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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/16/22 in tutte le aree
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Appena preso, dopo un duello con altro acquirente, un Denaro a nome di Alfonso V d'aragona, quale difensore della regina Giovanna II d'Angiò che riporta al diritto lo stemma d'Aragona ed al rovescio quello angioino. Moneta estremamente rara, questo esemplare riporta un salto di conio. Riguardo l'attribuzione, il Sambon lo riteneva denaro emesso nel 1421, in occasione dell'ingresso d' Alfonso in Napoli per difendere la regina Giovanna II, e gettato, nell'occasione, al popolo accorso a celebrare l'ingresso trionfale del futuro Alfonso I re di Napoli. Il Ruotolo lo ritiene, invece, emesso nei mesi di maggio e giugno del 1423, nel momento in cui Alfonso era ancora erede legittimo di Giovanna II e particolarmente potente nella città di Napoli. Giuliani e Fabrizi precisano che:"L'analisi iconografica del conio, la cui datazione rientra nella forbice 1421 - 1423, ci spinge a dire che il nesso congiunturale tra il nome alfonso ,seguito dal titolo regale di Aragona, e l'attributo "difensore della regina" sono un chiaro messaggio celebrativo e propagandistico del futuro Rex utriusque Siciliae, cui deve attribuirsi la singolare tiratura; d'altro canto, se le tracce di usura da circolazione osservate in alcuni esemplari, confermano il corso legale dei nummi, le dinamiche politiche e sociali del momento storico fanno presagire un supporto logistico della zecca di Napoli all'erede designato, quale difensore di Giovanna II" Un pezzo di storia interessante. Saluti5 punti
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Cronologicamente: Tkalec 22 Ottobre 2013, lot 40: https://muenzenwoche.de/a-tkalec-ag-ch-zuerich/ New York Sale 12 gennaio 2021, ex Thalec (sic) senza data, moneta ritirata: Palombo, prossima asta gennaio 2023: La didascalie indica che si tratta della moneta Tkalec, 22 ottobre 2013, lot 40. Vuol dire che le differenze di proporzione di certi elementi del rovescio sono dovute alla foto di Palombo, perché non esistono tra le foto di Tkalec e del New York sale. E sarebbe la stessa moneta, (falsa, o secondo me « tooled ») con tre patine diverse.5 punti
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Napoletana di oggi è una rara mezza Piastra di Ferdinando II del 1834, senza punteggiatura nel rovescio e senza un'aquiletta nello stemma Aragona/Sicilia. Un caro saluto, Rocco.4 punti
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Un saluto a tutti! Ogni tanto si parla di Notgeld - il denaro di emergenza tedesco a partire dal 1914 e fino agli anni '20, da non confondere poi con le banconote dell'inflazione - e spesso si trovano biglietti di diversa fattura per pochi spiccioli sui mercatini, essendo pure l'emissione degli stessi (scusatemi il gioco di parole) anch'essa inflazionata, la qualità e la moltepilicità delle serie mi fa un po' ricordare i nostri italici miniassegni. Vediamo un po' di numeri delle banconote ufficiali: Nel 1914 sono in circolazione 8.703 miliardi di marchi in cartamoneta, 1920: 81,6 miliardi di marchi di cartamoneta in circolazione, 1921: 122,9 miliardi di marchi di cartamoneta in circolazione, 1922: 1295,2 miliardi di marchi di cartamoneta in circolazione. Mentre l'offerta di moneta inizialmente si decuplica in circa sei anni, tra il 1921 e il 1922 il salto è di solo un anno. Un altro anno dopo, nel 1923, arriva l'esplosione dei costi con il calcolo di somme astronomiche: trilioni e quadrilioni, ma questa è un'altra storia. =============== All'inizio (1914) c'erano veri e propri fondi di emergenza, anche durante la guerra, con un'attenzione particolare al 1916 e al 1918, questi sono gli "autentici" notgeld. Dopo la fine della guerra, nel 1918, si creò molto rapidamente un mercato di collezionisti per i biglietti d'emergenza emessi fino a quel momento. Molte città hanno deciso di produrle autonomamente, supportate anche da aziende tipografiche specializzate. Queste banconote da collezione non erano destinate alla circolazione come moneta, ma servivano solo all'interesse dei collezionisti. Si chiamano banconote in serie perché una serie di 4-6 banconote raffigura solitamente scene di storia, edifici importanti o personaggi della città in questione. I