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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/28/22 in tutte le aree

  1. Controllo periodico patine ....e nuove foto al Tarì più bello che ho di Ferdinando IV. Acquistato molti anni fa in un listino ANTIQUA 1999, ad un prezzo molto basso rispetto ai prezzi esagerati di questi tempi ! Un caro saluto e buona Collezione a tutti.
    7 punti
  2. Tenderei a definirla un falso ….
    3 punti
  3. Capisco sia sempre una cocente delusione, scoprire di avere in mano una copia e non una moneta antica, ma questo non è certo colpa dei frequentatori del forum, che peraltro offrono il loro parere gratis et amore dei. Comunque una maniera di scoprire se la moneta è originale o meno c'è: visto che è stata rinvenuta sul fondo del mare, la si porta all'autorità competente che darà il suo inequivocabile parere. Perché non farlo subito?
    3 punti
  4. Io son quello che arriva sempre in ritardo.... Tecnicamente a prima vista a me pare più un elmo di tipo calcidico attico più che genericamente corinzio. L'elmo corinzio aveva le orecchie coperte e non era funzionale a sentire gli ordini pertanto la sua evoluzione fu quella di lasciare le orecchie scoperte e le paragnatidi separate più ridotte, di varia forma, anche mobili e la progressiva scomparsa del paranaso (da alcuni studiosi l'elmo calcidico senza paranaso è definito attico). Un interessante terracotta etrusca di V secolo con elmo del tipo da me indicato privo di paranaso in cii si vede l'inferitura per la cresta Riguardo al post citato: 1) il secondo elmo che postato non è etrusco tout court bensì villanoviano, del VII secolo (v. allegato) 2) nel bronzetto presentato il porta cresta presenta un'asta di sostegno enorme ed è decisamente sollevato dalla calotta. Molto più frequenti erano porta cresta di poco distaccati o per nulla distaccati. Anzi ecco alcuni bronzetti con elmo di tipo di derivazione corinzia con paragnatidi mobili e cresta inferita in porta cresta saldato alla calotta. Tipici del V secolo. Da Populonia al Metropolitan
    2 punti
  5. RdA29.pdf Per contribuire alla discussione allego un mio piccolo contributo, attualmente in corso di stampa.
    2 punti
  6. La prima cosa importante che mi hanno insegnato è di ''non ascoltare le storie, ma guardare la moneta''. E basta una rapida occhiata ad una brutta foto per capire che si tratta di una riproduzione, come già detto da @Tinia Numismatica e neanche fatta troppo bene. Un occhio esperto non può essere ingannato da una brutta copia. E' difficile credere che in due giorni si possa giudicare la serietà di un forum, soprattutto essendo poco esperto della materia. Arka Diligite iustitiam
    2 punti
  7. io direi RIC IX Antioch 64 - ANE sinceramente non sono esperto per dire se la X corta sia atipica, ma posso dire per certo che la P c'è senza dubbio, si vede che è coperta da incrostazioni come il braccio in basso a destra della X saluti Alain
    2 punti
  8. Si il trolley è’ sempre lo stesso, a dir il vero all’inaugurazione del nuovo Catalogo in Ambrosiana a luglio ne avevo 2 …quindi con il passare degli anni la situazione sotto questo punto di vista sta peggiorando 😁 Il numero 10 è’ in piena lavorazione, ci sono già diversi contributi, chi volesse partecipare con un suo scritto o delle riflessioni numismatiche lo può fare sempre mandando a : [email protected] Per il 9 on line entro la fine anno ci sarà sul nostro sito di academia.edu.
