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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/22/22 in tutte le aree

  1. Vasi straordinari emergono da una tomba etrusca. Sulle ceramiche anche immagini della guerra di Troia Una notevole scoperta archeologica è stata compiuta a Norchia, Comune in provincia di Viterbo, come ha annunciato la Soprintendenza Archeologia Belle Arti Paesaggio Etruria Meridionale. In una delle tombe sottoposte in queste settimana a scavi archeologici, è stato recuperato un corredo funebre di straordinaria qualità storico-artistica. “Il settore della tomba Lattanzi di Norchia è oggetto di un progetto di ricerca iniziato nel 2020, sotto la forma di una collaborazione tra Soprintendenza, l’Esercito Italiano tramite il Comando Militare della Capitale e CNRS/École normale supérieure de Paris, titolare di una concessione di scavo triennale sul sito dal 2022. – spiega la Soprintendenza – I lavori sono stati finanziati dall’UMR 8646 del CNRS (Paris), dall’École normale supérieure (Paris), dalla fondazione ARPAMED (Paris) e dalla fondazione Rovati (Milano)”. “La campagna di scavo eseguita nel corso dell’estate 2022 – dicono gli archeologi della Soprintendenza – si è concentrata sul gruppo di tombe minori, di cui 4 sono state finora indagate. Tutte oggetto di depredazioni realizzate, almeno per ultimo, nel corso del secolo scorso. Le tombe 2, 4 del tipo a camera e semidado e 8 del tipo a spina di pesce hanno restituito pochissimo materiale archeologico, mentre, nel caso della tomba 3, a semidado, i tombaroli non hanno portato a termine il loro lavoro”. “In quest’ultima sono emersi vari frammenti ceramici di skyphoi, grandi vasi da banchetto etruschi con decorazione a figure rosse; due kylikes figurate del Gruppo Sokra con decorazione sovradipinta in rosso, esoprattutto uno stamnos etrusco a figure rosse integro”. “Si tratta – prosegue la Soprintendenza dell’Etruria meridionale – di uno dei grandi vasi da banchetto aristocratico a figure rosse del cosiddetto Gruppo dell’Imbuto. Però, a differenza di tutti gli altri, che di solito hanno solo uno o due personaggi su ogni lato, qui ve ne sono cinque, tutti impegnati nella guerra di Troia, e identificabili grazie ad iscrizioni etrusche sovradipinte: Achille, Aiace, Troilo e una figura armata, femminile, a cavallo, forse Polissena. La scena sembra rappresentare l’uccisione di Troilo da parte di Achille, con due righe in etrusco a commentarla. Lo sfondo è a motivi vegetali sovradipinti. Questo a ribadire l’eccezionalità di tale stamnos, per la ricchezza iconografica e delle epigrafi, assenti negli altri vasi dello stesso tipo. Il restauro e la pulizia di tutta la superficie del vaso forniranno in seguito dettagli importanti in merito. Così come successive indagini scientifiche porteranno ad individuare il suo contenuto, forse vino, grazie alle tracce presenti”. “Il rinvenimento di tale vaso permette di ricostruire oggi nuove e importanti pagine della nostra storia di questo territorio, in passato devastato dall’azione sconsiderata dei clandestini. Confidiamo, appena conclusi i lavori di restauro, di presentare questa importantissima scoperta ad un più ampio pubblico”. https://www.stilearte.it/vasi-straordinari-emergono-da-una-tomba-etrusca-sulle-ceramiche-anche-immagini-della-guerra-di-troia/
    2 punti
  2. Ciao @Litra68, tondello tutto crepato per questo minuscolo Tre Cavalli coniato a martello di cui si notano solo le sigle dietro il busto e il simbolo F del coniatore, ma in compenso ha un bel ritratto di Carlo II
    2 punti
  3. Il 5 settembre ho inviato una mail all'indirizzo indicato fra i contatti della fondazione BAM. Mi hanno subito comunicato di aver inoltrato la richiesta al competente ufficio di banca MPS... da allora il nulla... restiamo in attesa... Mario
    2 punti
