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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 11/05/22 in tutte le aree
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Il canale Archeo Reporter ha recentemente pubblicato un servizio su un sito cui sono molto affezionato avendo partecipato nei tempi che furono a campagne di scavo (ovviamente ufficiali) nell'area del peristilio ottagonale: Palazzo PIgnano una semi-sconosciuta località dispersa nella bassa campagna lombarda situata nella porzione meridionale dell’ager bergomensis, in posizione baricentrica rispetto a città di antica fondazione quali Milano, Bergamo, Brescia, Cremona e Laus Pompeia, in un territorio fertile e ricco di acque. In questo luogo sorgeva su una superficie di almeno 6 ettari una gigantesca villa rustica tardoantica (IV-V sec. d.C.), che si sovrappone a un impianto di I-II sec. d.C., e che apparteneva a un personaggio di rango elevato, come dimostrato dal raffinato disegno architettonico della pianta e dall’esistenza di una cappella palatina. I resti, nonostante le spoliazioni, evidenziano un alto livello di lusso con ambienti mosaicati e un impianto di riscaldamento. . La villa tardo romana di Palazzo Pignano – solo parzialmente riportata alla luce – è composta da un lussuoso complesso residenziale, da un edificio di culto a pianta centrale (la Rotonda), e da ambienti di servizio e legati ad attività produttive. La parte “di rappresentanza” si articola intorno a un peristilio ottagonale sul quale si aprono vari ambienti, alcuni dei quali ornati da mosaici policromi (in parte ancora in situ, in parte staccati e conservati nel locale Antiquarium e nel Museo Civico di Crema e del Cremasco). I mosaici risalgono probabilmente alla prima metà del V secolo d.C., quando l’edificio è ristrutturato integralmente, ingrandito e dotato, in alcuni ambienti, di un sistema di riscaldamento a ipocausto. A occidente del peristilio ottagonale è un edificio di culto (la Rotonda) con un corpo centrale circolare, provvisto di un’abside a Est e di un avancorpo rettangolare a Ovest. L’edificio, con ricchi pavimenti musivi e marmorei, si trova al di sotto e all’esterno della pieve romanica di San Martino (parte delle strutture riportate in luce è visibile in una delle navate minori e lungo il fianco esterno della chiesa). All’interno dell’abside vi è un sedile in muratura, con l’incasso per un seggio centrale. In un annesso dell’avancorpo è una vasca circolare, interpretabile come fonte battesimale. Il grande complesso di Palazzo Pignano si configura come il centro amministrativo, economico e spirituale di estese proprietà fondiarie (l’area circostante, sulle sponde del Moso, è particolarmente fertile) appartenenti a una famiglia di ricchi possessores tardoantichi. Anche in età altomedievale il complesso continua a rivestire una certa importanza amministrativa, come dimostrato, in particolare, dal ritrovamento di un anello sigillare aureo, purtroppo disperso, con il nome ARICHIS. È possibile, quindi, ipotizzare la presenza di funzionari regi longobardi, legati probabilmente al controllo e allo sfruttamento delle risorse. La perdurante importanza economica dell’area è dimostrata dal fatto che, intorno al 1000, la curtis cum plebe di Palazzo Pignano, di proprietà del vescovo di Piacenza, versa la decima più alta della diocesi. Non è da escludere che il toponimo Palatium Piniani, citato intorno al 1000 e alle origini del nome moderno del paese, mantenga la memoria della grande villa tardoantica (il palatium).4 punti