    2 punti
  9. Un altro edificio dagli scavi a Lio Piccolo, forse un antico magazzino per il sale Risale all'epoca romana. Si tratta di una delle pertinenze rustiche della villa marittima, segmento dell’antica storia lagunare collegato a una filiera produttiva Il progetto Vivere d’acqua ha portato alla luce un altro segmento dell’antica storia lagunare, rivelando un ulteriore settore delle monumentali strutture in legno di un edificio collegato ad una filiera produttiva, probabilmente un antico magazzino per il sale, di epoca romana. Si tratta di una delle pertinenze rustiche della villa marittima di Lio Piccolo. L’edificio in una fossa di fondazione larga 1 metro e mezzo e profonda altrettanto, gli antichi romani hanno depositato a coppie travi di legno, spesse 25-30 centimetri. Sopra di esse erano appoggiati, senza chiodi o cavicchi, numerosi robusti tronchi di quercia, ancora incredibilmente conservati (corteccia compresa), con un diametro di 60-70 cm. L’argilla lagunare usata come riempimento della fossa garantiva un’estrema solidità della fondazione di un edificio in legno, circondato dalle acque, che doveva svilupparsi in altezza ma che soprattutto poteva sopportare un carico di pesi notevolissimo. L’ipotesi di lavoro a cui Diego Calaon e Daniela Cottica, direttori del progetto archeologico, stanno lavorando è che questo edificio possa essere una delle strutture delle antiche saline romane presso la costa, usato magari proprio per conservare il sale appena prodotto nelle vicine aree di salinazione, nell’attuale isola delle “Saline”. Le analisi stratigrafiche, condotte al di sotto dei livelli medi di marea grazie all’impiego di pompe in un grande cantiere appositamente pensato per poter scavare scientificamente all’asciutto, descrivono un edificio con una probabile forma a “c” che si sviluppava intorno ad un cortile interno, occupato da una vasca per il filtraggio delle acque, ovvero un pozzo alla veneziana. L’edificio in legno era sicuramente il luogo di lavoro degli schiavi che si muovevano intorno alla villa. Le stratigrafie rivelano piani di lavoro, buche di palo, resti di attività artigianali: probabilmente per riparare e preparare gli strumenti che servono al mantenimento di un complesso sistema ambientale, fatto di argini e strutture per poter sfruttare al massimo le risorse lagunari. Gli scavi e le attività produttive L’elemento di novità dello scavo del 2022, che prosegue il progetto inaugurato lo scorso anno in collaborazione con il finanziamento del Comune di Cavallino-Treporti e l’alta sorveglianza della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna, risiede nel fatto che si è riusciti a documentare un lungo periodo di occupazione del sito, che va dal primo al sesto secolo dopo Cristo. La fotografia proposta è quella di una laguna stabilmente sfruttata in antichità, soprattutto negli spazi acquei di comunicazione tra il porto dell’antica città di Altino e la sua costa, ovvero lungo i canali di marea che connettevano il porto al mare. Dallo scavo emergono numerose le tessere musive e i frammenti di intonaco che decoravano un edificio antico presente nella stessa area, databile proprio al I secolo d.C.. E da qui, infatti, che provengono i numerosi frammenti di affresco raccolti da Ernesto Canal, celebrati dalla famosa mostra nel 2019. Gli archeologi spiegano come queste strutture, prima abitative e produttive, e poi eminentemente produttive, abbiano cambiato forma nell’arco dei secoli adattandosi a diversi modelli economici di sfruttamento della laguna: il prodotto non cambiava (si continuava a fare sale) ma cambiavano le tipologie delle strutture. Così, ad esempio, lo scavo ci illustra come tra V e VI secolo l’edificio di legno venga sostituito da un edificio in muratura, con muri di laterizi di epoche precedenti riutilizzati e con un diverso orientamento. “Panorami sommersi” È titolo del film documentario di cui il progetto vivere d’Acqua è uno dei protagonisti. Il film, presentato nella sua anteprima veneziana il 26 ottobre all’Auditorium Santa Margherita, è prodotto da Controcampo Produzioni, e rappresenta una modalità inedita di raccontare l’archeologia del territorio veneziano, collegando i fili di narrazioni antiche con narrazioni contemporanei. Il gusto estetico e poetico del regista, Samuele Gottardello, ha incontrato la pragmaticità degli