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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/06/22 in tutte le aree

  1. Oggi vi presento un altro sito archeologico, sempre della Valle Padana. Si tratta della Villa di S. Basilio di Ariano nel Polesine (RO) località dove il canale Archeo Reporter ha realizzato un servizio nello scorso giugno. Insisto con questa archeologia della pianura padana in quanto è quasi sconosciuta, non appariscente, molto "silenziosa" ma non meno interessante. Un po' come le monete che piacciano tanto al "nostro" immenso @Poemenius. E potenzialemente ricchissima di reperti e dati. Basti pensare a quanto sia stato individuato coi soli saggi relativi al tratto Treviglio-Brescia della linea ad alta velocità: 44 siti archeologici databili dall’età protostorica (XII secolo a.C.); all’età medioevale e altomedioevale (fra cui spicca la sepoltura di un guerriero longobardo con la cassa in legno ancora integra) fino ad arrivare all’età rinascimentale (XV secolo). Archeologia della pianura padana vuol dire nella maggioranza dei casi grandi strutture romane spogliate per secoli per ricavarne materiali da costruzione, obliterate e poi arate per millenni. Pertanto come spesso succede nei contesti archeologici del Nord Italia le strutture si conservano a livello di fondazione e di pavimenti. La situazione di questa tipologia di archeologia è molto simile a quella della campagna inglese (consiglio di guardare la serie - SPLENDIDA - in inglese "Time Team", si trova su youtube, lascio link nel primo commento). Gli scavi archeologici, iniziati negli anni '70 e poi recentemente ripresi, hanno portato alla scoperta di una villa rustica, indagata solo parzialmente per la presenza di alcuni frutteti attigui, con tre fasi di utilizzo. Alla prima fase (I sec. a.C.- I sec. d.C.), fortemente intaccata da interventi successivi, appartiene un vano absidato con pavimentazione in opus spicatum. La seconda fase (I - III sec. d.C.) comprende vari ambienti contigui, intervallati da spazi aperti forse porticati; uno di questi presentava una vasca per abluzioni con canaletta di scarico e un vano con impianto per il riscaldamento; altri ambienti dovevano avere funzione abitativa. Una struttura è stata interpretata come essiccatoio per laterizi, mentre una serie di condutture di scarico sembrano probabilmente riferibili ad un’area produttiva. La tecnica costruttiva impiegata comprendeva l'uso di sesquipedali e di tegole poste in orizzontale, legati con malta e cocciame laterizio; nella pavimentazione era stato utilizzato anche il cocciopesto e il mosaico. L'ultima fase (III - V sec. d.C.) ha restituito solo pochi muretti, realizzati a secco con materiale di reimpiego, un focolare e pavimenti in terra battuta. E' stata anche proposta l'identificazione del complesso con la "Mansio Hadriani", citata nella "Tabula Peutingeriana"
    4 punti
  2. Ciao a tutti, presa questa mattina in ciotola a due euro, presenta delle raschiature non vive, credo già patinate nel tempo in entrambi i lati, per verificarne la bonta? 1857 - diametro mm 36,50 e grammi 21,60
    4 punti
  3. VENEZIA. Paolo Renier Doge CXIX, 1779-1789 Ducatone da 124 Soldi. Ag gr. 27,89 Sigla B C
    3 punti
  4. Salve ho in collezione da vario tempo queste due tessere mercantili, credo siano del XIII-XIV sec° ma vorrei averne conferma da qualcuno più esperto. La prima diam. 19,5 mm - gr. 5,6 Simbolo crociato (croce di Lorena) della compagnia mercantile con iniziali; intorno, 14 bisanti. Simbolo crociato (croce di Lorena con cerchio alla base o arcivescovile?) della compagnia mercantile ; intorno, 10 bisanti. La seconda diam. 21 mm - gr. 2,1 Simbolo crociato della compagnia mercantile con iniziali; intorno, 19 bisanti. Simbolo crociato della compagnia mercantile con iniziali; intorno, 19 bisanti. Grazie per ogni informazione
    2 punti
  5. In merito all'argomento mi permetto di segnalare un caposaldo della letteratura filatelica circa la fluorescenza dei francobolli italiani.
