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Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/07/22 in tutte le aree

  1. Carlo II Forte di Savoia III Tipo , zecca di Bourg Finalmente , dopo il periodo di stop estivo , sono riuscito ad aggiudicarmi una moneta savoia mancante alla mia collezione . Fino alla comparsa di questo esemplare non era nota neppure una foto , i principali cataloghi si limitavo a fornirne una descrizione. Come potete osservare manca il nome del Duca Carlo II nelle legende. Nell' attesa di riceverla posto le immagini del catalogo dell' asta.
    4 punti
  2. Buonasera e buona domenica a tutti. Vi presento un testone particolare che da poco sono riuscito ad aggiungere alla mia collezione. LA MONETA E LA SUA STORIA. Clemente XI (1700-1721), Roma, Testone. Munt 61, CNI manca, MIR 2287. D/: Busto a sinistra con camauro, mozzetta e stola ornata di stella e dei tre monti divisi da fascia tra fogliami. CLEMENS * XI * _ * P * M * A VI * In basso nel giro: . E . HAMERANVS R/: La Beata Vergine col capo velato e raggiante e nimbo di stelle, in piedi di fronte su globo e crescente lunare, tiene con ambo le mani alla sua destra il Bambino seminudo col capo raggiante, che trafigge con la lancia crucigera nelle fauci il drago disteso in terra tra nubi. In basso a sinistra: EH . CAVSA . NRAE : _ LAETITIAE Es: MDC - VII, ai lati dello stemma di Mons. Giuseppe d'Aste, presidente di zecca. T/: liscio Peso: 9.05 g Quando ho visto proposto all'asta questo testone, che veniva giustamente indicato dai compilatori del listino come R5, ho fatto le mie ricerche per cercare di raccogliere tutte le informazioni possibili e sono così riuscito a ricostruire un pedigree di 80 anni! Questa stessa moneta infatti, appare per la prima volta in vendita nella asta Santamaria del 1942, quando venne posta all'incanto la collezione Gili di monete papali. Nelle note del listino (che è nella mia biblioteca), veniva sottolineato che si trattava di un esemplare inedito, mancando sia nel CNI che nel Serafini [foto 1]. La stessa moneta riappare poi nel 1980, alla mitica Kunst und Munzen 21 (collezione Grigori), ed in questo caso si riporta che trattasi dello stesso esemplare della Santamaria 1942 e dell'esemplare descritto e fotografato sul Muntoni, e ritenuto dai compilatori di quel catalogo come Unico (?) [foto 2 e 3]. Il Muntoni al n. 61 riporta effettivamente la nota come ex Santamaria 1942 e dalla foto si conferma essere sempre lo stesso esemplare, essendo ben riconoscibile per le tracce marginali di ossidazione presenti soprattutto al rovescio [foto 4]. Il MIR inspiegabilmente lo classifica solo R4, ma non ne riporta la foto. All'asta il testone non è certo passato inosservato e non è stato facile aggiudicarselo, ma la straordinaria rarità della moneta (unico esemplare ad oggi noto), la sua storia e provenienza, mi hanno indotto a fare lo scatto decisivo. LA MONETA E LA SUA ICONOGRAFIA. Questo testone é un anacronismo, riportando infatti al D/ il VI anno di pontificato, mentre al R/ la data 1707. Si tratta infatti di un ibrido ottenuto con il dritto del testone Munt 64, cosidetto delle "Tre Grazie" [foto 5] ed il rovescio del testone Munt 62 [foto 6]. La complessa e pittorica rappresentazione del rovescio costituisce uno degli stilemi barocchi con i quali viene rappresentata l'Immacolata Concezione, come nel caso del dipinto di Carlo Maratta (1625-1713) [foto 7]. La Madonna è rappresentata con la testa adornata da una corona di dodici stelle, che simboleggiano le dodici tribù di Israele; i suoi piedi poggiano su un globo, la Terra, insidiata dal serpente ma difesa dalla Vergine che sorregge il figlio suo Gesù che trafigge la