archeologi che scavano il fango, e insieme hanno provato a raccontare una storia di riappropriazione di un paesaggio scomparso, quello romano, indicato e descritto prima di tutti da Ernesto Canal. Ca' Foscari Il film di Controcampo Produzioni ha felicemente incontrato il progetto dell’Università Ca’ Foscari “Vivere d’Acqua”. Il progetto ha poche semplici regole: condivisione continua delle ricerche archeologiche con la comunità locale, comunicazione e co-progettazione delle azioni archeologiche e costruzione collettiva delle narrazioni del nostro passato, unendo archeologi e cittadini nel momento magico della scoperta e dell’interpretazione delle tracce sepolte. «La terza missione dell’università unisce ricerca e didattica mirando a condividere le risorse, come in questo caso, in cui un prodotto di ricerca diventa un documentario che adotta un linguaggio diverso che va oltre la lezione frontale e racconta un territorio attraverso le scoperte dei ricercatori», commenta Caterina Carpinato, prorettrice alla terza missione dell’Università Ca’ Foscari Venezia. Il Comune «L’aspetto che l’amministrazione ha cercato di delineare è quello della comunità è stato un enorme importantissimo momento di dialogo, di costruzione di una identità. Proprio attraverso progettualità come questa di “Vivere d’acqua”, restituiremo a Cavallino-Treporti il passato sulla quale è sorto Lio Piccolo, con un importante contributo al patrimonio storico e identitario per le generazioni future - commenta Alberto Ballarin, assessore alla Cultura, al Turismo e al progetto strategico di Lio Piccolo del Comune di Cavallino - Assieme alla sindaca Roberta Nesto abbiamo creduto qualche anno fa in questo progetto che continuerà per il recupero e la valorizzazione di uno dei tasselli su cui è sorto il Borgo di Lio Piccolo». https://amp.veneziatoday.it/cronaca/scavi-lio-piccolo-emersa-struttura-lignea-epoca-romana.html
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  10. DE GREGE EPICURI Ad un anno circa dalla conferenza di Adelchi Benetton al CCNM, ho finalmente l'occasione di vedere dal vivo un soldino, e di individuare lo zecchiere. Il doge è Giovanni Dolfin (1356-1361), il soldino mi pare in buono stato, anche se mi devo scusare per la foto del rovescio. Ma veniamo allo zecchiere: direi che si vede una M gotica, anzi onciale, e perciò: massaro Marco Marmora. Pesa 0,55 g e misura 15 mm. Dico bene, @aratro, @417sonia e altri?
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  11. E' un eroe siculo pre-greco, che secondo la tradizione avrebbe, a prezzo della vita, difeso la Sicilia dalla mitica invasione di Eracle . La sua raffigurazione come guerriero in lotta, illustra il rovescio di un raro esemplare di dracma ( diritto con testa elmata frontale di Atena ) di Siracusa, che sarà il 20 Novembre in vendita Nomos 25 al n. 48 . Unisco dalla rete e da NAC 13 n, 482, un diverso esemplare di questa tipologia, con al diritto testa di Aretusa ed al rovescio la raffigurazione del guerriero Leukaspis con nome leggibile nel tondello .
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  12. Che giammai vi salti nello capite l'uso per davvero di siffatto istromento dello dimonio, più ancora offensivo che la plastica elettronica blasfema.
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  13. Buonasera a Tutti, rileggevo alcuni post di questa discussione, e rileggo con piacere queste tue osservazioni che mi trovano d'accordo. Alla fine , come usa dire un mio Amico Fraterno che vive in Germania, noi non abbiamo inventato niente, abbiamo invece attinto tra le memorie del nostro passato , e tanto, anzi molto dalla Natura. La corona/ghirlanda di alloro è per me la pia alta rappresentazione allegorica dell' investitura dei regnanti. Non oro o gemme preziose, ma il semplice intreccio di foglie e fiori. Nelle publiche di Filippo IV la prima cosa che osservo è proprio la ghirlanda , e poi se si intravedono dettagli della corazza/armatura che sono un chiaro richiamo a quelle Romane. Scusate se sono andato of topic. Saluti Alberto
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  14. DE GREGE EPICURI Oltre a quello che e' già stato detto, la qualità dell'incisione è molto rozza, molto grezza, rispetto alle monete d'argento greche di questo periodo, e non solo di Akragas. Ma già Skubydu aveva parlato di uno stile incongruo.
