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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 12/15/22 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti gli amici del forum! Quest'oggi ho il piacere di condividere con voi l'ultimo pezzo entrato in collezione, ovvero questa stupenda medaglia in argento per il Trattato di Campoformio. Coniata a Parigi nel 1797, questa medaglia celebra uno degli episodi più controversi e discussi delle vicende napoleoniche in Italia. Se da un lato, la firma di questo trattato permise alla Francia di assicurarsi il controllo di vaste porzioni di territorio strappate di mano agli austriaci, dall'altro sappiamo bene che fu una vera pugnalata al cuore per tanti veneziani che vedevano nelle armate rivoluzionarie una forza che avrebbe liberato l'intera Europa dalla tirannia dei vecchi regimi monarchici. Portavoce del tradimento che il popolo veneziano dovette subire sulla propria pelle fu Ugo Foscolo, poeta che prestò servizio come volontario proprio al fianco delle truppe francesi. Riporto un passo tratto dalle "Ultime lettere di Jacopo Ortis": "Il sacrificio della patria nostra è consumato: tutto è perduto; e la vita, seppure ne verrà concessa, non ci resterà che per piangere le nostre sciagure, e la nostra infamia. Il mio nome è nella lista di proscrizione, lo so: ma vuoi tu ch'io per salvarmi da chi m'opprime mi commetta a chi mi ha tradito?" Conclusa questa breve digressione storica, ecco a voi la medaglia, proveniente dall'ultima asta online di Editions V. Gadoury. La medaglia proviene, a sua volta, dalla celebre asta NAC-Varesi del 2019 e si tratta del terzo esemplare che riesco ad accaparrarmi di questa magnifica raccolta. Dal peso di 15,32 grammi e dal diametro di 34,4 mm, si tratta di una tipologia alquanto rara, specialmente in argento. Al dritto abbiamo Napoleone in uniforme da generale dell'Armée d'Italie, coi capelli lunghi e fluenti tipici dei suoi primi anni di carriera. Da notare anche il "BUONAPARTE" nella legenda. Al rovescio, invece, tra due rami di lauro è riportata la scritta: "LA FRANCE LUI DEVRA LA VICTOIRE ET LA PAIX", mentre in basso è riportato l'anno (AN 6 DE LA REPUBLIQUE).5 punti
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Ecco un po' di link: https://www.acsearch.info/search.html?id=9913814 https://www.acsearch.info/search.html?id=5061939 https://www.acsearch.info/search.html?id=3297707 https://www.acsearch.info/search.html?id=1908108 https://www.acsearch.info/search.html?id=1649808 https://www.acsearch.info/search.html?id=1660103 https://www.acsearch.info/search.html?id=8642074 https://www.acsearch.info/search.html?id=5161160 https://www.acsearch.info/search.html?id=5678555 https://www.acsearch.info/search.html?id=87215733 punti
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segnalo ...su segnalazione di un amico... che ovviamente la descrizione è errata né Giustino né Teodorico2 punti
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Mmh...dietro la nuca è assai il danno. Forse,ma dico forse con una patina artificiale o comunque " restaurata". Comunque,mai pulire aggressivamente,su questo siamo sicuro d' accordo tutti.😉2 punti
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Buongiorno,che sia intenzionale non c'è dubbio,come giustamente affermi il coniatore ha dovuto comunque capovolgere la T per usarla al posto della L e quindi significa che c'era della volontarietà nel gesto, gesto che si è ripetuto per ben due volte sulla stessa legenda ... Per quanto riguarda la motivazione che ha spinto il coniatore ad operare in questo modo è molto più complesso venirne a capo,la mia idea è che la T capovolta è stata adattata per sostituire la L che per un motivo, almeno a me sconosciuto,non era disponibile,se ci pensi bene quale altra lettera avrebbe potuto sostituire alla bene e meglio la L?per me proprio la T capovolta... Ho notato che ogni volta che una moneta presenta in legenda una lettera che ne sostituisce un'altra è sempre una che gli somiglia almeno a primo impatto,e la mia idea è rafforzata dal fatto che spesso le lettere sostituiscono anche i numeri,il caso più comune è la Z che sostituisce il 2...2 punti
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Pensando agli accessori del guerriero, vale uno sguardo un piuttosto raro diobolo di Argo ( 420-410 a.C. / 2,13 g ) con rappresentati elmi corinzi, di lato e di fronte, passato a suo tempo ( 2010 ) in Nomos 2 al n. 91 .2 punti
