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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/28/22 in tutte le aree

  1. Arrivato il peso monetale di 3.8 g. Affiancato ad altro peso
    4 punti
  2. Ciao @lorluke, stasera finalmente ho avuto un po di tempo per confrontare la tua Mezza Lira con il mio esemplare. Il rovescio è identico, mentre al dritto si riscontrano evidenti e importanti differenze soprattutto nel busto. Il mio esemplare ha la parte bassa più "lunga" rispetto alla tua. E le lettere in legenda hanno partenze differenti. Sarebbe bello poter confrontare dal vivo la grandezza dei busti. Un caro saluto, Rocco.
    3 punti
  3. Ciao a tutti Condivido un piacevole soldino di Michele Morosini con la peculiarità di essere senza iniziali del massaro. Peso 0,47 gr.
    3 punti
  4. Ciao Giovanni e ... buon anno Conosco lo scritto del Papadopoli che hai richiamato ed i nomi fatti sono quelli conosciuti; non ci sono altri scritti che aggiungono nomi di ulteriori incisori; tra l'altro è vero che manca il nome di Michele du Bois, ma anche quello di Antonio Schabel, suo sostituto, che provvide poi a disegnare ed incidere i conii del tallero per il levante e relativi sottomultipli e cosa strana, a firmarli con le sue iniziali. E' assodato che tanti intagliatori di conii di monete e medaglie fossero anche (e forse prima di diventare intagliatori) orafi e taluni non lavorarono esclusivamente per la zecca veneziana. Sappiamo anche che l'iconografia delle monete veneziane è abbastanza "ingessata", salvo rare eccezioni e con piccoli dettagli, non si è mai discostata molto da una volontà di conservazione dei tipi. A decidere l'iconografia non poteva essere l'intagliatore di turno od il massaro che, forse, avevano solo una voce consultiva; ma il Doge con i suoi consiglieri e la Signoria prima e successivamente il Consiglio dei X. Qualche maggior libertà - personalmente - ce la vedo nella creazione delle oselle degli ultimi decenni, quando anch'esse si sono trasformate e mutate le immagini ingessate in veicolo conoscitivo di quanto fatto di importante durante un dato dogato. E' il caso della osella con le rose da te citata, che ricorda il dono della rosa d'oro a Venezia dal Papa Clemente XIII Pensiero tutto mio, ma essendo un dono del Doge, forse, quest'ultimo è riuscito (ma non sempre) ad indirizzare determinate decisioni; è un caso che nelle oselle dei Mocenigo venga spesso impresso il disegno di una rosa, fiore presente anche sul loro stemma araldico? Lo stesso può essere detto per l'osella dell'anno I a nome del Doge Bertucci Valier, dove si vede l'aquila ad ali spiegate che attacca il drago; aquila anch'essa presente dello stemma araldico dei Valier. Che dire poi delle oselle del Doge Francesco Morosini, dove buona parte delle oselle a suo nome sono un tripudio alla sua persona ed alle sue vittorie e su quelle vediamo la sua spada, le sue insegne di ammiraglio, il suo busto voluto dal senato. Riguardo alla presenza di capitelli, altari e colonnati, io credo sia testimonianza del barocco e della relativa architettura; non sono però uno studioso d'arte e forse qualcuno più ferrato di me potrà essere più esaustivo ... @Terkel? cari saluti luciano
    3 punti
  5. vorrei far notare un particolare dell'abbigliamento che a me sembra un errore che un artista dell'epoca non poteva fare, mi riferisco al vestito che sale sulla spalla sinistra ma scende dietro la spalla destra. un errore difficile da fare per chi vede tutti i giorni gente vestita cosi. inoltre quante probabilità ha una moneta unica di essere ritrovata in conservazione spl+ ? un bel colpo di fortuna?
