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Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 09/19/22 in tutte le aree
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Buongiorno a tutti, la monetazione di Carlo Il di Spagna è quella che meno ho preso in considerazione nel tempo, ma la sto rivalutando. Da qui l'idea di proporre questa discussione che mi piacerebbe diventasse un contenitore/Archivio delle monete presenti nelle nostre collezioni. Come sempre arricchendo la discussione con brevi note storiche che riguardino il periodo e il regnante. Inizio io postando il mio tornese e i miei tre grani che certo non spiccano per bellezza e conservazione. Ma certamente rappresentano il passaggio dalla coniazione al martello a quello al bilanciere. In questa discussione potremo postare sia monete in rame che d'argento ( più avanti posterò il mio Tari'). Ci tengo a precisare che non voglio assolutamente paragonarmi a chi fa veramente divulgazione, non ne ho le basi tantomeno la capacità. Ma nel mio piccolo mi piace condividere e cercare di invogliare alla partecipazione. Sicuramente molto è già scritto, ma magari qualche sfumatura interessante o curiosa la riusciamo a trovare . La fonte delle note storiche è Wikipedia. Carlo II di Spagna (Madrid, 6 novembre 1661 – Madrid, 1º novembre 1700), soprannominato Carlo lo Stregato (Carlos el Hechizado), fu l'ultimo Asburgo di Spagna. Fu re di Spagna e dell'impero d'oltremare di Spagna, Sicilia[1] e Sardegna, duca di Milano, sovrano dei Paesi Bassi spagnoli, conte palatino di Borgogna e, come Carlo V[2], re di Napoli. Alla morte senza eredi di Carlo II succedette una fase di tensione in Europa, poiché questi aveva indicato nel proprio testamento Filippo d'Angiò (nipote di Luigi XIV di Francia) erede universale, a condizione di non unire la Corona di Spagna ad altre corone europee. Gli Asburgo, casa regnante in Austria e imperatori del Sacro Romano Impero, rivendicavano il diritto alla successione. Ma il rischio di vedere i Borbone sui troni di Spagna e Francia allarmò anche la Gran Bretagna, preoccupata di vedere la Francia impossessarsi delle colonie spagnole. La controversia dinastica condusse alla Guerra di successione spagnola (1702-1714). Saluti Alberto4 punti
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Queste emissioni, iniziate sotto il regno di Diocleziano/Massimiano e tutte coniate nella zecca di Roma, rimangono in gran parte trascurate dal RIC (non sono neanche menzionate nel RIC VII). Infatti, si dibatte ancora oggi sulla natura stessa di questi oggetti privi di segni di zecca, spesso di bronzo ma anche di oricalco, un metallo più costoso e mai usato per le monete del IV secolo. Tokens, « gettoni votivi » o monete, emessi ogni anno in marzo per il Navigium Isidis, o secondo Lars Ramskold, anche più sporadicamente, almeno sotto Costantino, per certi eventi e anniversari di regno. Questo bronzo fa effettivamente parte delle « serie anonime ». Al rovescio, Arpocrate-Horus, reggendo una cornucopia, porta un dito alla bocca. Se la lettura delle legende è DEO SE-RAPIDI / VOTA P-VBLICA, con questo busto radiato e senza barba (?), un piccolo modius sulla testa, può essere accostato all’esemplare qui sotto di nummus-bible (14 mm) e classificato Alföldi 182, (tavola VI, n°6). https://www.nummus-bible-database.com/monnaie-96325.htm Non è facile assegnargli una data precisa. Non tutte le monete delle serie anonime sono posteriori alle serie imperiali. E non sono nemmeno collegate in gran parte al regno di Giuliano II com’è suggerito nell’articolo di Alberto Trivero. Anzi, Alfoldi aveva già scoperto alcune identità di conii di rovescio tra le due serie, sopratutto per il regno di Valentiniano I. La difficoltà risiede anche nel fatto che numerosi rovesci sono stati riutilizzati con dritti nuovi da un anno all’altro. Non c’è dubbio che col tempo, questa tolleranza imperiale verso la comunità pagana dell’Urbs venne concessa con sempre maggiore riluttanza. I ritratti imperiali spariscono completamente al dritto dopo il regno di Graziano, sostituiti dai busti di Iside e Serapide. Tuttavia, questi rari oggetti di devozione isiaca, sono stati coniati fino al regno di Teodosio I, e rimangono un testimone numismatico affascinante della resistenza della Roma pagana al cristianesimo. Lo studio di Alföldi, « A Festival of Isis in Rome » che rimane l’opera di riferimento: http://www.constantinethegreatcoins.com/articles/Alfoldi_A_Festival_of_Isis_in_Rome.pdf E l’articolo di Alberto Trivero: http://www.constantinethegreatcoins.com/articles/Trivero_IMISTERI_ISIACI_NEI_VOTA_PVBLICA.pdf3 punti
