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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/30/22 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti, nella recente asta Ranieri 17 é stato esitato al lotto N° 373 un esemplare della moneta all'oggetto per la zecca di Bologna. Classificato indiscutibilmente Muntoni 13, il catalogo "bolognese" giudica la moneta estremamente rara. Nella mia ricerca delle monete dei Camerlenghi non solo non avevo mai visto la muraiola da 2 del 1724, ma in assoluto non l'ho mai censita in nessun catalogo di aste o listini consultati. Come sempre sono graditi commenti e scambi di informazione dagli appassionati delle Pontificie e Zecca Bolognese. Permettetemi di condividere la soddisfazione di mettere in collezione dopo tanti anni un pezzetto inedito alle mie conoscenze malgrado sia MB in una moda sfrenata di altissime conservazioni e Top grading incapsulati...... In attesa di Vs. notizie, buon fine settimana Daniele
    4 punti
  2. Interessante discussione e interessanti interrogativi fatti da @talpa. Sicuramente la pubblicazione della collezione di Vittorio Emanuele III è importantissima per la conoscenza, lo studio e la preservazione delle monete del re. Un grande plauso va quindi a chi ha deciso di procedere a questa opera immensa. Il lato negativo è invece quello del poco o nullo interesse da parte dei collezionisti per queste pubblicazioni. Ricordo bene quando molti dicevano che la mancata pubblicazione della collezione reale era uno scandalo. Le stesse persone che lo dicevano, ora che la pubblicazione sta procedendo, non la prendono in considerazione. Perchè? Non lo so. Probabilmente se venissero usati come cataloghi di riferimento avrebbero un seguito maggiore. Arka Diligite iustitiam
    4 punti
  3. Ho notato l'assenza di una discussione adeguatamente approfondita su un'iniziativa della numismatica italiana e mondiale che a mio avviso è di importanza eccezionale eppure tenuta in una sorta di limbo opaco, o almeno non fatta oggetto di un approfondimento e una discussione consoni alla rilevanza del progetto in questione, mi riferisco alla pubblicazione della collezione reale nella collana materiali del Bollettino di Numismatica, un'opera epocale e di rilievo assoluto, non solo per la numismatica italiana, ma direi per tutta la numismatica medievale e moderna vista l'importanza della collezione in questione, un'opera oltretutto auspicata da anni da grandi voci e maestri della numismatica italiana, penso a Panvini Rosati che dalle pagine dello stesso Bollettino si era speso molto per suscitare iniziative che ampliassero il Corpus e che valorizzassero adeguatamente la magnifica collezione reale, come a Mario Traina che faceva lo stesso dalle pagine della sua Cronaca Numismatica... finalmente questo lavoro, lungo, lento, complesso, ma in costante evoluzione e positivo sviluppo, è partito ed ha intrapreso il suo viaggio con ottimi risultati, sono stati prodotti al momento 67 volumi, tutti disponibili gratuitamente sul sito del Bollettino di Numismatica così come sempre gratuitamente scaricabili in formato pdf, alcuni di questi volumi sono disponibili anche in formato cartaceo a prezzo modico (ovviamente la speranza è che nel tempo tutti i volumi pubblicati possano avere la loro controparte cartacea), sono state trattate zecche di grande importanza e ricchezza produttiva, come Milano, Bologna, Firenze, così come zecche "minori", che hanno prodotto monete per periodi più limitati, interessantissimi a mio parere i volumi dedicati alle zecche bizantine e alle monete della Sicilia Islamica, che trattano in parte una produzione monetale non presente o trascurata a suo tempo nel Corpus, ogni volume, curato da uno specialista nella monetazione specifica di cui tratta, è provvisto di sintetiche quanto preziosissime introduzioni storiche che presentano le tipologie monetali in oggetto con le loro problematiche, seguite poi dal catalogo con schede accurate e provviste di belle foto anche ingrandite, un aiuto fondamentale per l'analisi e lo studio dei materiali. Credo che tutta questa manna vada