opere dell'ingegno dove con dotte argomentazioni si è voluto dare un significato all'intenzioni dell'autore, che facilmente neppure l'autore sapeva di avere.
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  45. anch'io ho una infinita collezione e devo dire che certe serie figurative sono molto belle,sono come delle cartoline.Ci sono talmente affezionato che non me ne disferò mai! Mi ricordano la mia giovinezza e le mie prime collezioni e non me ne frega niente se non valgono !!!!
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  46. Purtroppo una grande perdita per tutti noi che abbiamo vissuto e sentito la Sua presenza dall'adolescenza fino ad ora. Un pensiero sentito alla Regina di tutti.
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