Vai al contenuto

Classifica

  1. Litra68

    Litra68

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      3815


  2. Vel Saties

    Vel Saties

    Utente Storico


    • Punti

      7

    • Numero contenuti

      2711


  3. Pxacaesar

    Pxacaesar

    Utente Storico


    • Punti

      6

    • Numero contenuti

      3125


  4. Archestrato

    Archestrato

    Utente Storico


    • Punti

      5

    • Numero contenuti

      1433


Contenuti più popolari

Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 10/12/22 in tutte le aree

  1. Buongiorno a tutti , le mie più belle Messinesi, le uniche che ho al momento 😊. Posto un bel quadretto. Saluti Alberto
    6 punti
  2. Ho rischiato di partecipare al suo scavo un po' di anni fa. L'immagine della M.S. (per gli amici) che preferisco è questa del 1909. Lei è in basso a sx nell'aiuola circolare. Allego, come mio - pessimo - costume un PDF ad un articolo scientifico esplicativo (Roma - Meta Sudans. I monumenti. Lo scavo. La storia. Sabina Zeggio e Giacomo Pardini) ed il LINK a questo vecchio video (vecchio ma che mi fa battere il cuore)
    5 punti
  3. Ciao, se non ho inteso male la moneta in questione è stata esitata alla cifra, compresi diritti e spedizione, di circa 100 euro. Molto bene. Come ho già detto in un mio precedente intervento fortunatamente ci sono molti che apprezzano anche monete (comunque sempre perfettamente attribuibili come in questo caso) molto vissute. Un gran bene per la Numismatica... Noto in molti interventi quasi una sorta di spregio verso questo tipo di monete e francamente non riesco a capirne il motivo... Liberissimi di ricercare e collezionare monete splendide o in fior di conio ci mancherebbe altro, ma non bistrattiamo tutte le altre... Le monete purché siano attribuibili sono tutte collezionabili quindi non indirizziamo con i nostri pareri alla ricerca spasmodica dell'esemplare sempre in conservazione migliore... Tra l'altro, così, penso si rischia di essere sempre eternamente scontenti... C'è quasi sempre una moneta migliore di quella che acquistiamo, percui... Quindi viva tutte le monete, sempre, ovviamente in qualsiasi stato di conservazione che ribadisco sono tutte collezionabili🙂 ANTONIO
    4 punti
  4. Non credo che l’esemplare illustrato da Gabrici sia in collezione statale. All’epoca fu un privato a mostrarglielo, fornendo informazioni sulla provenienza e consentendo (suppongo) la pubblicazione. Si tratta in ogni caso di una moneta rarissima di cui restano (a quanto mi risulta) appena tre esemplari e per questo motivo il dato di provenienza – se accertato – costituirebbe un’informazione preziosa, considerato l’alone di mistero che avvolge questa particolare emissione e le incertezze sulla localizzazione del centro emittente. Oltre al pezzo da Rogliano (mm. 27, gr. 5.30) sono noti gli ess. di Londra (ex Lockett 662) e della vendita Hirsch del 1911. BM 1955.1107.11 (Lockett 662: mm. 25, gr. 5.78) Hirsch XXX, 11.5.1911, 218 (mm. 26.5, gr. 5.40)
    3 punti