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A breve in asta un esemplare incuso suberato di Metaponto (gr. 6,81) confrontabile con il tipo Noe-Johnston n. 104 (classe V), caratterizzato dai simboli della cavalletta (D/) e del delfino (R/), quest'ultimo "...is intaglio", come si legge nel catalogo (p. 20, n. 104). https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=6038&lot=30 LUCANIA Metapontum (D) Nomos/Stater (6,81 g), (subaerat, plated, fourrée), ca. 500 v. Chr. Av.: META, Ähre, im r. Feld Heuschrecke. Rv.: Ähre incus, im l. Feld Delphin. Noe 104, HN Italy 1472. Ausbrüchen sowie Ablösungen der Silberhaut. RR f.s.sch.2 punti
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Ciao a tutti , volevo condividere con voi questa moneta che non si vede spesso, un Forte del IV tipo del 1597 , se qualcuno vuole fare qualche commento è gradito grazie.2 punti
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Si. Il Piatto antico è bellissimo. Grazie per averlo mostrato. Questo è un ritratto giovanile di Franz Joseph, molto diverso da quelli delle monete ( credo non sia originale ma una ottima copia).2 punti
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Per arrivare alle conclusioni finali della prova in corso, sono riuscito ad avere in prestito un conio che penso di allestire nei prossimi giorni. Conio utilizzato da un gruppo storico locale nelle proprie manifestazioni. Ho misurato oggi un eccessiva distanza tra base pressa e battente, pertanto devo prima recuperare una piastra in acciaio di misura adeguata da usarsi come "spessore" a sostegno del conio stesso …Fatta questa (spero) ultima sistemazione vedo di fare qualche prova. Un saluto a presto allego una foto del conio in acciaio2 punti
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Pubblico il Bando della quinta edizione del Premio Mario Traina organizzato da Accademia Italiana di Studi Numismatici : ACCADEMIA ITALIANA DI STUDI NUMISMATICI (AISN) costituita a Roma il 23 novembre 1996 “Premio Traina” - Quinta edizione riservato a tesi di laurea di argomento numismatico discusse negli anni solari 2020, 21, 22 1. L’Accademia Italiana di Studi Numismatici (AISN), allo scopo d’incentivare la cultura numismatica e diffondere questo genere di studi, indice il Quinto Premio Traina, riservato a tesi numismatiche (triennale o specialistica) discusse in un istituto universitario italiano nel corso degli anni solari 2020, 2021 e 2022. 2. Sono esclusi dal concorso i membri dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici e le tesi il cui relatore o correlatore faccia parte dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici oppure sia un membro della Commissione Giudicatrice. 3. La tesi di laurea (si prescinde dal numero delle pagine) dovrà trattare un argomento attinente all’ambito numismatico, tratto dal mondo classico, tardoantico, medievale, moderno, contemporaneo. 4. La tesi (presentata da una relazione accompagnatoria del docente-tutor) dovrà essere inviata in formato digitale al seguente indirizzo email: [email protected] entro e non oltre il 28 febbraio 2023; per l’invio del testo della tesi, in PDF, si possono utilizzare i programmi disponibili online per il trasferimento di files molto pesanti, come ad esempio Wetransfer o similari. 5. I concorrenti dovranno inviare agli stessi indirizzi email di cui sopra, anche una domanda di partecipazione al concorso ”Quinto Premio Traina” specificando le proprie generalità con recapito domiciliare esatto, compresi numeri telefonici, indirizzo email, anno di laurea e titolo della tesi. Inoltre, si richiede che il relatore della tesi invii, dal proprio indirizzo email istituzionale o eventualmente da altro indirizzo email proprio, una lettera di presentazione del concorrente e della tesi stessa al seguente indirizzo [email protected]; è indispensabile che, nella email che accompagna la lettera di presentazione, il relatore riporti una dichiarazione in cui è espresso il voto di laurea ottenuto dal concorrente. La documentazione dovrà pervenire completa entro e non oltre il 28 febbraio 2023. 6. La Commissione Giudicatrice sarà composta da tre membri esterni all’Accademia Italiana di Numismatica (Michele Asolati, Professore di Numismatica presso l’Università di Padova, Cristina Crisafulli, Conservatrice del Gabinetto Numismatico del Museo Correr di Venezia, Paola Giovetti, responsabile del Museo Civico Archeologico di Bologna) e da quattro membri del Consiglio Direttivo dell’Accademia (Bernardino Mirra, Beniamino Russo, Luciano Giannoni e Giovanni Battista Vigna). Il giudizio della Commissione è insindacabile e inappellabile. 7. I primi due classificati saranno premiati con due (2) sterline d’oro, il primo, e una (1) sterlina d’oro, il secondo. 8. Ai concorrenti che ne facciano richiesta, verrà inviata la menzione di partecipazione al concorso. La premiazione avverrà in data e con modalità da determinare. Il presidente dell’Accademia Italiana di Studi Numismatici Michele Chimienti1 punto