comuni hanno subito fiutato l'affare e i produttori di denaro d'emergenza hanno rilanciato il tutto. Così, concentrandosi sul 1921, vennero prodotte serie di grande bellezza visiva con un unico scopo: la vendita ai collezionisti (a volte con un sovrapprezzo sul valore nominale). I pezzi sono formalmente contrassegnati come denaro, ma non sono praticamente mai stati in circolazione. In alcuni casi, le note recitano: "valido solo il giorno dell'emissione" (immagine sotto) o indicazioni simili. Ci sono anche banconote retrodatate per non doverle scambiare o per dare l'apparenza delle ricercate banconote "autentiche". C'erano anche commercianti che acquistavano il diritto di emettere denaro d'emergenza dai comuni. Si trattava di un'attività priva di rischi per i comuni, ma la cosa è stata anche rapidamente denunciata in pubblico. Il Ministero delle Finanze del Reich ha risposto relativamente tardi con dei divieti, cosicché questa forma di emissione si è praticamente arrestata a partire dal 1922. Inoltre, a causa dell'emissione di massa, la domanda dei collezionisti era molto diminuita (cosa che mi ricorda il declino delle carte telefoniche). Dopo la fine del periodo del Notgeld nel 1923/1924, non c'era quasi più interesse a collezionarli. Durante il picco del collezionismo di moneta d'emergenza, c'erano parecchi che (come qualcuno fa anche oggi) per speculazine, acquistavano 50 o 100 serie di un'emissione in una volta sola per diventare "ricchi" con esse in seguito. Oggi, soprattutto le prime emissioni e quelle della fine del 1923 sono ricercate e in parte molto rare, le banconote delle serie 1921/1922 sono quasi tutte estremamente comuni e alcune di esse sono ancora oggi disponibili in grandi quantità presso i commercianti. =============== Adesso piano, piano ci avviciniamo ai biglietti di questa discussione. Il Reutergeld è un'invenzione commerciale del 1921. Questi sono una serie progettata per città del Meclemburgo (Regione del nord-est), per emettere una serie di notgeld, uniformi nel formato, nel valore, nel disegno di base, e in cui una citazione di Fritz Reuter (uno scrittore locale) doveva apparire sul retro. I disegni dovevano essere realizzati da artisti locali, tenendo conto che i motivi devono essere una pubblicità per il Meclemburgo. Perché? Solo il 3% doveva essere messo incircolazione, mentre il 97% era prodotto come oggetto da collezione. Le argomentazioni: Questo prodotto stampato è "un mezzo per alleviare la disoccupazione", "un'opportunità di impiego per disegnatori, incisori e stampatori" e, inoltre, è una pubblicità al turismo. Sono state stampte banconote da 10, 25 e 50 pfennig per 70 città, il numero di copie è stato fissato a 50.000. La serie doveva essere composta da 70x3 = 210 banconote, stampate su entrambi i lati, cioè 420 disegni. Perchè io ho preso i biglietti di Marlow? Perchè li ho trovati i più strambi, e forse anche perchè non ho speso neanche 5 Euro, spedizione inclusa. Tutti senza filigrana. 10 Pfennig: fiori e farfalle, stemma / 25 Pfennig: vista dalla collina / 50 Pfennig: la chiesa Fiori e farfalle??? Nulla di speciale...si... ma il retro? Tre uomini al tavolo davanti a bicchieri di birra. Il testo: "Caccia all'orso Immagine 1 - Come si cattura l'orso? Come dovrebbe essere questo, come dovrebbe essere quello? Chi può sapere questo, chi può sapere quello? E che questo sarebbe inquietante, e chi potrebbe mai capirlo? E come sarebbe possibile e chi può saperlo? Tre uomini di notte con falce, forcone, flagello e falcetto alla luce della lanterna Testo: "Caccia all'orso Immagine 2 - Ecco che sono usciti! Chi sa cosa significa "fisematenten" (circostanze) si faccia avanti e lo dica! Penso che non mi abbiate avvisato, e nessuno lo fa bene. Due dei "cacciatori" che pugnalano mucchi di paglia, il terzo che scappa mentre un orso osserva. [ndr. troppa birra?] Testo: "Caccia all'orso Foto 3 - E uccisero il (pagliaio)! Vorresti strapparti tutti i capelli e mordere il tuo stesso naso. ============= Per oggi ho finito, buona caccia all'orso a tutti voi! Servus, Njk3 punti
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Ciao Elio, moneta veramente rarissima e ricca di storia. In quasi 60 anni non ho mai avuto il piacere di averne una in mano, e questa la dice tutta. Per cui i miei complimenti sono doverosi per te che non smetti mai di mostrarci nuovi tondelli sempre più rari.3 punti