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Ciao @nikita_ la tua considerazione è valida e condivisibile. Lo stesso dubbio l'ho avuto io. Ma il tuo suggerimento ( trovare un numero di esemplari in alta conservazione - dallo SPL in sù - ) oppure un gruppo di monete della stessa conservazione, si scontra con delle obiettive difficoltà. Innanzitutto questa tipologia di moneta circolò moltissimo ( non penso che i Regnanti fossero così felici, però veniva accettata dal popolo e loro avanzano le spese per una nuova coniazione ), pertanto la grande maggioranza è molto usurata. Sicuramente è una moneta che ha un bellissimo ritratto, ma molto grezza nella coniazione ( numerosi i buchi o mancanze del conio) e quindi come valutare, in termini di peso e conservazione, queste mancanze, qualora la moneta sia anche in ottima conservazione? Se si fa una ricerca nei vari Archivi delle Case d'Asta si nota che innanzitutto il peso non è quasi mai riportato, in secondo luogo le monete in SPL o superiore si possono contare sulle dita di una mano e non ultimo la conservazione è molto personale ( uno SPL con una mancanza di conio è sempre uno SPL?) . Quanti di noi "lamonetiani" possono affermare di avere una di queste in alta conservazione? Penso molto pochi ed il sottoscritto, pur avendone un certo numero, non è tra i fortunati. Forse potremmo considerare i cosiddetti " restrike o riconi" che dir si voglia. Monete che furono coniate a Parigi ( o Bruxelles ) con i coni originali, praticamente intonse. Peso: 24,55 g Ma la lega di rame era la stessa delle monete originali? Infine ritengo che l'usura sia una componente che incida marginalmente sul peso. Negli Scudi di Vitt. Em II° - Regno d'Italia che possiedo, il più usurato pesa 24,18 ( MB- ) il migliore 25,03 ( qFDC ). Quindi meno di 1 grammo ( epoca diversa, però la Lega d'argento è più malleabile e soggetta all'usura di quella di rame ). Scusatemi la lunghezza, Buona Serata a tutti4 punti
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I pochi studi sul percentuale d’argento della monetazione di Magnenzio suggeriscono che questo fino diminuisce da circa 2,8%-1,5% nel 350 a meno di 0,5% dopo la riforma di Magnenzio all’inizio del 353. Nella settima fase (il nostro tipo SALVS) i bronzi possono addirittura essere privi d’argento (cf Bastien, le Monnayage de l’atelier de Lyon). Forse ci sono degli studi più recenti e più ampi sull’argomento, in particolare sul fino più o meno stabile delle successive riduzioni del peso di questa ultima fase. Ma concordo, ciò non impedisce al falsario di scegliere una tipologia precedente per fonderla e per poi farne dei SALVS privi d’argento. Occorre cercare ancora, ma gli esemplari di queste imitative con peso superiore a 8 g sono molto rari. Un esemplare dal peso di oltre 10g: https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-69561.htm Concordo con Stilicho per tutti i particolari ritenuti non ufficiali. Tranne per la A del alpha che in diverse zecche può ogni tanto assomigliare ad una N o ad una N invertita.3 punti
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VENEZIA. Paolo Renier Doge CXIX, 1779-1789 Ducatone da 124 Soldi. Ag gr. 27,89 Sigla B C2 punti
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Un meraviglioso denario di Numitorio (Craw. 246/1), con tanto di slabbatura e supercertificazione galattica è appena stato battuto per 26.500 euri con una base di 7500. A me pare una follia (ma è un problema mio) ma è davvero un pezzo favoloso ❤️. Mi salvo le foto per il mio database rovescio:2 punti
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Ho ritrovato la discussione... Leggila, è interessante e risponde alla tua domanda!2 punti
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Grazie Talpa per aver riportato in alto questo importante scambio prodromo del dibattito sull’opportunità di pubblicare la collezione Reale. riporto quanto scrivevo nel dicembre 2012: Quello che comunque so è che occorre, con ancora maggiore determinazione, chiedere ed adoperarsi affinché la collezione venga schedata, pubblicata, studiata per poterla valorizzare come merita. E' un patrimonio di straordianria importanza che ci viene invidiato: La sua migliore tutela è condividerne la conoscenza. La migliore valorizzazione è condividerne la conoscenza. Credevo fermamente a quanto scrivevo - e ci credo tuttora - e nel contempo in contatto con il Medagliere mi adoperavo attivamente affinché si procedesse alla Pubblicazione della raccolta - i tempi ormai erano maturi ( dopo 70 anni!) - rivedendo anche le monete della raccolta riportate nel CNI ( non si fece la revisione del Corpus che e’ opera piu’ ampia bensi una revisione delle