    3 punti
  6. Scusatemi per l’assenza, in quest’ultimo periodo il tempo dei giorni è stato divorato da impegni e da alcuni “ostacoli” di quotidiana routine ed altri straordinari. Provando a riprendere in mano il sasso cecherò di esplicitare il mio post 26. Prima di tutto : guardando le immagini della moneta mi pare di vedere un esemplare autentico. E non mi sono posto minimamente la questione dell’autenticità fino a quando dal post 21 si sono aggiunti elementi che non conoscevo. Il mondo della Numismatica Siciliana dei secoli passati (nel limite delle mie conoscenze) era composto di uomini che amavano la cultura, la storia e l’arte. Uomini di estrazione sociale mediamente elevata che si confrontavano tra loro comunicandosi e condividendo nuove scoperte, facendosi vanto di pezzi rarissimi od unici che avevano potuto acquisire alle proprie raccolte. Raccolte che spesso diventavano veri e propri musei privati, aperti a studiosi e viaggiatori del Grand Tour. Raccolte che confluivano in altre raccolte e che venivano pubblicate anche in opere date alle stampe. Insomma vi era un intreccio ed interscambio di dati davvero notevole per un epoca priva di telefoni, internet ecc. che ben rappresenta la voglia di “dire”, “far sapere”, ma anche “farsi notare”, “primeggiare”. E “chi scavava” (tombarolo o contadino che fosse) si da dava un gran da fare a consegnare il materiale rinvenuto a questo o quell’aristocratico, latifondista, canonico, abate, accademico per ottenerne un congruo profitto. Il terribile “sottobosco” novecentesco era, allora, una radura assolata ed aperta insomma. Eppure una moneta unica che non ha pari o quasi, forse l’esemplare più maestoso delle acclamatissime serie greche siciliane del V secolo a.C. , passa inosservata e sconosciuta attraverso chissà quali passaggi finché .. non finisce all’estero. Mi sembra opportuno dirlo: non è certo impossibile, alquanto inverosimile forse, ma certamente É strano. Sono considerazioni personali, ma se credo di vedere opacità non posso fare a meno di lasciare che emerga qualche punto interrogativo nella mente. La cosa che mi risulta più difficilmente comprensibile è che pur conoscendo Salinas il tetradrammo (come sembrerebbe suggerire Boehringer) esso sia rimasto per anni nel più completo anonimato Circa le raffigurazioni. Sono rimato colpito da come tutto, nello scritto di Head, sembra allinearsi perfettamente con elementi riferibili all’area etnea (ad eccezione della pelle forse leonina), come lo scarabeo, Zeus Aitnaios, il pino, descritti da autori antichi ben noti come Aristofane, Pindaro, Diodoro, Strabone. Sono rimasto colpito perché mi sono trovato a chiedermi, quante volte tali simboli con tali fattezze siano comparsi altrove sulle emissioni pur scarse di Aitna. O di Siracusa. Se non altro per cercare di immaginare il significato che si voleva comunicare da parte dell’autorità emittente, che era di sicuro assoggettata all’autorità di Ierone di Siracusa. Perché questo è il valore massimo, culturalmente, che io vedo in una moneta.. il messaggio che voleva trasmettere l’autorità che la emetteva. Cosa ci dice la moneta dei suoi creatori. E se la dracma di Aitna ex NAC 124/49 mostra un dritto che richiama palesemente le origini geloe prima, siracusane poi, del tiranno Dinomenide, ancora una volta mi chiedo perché le autorità ieroniane avrebbero glorificato su coni tanto magnifici (quelli del tetradrammo di Bruxelles) elementi che ricordavano un ambiente che Aitna condivideva completamente con la recentemente “svuotata” Katane, ripopolata con cittadini siracusani e del Peloponneso che forse neanche ne conoscevano i culti. Che fosse un tributo per “ingraziarsi” le forze superiori di quella natura che nell’Etna ha un formidabile quanto temibile rappresentante? Come dicevo al post 26, ci sono tante evidenze, alcune certezze e delle stranezze. Le stranezze mi auguro possano essere chiarite in futuro. Spero di avere chiarito il mio pensiero nonostante abbia scritto con uno stile prossimo allo stream of consciousness.
    3 punti
  7. Scaricato immediatamente per essere inserito assieme agli altri nella mia personale biblioteca digitale. Come sempre bisogna fare i complimenti perchè oltre al cartaceo, che naturalmente ha un suo fascino, la versione digitale riesce sicuramente ad arrivare a tutti, facendo conoscere le penne che in questi anni si sono susseguite nel Gazzettino, con firme di assoluto rilievo e dilettanti che con la loro passione cercano di trasmettere le loro piccole conoscenze. Complimenti a tutti, ora aspettiamo il numero 10 che sarà sicuramente non un punto d'arrivo, ma un trampolino per i futuri numeri che verranno.