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Inserisco una mia old Entry, postata anni fa ma mai riproposta in questa discussione dedicata agli Angioini. Si tratta di un denaro con volto di Carlo D'Angiò, relativamente rara. La moneta ha peso superiore al grammo, ma dato che le monete erano battute al marco, se non erro, il valore ponderale assume un'importanza relativa. Il peso è dovuto ad uno spessore maggiore di quello usuale. A mio avviso, per le caratteristiche peculiari di questa emissione, la moneta di biglione più interessante emessa da Carlo I.3 punti
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E' proprio così. La moneta, pur nota, è stata confusa in passato con una emissione aragonese. Confusione giustificabile sicuramente da esemplari non perfettamente leggibili. Solo nel 1983 Maurizio Bonanno, nella rivista Sicilia Archeologica, Anno XVI nr. 51, rende la corretta paternità a questo denaro pubblicando il suo articolo Un inedito denaro siciliano di Carlo I d'Angiò, ovvero riclassificazione di una moneta erroneamente attribuita. Questo dimostra che la parola fine in numismatica non esiste (aggiungerei per fortuna ). Per @azaad, credo di poterti confermare che il peso superiore non sia indice di un eventuale multiplo. I denari angioini rispetto ai precedenti svevi avevano un contenuto di fino leggermente superiore . In una libbra (320.758999 gr) ci dovevano essere 7.5 trappesi d'argento (6.6824775 gr) e che da tale libbra si dovevano produrre 420 denari. Il risultato è che ogni denaro doveva avere un peso teorico di 0.763712 gr. Appare evidente la difficoltà di rispettare appieno questo peso per il singolo pezzo. L'importante era rispettare il numero di pezzi per libbra come disposto (ovviamente per i denari in mistura). Una curiosità: il contenuto d'argento per denaro (rispettando il peso legale) era di soli 0.01591 gr. Un contenuto così basso che però gli permetteva un cambio forzoso con il tarì d'oro che valeva sicuramente molto di più...2 punti
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Ecco, ci mancava anche l'errore di timbro... Il prezzo? Un affarone, come diceva il conte Oliver2 punti
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Io colleziono 2€ commemorativi fondo specchio. Se lasciate nella loro capsula, anche dopo 23 anni, sono perfette. Il metallo é lo stesso, ma la lavorazione sembra proteggerle meglio dall' imbrunimento. Le poche che per alcun motivo si sono patinate, rimangono comunque diverse e più affascinanti di un semplice FDC a mio parere.2 punti
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Buongiorno. Si concordo con Mnelao e Savoiardo. è proprio una moneta di Desana , reggenza di Delfino Tizzone. Ho nella mia collezione 2 monete cosi. Faro fotos oggi ma adesso, devo togliere la neve!2 punti
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Salve, è un "normalissimo" stemma sabaudo che, grazie alla dicitura lungo il bordo, va assegnato a Vittorio Emanuele III. L'assenza di fasci littori indica una datazione anteriore a quegli omonimi decenni; lo stile maestoso degli accessori dello scudo mi fa pensare ai suoi primi anni di regno, e l'assenza di riferimenti bellici al periodo anteriore al 1915. I cerchi concentrici al rovescio potrebbero essere riferiti a qualcosa legato a un poligono di tiro, e il pensiero mi balza a suo padre Umberto I, al cui assassinio potrebbero essere un indiretto velatissimo riferimento.2 punti
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Cari amici la raccolta dei colli lunghi aumenta notevolmente di qualità con tre sontuosi inserimenti che sostituiscono altrettanti esemplari non malvagi ma certo non così, tutti provenienti dall’asta Nomisma 66. Questo presentato stasera è quello peggio conservato dei tre, seguiranno a breve gli altri due, superiori in quanto privi di quei piccoli graffietti presenti al R che si riscontrano su questo esemplare, periziato dalla casa d’aste qFDC, ma con rilievi davvero attraenti, anche al D. I fondi lucenti si accompagnano a una patina abbastanza leggera al R e quasi eterea, impalpabile al D. La differenza di valore in questi grandi moduli tra il FDC e il BB viaggia a livelli di venti, trenta, anche quaranta volte, a seconda del millesimo. Questo è comune, non così tanto reperibile in questa conservazione. Buona serata1 punto