    2 punti
  6. Ciao. Puoi trovare delle info di base qui: https://www.monete-romane.com/asse.html . https://numismatica-classica.lamoneta.it/cat/R-RRB trovi anche i tassi di conversione e, si... circolavano insieme. Semplifico moltissimo: Il tuo TRIENTE valeva 4 once (i 4 globetti), quindi 1/3 dell'asse (che valeva 12 once). Per il peso di 8,84 che, moltiplicato x3 da 26,52 gr (asse) direi che il tuo è un triente anonimo coniato che può rientrare nella serie onciale avendo come riferimanto un asse-tipo di 27,28 gr o, al massimo, nella sestantale ridotta. E' databile, secondo l'ipotesi tradizionalista al 217 ca. a. C. (ma semplifico anche qui perché la diatriba sulla questione è assolutamente aperta). Non ho grandissima esperienza del mondo collezionistico. Posso dirti che ho visto trienti conciati molto peggio ed alcuni esemplari decisamente migliori come qualità estetiche
    2 punti
  7. VENEZIA. Ludovico Manin Doge CXX, 1789-1797 Ducatone da 124 Soldi, sigle G F. Ag gr. 27,90 Condivido volentieri.
    2 punti
  8. VENEZIA. Francesco Loredan Doge CXVI, 1752-1762 Ducatone da 124 Soldi, sigle G A C. Ag gr. 27,41 .
    2 punti
  9. Grazie per gli apprezzamenti. Mi piace considerare le monete come finestre, alcune bloccate, altre apribili con qualche sforzo. Finestre sul tempo, che mostrano in primo piano le vicende a noi prossime di un collezionista, le indagini di uno studioso. Fino ad orizzonti lontani, assai difficili da mettere a fuoco in dettaglio, che rappresentano l’inizio di una Storia remota di antichi colonizzatori. Servirebbe molto tempo per raccogliere e riordinare tutte le sfaccettature che una singola moneta può offrire e mi piacerebbe molto integrare quei particolari omessi per brevità qua e là. Il problema è il tempo, la quantità di informazioni è notevole e per ogni singola moneta creare un contesto a 360 gradi potrebbe portare a scrivere pagine intere. Ma alcuni particolari sulla provenienza sono difficilmente accessibili, ammesso che esistano ancora tutti i registri. Penso per esempio ai dettagli riguardanti la specifica provenienza delle monete conservate all’Hermitage e vendute nell’asta Schlessinger del 1935. In molti ritengono che le monete non fossero semplicemente dei doppi, ma parte della vera e propria collezione del museo ceduta per finanziare altre attività dello stato sovietico. Probabilmente la verità stava nel mezzo. Sta di fatto che da un lato Mark Salton/Max Schlessinger, testimone dei passaggi, scriveva che i conferenti diretti erano “the Hermitage curators”, mentre la dottoressa Nataliya Smirnova, in un articolo sulla storia del museo, citava i vari curatori avvicendatisi all’Hermitage e menzionava un “Registration List of Acquisitions” del 1804. Questo documento sarà facilmente accessibile? Ora non penso.. ma chissà in futuro, con la caduta di questa nuova cortina di ferro. Inoltre, non si può fare a meno di notare che sempre la dottoressa Smirnova dopo una ottima disamina sull’accrescimento della vastissima collezione del museo fino agli anni ‘20, arrivata al punto di parlare degli anni ‘30 si insabbia in tre righe striminzite, traduco : ~Negli anni trenta molte opere d’arte furono vendute nell’URSS , e migliaia delle più preziose monete e medaglie in oro ed argento classiche, medievali, dell’Europa Occidentale e Russe andarono perse attraverso l’Associazione Filatelica Sovietica e la compagnia “Antiquaria”. ~ Insomma ricostruire provenienze è, a volte, una via impervia e con ostacoli forse insormontabili, anche se la conquista di una vetta é un raggiungimento di certo premiante intellettualmente.
    2 punti
  10. No, le proof sono monete a fondo specchio con rilievi satinati. Le SU non hanno questo contrasto. Possono essere tutte satinate o tutte lucide. Diciamo delle BU col pregio di essere coniate alle prime impressioni, mentre le monete da circolazione usano i conii per molti più esemplari.