testa del serpente (o drago). La raffigurazione corrisponde ai racconti biblici dell’Apocalisse 12, 1, che presenta “una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle” e della Genesi 3, 15: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». È importante notare che in queste rappresentazioni, vediamo Maria che, pur tenendo il piede sul serpente, non è lei a schiacciarlo. Ci pensa il Bambino Gesù, che lei sorregge, a trafiggere il serpente con una lunga lancia che ha la forma della croce. Il Serpente antico non ha morso Maria (Immacolata fin dalla concezione) perché Gesù l’ha sconfitto. Maria doveva diventare la Madre di Dio, il quale non può entrare dove c’è traccia di peccato. Perciò, proprio lei è redenta preventivamente, perché Cristo potesse trovare sulla terra almeno "un fazzoletto di terra pulita dove posare il piede", secondo la bella espressione di sant’Antonio di Padova. La legenda al R/ si traduce in "Motivo della nostra gioia" e deriva dalle Litanie Lauretane della Madonna. Questa legenda ed iconografia, inedita prima di Clemente XI, è presente anche nell'analoga quadrupla del 1706 [foto 8] e non verrà più ripresa o riproposta dai pontefici successivi a Papa Albani. Michele
    4 punti
  3. Ciao @VALTERI, e grazie dello spunto per alcune brevi considerazioni. La piccola testa al rovescio viene considerata femminile nel corpus della professoressa Westermark, per via dell’acconciatura sopra la nuca e per l’elemento che circonda il collo. L’accoppiamento di conii è il numero 294 (O93-R198) del catalogo, terzultimo noto per il periodo I. Gruppo IV anche in questo caso. La datazione, secondo The Coinage of Akragas, credo che dovrebbe essere quindi attribuita più correttamente al breve periodo che, a seguito della morte di Terone nel 472 a.C. , vide la disastrosa esperienza della tirannide di Trasideo che portò allo scontro frontale con Ierone di Siracusa ed alla caduta della dinastia Emmenide. Siamo indicativamente tra il 472 ed il 470 a.C. Moneta ben centrata quella di Elsen. Presenta al dritto chiari segni di usura del conio, cosa che probabilmente portò a reincidere il conio nel successivo accoppiamento col rovescio R199. Un aspetto che mi fa porre alcuni interrogativi è il fatto che al rovescio diversi elementi dei rilievi sembrino parzialmente scomparire, le giunzioni tra alcune zampe del granchio ed il carapace. Scivolamento di conio? Usura? Pulizia eccessivamente accanita? A proposito aggiungo per confronto, dalle tavole del corpus su Akragas, il particolare ingrandito dell'esemplare Westermark 294.1 (ex Hirsch 19/100 del 1907) ed Il relativo corrispondente dell’esemplare Elsen. Nuovi esemplari da questo accoppiamento dì conii sono stati esitati nelle seguenti occasioni: - Gorny & Mosch 121/30 del 10-03-2003. 8.47 grammi = Künker 133/7918 del 11-10-2007. 8.45 grammi. - Gorny & Mosch 237/1093 del 07-03-2016. 8,46 grammi. - Stack’s, 14-01-2008, Stack and Kroisos collections lotto 2059 = Stack’s, 24-04-2008, Tallent and Belzberg collections lotto 2031 = Stack’s, 12-01-2009, The Golden Horn Collection lotto 2073 = Stack’s, 18-08-2009, August 2009 Coin Galleries Sale lotto 4032. 8.79 grammi. Di un certo interesse anche l’esemplare venduto nell’asta Nomos Obolos 6 del 20-11-2016 al lotto 84. 8.79 grammi. https://nomosag.com/obolos-6/84 In The Coinage of Akragas il rovescio R198 è noto solamente in coppia con il dritto O93, ma la moneta ex Obolos 6 proviene da un differente accoppiamento (O92-R198). Costituisce quindi una novità, che tuttavia non sorprende particolarmente visto l’incremento della produzione che si può notare alla fine del gruppo IV, dato il contemporaneo utilizzo di diversi conii di incudine.