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Nel primo link troverete anche un articolo in lingua italiana da scaricare.2 punti
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Un esemplare dei piuttosto rari talleri battuti in Carmagnola al nome di Margherita di Foix reggente per Michel Antonio di Saluzzo, con al diritto il notevole ritratto del busto velato . Sarà il 2 Febbraio in vendita Kunker 380 al n. 294 .1 punto
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Buona Sera, Ho cercato a lungo di trovare una possibile giustificazione a una serie di difformità, di cui una a mio parere fondamentale, in alcuni Fiorini indicati come appartenenti alla terza serie: non sono riuscito a farmene una ragione, troppa differenza rispetto a quanto ragionevolmente accettabile, almeno a mio parere. Per altro alcune caratteristiche “costruttive” collegano con continuità l’evoluzione stilistica di questa moneta, se sono ragionevoli variazioni anche sostanziali, in un quadro complessivo che conservi almeno in parte l’impianto compositivo, la possibilità che uno stravolgimento complessivo possa essere “imputato” alla Zecca di Firenze è (a mio parere) marginale. Presento le immagini di due monete, la prima proviene da un’asta Varesi, è l’unica che abbia visto (solo in immagine), la seconda, di cui ho potuto vedere anche un altro esemplare in conservazione simile, è presente come immagine nel testo del Dott. Massimo De Benetti “I primi 100 anni del fiorino d'oro di Firenze evoluzione e classificazione (1252-1351)” ad illustrare il tipo D dei Fiorini con il Santo di stile arcaico. Allego le immagini partendo dalla seconda indicata, per le sue caratteristiche è sicuramente più antica di quella dell’Asta Varesi. Questa immagine si trova a pagina 118 del testo indicato L’asta Varesi è la numero 74 del 2019 Non aggiungo per ora valutazioni per non influenzare chi volesse dedicare un po’ di tempo ad analizzare le caratteristiche di queste monete. Cordialità1 punto
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Un esemplare di tremisse battuto in Roma al nome di Giustino I ed attribuito a Teodorico : sarà il 4 Gennaio in vendita CNG 530 al n. 919 .1 punto
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Ma che i fusti delle palme e le proporzioni di vespasiano al rovescio sono diverse lo vedo solo io?1 punto
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DE GREGE EPICURI Complimenti, splendida medaglia. Davvero strano il BUONAPARTE, compare su molte altre medaglie? A me risulta che in Francia il cognome sia stato "francesizzato" in BONAPARTE abbastanza presto, ma forse dopo Campoformido.1 punto
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Non mi sembra un liard di Enrico IV (la H è diversa). Somiglia molto di più a questa: ITALIE - PIÉMONT - COMTÉ DE DÉCIANE (DESANA) - DAUPHIN TIZZONE Liard à l'H couronnée 1584 Desana v28_1382 Monete Reali del Mondo (cgbfr.it)1 punto
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DE GREGE EPICURI Il ritratto mi pare molto brutto, e decisamente diverso da quelli abituali dei sesterzi di Sabina. Inoltre, anche se in genere non mi faccio troppo impressionare dalle "bolle" del metallo, qui ce ne sono davvero troppe. A me sembra una produzione moderna.1 punto
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Per maggiori informazioni https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-VE3/13 https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-U1/41 punto
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...E la ripatinatura di camuffamento avrebbe fatto saltare delle leggere stuccature, visibili sulla versione NY 2021, in prossimità dei bordi ad ore 6 e 11 del rovescio1 punto
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Buona sera e... complimenti!!! Se posso dire la mia, la fotograferei e fotograferei anche tutti i documenti relativi all'acquisizione, magari affiancati dalla moneta stessa. Poi non ci penserei un minuto a tenerla in mano. Ma se pensi di venderla lasciala pure plastificata . Caro amico, è cosa tua e qualunque scelta farai è quella giusta.1 punto
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Un”clone” tecnicamente no…. una “ derivata” probabilmente. Motivo del ritiro? Overtooling o ….?1 punto
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La moneta commentata sul F.A.C. era stata proposta alla New York Sale di gennaio 2021 con stima di 20.000 dollari e poi ritirata: link1 punto