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  15. Buonasera,ho poca dimestichezza con le emissioni greche in argento quindi mi astengo nel tentare una classificazione,ma ho dei dubbi sull'originalità della tua moneta,da quello che vedo dalle immagini credo si tratti di una fusione,e neanche ben riuscita...
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  16. Come già mi sono espresso in passato, questa non è numismatica, è oggettistica gadget. Citai anche il caso di uno su ebay che aveva venduto tipo 3000 pezzi che conferma il fatto che si tratta di gadget comprati per lo più da gente non collezionista (io per vendere monete e banconote vere a prezzo stracciato devo svenarmi la sopra.... )
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  17. se non Laotiana comunque del sud est asiatico ( Birmania, Thailandia, Cambogia). Dovrei guardare a che anno corrisponde l'anno buddhista 2465 grosso modo credo corrisponda ai nostri anni venti del secolo scorso
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  18. Attenzione a questi cosiddetti "errori di stampa": ultimamente è tutto un fiorire di errori di stampa che sono invece banali artefatti. Suggerisco un semplice controllo: guardando la banconota in controluce le scritte al contrario sono allineate perfettamente con quelle dritte al fronte? Voglio dire: è la stampa del fronte che si vede al retro o è un'altra stampa?
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  19. esistono gli scanner con retroilluminazione, si usano per la scansione dei negativi nella fotografia analogica
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  20. Lo sai che sono diretto su questo e non giro il brodo,nè ho timore ad esprimere pareri come questo😎 Premesso che per me,in questa monetazione,il FDC NON esiste,posso dire tranquillamente che qui si parla di un qFDC. Ci sta tutto,particolari,rilievi e freschezza del metallo. Quasi perfetta(ma giusto per esser coerenti con ciò che si pensa). Ripeto,farebbe male alle tasche oggi,specie causa del mercato folle. Ti saluto e complimenti per st' ennesimo pezzo importante.
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  21. Questo oggi farebbe male alle tasche di chiunque... Bellissimo
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  22. Se come spero ci sarò senza alcun dubbio e con gran piacere ! Ci contiamo, l’ultimo tuo articolo era stato molto apprezzato !
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  23. Ciao, sempre a scopo didattico per me, per l'autore del post e penso per tanti altri neofiti che come me hanno seguito questa discussione chiedo cortesemente a @Tinia Numismaticail suo autorevole parere su questa moneta, con tutti i limiti del caso dovendolo fare attraverso foto, sempre importantissimo 🙂 ANTONIO
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  24. E' la VII edizione e io sono presente fin dall'inizio e devo dire che per localizzazione, possibilità di parcheggio e la facilità di arrivarci è un ottimo convegno. Quindi ovviamente sarò presente anche a questo. A domani. Arka Diligite iustitiam
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  25. Un trittico, ancora gradevole, in un crescendo di rarità:
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  26. Grazie a te. ogni domanda è uno spunto di conoscenza e riflessione
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  27. @giuseppe ballauri, i busti del 1847 e del 1848 (cifra 1 speculare) per un confronto.
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  28. No, ho sbagliato perchè non ho considerato il 7 che finisce all'avversario che potrebbe avere 75 punti (18*3= 54 di 3 sei più 21 del 7). La risposta corretta è 3,4,5,6,7 del quarto seme.
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  29. Appena riesco invio il mio ultimo articolo sulla cartamoneta 😀
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  30. Se a Verona te ne avanzasse una copia .....