  5. Salve Grazie a un rebus dalla frase risolutiva “Meta sudante” (Meta Sudans in latino) ho saputo della fontana di età flavia che si trovava vicino al Colosseo e all'arco di Costantino. Era chiamata “Meta” per via della sua forma che rappresentava la meta attorno alla quale i carri dovevano svoltare nelle gare nei circhi e “Sudans” perché sembrava sudare: infatti la palla di bronzo che la sormontava era crivellata da fori da cui usciva l'acqua. Secondo un'antica leggenda, alla Meta Sudans andavano i gladiatori a lavarsi dopo il combattimento effettuato nel vicino anfiteatro (da Wikipedia). La Meta Sudans è raffigurata su questo sesterzio di Tito datato 80 d. C., anno dal quale s’iniziò la sua costruzione. Numismatica Ars Classica NAC AG, Auction 120, lot 735, 06.10.2020 The Roman Empire Titus augustus, 79 – 81 Divus Titus. Sestertius 81-82, Æ 26.13 g. Aerial view of the Flavian Amphitheatre (the Colosseum); on l., Meta Sudans and on r., porticoed building. Rev. DIVO AVG T DIVI VE-SP F VESPASIAN Titus seated l. on curule chair, holding branch and roll; around, arms; below, S – C. C 399. BMC 191 note. RIC Domitian 131. CBN Domitian 543. Elkin, NC 2006, p. 217, 8c (this coin). Elkin, Publizing Victory; the frequency and audience of Flavian 'Judaea Capta coins from the Imperial mints, in Israel Numismatic research 14, 2019, fig. 5b (this coin illustrated). Elkin, A Monument to Dynasty and Death, p. 41 (this coin illustrated). Extremely rare, only the eleventh specimen known of this prestigious and important issue, which is much rarer with Titus as Divo rather than Emperor. Possibly the finest Colosseum sestertius in private hands Ex Naville XIII, 1928, 1201; Glendinings November 1937, 205 and Dix Noonan Webb February 15th, 2017, 50 sales. Base d’asta: 160.000 CHF. Valutazione: 200.000 CHF. Risultato: 425.000 CHF. apollonia
    2 punti
  6. Unisco dal vecchio libro di Gorini, l' esemplare SO ( SNG Lockett , 662 ) lì pubblicato, con le relative note .
    2 punti
  7. Buongiorno @dracma, E se fossero solo due gli esemplari? Non ne sono sicuro ma il pezzo della Hirsch XXX ha peso e diametro molto prossimi alla moneta osservata da Gabrici (tanto da poter giustificare la discrepanza nelle misurazioni come un margine accettabile forse?). Al netto della qualità delle foto e del fatto che l’immagine della vendita di Jacob Hirsch proviene da un calco: le visibili tracce della doppia battitura al rovescio, la forma del tondello e la centratura dei conii sembrano collimare in numerosi, forse troppi, dettagli. E del resto l’edizione della Numismatic Chronicle é del 1910 e lì Gabrici dice che la moneta “mi fu recata in esame tempo fa”, quindi presumibilmente qualche anno prima della vendita Hirsch. Se “l’amico di Rogliano” avesse deciso di porre in asta la sua raccolta? Riporto un’immagine più chiara della vendita Hirsch per chi volesse esprimersi sulla mia domanda. Aggiungo inoltre immagine (pubblicato solo il dritto) e descrizione della vendita Sambon/Canessa che Gabrici cita nella nota 1 del suo articolo. Questo esemplare dovrebbe invece essere quello del British riportato sopra. Ex Hirsch XXX/218, nel catalogo viene posta la domanda “wohl beamtenname?” - “probabilmente nome ufficiale?” : Ex Sambon & Canessa 11-12-1901 lotto 121, descritto come imitazione di Sibari: Ps: Sul peso Gabrici ipotizza un legame con le emissioni calcidesi dello stretto. Ti chiedo che se non possa essere un nominale inusuale, un 2/3 di statere (?!) .. lo so che brancolare nel buio non porta a molto, però è un quesito che mi è passato per la testa.
    2 punti
  8. Ho trovato questa vecchia discussione sulla fontana :
    2 punti
  9. Buongiorno, Un’emissione di notevole fascino e con una raffigurazione del rovescio che ai miei occhi spicca, per la peculiarità del soggetto, tra le emissioni magnogreche, riporto di seguito tre esemplari battuti da conii differenti dalla moneta di Berlino. Le tre monete dovrebbero provenire dalla stessa coppia di conii. Da Parigi, Biblioteca Nazionale di Francia, ex collezione del duca Honoré Théodoric Paul Joseph d’Albert de Luynes (1802-1867), 7.35 grammi. A New York dal 1944, American Numismatic Siciety, grazie alla donazione Newell. Grammi 6.94. Ex Classical Numismatic Group eAuction 134/6 del 01-03-2006, ex collezione Tony Hardy. Grammi 6.82.