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In una passata asta inglese mi sono fatto tentare ed ho fatto un'offerta a questa moneta, non avevo ancora comprato nulla dopo la Brexit, e difficilmente farò ancora offerte extra UE, troppe lungaggini e troppa burocrazia, comunque la moneta è arrivata e voglio condividerla... Si tratta come dal titolo della discussione di un Testone di Carlo Il del II tipo per la zecca di Bourg, con le sigle BB di Benedetto Bacod. Uno dei Testoni più facili da reperire, probabilmente il più comune, ma rimane comunque una bella moneta da tenere in mano... 9,00 gr. giusti di vecchio argento, erano coniati a una bontà dai 10,7 ai 11,8 denari. Questo esemplare ha, ovviamente, molti difetti, graffi nel campo, una discreta usura al diritto, non è certamente un esemplare dei più belli che ho avuto la fortuna di vedere, ma ha, per me, sempre il fascino di queste monete col ritratto rinascimentali. Poi ovviamente una conservazione migliore avrebbe alzato di non poco il prezzo... In fondo io mi accontento di queste conservazioni, poi c'è sempre tempo per migliorare...1 punto
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Grazie per l’interessante spunto di ricerca Dracma. Sperando di non scrivere troppe inesattezze: Mi sono chiesto quanto comune il fenomeno della suberatura potesse essere tra le emissioni incuse della Magna Grecia dato che mi pare un procedimento assai complesso ed ambizioso per un falsario, perciò ho cercato tra le aste degli ultimi anni. Non mi pare, apparentemente, frequente: ho potuto al momento individuare sette esemplari con queste caratteristiche riferibili al periodo in cui tali emissioni presentavano un tondello largo e di conseguenza alquanto sottile, più quattro ulteriori pezzi per Crotone delle serie successive con tondello più stretto e spesso, di questi ultimi aggiungo solo i passaggi in asta. Per eventuali riferimenti ai suberati nella monetazione incusa del sud Italia mi rimetto alla tua competenza. Per Metaponto: Statere Ex CNG eAuction 391/43, grammi 6,67. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=329599 Statere Ex CNG 111/20 (tracce della suberatura visibili sotto ingrandimento) ed ex CNG 109/9 (suberatura non notata), grammi 6,43. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=380842 https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=365009 Per Sibari: Dracma Ex Bertolami eAuction 38/111, grammi 2,57, un buon peso quindi se corretto. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1761&lot=111 Per Crotone: Statere ex CNG eAuction 436/35, ex M&M Deutschland 44/15, grammi 8,03 (un buon peso anche in questo caso se confermato). https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=374229 Statere ex Elsen FPL 218/27, Ex CNG eAuction 293/8 e 436/36, grammi 6,36. https://www.cngcoins.com/Coin.aspx?CoinID=374230 Statere ex Künker 318/512, grammi 6,52. La suberatura è dubitativa (?), il catalogo riporta la dicitura: “la densità è di 9,22”. In condizioni ambientali “normali” la densità dell’argento oscilla intorno ai 10.5 g/cm³ circa. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=3024&lot=512 A tondello stretto e più spesso: 1-Statere ex CNG eAuction 297/10, grammi 6,08. 2- Statere ex CNG eAuction 279/33 ed ex Sotheby’s del 02-05-1979 lotto 34, grammi 6,43. 3- Statere ex Rauch 86/138, 7,09 grammi. 4- Statere ex Savoca 117BA/13, 6,27 grammi. Per Poseidonia: Statere ex G. Hirsch 314/2236, grammi 6,07. https://www.numisbids.com/n.php?p=lot&sid=1202&lot=2236 Per le altre zecche che hanno battuto moneta usando questa tecnica in Magna Grecia nulla al momento tra le vendite recenti, ma posso immaginare siano noti degli esemplari dalla bibliografia di riferimento.1 punto