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  31. Buon pomeriggio, Voglio mostrarvi il mio ultimo acquisto: un bel (almeno per me lo è) nummo di Elia Flaccilla, prima moglie dell'imperatore Teodosio e madre dei futuri imperatori Arcadio e Onorio. Tra l'altro, approfondendo la figura storica dell'imperatrice, ho scoperto pure che è venerata come santa dalla chiesa ortodossa, e come venerabile da quella cattolica........... La moneta, una salus reipublicae emessa ad Antiochia nel 383, ha una gradevole patina da deserto, ed un peso di 1,05 grammi. Al rovescio la figura della imperatrice seduta su una piccola colonna, che iscrive un chi rho all'interno di uno scudo. Nel mio caso, non è presente la P completa del chi rho, e ci sta perché è una delle varianti note, ma si vede chiaramente che i segni della X non arrivano a toccare il bordo dello scudo, ma terminano molto prima..... E sul RIC online non ho trovato questa variante, ma solo quella comune con la X più lunga che tocca lo scudo. Quindi vi chiedo: si tratta di una sottovariante, oppure no? Quale è la sua esatta catalogazione? Grazie
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  32. Concordo!!! le alternative con la X sono i tipi GENIUS EXERCI (testa a sinistra, regge patera e cornucopia) FIDES EXERCI (con la FIdes Militum rivolta a destra che regge due stendardi) PAX AUGUSTI , PAX AUG e PAX EXERCITI… puoi trovare vari esempi in rete. FORTUNA REDUX ha la X finale e pertanto è da escludere. Inoltre mio modo di vedere con la leggenda PAX… la X dovrebbe stare ad ore 10. ti consiglio di controllare i tipi con GENIUS EXERCI e FIDES EXERCI con le foto che puoi trovare online Inoltre sarà suggestione, ma mi sembra di vedere ad ore 3 una R e ad ore 5 una C… pertanto su EXERCI mi sembra di essere abbastanza sicuro… 😉
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  33. Ciao. Direi che è proprio una oneta imitativa di un antoniniano di VICTORINUS. Il modello dovette essere questo (RIC V-2 Cologne 114) al R) il Sole con la scritta INVICTVS o questo (RIC V-2 Cologne 115) Al R) il sole con la scritta ORIENS AVG
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  34. In verità, in verità ti dico, per quante siano le monete che ho raccolto nei secoli, ve ne sarà - non una - ma tante che ancora dovranno unirsi alla mia collezione. Evanuervnt dies, veritas vltima vitæ, in Domini domo. Amen.
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  35. È un bell'interrogativo questa moneta, da un lato pare scorgersi un mezzo busto taurino col viso umano, dall'altro due crescenti (o forse un animale con coda e quattro zampe). Alla lontana mi ha ricordato un paio di esemplari: ma forse sono lontano, molto.
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  36. Da quello che si intravede . I . sarà Papa San Pasquale I Il rovescio però è differente.
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  37. Uno in particolare è abbastanza individuabile ... Spalle abbassate, sorriso nonostante la stanchezza perché ha molti contatti, che trascina uno o due trolley ....
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  38. Che tirchi! manco uno che valuta qualche centesimo quell'x !
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  39. O di un souvenir in cerca d’autore
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  40. La firma aggiunta sembra apocrifa (falsa).
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  41. E concludo( almeno per stasera) con i 50 copechi Russi? Saluti e buonanotte?
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  42. .....continuo con 50 lire Cittá del Vaticano del '67.
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  43. Qui il cavaliere sta per essere disarcionato. Lo si vede, colpito alla schiena, mentre abbraccia in collo del cavallo che e' gia' in caduta con le zampe anteriori piegate. Una scena riccamente animata in pochi millimetri: Costanzo Gallo, serie FEL TEMP REPARATIO (tipo "fallen horseman"), da Antiochia, IV secolo d.C. Questa e' la più comune serie monetaria dell'età costantiniana ed e' costituita da diverse tipologie (tra esse, per l'appunto, la "fallen horseman" o "cavaliere disarcionato"). La legenda del rovescio, FEL TEMP REPARATIO, può essere tradotta come "Il ritorno dei tempi felici" o "I giorni felici sono di nuovo qui". La serie vuole, infatti, trasmettere un messaggio di rinascita, di riscatto dell’impero ormai divenuto cristiano, di rivincita nei confronti dei barbari invasori. Per chi fosse interessato a questa serie complessa, ma veramente affascinante: Buona notte da Stilicho
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  44. @El Chupacabra Grazie dell'apprezzamento, hai ragione e forse devo una spiegazione. Come ho detto in sede di presentazione, sto ripulendo la raccolta che occupò i miei anni giovanili e che lasciai prima dei vent'anni perché... avevo troppe cose a cui pensare e troppo lavoro da fare. Ciò non toglie che in quella lieta età ho raccolto monete e reperti di altro genere, alcuni anche di assoluto valore storico e a volte anche economico, da ambo i rami della famiglia. I monetari li ho tirati fuori dalla cassetta di sicurezza solo recentemente, non nego che ci hanno dormito 20 anni, ma la passione che ebbi in gioventù è rimasta anche perché adesso ho decisamente altri "mezzi", non sono più un adolescente che si fa regalare i 25-50-100 schilling al compleanno o a Natale, cosa che io ho chiesto ed ottenuto per i dieci anni di collezionismo attivo. Ho finora mostrato praticamente una serie di falsi, mica tutti, molti li ho scartati senza proporveli perché non amo far perdere tempo alla gente, altri li ho analizzati chiedendo semplice conferma per lo stesso motivo, voi mi avete aiutato parecchio e io ho imparato molto. Ammetterete che non sono stato troppo invasivo nel chiedere il vostro tempo e le vostre competenze. Ma i falsi son quasi finiti, tra un po' vi chiederò conferma su monete che hanno una probabilità altissima di essere vere, spero così di arrivare a uno zoccolo duro di monete da cui ripartire.