    3 punti
  8. E’ online il numero 9 del Gazzettino di Quelli del Cordusio a disposizione di tutti sul nostro sito di academia.edu, buona lettura e buon anno ! https://independent.academia.edu/QuellidelcordusioGazzettini
    2 punti
  9. La moneta è un multiplo per definizione, altrimenti non perderesti tempo a realizzare un conio …..quindi non credo agli esemplari unici…. Credo che: o non si conoscono, ma ci sono… o che non siano ancora stati trovati…. o che siano invenzioni. Ho forti perplessità che abbiano mai realizzato monete coniate, in esemplare unico nell’antichità, con l’intenzione che rimanessero pezzi unici.
    2 punti
  10. Buonasera, aggiungo a questa discussione anche il mio esemplare di Cinquina per Ferdinando II .
    2 punti
  11. Ciao, si tratta di un dupondio di Adriano, visto la corona radiata visibile sulla sua testa. Per la tipologia da quel poco che si riesce a vedere sul rovescio potrebbe essere la rappresentazione della Salus. Posto foto di dupondio di tale tipologia. Ci abbiamo provato, attendiamo altri pareri🙂 ANTONIO
    2 punti
  12. Bela II 1131-1141 Huszár 99
    2 punti
  13. direi inconfondibilmente superfici da acqua/ fiume, dato poi la coloritura che ha preso è fuori dall'ambiente da parecchio tempo Un cordiale saluto, Enrico
    2 punti
  14. Buongiorno a tutti... Con le sole immagini a dispozione e senza poter esaminare la moneta dal vivo credo si tratti semplicemente di un colpo che ha generato un rialzo del metallo,osservando gli altri due punti cerchiati di giallo si nota che i rilievi più alti hanno una chiara tonalità del colore, rispetto al resto del tondello,dovuto allo sfregamento da usura,mentre il presunto punto oggetto della discussione è di tonalità più scura con una piccola appendice su un lato più chiara, è chiaro che (sempre per ciò che vedo da un'immagine) la parte scura è la zona più profonda rispetto ai campi della moneta ,mentre l'appendice di lato è più chiara perché è il metallo che si è rialzato a causa di un colpo e di conseguenza è stato soggetto ad usura,la stessa cosa è successo a quel colpo che ho evidenziato in rosso come anche quello di cui si discute.... Sono d'accordo che alcune monete,o almeno di quelle che conosciamo, abbiamo dei segni di riconoscimento o antifalsificazione ma, a mio modesto parere,non credo sia questo il caso...
    2 punti
  15. Salve, sul Gazzettino del Cordusio n. 9 disponibile online è presente un mio breve articolo sui cavalli di Ortona falsi moderni : https://independent.academia.edu/QuellidelcordusioGazzettini
    2 punti
  16. Provo a darti un consiglio generale, basato su esperienza personale. Ho iniziato a collezionare da 3 anni partendo, come te, da monete relativamente comuni del regno. All'inizio puntavo anche io alla modalità d'acquisto che le foto postate sembrano suggerire, ovvero acquisto da privati sulla baia cercando di fare il famigerato affare. Mi sono poi reso conto solo a posteriori, dopo qualche mese e una mezza dozzina di monete comprate così, che in realtà per questo target di monete ci sono numerosi venditori professionali che le offrono in qualità nettamente superiore, con foto nettamente più chiare e a prezzi, in genere, decisamente ragionevoli che crescono solo se si cerca la perfezione assoluta. Adesso non so quale sia il prezzo proposto per la tua moneta, ma a me sembra (cercando al volo) che queste qui siano più che abbordabili e con una qualità di foto che permette di capire veramente cosa compri: https://www.ebay.it/itm/115631107135?hash=item1aec26ac3f:g:STMAAOSw5cVjkJp2 https://www.ebay.it/itm/124647569599?hash=item1d0592f8bf:g:WWoAAOSwURNgUc7p
    2 punti
  17. Dato che al post 55 menzionavo la dracma di Aitna passata in asta da NAC 124/49, ex Auctiones 20/117 ed ex Morton & Eden del 9-6-2011 lotto 202, ritengo possa essere interessante inserirla nella discussione: https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=4783&lot=49 Colgo anche l’occasione per citare e salutare @Cromio di Aitna dato che anche lui mi chiedeva chiarimenti sul post 26.
    2 punti
  18. In base alla forma dello scudo direi Ranuccio II, Francesco o Antonio... lo puoi capire dal numerale in numeri latini posto dopo la parola DVX...