    2 punti
  11. In allegato programma Grecia 2023.
    1 punto
  12. Buonasera e buona domenica a tutti. Vi presento un testone particolare che da poco sono riuscito ad aggiungere alla mia collezione. LA MONETA E LA SUA STORIA. Clemente XI (1700-1721), Roma, Testone. Munt 61, CNI manca, MIR 2287. D/: Busto a sinistra con camauro, mozzetta e stola ornata di stella e dei tre monti divisi da fascia tra fogliami. CLEMENS * XI * _ * P * M * A VI * In basso nel giro: . E . HAMERANVS R/: La Beata Vergine col capo velato e raggiante e nimbo di stelle, in piedi di fronte su globo e crescente lunare, tiene con ambo le mani alla sua destra il Bambino seminudo col capo raggiante, che trafigge con la lancia crucigera nelle fauci il drago disteso in terra tra nubi. In basso a sinistra: EH . CAVSA . NRAE : _ LAETITIAE Es: MDC - VII, ai lati dello stemma di Mons. Giuseppe d'Aste, presidente di zecca. T/: liscio Peso: 9.05 g Quando ho visto proposto all'asta questo testone, che veniva giustamente indicato dai compilatori del listino come R5, ho fatto le mie ricerche per cercare di raccogliere tutte le informazioni possibili e sono così riuscito a ricostruire un pedigree di 80 anni! Questa stessa moneta infatti, appare per la prima volta in vendita nella asta Santamaria del 1942, quando venne posta all'incanto la collezione Gili di monete papali. Nelle note del listino (che è nella mia biblioteca), veniva sottolineato che si trattava di un esemplare inedito, mancando sia nel CNI che nel Serafini [foto 1]. La stessa moneta riappare poi nel 1980, alla mitica Kunst und Munzen 21 (collezione Grigori), ed in questo caso si riporta che trattasi dello stesso esemplare della Santamaria 1942 e dell'esemplare descritto e fotografato sul Muntoni, e ritenuto dai compilatori di quel catalogo come Unico (?) [foto 2 e 3]. Il Muntoni al n. 61 riporta effettivamente la nota come ex Santamaria 1942 e dalla foto si conferma essere sempre lo stesso esemplare, essendo ben riconoscibile per le tracce marginali di ossidazione presenti soprattutto al rovescio [foto 4]. Il MIR inspiegabilmente lo classifica solo R4, ma non ne riporta la foto. All'asta il testone non è certo passato inosservato e non è stato facile aggiudicarselo, ma la straordinaria rarità della moneta (unico esemplare ad oggi noto), la sua storia e provenienza, mi hanno indotto a fare lo scatto decisivo. LA MONETA E LA SUA ICONOGRAFIA. Questo testone é un anacronismo, riportando infatti al D/ il VI anno di pontificato, mentre al R/ la data 1707. Si tratta infatti di un ibrido ottenuto con il dritto del testone Munt 64, cosidetto delle "Tre Grazie" [foto 5] ed il rovescio del testone Munt 62 [foto 6]. La complessa e pittorica rappresentazione del rovescio costituisce uno degli stilemi barocchi con i quali viene rappresentata l'Immacolata Concezione, come nel caso del dipinto di Carlo Maratta (1625-1713) [foto 7]. La Madonna è rappresentata con la testa adornata da una corona di dodici stelle, che simboleggiano le dodici tribù di Israele; i suoi piedi poggiano su un globo, la Terra, insidiata dal serpente ma difesa dalla Vergine che sorregge il figlio suo Gesù che trafigge la testa del serpente (o drago). La raffigurazione corrisponde ai racconti biblici dell’Apocalisse 12, 1, che presenta “una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle” e della Genesi 3, 15: «Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno». È importante notare che in queste rappresentazioni, vediamo Maria che, pur tenendo il piede sul serpente, non è lei a schiacciarlo. Ci pensa il Bambino Gesù, che lei sorregge, a trafiggere il serpente con una lunga lancia che ha la forma della croce. Il Serpente antico non ha morso Maria (Immacolata fin dalla concezione) perché Gesù l’ha sconfitto. Maria doveva diventare la Madre di Dio, il quale non può entrare dove c’è traccia di peccato. Perciò, proprio lei è redenta preventivamente, perché Cristo potesse trovare sulla terra almeno "un fazzoletto di terra pulita dove posare il piede", secondo la bella espressione di sant’Antonio di Padova. La legenda al R/ si traduce in "Motivo della nostra gioia" e deriva dalle Litanie Lauretane della Madonna. Questa legenda ed iconografia, inedita prima di Clemente XI, è presente anche nell'analoga quadrupla del 1706 [foto 8] e non verrà più ripresa o riproposta dai pontefici successivi a Papa Albani. Michele
    1 punto
  13. E' l' etnico, al diritto con aquila, di un vistoso esemplare di didrammo di Agrigento ( Jenkins IV ) con al rovescio granchio e piccola testa maschile . Sarà il 9 Dicembre in vendita Elsen 153 al n. 13 .