adeguatamente apprezzata, tenuto conto di tutto il lavoro, spesso oscuro e dietro le quinte, che si sta facendo in merito al suo sviluppo e della fruizione gratuita dei materiali in rete per tanti appassionati che potranno finalmente approfondire la conoscenza di una delle più belle e ricche collezioni di monete mai messa insieme, patrimonio e orgoglio del nostro Paese, un lavoro che una volta completato fungerà da fondamentale complemento e aggiornamento di quel primo monumento scientifico ed editoriale della numismatica italiana che è ancora oggi il Corpus Nummorum Italicorum. Questo post vorrebbe avere il fine di concentrare in tale sede tutti gli aggiornamenti in merito, ovviamente in primis quelli inerenti la pubblicazione di nuovi volumi, ma anche di permettere ulteriori approfondimenti sul tema, anteprime, recensioni, osservazioni critiche sui vari volumi e ogni sorta di riflessione utile all'argomento. Di seguito posto il link del sito dove trovare tutti i volumi al momento pubblicati: https://www.bdnonline.numismaticadellostato.it/materiali/index.do
    3 punti
  4. Salve a tutti! Vi presento l'ultimo acquisto di oggi in ciotola, un 5 franchi 1952 della Francia, il millesimo è il più raro della serie ed è stato destinato alla circolazione in Algeria
    3 punti
  5. 3 punti
  6. Ho appena finito di leggere questa nuova pubblicazione. La consiglio a tutti gli appassionati di monetazione barbarica. Complimenti all'autore.
    2 punti
  7. Con l' arrivo nel 568 in Italia, i Longobardi si strutturano in una serie di Ducati pressochè autonomi : correggeranno questa situazione potenzialmente centrifuga tornando nel 584 all' elezione di un re, con Autari . Tra questi Ducati, quello di Chiusi, di breve durata forse dal 728, pare venga affidato dal re Liutprando ( 690-744 ) al proprio nipote Gregorio . Un interregno nel Ducato di Benevento, con la morte del duca Romualdo II che lascia erede il figlio bambino Gisulfo, con tentativi di usurpazione, viene risolto con l' intervento di Liutprando che nomina nel 732 duca il nipote Gregorio, già duca di Chiusi . Gregorio terrà i 2 Ducati e li condurrà per altri 7 anni fino alla sua morte nel 739 . La monetazione longobarda di questo periodo vede le emissioni di tremissi di Liutprando, mentre a Gregorio sono attribuiti solidi battuti in Benevento .
    2 punti
  8. Ciao Statere corinzio Testa elmata di Atena a sinistra Δ sotto il collo Testa di Elios nel campo a destra Pegaso in volo a sinistra Koppa sotto il ventre Pegasi 393; BCD Corinth 100; Ravel 1006 solo una precisazione, per quanto riguarda la monetazione antica ricordatevi che i tondelli erano fusi singolarmente con tecniche e materiali dell' epoca e no trafilati, per cui possono presentare imperfezioni dovute a molti fattori, e i coni anche loro potevano avere difetti e usure, alcuni di questi si possono osservare sulle zampe di Pegaso e sull'elmo di Atena nella parte posteriore. Comunque rimane sempre un gran bella moneta. Silvio
    2 punti
  9. Pur non accettando supinamente (anzi) le posizioni di vecchi studi, Giuseppe Libero Mangieri sembra profondamente convinto circa l’attribuzione all’occupazione annibalica ed al sistema ponderale cartaginese per le emissioni di Taranto in questione. Merita certamente una lettura il Notiziario del Portale Numismatico dello Stato (n.8 del 2016) inerente il medagliere del museo archeologico di Taranto, dove veniva pubblicato un contributo del dottor Mangieri dal titolo “I tesoretti di Francavilla Fontana (BR) del 1926 e di Surbo (LE) del 1928”. Di particolare interesse la pagina 88 e, immagino, anche i riferimenti citati nella nota 24, tutti dell’ultimo decennio, cui purtroppo non ho accesso (Mangieri 2012 - Il tesoretto di monete rinvenuto a Taranto nel 1883, in Taranto 1883: il Medagliere prima del Museo, EOS IV ; Cantilena 2013 - Considerazioni sui “cavalieri” di Taranto di III sec. a.C. , EOS V). Chissà qualche utente li abbia o li abbia letti. Quindi, pur non trattandosi di studi sistematici, dobbiamo prendere atto che non tutti hanno “dormito” dai tempi di Evans, anche se non hanno potuto stravolgere del tutto quanto di buono i vecchi studi potevano contenere, secondo i loro pareri e visti i materiali indagati ed i dati ricostruiti negli ultimi anni. https://www.numismaticadellostato.it/pns-pdf/notiziario/Notiziario_8_2016.pdf