    2 punti
  19. Ti farò allora un mostro tirchio e avaro per le conservazioni🤣 Tornando sul tondello,è innegabile che tu debba aver un catalogo di riferimento,avente tutti i dati,tra cui i prezzi,per orientarti. Ricorda però,che prendere a prezzo di catalogo,è strapagare. Il valore che cita il catalogo è abbastanza generoso, ecco. Comunque,se ti piace il Regno,catalogo Gigante/Montenegro va bene😉
    1 punto
  20. Ho ingrandito la testa.
    1 punto
  21. Taglio: 2 euro cc Nazione: Estonia anno: 2021B Tiratura: 988.000 Condizioni: qSPL Città: Milano Note: NEWS!!!
    1 punto
  22. Scusatemi l'intromissione nella discussione, il grosso di Venier in mio possesso è da considerarsi raro dato che ha la stella a cinque punte ? Vi ringrazio
    1 punto
  23. Conosco la moneta citata e rientra in quella categoria di cavalli attribuiti Ferrandino ma a mio parere dubbia. Con questo non voglio assolutamente pretendere di avere ragione anche perchè il ritratto è diverso dai soliti ritratti di Ferdinando I (pare molto più giovane) ma allo stesso tempo è molto lontano dal ritratto brindisino di Ferrandino. Insomma con questi presupposti io sarei cauto nell'attribuzione senza però avere la pretesa di escluderla. Per quanto riguarda il carlino concordo con quanto scritto. Gli esemplari sono veramente pochi e credo si possano contare sulle dita di una mano. Per gli esemplari del passato non è possibile in maniera certa stabilire se fossero diversi o sempre gli stessi a passare di mano, Esemplari che a quanto pare risultano accasati visto che sono spariti dalla circolazione. Probabilmente sono confluiti nella Collezione Reale (due gli esemplari riportati nel CNI). Sempre dal CNI si conoscono altri due esemplari descritti dal Cagiati: uno nella collezione Colonna; uno nella collezione Fusco. Nel catalogo della vendita della collezione Fusco però troviamo la presenza di due esemplari. Ultimo quello presente nella collezione Prota. Di recente se non erro se ne è visto uno solo in diversi passaggi d'asta (se non erro almeno due) con, credo, una pulizia fra la prima e la seconda ma qui vado a memoria e, vista l'età che avanza, prendetela col beneficio del dubbio. Rimane comunque una rarità assoluta della monetazione aragonese che rappresenta un sovrano sfortunato che ha regnato per pochissimo tempo e in lotta per il suo regno, morendo in giovane età. Mi rendo conto di non aver risposto in maniera esaustiva e forse ho alimentato ancora di più i dubbi ma, non essendoci ed non avendo certezze, credo che di più non si possa affermare.
    1 punto
  24. @eliodoro il peso rispetta il peso medio dei gigliati. Secondo le disposizioni il gigliato avrebbe dovuto avere un peso di poco superiore ma i censimenti ponderali degli esemplari danno come risultato un peso medio attorno ai 3.8/3.9 grammi quindi compatibili con il peso in oggetto. E' interessante osservare sul peso, ancora ben evidenti, i segni lasciati dallo strumento utilizzato per l'adeguamento. Bel pezzo. Complimenti ancora!