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Ciao Antonio, si, ancora non ho la fattura perché ancora non ho terminato le aste, ma l’avrò quando riceverò la moneta, e il venditore è un professionista. Concordo con te, “male non fare, paura non avere”, capisco che una moneta sia un oggetto un po’ particolare, soprattutto per la normativa italiana, ma credo che quando si può dimostrare la sua provenienza non ci dovrebbero essere problemi. Poi, come scrivi, gli imprevisti possono sempre capitare…1 punto
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Ma davvero abbiamo aperto una discussione per parlare di detersivi e merendine? E su 8 messaggi abbiamo dovuto oscurarne già tre. Cerchiamo di ricordarci, ogni tanto, che questo è un forum di numismatica, ed evitiamo di proporre di continuo argomenti OT. Spero che questo, che per ora è solo un invito bonario, sia recepito da chi di dovere.1 punto
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Ciao @Fiore151, hai acquistato la moneta (o il lotto di moneta) e ti è stata rilasciata dal venditore (meglio se professionale) regolare fattura di acquisto, questo quanto mi è sembrato di capire o sbaglio? Se è così non ti preoccupare... Ho letto in questi ultimi giorni numerose discussioni dove sinceramente mi sembra che parlare di eccessivo allarmismo per monete antiche acquistate da parte degli appassionati è voler essere buono. Mi sembra si stia un po' esagerando con le spasmodiche certificazioni di provenienza lecita ed altro facendo sentire un normale appassionato che acquista per amore della Numismatica (tra l'altro con regolare fattura e pagamento tracciabile) quasi come un ricettatore o un riciclatore di chissà che cosa o come chi alimenta chissà quali traffici. Sono cosciente che in alcuni casi vuoi per incauto acquisto da privati, o per altri motivi ci sono state noie e problemi per alcune monete, ma come si dice male non fare e paura non avere. Gli imprevisti purtroppo possono riguardare tutti gli ambiti della nostra vita. Questo mio intervento non è contro niente e contro nessuno, meglio specificarlo per evitare ulteriori interventi non richiesti, e sereno collezionismo e studio numismatico a tutti noi ?. ANTONIO1 punto
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https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-GBII/2 La terza riga dall'alto.... Ciao Mario1 punto
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Nella prossima Gorny & Mosch 239 saranno battuti quattro denari di Giulio Cesare tipo Elefante che avanza a destra / Emblemi del pontificato. Valutazioni troppo alte (per non dire esagerate) a mio avviso e sarà interessante vedere la risposta dei collezionisti (tra le quali non ci sarà certo la mia). Qui siamo a 1.000 euro e si parte da 800 euro. Lotto 710. RÖMISCHE REPUBLIK. RÖMISCHE REPUBLIK NACH 211 V. CHR.. C. Iulius Caesar, 49 - 48 v. Chr. Denar (4,00g). Mzst. in Gallia Narbonensis oder Hispania Citerior. Vs.: CAESAR, Elefant trampelt n. r. einen Drachen nieder. Rs.: Culullus, Aspergillum, Axt u. Apex-Mütze. Cr. 443/1; Syd. 1006; Woytek, Arma et Nummi S. 558. apollonia1 punto
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Ciao, contribuisco con due monete abbastanza datate che mi ritrovo da sempre ma che non colleziono ? ANTONIO Due scellini del 19551 punto
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Dov'è il limite della numismatica? Questo antico piatto è più vicino alle monete di tutte le monete moderne dell'isola di Cook. Forse le persone sono il problema?1 punto
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Questo esemplare in bronzo di Taranto (mm. 13; gr. 1,77 ex coll. Italo Vecchi) con protome di ippocampo al D/ e testa di cavallo, TA al R/ passerà a giorni in asta: https://www.sixbid.com/it/roma-numismatics-ltd/9917/vecchi/8526541/calabria-tarentum-ae-13mm-circa?term&orderCol=lot_number&orderDirection=asc&priceFrom&displayMode=large&auctionSessions=&sidebarIsSticky=false Si tratta di una moneta rarissima nota in pochissimi pezzi. Uno di essi faceva parte della collezione del celebre Michael P. Vlasto, che lo pubblicò nel 1899 in uno studio sulle emissioni enee di Taranto (M.P. Vlasto, Les Monnaies de bronze de Tarente, "Journal International d'Archéologie Numismatique", 2, 1899, pp. 1-8, pl. A, 15) Nella scheda dell'esemplare Vlasto ricorda l'esistenza di un ulteriore pezzo nelle raccolte del British Museum : BMC 483 (gr. 1,37) L'esemplare della coll. Vlasto fu successivamente ripubblicato da Ravel (Descriptive Catalogue of The Collection of Tarentine Coins Formed by M.P. Vlasto, Chicago 1977, n. 1849 e pl. LII, 1849: 281-209 a.C.).1 punto