    3 punti
  4. Ciao a tutti, oggi volevo mostravi il grossone che ho in collezione. Lo avevo acquistato perchè non presentava una pesante tosatura come spesso si vede su queste monete. Per contro però ha un foro passante otturato in antichità. Nella mia modesta raccolta di monete tipologiche della Serenissima non sfigura. E' in discreta conservazione, con tutta la legenda ben leggibile, anche se il volto del Doge è consumato. Voi lo avreste preso in queste condizioni? intendo con il foro? Il prezzo naturalmente ha giocato la sua parte. Grazie mille per i vostri pareri Italo
    2 punti
  5. Bene. Direi che siete tutti bravi ed esperti. Infatti, la Lira è stata giudicata FDC, mentre il 50 Centesimi ha raggiunto solo il q.FDC. Io, in genere, giudico se una moneta mi piace o meno dal colpo d'occhio immediato, poi verranno le valutazioni con lente ed ingrandimenti. Per le due monete in oggetto, il mio giudizio è sì quello dato dal perito, ma per dirla tutta io preferisco il 50 Centesimi. Vi spiego perché: la Lira è sì in stato zecca (campi intonsi, bordi perfetti, lustro su entrambi i lati e rilievi ben definiti), ma il lustro e la "lucentezza del R/ dei 50 Centesimi è piuttosto raro da vedersi e, per me che nelle monete del Regno d'Italia guardo soprattutto il R/ (il D/ è piuttosto ripetitivo con la testa del sovrano), mi affascina di più. È vero, il D/ nel 50 Centesimi è meno brillante, probabilmente non ha circolato, ma si è conservato meno bene, tuttavia avessi dovuto scegliere fra le due monete, avrei dato la preferenza a quest'ultimo poiché il R/ compensa abbondantemente la minor freschezza del D/. Ritengo concordereste con me se lo vedeste dal vivo. Un ultima cosa: a h. 12 del R/ del 50 Centesimi, quello che si vede è un difetto del tondello (o forse da un'impurità sul conio) non una tacca dovuta ad un urto.
    2 punti
  6. Il primo è sicuramente quello meglio conservato, lo stile del ritratto non è dei più belli però. Il secondo poco interessante secondo me, bassa conservazione, rovescio comune… il terzo benché molto basso di conservazione ha un rovescio non comune e un interessante contromarca al dritto. Se fossi in te spenderei qualcosa in più per prendere un pezzo ancora migliore, ma se proprio devo scegliere fra i tre prenderei forse il primo.
    2 punti
  7. Buonasera a tutti, @Releo, senza entrare nel merito dei doppi punti orizzontali e verticali, la mia personale opinione è che quello che si vede in questo esemplare non è un doppio punto. Analizzando il diritto nella sua interezza noto dei piccoli esuberi di metallo sparsi, e quello che sembrerebbe il doppio punto in alto , tra l'altro addossato alla N , per me è un esubero di metallo. Un doppio punto me lo sarei aspettato di forma più tondeggiante e più nitida e allineato come si presentano nel tuo Tari. Mi sono permesso di ritagliare e ruotare la tua moneta in modo che ci sia maggiore visibilità. Saluti Alberto
    2 punti
  8. In omaggio a @sesino974 che da un po' di tempo non ci frequenta desidero portare in alto questa bella discussione (sempre punto di riferimento per le mie ricerche) su Frinco. Questa volta desidero postarvi un' interessante moneta che fa parte della serie " IN TE DOMINE SPERAVI" che proprio a causa della sua diversa legenda possiamo ben definire "imitazione" del famoso sesino veneto.
    2 punti
  9. Presente sabato, con la mia ragazza e anche al pranzo! Sarà come sempre un piacere rivederci... auspico in una bella tavolata... in ogni caso, già il vedere questo topic "risvegliarsi" è molto Invito quindi gli amici ad esserci!
    2 punti
  10. Complimenti! Intuisco il tuo stato d'animo! E grazie per la ricostruzione accurata della storia di questo testone....ci si può ricavare un articolo!