    2 punti
  10. Dal mito degli Elleni, Bellerofonte, cavalcando Pegaso, uccide il mostro Chimera . E' la raffigurazione al rovescio di un non comune didrammo di una piccola monetazione unica testimonianza di genti probabilmente campane, i Fenserni : l' esemplare è nelle collezioni del museo di Berlino . Per questa tipologia, unisco le note di Rutter in H.N.Italy al n. 538 .
    1 punto
  11. Mi potete aiutare nell’identificazione?
    1 punto
  12. Ho preso questo lotticino e sto cercando di venirne a capo. Direi si tratti di 4 monete diverse stando al rovescio, domani con la luce spero di fare foto migliori, intanto mando queste nel caso qualcuno voglia dire la sua su come classificarle. Peso e dimensioni sono tutte nella norma e se serve le fornirò ma la autenticità non è in dubbio.
    1 punto
  13. @Arco Buonasera Arco, come ha detto Lorluke, questa medaglia può avere un mercato presso coloro che raccolgono quanto attiene al regime fascista, basta visitare una Mostra/Mercato di "Militaria" per vedere quante riproduzioni di medaglie, stemmi ecc. di quel periodo, realizzate in genere in lega povera, siano venduti su parecchi banchi. Non la cederei pertanto a peso ad un "Compro oro", ma cercherei appunto di venderla per quello che è. Piuttosto, noto che la medaglia tramutata in ciondolo non è in buone condizioni : ci sono innumerevoli tacche sul volto del duce, forse è stata appesa a lungo ad un portachiavi, non trovo altre spiegazioni per tutti quei segni, e questo ne limita sicuramente il valore commerciale. Comunque tenterei : venderla a peso dell'"oro vecchio" ti sarà sempre possibile. Un saluto cordiale. @lorluke
    1 punto
  14. Credo invece che tu abbia pienamente ragione. La foto di Hirsch (suppongo da un calco) e quella di Gabrici non sono proprio chiarissime (siamo agli inizi dello scorso secolo) ma certo è che le analogie sono molte e potrebbe trattarsi dello stesso esemplare. In tal caso l’elenco che ne fornisce Parise e sul quale mi sono basato anch’io andrebbe ridimensionato. Sul piano interpretativo non ti nascondo che nutro non poche riserve su quanto ipotizzato dagli studiosi che si sono occupati di questa emissione. A cominciare dalla attribuzione, in verità del tutto ipotetica, ai Sontini, popolazione della Lucania menzionati da Plinio (NH III, 11, 28) stanziata a ridosso del Vallo di Diano in un’ipotetica Sontia, identificata con l’odierna Sanza. C’è poi la questione del sistema ponderale, che viene considerato calcidese e il nominale identificato come dracma. Dal momento che il peso rimanda oltre che alle città dello Stretto, anche a quelle dell’Etruria meridionale, l’emissione è stata interpretata in vario modo a) come strumento di collegamento tra l’area di influenza di Sibari e i centri commerciali etruschi adiacenti (Breglia, Stazio) b) come segno della aspirazione di Reggio a una penetrazione nella fascia costiera tirrenica alla vigilia della dissoluzione dell’impero sibarita (Lepore). Per quanto incusi di piede calcidese, seppur di una certa rarità, non siano ignoti (v. il caso di Reggio), trovo piuttosto singolare che una moneta che sembrerebbe del tutto affine a quella sibarita per caratteristiche tecniche (rovescio incuso) e tipologiche (toro retrospiciente; bordo perlinato entro doppio lineare al D/ e radiato al R/) adotti un