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@Oppiano, Domenico la mia amarezza era riferita anche ai bei tempi passati con veri Numismatici come De Falco, Becker, Morello, Miatello, Fornoni, Baranowsky, Ruotolo, e tanti altri...seri, e dispensatori di sinceri consigli verso un giovane appena entrato in un mondo avventuroso come lo è la monetazione Napoletana . Ora quei tempi non ci sono più, ma da "vecchio" collezionista ho imparato che siamo noi a portare avanti questo mondo...noi siamo quelli che alla fine decidiamo cosa mettere in collezione, nessuno mi ha mai costretto ad acquistare ciò che non mi piaceva...e il tempo mi ha dato ragione, ogni moneta ha per me un bel ricordo indissolubile. Ed è questo per me il vero motivo del collezionare.1 punto
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Riferendomi SOLO alle monete Napoletane, da vecchio collezionista ...devo dirti che non "è stato sempre così " sia nel giudicare le conservazioni delle monete messe in vendita e sia come prezzi d'acquisto di monete molto rare e importanti. I miei registri cronologici di acquisto, con tutti i riferimenti : lettere fra numismatici, Aste, Listini o privati...bigliettini e cartellini manoscritti descrittivi, fatture, prezzi pagati....sono un documento vivo sul modo di proporre le monete dai venditori nel tempo....1 punto
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Pure io ho un ricordo nostalgico giovanile di quel negozio, ci comprai uno dei miei primi libri di numismatica, il noto catalogo Pagani sulle monete italiane dell'800, era un poco spelacchiato e consunto, ma un bel volume e negli anni 90 di libri di numismatica non se ne vedevano molti, per placare la mia costante fame di sapienza monetosa correvo ogni mese in edicola a prendere la sacra Cronaca Numismatica, unica sorgente di scibile monetario accessibile in maniera non troppo acrobatica (soprattutto per le tasche) in quegli anni 😅1 punto
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Sembra proprio di sì! Ma adesso ti sei tradito, però: la tua vista non può essere umana!!!🤣 Borg-Kita! Un saluto da Njk1 punto
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Ciao @sdy82 io ci passo spessissimo a Via Depretis e ti posso assicurare che il negozio è attivo (l'ultima volta cisono passato 4-5 giorni fa e ho dato anche un'occhiatina alla vetrina come sempre ) Comunque anche a me viene sempre un pizzico di nostalgia quando vedo il negozio perchè è stato uno dei miei primissimi approcci alle monete nel 1997/98. Fu li che scoprì (e acquistai) l'esistenza del 1000 Lire Concordia e rimasi scioccato a pensare che nel 1970 esistesse una moneta da 1000 lire e per di più in argento! Ero felicissimo anche se la pagai 8000 lire ed era qSpl1 punto
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Buonasera Moneta non piú idonea alla circolazione in questa maniera. Essa ha subito una manomissione,ovvero è stata smontata e rimontata al contrario per puro "divertimento" o per farla sembrare con il famigerato "errore di conio". Chi fa queste" genialate" rischia pure con la legge,visto che non permette manomissioni e falsificazioni. Cosí messa ovviamente, verrá tranquillamente rifiutata. Saluti1 punto
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Vorrei avere qualche informazioni su questo Jeton Luigi XVI probabilmente di origine francese. Non è il solito Rechen Pfenning, c'è una scritta Kun e poi una lettera che non si legge bene. Qualcuno lo conosce?1 punto
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Può darsi che si tratti di una lega d'argento e altri metalli, creata per cercare di avvicinarsi al peso originale. Considera che 15 grammi d'argento puro varrebbero circa 10 euro... Un esemplare autentico in queste condizioni, invece, andrebbe sugli 80 euro circa. Qui, inoltre, non abbiamo nemmeno dell'argento puro perché il 20 lire littore è una moneta in argento 800 millesimi. Ad ogni modo, ad un falsario potrebbe convenire investire un po' di denaro in più in metalli preziosi (nel nostro caso argento), per cercare di ottenere un falso di migliore fattura e, dunque, più credibile. In questo caso, molto probabilmente, si è voluto mascherare la scarsa qualità dei rilievi, facendo passare l'esemplare come una moneta molto circolata ma autentica. In realtà, come detto, la perlinatura permette facilmente di capire che si tratta di una banale riproduzione. Mi dispiace ma, purtroppo, è così. Alla luce delle foto che hai mostrato, non riesco nemmeno a darle il beneficio del dubbio...1 punto