    1 punto
  14. Sistemato il dritto e il rovescio, restano però da correggere le inesattezze che accompagnano la descrizione delle due monete. Tetradramma Riguardo al tetradramma, la zecca in cui è stato coniato non è di Alessandria d’Egitto ma di Ake Tolomea. Sarebbe stato anche opportuno precisare che la testa raffigurata è di Tolomeo I Sotere, come dice la scritta al rovescio ΠΤΟΛΕΜΑΙΟΥ ΣΩΤΗΡΟΣ, ma la moneta è stata emessa da Tolomeo II Filadelfo in onore del padre. È vero poi che l’aquila reale è il simbolo della dinastia, ma ai suoi lati vi sono monogrammi e lettere il cui significato meriterebbe qualche spiegazione. Il monogramma nel campo a sinistra in alto ΠT sopra il monogramma ME (uniti) indica la zecca, mentre le lettere greche ΛE sopra la Θ indicano la data. Precisamente ΛE fa riferimento all’anno di regno RY 35, corrispondente al 251/0 a. C. Quanto al denario, sarà per la prossima puntata. apollonia
    1 punto
  15. I francobolli della Rsi sono anche se non rarissimi abbastanza ricercati e collezionabili, soprattutto per la breve durata della stessa. Ti ringrazio @Bruzio per le belle parole, se hai/avete domande a cui sono in grado di rispondere nessun problema, mi fa piacere aiutare.
    1 punto
  16. DE GREGE EPICURI @URIANOMi pare sia già stato detto tutto. Sulle falsificazioni delle patine: credo si faccia un po' di tutto, dalle spalmature di cere, alle immersioni in "bagni" di coloranti di vario genere, alle pennellature (es. con composti jodati, con solfati di rame...), alla esposizione a vapori particolari (es. di ammoniaca). Naturalmente, se il falsario ha del tempo, può anche mantenere poi la moneta in terreno umido arricchito con sali vari. Alcune di queste false patine si rimuovono abbastanza facilmente (es. con acqua calda), altre sono molto più tenaci. Ma credo ci siano altri infiniti modi, e i risultati a volte sono molto efficaci.
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  17. Ciao favaldar sono nuovo sul forum e di sicuro non sono un grande esperto essendo agli inizi ma proverò a risponderti. Penso che questo quattrino sia antecedente al 1783 poiché la corona sopra lo stemma non è molto arcuata, cosa che noto invece ben evidente nei quattrini dal 1783 al 1790. In più come hai detto tu lo scudo appare leggermente più grande negli ultimi anni.