    2 punti
  10. Buonasera Skubydu, questa domanda mi venne fatta diverso tempo fà e spiegai come spiego ora a Lei ora, Le monete che posto per chiedere una identificazione, sono di un socio della mia Associazione (85 anni) per il quale mi impegno per classificergli le monete che 2/3 volte l'anno gli riporta il nipote che abita e lavora in Gran Bretagna, lui ha la passione generale per le monete ma non la grande conoscenza, io sono un Filatelico ma essendo il Presidente di una Associazione Fil-Num da oltre 45 anni mi passano tra le mani tantissime monete in visione portate dai soci, ho piacere di fare questo "lavoro" per questa persona perchè è un decano dell'Associazione e personalmente mi fa piacere acquisire notizie storiche molto interessanti. oltretutto delucidate da persone del Forum che sono decisamente altamente competenti, tutto qui, grazie per il Suo interesse, saluti F.P.
    2 punti
  11. Salve a tutti, è da qualche anno che ho iniziato una collezione di monete/medaglie/gettoni che si caratterizzano per avere un filo conduttore comune: la stretta di mani. Al riguardo, segnalo due libri che ho acquistato e di cui posto le copertine e i relativi indici. Per obiettivi diversi, i due lavori celebrano la stretta di mani, presenti molte raffigurazioni. Magari, chi fosse interessato ad avere qualche articolo, mi rendo disponibile a postarlo o inviarlo previa scannerizzazione. Provvederò a caricare degli esemplari con le relative descrizioni. ?
    1 punto
  12. Salve. Condivido tre monete della mia collezione. Sono due tarì 20 grana del 1798, il primo con doppio punto dopo SICILIAR ( periziato), il secondo con doppio punto dopo HIE ( periziato) e un Grano 12 cavalli del 1792 SICILAR. Le pubblico in questa sezione perché gradirei avere dei pareri circa la loro effettiva rarità e ricevere dei giudizi. Inoltre, mi preme invitare i collezionisti in possesso di esemplari simili a postarli, al fine di poter avere una idea, anche se chiaramente solo approssimativa, di quanti ce ne potrebbero essere in circolazione. Saluto tutti. Grazie e buona domenica.
    1 punto
  13. Segnalo l'uscita del n. 388 di Panorama Numismatico Di seguito il sommario: Gianni Graziosi, Biglietti di propaganda – p. 3 Roberto Diegi, La monetazione di tipo greco in Sicilia in alcune storicamente importanti città e zecche: Syracusa, Leontinoi, Kamarina, Akragas, Selinus, Gela, Naxos, Zancle/Messana, Katàne, Himera. 1, Le monete di Siracusa – p. 11 Franco Guillermo Mazzanti, Simbologie oracolari delfiche nella monetazione di Sicilia e Magnagrecia – p. 19 Realino Santone, Cavalli del Regno di Napoli. Dalla zecca Teatina un unicum di Ferrandino – p. 25 Alberto Castellotti, Sul fantomatico tallero dell’assedio di Mantova del 1796-1797 – p. 27 Alberto Varesi, Una moneta genovese da 8 lire con data inedita – p. 30 Alberto Mosca, La pace in una triplice stretta di mano – p. 35 Giuseppe Carucci, Il tallero del prete – p. 37 Alberto Castellotti, Carlo III d’Inghilterra tra il diavolo e l’acqua santa – p. 40 Gaetano Russo, Le tecniche di stampa nella storia della banconota, I parte – p. 43 La coniazione dei talleri di Maria Teresa nella zecca di Roma – p. 50 Notizie dal mondo numismatico – p. 54 Emissioni numismatiche – p. 60 Mostre e Convegni – p. 62 Aste in agenda – p. 63
    1 punto