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Arrivata oggi la conferma di assegnazione dei 25 euro argento: Santo Natale 2022. Dall'anteprima non sembra male, vedremo poi quando arriva. La moneta: Pasqua di resurrezione 2022 , quando è arrivata mi ha emozionato per la sua bellezza, spero di non avere esagerato con le aspettative per questa natalizia.1 punto
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Per essere autentico, lo é. Però è stata pesantemente maltrattata da un tentativo di pulizia (malriuscito) . Conservazione = scarsa saluti1 punto
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No, ma è tuo diritto andare da un esperto , farti fare una perizia a pagamento, e poi , sulla base di quella, presentare le tue eventuali lamentele alla casa d’asta.1 punto
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Si le monete sono molto fini e al momento della coniatura dall' altro lato si vede bene la croce impressa.1 punto
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sei sicuro che si tratti di qualcosa in rilievo? Per questa tipologia capita spesso di vedere parte del tondello che fa capolino oltre (ovvero, più esternamente della) perlinatura. In questo esemplare di fatto poi sarebbe coerente con una decentratura dell'intera moneta che taglia le perline dall'altro lato. Inoltre, esistono esemplari autentici con perlinatura irregolare. Al contrario del classico falsone, qui quantomeno lo stato della perlinatura è coerente con lo stato di conservazione dei rilievi. Da queste foto per me la moneta potrebbe anche essere autentica.1 punto
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Non sono altro che la croce tirolina impressa sull'altro lato, a causa della forza per imprimere il conio e lo spessore del tondello. Tale caratteristica è presente in diverse tipologie e non solo di Gorizia1 punto
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Buongiorno, sono passato la settimana scorsa per via Depretis ma era ancora là, chiuso sì, ma era giorno di festa1 punto
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Mi unisco anch’io ai pareri espressi da @Scudo1901 e @tonycamp1978 in merito alla non autenticità dell’esemplare qui mostrato. P.S. Scusate, ma per avere pareri maggiormente qualificati rispetto a quelli già avuti a chi dobbiamo chiedere? Dobbiamo per caso fare una seduta spiritica e chiedere a Vittorio Emanuele III se per lui è autentica? 😂1 punto
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Anche qualche lettera parrebbe diversa, tipo la E di IVDAEA. Potrebbe essere però un effetto fotografico. Il fatto che il peso dichiarato sia identico, oltre a molti particolari, fa sospettare che possa essere la stessa moneta. Esprimere pareri definitivi da foto sarebbe sciocco e superficiale, ma mi sento di dire che non la comprerei mai. Non voglio dire che sia falsa, non posso affermarlo con certezza, anche se sul forum americano qualcuno lo ha scritto, ma è una moneta cordialmente antipatica, questo posso dirlo.1 punto
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Ciao Dovrebbe appunto essere un liard di Delfino Tizzone come questa Non ho vom me i cataloghi ora, ma domani aggiorno..1 punto
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Buonasera, visto il diametro e il peso personalmente credo sia un fermacarte e i cerchi servono per renderlo meno scivoloso.1 punto
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Così il compilatore del catalogo classifica un esemplare di dracma con al diritto testa elmata di Atena ed al rovescio spiga . Unisco per questa particolare tipologia la descrizione in HN Italy al n. 2680 del capitolo uncertain issues , richiamata nella didascalia . L' esemplare sarà dopodomani in vendita Bertolami 245 al n. 53 .1 punto