sole monete della raccolta reale aggiungendo gli esemplari non censiti nel CNI e rivedendo per i dati pondometrici ed eventualmente correggendo classificazioni e legende di quelli riportati nel Corpus). il primo bollettino fu pubblicato nel 2013 per il Granducato di Toscana, sempre in quell’anno venne pubblicato il primo bollettino dedicato alle monete di Milano con le monete da Carlo Magno a Lotario cui lavorammo attivamente facendo partecipare anche la SNI. L’ultimo bollettino pubblicato e’ il 67 per le monete di Palmanova e Trieste , cui hanno partecipato lo studioso Lorenzo Passera e il nostro @Arka , cui faccio i complimenti, che porta la data del 2018 ma e’ uscito in questi giorni. Molti altri numeri sono in lavorazione e usciranno con le date degli anni successivi al 2018. l’opera continua - e’ pantagruelica - ma dal 2012 diverse cose si sono mosse e se in 70 anni si e’ prodotto solo uno smilzo ( ma importantissimo) catalogo di un’esposizione dedicata alle monere rinascimentali della raccolta e un paio di bollettini dedicati alle monete di eta’ comunale della zecca di Ferrara - oggi abbiamo una compilazione sistematica - progressiva - basata su criteri scientifici delle varie zecche che compongono la raccolta. il lavoro e’ lunghissimo ma e’ impostato e va avanti grazie soprattutto al grande impegno della direttrice del Medagliere d degli studiosi che su base volontaria vi prendono parte.2 punti
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VENEZIA. Francesco Loredan Doge CXVI, 1752-1762 Ducatone da 124 Soldi, sigle G A C. Ag gr. 27,41 .1 punto
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Un esemplare di tremisse, dai Merovingi del VI-VII sec., con ' disegni ' piuttosto particolari sia al diritto che al rovescio . Sarà il 9 Dicembre in vendita Elsen 153 al n. 792 .1 punto
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Ciao Bruzio, solitamente i Machins inglesi sono fosforescenti, e gli italiani fluorescenti. I motivi per cui non riesci ad individuarla sono solitamente due, il primo porrebbe essere l'effetto del lavaggio dei francobolli che può averla lavata via in un bagnetto troppo lungo, negli usati ovviamente, ....e l'altro è sicuramente una lampada uv non adatta. Per la fosforescenza occorre avere una lampada uv con una lunghezza d'onda NM (nanometri) di 254 nm, e di 380 nm per la fluorescenza, credo si chiamino onde lunghe e onde corte. Credo inoltre che non tutte le emissioni dei Machins siano fosforescenti anche se uguali.1 punto
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Questa è la descrizione che ne fa Ermanno Arslan nelle civiche raccolte numismatiche di Milano1 punto
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Queste più 5 euro Straordinario Anima Mundi + 20 e 50 euro Oro + Stamp Coin Card 2022 + Volume Numismatico 20221 punto
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Non ti dimentico @Poemenius, ma la ricerca, senza sorpresa, risulta essere molto difficile. Spero di poter aiutarti, e terrò gli occhi aperti.1 punto
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Una rarità relativa, bisogna ricordare che le imitative rappresentano più del 20% delle monete di bronzo in nome di Magnenzio. E il problema è complicato dal fatto che alcune imitative sono di ottima qualità. Ma questa tipologia rimane quella meno copiata, (a differenza delle maiorinae FELICITAS REIPVBLICE o delle VICTORIAE DD NN AVG ET CAE ad esempio) perché è l’ultima coniazione di Magnenzio e forse anche perché il suo contenuto d’argento è minimo o nullo. Altri esemplari del database Nummusbible: https://www.nummus-bible-database.com/rechercher-une-monnaie.htm?page=1&personnages=7&ateliers=24&collections=&vendeurs=&motscles=&numric=&numnbd=&legendes=55&nombreResultats=10&btRechercher=Rechercher (Non mi convince la prima moneta dell’elenco, che potrebbe essere una moneta ufficiale di Lione) Per quanto riguarda il peso, è vero che ne fa una moneta originale e interessante.1 punto