  4. Intervento interessante amico cinese😊 non sempre il traduttore aiuta a rendere perfettamente comorensibile il suo pensiero ma il contesto e’ a grandi linee chiaro. concordo che per la particolare categoria di monete che lei colleziona gli ‘slabs’ possano essere importanti. E sicuramente molto di piu’ rispetto a collezionisti di monete antiche e classiche per i quali gli ‘hairlines’ non hanno alcun senso e una patina , per il bronzo e l’argento ( l’oro non ha patina) puo’ essere anche molto piu’ importante d dare valore alla monete anche rispetto ad un grado o due in meno di conservazione. per questo ho chiarito sopra che il mio discorso di poco valore per gli slabs si applicava essenzialmente alle monete pre-1800. ben venga quindi il suo punto di vista e in particolare la sua partecipazione al ns forum di discussione tanto piu’ apprezzati quanto cosi interessanti per la distanza e il diverso profilo culturale👏🏽
    2 punti
  5. In effetti, le monete che devo acquistare (monete di Napoleone) non si trovano affatto nel mercato fisico cinese. Nel corso di dieci anni ho provato più volte su Internet ad acquistare monete non incapsulate all'estero (Italia, Francia, Germania, Regno Unito, Stati Uniti...ecc), ma sfortunatamente la maggior parte delle monete non soddisfaceva la descrizione del venditore o la loro garanzia stato, che è comune e preoccupante. Posso capire che potrebbero avere diverse definizioni di condizione, come prestare maggiore attenzione allo stato generale della moneta ad occhio nudo, piuttosto che alle "hairlines" sulla moneta. Ma anche le "hairlines" fanno parte della condizione e le monete che non sono state indossate sono sempre migliori di quelle che sono state indossate. Daremo il corrispondente entusiasmo e premi per le migliori monete. Ma se non sono all'altezza del loro nome, possono sentirsi ingannati. Immagino che non tutti coloro che scelgono "slabs" siano speculatori, dal momento che molti famosi collezionisti possiedono "slabs". Vorrei condividere anche un'altra situazione nel controverso mercato cinese: i compratori possono chiedere ai venditori di fotografare lo stato reale delle monete senza alcuna esitazione, in modo che eventuali difetti non possano essere nascosti. Gli acquirenti decideranno se acquistare o meno in base alla loro accettazione. Sulle piattaforme cinesi "XIAN YU" e "TAO BAO", la maggior parte dei commercianti di valuta professionisti può rispettare l'integrità. Questo non è diverso dall'Europa e dagli Stati Uniti. Ma le monete di cui ho bisogno non sono su di esso, quindi posso acquistarle solo su piattaforme estere. Ma per i venditori stranieri, questo requisito è ovviamente un'"offensiva", che suona come una domanda e un'umiliazione dell'integrità del venditore. E anche se il venditore gira il video, è per lo più sfocato. Quindi è più significativo fidarsi dell'integrità del venditore. Ora capisco quello che dicono tutti: gli amanti delle monete italiane insistono sulla tradizione del collezionismo, l'hobby, la comodità della ricerca. La preoccupazione di fondo è che lo spazio di raccolta sarà costantemente schiacciato da "slabs", perché quando l'etica del mondo del collezionismo diventa una moneta "perfetta" ciecamente rispettata, la maggior parte delle persone diventerà desiderosa di un rapido successo, che è bello ma non molto alto Le monete frazionarie sono state respinte. Tuttavia, per i collezionisti in paesi come gli Stati Uniti e l'Asia al di fuori dell'Europa, sono particolarmente preoccupati per i requisiti di qualità della nuova era: i requisiti per la finitura superficiale delle monete. Se le monete non incapsulate sono sempre deludenti, le "slabs" sono la strada da percorrere. Dal momento che sostengo la mia posizione liberale, tutto ciò che posso dire è che entrambi hanno vantaggi e svantaggi distinti. Prima del 2010 (probabilmente) non esisteva alcuna differenza sostanziale tra il mercato cinese e il mercato italiano. E a volte italiani e cinesi hanno personalità simili (gli italiani sono chiamati "cinesi europei" in Cina). Questo mi porta ad alcune associazioni interessanti. La mia affermazione non è per confutare nulla, ma per condividere un altro punto di vista.