    2 punti
  11. Non pare una follia solo a te... ma qui siamo ad un livello che non riguarda noi comuni mortali. Come conservazione l'esemplare è superiore a quello di NAC del 2011 che aveva fatto 21.114 euro. Visti i tempi di prezzi "folli" siamo ancora rimasti in linea. Si paga la ricercatezza assoluta, il pregio del "pezzo migliore"... sarò indubbiamente ignorante, ma per come la vedo io i denari di oggettiva bellezza e reale valenza sono altri.
    2 punti
  12. Buonasera, richiedo ai più esperti un giudizio in ordine all’Osella in oggetto, recentemente acquisita in asta. Potrebbe trattarsi -il condizionale è d’obbligo- di una variante (forse) “inedita”; in ogni caso, sarebbe utile sapere (se fosse possibile) se altro simile esemplare e’ mai apparso in asta o se ne conoscano esemplari in musei, o collezioni pubbliche/private. La caratteristica di tale esemplare di Osella risiederebbe nella presenza nel giro del R/ del termine LABENTE, non presente, invece, nella “ordinaria” Osella del 1559 Anno 1 del Priuli. Di seguito, la descrizione presente nel catalogo dell’asta: VENEZIA Gerolamo Priuli (1559-1567) Osella an. I (1559) - Paolucci 40 var. AG (g 9,64) RRRR Variante inedita, in nessuno dei testi da noi consultati, abbiamo riscontrato la legenda al R/ con LABENTE. Ex Asta P&P Santamaria 24.3.1955, ex Collezione Prof A. Signorelli, 59, ex asta Nac 36 del 2007 lotto 159 ed ex asta Nac 53 del 2009 lotto 826. Inserisco anche i riferimenti alle due aste NAC citate nella descrizione di cui sopra. Ringrazio in anticipo. d
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  13. Azzardo: sesterzio di Filippo I l'arabo 244-249 dc.
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  14. Ciao L' ultimo mi piace assai,anche per quella contromarca... Gli altri li escluderei per quel verde che non sappiamo esattamente cosa sia(non tanto per il 1,non mi fiderei soprattutto del 2). L' ultimo bello bello😁
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  15. I tondelli sì. Per questo il bordo non mi insospettisce minimamente. Sui due crateri ... non so
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  16. .................... 🙄.........🤔........... 🤣🤣🤣🤣🤣 ANTONIO
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  17. è dura da capire se una moneta è meglio valutarla dai rilievi o nella sua globalità, personalmente reputo una moneta bella quando la sua visione di insieme risulta piacevole all'occhio e questa secondo me, pur avendo i rilievi in generale a posto, non da un impatto piacevole, magari è colpa della foto e dal vivo è più bella, ma il dritto non mi piace proprio, mentre il rovescio appena meglio, direi BB nel complesso per i rilievi belli.
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  18. E' tutto nel campo delle ipotesi il discorso della riconiazione, di certo c'è la movimentazione dei coni nel 1957, vedì accertamenti della guardia di Finanza. Bisognerebbe vedere tutte le 20 lire del 37 per capirci qualcosa, ma se anche di quel millesimo ci sono i due tipi di dentellatura allora vien da se che quelli del secondo tipo sono riconi. Altrimenti potrebbero esserci anche 20 lire del 36 con dentellatura del secondo tipo coevi (del 37) ma indistinguibili dai riconi e quindi penalizzati anche se perfettamente in regola al 100%. Di certo non hanno prelevato i coni per fargli prendere aria Saluti Marfir PS hanno movimentato anche i coni del 10 lire impero e 5 lire sempre del 36, ma questi sono indistinguibili.
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  19. A mali estremi, potremmo far valere le nostre ragioni mandando @Pxacaesar a lanciare un po' di caponata su qualche teca 😂😂
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  20. Ciao, competenza e meritocrazia. Indipendentemente dalla nazionalità. Non è demagogia, quasi ovunque in altri Paesi è la norma, e da noi? Lasciamo perdere.... 🙂 ANTONIO
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  21. Ok, mettici un italiano e c'è subito qualcuno che scopre che il nuovo direttore era il cugino della sorella della cognata di uno zio di tuo nonno. E parte il linciaggio mediatico. Una grande banca ha un direttore straniero, idem alcune aziende importanti. E la globalizzazione, gente !
