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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/30/22 in tutte le aree

  1. Questa è mia col suo slab di cuoio.
    6 punti
  2. Buona mattinata amici...condivido quest'ultima arrivata, come già scritto ho iniziato da poco a raccogliere questi aquilotti e oggi vi presento questo, anno raro e direi buona conservazione per il tipo di moneta, più che buona...variante con sigla con "d" con stanghetta dritta N.d' O.V. Dritto: FERD. D.G. SIC. REX aquila al centro cinta dalle sigle N.d' 🦅O.V. Rovescio: in cartella ornata VT/COMMO/DIVS/1793 Che ve ne pare? Grazie amici dei pareri. Poi posterò la moneta anche nella discussione "ombrello" dedicata a queste monete...ma sta moneta per me meritava un post suo! Ecco le foto. p.s. sono un pessimo fotografo @Rocco68 hai ragione sai!!
    4 punti
  3. Buonasera a tutti. Che dite... Troveremo falsi d'epoca di Ferdinando II per ogni anno di regno ? Un bel gruppo di Piastre giovanili abilmente falsificate.
    3 punti
  4. Buon pomeriggio a tutti, ciao @magicoin e complimenti per la tua "nuova" Piastra... sono certo che l'hai messa in collezione proprio per "quell'insolito" ricciolo... é pur sempre una variante Per quel che ho potuto constatare, se ne trovano veramente poche con quel ricciolo (unico conio - sempre abbinato al 3 ribattuto). Compreso la tua, ne ho contate solo 5 in un archivio fotografico di oltre 200 piastre del 1834... A mio avviso, una moneta che compare tra il 2 ed il 3% dei casi, potrebbe anche dirsi una variante rara... Comunque, se osserviamo con attenzione le piastre del 1834, ci rendiamo conto che vi sono diversi tipi di ciuffo sulla fronte e credo che siano facilmente riconoscibili almeno questi 5 tipi dell'immagine in allegato... - 1) con il ricciolo tondo ed evidente (R) - 2) con la punta del ciuffo arricciata e chiusa verso sinistra (CC) - 3) con l'estremità del ciuffo aperta e staccata dal resto della capigliatura (CC) - 4) con la punta aperta e rivolta verso l'alto (CC) - 5) con la punta (o doppia punta) completamente aperta verso destra (RR). Spero d'essere stato utile. Lorenzo
    2 punti
  5. L’ho già vista tempo fa….. al massimo può essere una tessera , quindi tutta la manfrina dell’unicità e del conseguente valore, decade, non essendo una moneta. il fatto che abbia un numerale “X” non capisco perché debba farla attribuire ad una produzione etrusca, i romani usavano la x , quindi non vedo differenze… magari è solo il numero del posto o dell’accesso riservato in un teatro o affini.Questo a parte che potrebbe essere una foglia di edera stilizzata Evidentemente , senza evidenze certe, si cerca di vendere le parole più che l’oggetto .
    2 punti
  6. Una dispositiva del collezionista lamonetiano che contrasta la pratica del grading:
    2 punti
  7. Questa è stata l'unica moneta in vita mia che comprai nello Slab in un convegno nel 2014. Lo Slab fu distrutto 20 minuti dopo che ero ritornato a casa
    2 punti
  8. Spesso su questo forum si è discusso sulle monete di Poseidonia, sia incuse che a doppio rilievo, e delle loro specificità sul piano tecnico, tipologico, epigrafico, ecc. Uno dei dibattiti a mio avviso più interessanti - e alquanto vivace - ha riguardato le serie studiate in modo analitico dal Noe (MN V, 1952, 9-19) e successivamente dal Kraay (AMSMG VIII, 1967, 113 ss.), contrassegnate da lettere alfabetiche in successione a cui si affiancherebbe un ulteriore gruppo con simbolo della conchiglia al R/. https://www.lamoneta.it/topic/147371-didrachme-poseidonia-asta-gorny-7-marzo/page/2/#! Esemplificazione delle serie: Serie con successione alfabetica (CNG-Triton XXII, 2019, 59) Serie con conchiglia al R/ (London, BM 1947-0406.49) Prendendo spunto da questa discussione sto portando avanti un riesame di queste emissioni, analizzate per sequenza di conii da L. Brousseau (nella sua tesi consultabile in rete) e basandomi anche sul più recente volume di Cantilena-Carbone (Poseidonia-Paestum e la sua moneta, Paestum 2015) e sul contributo di F. De Luca (Alphabetical numbering and numerical progressions on drachms and Massalia’s small bronze coins, "Omni", 11, 7/2017, 74 ss.). Considerata la rarità di molte serie contrassegnate da lettere alfabetiche, documentate da un unico esemplare, sarei grato a chiunque volesse contribuire con osservazioni sull'argomento e/o attraverso la segnalazione di eventuali pezzi della serie con lettere in proprio possesso (anche tramite MP), che rappresenterebbero un prezioso e valido aiuto per la ricerca. Il lavoro, come ho sempre fatto, verrà inserito nell'antologia numismatica e messo a disposizione di tutti gli utenti , che ringrazio in anticipo.