    2 punti
  6. Una usanza del popolo Napoletano era quella di trasformare in "coppino" portafortuna le monete in rame : un bel Tornese con questa particolarità 😊
    2 punti
  7. Tutti noi nel frugare le ciotole nei nostri amati mercatini ci siamo spesso imbattuti in monetine con l'effige della Regina Elisabetta II provenienti dai più disparati angoli del globo. Canada, Australia, Nuova Zelanda e poi mete via via più esotiche come ad esempio le Bahamas, il Belize, la Southern Rhodesia.. Pochi regnanti, nella storia dell'uomo, hanno visto circolare la propria immagine in così numerosi paesi del mondo e per un periodo di tempo tanto lungo. Pertanto, attraverso questa discussione mi piacerebbe vedere una carrellata di queste monete; mi sembra un bel modo per ricordare la sovrana appena scomparsa e per fare un giro virtuale intorno al globo. Uniche regole: le monete postate devono far parte della vostra collezione e devono presentare l'effige della Regina Elisabetta II..poi se volete aggiungere una breve descrizione ancora meglio...?
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  8. In una passata asta inglese mi sono fatto tentare ed ho fatto un'offerta a questa moneta, non avevo ancora comprato nulla dopo la Brexit, e difficilmente farò ancora offerte extra UE, troppe lungaggini e troppa burocrazia, comunque la moneta è arrivata e voglio condividerla... Si tratta come dal titolo della discussione di un Testone di Carlo Il del II tipo per la zecca di Bourg, con le sigle BB di Benedetto Bacod. Uno dei Testoni più facili da reperire, probabilmente il più comune, ma rimane comunque una bella moneta da tenere in mano... 9,00 gr. giusti di vecchio argento, erano coniati a una bontà dai 10,7 ai 11,8 denari. Questo esemplare ha, ovviamente, molti difetti, graffi nel campo, una discreta usura al diritto, non è certamente un esemplare dei più belli che ho avuto la fortuna di vedere, ma ha, per me, sempre il fascino di queste monete col ritratto rinascimentali. Poi ovviamente una conservazione migliore avrebbe alzato di non poco il prezzo... In fondo io mi accontento di queste conservazioni, poi c'è sempre tempo per migliorare...
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  9. Buongiorno a tutti, ho avuto la fortuna di ricevere in eredità una piccola collezione di monete, grazie a questo mi sto appassionando a questo bellissimo mondo. Tra queste c'è anche un 5 lire del 1813 di Gioacchino Napoleone. A vostro parere la moneta è autentica? Quale potrebbe essere il suo valore? Ho notato che vicino alla data non presenta il punto come il resto dei 5 lire che si trovano. Si tratta di una variante? Grazie per il vostro aiuto
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  10. Peso calante, fattura e stile, taglio senza motto...
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  11. Carlo II di Spagna detto: "lo stregato"... Grano del 1678 ,simbolo B,dal tondello irregolare...
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  12. Si tratta di un problema tecnico generale che impedisce l’apertura di una nuova discussione in qualsiasi sezione dovuto alla sostituzione del server. Bisogna aver pazienza finchè sarà risolto. apollonia
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  13. Pensavo ti fosse stato spiegato, in altra discussione e in pvt, i motivi per cui, a volte, si è COSTRETTI a chiudere alcune discussioni. Spiace che non sia ancora chiaro. Posso assicurarti che come staff non abbiamo mai parlato di questo, chi scrive ha le sue opinioni, ma non conosce quelle dei colleghi del CdC. E anche questo ti era stato spiegato, e anche questo, mi pare, non è stato compreso. Questa è la cosa più sensata che hai scritto in tutta la discussione
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  14. Buon pomeriggio. Dove siete persone? Sono stato a lungo preoccupato per la strana mancanza di argomenti che discutono delle uniche opere d'arte e di cultura italiane. Ad eccezione di un paio di argomenti sulla teriaca e sulla stampa dei documenti pontifici, sembra che i numismatici italiani non siano per niente interessati alle porcellane di Capodimonte, micro mosaici, vetro di Venezia, ricamo e trama in papale stola. Un'eccezione, forse, è il tema dei medaglioni cattolici. E 'molto strano. In altri paesi, i numismatici raccolgono monete e (ad esempio le persone che ho visto ) vetrate in Inghilterra, porcellane e icone russe in Russia, bronzo viennese in Austria, dischi di grammofoni in Polonia, manifesti di gare degli anni '20 in Francia. E tutto questo va di pari passo con la moneta come cultura e parte della storia. Non sto parlando di gioielli italiani, è solo un miracolo. E queste discussioni si svolgono sui siti web dei numismatici. Solo al forum italiano i numismatici sono più interessati a Putin, al Caucaso, a Erdogan. Mi chiedo davvero PERCHE'?