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Salve. Innanzitutto ringrazio Rocco per i complimenti e ne faccio io a Domenico per le sue belle e importanti monete. Per quanto riguarda la faccenda di queste strane “ L” mancate, penso che la questione vada approfondita, magari con la collaborazione dei collezionisti, che esorto a pubblicare le loro monete, con le caratteristiche di cui stiamo parlando, quando si accorgono di esserne in possesso o quando ne hanno documentazione fotografica. Comunque sia, è certo che si viene evidenziando sempre più l’utilizzo della “ T “ rovesciata al posto della “ L “ in monete napoletane. Per l’esattezza, in alcune rare monete del vicereame. Genny, le tue riflessioni sono valide ed hanno delle buone basi, ma, secondo me, la situazione si sta evolvendo e sta fornendo indicazioni che bisogna valutare con particolare attenzione. Difficile parlare di errore o di distrazione quando una variazione si ripete più volte e sempre con le stesse caratteristiche, su nominali diversi e di diversa datazione, ma tutti ascrivibili ad un ben preciso momento storico. E poi, nel caso specifico, osservando la mia moneta, il coniatore la “ L “ l’aveva a disposizione, in quanto la utilizza, e in maniera corretta, nella legenda del dritto. Non solo. Bisognerebbe anche spiegare perché tocca sempre alla “ L “ essere sostituita da una “ T “ e mai ad una “ F “ essere sostituita da una “ E “ oppure ad una “ M “ essere sostituita da una “ N”. Allo stesso modo come non si capisce perché l’eventuale errore debba coinvolgere “necessariamente” solo e sempre quelle due lettere ( “L” e “T” ), senza mai riguardare le altre lettere presenti in legenda. Tanto meno si capisce perché debba sempre essere la “ L “ a mancare all’incisore e mai altre lettere. Oltretutto, sono già documentate sul forum le foto di due monete ( la mia due cavalli di Filippo ll e il cavallo con colonne d’Ercole di Carlo V del post 11: “Napoli- Carlo V Cavallo”) dove, nella stessa legenda, lo stesso identico errore ( ? ) - “T” invece di “L”- , viene ripetuto per ben due volte ( pur essendo a disposizione la “ L” )! Perché viene attuata questa variazione? Quali ne sono le finalità? Questo è un altro discorso ed una risposta certa, senza documenti alla mano, non è possibile darla. D’altra parte, conoscete i motivi, le finalità delle “A” rovesciate, dei numeri e delle lettere speculari o retrograde, dei “FERDINAN “, dei “SICILAR”, dei “ FERDIN “,degli “ INPANS” o degli HISPAINIARVM”…? Possiamo analizzare ciò che succede, riflettere sugli effetti che ci si presentano davanti, ma, in numismatica, tornare alle cause precise e inconfutabili, mi sembra impresa alquanto ardua. Scusate per la lunghezza del testo. Buon pomeriggio.1 punto
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Non ho capito una cosa, ma alla fine questo raro sesterzio di Vespasiano è un falso o no? Ho letto diversi pareri che propendono per la falsità, ma un grande esperto come @Tinia Numismatica non è così certo della sua falsità. Da profano, mi piacerebbe capire meglio per imparare, magari da tinia numismatica, cosa lo spinge a ritenere autentica la moneta. Grazie1 punto
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Ciao, il mio parere da quanto si può vedere dalle foto è che il sesterzio non sia di produzione moderna, ma dallo stile del ritratto di Sabina e delle lettere delle legende penso anche che non si tratti di una emissione ufficiale ma molto probabilmente di una imitazione barbarica coeva. Resto anche io in attesa di altri interventi🙂 ANTONIO1 punto
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@PriamoB io quel libro ce l’ho però sono fuori casa. Se nel frattempo non lo trova nessun’altro il 24 passerò al volo a casa e ti faccio le foto di quelle pagine1 punto
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Da semplici bottini di guerra, che celebravano la vittoria di Roma sull'Egitto, gli obelischi iniziarono ad essere apprezzati per il loro significato simbolico e religioso. Non era un caso che gli obelischi di maggiori dimensioni fossero situati sulla muraglia (spina)che si estendeva in lunghezza sull'asse longitudinale del circo,attorno alla quale si effettuavano sette giri di corse con i carri.Posizionati in tal modo, gli obelischi,non perdevano il loro legame originario con la stella del mattino dal momento che,per i romani,le corse dei carri rappresentavano il percorso che effettuava Apollo(dio del sole)in cielo. Quelli di dimensioni più piccole erano collocati nei templi dedicati ad Iside ed a Serapide (divinità greco-egizie). A