peso calcidese. A ciò si aggiunge che il diametro di mm. 25/27, pur trovando corrispondenza nell’esemplare di Rhegion, nelle monetazioni di piede “acheo” qualifica lo statere e peraltro in fasi alquanto tarde, prossime al 510. Considerata poi l’estrema rarità degli esemplari e le incertezze sulla localizzazione del centro di emissione purtroppo si può dire ben poco. La Taliercio sottolinea di queste monete la “marcata proiezione tirrenica non solo perché è questa la fascia geografica di pertinenza dello standard calcidese, ma per la diretta convertibilità, sulla base di un rapporto semplice, con il sistema foceo-fenicio di Velia e Poseidonia”. Mele evidenzia che le monete a legenda So, insieme a quelle di piede acheo di Ami (altrettanto rare) e di Sirinos/Pux-Puxoes, sono le uniche ad adottare tipi sibarita ed etnico locale e pertanto dovettero godere di una posizione privilegiata all’interno dell’impero sibarita. Si trattava di comunità, probabilmente periferiche, a cui fu accordato un qualche privilegio da Sibari e che battendo moneta rivendicavano forse una forma di autonomia locale. In realtà l’esiguità degli esemplari e la frammentarietà delle fonti costituisce un grave limite che impone le dovute cautele nel formulare ipotesi interpretative.
    1 punto
  15. qualcuno mi sa spiegare cosa significa GEN FERRER? grazie
    1 punto
  16. Aggiungo il collegamento per comodità... https://www.lamoneta.it/topic/208754-parere-denario-tiberio/
    1 punto
  17. Meritato riposo felino.
    1 punto
  18. Cina: come identificare una moneta Qing https://numistoria.altervista.org/blog/?p=4558
    1 punto
  19. Ciao @savoiardo, ho riletto tutta la discussione della pagina 7 di questa sezione dove oltre alle foto che ho postato io, il venditore ha inviato anche altre foto da cui si vede chiaramente che si tratta della stessa moneta. Come avevo detto nel mio primo intervento ricordando la precedente discussione a cui avevo partecipato. Grazie al tuo intervento abbiamo appurato una cosa importante. Quindi stessa moneta, restano tuttavia, per me, i dubbi sulla sua autenticità. Restiamo in attesa di ulteriori interventi 🙂 ANTONIO
    1 punto
  20. Bello anche il video
    1 punto
  21. Non e' mai un pessimo costume diffondere cultura. Anzi, grazie per il contributo! Buona serata da Stilicho
    1 punto
  22. Ciao, oggi condivido un denario di Caracalla recante al rovescio la personificazione del dio Esculapio, figura ricca di fascino dell'antica Grecia e fatta propria anche dai romani, protettore di tutte le arti mediche (ancora oggi il suo bastone è il simbolo principe della medicina in generale). È rappresentato stante, volto a destra, con bastone e serpente attorcigliato sul lato destro ed il globo o mondo(che in questo caso rappresentava l'impero) a sinistra, a simboleggiare la vigilanza e la protezione che esercitava sulla salute di tutti. Ho acquistato questo denario nel periodo più brutto della pandemia, parecchi mesi fa, e solo oggi che le cose sono molto migliorate ho deciso di catalogare iniziando scheda tecnica e storica🙂. Il tempio dedicato ad Esculapio fu edificato sull'isola Tiberina, che si trova al centro del fiume Tevere. Isola che ha la forma di una nave. La leggenda (che ha comunque basi storiche, visto che ne parla anche Tito Livio) riporta che nel 293 a. C ci fu una terribile epidemia di peste a Roma percui furono inviati in Grecia, nella città di Epidauro dove c'era un tempio dedicato ad Esculapio, degli emissari della repubblica per pregare e far così intercedere tale divinità affinché