  14. Intanto ringrazio Talpa per i suoi apprezzamenti riguardo l'iniziativa dei BdN e piu' in generale sullo sforzo intrapreso per pubblicare, nel cartaceo ed on line, la collezione Reale, donata dal Re agli Italiani, per la quale per oltre 60 anni nulla (o pochissimo) era stato fatto in termini di catalogazione. La collezione è un patrimonio numismatico ineguagliabile ebasti pensare che nessuna collezione nazionale (Francia, Germania, UK etc.) puo' vantare una simile estensione. Avendo promosso e fatto parte del progetto per la catalogazione delle monete di Milano che è partito nel 2013 e fu il primo ad essere intrapreso (anche se altri bollettini precedettero Milano nella pubblicazione) sono particolarmente legato sia alla Collezione che al Medagliere del Museo Nazionale Romano che la ospita e che ne dirige l'organizzazione e l'impianto di studi e pubblicazioni. ' quindi il Medagliere, rispondendo a De Monetis, che decide il piano delle catalogazioni, della pubblicazione dei BdN e che decide la scelta dei curatori per ciascuna serie/bollettino. Nel piano generale si cerca di alternare zecche che sono importanti, come appunto Milano, che richiedono numerosi fascicoli (la collezione di monete di Milano è la piu' vasta esistente e supera di gran lunga qualsiasi altra collezione pubblica o privata per questa serie) con zecche minori che sono state meno prolifiche ma al tempo stesso non meno articolate e che richiedono a volte anche loro piu' fascicoli per il loro completamento. Si pensi ad esempio a Mirandola oppure a Camerino. Non sarei infine pessimista sulla diffusione e consultazione dei bollettini - riallacciandomi a quanto detto da Arka - in quanto l'opera - condotta con criteri rigorosamente scientifici e da specialisti, di volta in volta delle varie serie e periodi, viene a sanare e rettificare (anche grazie alla pubblicazione di materiale spesso inedito) errori o inesattezza di opere già consolidate apportando notevoli vantaggi sia per la classificazione di quanto emesso dalle varie zecche sia per gli studi. Per la zecca di Milano ad esempio diverse sono state le rettifiche apportate con successo rispetto al Crippa, opera magnifica e che è stato considerato finora il lavoro di riferimento per questa zecca ma a confronto della quale i Bollettini offrono una mole di dati e materiale indubbiamente piu' grande. Ci vorrà del tempo per una loro maggiore diffusione anche presso i commercianti dove oggi il MIR è l'opera (assolutamente meritoria) maggiormente presa come riferimento, ma certamente i Bollettini costituiscono una pietra miliare per lo studio della produzione monetale delle zecche dell'area italica.
    1 punto
  15. Grazie @VALTERI per aver ricordato il ducato di Chiusi. Quando i Longobardi scesero in Italia, nel 568, fecero di Chiusi un ducato, essendo uno dei primi duchi chiusini, probabilmente, il celebre "longobardo d'oro" (Faolfus) trovato nel XIX secolo nella zona dell'Arcisa, durante uno scavo, ai piedi dell'altare di una chiesa longobarda. Il ducato longobardo di Chiusi controllava i confini occidentali del cosiddetto corridoio bizantino e la Tuscia meridionale, essendo molto più esteso dell'antico ager chiusino; esso infatti comprendeva anche Cortona, Arezzo, Chiusi della Verna (Clusi Novi), l'alto Lazio sino al torrente Mignone (tra cui Viterbo e Bolsena), l'intera attuale provincia di Grosseto e buona parte delle odierne province di Perugia, Terni (tra cui Orvieto) e Siena. La diocesi di Populonia, all'epoca in grande decadenza, costituiva il cuscinetto tra il ducato chiusino e quello lucchese. Numerosi furono i tentativi dei duchi di Chiusi e di Spoleto di conquistare i vicini territori bizantini, tanto che nel 593 i Longobardi di Chiusi conquistarono un ulteriore lembo dell'odierna Umbria. La basilica di Santa Mustiola, ristrutturata nell'VIII secolo dal duca chiusino Gregorio (nipote del re longobardo Liutprando che, per alcuni anni, resse contemporaneamente il ducato di Benevento nell'emergenza di sostituire un usurpatore), era probabilmente la chiesa madre (longobarda) di rito ariano, essendo la Cattedrale di San Secondiano la chiesa madre (cattolica) del ducato chiusino. https://it.m.wikipedia.org/wiki/Chiusi È in commercio :
    1 punto
  16. Riprendendo tra le mani il volume curato dalla Travaini Le zecche italiane fino all'Unità, a p. 938 - s.v. "Napoli" curata da Ruotolo - sono riportati i compiti del numeroso personale di zecca nel periodo vicereale. Come si può leggere l'"aggiustatore" aveva il compito di mettere a peso il tondello. Forse tale pratica vigeva ancora durante l'epoca borbonica, sebbene il procedimento di coniazione era da tempo meccanizzato.