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Cari amici come promesso condivido il primo dei tre lotti aggiudicatimi all’asta 2 Nomisma Aste della scorsa domenica 23 ottobre. Siamo al lotto 997, piastra del primo anno di pontificato di Innocenzo XI, al secolo Benedetto Odescalschi, Como 16 maggio 1611, Roma 12 agosto 1689, 240mo papa della Chiesa cattolica, proclamato beato da Pio XII nel 1956. L’esemplare pesa 32,09 grammi per 44,6 mm di diametro e non presenta segni di usura. Si scorgono ancora fondi brillanti su una marcata patina d’epoca al D, meno decisa al R. Niente appiccagnoli, flan ampio e regolare, nessun graffio di conio o successivo, qualche lieve screpolatura solo al R sul braccio di San Matteo. La rappresentazione al rovescio secondo me è affascinante. Non è una delle piastre rare, secondo il Muntoni, che la classifica al n. 41, ma non me la sono lasciata sfuggire per la notevole qualità. Buona serata a tutti1 punto
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Essedo solo un collezionista tipologico di napoletane, tra l'altro di monete in scarsa conservazione, aggiungo una considerazione per pura curiosità e non per studio perchè non ne sarei capace. Per il 3 grana abbiamo in lista la n.1 da grammi 14,70 segnalata da @Rocco68 al post #4 e la mia in lista al n. 43 da grammi 22,95 (8,25 grammi di differenza). Se fosse intonsa la moneta da gr 14,70 la differenza sarebbe ben più alta, penso di almeno di una diecina di grammi una volta che la mia da gr. 22,95 si trova in scarsa conservazione, con tutti quei rilievi piuttosto lisci e consumati all'origine doveva pesare almeno uno o due grammi in più. A questo punto credo che le due liste dovrebbero essere formate solo da monete in alta conservazione per una giusta visione d'insieme dei pesi, oppure tutte su per giù della stessa conservazione. Non so quanto metallo viene consumato dalla circolazione e dal tempo nelle varie conservazioni, quindi per gioco, e giusto perchè non sono per nulla esperto, ipotizzo: Una fdc da 20 grammi ed una mb da 18,50 grammi nel 1810 molto probabilmente avevano lo stesso identico peso, ecco perchè secondo me non dovrebbero stare nella stessa lista.1 punto
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Questa crocetta plausibilmente imitativa è impossibile da attribuire. Tieni presente che se da un lato le crocette furono coniate quasi esclusivamente in oriente, le imitative sono prevalentemente prodotte in Italia e secondariamente , ma molto meno, in Africa .... Poi ce n'è un buon numero di orientali che si distinguono per uno stile imitativo differente1 punto
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Ciao, questa è una vendita farlocca, ce ne sono tantissime in giro... una vera piaga questa è una vendita veritiera Chi si avvicina tramite web per la prima volta in questo mondo è attratto dalla prima, è assolutamente del tutto normale e naturale, con quel prezzo assurdo quelle "vendite" destano molta curiosità e stupore, purtroppo sono estremamente fuorvianti e riescono a mettere i principianti completamente fuori strada. Ad ogni modo sono annunci che non avranno nessun compratore.1 punto
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Mah anche quelle striature e fenditure nel bordo non mi fanno ben sperare. Io, magari sbagliando, la metterei nella mia collezione di falsi moderni1 punto
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Parli del catalogo del forum?? Questo? https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-CARIV/1 In quel caso si... visto che sono io che l'ho compilato per quanto riguarda i savoia... Ma esistono ancora delle pecche che non ho il tempo di mettere a posto per ora... I 3 milioni di pezzi coniati dovrebbe essere la produzione totale, non quella del primo anno, il 97 comunque si vede più spesso rispetto il 98, anche se sul catalogo vi sono più immagini del 98...1 punto
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L'apertura è consentita anche al giocatore in possesso di progetto bilaterale di scala reale (quattro carte dello stesso seme in scala). apollonia1 punto
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Esattamente un secolo fa, nel novembre del 1922, l'archeologo Howard Carter scopre la tomba di Tutankhamon.1 punto