Roma vi si trovano 13 obelischi e ciò la rende la città con maggior numero di obelischi al mondo. Come precedentemente scritto,il primo obelisco a toccare il suolo di Roma fu quello fatto portare da Augusto che lo fece posizionare sulla spina del Circo Massimo(oggi questo obelisco,chiamato Flaminio,fu ricollocato in Piazza del Popolo, sempre a Roma,nel 1859,all'inizio di Via Flaminia). E' di granito rosso e fu iniziato dal faraone Seti I e terminato da Ramses II ; esso proveniva dalla città di Heliopolis.Alto 24 metri e pesa circa 235 tonnellate . Nel 357 d.C.,sulla spina del Circo Massimo,fu posizionato un altro obelisco ancora più alto di quello posizionato da Augusto,la sua altezza,infatti,era di 32,18 metri ed è il più alto al mondo.Esso ,originariamente,fu eretto nel tempio di Karnak a Tebe dai faraoni del nuovo regno Thutmose III e Tuthmose IV e fu trasferito ad Alessandria dall'Imperatore Costantino e suo figlio Costanzo II provvide di portarlo a Roma.Dopo il periodo di decadenza della "città eterna"i due obelischi furono dissotterrati per volere di Papa Sisto V. Papa Sisto V su un Testone bolognese (da asta Ranieri 17,lotto 361) Una volta restaurati, quello di Augusto fu riposizionato in Piazza del Popolo ,mentre quello di Costanzo II in Piazza San Giovanni in Laterano. Nel secolo XIX si riprese la"tradizione"di prelevare gli obelischi dall'Egitto e furono eretti a Parigi , Londra e New York.Ne furono costruiti altri con tecniche moderne come quello a Washington alto 169 mt. Grazie a chi ha letto questa mia discussione odjob1 punto
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Complimenti @ARES III per l' ottima e ben documentata narrazione di quel particolare periodo storico . Avrei aggiunto un mi piace ma li ho provvisoriamente esauriti . Una buona giornata1 punto
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L'immagine che hai inserito è sempre troppo piccola, intendevo una grandezza simile: Ad ogni modo sembrerebbe una comune GEORGES GUIRAUD senza la B sotto la data 3 piume (vedi discussione che avevo inserito in precedenza), il valore è proprio minuscolo.1 punto
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DE GREGE EPICURI E' un follis di Costante: è il "soldato che trae fuori un bambino (o un barbaro) dalla capanna sotto un albero". La scritta è: FEL TEMP REPARATIO. Mi pare che la zecca non sia leggibile. Trovi anche questa moneta nella discussione in evidenza (Monete Romane Imperiali) sui bronzi più comuni del IV secolo.1 punto
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DE GREGE EPICURI @ARES IIIArrivo un po' in ritardo; poco male, perchè non conoscevo questa monetazione. In effetti, le due monete mostrate al post 2 possono provenire dagli stessi conii; con qualche difficoltà, per la diversa usura e anche perchè nella seconda c'è apparentemente una ribattitura, che modifica ad es. il naso. Sono d'accordo nel ritenerle non ufficiali. Che poi ci possa scappare anche qualche falso moderno, non saprei...1 punto
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Io credo che questa discussione non meriti ulteriori commenti per mettere in dubbio ciò che è palesemente evidente. in sintesi: 1) lo stile del ritratto non è in linea con i canoni dell’epoca e anche abbastanza pacchiano 2) lo stile delle raffigurazioni al rovescio è semplicemente ridicolo 3) le iscrizioni non sono conformi allo stile dell’epoca 4) non ci sono linee di espansione del metallo ne difetti di riempimento tipici 5) la patina è palesemente farlocca 6) la moneta è palesemente identica a un altra presente sul Fake Ancient Coin Non ho altro da aggiungere, ne contribuirò oltre a questa discussione1 punto
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Ciao @Tinia Numismaticaquindi il secondo esemplare potrebbe essere autentico ed ha fatto da matrice 🙂 ANTONIO1 punto
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Pataccone.. a proposito, quella che stringe l'imperatore con la mano sinistra è una pergamena giusto? O è solo felice di vedere il nemico sconfitto? 🤣🤣1 punto
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adesso mi accodo pure io: oggi mi sento milionario (tipo venuezelano, purtroppo)! lo so... sono tutti rottami o quasi, ma così ci prendo dimestichezza e imparo a catalogarle. Poi ho pure preso tre bigliettini FDS, ma questa è un altra "storia", che merita un post a parte. A presto, Njk1 punto