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Salve Fapetri2001, un medaglione che non avevo mai visto, non capisco l'utilità di quei centri concentrici al verso, eppure è probabile che una funzione l'abbiano. Tenere distaccato il medaglione dal fondo dell'astuccio in cui forse veniva conservato ? Non è un elemento comune... La legenda sul bordo è chiara malgrado i caratteri siano molti minuti, penso per dare il massimo risalto allo Stemma. E' proprio su questo stemma che sarebbe interessante conoscere il parere del grande specialista in Araldica, @Corbiniano. Un saluto cordiale.1 punto
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Ciao, avendo un po' di tempo a disposizione ed avendo guardato un po' meglio le due monete a confronto (con tutti i limiti di doverlo fare da foto, quindi) mi sento di lanciare una provocazione e di porla all'attenzione di tutti. Ma siamo proprio sicuri che si tratti di due esemplari diversi e non della stessa moneta? 🙂 ANTONIO1 punto
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Salve. Innanzitutto ringrazio Rocco per i complimenti e ne faccio io a Domenico per le sue belle e importanti monete. Per quanto riguarda la faccenda di queste strane “ L” mancate, penso che la questione vada approfondita, magari con la collaborazione dei collezionisti, che esorto a pubblicare le loro monete, con le caratteristiche di cui stiamo parlando, quando si accorgono di esserne in possesso o quando ne hanno documentazione fotografica. Comunque sia, è certo che si viene evidenziando sempre più l’utilizzo della “ T “ rovesciata al posto della “ L “ in monete napoletane. Per l’esattezza, in alcune rare monete del vicereame. Genny, le tue riflessioni sono valide ed hanno delle buone basi, ma, secondo me, la situazione si sta evolvendo e sta fornendo indicazioni che bisogna valutare con particolare attenzione. Difficile parlare di errore o di distrazione quando una variazione si ripete più volte e sempre con le stesse caratteristiche, su nominali diversi e di diversa datazione, ma tutti ascrivibili ad un ben preciso momento storico. E poi, nel caso specifico, osservando la mia moneta, il coniatore la “ L “ l’aveva a disposizione, in quanto la utilizza, e in maniera corretta, nella legenda del dritto. Non solo. Bisognerebbe anche spiegare perché tocca sempre alla “ L “ essere sostituita da una “ T “ e mai ad una “ F “ essere sostituita da una “ E “ oppure ad una “ M “ essere sostituita da una “ N”. Allo stesso modo come non si capisce perché l’eventuale errore debba coinvolgere “necessariamente” solo e sempre quelle due lettere ( “L” e “T” ), senza mai riguardare le altre lettere presenti in legenda. Tanto meno si capisce perché debba sempre essere la “ L “ a mancare all’incisore e mai altre lettere. Oltretutto, sono già documentate sul forum le foto di due monete ( la mia due cavalli di Filippo ll e il cavallo con colonne d’Ercole di Carlo V del post 11: “Napoli- Carlo V Cavallo”) dove, nella stessa legenda, lo stesso identico errore ( ? ) - “T” invece di “L”- , viene ripetuto per ben due volte ( pur essendo a disposizione la “ L” )! Perché viene attuata questa variazione? Quali ne sono le finalità? Questo è un altro discorso ed una risposta certa, senza documenti alla mano, non è possibile darla. D’altra parte, conoscete i motivi, le finalità delle “A” rovesciate, dei numeri e delle lettere speculari o retrograde, dei “FERDINAN “, dei “SICILAR”, dei “ FERDIN “,degli “ INPANS” o degli HISPAINIARVM”…? Possiamo analizzare ciò che succede, riflettere sugli effetti che ci si presentano davanti, ma, in numismatica, tornare alle cause precise e inconfutabili, mi sembra impresa alquanto ardua. Scusate per la lunghezza del testo. Buon pomeriggio.1 punto
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L'immagine che hai inserito è sempre troppo piccola, intendevo una grandezza simile: Ad ogni modo sembrerebbe una comune GEORGES GUIRAUD senza la B sotto la data 3 piume (vedi discussione che avevo inserito in precedenza), il valore è proprio minuscolo.1 punto
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Quando non hai sonno,ti senti strano rispetto agli altri... La notte però è quiete. Se non fosse per il calo fisiologico, dell' attenzione ecc,essa porterebbe sempre frutti( in generale parlando,ispirazione ecc). La notte sta arrivando Fa freddo e sto gelando Non ho sonno ma devo andare Domani tocca lavorare Sperando di sonnecchiare Si è fatta l' una vi devo salutare. Buonanotte 😁1 punto