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l'unica che ho visto in asta, Asta Tintinna n. 16, del 10/03/ 2012, Lotto n. 17 - Mondo Greco - Calabria Taras. AE. D/ Cavallo alato a ds. R/ Protome di cavallo a ds. Peso gr. 1,8. Diametro mm 12,77. BB/SPL....1 punto
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Buon Giorno In merito al globetto/bisante posizionato distante dal pendente sinistro del giglio del Fiorino NAC 104, bisogna considerare che il diritto di tale moneta presenta una evidente doppia battitura tra ore tre e ore sei, e tale difetto “cancella” parte del pendente, del quale resta la traccia ribattuta. A volte queste doppie battiture “stravolgono” l’aspetto generale delle monete, le verifiche sulla identità dei coni in alcuni casi possono essere non risolutive. Anche monete danneggiate o molto usurate presentano gli stessi problemi. Riguardo a individuare la mano di chi ha battuto la moneta, presumo sia impossibile al di là di un legame molto tenue legato all’asse di conio. Rimando a un intervento relativo a questo argomento di alcuni anni fa nel quale ho fatto alcune ipotesi e valutazioni. (Se non ricordo male, proposto dall’utente Dabbene) Più agevole individuare la mano dell’”intagliatore dei ferri”. Non esiste, almeno per quanto mi riguarda, un procedimento codificato di confronto, penso ogni appassionato debba sviluppare un proprio metodo in base alla propria sensibilità. Ci sono alcuni particolari evidenti dai quali partire, ad esempio al rovescio la posizione indicata nella legenda dal dito della mano benedicente, gli stessi riferimenti con gli angoli in basso del mantello, le frange, i ciuffi di pelo sulle spalle. Chiaramente il segno deve essere lo stesso. Altri particolari sono facilmente individuabili al diritto. Rispetto ad altre monetazioni medievali il lavoro è agevole, provi a immaginare la difficoltà di una verifica simile con i Denari di Lucca, anche di fronte a monete in alta conservazione. Ogni appassionato ha le sue personali "perversioni". Con il tempo e l’esperienza, diventa quasi automatico. Per quanto riguarda i Fiorini del Bargello dei quali ha pubblicato le immagini, premetto un appunto, il Bernocchi indica per questo segno nove varianti, quindi in considerazione del fatto che generalmente i ferri erano prodotti a coppie (parlo dei ferri di rovescio, che recavano la punteggiatura che individuava i lotti), che non è impossibile esistano ulteriori varianti, che di alcune varianti esistono più di due coni, che con ogni probabilità la produzione di Fiorini in questi anni è stata imponente, che con un conio di martello si potevano coniare almeno 10.000 monete (mia stima prudenziale), tutto ciò premesso penso possano esistere almeno tra i venti e i trenta diversi coni di rovescio con questo segno (potrebbero essere di più, servirebbe un censimento). Per quanto riguarda il Fiorino 116, non riesco a verificare eventuali identità di conio, sono fuori sede, il Fiorino 117 dovrebbe avere lo stesso rovescio dei Fiorini dei quali ho pubblicato le immagini e il diritto di questo, passato nell’asta Gadoury 2019 lotto 1246. Cordialità1 punto
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Ciao Fausto.. Gran bel pezzo! Il forte del 1597 è una moneta veramente rara da trovare! Era non censita fino alla pubblicazione del mir e la sua prima apparizione è del 1981 su di un'asta di Gaudory . Io non ho quel catalogo d'asta, sarebbe bello poter rintracciare una immagine di quella moneta, non collezionavo ancora Savoia in quel periodo, ero troppo giovane ed avevo altri interessi. ... Comunque Fausto bella moneta e in una bella conservazione, molto più bella di quella che ho in collezione e che è anche l'unica che mi sembra di aver visto fino ad ora. I miei complimenti non è da tutti avere questo millesimo.1 punto
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Caro amico, forse è perchè si pensa che in un forum di numismatica si deve scrivere di numismatica. Gli altri argomenti si limitano all'attualità. Anche perchè la Cultura è in decadimento da almeno 50 anni. Si legge che al Museo X i visitatori sono raddoppiati. Bene ! Però ho visto gruppi di persone che "passano" dinanzi a opere d'arte.... Non parliamo della musica (più rumore che musica) che tanto piace ai giovani, e della cosiddetta '"arte" moderna. Che tristezza !1 punto