la malattia abbandonasse la capitale. Si narra che un serpente, fuoriuscito dal tempio, scappo' fino al porto dove era ormeggiata la nave degli ambasciatori e si rifugio' all'interno della stiva. Questo fu interpretato come un segno dato dal dio, che aveva preso le sembianze del serpente, e che voleva essere portato a Roma. E così salparono per ritornare in patria e quando arrivarono nei pressi del porto di Anzio furono colpiti da una forte burrasca tanto che il serpente impaurito scappo' rifugiandosi nel tempio della città, tra la disperazione di chi temeva di averlo perduto. Dopo alcuni giorni però ritorno sulla triremi che risalendo il Tevere giunse nei pressi dell'isola Tiberina. A Roma nel frattempo si stava organizzando una grande festa di benvenuto, a cui anche il popolo avrebbe partecipato. Qui ci fu l'ultima fuga del serpente che si rifugio sull'isola e da quel momento mai più nessun essere umano lo rivide . E pare che da quel giorno la peste iniziò ad abbandonare la città e fu quindi deciso di edificare proprio sull'isola il tempio dedicato ad Esculapio, del quale purtroppo rimane ben poco perché al suo posto fu edificata nell'XI secolo la basilica dedicata a San Bartolomeo. Resta ben visibile il bastone simbolo che fu scolpito nei blocchi di pietra all'epoca della costruzione del tempio. Ovviamente interventi a tal proposito sono sempre molto graditi. Il denario da esame diretto risulta coniato(spero ai tempi di Caracalla🙂) nel 215 d. C, ben centrato ed ha circolato, anche se non tantissimo, svolgendo quindi la sua funzione di moneta. Grazie ed alle prossime ANTONIO MM 18 G 3,16 RIC 251
    1 punto
  23. Un bel denario. Allego questa interessante discussione dove si parla estesamente di Esculapio e della importanza di tale culto per gli Antonini, in particolare per Caracalla: Buona serata da Stilicho
    1 punto
  24. Buonasera a tutti, bello raro , Magliocca 115 . Spuntato un bel realizzo , non esagerato secondo me per essere un R5. Faccio anche io i complimenti al possessore. Saluti Alberto
    1 punto
  25. Una foto della Meta Sudans , purtroppo ritenuta dall' autore della foto meno importante dell' Arco trionfale di Costantino e per questo motivo relegata nell' estrema destra della foto ed anche dimezzata , foto scattata nel 1880 qualche decennio prima della demolizione . Nella foto si nota l' aspetto campestre tipico delle zone archeologiche piu' notevoli ed anche meno , tipico dell '800 ; il viale alberato e' l' attuale Via di San Gregorio presa con il Colosseo alle spalle in direzione Circo Massimo . Nonostante tutto ancora a fine '800 il rudere della Meta , ridotto a circa la meta' dell' altezza originaria , era ritenuto degno di essere protetto con una bella staccionata che la circondava completamente tranne un piccolo ingresso al monumento . Foto da : "Visitiamo Roma mille anni fa' , la Citta' dei Mirabilia"
    1 punto
  26. Esposta sicuramente ad una fonte di luce continua che lo ha scolorito. Molto probabilmente questa banconota è stata per tanti anni in un quadro. Escludo che si sia scolorita con un lavaggio perché mi sembra di intravedere pieghe vive
    1 punto
  27. Nella mitologia greca Ercina è una ninfa della Beozia compagna di Proserpina, figlia di Cerere. Un giorno, giocando con Proserpina nel bosco sacro di Trofonio, Ercina si lasciò scappare un'oca con cui Proserpina era solita dilettarsi. La ninfa inseguì l'oca che andò a nascondersi sotto una pietra e, come tolse la pietra, Ercina notò che cominciò a sgorgare dell'acqua il cui flusso formò poi una sorgente e quindi un fiume a cui fu dato il suo nome. In questo punto fu in seguito costruito un piccolo tempio con un simulacro di Ercina che teneva in mano l'oca (Pausanias ix. 39. § 2.). apollonia