    1 punto
  17. Grazie Mazzarello Silvio per la esaudiente e competente spiegazione sulla fattura della moneta e per le coordinate di catalogazione, un caloroso saluto. F.P.
    1 punto
  18. Caro Norm55 hai postato una moneta che ha tolto la parola a molti a quanto pare. O forse è passata inosservata perché inserita all'interno di una discussione sulle pubbliche. Immagino che tu sappia benissimo cosa hai in mano e mi congratulo con te per la moneta e mi permetto di ringraziarti per avercela mostrata. La risposta sul probabile valore non è semplice. Non vi sono passaggi d'asta di riferimento e la moneta ha una rarità tale che qualsiasi stima potrebbe essere fuorviante. Anche la conservazione è notevole. Tutti fattori che rendono la moneta molto appetibile a chi colleziona questo particolare periodo della zecca di Napoli. In un'asta sono quasi certo che un pezzo del genere possa superare abbondantemente diverse migliaia di euro. Conoscendo le dinamiche del forum non mi sorprenderebbe che già ti siano giunte offerte in merito. Se scegli di vendere il consiglio è quello di affidare la moneta ad una casa d'aste per poter così cercare di raggiungere un realizzo il più vicino possibile al valore della moneta. Ma se collezioni questo tipo di monete io ti consiglierei di tenerla.
    1 punto
  19. Ho finalmente capito! E potrebbe essere giusto... Come gli incusi antichi. Ma mi rimane un dubbio. Avrebbero dovuto accorgersi dell'errore, quindi eliminare la moneta rimasta incastrata e riconiare/ribattere questa. Se cio' è plausible, allora la tua spiegazione dovrebbe essere quella giusta.
    1 punto
  20. 1 punto
  21. Bella moneta, estremamente rara, ottimo acquisto @DARECTASAPERE ! Personalmente non ne ho mai viste prima e anche sul catalogo di Lamoneta avevo a suo tempo inserito l'immagine delle tavole del CNI, adesso si può aggiornare :-) : https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-SV24BO/4 Ciao, RCAMIL.
    1 punto
  22. Ciao @titire, prima di tutto faccio presente che la mia è solo un opinione, poi cerco di spiegarmi: la moneta secondo me NON è stata processata due volte (sul R non mi sembra di vedere doppi segni, e tanta fatica per riposizionare questi piccoli nominali non se la facevano), ma durante la prima battuta è rimasta incastrata nel conio la moneta precedente (succede, dicevo) che poi sembra cadere, ed ad un'altra (seconda?) battuta - a conio adesso libero - viene impresso il diritto normale sull'impronta di cui sopra. Credo che come minimo ciò sia plausibile. Ciau Njk