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Buongiorno. Qui https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-MTTL/1 troverai tantissime informazioni. A me personalmente mi ha aiutato molto. 👍👍1 punto
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Le due banconote sono state aggiudicate a 135 euro mentre quella rovinata non è stata messa in asta, non so se lo farà in seguito, ma il proprietario ha tante banconote interessanti che secondo me verranno vendute prima...1 punto
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Ciao @SAURON05 Certamente che sei nella sezione giusta e benvenuto! Hai iniziato con un post su un 2 denari e da parte mia non potevi iniziare meglio! Amo queste piccoline! ... allora... cominciamo col rispondere alla prima domanda... Il punto a cui ti riferisci al centro della croce si presenta anche al rovescio talvolta nell'ellisse centrale della corona, è in pratica il centro della moneta... in fase di preparazione del conio veniva utilizzato per il compasso che veniva usato per tracciare sul conio i cerchi dove venivano poi punzonate le legende e per avere un riferimento nella costruzione delle impronte (spero di averlo spiegato in maniera comprensibile) in alcuni casi è più evidente ed in altri meno, dipende da quanto era profondo o se era solo accennato.. Per la conservazione posso dirti che è buona, qualche debolezza di conio sulla data, ma bella moneta, bisogna dire che essendo fra le ultime date prodotte è abbastanza facile trovare una buona conservazione per questo millesimo, cosa invece difficile o difficilissima in altri casi. Spero di esserti stato utile, se hai altri quesiti non farti problemi a chiedere e attendo da te altre savoiette!1 punto
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Asta Kunker e-live 74 lotto 1114 aggiungere che era in asta da Kunker ? Avremmo risparmiato tempo e pareri. Kunker i falsi Venier li conosce benissimo. Ne ha messo in vendita anche lui come tutti gli altri ma da anni non ci casca più. La conservazione indicata è SPL/FDC, base 300 ma certamente come minimo raddoppia.1 punto
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Ciao, quasi sicuramente si tratta di Commodo (ho schiarito un po' il dritto dove si intravedono alcune lettere che sembrano confermarlo) e quindi la tipologia dovrebbe essere quella con la Virtus sul rovescio . Posto foto per identificazione 🙂 ANTONIO1 punto
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Archestrato sei un vero esegeta numismatico, un ricostruttore di pedigree 😁 la storia di Mark Salton e della moglie Lottie e’ affascinante. Scampati ambedue al tragico destino delle persecuzioni naziste che ne hanno decimato le famiglie dinirigine si sono incontrati , e mai piu’ lasciati, a NY. Lui divenne un dirigente di banca - la Manufacturer Hanover Trust - di grande successo. Dopo avere negli anni iniziali continuato per un po’ anche il commercio di monete si è dedicato a collezionarle mettendo su una raccolta strepitosa con pezzi e multipli rarissimi recentemente esitate in una serie di aste Stack’s e Kuenker. Come mecenate ha anche dato i fondi all’ANS per istituire la Salton medal attribuita ogni anno ad un artista originale nel campo delle medaglie1 punto
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grazie mille, vedrò come fare1 punto
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@aemilianus253 no problem... era solo un tentativo. Direi che con migliaia di cataloghi è una ricerca infattibile Grazie comunque1 punto
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Un trittico, ancora gradevole, in un crescendo di rarità:1 punto
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Danilo Maucieri, Leggi e decreti monetari del Regno delle Due Sicilie. Danilo Maucieri, Leggi e decreti monetari del Regno di Napoli durante il decennio francese.1 punto
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Qui è disponibile l'intera edizione in pdf (ultimo link dell'anno 1959): http://www.socnumit.org/page_35.html1 punto
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