    1 punto
  18. Ciao, oggi condivido un antoniniano di Otacilia Severa (244-248/249) Augusta e consorte di Filippo l'Arabo recante sul rovescio la personificazione della Pudicizia (RIC 123c) divinità da cui avrebbero dovuto trarre esempio le donne, sopratutto quelle di alto rango. Tale divinità rappresentava la compostezza morale e quindi la fedeltà coniugale della donna, qualità questa che doveva sempre accompagnarla nel corso della vita. In realtà le molte note storiche di vari autori coevi delle stesse auguste ci riportano che furono poche quelle che trasserro veramente ispirazione dalla Pudicizia. Sul mio antoniniano è raffigurata seduta sul trono, velata e con scettro. La moneta ha circolato è presenta un discreto ritratto di Otacilia Severa. Da esame diretto risulta coniata, meglio il dritto del rovescio che a me sembra essere interessato da conio stanco. Interventi su tutto quanto detto sono sempre graditi 🙂. Grazie ed alle prossime ANTONIO MM 22 G 4,15 RIC 123c
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  19. Ciao @modulo_largo, è stata uno dei motivi che mi ha fatto propendere per l'acquisto. Penso sia stato coniato parecchi anni fa, spero ai tempi di Otacilia Severa 🙂 ANTONIO
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  20. Non mi sembra che fosse stato ufficialmente regolamentato al tempo e che quindi fosse solo un progetto sperimentale che rientrava nelle nuove tecniche anti-falsificazione delle carte valori. 👍
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  21. Sapendo che sbagliando si impara, mi butto. Direi che la lira, nonostante dei segnetti al D/, è FDC pieno. Il 50 centesimi ha un ottimo /R ma penso che il D/ la penalizzi. Voilà, ho tentato!
    1 punto
  22. ho controllato, purtroppo mi manca. prova a mandare una email alla hirsch, normalmente rispondono. skuby
    1 punto
  23. Ottimo. Allora il secondo esemplare dovrebbe essere quasi un inedito per il Banti e rientrare nella categoria degli esemplari che hanno al D/ e al R/ la medesima lettera.
    1 punto
  24. Posto questi due esemplari:
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  25. E questo l'unico valore con inchiostri e carta fluorescente
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  26. Spostata in Exonumia.
    1 punto
  27. Alfredo Maria Santoro, "Metalli e monete: l'argento per la riforma monetaria di Carlo I d'Angiò. Stato della questione e primi risultati", pp. 670-674.
    1 punto
  28. Complimenti @nikita_, gran bel pezzo di storia! Belli da vedere anche i segni di saggiatura.
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  29. Un gran bell' acchiappo! Complimenti! Pagato nulla e sempre falso d' epoca è! Sarei d' accordo con te,che senso avrebbe altrimenti?
    1 punto
  30. Grazie mille per l'informazioni dettagliate. Corrisponde perfettamente
    1 punto
  31. Grazie @Poemenius. Ho scaricato e letto (non ancora studiato). Periodo tanto negletto quanto interessante. Non capisco perché all’università non c’è l’hanno mai fatto studiare (come insegnamento di numismatica). Alla fine la moneta che ho postato qui è ancora la II.2 del vostro catalogo.
    1 punto
  32. NAPOLI. Carlo V (1516-1556). Tarì. Sigla R al D/ dello zecchiere Ludovico Ram (1528-1546). AG (g 6,13). MIR 138/2 questo esemplare illustrato (ma erroneamente indicato come l'Aquila); Magliocca 34/7 questo esemplare illustrato; CNI manca; PR manca
    1 punto
  33. 1 punto
  34. La sigla IP indica le inziali del massaro all'argento che dovrebbe essere Iacopo Pisani (1558-1559)
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  35. Bello, un bel BB + , complimenti.
    1 punto
  36. Ulteriore esemplare di recente acquisizione. AG g. 0,89
    1 punto
  37. Artemide Aste Srl - Artemide LVIII - 5-6/11/2022 Lotto 84 Greek Italy. Bruttium, Brettii. AE Half-Unit. Fourth Coinage, c. 214-211 BC.Obv. NIKA. Diademed head of Nike left; (behind, ear of barley?). Rev.ΒΡΕΤΤΙΩΝ. Zeus striding right, holding thunderbolt and sceptre; between legs, star; before, cornucopiae. HN Italy 1982; SNG ANS 60; Scheu, Bronze 27. AE. 3.64 g. 17.00 mm. Choice example. Wonderful Light emerald green patina. EF/About EF.
    1 punto
  38. Io le ho tutte, anche l'espositore... ma dovrei provare a vendere a qualche turista, se non la fontana di Trevi, almeno la monetina di Cesare con l'elefante (che ho doppia). Magari ci casca 😇
    1 punto
  39. È un peso massimo per un’imitativa, ma non cambio idea, questo bronzo non è ufficiale.