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Benvenuta, dovrebbe trattarsi di un Asse emesso sotto Tito dopo la divinizzazione del padre (Vespasiano) raffigurato al dritto dove e troviamo l'inscrizione riporta: DIVUS AVGVSTUS VESPASIANUS. Siamo nel 80-81 DC. Al rovescio AEQVITAS AVGVST. Riferimento Roman Imperial Coniage Volume II Parte I n° 379 (Tito) che la riporta come R2 (Molto Rara). Proverei al più a dargli una spazzolata con uno spazzolino molto delicatamente per poi tamponare le macchie verdi con olio di lino. Sul valore avrei detto anche io quanche decina di euro, se non fosse per la rarità di questa tipologia che potrebbe alzare un pò il suo valore.1 punto
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infatti....evidentemente hanno intercettato il bisogno degli investitori non certo dei collezionisti veri. Posso capire chi collezione monete FDC con fondi a specchio ma per il resto.... io spacco e apro se mi capitano!1 punto
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Sesino di Castiglione emesso a nome di Ferdinando II Gonzaga... https://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FERIIG/8 Mario1 punto
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Ciao Fausto complimenti... molto bella è interessante, data chiarissima.1 punto
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Sono ancora in attesa di una risposta...ho chiesto qualche info dettagliata e se fosse trattabile il prezzo. A quanto pare dovrò acquistare un set di cacciaviti o una motosega per aver l'attenzione del venditore.1 punto
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ciao a tutti confermate tutte le monete per tutti (per il momento Olanda in sospeso e Malta ancora non pervenuta). grazie Ciao1 punto
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Un raro esemplare di doppio grosso della prima monetazione comunale in Pavia . sarà il 28 Ottobre in vendita Ranieri 17 al n. 591 .1 punto
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Ma scusate,facciamo un esempio terra terra per le monete commemorative da 2€. Non inorridite,è solo per capir un concetto. Le due euro appena coniate,che cadono dentro le vasche,aventi i normali segni da contatto perchè cascate una sopra l' altra finita la coniazione,potrebbero piú esser quindi fdc o ms65 ??? Usciranno miliardi di monete Superb???? Purtroppo racchiudere in un catalogo,milioni di modi di pensare di collezionisti,milioni di tasche e situazioni ed in certi periodi,non è affatto semplice. Saluti Riccardo1 punto
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Ciao a tutti, questo acquisto lo ho soprannominato "La Fenice" in quanto nato dalle ceneri di un mio progetto morto prima di nascere. Si tratta di un libro, vecchiotto ma non troppo (del 1896), un catalogo - nel primo tomo - del denaro usato in Europa. Fin qui nulla di troppo particolare, se non fosse per un paio di cosucce, che vedremo insieme. L'editore di questa raccolta, Adolf Henze, fu un editore che, basandosi sulle conoscenze della sua passione, la numismatica, pubblicò prima un rivista, l'"llustrirte Anzeiger über gefälschtes Papiergeld und unächte Münzen." una Rivista illustrata sulla contraffazione di cartamoneta e monete non autentiche, e con questa regalò dei supplementi, che poi vennero in seguito anche riuniti - dopo la sua morte - in questo volume: Già la prima pagina è uno spettacolo: e poi, partendo prima dalla Germania e poi in ordine alfabetico, venivano mostrate monete e banconote dello stato in questione. Questa è la 50 marchi del mio progetto sfumato, in quanto questo biglietto ha "prezzi da conoscitore" A pagina 35 arriva l'Italia, con le monete d'oro e d'argento le altre e la lista delle banconote del regno (1), di Napoli (2), della banca nazionale (3) e quella del credito per industria e commercio (4) di Firenze, Roma (5) e Palermo (6), più i Biglietti consorziali, etc. Qui due "biglietti di stato" chi adesso pensa che io abbia sbagliato a postare l'immagine si penta! Il nostro amico editore, ha pubblicato immagini speculari di TUTTE le banconote autentiche: non voleva aiutare eventuali mascalzoni nei loro intenti meschini. Si, ma... la 50 marchi non era rovesciata! Ebbene, quella era l'immagine di un falso conclamato, si poteva mostrare giusta. Per le monete, era un altro discorso, lì si potevano pubblicare correttamente, e pure in rilievo: Qui altri esempi, da una cartolina sulla monetazione britannica che era nel "pacchetto": Non so, ma - visto che pensavo di prendere OGNUNA delle banconote e delle monete illustrate, il destino ha voluto infilare tra le pagine del libro una vecchia pubblicità dei casinò bavaresi questo è sicuramente un segno che la Dea Bendata mi sarà clemente! Servus, Njk1 punto