    1 punto
  9. Un esemplare di statere incuso di Metaponto, a tondello stretto e spesso, con al diritto, come simbolo, una testa di ariete, classificato Noe X n. 225 . Vistosa la " area of flat strike " ai 2 lati su parte del tondello, che 'cancella' a sin. del diritto l' area dell' etnico ed al rovescio parte della spiga . Sarà il 19 Ottobre in vendita CNG 525 al n. 42 . Unisco, dalla rete ( Magna Graecia coins ) un esemplare molto vicino, classificato Noe X n. 226 .
    1 punto
  10. Licinio II, follis, ROMAE AETERNAE, zecca Roma. Arka Diligite iustitiam
    1 punto
  11. Caro Lorenzo, in questa discussione si condividono i falsi d'epoca delle monete e medaglie Napoletane , si discute di falsari , di metodi , di leghe di metalli e di stili, non si fanno certo paragoni con i Grandi Artisti che hai elencato. Qui il tempo lo perde con piacere chi come me Ama questa "collezione parallela" alle monete coeve , e non mi sembra giusto sminuire questo tipo di Collezionismo. Un caro saluto e buona Collezione a tutti.
    1 punto
  12. Grazie per il chiarimento : se compare il marchio "18K", sicuramente il metallo impiegato è l'oro (18 parti di oro e 6 parti di altro metallo, in genere argento, rame e altri) ; oggi invece la misura è calcolata in millesimi per cui compare la scritta 750/1000 ma la lega resta identica, per quanto concerne la quantità dell'oro impiegato. Spesso questo tipo di medaglia viene coniato sia in oro che bronzo e argento, a seconda del prestigio del personaggio a cui vengono concesse : e in genere quelle d'oro sono assai poche. Non ho trovato ancora questa medaglia nei testi che ho consultato : personalmente non l'ho mai vista prima d'ora, ma continuo nelle ricerche per arrivare, con un po' di fortuna, alla identificazione della stessa. Saluti.
    1 punto
  13. NOn posso darti torto anche se noi abbiamo scelto una strada di collezione differente proprio affascinati dal tipo della lupa allattante i gemelli.
    1 punto
  14. Ciao Lorenzo, si fra tutte e 5 la 1834 è l'unica ad essere stata coniata, con conii "copiati" da una Piastra genuina. Ma proprio per questo ha un fascino in più rispetto a quelle ottenute per calco e fusione : c'è tutta l'arte e lo stile del falsario dell'epoca. Riguardo al ritratto inguardabile...guarda questo 🤣
    1 punto
  15. 1 punto
  16. Si, esatto. un solo tipo con decine e decine di varianti. Era per dire: che immensità di monete ha fatto coniare considerando tutti i numerosissimi tipo.