    1 punto
  28. Dipende se la vendono come BU o semplicemente FDC: se FDC ci sta che abbia segni del rotolino, se BU invece no, non ci sta per niente
    1 punto
  29. siamo sul qSPL (forse anche qualcosina meno) a mio parere (e comunque andrebbe vista in mano per maggior sicurezza) . il qFDC è un' altra cosa come lo SPL+
    1 punto
  30. Allora, sono andato in Banca d'Italia a Milano: lo sportello del cambio monete al momento è aperto al martedì ed al giovedì ma il gentile operatore mi ha detto che comunque le monete commemorative le hanno anche agli altri sportelli per cui, eventualmente, negli altri giorni ci si può rivolgere ad essi.
    1 punto
  31. Buongiorno @Arco. L'esemplare in questione fa parte di una serie commemorativa emessa nel 1957 dal Banco Italo-Venezuelano per ricordare i principali leader (politici e militari) delle nazioni coinvolte nel secondo conflitto mondiale. Tempo fa fu esitata all'asta l'intera serie (asta 37 Bertolami), di cui riporto un'immagine qui di seguito. Tornando all'esemplare in tuo possesso, da quel che sapevo (e da ciò che è riportato sul nostro catalogo), esistono due "varianti", entrambe in oro 900 millesimi e rispettivamente dal peso di 6 gr e 22,3 gr. https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-ME61Y/15 Trovo curioso che sul tuo sia riportato un peso di 30 grammi (per un quantitativo di 27 gr di oro puro). Facendo una rapida ricerca su Internet, non ho trovato altri esemplari di questo peso. Il che potrebbe essere positivo, perché potrebbe trattarsi di una terza variante più rara, o negativo, perché potrebbe non essere stato emesso dal Banco Italo-Venezuelano ma creato da qualcun altro in un secondo momento... Ovviamente, le mie sono soltanto ipotesi. Fossi in te, la porterei da un perito per fargli dare un'occhiata. Vero che il prezzo è determinato al 90% dall'oro di cui è composto ma ho notato che un minimo interesse collezionistico ce l'hanno e spuntano sempre qualcosina in più del mero valore intrinseco (specialmente gli esemplari con Hitler e Mussolini).
    1 punto
  32. 1 punto
  33. Gli Etruschi erano conosciuti nell' antichita' per essere un popolo che poneva le mogli su un piano di parita' con gli uomini , per questa mentalita' aperta e simile alla moderna , gli Etruschi erano molto criticati dai Greci e Romani antichi molto meno disponibili alla parita' con le donne ; le mogli al pari dei mariti partecipavano ai banchetti , erano indipendenti , libere e , stando ai dipinti e sculture , anche molto belle ; mantenevano nel matrimonio anche il proprio prenome mentre ad esempio a Roma le donne repubblicane portavano in dote il solo gentilizio . Questa forte unione matrimoniale tipica del popolo etrusco proseguiva anche nell' aldila' , infatti dipinti tombali e sarcofagi presentano banchetti ai quali partecipano insieme donne e uomini e due famosi sarcofagi hanno in rilevo marito e moglie amorevolmente abbracciati . Il primo sarcofago , quello piu' conosciuto e risalente al VI secolo a. C. , si trova al Museo Nazionale Etrusco di Valle Giulia a Roma , l' altro meno conosciuto perche' purtroppo non e' in Italia bensi in America a Boston , presso il Museo of Fine Arts , e' forse ancor piu' delicato ed espressivo del primo perche' marito e moglie entrambi abbracciati si guardano negli occhi e lei cinge con la mano destra la nuca del marito come per avvicinarlo per un bacio e con la mano sinistra cinge la di lui schiena , in un gesto che probabilmente erano abituati a compiere quando erano in vita . L' amore coniugale oltre la vita . Il sarcofago degli sposi a Roma e il sarcofago degli sposi a Boston