    1 punto
  40. Esattamente un secolo fa, nel novembre del 1922, l'archeologo Howard Carter scopre la tomba di Tutankhamon.
    1 punto
  41. E qui sta il punto, perchè mai oggi dovrebbero farlo? Sono commercianti che operano in modo professionale in un mercato regolamentato e già si trovano in una posizione decisamente più complessa rispetto a chi opera in modo "meno professionale" (diciamo così) o da chi lo fa da paesi ove vige un differente quadro normativo. Nel nostro paese stiamo però arrivando, per certi settori, ad un proibizionismo de facto (o meglio, ci siamo già arrivati)... quando si arriverà ad un proibizionismo de iure forse ci si sveglierà dal torpore. Di fronte a questa situazione però, tutto il mondo della numismatica dovrebbe agire nel modo più compatto e coeso possibile, mettendo insieme tutte le sue anime più belle, ma l'amara e triste realtà è che tale comunione d'intenti è di difficilissima concretizzazione.
    1 punto
  42. Dovrebbe farsi avanti NIP. Chiedere un incontro magari a un sottosegretario (non Sgarbi) ce ne sono altri due mi pare. Farsi ricevere e spiegare la situazione che certamente nessuno oggi ha presente al ministero.
    1 punto
  43. Guardate, generalmente i ministri, indipendentemente dal colore politico, sono più figurine messe qua e là in maniera simbolica dai partiti di una coalizione. Ci sono belle eccezioni ovviamente, ma accade spesso che il ministero sia intercambiabile, perchè il ministro tal dei tali è capace di dare il medesimo contributo (prossimo a zero) indipendentemente dal nome che si da al ministero. Questo perché tutto il sottobosco burocratico funziona anche senza che il ministro di turno voglia o sappia dare una direzione nuova al suo ministero. Diciamo che i funzionari sono eterni (fino alla pensione) mentre i ministri durano spesso 1-2 anni. Un buon ministro, ben che vada, può dare una leggera sterzata in una certa direzione i cui effetti si vedranno nel medio periodo. Un ministro può però essere più o meno attento a certe tematiche, e attenzionarle così da permettere di cambiare una legislazione nell'arco di qualche anno (la famosa leggera sterzata di cui prima). Personalmente ritengo che il governo oggi in essere, al di là del colore politico che onestamente in questa discussione non deve importare a nessuno (regola Forum), abbia la caratteristica di essere pragmatico. Poichè il nemico della numismatica è l'idealismo fine a se stesso (protezione dei beni culturali esasperata oltre ogni logica fino all'assurdo di essere più dannosa di una protezione più lieve), provare a discutere e intavolare una discussione mi sembra un tentativo ragionevole. In altre parole, la legislazione eccessivamente severa danneggia i commercianti del settore. Il governo dovrebbe essere sensibile a queste tematiche, per cui tanto vale provare a contattare qualcuno dalle parti del ministero.
    1 punto
  44. Io ho cominciato a scavare un fosso in giardino.....vediamo se nasconderci le monete
    1 punto
  45. Il ministro non legifera - amministra e sovrintende. Chi legifera e’ il Parlamento. vi sono poi i tecnici del Ministero che emanano circolari e disposizioni che normano i vari ambiti definendo la regolamentazione applicativa delle varie leggi che riguardano l’ambito culturale
    1 punto
  46. Qui con anteprima aggiornata:https://www.academia.edu/65626528/Tesori_del_Regno_di_Napoli_da_processi_antichi_Storia_del_diritto_e_delle_istituzioni_III_Materiali_Aracne_2021_382_pp Ricordo la trasversalità dello studio: monete da Magna Grecia al XVII sec.; da archeologia a storia del diritto; da archivistica a storia economica; da storia dell'antico processo sui rinvenimenti alla tutela dei beni culturali attuale; dall'appalto della ricerca tesori alle miniere, etc. etc. Cop..pdf
    1 punto
  47. Buonasera a tutti, riprendo questa discussione per postare l'immagine della Piastra di Ferdinando IV del 1816 INPANS, quella apparsa nel Quaderno di studi LIV novembre/dicembre 2002 del circolo "Mario Rasile" di Formia. Sarei curioso di conoscere il parere dei nostri @Rex Neap e @francesco77 riguardo a questa Piastra. Saluti, Rocco.
    1 punto
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