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  15. Non ti ha soddisfatto la conferma che hai avuto al post #99 ?
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  16. Lo stile del protome a pare mio è alquanto "moderno"...piuttosto che celtico. Le uniche monete celtiche con protome di cavallo che mi vengono in mente sono quelle dei Cavares. Saluti
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  17. Buongiorno a tutti, mi dispiace @Litra68 ma venerdi non riuscirò ad esserci ma farò un salto sabato, penso dopo pranzo. Mi raccomando pesca bene nelle ciotole e mantieni alta la tradizione
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  18. Ci scusiamo per i problemi tecnici che ci sono in queste ore, ma è stato sostituito il server e sono in corso tutte le ottimizzazioni del caso.
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  19. Dopo che questo argomento interessante si è diffuso intorno a noi, ho pensato molto. Ma francamente, non ho intenzione di esprimere alcuna opinione personale. Una volta ho detto a un mio collega, se hai qualche problema, vai al mare e ascolta il rumore delle onde, il mare può farti dimenticare tutto.
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  20. Su questo non c’è alcun dubbio Oppiano 😆😊 il collezionista guarda le monete l’investitore .. i soldi Monete e soldi possono essere sinonimi - ma in questo caso la differenza semantica e’ grande come l’oceano 😁
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  21. Oppiano ci sono collezionisti veri che non vogliono scatolette punto. un bravo collezionista poi conosce - o almeno dovrebbe - le monete che colleziona e con l’esperienza saper distinguere il buono dal malo. per i casi piu difficili il bravo collezionista sa a chi rivolgersi per pareri d consigli. lo slab allontana il vero collezionista dall’oggetto della sua passione : la moneta nuda e cruda che puo’ rigirare tra le mani e ammirare nel suo aspetto piu autentico fatto anche di valori tattili, colore, patina e materialità. a chi servono veramente gli slab ? ai principianti per evitargli errori grossolani ? Da quanto sopra riportato nemmeno a questo. servono agli investitori che devono standardizzare/parametrizzare i loro acquisti ai mercanti meno bravi e piu venali agli inscatolatori per portare avanti il business che si sono inventati ai collezionisti degni di questo nome non servono slab..
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  22. Spostato in Identificazioni, e aggiunto "romana" al titolo per attirare l'attenzione degli esperti.