    1 punto
  34. Dei 2 " sarcofagi degli sposi " in terracotta provenienti da Cere, aggiungo il 2^ conservato al Louvre . Del primo, in Roma, una fotografia con note da un vecchio ( 1955 ) libro .
    1 punto
  35. Dobbiamo essere precisi: non è proprio in tal modo. Le donne etrusche avevano certamente libertà che le donne greche e romane potevano solo sognare, ma da qui ad ammettere una parità c'è ne vuole. Un esempio su tutti: in nessuna epigrafe troviamo la parola 'marito di' invece troviamo molto comune l'espressione 'moglie' (puia) di'. Non è un caso: infatti ci si riferiva ad una donna come moglie di XY , quindi si può anche negare una parità. Anche a Sparta, dove le donne avevano tantissimi diritti, erano comunque in stato di subordinazione all'uomo (marito, padre, fratello...). Le donne etrusche possedevano dei beni (anche come proprietarie) e ne potevano disporre, potevano concludere contratti: la tabula Cortoniensis ci conserva l'accordo tra i coniugi Epru , (moglie e marito) e la famiglia dei Cusu. Per approfondire: G.M. Facchetti, Frammenti di diritto privato etrusco, Olschki Ed.
    1 punto
  36. Ciao a tutti, scusate se non ho risposto a vostri interventi ma in questo periodo non ho molto tempo da dedicare al Forum. Il 10 Am lire mono lingua l'ho portato a casa, ottima conservazione etc.etc. Per quanto riguarda la doppia perizia vi rimando a giovedì sera.... Approposito, ho anche una piccola curiosità sulla bollatura delle cedole pontificie , in particolare su quella di Monteleone. A giovedì.
    1 punto
  37. Consiglio la lettura di questo denso riassunto: L’immagine della coppia nella pittura tombale arcaica dell’Etruria di Petra Amann e di questo articoletto: IL MATRIMONIO NELLA CULTURA ETRUSCA. INTERVISTA ALL’ARCHEOLOGA FRANCESCA BIANCO
    1 punto
  38. Concentrato sul dritto, non sono stato attento al rovescio. Effettivamente la legenda del rovescio è TIBI LAVS ET GLORIA, che appartiene a Nicolò Marcello e quindi all'inizio si dovrebbe leggere NI MA... Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  39. Medaglia devozionale ovale (orizzontale), bronzo/ottone, con appendici globulari o piolini a ore 3,6,9,. con tracce di doratura a mercurio, ultimo quarto del XVI sec., probabile produzione romana.- D/ Scena della crocefissione di Gesù tra i due ladroni, ai suoi piedi tre figure, da sx la Madonna, la Maddalena, e S. Giovanni apostolo, ai lati due soldati romani in piedi con lancia. R/ La figura sdraiata con lunghi capelli è Santa Maria Maddalena, rara. Ciao Borgho
    1 punto
  40. Passato ieri sulla baia questo raro tornese del 1642(?)... Complimenti al vincitore...
    1 punto
  41. Quoto in pieno il tuo pensiero!
    1 punto
  42. Invece io non lo ringrazio, visto che ha citofonato mentre ero sul, ehm, trono
    1 punto
  43. L’annerimento è dovuto alla successiva ossidazione della cuprite a tenorite, ossido rameico CuO di colore grigio-nero praticamente insolubile in acqua a 20 °C. La tenorite si scioglie in una soluzione acquosa di acido acetico in quanto si forma l’acetato di rame solubile in acqua. apollonia
    1 punto