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  45. Tutto dipende dal criterio dominante e più sentito nell'impostazione di una collezione, se il piacere collezionistico è fortemente imperniato su criteri estetici e di qualità della conservazione allora sicuramente le monete con appiccagnolo o con suoi residui recheranno non poco fastidio, se invece la necessità estetica non è così rilevante o secondaria si possono apprezzare maggiormente monete che, seppur modificate nell'aspetto originario, hanno svolto una funzione di notevole interesse storico ed antropologico... Il ruolo economico delle monete è stato certamente quello centrale, ma non l'unico... Proprio stamattina un appassionato studioso di monete senesi ha messo su un gruppo facebook le immagini di una umile moneta senese, consunta e forata... Attraverso studi approfonditi fatti con l'uso di un microscopio lo studioso ha potuto dedurre che la moneta è stata indossata da uno dei difensori della Repubblica di Siena nell'anno della sua caduta ad opera delle truppe spagnole e medicee...
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  46. Le monete con appiccagnolo ancora presente possono essere oggetto di una specifica tematica collezionistica che fa emergere un uso alternativo della moneta oltre a quello economico, un ruolo che le assimila alle medaglie devozionali come ai talismani e ad altri oggetti apotropaici...
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  47. Questa monetazione mi ha sempre affascinato. Non sono purtroppo a conoscenza di tabelle di rarità delle singole emissioni. Le cose vanno più o meno come ha evidenziato sopra comunque. Rispetto al Metlich, esistono probabilmente tipi rarissimi non censiti. Ad esempio un amico collezionista asserisce di aver visto il decanummo di Theia, ben due esemplari ed io stesso sono convinto di averlo visto in vendita in un vecchio catalogo d'asta (ma non ricordo quale), eppure il Metlich non lo cita.
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  48. Data di emissione: 28 ottobre 2022 Emissione di un francobollo celebrativo della Giornata della filatelia dedicata al tornare a scrivere DESCRIZIONE Valore: tariffa B. Tiratura: cinquecentomilaventiquattro esemplari. Vignetta: riproduce Zerocalcare e Lady Cocca, due personaggi tra i più rappresentativi dei fumetti realizzati da Zerocalcare, intenti a scrivere una lettera. Completano il francobollo le legende “GIORNATA DELLA FILATELIA” e “PER TORNARE A SCRIVERE”, la scritta “ITALIA” e l’indicazione tariffaria “B”. Bozzettista: Zerocalcare. Stampa: Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A., in rotocalcografia. Colori: quadricromia. Carta: bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente. Grammatura: 90 g/mq. Supporto: carta bianca, Kraft monosiliconata da 80 g/mq. Adesivo: tipo acrilico ad acqua, distribuito in quantità di 20 g/mq (secco). Formato carta: 40 x 48 mm. Formato stampa: 36 x 44 mm. Formato tracciatura: 47 x 54 mm. Dentellatura: 9 effettuata con fustellatura. Foglio: ventotto esemplari.
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