    1 punto
  23. Prova a vedere Sidone in Fenicia.
    1 punto
  24. Che dire caro Daniele... Avevamo già chiacchierato insieme su questa monetina... Sono molto felice che ora sia nella tua meravigliosa collezione. Pezzo di assoluta rarità: sinceramente non avrei nessuna difficoltà a classificarlo R5 e non capisco come non lo si possa ritenere tale. Complimenti Michele
    1 punto
  25. Buongiorno e buona Domenica a tutti, è risaputo che durante il Regno di Ferdinando II di Borbone a Napoli,e non solo,erano attive molte zecche clandestine dove spesso si raggiungevano alti livelli di perfezione nell'imitare i moduli d'argento del periodo,ma un'altra tecnica usata ,probabilmente non solo da falsari professionisti,era il bagno d'argento di monete in rame che rispecchiavano, almeno in parte,le più preziose sorelle in argento, raramente in oro... Era da tempo che sul portale di un noto professionista numismatico era presente un'inserzione di un "10 tornesi 1855 argentato"... L'inserzione era senza foto e questo faceva in modo che non catturasse appieno la mia attenzione... "se non c'è l'immagine e' perché,molto probabilmente, sarà in condizioni disastrose"...era quello che pensavo,poi qualche giorno fa ho pensato che chiedere delle foto mi avrebbe tolto tutti i dubbi e così ho fatto,una volta ricevuto le foto non ho potuto fare a meno di acquistarlo,e oggi lo propongo in sezione e,perché no,vedere magari qualche altro esempio... 10 tornesi 1855 usato per il bagno in argento...
    1 punto
  26. Non solo al rovescio, è diverso anche al dritto,come la legenda e il simbolo o la data al dritto, secondo me venivano fatti confondere con esemplari autentici,non credo venissero Impiegati singolarmente...
    1 punto
  27. Complimenti. Ottima acquisizione. Pezzo di rarità esimia, da aggiungere a una già ampia collezione tipologica.
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  28. da completo inesperto, la cosa che non mi torna è il fatto che le due monete, a parte per l'effige, sono completamente diverse. come facesse a passare per una piastra, che aveva pur sempre un valore consistente nell'economia di quei tempi, una moneta da 10 tornesi. bastava girare la moneta che compariva la scritta del valore, bella grande, al posto dello stemma.
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  29. Piastra 1855 da imitare... Risultato finale... Peso 31,99 grammi...
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  30. Sotto il pegaso vi e' un segno grafico -un cerchietto con un astina - e' l' antico segno koppa usato prima della kappa e' l iniziale arcaica di Corinto quindi non ci sono dubbi.
    1 punto
  31. DE GREGE EPICURI Sembra una imitativa del IV secolo. Queste imitative costantiniane e post-costantiniane (come questa) sono state studiate meno dei radiati imitativi, e a tutt'oggi non mi pare esista una "silloge". Solo di alcune è stato individuato il luogo di emissione. Questa a mio avviso potrebbe imitare la "uccisione del cavaliere caduto" della serie TEMP FEL REPARATIO. E' molto evidente la lancia che trafigge il personaggio centrale, e si vede anche una parte del cavallo.
    1 punto
  32. Ho acquisito recentemente ad un'Asta un Carlino descritto come 1848, che presenta nella data alcune anomalie. Posto le foto e vi sarei grato se qualcuno potesse esprimere la propria opinione. La moneta è in media conservazione ( considerata BB ) e quindi l'usura può avere alterato qualche particolare. Come potete vedere l'ultimo numero della data è un “8” alquanto anomalo. Ho pensato subito ad un “8” ribattuto sul “7” del precedente millesimo, prassi piuttosto comune nella monetazione Borbonica. Però controllando i manuali, si nota che nel 1847 il busto del Re era diverso ( testa più giovanile e piccola ). Nel 1848 coesistono sia la “ testa piccola” ( R3 ), sia la “testa grande” ( R2 ) effige che sarà coniata fino al 1859 (*). Pertanto come è possibile che sia stata punzonato il numero “8” su un carlino 1847 che poteva avere solo la testa piccola ? La seconda ipotesi è che l'ultimo numero della data sia stato punzonato non sul “7” ma su qualcosa d'altro. In effetti sembra che sotto possa esserci una “A”, ma forse l'errore sarebbe così marchiano da essere poco probabile. La terza ed ultima ipotesi che posso avanzare, è che l' “8” non sia tale, ma allora quale numero può essere? (*) Nota: la ribattitura di “8 su 7” non è censita dagli Autori classici, né dai Manuali attualmente disponibili, l' unica variante conosciuta è “1848” con “1” speculare (Gigante n.163a – Magliocca n.646a – Nomisma n. 1064 ). Ringrazio tutti per le eventuali risposte, Buona Serata, Beppe
    1 punto
  33. ...e complimenti a Lorenzo e ad @Arka per il recentissimo nuovo contributo!