    1 punto
  17. Ciao, sai bene che non so commentare.... mi rifaccio solo gli occhi con delle monete del Regno di Sicilia dove lettere e date sono tutte ben visibili
    1 punto
  18. Gli elastici sono di gomma, le cui caratteristiche meccaniche si possono migliorare con la vulcanizzazione che consiste nel trattamento con lo zolfo. La notevole affinità dell’argento per lo zolfo in condizioni atmosferiche e lo stretto contatto della moneta con l’elastico è verosimilmente la causa del fenomeno. apollonia
    1 punto
  19. Ciao @Rocco68, grazie per averle condivise... secondo me, l'unica "vera" patacca é quella del 1834, un ritratto inguardabile e per questo pare che in molti l'abbiano addentata Mentre tutte le altre piastre sembrano fatte ad arte... dei duplicati quasi perfetti eseguiti con i calchi delle monete originali e sono dei conii abbastanza conosciuti - come la 1831 con il brufolo sulla fronte... ovviamente - a parte il peso - il contorno in incuso si conferma essere stato il vero tallone d'Achille dei falsari... Grazie ancora, Lorenzo
    1 punto
  20. Incuriosito dalla questione ho chiesto lumi ad uno stimato collega. Sembra che all'interno del testo virgiliano l'aggettivo immanis accompagnato dall'enclitica -que venga sempre riferito al sostantivo che segue: I, 428: hic alta theatris fundamenta locant ali immanisque columnas rupibus excidunt X, 318: nec longe Cissea durum immanemque Gyan sternentis agmina clava deiecit leto In base a questi confronti sembrerebbe pertanto preferibile riferire immanis a Gela piuttosto che al fiume.
    1 punto
  21. Ciao Potresti giochicchiare con un giravite a taglio piccolo e cercar piano piano di aprirla. Saluti
    1 punto
  22. Ciao penso che se vuoi aprirla l'unica soluzione sia rompere l'oblo stando attento a non toccare la moneta.Io con una moneta inscatolata feci cosi'e andai bene.
    1 punto
  23. ci vorrebbe @FFF per le 50 lire mignon
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  24. Buongiorno a tutti. A mio modesto avviso diamo troppa importanza alla questione. La moneta deve anzitutto rispondere alle nostre attese in termini di conservazione e prezzo. Cosa faccio se trovo un pezzo che m'interessa a un prezzo onesto ma non riesco a valutarne bene la conservazione? Non lo compro. Un esempio: trovo una moneta del Regno che mi attrae ma è inscatolata nello slab e ciò non mi permette di valutare i "FERT" sul contorno? Cosa faccio? Non la compro e tengo in tasca i soldi in vista di altre opportunità... Se mai dovessi un giorno trovarmi a trattare monete da decine di migliaia di euro (non credo...😌) o le c.d. "monete chiave" di ciascuna monetazione pretenderò dalla mia controparte di poter "prendere in mano" la moneta e, in caso di rifiuto, considererei conclusa la trattativa. Troppo semplice? Forse si, ma a volte occorre andar giù piatti... Personalmente di quello che scrivono i sedicenti "esperti" e delle scatolette poco m'importa ... Preferisco trovare una moneta con la perizia di un Tevere, di un Rossi, di un Varesi e di altri che conoscete meglio di me .... Un saluto e a presto.