    1 punto
  25. Tipo 9. i gettoni validi per l’acquisto di articoli per l’infanzia. Nel mondo anglosassone si segnalano quelli del latte in polvere per i neonati, mentre in Italia ne sono stati emessi per i capi d’abbigliamento (cfr. nn. 00958 - 09864 Casa dei Bambini Gennaro Zingone Roma 1938/XVI, buoni per 1 e 2 £ di merce). Di tutti i reperti, con diametro uguale o inferiore a 4,5 cm, sono stati riprodotti in scala 1:1 sia il diritto (O = obverse) sia il rovescio (R = reverse). Sono stati segnalati, quando noti, la data, il luogo di emissione, l’incisore e il tipo di materiale; vengono inoltre indicati il peso (W = weight), il diametro (D = diameter), lo spessore (T = thickness), l’orientamento dei conii (H = hour), il numero di inventario (Inv. n°) il taglio (E = edge). Sono state poi descritte le leggende e le figure presenti sulle due facce, e sono stati riportati alcuni dei principali riferimenti bibliografici, le varianti esistenti ed eventuali cenni storici. Paolo Pitotto fa presente che gran parte dei gettoni presentati proviene dalla celebre collezione del compianto Giuseppe Papagno (S. Severo FG 1/10/1925 -Torino 2/10/2005). Dopo aver utilizzato in prima persona alcuni tokens come prigioniero di guerra in Inghilterra, iniziò a raccogliere ogni tipo di gettone, proseguendo questa attività per oltre 50 anni e diventando proprio per questo famoso nell’ambiente numismatico. La mostra è stata poi arricchita da cartoline, locandine pubblicitarie, opuscoli ed altri oggetti inerenti al mondo dei bambini, con particolare riguardo all’attività ludica ed a quella educativa. Questo materiale, visibile presso la sede social, è raccolto in un CD interattivo (scaricabile dal sito sociale) comprensivo di testo, immagini e schede tecniche, che intende inserirsi nel filone specifico dei gettoni per ragazzi, accanto alle celebri pubblicazioni di: Mitchiner M., The medieval period and Nuremberg - Jetons, Medalets & Tokens, vol. I London 1988; Rogers D., Toy coins, Wolverhampton 1990; Alpert S. & Elman L., Tokens and medals, Los Angeles 1992. (segue)
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  26. Fosse quello dei fratelli Da Sesto🤪
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  27. Sono contento che lo hai preso. Lo seguivo per curiosità. Bravo.
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  28. Ciao, oggi condivido l'ultimo denario per quest'anno 🙂 di Geta (209-211 d. C) recante sul rovescio la personificazione della dea della Felicità, fatto coniare dal padre ed imperatore Settimio Severo nel 204 d. C a Roma quando il figlio era ancora Cesare ed aveva solo 15 anni. La Felicità (Felicitas) in questo caso è rappresentata nella sua iconografia classica, stante con cornucopia dell'abbondanza e caduceo. Era per i romani portatrice di gioia, benessere e prosperità e fu venerata già a partire dal ll secolo a. C. Nello specifico, su questo denario, la Felicità è rivolta al futuro imperatore ed a tutta la famiglia imperiale. Purtroppo l'auspicio di Settimio Severo rivolto al suo secondo figlio non si verificò perché dopo la sua morte avvenuta nel 211 d. C causa malattia, le incomprensioni e la diversità di carattere fece diventare il rapporto tra i due fratelli imperatori Geta e Caracalla sempre più teso fino a quando quest'ultimo non fece eliminare fisicamente il più giovane, dopo solo 2 anni di co-regno, decretandone poi addirittura anche la "damnatio memoriae".... È proprio vero che del peggio non vi è mai fine.... La moneta è coniata (spero ai tempi del povero Geta), abbastanza centrata, con metallo integro ed ha circolato con evidenti segni di usura soprattutto sul rovescio. Posto anche altri tre miei esemplari coniati a Roma già condivisi in passato con ritratto da ragazzo (quando era solo Cesare) e con aspetto da adulto (nei due anni in cui fu imperatore). Prossimamente dovrò inserire in raccolta un suo denario coniato a Lodicea a Mare 🙂. Colgo l'occasione per augurare a tutti noi un grande 2023 che ci faccia buttare alle spalle gli ultimi due anni trascorsi che sono stati veramente molto duri.... Grazie ed alle prossime ANTONIO 18 mm 3,30 g RIC 8
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  29. INNOVATIVA TESI SU DANTE Buona serata da Stilicho
    1 punto
  30. Buongiorno, è da un po' di tempo che cerco un asse di Caligola in accettabili condizioni. Che ne dite di questo? La cosa che mi incuriosisce sono quelle venature, potrebbe essere patina Tevere? Peso 10,60 g, diametro 28,00 mm. Grazie chi mi risponderà.
    1 punto
  31. Fatto bene,avrebbe avuto un seguito "piú hard" 🙆🏼‍♂️😁
    1 punto
  32. molto dipende anche dallo stato di conservazione della moneta.. più usura c'è più la patina che si sviluppa è irregolare.. ad esempio sul profilo è facile individuare i punti maggiormente usurati perché li la patina è diversa
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  33. Siamo arrivati alla fine di questa presentazione di ben 145 lotti, di cui solo sei rimasti invenduti mentre nove hanno raggiunto in aggiudicazione hammer di sei cifre. apollonia
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  34. "ho provato a migliorare immagini" tenendola tra le dita e confrontando semiasse con saturno propenderei più ad unsolo profilo vs dx.. più che giano bifronte(parlo da chi è qua per imparare)
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  35. questo è quanto credo di intravedere
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  36. Concordo, non si può dire se si tratta di una testa bifronte, forse la barba c’è. E senza peso… Si intravede qualche lettera, C.A (?) in alto al rovescio. Delle altre foto sarebbero gradite.