  44. Buongiorno a tutti, vi propongo un'interessante videointervista con Luigi Lanfossi, vicepresidente del Museo della Stampa e Stampa d'Arte di Lodi, che ripercorre la storia, le tecniche di stampa ed i materiali impiegati per la realizzazione della cartamoneta nonché le falsificazioni e i dispositivi messi in atto per garantirne la sicurezza e l'autenticità: Di seguito riporto dei video su tecniche e metodi di stampa dimostrative della mostra. Esempio di stampa con torchio di Giovanni Daprà: Stampa con torchio tipografico Koening&Bauer: Stampa litografica con torchio a stella: Ed infine questo bellissimo documentario sull'arte del tipografo di Luca Olivieri: Tutti i video sono prodotti dall'Associazione Italiana dei Musei della Carta e della Stampa, organizzazione privata non profit il cui obiettivo è quello di promuovere e dare visibilità ai musei e alle collezioni riguardanti il patrimonio storico e artistico e culturale delle arti grafiche e della produzione della carta. Grazie e buona visione numys
    1 punto
  45. Dr. Busso Peus Nachfolger > Auction 433 Auction date: 1 November 2022 Lot number: 1158 Price realized: This lot is for sale in an upcoming auction Lot description: Hypoknemidische Lokris Opous Stater 370/360 v. Chr. Kopf der Demeter nach links / Nackter Heros Aias mit korinthischem Helm, Kurzschwert und Schlangenschild, im Feld phrygische Mütze. 3h. Humphris / Delbridge 32a (dies Exemplar); Slg. BCD 14; HGC 989. 12.15 g.; 23,1 mm. Feine Tönung - Hohes Relief und prächtige Reversdarstellung Selten Sehr schön - vorzüglich Minimale Kratzer im Avers Aus der Sammlung eines Provenienz-Enthusiasten. Ex Auktion MMAG Basel 25, 1962, 448 sowie Slg. B. Poindessault und Auktion Burgan, 17.11.2017, 46. Estimate: 2500 EUR
    1 punto
  46. La moneta, con un pedigree di tutto rispetto (ex coll. de Nanteuil: Leu 11, 2020, 41), proviene da una coppia di conii per la quale già Noe schedava appena 6 pezzi (gruppo H, n. 124). La rarità del pezzo è inoltre comprovata dall’assenza di esemplari (almeno a quanto mi risulta) della serie 124 nei ripostigli noti e sul mercato antiquario. La cronologia del gruppo H dopo varie revisioni cronologiche, soprattutto ad opera di Kraay, sembrerebbe potersi fissare nell’ultimo quarto del V secolo, come sembrerebbe indicare anche la legenda nella forma allungata resa con lettere ioniche (almeno per omega in quanto la desinenza, non visibile su alcun esemplare, potrebbe essere sia - che - ). I tondelli presentano un diametro di circa 22-21 mm. Sia i tipi che la legenda (al R/) risultano parzialmente fuori campo su entrambi i lati. Aggiungo qualche ulteriore pezzo del catalogo Noe: London, BM 1896-0703.20 (Noe 124.a: gr. 7,80) Paris, BN, de Luynes 695 (gr. 7,68. Noe 124.e: gr. 6,68) London, BM 1946-0101.584 (Lloyd: gr. 8,03) Erroneamente citato come Lloyd 554 in Noe 125
    1 punto
  47. Grazie a gli amici LAMONETIANI che hanno raccolto l'invito di partecipare alla discusione. 1817 Teatro lirico SAN CARLO di Napoli, La medaglia del 1817, anno che ricorda la ristrutturazione dopo l'incendio dell'Architetto Nicolini come appare nella medaglia. Ricordiamo che il SAN CARLO è il piu antico teatro lirico d'Europa fondato nel 1737. Bronzo, mm. 3,7 circa - Autore BRANDT
    1 punto
  48. buongiorno a tutti, e grazie a chi mi darà consigli. devo conservare fogli manoscritti, non molto vecchi 60/70 anni ma molto importanti per me. Sono scritti su carta con penna a sfera o stilografica. Pensavo di creare delle carpette apposite per tenerle in raccoglitori, ma sono inesperto e quindi chiedo gentilmente consigli. grazie, gabriele
    1 punto
Questa classifica è impostata su Roma/GMT+01:00
×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.