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  23. Taglio: 50 Cent Nazione: Andorra Anno: 2021 Tiratura: 600.000 Condizioni: BB Città: Baselga di Piné (TN)
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  24. Taglio: 1 Euro Nazione: Monaco Anno: 2002 Tiratura: 472.500 Condizioni: BB Città: Baselga di Piné (TN)
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  25. @numa numa a me non risulta che la sigillatura dei diamanti sia in declino, anzi proprio il contrario! Gli Istituti di certificazione (perchè tali sono) non hanno alcun interesse a dare gradi di qualità non corrispondenti al vero. Tali Istituti sono GIA, HRD, IGI (Anversa), IGI (Italia) che non commercializzano. Poi ci sono commercianti che sono anche Gemmologi e sigillano in proprio e allora lì tutto può succedere. Ma ci sono anche Gemmologi non commercianti, come il sottoscritto, che operiamo come gli Istituti. Quello che succede in campo numismatico nostrano, secondo il sottoscritto, è tutto da rivedere e normare. I tanto biasimati americani hanno creato una scala di valutazione (Sheldon) con le caratteristiche per ogni grado che tutti i certificatori utilizzano e quindi parlano tutti la stessa lingua e soprattutto esaminano tutti con uno standard strumentale. Io ai Convegni a cui ho partecipato ho notato che i nostri Periti-Commercianti spesso, molto spesso utilizzano una lente 10X! Con tale ingrandimento non esiste più il FDC, perchè ogni tondello comunque presenta dei piccoli segni visibili a quel livello di ingrandimento. Le monete vanno esaminate a occhio nudo, prima e poi al max a 4/5X, come fanno i graders USA. E' per questo che da noi succede che la stessa moneta esaminata da tre periti, riceve tre gradi diversi, perchè ognuno di loro si è creato un proprio modus operandi per la gradazione, spesso pro domo sua (purtroppo!) Lo slab è nato come risultato finale di un processo di certificazione di qualità, per proteggere monete in alta/altissima conservazione e di valore elevato, sicure per maneggiamento, trasporto ecc. (pensate ad un 50 Lire 1854, lo fareste maneggiare senza protezione?). Quindi piaccia o no questa sarà la strada che oramai si è aperta anche in Europa, e d'altronde una moneta slabbata sarà accettata in qualunque paese del mondo, cosa che non accade per le "bullette nostrane", che mi sono sempre rifiutato di usare. Comunque per me rimane il principio che chi vende non deve periziare e chi perizia non deve vendere!
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  26. Grazie per l’interessante spunto di ricerca Dracma. Sperando di non scrivere troppe inesattezze: Mi sono chiesto quanto comune il fenomeno della suberatura potesse essere tra le emissioni incuse della Magna Grecia dato che mi pare un procedimento assai complesso ed ambizioso per un falsario, perciò ho cercato tra le aste degli ultimi anni. Non mi pare, apparentemente, frequente: ho potuto al momento individuare sette esemplari con queste caratteristiche riferibili al periodo in cui tali emissioni presentavano un tondello largo e di conseguenza alquanto sottile, più quattro ulteriori pezzi per Crotone delle serie successive con tondello più stretto e spesso, di questi ultimi aggiungo solo i passaggi in asta. Per eventuali riferimenti ai suberati nella monetazione incusa del sud Italia mi rimetto alla tua competenza. Per Metaponto: Statere Ex CNG eAuction 391/43, grammi 6,67. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=329599 Statere Ex CNG 111/20 (tracce della suberatura visibili sotto ingrandimento) ed ex CNG 109/9 (suberatura non notata), grammi 6,43. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=380842 https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=365009 Per Sibari: Dracma Ex Bertolami eAuction 38/111, grammi 2,57, un buon peso quindi se corretto. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1761&lot=111 Per Crotone: Statere ex CNG eAuction 436/35, ex M&M Deutschland 44/15, grammi 8,03 (un buon peso anche in questo caso se confermato). https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=374229 Statere ex Elsen FPL 218/27, Ex CNG eAuction 293/8 e 436/36, grammi 6,36. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=374230 Statere ex Künker 318/512, grammi 6,52. La suberatura è dubitativa (?), il catalogo riporta la dicitura: “la densità è di 9,22”. In condizioni ambientali “normali” la densità dell’argento oscilla intorno ai 10.5 g/cm³ circa. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3024&lot=512 A tondello stretto e più spesso: 1-Statere ex CNG eAuction 297/10, grammi 6,08. 2- Statere ex CNG eAuction 279/33 ed ex Sotheby’s del 02-05-1979 lotto 34, grammi 6,43. 3- Statere ex Rauch 86/138, 7,09 grammi. 4- Statere ex Savoca 117BA/13, 6,27 grammi. Per Poseidonia: Statere ex G. Hirsch 314/2236, grammi 6,07. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1202&lot=2236 Per le altre zecche che hanno battuto moneta usando questa tecnica in Magna Grecia nulla al momento tra le vendite recenti, ma posso immaginare siano noti degli esemplari dalla bibliografia di riferimento.