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  37. Ciao, per quel che riguarda la catalogazione, dovrebbe essere la Crippa 16 (comune). Qui il link al catalogo del forum: https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GMSF1/12
    1 punto
  38. Ciao Secondo me nessuno sará mai d' accordo. Vi sono 3 categorie di appassionati: chi ama la patina della piú "normale normalitá" , chi ama questo tipo che ripeto,negli USA fa furore,chi invece di assenza di patina vive lo stesso😁. Concludendo,sono gusti personali,chi "si spaventa", chi esclama alla pura bellezza, chi rimane indifferente. Saluti
    1 punto
  39. La Banca Centrale di Malta sta rimborsando parte delle spese postali: avevamo pagato 40,00 € per ogni package e per N° 2 spedizioni; hanno fatto una sola spedizione e quindi stanno rimborsando 20,00€ per ogni package. Saluti.
    1 punto
  40. Non ho mai saputo spiegarmi questa! Per alcune, lavate con l'acqua clorata del rubinetto, spesso, a distanza di tempo sviluppano una patina arcobaleno che, man mano che passano gli anni, diventa sempre più marcata.
    1 punto
  41. Ciao Buona e bella. Mi sembra in buona conservazione. Non saprei quantificare,perchè le foto non permettono. Saluti
    1 punto
  42. Di recente, ho trovato per caso un articolo di CoinsWeekly in cui si fa riferimento alle monete della collezione dei fratelli Verschoor e alla storia della zecca di Utrecht di quegli anni. Personalmente, l’ho trovato molto interessante ed ho scoperto alcuni particolari di cui non ero a conoscenza. Per chi volesse dargli un’occhiata, riporto il link di seguito: https://coinsweekly.com/a-bonaparte-on-hollands-coins/
    1 punto
  43. Speriamo il più tardi possibile.
    1 punto
  44. La moneta che ha dato inizio a questo topic è finita in ottime mani (non le mie purtroppo...) e non la rivedremo tanto presto. Riassumendo, ad oggi sono noti appena 5 esemplari di RIC 61 con chi-rho, di cui 3 apparsi su Ebay nel corso degli ultimi 15 anni, provenienti da 3 conii (due dei quali con il cavaliere sullo scudo) Di RIC 84 ce ne sono solo 2, quelle di questo topic. Allego quanto dice l'amico Lars Ramskold a proposito di questa emissione in un sua lavoro.
    1 punto
  45. nihil sub sole novum "Della storia delle finanze del Regno di Napoli" - volume 1 - Lodovico Bianchini 1839 - pag. 489 https://www.google.it/books/edition/Della_storia_delle_finanze_del_Regno_di/srV-X2DOuooC?hl=it&gbpv=0
    1 punto
  46. Direi qFDC, ma attendo valutazioni più autorevoli
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  47. Caro @simtart70 In questo forum ci sono persone che dedicano il loro tempo ad aiutare chi, come te, desidera identificare delle monete a loro sconosciute; non c'è un motore di ricerca che, una volta inserita la foto, identifica la moneta. Pertanto è gradito salutare, chiedere per favore e grazie. Se, prima di postare la foto della tua moneta, ti fossi premurato di leggere le avvertenze per i nuovi arrivati, queste cose le sapresti già; oltre a ciò avresti letto che sono gradite le presentazioni e che le foto delle monete devono essere - almeno - diritte. E' una questione di rispetto nei confronti di chi deve riconoscere la moneta. saluti luciano
    1 punto
  48. Ti ringrazio vivamente per i complimenti Rocco! Per completezza, mostro anche la foto presente sul catalogo Bolaffi. In questo modo si può avere una visione più dettagliata della moneta in questione.
    1 punto
  49. Gli zecchini di Manin hanno sempre difetti di conio, per la maggior parte schiacchiature. Anche lo stile è variabile, ma sempre piuttosto scarso. La moneta in questione, pur con schiacciature, ha probabilmente tutto il lustro di conio. A mio avviso SPL, non di più. E ovviamente non vale il prezzo pagato. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
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