    1 punto
  25. Ciao! Grazie della segnalazione; personalmente credo che in ambito monetale le N rovesciate siano frutto di un errore di chi preparava i conii. Sappiamo che la composizione delle legende sui conii doveva essere cosituita da lettere poste in "negativo", così che all'atto della coniazione del tondello il risultato fosse una legenda corretta. Qui potrebbe stare l'inghippo; errore dell'operaio nel disporre la lettera; peraltro sappiamo che non c'è solo la lettera "N" a soffrire di questa "particolarità", ma si sono viste altre lettere poste al contrario, come ad esempio le "D", "B" .... Non possiamo poi escludere l'uso di lettere capovolte e/o ruotate quando queste erano le più simili a quelle corrette e non immediatamente disponibili per qualche problema. L'operaio, pressato magari dalla urgenza e che non poteva attendere la creazione del punzone rappresentante la lettera corretta, si arrangiava usando il punzone della lettera più simile a disposizione. saluti luciano
    1 punto
  26. Spedizione rapida quest'anno: finalmente arrivato il trittico dei 2€ cc FS (avevo ovviamente fatto un unico ordine ad inizio anno, ed hanno spedito subito dopo l'emissione della moneta Erasmus)
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  27. a Gubbio c'è il Museo comunale: https://www.comune.gubbio.pg.it/musei-e-biblioteche/museo-civico-di-palazzo-dei-consoli/, di cui la nota pubblicazione: https://www.regione.umbria.it/cultura/catalogo-regionale-dei-beni-culturali-dell-umbria/pubblicazioni/-/asset_publisher/tlq6AxqqQkxk/content/24-museo-comunale-di-gubbio-monete?read_more=true in questo periodo c'è una mostra curata da Cavicchi (Eugubium): https://www.cronacanumismatica.com/federico-da-montefeltro-e-gubbio-la-mostra-le-monete-le-medaglie/ quanto alla Zecca non ne so molto, ho trovato questo: https://fondoambiente.it/luoghi/palazzo-ranghiasci
    1 punto
  28. 1 punto
  29. @chievolan Slab in cuoio forever!!! 🤩
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  30. Negli US yes…anche se occorrerebbe verificare cosa s’intenda per ‘rare’ e quindi magari non includa ‘tutte’ le transazioni.. ma al di fuori degli USA il mercato delle card e’ - mutuando Brett Easton Ellis - “less than zero” 😄 mentre quello numismatico ( per il quale non ci sono statistiche per i volumi Europa e Asia) risulta ben altra cosa. Forse comunque il mercato delle card overall e’ ancora piu’ grande di quello complessivo delle monete - che pero’ stravincono in termini culturali ( pubblicazioni, biblioteche, musei, insegnamenti etc).. della serie … non esistono solo i soldi…🤑
    1 punto
  31. Col rispetto dovuto a chi esprime coraggiosamente un'opinione contro corrente, lascio una dedica a palanchino:
    1 punto
  32. @miza se l'annata della moneta è comune e ti fidi di me senza rabbrividire ( 😆 ) prova a fare questo: mettila in un bicchiere di plastica e sommergila con lo Smac Gel Bagno per 10 minuti. Risciacqua e asciuga con la carta da cucina. Lo smac non lucida, riporta le monete allo "stato iniziale" quando si forma la patina o nei casi di monete Fdc che si sono scurite (es Bronzo) Questa è una mia moneta "Smacchizzata" ed è risultata perfettamente identica a quelle non trattate
    1 punto
  33. Sì, diciamo che il mio discorso voleva soltanto mostrare un esempio limite in cui lo slab può anche impattare negativamente nella fase di vendita di una moneta. Ad ogni modo, se mi è concesso, vorrei mettere un attimo in secondo piano il discorso commerciale (che mi pare sia l’unico per cui lo slab sia stato creato e si sia diffuso così tanto), per concentrarmi invece sul significato più alto del termine “numismatica”. Quest’ultima è la disciplina scientifica che ha per oggetto lo studio della moneta in tutte le sue caratteristiche tecniche e dal punto di vista storico, culturale, sociale ed economico. Ebbene, lo slab è un fattore fortemente limitante in quanto impedisce uno studio completo e a 360 gradi della moneta per i motivi già esposti (visione del bordo e contorno, riscontro del peso, ecc.). Perciò, dal mio punto di vista, lo slab è uno strumento anti-numismatico.
    1 punto
  34. Dalla foto mi sembra strano che sia stato l'elastico, però posso dire che anch'io avevo legato con un elastico delle monete euro in bustine e devo dire che le ho aperte e con uno straccetto unto ho pulito l'alone che aveva lasciato sulla moneta, però una cosa da poco.
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  35. Se ne parla poco ma è’ giusto anche ricordarlo … Dall’ 11 al 16 settembre 2022 si è svolto a Varsavia il XVI Congresso Internazionale di Numismatica di Varsavia. Come sapete l’Accademia Italiana di Studi Numismatici con il sostegno economico di diversi soggetti ha contribuito a tale manifestazione di straordinaria portata internazionale con l’istituzione di sei borse per favorire la partecipazione di altrettanti studiosi all’evento.