    1 punto
  34. RdA29.pdf Per contribuire alla discussione allego un mio piccolo contributo, attualmente in corso di stampa.
    1 punto
  35. PREMESSA notando che la sezione sul regno è dominata da VEIII, ho creduto opportuno fare una discussione che sia monopolizzata dal primo re d'Italia. parliamo delle grandi rarità e di quelle minori su catalogo ma sulla carta no, parliamo delle nostre monetine preferite della collezione del sovrano, parliamo di alcuni affari fatti, illuminiamo dall'ombra questa monetazione piena di soddisfazioni dall'ostracismo di questa sezione. come scritto sopra questa discussione la sto creando senza un senso unico ma perchè ho notato la carenza di discussioni incentrati sulla monetazione di Vittorio Emanuele II. quali sono i millesimi veramente rari che sembrano passare meno sott'occhio, quindi levando i classici 3 pezzi omniconosciuti? a che punto siete con la vostra collezione? quali sono i vostri ultimi "tesoretti" portati a casa? inizio dando uno spunto: 50 cent stemma Torino. data come rarità e valutazioni come la sorella di Milano se ne vedono molte meno in giro, io la considero r2, e a prezzi stratosferici e qui mi viene spontaneo chiedere: valore o pura speculazione? sperando che la discussione abbia partecipazione, Alessandro
    1 punto
  36. Eccoci. Per vedere foto migliori comunque si tratta del lotto 782 dell’asta Nomisma 28 E-Live di cui potete rintracciare catalogo e relative immagini. Buona serata
    1 punto
  37. 5 centesimi con al rovescio dritto in incuso rovesciato. Attardi 233, R3 È Torino
    1 punto
  38. Due monete in non grande conservazione, ma data la rarità, per il sottoscritto van bene così:
    1 punto
  39. Allora mi provochi! Stupende, complimenti! Quella dei colli lunghi è stata la prima serie dei Savoia pre-unitari che ho completato, con non poca soddisfazione... le conservazioni sono quello che sono e nessuna si avvicina al FDC. Su certi millesimi però anche volendo il FDC semplicemente non esiste. Mi riferisco al 1852 Torino e al 1856 Genova in particolare, che secondo me sono le più difficili, insieme al 1859 Torino, di questo però i FDC ci sono, anche se estremamente rari... uno dei pochi che ho visto è in vendita alla prossima Nomisma Aste #2 (base 15K) Io ri-condivido la mia coppiola di 1859 Torino, quello di sinistra preso in Asta da Montenegro 13 del 2019 (e pagato...), il secondo ex Morton & Eden del 2021 (preso decisamente meglio)... devo sempre decidere quale dei 2 cedere, ma non ci riesco Quello di Montenegro ha rilievi migliori, quello di Morton & Eden ha una patina arricchita dal fumo di Londra di fine 1800, ed è più affascinante. Se qualcuno vuol fare uno scambio con un bel 1838 Torino...
    1 punto
  40. Un paio di scudi che a me piacciono parecchio e che reputo assai difficili da reperire cosi'😊......post precedente un 5 lire 1862 Napoli .....qui invece un millesimo che ritengo assai ostico da trovare (in questa conservazione) del regno di sardegna😉.....
    1 punto
  41. Personalmente trovo Vittorio Emanuele II una collezione favolosa, ricchissima di tipologie, per di più contando sia la monetazione come regno d’Italia che quella come regno di Sardegna! io adoro il biondo metallo, e qui tra 5, 10, 20, 50 e 100 lire c’è davvero da sbizzarrirsi! ovviamente collezione quasi impossibile da completare, anche solo tipologicamente, ma con un po’ di pazienza dai centesimi ai marenghi si può creare un insieme numismaticamente davvero importante senza dover fare follie per i pezzi top!
    1 punto
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