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Allora si inizia con un buon giorno, buonasera, posseggo questa moneta, mi farebbe piacere sapere se è autentica o meno. le misure sono: tot , il peso è : tot grazie a chiunque saprà aiutarmi. ecco di solito come si inizia un post1 punto
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Vuol dire che si fa fatica a capire cosa vuol sapere; qualche parola in più non guasta. Se entra in un negozio di numismatica cosa fà, fa vedere una foto e continua a tenere la bocca chiusa o chiede qualcosa.1 punto
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Questo 1 gennaio sarà grande festa in Croazia, che oltre al nuovo anno e l'adesione all'unione monetaria festeggia anche l'ingresso nell'area Schengen. Dalla "serie C" alla A in un giorno. P.S. Di questi storici passi della Croazia sarebbero stati molto contenti i gestori della gostilna (ristorante) Kalin, a Bregana, che è attraversata all'interno dal confine sloveno-croato. Purtroppo ha chiuso tre anni fa.1 punto
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Teniamo conto che in fondo le origini sono in parte cosa relativa, specialmente quelle remote. Un po' come chi ancora oggi polemizza con Cristoforo Colombo perchè era genovese... no, italiano... no, spagnolo: con un po' di buon senso diremmo che è europeo, e fine delle palle, ci guadagnamo tutti nell'orgoglio e non diciamo certo il falso. __________ Comunque, come si vede da questa brochure , in Croazia si istruisce la popolazione anche sulla vecchia serie, presentando nel dettaglio le banconote prima serie da 20 e 50.1 punto
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Cari Lamonetiani, Desidero ravvivare questo non recente ma interessante thread sul 5 L Cinquantenario pubblicando questa mia, che mi ha affascinato per la qualità dei rilievi e per il bordo bello “tagliente”. La patina e’ molto intensa, di un bruno-grigiastro elefante, con cenno di bersaglio al D, non senza i soliti “quasi immancabili” graffietti. La mole della moneta, come altri hanno osservato, favorisce la possibilità di apprezzare varie tipologie di patina…1 punto
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Ciao @rickkk e @Scudo1901 Innanzitutto complimenti per le monete postate. Dapprima farei una considerazione di carattere generale ( senza spirito di polemica ) rivolto a chi ( con grande lavoro ed impegno stila i Manuali): non sarebbe meglio mettere in commercio tali manuali ogni 2-3 anni e procedere nel frattempo ad una profonda revisione degli stessi? Ogni anno ci troviamo delle pubblicazioni che variano pochissimo rispetto al precedente e che non tengono in conto dei mutamenti profondi, magari avvenuti in pochi mesi, dei passaggi in asta, delle transazioni private di cui si ha conoscenza. Pertanto leggiamo dei libri praticamente uguali a quelli degli anni precedenti, mentre l'interesse collezionistico, le rarità. le varianti sono andate avanti e fanno il mercato. Abbiamo visto ( e questo mi rattrista ) che la forbice tra il qFDC ( FDC veri x monete di 2 secoli penso non esistano ) e le monete qBB-BB+. Abbiamo sotto gli occhi aste di monete importanti, lotti eccellenti, ma comperati ormai solo da facoltosi investitori Russi e/o Cinesi a prezzi folli, che, nonostante queste considerazioni, attualmente fanno mercato. Non mi sembra però abbiano lasciato tracce nei manuali 2022. Ma veniamo a noi poveri collezionisti appassionati, e soprattutto al tema dello Scudo 1839 di Carlo Alberto Ge e To. Come altri millesimi, a mio parere, è ingiustamente sottovalutato. Sappiamo che il "peccato originale" deriva dai dati del Carboneri ( che non distingueva tra le 2 Zecche ). Ebbene a TO coniate 205.075pezzi a GE 141.217. Quindi sono 2 monete considerate C (Comuni). L'aspetto cambia se si ha un'archivio dei passaggi in asta degli ultimi 20 anni ( o una serie di cataloghi di aste/vendita ). Da questo si può capire che il 1839 GE è tra R e R2; il 1839 To è R. Questa considerazione, suffragata dai fatti, non è considerata dai Manuali e lo stesso si potrebbe dire per altri millesimi. Giusta anche l'osservazione di @Scudo1901 di rapportare la rarità alla conservazione, ma la scala italiana è troppo compressa e quindi bisognerebbe usare quella americana ( che presupporrebbe un cambio di mentalità nei collezionisti ed è troppo legata alle monete "slabbate" che sono una cosa veramente terribile).1 punto
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