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  36. In una prossima asta un Lorenzo Tiepolo è slabbato come Iacopo Tiepolo da un esperto (???) di NGC. E gli ignoranti saremmo noi? Arka Diligite iustitiam
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  37. Ciao @palanchino, tutto quanto si é detto in questa discussione potrà anche mettere in evidenza il livello di ignoranza di noi italiani in materia di slab e farti sorridere. Meglio per tutti noi, visto che sei un tecnico e quindi un addetto ai lavori, sarebbe stata la spiegazione del tuo punto di vista. Che io non ho capito. Che ne pensi 🙂? ANTONIO
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  38. Tipo questa? RPC III, 3031A (ox.ac.uk)
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  39. In effetti, un elestico non degenera in un paio di mesi. Bisogna vedere di che materiale è fatta la bustina, che non sia la bustina il problema, o meglio che l'elastico, pressando la moneta, abbia trasferito delle "sostanze" dalla bustina alla moneta.
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  40. Ciao, la moneta ha svolto egregiamente il suo compito, e da quello che si riesce a vedere non dovrebbe trattarsi di un denario ma di una dracma di Traiano con la Vittoria raffigurata sul rovescio. Attendiamo altri pareri a tal proposito 🙂 ANTONIO
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  41. Questo mi ha ricordato un mio amico che, udita questa frase ad un convegno, fece al commerciante a voce alta: ''No!!! Proprio a me? No!!! Ma dai, non ci credo... Proprio perchè sono io???'' Credo che quel commerciante non abbia più usato quell'espressione. Arka Diligite iustitiam
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  42. Medaglia devozionale ovale, bronzo/ottone, seconda metà del XVII sec., probabile produzione romana - D/ Volto di Gesù verso sx con corona di spine e capo raggiato, anepigrafe. R/ Capo raggiato e velato della Madonna (addolorata) rivolto a sx, anepigrafe. Ciao Borgho
    1 punto
  43. https://www.panorama-numismatico.com/una-decorazione-al-merito-militare-della-serenissima-repubblica-di-venezia/ Una decorazione al merito militare della Serenissima Repubblica di Venezia Foto tratta da P. Voltolina, La storia di Venezia attraverso le medaglie, Volume II, Venezia 1998 pag. 188, n. 1017. di Elio Concetti DA UN VECCHISSIMO LISTINO DELLA DITTA MORCHIO & MAJER ECCO UNA ECCEZIONALE DECORAZIONE A NOME DEL DOGE VENEZIANO NICOLO’ SAGREDO. Per numerosi collezionisti numismatici il periodo attuale è colmo di incertezze, di delusioni e di amare sorprese causate da molti fattori che hanno sconvolto il mercato, anche se qualcuno afferma che il mercato è cambiato perché si è adeguato ai tempi, ma ciò ha provocato l’isolamento di molti collezionisti e noi, pur continuando ad avere un occhio rivolto verso il pianeta numismatico, ci siamo posti “in sonno” e ci dedichiamo a rivedere vecchi listini e cataloghi d’asta di un tempo ed a ripassare alcuni testi che avevamo accantonato. È stato come ritornare alle origini. In un listino di monete in vendita abbiamo rivisto un esemplare che riteniamo interessante. Si tratta di una decorazione battuta a Venezia durante il dogato di Nicolò Sagredo. Occorre premettere che tale doge nacque l’8 dicembre 1606 e morì il 14 agosto 1676. Assunse la suprema carica della Serenissima il 6 febbraio 1675 e non poté esprimere in pieno le proprie qualità. In precedenza però si segnalò, facendosi onore come ambasciatore della Repubblica a Madrid, dove riuscì a farsi apprezzare dagli uomini di governo spagnoli, sempre diffidenti nei confronti di Venezia. Fu anche inviato a Roma come legato ordinario e vi ritornò ben quattro volte quale legato straordinario. Come diplomatico svolse una intensa attività esplicata con abilità ed accortezza. Della sua opera si conoscono diverse relazioni che ancora oggi sono fonte di notizie e oggetto di studio. Non pensò a sposarsi; del reato non era una gran figura di uomo: Di curva statura e piccola, bianco di volto e di crine. (C. Rendina, I dogi, storia e segreti, Newton Compton, Roma 1984). Dopo la sua elezione trovò lo Stato in una situazione finanziaria disastrosa e un diffuso lassismo a motivo della sfortunata guerra contro i Turchi per la difesa di Candia. Vi è da dire però che la decadenza militare e politica di Venezia ebbe inizio in tale periodo e riteniamo