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  27. Caro amico, forse è perchè si pensa che in un forum di numismatica si deve scrivere di numismatica. Gli altri argomenti si limitano all'attualità. Anche perchè la Cultura è in decadimento da almeno 50 anni. Si legge che al Museo X i visitatori sono raddoppiati. Bene ! Però ho visto gruppi di persone che "passano" dinanzi a opere d'arte.... Non parliamo della musica (più rumore che musica) che tanto piace ai giovani, e della cosiddetta '"arte" moderna. Che tristezza !
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  28. Norchia Il nome antico non è noto, ma non poteva discostarsi dalla forma Orcla/Orclae, attestata a partire da un documento del 775 d.C. (la forma con «n» è accolta nell'uso scritto a partire dalla carta geografica di J. Oddi del 1637). Appare verosimile un rapporto con il nome gentilizio etrusco variamente continuato in latino da Orculnius, Orgolnius, Urgulanius: nome portato nella prima metà del IV sec. a.C. dal re di Caere spodestato, secondo gli Elogia Tarquiniensia, da Aulo Spurinna. Il comprensorio di N. fu frequentato e abitato a più riprese nella preistoria: nel Paleolitico Superiore (riparo sul Biedano), nell'Eneolitico (tombe a grotticella nelle valli del Pile e dell'Acqualta), tra il Bronzo Antico e le fasi iniziali del Medio (facies di Asciano e di Grotta Nuova, quest'ultima in particolare sul Piano del Casalone), tra il Bronzo Recente e il Bronzo Finale, con particolare intensità nella fase di Allumiere (X secolo). Resti di due grandi capanne dell'epoca, a pianta subcircolare con muri disfatti di pietre calcaree, sono stati tagliati dal muro etrusco di cinta costruito alla radice del pianoro, mentre nella valle del Pile si è rinvenuto un riparo con ceramiche in relazione a una capanna distrutta dall'impianto delle tombe etrusche. Durante l'Età del Ferro il sito sembra deserto. Del tutto isolato è rimasto il recupero nel fondovalle del Biedano di alcuni bronzi; abbandonati da scavatori clandestini, tra i quali due dischi-corazza e parte di uno scudo composito del tipo dell’ancile, decorati nello stile geometrico tardo-villanoviano. Una ripresa di vita è sicura solo tra gli inizî del VI e quelli del V sec. a.C., con tenui testimonianze sia abitative sia funerarie. Di queste ultime la più notevole è una piccola tomba a camera con banchina tricliniare, poco a E del Casalone, il cui corredo, databile intorno al 500 a.C., includeva a quanto pare in origine una completa panoplia di guerriero (come si verifica a Vulci e a Bomarzo). È solo con la metà del IV sec. a.C. che N. assurge a una posizione di primo piano nell'Etruria interna, divenendo la base dell'espansione politico-militare di Tarquinia in direzione di Viterbo, del Tevere e dell'agro falisco (la sua gens più eminente, i Churcle, ha lasciato probabilmente il proprio nome al centro falisco di Corchiano: è anche possibile che Vitorchiano non sia altro che un Vetus Orclanum) . La città, retta da proprie magistrature (sono noti due zιlαθ e uno zilc parχis, titolo quest'ultimo che N. condivide con Musarna), occupava una superficie di circa 10,5 ha, difesa sul lato S da un'enorme fossa trasversale alla collina, larga m 25 e profonda m 6. Lo sbarramento era completato da un muro a doppia cortina isodoma di tufo, largo m 1,50, integrato sul ciglio interno da un'unica torre quadrata di avvistamento. Fossa e muro erano attraversati dalla via proveniente da Blera, che entrava in città con una tagliata forse un tempo scavalcata dal muro con un arco. Un percorso alternativo, ancor più facilmente ostruibile in caso di bisogno, era offerto da una contigua rampa in galleria. Un secondo ingresso alla città si trovava dal lato del Pile, presso la diruta chiesa di S. Giovanni, al sommo di uno scenografico percorso a tornanti fronteggiato da tombe rupestri, utilizzato già in epoca arcaica. L'acropoli coincideva con la parte settentrionale del pianoro, estesa per c.a 2 ha, dove si restrinse e