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Segnalo un grosso di Enrico Dandolo in conservazione eccezionale alla prossima asta di Numismatica Ranieri...e' tanto bello che hanno dovuto imprigionarlo...1 punto
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In realtà non è una cosa così sorprendente, questa mania delle scatolette è solo una conseguenza di un collezionismo sempre più ossessionato dalle conservazioni certificate a scopo investimento e sempre meno legato alla numismatica come disciplina storica, come non è un caso che tale mania abbia preso piede negli USA, dove il collezionismo è concepito più come un qualcosa che riguarda affari e investimenti che una modalità per coltivare la passione per gli studi storici, modalità che rimane appannaggio di una limitata quantità di collezionisti, studiosi e appassionati... per quanto mi riguarda tutto ciò esula ampiamente dal modo e dall'ambito in cui concepisco la numismatica...1 punto
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Dico pure la mia sapendo che è un punto di vista fin troppo romantico. Per me le monete sono, in primis, oggetti archeologici che hanno non solo una storia scientifica ma una storia "umana", di vita. Qualcuno ha preparato un tondello, qualcun'altro l'ha scaldato, poi battuto (parlo delle antiche). Ma non solo. Le monete sono passate di mano in mano di gente comune, di soldati, di commercianti, di schiavi e prostitute. Anche quelle che quasi non hanno circolato sono state riposte da qualcuno in un contenitore poi nascosto per qualche motivo. Basterebbe solo questo per farci correre la fantasia a quali eventi abbiano indotto ad una tale azione. Per me, ex archeologo, che ne ha scavate tante (tutti scavi scientifici, ovviamente), un obbrobrio illeggibile ed incrostato trovato in una ciotolina posta a misero corredo di una fanciulla morta 2200 anni fa in età estremamente giovane con il bimbo che portava in grembo da un'emozione di molto superiore ad un aureo in vetrina. (si, sono conscio dei miei problemi) E poi... come è possibile leggere la moneta correttamente, studiarla, vederne tutti i particolari se non in mano con il lentino? E pesarla? e catalogarla (visto le catalogazioni che fanno certe case d'asta)? Penso che le monete siano da rispettare. Tutte. Ma questo non significa seppellirle in bare di plastica per farne dei meri investimenti impersonali e quasi intangibili. Tanto vale riempire un wallet di bitcoin.1 punto
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Beh, dipende come sempre da come si fanno le cose, di per sè non è impossibile creare un repertorio numismatico ad aggiornamento costante, repertori aggiornati quotidianamente esistono già da decadi e sono gli opac sia nazionali che internazionali, l'esempio classico è quello SBN, con le relative suddivisioni dedicate al libro moderno, libro antico, materiale cartografico e via di seguito, le formulazioni di responsabilità e la datazione di modifiche e aggiornamenti sono già esistenti e operative, in realtà nel mondo virtuale nulla è destinato a rimanere fisso e immobilizzato, anzi la possibilità di apporre modifiche in tempi rapidi senza dover continuamente riedire il tutto è uno dei vantaggi, ma con la relativa possibilità di tracciare e datare ogni intervento, sia di aggiornamento che di modifica... un repertorio di questo tipo che uso continuamente è proprio il catalogo virtuale del forum, sarà anche un prodotto amatoriale fatto da appassionati, ma lo trovo decisamente utile, anche e soprattutto su oggetti particolari e di nicchia come le medaglie papali dove il contesto fatto di originali e riconii di vario tipo e origine rende il lavoro di classificazione tutt'altro che semplice...1 punto
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L’espressione di Bellona al diritto sembra alludere : “ gonzo chi compra…” vandala … di che ?1 punto
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Sono d'accordo, infatti non ho scritto il contrario. La cosa che contesto, a mio parere, che ammetto essere modesto, è la poca attinenza delle valutazioni nelle conservazione basse e medie con quelli che realmente offre il mercato. E sotto questo aspetto questo catalogo sarebbe potuto essere un'integrazione al manuale.1 punto