che una delle cause, se non la più importante, dello scadimento della floridezza di cui Venezia aveva goduto per secoli, sia da ricercare nel fatto che i nobili non si impegnavano più nelle imprese commerciali e armatoriali che un tempo erano da loro svolte con successo e orgoglio. I nobili impegnati in attività lavorative erano persino derisi, ma c’è da precisare che le ricchezze delle famiglie nobili e il benessere di gran parte della popolazione, provenivano proprio da quella operosità così ingiustamente schernita, come riferisce anche lo storico Alvise Zorzi nel suo volume La Repubblica del Leone.Storia di Venezia, Rusconi, Milano 1980). Al riguardo il testo riporta che anche il doge Nicolò Sagredo fu fatto oggetto di critiche in quanto la sua famiglia era dedita al commercio del legname che, tra l’altro, a Venezia era uno dei traffici più redditizi. La storia registra un fatto curioso sul conto di questo doge che, appena eletto, venne posto nel “pozzetto”, come richiedeva la consuetudine, e portato in processione in piazza per essere mostrato al popolo, ma anche perché potesse gettare alla folla manciate di monete. Un popolano per poter facilmente prendere un maggior numero di monete si munì di un bastone dotato una piccola rete, ma nello sporgere il bastone verso l’eletto lo colpì al capo facendogli cadere il corno dogale (G. Benzoni, I Dogi, Electa, Milano 1982). Il doge in processione. Di questo doge, come abbiamo già accennato, vogliamo illustrare una rarissima decorazione che riteniamo di grande valore storico, riportata in un listino di vendita nei primi anni del secolo scorso. Si tratta secondo il compilatore del listino di una “decorazione di S. Marco”, in oro, del peso di 14,5 grammi e del diametro di 30 mm. È dotata di appiccagnolo originale. Nel centro del diritto troviamo, su tre righe, entro un cerchio perlinato, la scritta: senatvs / consvlto/ 1675. Al margine leggiamo: nicolavs sagredo dvx. Nel rovescio vi è la solita presentazione iconografica dell’emblema di S. Marco, il leone alato, con aureola che con una zampa regge il Vangelo aperto. Su tale decorazione spiccano i tradizionali schemi della monetazione veneziana impostata, di solito, su una ripetitiva arte incisoria, tanto vero che questo singolare pezzo, a prima vista, potrebbe essere scambiato per una osella. Nel listino1 il pezzo è accompagnato dalla seguente nota: L’origine dall’unico ordine cavalleresco della Repubblica Veneta – il Cavalierato di S. Marco – è remotissima e veniva conferito per meriti militari dal Doge e suo Consiglio Minore a personaggi dello Stato Veneto anche se non appartenenti alla nobiltà. Nel 1675 due soli personaggi furono insigniti di tale onorificenza un certo Pace o Pace Andrea nobile della Dalmazia Colonnello, con ducale decreto 9 ottobre per meriti militari. Molti furono i personaggi insigniti di tanta onorificenza ma a noi non giunsero che tre sole decorazioni. Una del doge Pietro Grimani concessa a certo Ivanovich, attualmente posseduta dal Civico Museo Correr, una seconda del Doge Giov. II Correr riportato nel catalogo n° 13 Morchio & Majer del 1° luglio 1897 al n. 3773 e questa che presento ai sigg. Amatori. L’esemplare venne valutato 2.000 lire. Somma davvero elevata specie se si considera che allora uno zecchino veneziano, in ottima conservazione, si poteva acquistare per circa 25 lire; uno splendido aureo di Galba, pure in ottima conservazione, per circa 130 lire e un mezzo testone di Francesco II Gonzaga con al diritto il ritratto con berretto ed al rovescio la Pisside per sole 40 lire. Un pezzo così raro e importante non poteva sfuggire a chi allora si occupava di monete o di medaglie ed in effetti la decorazione venne acquistata, prima ancora che il listino venisse distribuito, dal noto studioso numismatico Aldo Jesurum di cui ricordiamo il famoso testo sulle oselle. Poiché nella nota apparsa nel listino è citato il Minor Consiglio riteniamo di dover ricordare che i 6 componenti di tale organismo potevano sostituire il doge in molte funzioni. Piazza San Marco in un quadro del Canaletto. L’esemplare in questione reca al diritto la dicitura senatvs consvlto e ciò conferma che anche il Senato ha avuto a che vedere con la concessione della decorazione. E qui è proprio il caso di affermare che il doge di Venezia poteva fare tutto quello che decidevano i Consigli della Serenissima Repubblica.