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Ciao, da quello che si riesce a vedere del ritratto e delle lettere del dritto si tratta di un asse di Antonino Pio. Per la tipologia penso sia difficilissimo determinare ma attendiamo altri pareri🙂 ANTONIO1 punto
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Buonasera @Manuelabrunacci ...servirebbe una foto per giudicare, ma onestamente di falsi d'epoca non ne ho mai visti, di brutte riproduzioni moderne invece si... Ho appena guardato quello nel nostro catalogo e onestamente ho dei dubbi sia un falso...a me pare autentica e semplicemente decentrata e mal messa. Come non sono in accordo sulla rarità..an 10 NC ci può pure stare mentre An 9 è più raro quindi R. Se posti una foto ti possiamo aiutare, io in collezione ho un an9, eccolo tanto per condividere, preso da Ranieri diversi anni fa...1 punto
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Moneta affascinante! Riporto la nota storico-numismatica dell'asta NAC 32 del 2006: "Questo tallero del peso corrispondente a 40 grossi è stato oggetto di studio da parte di diversi esperti, ma nonostante ciò, l’interpretazione della sigle IIC alla fine della leggenda del rovescio è ancora dibattuta. Tre sono le interpretazioni più accreditate: l’Hill vi legge una errata trascrizione di ETC. Armand e Forrer vi riconoscono invece le sigle dell’incisore tedesco Giovanni Clot operante a Genova nella metà del XVI secolo. Infine, vi è l’ipotesi del Ravagnani-Morosini, a nostro giudizio la più plausibile, che vi identifica le sigle dei fratelli da Clivate, appaltatori della zecca di Carmagnola dal 19 gennaio 1515. Il conio, non firmato, dovrebbe essere opera di Benedetto da Brioso, amico dei da Clivate, a cui tra l’altro furono affidati i lavori della chiesa di San Giovanni. Margherita di Foix, seconda moglie di Lodovico II Marchese di Saluzzo, fu donna raffinata e colta e al tempo stesso dal carattere deciso. Nel 1504, alla morte del marito, assunse la reggenza per il figlio Michele Antonio e di fatto governò il marchesato per 24 anni fino alla di lui morte, avvenuta nel 1528. Fu sempre lei ad imporre la successione del terzogenito Francesco, più mansueto del fratello maggiore Giovanni Ludovico. L’albero secco e sradicato raffigurato al rovescio rappresenta la morte di Ludovico di Saluzzo, mentre lo stemma con le armi di Saluzzo e Foix appeso ai rami, indica la volontà da parte della vedova e del figlio di continuare l’opera di Ludovico e la dinastia. Per quanto concerne la presenza dell’uccellino rimandiamo al "Dizionario Ragionato dei Simboli" di Giovanni Cairo, Milano 1922, dove il volatile viene identificato con lo sforzo di salvare l’anima amata dal naufragio della morte. Tale interpretazione è suffragata dalla leggenda del rovescio. Ravagnani-Morosini nella sua opera ventila l’ipotesi che possa trattarsi di una medaglia, ma il peso, corrispondente esattamente a 40 grossi ci fa ritenere che invece si tratti di moneta". Michele1 punto
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Di recente ho acquistato il raro catalogo di vendita della collezione di Di Rauso Civitas neapolis, quella con la copertina rigida e con capitello. All'interno vi era un foglio volante con una nota che giustificava una seconda stampa del catalogo e un'errata corrige. Spero di fare cosa gratita nel pubblicarla.1 punto
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REGNO DELLE 2 SICILIE - 10 T0RNESI 1825 Noto 2 differenze con la moneta postata da Nikita: 1- la "X " di REX è a contatto con il collo del Re ( nella mia distanziata ) 2- la parte interna della corona nella mia è rigata, nella tua sembra liscia ( potrebbe essere l'usura ). Anche nella foto del Magliocca ( n. 473 ) mi sembra liscio. Spero che gli esperti di Monetazione di Napoli leggano il post e forniscano la loro autorevole opinione. Ciao Beppe1 punto
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Come ultimo aggiornamento, vi comunico che il pezzo in oggetto si è rivelato essere una variante "inedita" come confermatomi da Richard Bourne che ha provveduto a prenderne nota per l'integrazione del suo lavoro (qui citato) che nel frattempo si è arricchito di ulteriori 32 pezzi (fra varianti e nuovi tipi). E ancora una volta si riconferma il (per me!) bello del collezionismo numismatico: la condivisione dei propri pezzi e la diffusione della conoscenza tra collezionisti e studiosi (e viceversa) sia a livello nazionale che internazionale. Anche questo, nel nostro infinitamente piccolo, equivale a far cultura.1 punto
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