si addensò l'insediamento medioevale, difeso da quattro fossati, da una torre e da una rocca. Un saggio di scavo vi ha messo in luce, tra l'altro, un frammento di pocolom con elefante da guerra e iscrizione latina. La via principale discendeva al Biedano con una lunga trincea, scavalcando il fiume con un ponte a tre archi in opera quadrata di tufo, probabilmente del I sec. a.C. La via superava quindi l'opposto ciglio, in direzione di Tuscania (e di Tarquinia, via Torrionaccio), con un'angusta tagliata, la «Cava Buia», profonda fino a 10 m e lunga nel complesso quasi 400 m, tra le più impressionanti d'Etruria. Probabilmente anch'essa del I sec. a.C., a giudicare da due iscrizioni latine scolpite sull'alto delle pareti, è rimasta in uso, come provano altre iscrizioni e simboli, per tutto il Medioevo. In precedenza l'ascesa avveniva con una tagliata più ripida e breve, ma anche più stretta. Si esita a identificare una tale via, percorribile solo a senso unico, con la Clodia, ma finora, nonostante le molte ricerche, non si è riusciti a indicare per la via consolare un percorso più convincente. Intorno al pianoro della città, sui fianchi scoscesi delle valli del Biedano, del Pile e in parte dell'Acquatta, si estende la grande necropoli di tombe a facciata rupestre di IV-III sec. a.C. La massima concentrazione di tombe si osserva nella valle del Pile, che è stata per questo oggetto di ricerche e scavi sistematici tra il 1969 e il 1981. Nei settori Pile A e B, fronteggianti l'acropoli della città, le tombe si dispongono fino in quattro ordini sovrapposti, creando un paesaggio architettonico di rara suggestione. L'ordine più basso, a livello di fondovalle, è composto prevalentemente da piccole tombe a dado, costruito o appoggiato a massi erratici, mentre negli ordini superiori le tombe sono a semidado o a falso dado, sempre però con terrazza («piattaforma») accessibile con una scala laterale e dotata di cippi infissi per il culto dei defunti. Frequente, secondo un modello verosimilmente di invenzione locale, è la strutturazione della fronte su due piani, con un vano addossato alla facciata inferiore, spesso conformato a portico di colonne tuscaniche, per lo più esteso lateralmente a squadro e con il tetto scolpito a tegole e coppi. Il complesso di maggiore monumentalità è costituito dalle due tombe della gens Smurina (Pile B), con portico in comune di sei colonne e ricco campionario di cippi di nenfro in situ sulle terrazze: i sarcofagi rinvenuti nelle camere postulano una data nel secondo quarto del III sec. a.C. Assai imponente anche la coppia di tombe dei Tetatru, a facciata e vano di sottofacciata unici (Pile C), databile nella seconda metà del III sec. a.C. Non mancano anche nella valle del Pile arricchimenti scultorei (Tomba delle Tre Teste nel Pile C, così chiamata dalle protomi sovrapposte alla finta porta della facciata; Tomba del Charun nel Pile A, con il demone ritto sulla finta porta), ma non tuttavia paragonabili a quelli di alcune tombe delle valli del Biedano e dell'Acquatta, che si annoverano tra le più significative manifestazioni dell'architettura protoellenistica in Italia centrale: la Tomba Lattanzi e le due Tombe a Tempio o Tombe Doriche. Il motivo del vano porticato assume nella Tomba Lattanzi una dimensione ingigantita e architettonicamente elaborata, con alto podio, colonne alte quasi quanto la facciata, anta contigua alla scala sorretta da un toro (?) accosciato e fregio della trabeazione con grifi contrapposti a motivi vegetali. Inoltre la consueta terrazza sommitale ha per fondale un finto portico tetrastilo con intercolumnì incavati a formare tre recessi intonacati e forse dipinti. La tomba, esplorata nel 1852, conteneva cinque sarcofagi scolpiti, i più antichi dei quali, del tipo a cassa lignea con defunto supino, si datano tra il terzo e l'ultimo quarto del IV sec. a.C. (il che rende solo apparente il proposto confronto con l’Archokràteion di Lindos, di circa un secolo più recente). Affatto