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  22. Con pochissima convinzione: Rom assimilati
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  23. Ecco qua i bozzetti ufficiali
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  24. Concordo, sembra un elmo frigio e davanti ad esso potrebbe esserci una spada. Il problema è che cerca cerca, di elmi frigi da soli non ne ho trovati, di solito sono accompagnati da una testa (Atena, Roma, Perseo,...) sotto di essi... L'unica moneta che avesse un elmo simile è questa, ma al rovescio poi c'è tutt'altro: https://www.acsearch.info/search.html?id=2578917 Continuo le ricerche...
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  25. Ciao, si in pratica il peso poteva variare già in origine anche di diversi grammi, quando venivano prodotti i tondelli di oricalco prima di essere coniati. Quindi è frequente trovare sesterzi di uguale tipologia dove quelli maggiormente rovinati dal tempo risultano pesare di più rispetto ad altri in conservazione migliore🙂 ANTONIO
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  26. Era la stessa situazione del catalogo lamonetiano, ora aggiornato : https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CLEMXIROM/47 Complimenti per l'acquisto ! ☺️ Ciao, RCAMIL.
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  27. a mio avviso invece tra tutte le variabili la rarità è proprio quella meno libera, perché le monete esistenti possono essere contate. quindi almeno in teoria c'è una base certa che poi va classificata in base a uno schema che è ovviamente arbitrario. molto più libera è la determinazione della conservazione o del valore storico di una moneta.
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  28. E' l' etnico, al diritto con aquila, di un vistoso esemplare di didrammo di Agrigento ( Jenkins IV ) con al rovescio granchio e piccola testa maschile . Sarà il 9 Dicembre in vendita Elsen 153 al n. 13 .
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  29. Complimenti Michele, un altra preziosa moneta che si aggiunge alla tua notevole raccolta di testoni Pontifici. Daniele
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  30. complimenti, queste sono le monete che danno soddisfazione.
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  31. Meravigliosa e di straordinaria rarità. Congratulazioni vivissime! ✌️
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  32. Complimenti per la nuova e rarissima acquisizione. Bellissima!!
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  33. DE GREGE EPICURI @URIANOMi pare sia già stato detto tutto. Sulle falsificazioni delle patine: credo si faccia un po' di tutto, dalle spalmature di cere, alle immersioni in "bagni" di coloranti di vario genere, alle pennellature (es. con composti jodati, con solfati di rame...), alla esposizione a vapori particolari (es. di ammoniaca). Naturalmente, se il falsario ha del tempo, può anche mantenere poi la moneta in terreno umido arricchito con sali vari. Alcune di queste false patine si rimuovono abbastanza facilmente (es. con acqua calda), altre sono molto più tenaci. Ma credo ci siano altri infiniti modi, e i risultati a volte sono molto efficaci.