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Spero di fare cosa gradita condividendo un articolo sui galyhalpens, i soldini veneziani che ebbero una certa circolazione in Inghilterra fra il XV e il XVI secolo https://www.academia.edu/83373479/Galyhalpens_appunti_sulla_circolazione_dei_soldini_veneziani_in_Inghilterra_dal_XV_al_XVII_secolo1 punto
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Curiosità: Il più piccolo, ma meglio dire, il più microscopico San Giorgio con il drago è raffigurato su di una monetina maltese da 2 cent. (posto la mia del 1995 in rame/nickel da 2,26 gr. e Ø 18 mm). Nel 1943 Malta inserisce nello stemma nazionale la Croce di San Giorgio ottenuta l'anno precedente: In buona sostanza lo stemma che è riportato sulla monetina. Pensate, il San Giorgio con il drago si trova in quella croce da 1 millimetro e mezzo di lunghezza ed altrettanti di altezza, dentro un cerchio del diametro di appena mezzo millimetro (scannerizzato a 2400dpi). C'è, ma più che altro bisogna immaginarselo :D1 punto
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______________ La Croce di San Giorgio venne concessa all'isola di Malta nel 1942 da re Giorgio VI° del Regno Unito per l'eroismo dimostrato negli anni di resistenza all'assedio da parte delle forze dell'asse, e con la seguente motivazione: «Per onorare questo popolo coraggioso, concedo la Croce di San Giorgio all'Isola di Malta per ricompensarla dell'eroismo e della devozione che l'ha resa famosa nella storia» Dalla mia collezione: Malta - 1 Cent 1972 FOR GALLANTRY 4 monogrammi di Giorgio VIG VI Ingrandimento del centro della moneta postata:1 punto
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Una meravigliosa rappresentazione del San Giorgio con il drago è sicuramente l'opera dell'italiano Benedetto Pistrucci (1784-1855). Su questa banconota da un Pound modello 1940/48 l'immagine di San Giorgio ed il drago, seppur ripresa dalla stessa opera, non è proprio il massimo, del resto è solo una stampa, lo vedremo in tutto il suo splendore quando sarà raffigurato sulle monete. La banconota proviene dal mio sito personale: http://nikita58it.altervista.org/banconoteI/nikita58it_inghilterra.html1 punto
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Ma San Giorgio è anche nelle monete italiane, lo troviamo a Ferrara con Alfonso II d'Este, siamo nel 1597, la moneta è un giorgino . Al diritto il ritratto estremamente realistico di Alfonso II, un ritratto in età adulta, corazzato, con folta e mossa capigliatura, una barba lunga e un po' incolta, quel naso schiacciato, un ritratto insomma che attira e sorprende. Ma al rovescio rivediamo la scena di Ercole I, vediamo San Giorgio a cavallo che trafigge il drago ; è una scena che ebbe grande successo nell'arte, anche nel tempo, ovviamente fu raffigurata in modi differenti. Ma questo compare anche nella monetazione e che rappresenta una leggenda che racconta di un drago che tormentava una città e che gli abitanti dovevano consegnarli ogni giorno un fanciullo da divorare. E andarono avanti così per un po' così....fino a che un giorno fu designata la figlia del Re per la terribile sorte, per fortuna arrivò il tribuno Giorgio a Cavallo che uccise però il drago. Quindi un tribuno Santo che fa giustizia, una scena allegorica, simbolica....1 punto
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Partecipo volentieri a questa interessante raccolta. Da piccolo consideravo *magici* i draghi volanti e gli eroi in armatura che li combattevano, ogni volta che vedevo l'immagine di San Giorgio a cavallo ed il drago sconfitto ai suoi piedi.... speravo che si animassero. Poi da grande si apprende che questa magnifica figura è la rappresentazione del bene contro il male e che i draghi sono solo una fantasia. Che dire, cerco sempre di vederli con gli occhi di un bambino. Le mie monete sono circolate, le colleziono appositamente così. Impero russo - Caterina IIa - 2 Kopeki 1763 curiosità: Nella seconda metà del XVIII sec. Caterina IIa di Russia fondò l'Ordine Imperiale di San Giorgio, veniva insignito di tale onorificenza chi dimostrava un eccezionale coraggio nei campi di battaglia. Le decorazioni riportavano l'immagine di San Giorgio a cavallo nell'atto di uccidere il drago, poiché era un santo della tradizione cristiana, a metà dell'800 la Zar Nicola II°, per non andare incontro a malcontenti tra gli insigniti non di fede ortodossa, lo sostituì con l'aquila bicipite.1 punto
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