diverse le tombe a tempio, che riproducono realisticamente la facciata di due tempietti distili in antis, con portici però non agibili, in origine distinti ma successivamente unificati dalla scultura a rilievo sulla parete di fondo di un corteo magistratuale sovrastato da armi appese e includente una figura di demone alato. Il fregio dorico della trabeazione alterna normali triglifi a protomi femminili e sottostà a una dentellatura ionica (cfr. il sarcofago di Scipione Barbato). I due frontoni, a volute angolari includenti grandi gorgòneia al posto delle testate dei mutuli, sono tra le prime testimonianze in Etruria del tipo a fondo chiuso, scolpito con storie epico-mitologiche di incerta interpretazione, ma affini a quelle tanto spesso rappresentate sui coevi sarcofagi tarquiniesi. Sia lo stile delle sculture sia la tipologia delle camere nella fase iniziale suggeriscono una datazione verso il 300 a.C. Dopo il 200 a.C. non si scolpiscono più tombe a facciata ma si continua per buona parte del II sec. a.C. a utilizzare le camere di quelle già esistenti, ampliandole con fosse disposte a «spina di pesce», chiuse talora da coperchi scolpiti. Una tenue ripresa di frequentazione si registra in età augustea e giulio-claudia, con sepolture a cremazione per lo più in nicchie esterne alle camere. Un solitario mausoleo a torre, la c.d. Torraccia, sul pianoro a S della città, nei pressi della via di Blera, è l'unica testimonianza monumentale di età romana avanzata. N. si ripopola tra l'VIII e il IX sec. d.C., prima come munito insediamento di confine della Tuscia longobarda, poi come luogo di rifugio della popolazione costiera minacciata dalle incursioni saracene. Venuta in possesso della Chiesa, fu rifondata come Castrum da Adriano IV poco dopo la metà del XII secolo. Restano di questa età gli imponenti ruderi della pieve romanica di S. Pietro e del castello, oltre a innumerevoli grotte di abitazione, pestarole, colombaie e vie cave. https://www.treccani.it/enciclopedia/norchia_(Enciclopedia-dell'-Arte-Antica)/
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  29. A me tutto ciò non mi tange:ho il Gigante del 2017
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  30. Riprendo questa discussione con il grano del 1778.
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  31. Salve, Non è possibile non segnalare l’esemplare di cui al Lotto 92 della prossima asta Varesi (Asta Numismatica 80) che si terrà i prossimi 9 e 10 novembre p.v. Di seguito ed in allegato, descrizione e foto in catalogo: (§) CREMONA CARLO V IMPERATORE (1515-1556) Patacca coniata durante l'assedio operato dalle truppe franco/pontificie/veneziane 1526 D/ 1526 CES (CESAREIS) CRE OB (CREMONA OBSESSIS) R/ liscio MIR 310 CNI 1/2 (valore incerto) Ag g 5,16 mm 26x29 (lamina ottagonale) • Trattasi a nostro avviso dell'esemplare riprodotto in disegno su molte opere numismatiche del passato (Duby, Mailliet etc) e, per la prima volta, da Gian Giacomo Luchi nella sua Sylloge Numismatum Elegantiorum...:" edita a Strasburgo nel 1620 (vedi foto). Morbio parla di "monete tra le più rare d'Italia", sia perché battute in numero di esemplari molto limitato sia perché, finito l'assedio, data la loro buona lega in argento, finirono nel crogiulo per ricavarne il prezioso metallo (da Gli Assedi e le loro monete, di Mario Traina, numero speciale 15 di Cronaca Numismatica del 2001) Dagli "Annali" di Cavitelli: ....con quale veemenza l'assalissero non é da dire. Tre giorni di seguito con cento bocche di cannoni che vomitarono fuoco e palle e sì la batterono che le mura in tre punti sbranate cadevano a terra....E nullameno temerono di entrarvi. BB • Per questa moneta non effettuiamo spedizione all'estero / We don't ship this coin out of Italy. Prezzo base: Euro 10.000,00 Riporto anche quanto da P. Tonini scritto in Della Zecca di Cremona (Periodico di Numismatica e Sfragistica per la Storia d’Italia 1868). Saluti, Domenico
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