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  34. Posto questi due esemplari:
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  35. Ciao, si tratta di un sesterzio di Settimio Severo. Per la tipologia dovrebbe, visto le tre figure che sembrano intravedersi sul rovescio, appartenere a quello con la personificazione delle tre dee Moneta.Attendiamo altri pareri. Posto foto per identificazione 🙂 ANTONIO
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  36. Ciao a tutti, presa questa mattina in ciotola a due euro, presenta delle raschiature non vive, credo già patinate nel tempo in entrambi i lati, per verificarne la bonta? 1857 - diametro mm 36,50 e grammi 21,60
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  37. NAPOLI. Carlo V (1516-1556). Tarì. Sigla R al D/ dello zecchiere Ludovico Ram (1528-1546). AG (g 6,13). MIR 138/2 questo esemplare illustrato (ma erroneamente indicato come l'Aquila); Magliocca 34/7 questo esemplare illustrato; CNI manca; PR manca
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  38. Cari amici come promesso condivido il primo dei tre lotti aggiudicatimi all’asta 2 Nomisma Aste della scorsa domenica 23 ottobre. Siamo al lotto 997, piastra del primo anno di pontificato di Innocenzo XI, al secolo Benedetto Odescalschi, Como 16 maggio 1611, Roma 12 agosto 1689, 240mo papa della Chiesa cattolica, proclamato beato da Pio XII nel 1956. L’esemplare pesa 32,09 grammi per 44,6 mm di diametro e non presenta segni di usura. Si scorgono ancora fondi brillanti su una marcata patina d’epoca al D, meno decisa al R. Niente appiccagnoli, flan ampio e regolare, nessun graffio di conio o successivo, qualche lieve screpolatura solo al R sul braccio di San Matteo. La rappresentazione al rovescio secondo me è affascinante. Non è una delle piastre rare, secondo il Muntoni, che la classifica al n. 41, ma non me la sono lasciata sfuggire per la notevole qualità. Buona serata a tutti
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  39. Credo che il primo problema del nuovo ministro sia quello di avere Sgarbi sottosegretario!
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  40. Pensavo si potesse ancora esprimere un'opinione personale, ma vedo che andare "controcorrente " a quanto riportato sui Cataloghi e ai loro Curatori attira "offese gratuite" che personalmente non penso di meritare. 🤣
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  41. A quanto già detto aggiungo che la "protuberanza" sul bordo è estremamente comune in questi esemplari di maggiore modulo e, probabilmente, è in realtà conseguenza della battitura a martello di tondelli non ancora raffreddati; la forza necessaria a imprimere l'immagine causava il parziale schiacciamento del tondello. Noto invece che lo stesso fenomeno non si ravvisa sugli esemplari della serie semilibrale "anomala" (Crawford 39) che dovrebbe essere di poco precedente. Qui i tondelli hanno in genere bordo regolare e il risultato del conio è un'immagine molto meno marcata.
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  42. Ma non serve minimamente scusarsi, la mia era più che altro una battuta. È sempre molto interessante avere testimonianze dirette di scavi, questi "assoni" in particolare emergono davvero un po' ovunque, dai depositi di fondazione alle stipi votive fino ai luoghi legati ai culti delle acque.
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  43. Un Corpus dell'emissione congiunta dei tresviri monetales dell’82 a. C. (Lucius Marcius Censorinus, Caius Mamilius Limetanus e Publius Crepusius), l'emissione RRC 360/1, che mostra 64 conii di diritto e 71 conii di rovescio. https://www.academia.edu/89632861/F_De_Luca_Lemissione_congiunta_dei_tresviri_monetales_dell_82_a_C_L_Marcius_Censorinus_C_Mamilius_Limetanus_e_P_Crepusius_Monete_Antiche_n_111_Maggio_Giugno_2020_pagg_24_34
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  44. The reverse controlnumbers are 1-151. There are 124 known reverse dies. The 27 not yet found are: 1,7,10,13,22,24,27-28,47-48,51,71,85,93-94,97-99,114-117,121,136,138-139,142 Richard
    1 punto
  45. Buongiorno a tutti, nella recente asta Ranieri 17 é stato esitato al lotto N° 373 un esemplare della moneta all'oggetto per la zecca di Bologna. Classificato indiscutibilmente Muntoni 13, il catalogo "bolognese" giudica la moneta estremamente rara. Nella mia ricerca delle monete dei Camerlenghi non solo non avevo mai visto la muraiola da 2 del 1724, ma in assoluto non l'ho mai censita in nessun catalogo di aste o listini consultati. Come sempre sono graditi commenti e scambi di informazione dagli appassionati delle Pontificie e Zecca Bolognese. Permettetemi di condividere la soddisfazione di mettere in collezione dopo tanti anni un pezzetto inedito alle mie conoscenze malgrado sia MB in una moda sfrenata di altissime conservazioni e Top grading incapsulati...... In attesa di Vs. notizie, buon fine settimana Daniele
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  46. Un trittico, ancora gradevole, in un crescendo di rarità:
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
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