    1 punto
  44. Medaglia devozionale agostiniana, bronzo/ottone, del XVIII sec., possibile produzione spagnola- D/ La Sacra Famiglia , S. Giuseppe con Gesù Bambino raggiato e Maria.- R/ S. Tommaso da Villanova vescovo (di Valencia), in piedi nell'atto di distribuire l'elemosina ai poveri e indigenti, non comune. Ciao Borgho
    1 punto
  45. Dico pure la mia sapendo che è un punto di vista fin troppo romantico. Per me le monete sono, in primis, oggetti archeologici che hanno non solo una storia scientifica ma una storia "umana", di vita. Qualcuno ha preparato un tondello, qualcun'altro l'ha scaldato, poi battuto (parlo delle antiche). Ma non solo. Le monete sono passate di mano in mano di gente comune, di soldati, di commercianti, di schiavi e prostitute. Anche quelle che quasi non hanno circolato sono state riposte da qualcuno in un contenitore poi nascosto per qualche motivo. Basterebbe solo questo per farci correre la fantasia a quali eventi abbiano indotto ad una tale azione. Per me, ex archeologo, che ne ha scavate tante (tutti scavi scientifici, ovviamente), un obbrobrio illeggibile ed incrostato trovato in una ciotolina posta a misero corredo di una fanciulla morta 2200 anni fa in età estremamente giovane con il bimbo che portava in grembo da un'emozione di molto superiore ad un aureo in vetrina. (si, sono conscio dei miei problemi) E poi... come è possibile leggere la moneta correttamente, studiarla, vederne tutti i particolari se non in mano con il lentino? E pesarla? e catalogarla (visto le catalogazioni che fanno certe case d'asta)? Penso che le monete siano da rispettare. Tutte. Ma questo non significa seppellirle in bare di plastica per farne dei meri investimenti impersonali e quasi intangibili. Tanto vale riempire un wallet di bitcoin.
    1 punto
  46. Ciao, una moneta che farà storcere il naso a molti che la guarderanno.. Che dire a me piace e quelle incrostazioni di cuprite sono come le rughe di una bella donna avanti con l'età, che mettono in risalto tutto il fascino del tempo che è trascorso. Ha anche la provenienza da una collezione conosciuta quindi anche il collezionista apprezzava tali monete. Che dire..... Bene? ANTONIO
    1 punto
  47. Comincio anch'io postando alcune tipologie viste nelle aste recenti :
    1 punto
  48. Cari Lamonetiani, oggi voglio presentarvi quest'errore di conio citato solo dall'ATTARDI nel suo "Prove-varianti-errori-falsi nelle monete dei Savoia" Vol. I (1831-1900). Si tratta di uno Scudo sul cui bordo una rosetta in sovrappiù (cioè oltre a quelle che sono ai lati dei nodi) è andata a frapporsi fra le lettere "R" e "T" di un FERT. È una moneta in alta conservazione, a mio avviso, superiore allo SPL (massima conservazione presa in considerazione dal citato volume). In effetti, anche nella perizia è citata una valutazione superiore: voi che ne pensate? È gradito un vostro parere. Ringrazio sin d'ora chi vorrà intervenire.
    1 punto
  49. Taglio: 2 Euro CC Nazione: Monaco Anno: 2007 Tiratura: 20.000 (???) Conservazione: ??? Città: Nettuno (RM)
    1 punto
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